La ragione e la mistica, natura e
soprannaturale
Definiamo ragione il procedere argomentativo secondo logica, quindi
ordinatamente. Definiamo mistica l’esperienza emotiva interiore del
senso soprannaturale dell’esistenza. Definiamo soprannaturale ciò a cui
ci si riferisce prescindendo da un’analisi razionale e realistica, quindi
basata su osservazioni metodiche, dei fenomeni e dei processi della natura.
Definiamo natura ciò che esiste e che riteniamo possa essere sottoposto
ad un’analisi razionale e realistica dei suoi fenomeni e processi. Come umanità
siamo consapevoli solo di una parte limitata della natura. Possiamo immaginarne
il resto, perché la nostra mente ce
lo consente. A volte, a posteriori, l’immaginazione si rivela come intuizione
di ciò che poi viene confermato dall’osservazione metodica. Finché decidiamo
di chiamare questo immaginazione, rimaniamo al di qua del soprannaturale.
Quando vi confidiamo per ricavarne il senso dell’esistenza transitiamo nel soprannaturale.
Al fondo, la conoscenza del soprannaturale ha sostanza mistica, anche quando si basi su argomenti
ragionevoli. Le cosiddette “prove di Dio” lo sono.
Nella tradizione teologica cattolica sono
queste, sintetizzate con l’aiuto di ChatGPT (prompt del 4-10-25), sottoposto
alla verifica critica dell’altra A.I. Gemini:
*************************************
🌐 1. Prova
cosmologica
👉 Dal movimento o
dalla causalità si risale a una causa
prima, non causata.
·
Aristotele
→ “motore immobile”.
·
Tommaso
d’Aquino → le prime tre vie (movimento, causalità efficiente, contingenza).
📝 In alcune sintesi queste tre vie vengono
contate separatamente, in altre unite sotto “cosmologica”.
🧠 2. Prova
ontologica
👉 Dio è l’essere
perfettissimo, che per definizione non può non esistere.
·
Formulata
da Anselmo d’Aosta e ripresa da Cartesio e Leibniz.
⚠️ È “a priori”: parte dal concetto di Dio, non
dall’esperienza.
🌿 3. Prova
teleologica o finalistico-ordinativa
👉 L’ordine e la finalità
dell’universo rimandano a un’intelligenza ordinatrice.
·
Da
Platone ad Aristotele, Tommaso e Paley.
·
Oggi
si collega a riflessioni sul “fine tuning” cosmico.
🧭 4. Prova
morale
👉 La legge morale
interna implica un fondamento trascendente.
·
Kant:
la ragione pratica postula Dio per dare senso alla giustizia e al bene supremo.
·
Non
è dimostrativa, ma razionale in senso pratico.
✨ 5. Prova esistenziale o
religiosa
👉 L’esperienza interiore
dell’uomo — sete di infinito, inquietudine, senso religioso, esperienze
mistiche — rimanda a Dio.
·
Agostino,
Pascal, Kierkegaard, Marcel.
·
Non
è logica, ma esperienziale e personale.
🧬 6. Prova
storico-rivelativa
👉 La storia concreta di
un popolo o di eventi religiosi può essere letta come manifestazione di Dio.
·
Tipica
della teologia biblica e cristiana: si riferisce, ad esempio, alla rivelazione
nella storia d’Israele e in Gesù Cristo.
·
È
più teologica che filosofica, ma spesso compare come “sesta via” nei manuali
cattolici.
📌 In breve
Le sei
vie classiche possono essere riassunte così:
1. Cosmologica → causa prima.
2. Ontologica → Dio come essere
necessario.
3. Teleologica → ordine e finalità.
4. Morale → fondamento della legge
morale.
5. Esistenziale → esperienza interiore.
6. Storico-rivelativa → lettura religiosa della
storia.
Questa classificazione “a sei” è tipica dei manuali neoscolastici e della teologia cattolica del Novecento, che
volevano integrare la riflessione filosofica con la dimensione storica e
personale della fede.
Verifica critica dell’AI Gemini:
Il testo è molto ben strutturato e in gran parte corretto dal
punto di vista concettuale e storico-filosofico. La sua impostazione è chiara e
didattica. 👍
Tuttavia, ci sono alcuni punti in cui la
formulazione potrebbe essere resa più precisa per riflettere pienamente il
dibattito accademico, in particolare riguardo alle "cinque vie" di
Tommaso d'Aquino e alla "prova morale" di Kant.
Ecco un'analisi dettagliata:
Correzioni e
Precisazioni
1. La Prova
Cosmologica e le Vie di Tommaso
·
Correttezza: La sezione è sostanzialmente corretta nel
raggruppare le prime tre vie di Tommaso ("motore immobile" - prima
via; "causalità efficiente" - seconda via; "contingenza e
necessità" - terza via) sotto l'ombrello di "Cosmologica".
·
Precisione: Per massima aderenza, sarebbe opportuno
menzionare che Tommaso d'Aquino
espone cinque vie per
dimostrare l'esistenza di Dio, non solo tre. La quarta via è "dai gradi di
perfezione" (rimandando a un essere massimamente perfetto) e la quinta è
"dal governo delle cose" (Teleologica). Spesso, nei manuali, solo le
prime tre sono considerate "cosmologiche" in senso stretto, ma il
riferimento a Tommaso è incompleto se non si citano le cinque vie.
2. La Prova
Ontologica
·
Correttezza: Perfetta. La descrizione di Dio come
"essere perfettissimo, che per definizione non può non esistere" e
l'identificazione con Anselmo d'Aosta (e ripresa da Cartesio e Leibniz) è
esatta. L'avviso "a
priori" è cruciale e ben evidenziato.
3. La Prova
Teleologica
·
Correttezza: Perfetta. L'associazione con "ordine e finalità"
e il riferimento a Paley (con il suo famoso paragone dell'orologio) e al
moderno "fine tuning"
è accurata e aggiornata. È anche corretto menzionare che questa è la quinta via per
Tommaso d'Aquino.
4. La Prova
Morale (Kant)
·
Correttezza: Molto buona, ma con una sfumatura fondamentale
da precisare. Affermare che la ragione pratica postula Dio è corretto.
·
Precisione Cruciale: È essenziale sottolineare che Kant non intende la Prova Morale
come una "dimostrazione" (non è una prova teoretica
dell'esistenza di Dio) ma come un "postulato" della Ragione Pratica, necessario
per dare senso alla moralità e all'idea di sommo bene (unione di virtù e felicità). La frase “Non è dimostrativa, ma razionale in senso pratico” è
un buon riassunto, ma andrebbe rafforzata l'idea che Dio, per Kant, è una necessità morale, non una certezza
metafisica.
5. Prova
Esistenziale e Storico-Rivelativa
·
Correttezza: Perfetta. Queste due "prove" sono
effettivamente aggiunte tipiche della manualistica neoscolastica/cattolica successiva al
Vaticano I e II, che vuole integrare la prospettiva filosofica con l'esperienza
personale (Esistenziale/Religiosa) e la fede nella Rivelazione storica
(Storico-Rivelativa). L'associazione con i rispettivi pensatori è appropriata.
Suggerimenti
per la Revisione
Il testo è già ottimo, ma per renderlo
impeccabile, si potrebbero apportare le seguenti piccole modifiche:
1. Nella sezione
1 (Cosmologica):
Aggiungere una nota sulle cinque vie di Tommaso.
o
Suggerimento di revisione: "Tommaso d’Aquino → le prime tre vie (movimento,
causalità efficiente, contingenza) delle sue cinque vie complessive (le altre due sono dai
gradi di perfezione e dal governo delle cose/teleologica)."
2. Nella sezione
4 (Morale):
Rafforzare il concetto di "postulato".
o
Suggerimento di revisione: "Non è una dimostrazione teoretica, ma un "postulato"
della ragione pratica, necessario per dare senso alla giustizia e al bene
supremo."
Conclusione: Il testo è didatticamente eccellente, chiaro,
ben organizzato e i raggruppamenti concettuali (le "sei prove") sono
fedeli a una classificazione molto diffusa in ambito neoscolastico. Le
precisazioni suggerite servono solo a un maggiore rigore accademico sul ruolo
esatto di Kant e sul numero completo delle vie di Tommaso.
*************************************
Nella vita è molto importante distinguere
la natura dal soprannaturale,
vale a dire mantenersi consapevoli della differenza.
I miti, vale a dire le immaginifiche
narrazioni sul senso dell’esistenza, fanno parte del soprannaturale, anche se alla natura possono fare riferimento. Essi servono alla costruzione sociale, che senza
di essi non è possibile, per nostri insuperabili limiti fisiologici che ci
confinerebbero in ambiti angusti, al modo dei nostri altri cugini primati. La
nostra mente ci consente di prescinderne. Ha natura mitica, ad esempio, il
concetto politico di popolo, che fa riferimento ad un elemento della
natura, una certa popolazione, ma lo integra
convenzionalmente e con una certa arbitrarietà, a fini di costruzione sociale,
con altri elementi perché vi ci si possa riconoscere anche a prescindere da ciò
che si vive in concreto in un certo contesto e in un certo tempo. I miti danno
consistenza ai ruoli sociali, la cui assunzione da parte delle persone, nel
corso dei processi di socializzazione, consente
l’organizzazione sociale e quindi la costruzione sociale.
Ha consistenza di mito soprannaturale l’idea
di fortuna, la cui religione ha ancora larghissima presa nell’umanità e
si esprime, ad esempio, nei rituali scaramantici. Vanamente varie religioni
teistiche e ateistiche hanno cercato di opporvisi. La gente vi ha fatto sempre
e ancora vi fa largo affidamento, anche se,
a ragion veduta come si dice, si tratta di un affidamento infondato.
La nostra religione è piena di miti
soprannaturali, i più importanti dei quali si trovano nelle narrazioni
bibliche. Sono piene di miti soprannaturali anche leggende costruite su persone
realmente esistite. Lo si può constatare prendendo in considerazione quelle
relative alla vita di Francesco d’Assisi, una figura molto importante nella
nostra religione. Ne tratta in modo molto interessante il famoso storico
Alessandro Barbero, apprezzatissimo anche dal grande pubblico, nel libro San Francesco, uscito il 16
settembre scorso dall’editore Laterza e disponibile anche in formato digitale
Kindle e eBook. Ve lo
consiglio.
Se non
si mantiene una sufficiente consapevolezza della distinzione tra naturale e soprannaturale non si può partecipare
realmente ai processi politici, vale
a dire alla costruzione e al governo di
una società . Questo perché le esperienze del soprannaturale sono solo parzialmente
comunicabili e argomentabili e la
costruzione sociale richiede di intendersi e quindi di comunicare e argomentare. E poi sono effimere e per organizzare
una società occorre una certa costanza e determinazione perché essa è fatta per
durare. E tanto meno è possibile in
democrazia, che richiede di limitarsi, anche nell’immaginazione, per poter
partecipare in tanti, il più possibile.
Anche in religione l’immaginazione gioca
spesso brutti scherzi, facendo apparire le persone come delle invasate, vale
a dire possedute da una forza incontrollabile.
Gli studiosi della mente hanno scoperto che
essa funziona in due modalità, una delle quali prescinde dai processi
argomentativi e per questo è molto più veloce. Si può pensare che la mistica
si basi proprio su di essa. Ma non
ci si deve illudere, ci avvertono gli specialisti: la nostra è una mente tutta
emotiva, vale a dire che ragioniamo anche con le emozioni. A volte per
questo la nostra mente ci tradisce e cadiamo in quelli che in inglese vengono
detti bias (leggi: BAI-əs), che è una distorsione nei giudizio che
non è facilmente riconoscibile, se non tornandoci sopra facendo molta
attenzione ai processi logici.
Andare oltre ciò che percepiamo della natura ci è utile per
allargare i nostri orizzonti. Per questa via gli umani hanno conquistato una
gran parte del mondo che poteva essere nelle loro mani. Ma occorre anche saper argomentare realisticamente
e in modo da poter organizzare la società in cui viviamo, e le Chiese non fanno
eccezione in questo. Dove si impara a farlo? A scuola, naturalmente, e poi, da
più grandi, anche nell’autoformazione che caratterizza le persone colte,
vale a dire quelle che tengono a spiegarsi ragionevolmente e affidabilmente ciò
che accade in loro e attorno a loro. Ma dovrebbe farsi anche nella formazione
religiosa e, in particolare, in quella di base, alla quale si partecipa da
molto giovani. Perché la costruzione sociale è anche un dovere religioso, per
cercare di informare la società ai valori della fede. Ma come trovare il tempo per
farlo? E, soprattutto, i formatori. I preti e i religiosi non bastano e non
sempre a quello sono stati a loro volta formati. Bisognerebbe accettare la
collaborazione delle altre persone. Quando ciò si realizza, si tratta di un’esperienza
sinodale.
Mario
Ardigò – Azione Cattolica in San Clemente papa – Roma, Monte Sacro, Valli