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Questo blog è stato aperto da Mario Ardigò per consentire il dialogo fra gli associati dell'associazione parrocchiale di Azione Cattolica della Parrocchia di San Clemente Papa, a Roma, quartiere Roma - Montesacro - Valli, un gruppo cattolico, e fra essi e altre persone interessate a capire il senso dell'associarsi in Azione Cattolica, palestra di libertà e democrazia nello sforzo di proporre alla società del nostro tempo i principi di fede, secondo lo Statuto approvato nel 1969, sotto la presidenza nazionale di Vittorio Bachelet, e aggiornato nel 2003.

This blog was opened by Mario Ardigò to allow dialogue between the members of the parish association of Catholic Action of the Parish of San Clemente Papa, in Rome, the Roma - Montesacro - Valli district, a Catholic group, and between them and other interested persons to understand the meaning of joining in Catholic Action, a center of freedom and democracy in the effort to propose the principles of faith to the society of our time, according to the Statute approved in 1969, under the national presidency of Vittorio Bachelet, and updated in 2003.

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L’Azione Cattolica Italiana è un’associazione di laici nella chiesa cattolica che si impegnano liberamente per realizzare, nella comunità cristiana e nella società civile, una specifica esperienza, ecclesiale e laicale, comunitaria e organica, popolare e democratica. (dallo Statuto)

Italian Catholic Action is an association of lay people in the Catholic Church who are freely committed to creating a specific ecclesial and lay, community and organic, popular and democratic experience in the Christian community and in civil society. (from the Statute)

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Scrivo per dare motivazioni ragionevoli all’impegno sociale. Lo faccio secondo l’ideologia corrente dell’Azione Cattolica, che opera principalmente in quel campo, e secondo la mia ormai lunga esperienza di vita sociale. Quindi nell’ordine di idee di una fede religiosa, dalla quale l’Azione Cattolica trae i suoi più importanti principi sociali, ma senza fare un discorso teologico, non sono un teologo, e nemmeno catechistico, di introduzione a quella fede. Secondo il metodo dell’Azione Cattolica cerco di dare argomenti per una migliore consapevolezza storica e sociale, perché per agire in società occorre conoscerla in maniera affidabile. Penso ai miei interlocutori come a persone che hanno finito le scuole superiori, o hanno raggiunto un livello di cultura corrispondente a quel livello scolastico, e che hanno il tempo e l’esigenza di ragionare su quei temi. Non do per scontato che intendano il senso della terminologia religiosa, per cui ne adotto una neutra, non esplicitamente religiosa, e, se mi capita di usare le parole della religione, ne spiego il senso. Tengo fuori la spiritualità, perché essa richiede relazioni personali molto più forti di quelle che si possono sviluppare sul WEB, cresce nella preghiera e nella liturgia: chi sente il desiderio di esservi introdotto deve raggiungere una comunità di fede. Può essere studiata nelle sue manifestazioni esteriori e sociali, come fanno gli antropologi, ma così si rimane al suo esterno e non la si conosce veramente.

Cerco di sviluppare un discorso colto, non superficiale, fatto di ragionamenti compiuti e con precisi riferimenti culturali, sui quali chi vuole può discutere. Il mio però non è un discorso scientifico, perché di quei temi non tratto da specialista, come sono i teologi, gli storici, i sociologi, gli antropologi e gli psicologi: non ne conosco abbastanza e, soprattutto, non so tutto quello che è necessario sapere per essere un specialista. Del resto questa è la condizione di ogni specialista riguardo alle altre specializzazioni. Le scienze evolvono anche nelle relazioni tra varie specializzazioni, in un rapporto interdisciplinare, e allora il discorso colto costituisce la base per una comune comprensione. E, comunque, per gli scopi del mio discorso, non occorre una precisione specialistica, ma semmai una certa affidabilità nei riferimento, ad esempio nella ricostruzione sommaria dei fenomeni storici. Per raggiungerla, nelle relazioni intellettuali, ci si aiuta a vicenda, formulando obiezioni e proposte di correzioni: in questo consiste il dialogo intellettuale. Anch’io mi valgo di questo lavoro, ma non appare qui, è fatto nei miei ambienti sociali di riferimento.

Un cordiale benvenuto a tutti e un vivo ringraziamento a tutti coloro che vorranno interloquire.

Dall’anno associativo 2020/2021 il gruppo di AC di San Clemente Papa si riunisce abitualmente il secondo, il terzo e il quarto sabato del mese alle 17 e anima la Messa domenicale delle 9. Durante la pandemia da Covid 19 ci siamo riuniti in videoconferenza Google Meet. Anche dopo che la situazione sanitaria sarà tornata alla normalità, organizzeremo riunioni dedicate a temi specifici e aperte ai non soci con questa modalità.

Per partecipare alle riunioni del gruppo on line con Google Meet, inviare, dopo la convocazione della riunione di cui verrà data notizia sul blog, una email a mario.ardigo@acsanclemente.net comunicando come ci si chiama, la email con cui si vuole partecipare, il nome e la città della propria parrocchia e i temi di interesse. Via email vi saranno confermati la data e l’ora della riunione e vi verrà inviato il codice di accesso. Dopo ogni riunione, i dati delle persone non iscritte verranno cancellati e dovranno essere inviati nuovamente per partecipare alla riunione successiva.

La riunione Meet sarà attivata cinque minuti prima dell’orario fissato per il suo inizio.

Mario Ardigò, dell'associazione di AC S. Clemente Papa - Roma

NOTA IMPORTANTE / IMPORTANT NOTE

SUL SITO www.bibbiaedu.it POSSONO ESSERE CONSULTATI LE TRADUZIONI IN ITALIANO DELLA BIBBIA CEI2008, CEI1974, INTERCONFESSIONALE IN LINGUA CORRENTE, E I TESTI BIBLICI IN GRECO ANTICO ED EBRAICO ANTICO. CON UNA FUNZIONALITA’ DEL SITO POSSONO ESSERE MESSI A CONFRONTO I VARI TESTI.

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Il sito della parrocchia:

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domenica 8 marzo 2020

L’Italia e Covid-19. Le disposizioni della Diocesi di Roma - Italy and Covid-19. The provisions of the Diocese of Rome


L’Italia e Covid-19. Le disposizioni della Diocesi di Roma
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Italy and Covid-19. The provisions of the Diocese of Rome

Following is the English translation made with the help of Google translate


1. Dalla fine del mese di gennaio 2020, in alcuni piccoli comuni della Lombardia e del Veneto ha iniziato a diffondersi una malattia provocata dal virus che è stato denominato Covid-19, il quale nel 90% circa dei casi provoca sintomi simili a quella dell’influenza e nel 10 circa dei casi una polmonite virale che richiede assistenza respiratoria, spesso in ospedale. Il contagio si è diffuso anche in altre zone dell’Italia del Nord e, finora molto più limitatamente, in altre parti dell’Italia. Nel 4% circa dei casi l'assistenza respiratoria richiede il ricovero in un reparto di terapia intensiva. Secondo l’esperienza clinica finora accumulata, il 2,3% dei malati muore. Questa mortalità riguarda tuttavia i sistemi sanati evoluti, in grado praticare un’efficace assistenza respiratoria ad un gran numero di pazienti. La malattia ha iniziato a diffondersi dalla Cina continentale, che dispone di un sistema di sanità pubblica molto evoluto e universale, vale a dire che raggiunge tutti, anche i poveri. Questa è anche la situazione dell’Italia. E’ stato osservato che la malattia verosimilmente ha viaggiato da un continente all’altro in jet, da un grande stato molto sviluppato dal punto di vista industriale e commerciale, con rapporti economici con tutto il mondo, agli stati economicamente più evoluti dal punto di vista industriale e commerciale,  seguendo i flussi di persone impegnate nell’industria e nel commercio e il turismo globale. Il contagio per ora procede più lentamente negli stati più poveri, in cui anche i movimenti interni di persone sono meno rilevanti e più lenti. Se però dovesse coinvolgere con epidemie le zone più povere del mondo, verosimilmente la mortalità in quei luoghi potrebbe essere molto più elevata, per le difficoltà del trattamento dei malati da parte di sistemi di sanità pubblica meno completi ed efficienti. 

 Un problema analogo potrebbe paradossalmente crearsi negli Stati Uniti d’America, uno stato molto sviluppato dal punto di vista industriale e commerciale e con rilevanti e veloci flussi di persone all’interno e verso l’estero. Negli Stati Uniti d’America circa trenta milioni di persone sono prive di assistenza sanitaria, salvo che per le prestazioni in emergenza. Gli Stati Uniti d’America non dispongono di un sistema di sanità pubblica paragonabile a quelli della Cina continentale e dell’Unione Europea, benché il livello delle scienze e delle tecnologie sanitarie sia elevatissimo. La popolazione riceve trattamenti sanitari da numerosissimi sistemi di sanità privata, con livelli di assistenza molto diversi, che in genere dipendono dal reddito o dal tipo di impiego lavorativo. Si ha notizia di un numero di casi accertati di malattia da Covid19 che è molto inferiore a quello che ci si aspetterebbe, sulla base dell’esperienza internazionale, in uno stato che ha un’elevata mobilità interna e internazionale. Questo può dipendere da un’insufficiente sorveglianza sanitaria pubblica sulla popolazione, per la prevenzione delle epidemie.
  In Italia l’assistenza sanitaria è garantita dal Servizio Sanitario Nazionale ed è quasi completamente gratuita, e completamente gratuita per le malattie gravi e al di sotto di un certo livello di reddito, per tutta la popolazione stabilmente residente. Anche gli stranieri non residenti stabilmente che soggiornano per più di tre mesi hanno facoltà di iscriversi al Sistema Sanitario Nazionale, in questo caso versando un contributo forfettario proporzionale al reddito con un minimo di €387,34 ($437,69). Regole particolari sono previste per i cittadini dell’Unione Europea non stabilmente residenti. Anche per gli stranieri che si trovano irregolarmente in Italia  è prevista una copertura sanitaria di base gratuita, per le cure ambulatoriali ed ospedaliere urgenti o comunque essenziali  per malattia ed infortunio.
Sono estesi anche agli stranieri che si trovano irregolarmente in Italia i programmi di medicina preventiva per la salvaguardia della salute individuale e collettiva. In particolare sono garantiti:
-la tutela sociale della gravidanza e della maternità, le attività di informazione sanitaria personalizzata, la procreazione sana e responsabile e l'interruzione volontaria di gravidanza, a parità di trattamento con le cittadine italiane;
-la tutela della salute del minore in esecuzione della Convenzione sui diritti del fanciullo;
-le vaccinazioni secondo la normativa e nell'ambito di campagne di prevenzione collettiva autorizzate dalla Regione;
-gli interventi di profilassi internazionale;
-la profilassi, la diagnosi e la cura delle malattie infettive ed eventuale bonifica dei relativi focolai.
 Il Sistema Sanitario Nazionale italiano è in grado di fornire a tutta la popolazione assistita, del tutto gratuitamente al di sotto di certe fasce di reddito e per i malati gravi e negli altri casi con il pagamento di contributi limitati. ogni tipo di terapia, comprese quelle di alto livello, ad esempio i trapianti di cuore e di altri organi, i trapianti di midollo per le malattie ematologiche, le chemioterapie, che in altri stati del mondo, e ad esempio negli Stati Uniti d’America hanno costi che non sono sostenibili per larghe fasce della gente. Anche le medicine sono gratuite per le fasce di reddito meno elevate e per i malati gravi e per gli altri casi richiedono il pagamento di contributi molto limitati. Sono somministrate nelle farmacie private e pubbliche dietro prescrizione di un medico di sanità pubblica, in genere del medico di medicina generale. La popolazione residente dispone gratuitamente di  un medico di medicina generale di riferimento, detto medico di famiglia.
 Il Governo, nel quadro delle misure urgenti per la prevenzione e la cura della malattia da Covid19, ha disposto l’assunzione urgente di migliaia di medici e infermieri.  Il Governo, in particolare il Ministero della salute, ha il coordinamento nazionale del sistema di sanità pubblica. Sul territorio le strutture sanitarie pubbliche fanno capo alle Regioni. Anche i Comuni, in particolare i Sindaci, svolgono funzioni in materia di sanità pubbliche.
2. Roma, dove è situata la parrocchia di San Clemente papa, nel quartiere Montesacro - Valli, è stata finora colpita marginalmente dal contagio della malattia da Covid-19. La situazione è tranquilla. Il Governo, però, ha emanato norme che, a titolo precauzionale, ha limitato l’attività di certi esercizi pubblici e di attività ricreative nel corso delle quali le persone si affollano in ambienti chiusi. C’è la prescrizione di mantenere una distanza di almeno un metro tra le persone, di lavarsi spesso le mani, di non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani, di tossire o di starnutire coprendosi con il gomito, non con le mani, di evitare di stare vicino a persone che tossiscono e starnutiscono e di evitare occasioni sociali non indispensabili. Chi ha la febbre oltre 37,5°C e facoltà di respiro è invitato a informare telefonicamente il proprio medico di medicina generale, che ha avuto dalle autorità sanitarie istruzioni su che fare. Tutte le persone anziane o affette da patologie croniche o con multimorbilità, ovvero con stati di immunodepressione congenita o acquisita, sono state invitate ad evitare di uscire dalla propria abitazione o dimora fuori dai casi di stretta necessità e di evitare comunque luoghi affollati nei quali non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro
  Autobus in servizio pubblico e metropolitane, come anche i taxi, funzionano regolarmente. C’è meno gente in giro. Non  si fanno code per visitare i più importanti musei e monumenti romani, come i Musei Vaticani e il Colosseo o il Foro Romano.  Colosseo e Foro Romano sono all’aperto e il rischio da contagio è limitatissimo. Da domani, tuttavia, i musei saranno chiusi. Attualmente, comunque, il rischio di contagio da Covid19 a Roma è ancora basso. In genere i romani che si sono finora ammalati erano stati nelle zone del Nord Italia più colpite o avevano avuto contatti ravvicinati con persone che erano state in quelle zone.
  Nelle parrocchie della  diocesi di Roma sono state sospese le attività catechistiche e quelle delle associazioni religiosi. Continuano ad essere celebrate le Messe. Dal sito della Diocesi di Roma <www.diocesidiroma.it> trascrivo la comunicazione di monsignor Pierangelo Pedretti, prelato segretario del Vicariato, per i sacerdoti e i fedeli della diocesi di Roma.
«Il cammino spirituale della Quaresima 2020 ha assunto una forma inedita a causa dell’emergenza sanitaria internazionale legata al covid-19. La Chiesa di Roma risponde con fede, riproponendo i mezzi tradizionali della lotta spirituale: preghiera, digiuno, carità. I presenti orientamenti vogliono dare forma concreta al modo di vivere questi strumenti ordinari dell’itinerario quaresimale nell’attuale contesto, richiamando a una particolare responsabilità tutti i sacerdoti e i diaconi coinvolti a diverso titolo nella pastorale diocesana (parroci, rettori di chiese, cappellani), le comunità religiose e tutti i fedeli.
In data 4 marzo 2020 la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha emanato un Decreto che contiene disposizioni puntuali atte a fronteggiare l’emergenza su tutto il territorio nazionale. La comunità diocesana di Roma accoglie con fiducia tali indicazioni, a tutela del bene comune e della salute pubblica. In particolare, ci viene chiesto di collaborare per evitare un ulteriore incremento del numero dei contagiati, che potrebbe portare le strutture ospedaliere al collasso.
Ciò detto, ci richiamiamo all’indicazione di carattere generale dell’art. 1, comma 1, lettera b) del predetto Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri: “sono sospese le manifestazioni e gli eventi di qualsiasi natura, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato, che comportano affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro (…)”.
In data 5 marzo 2020, l’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della Conferenza Episcopale Italiana ha emanato un comunicato stampa nel quale prende atto che “le misure adottate mettono in crisi le abituali dinamiche relazionali e sociali. La Chiesa che è in Italia condivide questa situazione di disagio e sofferenza del Paese e assume in maniera corresponsabile iniziative con cui contenere il diffondersi del virus.”
Pertanto, si dispone che nella nostra Diocesi le attività pastorali non sacramentali rivolte a gruppi di fedeli (per esempio, i catechismi dei sacramenti dell’iniziazione cristiana, i corsi di preparazione al matrimonio e di accompagnamento delle coppie, i ritiri e gli esercizi spirituali, i pellegrinaggi, le attività associative e oratoriali, i percorsi di fede di giovani adolescenti e adulti, e in generale tutte le attività di gruppo) siano sospese fino al 15 marzo p.v., così come le Autorità hanno disposto per le Istituzioni Scolastiche di ogni ordine e grado e per le Università.
Invece, sono consentite le celebrazioni liturgiche feriali e festive, purché il luogo di culto consenta di rispettare le misure di precauzione ritenute fondamentali dalle Autorità competenti, in particolare quella di mantenere almeno un metro di distanza tra le persone. Valgono altresì le indicazioni già fornite nella Comunicazione della Segreteria Generale del Vicariato di Roma del 3 marzo u.s.: “omissione del segno dello scambio di pace, ricezione della Santa Comunione sulla mano e svuotamento delle acquasantiere”. Chi avesse difficoltà o comunque lo ritenesse più opportuno, potrà predisporre delle celebrazioni all’aperto. Soprattutto nel Settore Centro, si invitino i fedeli a partecipare alle celebrazioni nelle chiese più grandi.
Particolare attenzione andrà riservata alle categorie più deboli, per le quali nel predetto Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri all’art. 2, lettera b) si suggerisce: “è fatta espressa raccomandazione a tutte le persone anziane o affette da patologie croniche o con multimorbilità, ovvero con stati di immunodepressione congenita o acquisita, di evitare di uscire dalla propria abitazione o dimora fuori dai casi di stretta necessità e di evitare comunque luoghi affollati nei quali non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro”.
Pertanto, si dispone che le visite ai malati siano effettuate rispettando ancor più rigorosamente le condizioni di carattere generale di cui sopra (distanza minima e igiene), utilizzando per quanto possibile le apposite mascherine e limitando le occasioni di interazione con i medesimi soggetti deboli all’amministrazione di Sacramenti e Sacramentali. Si consiglia altresì che siano rinviate a dopo Pasqua le benedizioni delle famiglie, se le circostanze – da valutarsi – lo permetteranno.
Le comunità parrocchiali, in particolare, sono invitate a non interrompere le attività dei servizi caritativi, coordinandosi con la Caritas diocesana, che è a completa disposizione per fornire tutte le necessarie indicazioni del caso (Area Promozione Umana: tel. 06.88815130; e-mail: promozioneumana@caritasroma.it).
In particolare, si invitano le Caritas parrocchiali e tutti i gruppi di volontariato presenti nelle parrocchie a promuovere iniziative di vicinanza agli anziani soli che vivono nel loro territorio perlomeno attraverso contatti telefonici. Le attività dei Centri di Ascolto parrocchiali potranno continuare laddove il servizio si riesca a svolgere in locali caratterizzati da ampi spazi, ben areati ed igienizzati, evitando in ogni caso assembramenti di persone. Per questo si raccomanda di fissare appuntamenti con le persone assistite e di non incentivare l’apertura indiscriminata, onde evitare assembramenti. Gli stessi criteri dovranno essere usati per l’apertura degli Empori della Solidarietà e per i centri di distribuzione degli alimenti. Si consiglia invece la sospensione dell’attività dei centri di distribuzione del vestiario, soprattutto per quello che riguarda la raccolta di abiti usati.
Le parrocchie, le rettorie e gli altri soggetti ecclesiali che hanno attivato una mensa sociale sono invitati a non interrompere il servizio e ad attenersi alle indicazioni che la Caritas diocesana predisporrà, ricevute le opportune indicazioni da Roma Capitale; in particolare, in ogni caso, si invita a favorire la distribuzione di alimenti da asporto da non consumarsi nei locali parrocchiali.
Le parrocchie che svolgono attività di accoglienza, con ospitalità di senza dimora e di richiedenti asilo, possono continuare senza problemi tale iniziativa cercando di favorire la permanenza degli ospiti nella struttura anche durante le ore diurne. Dove sussistano servizi docce e cambio biancheria si richiede massima attenzione per operatori e volontari; anche qui si raccomanda di svolgere il servizio in ampi spazi, ben areati e igienizzati, evitando assembramenti di persone.
In spirito di comunione, la comunità diocesana di Roma, per il bene di tutti i cittadini ed in particolare delle categorie più deboli, affida alla Salus Populi Romani il cammino verso la Pasqua di Nostro Signore Gesù Cristo. 5 marzo 2020».

Mario Ardigò - Azione Cattolica in San Clemente papa - Roma, Monte Sacro, Valli

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Italy and Covid-19. The provisions of the Diocese of Rome


1. From the end of January 2020, in some small municipalities in Lombardy and Veneto a disease caused by the virus called Covid-19 has started to spread, which in about 90% of cases causes symptoms similar to that of the flu and in about 10 cases viral pneumonia that requires respiratory assistance, often in the hospital. The infection has spread to other areas of Northern Italy and, so far much more limitedly, to other parts of Italy. In about 4% of cases, the respiratory care requires admission to an intensive care unit. According to the clinical experience accumulated so far, 2.3% of the sick dies. However, this mortality concerns evolved healed systems, capable of providing effective respiratory assistance to a large number of patients. The disease has started to spread from mainland China, which has a highly evolved and universal public health system, which means that it reaches everyone, even the poor. This is also the situation in Italy. It has been observed that the disease has probably traveled from one continent to another by jet, from a large state very developed from an industrial and commercial point of view, with economic relations with the whole world, to economically more developed states from an industrial and commercial point of view, following the flows of people engaged in industry and commerce and global tourism. For now, the contagion proceeds more slowly in the poorer states, where even the internal movements of people are less relevant and slower. If, however, it were to involve the poorest areas of the world with epidemics, mortality in those places could probably be much higher, due to the difficulties of treating the sick by less complete and efficient public health systems.



  A similar problem could paradoxically arise in the United States of America, a state very developed from an industrial and commercial point of view and with significant and fast flows of people inside and abroad. In the United States of America, about thirty million people are deprived of health care, except for emergency services.  United States of America do not have a public health system comparable to those of continental China and the European Union, although the level of health sciences and technologies is very high. The population receives health treatments from numerous private health systems, with very different levels of assistance, which generally depend on income or the type of employment. There are reports of a number of cases ascertained from Covid19 disease which is much lower than one would expect, based on international experience, in a state that has high internal and international mobility. This may depend on insufficient public health surveillance on the population, for the prevention of epidemics.
 In Italy, healthcare is guaranteed by the National Health Service and is almost completely free, and completely free of charge for serious diseases and below a certain level of income, for all the permanently resident population. Even non-resident foreigners who stay for more than three months are entitled to enroll in the National Health System, in this case by paying a flat-rate contribution proportional to income with a minimum of € 387.34 ($ 437.69). Special rules are provided for citizens of the European Union who are not permanently resident. Also for foreigners who find themselves illegally in Italy, basic free health coverage is provided, for outpatient and hospital treatment, which are urgent or in any case essential for illness and accident.
Preventive medicine programs for the protection of individual and collective health are also extended to foreigners which are found irregularly in Italy. In particular, the following are guaranteed:
-the social protection of pregnancy and motherhood, personalized health information activities, healthy and responsible procreation and voluntary termination of pregnancy, for equal treatment with Italian citizens;
-protection of the health of the minor in implementation of the Convention on the Rights of the Child;
-vaccinations according to the regulations and within the framework of collective prevention campaigns authorized by the Region;
-international prophylaxis interventions;
-prophylaxis, diagnosis and treatment of infectious diseases and eventual remediation of related outbreaks.
The Italian National Health System is able to provide all assisted population, completely free of charge below certain income brackets and for seriously ill patients and in other cases with the payment of limited contributions. any type of therapy, including high-level ones, such as heart and other organ transplants, bone marrow transplants for hematological diseases, chemotherapy, than in other states of the world, and for example in the United States of America they have costs that are not sustainable for large sections of the people. Medicines are also free of charge for the lower income brackets and for the seriously ill and for other cases they require the payment of very limited contributions. They are administered in private and public pharmacies upon prescription by a public health doctor, generally by the general practitioner. The resident population has a general practitioner of reference, called a family doctor, free of charge.
 The Government, in the framework of urgent measures for the prevention and treatment of the disease from Covid19, has ordered the urgent hiring of thousands of doctors and nurses. The Government, in particular the Ministry of Health, has national coordination of the public health system. On the territory, public health structures are headed by the Regions. Municipalities, in particular Statutory Auditors, also perform public health functions.
 2. Rome, where the parish of San Clemente papa is located, in the Montesacro - Valli district, has so far been marginally affected by the disease infection by Covid-19. The situation is calm. The government, however, has issued regulations which, as a precaution, have limited the activity of certain public establishments and recreational activities during which people crowd in closed rooms. There is a requirement to maintain a distance of at least one meter between people, to wash your hands often, not to touch your eyes, nose and mouth with your hands, to cough or to sneeze covering yourself with your elbow, not your hands, to avoid being close to people who cough and sneeze and to avoid unnecessary social occasions. Those who have a fever over 37.5 ° C and have the right to breathe are invited to inform their general practitioner by telephone, who has received instructions from the health authorities on what to do. All elderly people or people with chronic diseases or with multimorbidity, or with states of congenital or acquired immunosuppression, have been invited to avoid leaving their home or home outside the cases of strict necessity and in any case to avoid crowded places where it is not It is possible to maintain the interpersonal safety distance of at least one meter
  Public and underground buses, as well as taxis, operate regularly. There are fewer people around. There are no queues to visit the most important Roman museums and monuments, such as the Vatican Museums and the Colosseum or the Roman Forum. Colosseum and Roman Forum are outdoors and the risk of contagion is very limited. From tomorrow, however, the museums will be closed. Currently, the risk of contagion from Covid19 to Rome is still low. In general, the Romans who have fallen ill so far had been in the most affected areas of Northern Italy or had had close contact with people who had been in those areas.
  Catechetical activities and those of religious associations have been suspended in the parishes of the diocese of Rome. Masses continue to be celebrated. From the website of the Diocese of Rome <www.diocesidiroma.it> I transcribe the communication of Monsignor Pierangelo Pedretti, prelate secretary of the Vicariate, for the priests and faithful of the diocese of Rome.
"The spiritual journey of Lent 2020 has taken on a new form due to the international health emergency linked to covid-19. The Church of Rome responds with faith, proposing the traditional means of spiritual struggle: prayer, fasting, charity. These guidelines want to give concrete form to the way of living these ordinary instruments of the Lenten journey in the current context, recalling to a particular responsibility all the priests and deacons involved in various capacities in diocesan pastoral care (parish priests, rectors of churches, chaplains), religious communities and all the faithful.
On 4 March 2020, the Prime Minister's Office issued a decree which contains specific provisions aimed at dealing with the emergency throughout the country. The diocesan community of Rome welcomes these indications with confidence, to protect the common good and public health. In particular, we are asked to collaborate to avoid a further increase in the number of infected people, which could lead to hospital structures collapsing.
That said, we refer to the general indication of art. 1, paragraph 1, letter b) of the aforementioned Decree of the Presidency of the Council of Ministers: "demonstrations and events of any kind, held in any place, both public and private, which involve crowding of people such as not to allow the respect for the interpersonal safety distance of at least one meter (...) ".
On March 5, 2020, the National Office for Social Communications of the Italian Episcopal Conference issued a press release in which it notes that "the measures taken put the usual relational and social dynamics in crisis. The Church in Italy shares this situation of unease and suffering in the country and jointly takes initiatives with which to contain the spread of the virus. "
Therefore, it is provided that in our Diocese the non-sacramental pastoral activities addressed to groups of faithful (for example, the catechisms of the sacraments of Christian initiation, the courses of preparation for marriage and accompanying couples, retreats and spiritual exercises, pilgrimages, association and oratorial activities, faith courses of young adolescents and adults, and in general all group activities) are suspended until March 15, as well as the Authorities have arranged for Scholastic Institutions of every order and degree and for universities.
Instead, weekday and festive liturgical celebrations are allowed, provided that the place of worship allows the precautionary measures deemed fundamental by the competent Authorities to be respected, in particular that of keeping at least a meter away from people. The indications already provided in the Communication of the General Secretariat of the Vicariate of Rome of March 3 u.s also apply: "omission of the sign of the exchange of peace, reception of Holy Communion on the hand and emptying of holy water fonts". Those who have difficulties or however deem it more appropriate, can organize outdoor celebrations. Especially in the Central Sector, the faithful are invited to participate in celebrations in larger churches.
Particular attention will be paid to the weaker categories, for which in the aforementioned Decree of the Prime Minister in art. 2, letter b) it is suggested: “an express recommendation is made to all elderly people or people with chronic diseases or with multimorbidity, or with states of congenital or acquired immunosuppression, to avoid leaving their home or home out of close cases need and avoid crowded places where it is not possible to maintain the interpersonal safety distance of at least one meter ".
Therefore, it is provided that visits to the sick are carried out respecting even more rigorously the above general conditions (minimum distance and hygiene), using the appropriate masks as much as possible and limiting the opportunities for interaction with the same weak subjects to administration of sacraments and sacraments. It is also recommended that the blessings of families be postponed until after Easter, if circumstances - to be assessed - allow it.
Parish communities, in particular, are invited not to interrupt the activities of the charitable services, in coordination with the diocesan Caritas, which is available to provide all the necessary indications (Human Promotion Area: tel. +39/06.88815130; e-mail: promozioneumana@caritasroma.it).
In particular, parish Caritas and all voluntary groups present in the parishes are invited to promote initiatives of closeness to the elderly who live in their territory at least through telephone contacts. The activities of the parochial Listening Centers will be able to continue where the service can be carried out in rooms characterized by large, well-ventilated and sanitized spaces, avoiding gatherings of people in any case. For this reason, it is recommended to make appointments with assisted people and not to encourage indiscriminate opening, in order to avoid gatherings. The same criteria should be used for the opening of the Solidarity Emporiums and for food distribution centers. We recommend instead the suspension of the activity of clothing distribution centers, especially as regards the collection of used clothes.
The parishes, rectories and other ecclesial subjects that have activated a social canteen are invited not to interrupt the service and to follow the indications that the diocesan Caritas will prepare, having received the appropriate indications from Roma Capitale; in particular, in any case, we invite you to encourage the distribution of takeaway food not to be consumed in the parish premises.
The parishes that carry out hospitality activities, with homelessness and asylum seekers, can continue this initiative without problems by trying to encourage guests to stay in the structure even during the day. Where there are shower and linen change services, maximum attention is required for operators and volunteers; also here it is recommended to carry out the service in large spaces, well ventilated and sanitized, avoiding crowds of people.
In a spirit of communion, the diocesan community of Rome, for the good of all citizens and in particular of the weakest categories, entrusts Salus Populi Romani with the path to the Easter of Our Lord Jesus Christ. March 5, 2020 ".

by Mario Ardigò - Catholic Action group in the Catholic parish named  "Saint Clemente pope" - Rome, Monte Sacro - Valli  district