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Questo blog è stato aperto da Mario Ardigò per consentire il dialogo fra gli associati dell'associazione parrocchiale di Azione Cattolica della Parrocchia di San Clemente Papa, a Roma, quartiere Roma - Montesacro - Valli, un gruppo cattolico, e fra essi e altre persone interessate a capire il senso dell'associarsi in Azione Cattolica, palestra di libertà e democrazia nello sforzo di proporre alla società del nostro tempo i principi di fede, secondo lo Statuto approvato nel 1969, sotto la presidenza nazionale di Vittorio Bachelet, e aggiornato nel 2003.

This blog was opened by Mario Ardigò to allow dialogue between the members of the parish association of Catholic Action of the Parish of San Clemente Papa, in Rome, the Roma - Montesacro - Valli district, a Catholic group, and between them and other interested persons to understand the meaning of joining in Catholic Action, a center of freedom and democracy in the effort to propose the principles of faith to the society of our time, according to the Statute approved in 1969, under the national presidency of Vittorio Bachelet, and updated in 2003.

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L’Azione Cattolica Italiana è un’associazione di laici nella chiesa cattolica che si impegnano liberamente per realizzare, nella comunità cristiana e nella società civile, una specifica esperienza, ecclesiale e laicale, comunitaria e organica, popolare e democratica. (dallo Statuto)

Italian Catholic Action is an association of lay people in the Catholic Church who are freely committed to creating a specific ecclesial and lay, community and organic, popular and democratic experience in the Christian community and in civil society. (from the Statute)

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Questo blog è un'iniziativa di laici aderenti all'Azione Cattolica della parrocchia di San Clemente papa e manifesta idee ed opinioni espresse sotto la personale responsabilità di chi scrive. Esso non è un organo informativo della parrocchia né dell'Azione Cattolica e, in particolare, non è espressione delle opinioni del parroco e dei sacerdoti suoi collaboratori, anche se i laici di Azione Cattolica che lo animano le tengono in grande considerazione.

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Scrivo per dare motivazioni ragionevoli all’impegno sociale. Lo faccio secondo l’ideologia corrente dell’Azione Cattolica, che opera principalmente in quel campo, e secondo la mia ormai lunga esperienza di vita sociale. Quindi nell’ordine di idee di una fede religiosa, dalla quale l’Azione Cattolica trae i suoi più importanti principi sociali, ma senza fare un discorso teologico, non sono un teologo, e nemmeno catechistico, di introduzione a quella fede. Secondo il metodo dell’Azione Cattolica cerco di dare argomenti per una migliore consapevolezza storica e sociale, perché per agire in società occorre conoscerla in maniera affidabile. Penso ai miei interlocutori come a persone che hanno finito le scuole superiori, o hanno raggiunto un livello di cultura corrispondente a quel livello scolastico, e che hanno il tempo e l’esigenza di ragionare su quei temi. Non do per scontato che intendano il senso della terminologia religiosa, per cui ne adotto una neutra, non esplicitamente religiosa, e, se mi capita di usare le parole della religione, ne spiego il senso. Tengo fuori la spiritualità, perché essa richiede relazioni personali molto più forti di quelle che si possono sviluppare sul WEB, cresce nella preghiera e nella liturgia: chi sente il desiderio di esservi introdotto deve raggiungere una comunità di fede. Può essere studiata nelle sue manifestazioni esteriori e sociali, come fanno gli antropologi, ma così si rimane al suo esterno e non la si conosce veramente.

Cerco di sviluppare un discorso colto, non superficiale, fatto di ragionamenti compiuti e con precisi riferimenti culturali, sui quali chi vuole può discutere. Il mio però non è un discorso scientifico, perché di quei temi non tratto da specialista, come sono i teologi, gli storici, i sociologi, gli antropologi e gli psicologi: non ne conosco abbastanza e, soprattutto, non so tutto quello che è necessario sapere per essere un specialista. Del resto questa è la condizione di ogni specialista riguardo alle altre specializzazioni. Le scienze evolvono anche nelle relazioni tra varie specializzazioni, in un rapporto interdisciplinare, e allora il discorso colto costituisce la base per una comune comprensione. E, comunque, per gli scopi del mio discorso, non occorre una precisione specialistica, ma semmai una certa affidabilità nei riferimento, ad esempio nella ricostruzione sommaria dei fenomeni storici. Per raggiungerla, nelle relazioni intellettuali, ci si aiuta a vicenda, formulando obiezioni e proposte di correzioni: in questo consiste il dialogo intellettuale. Anch’io mi valgo di questo lavoro, ma non appare qui, è fatto nei miei ambienti sociali di riferimento.

Un cordiale benvenuto a tutti e un vivo ringraziamento a tutti coloro che vorranno interloquire.

Dall’anno associativo 2020/2021 il gruppo di AC di San Clemente Papa si riunisce abitualmente il secondo, il terzo e il quarto sabato del mese alle 17 e anima la Messa domenicale delle 9. Durante la pandemia da Covid 19 ci siamo riuniti in videoconferenza Google Meet. Anche dopo che la situazione sanitaria sarà tornata alla normalità, organizzeremo riunioni dedicate a temi specifici e aperte ai non soci con questa modalità.

Per partecipare alle riunioni del gruppo on line con Google Meet, inviare, dopo la convocazione della riunione di cui verrà data notizia sul blog, una email a mario.ardigo@acsanclemente.net comunicando come ci si chiama, la email con cui si vuole partecipare, il nome e la città della propria parrocchia e i temi di interesse. Via email vi saranno confermati la data e l’ora della riunione e vi verrà inviato il codice di accesso. Dopo ogni riunione, i dati delle persone non iscritte verranno cancellati e dovranno essere inviati nuovamente per partecipare alla riunione successiva.

La riunione Meet sarà attivata cinque minuti prima dell’orario fissato per il suo inizio.

Mario Ardigò, dell'associazione di AC S. Clemente Papa - Roma

NOTA IMPORTANTE / IMPORTANT NOTE

SUL SITO www.bibbiaedu.it POSSONO ESSERE CONSULTATI LE TRADUZIONI IN ITALIANO DELLA BIBBIA CEI2008, CEI1974, INTERCONFESSIONALE IN LINGUA CORRENTE, E I TESTI BIBLICI IN GRECO ANTICO ED EBRAICO ANTICO. CON UNA FUNZIONALITA’ DEL SITO POSSONO ESSERE MESSI A CONFRONTO I VARI TESTI.

ON THE WEBSITE www.bibbiaedu.it THE ITALIAN TRANSLATIONS OF THE BIBLE CEI2008, CEI1974, INTERCONFESSIONAL IN CURRENT LANGUAGE AND THE BIBLICAL TEXTS IN ANCIENT GREEK AND ANCIENT JEWISH MAY BE CONSULTED. WITH A FUNCTIONALITY OF THE WEBSITE THE VARIOUS TEXTS MAY BE COMPARED.

Il sito della parrocchia:

https://www.parrocchiasanclementepaparoma.com/

domenica 15 marzo 2020

Domenica 15 marzo 2020 – 3° del Tempo di Quaresima Ordinario - Lezionario dell’anno A per le domeniche e le solennità – colore liturgico: viola – salterio: 3° settimana -Letture e sintesi dell’omelia della Messa mandata in onda da Rai TV 1 alle ore 11 - avvisi del parroco e di Azione Cattolica. **** Sunday, March 15, 2020 - 3rd of Ordinary Lent Time - Lectionary of year A for Sundays and solemnities - liturgical color: purple - Psaltery: 3rd week - Readings and summary of the homily of the Mass broadcast by Rai TV 1 at 11 - notices of the parson and of Catholic Action parish group


Domenica 15 marzo 2020 – 3° del Tempo di Quaresima Ordinario - Lezionario dell’anno A per le domeniche e le solennità – colore liturgico: viola – salterio: 3° settimana -Letture e sintesi dell’omelia della Messa mandata in onda da Rai TV 1 alle ore 11 - avvisi del parroco e di Azione Cattolica.
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Sunday, March 15, 2020 - 3rd of Ordinary Lent Time - Lectionary of year A for Sundays and solemnities - liturgical color: purple - Psaltery: 3rd week - Readings and summary of the homily of the Mass broadcast by Rai TV 1 at 11 - notices of the parson and of Catholic Action parish group



Osservazioni ambientali: cielo nuvoloso. La temperatura ambientale è di  18°C.
Environmental observations: cloudy sky. The ambient temperature is 18 ° C.

 Questa è la prima domenica senza la Messa in parrocchia per i fedeli. 



L’Italia sta combattendo, tutta insieme, l’estendersi del contagio di una malattia virale chiamata Covid19. I fedeli laici sono stati esonerati dall’obbligo di partecipare alla Messa domenicale. Vari canali radio e televisivi trasmettono Messe da tutt’Italia. Di seguito sintetizzo l’omelia di quella andata in onda sul canale Rai TV 1, tramessa dalla cappella Gesù Buon Pastore della Conferenza Episcopale Italiana, a Roma  e celebrata dal Cardinal Vicario della Diocesi di Roma Angelo De Donatis.
 Nella cappella i banchi del popolo erano vuoti. Erano visibili sono il celebrante e le altre persone impegnate nella liturgia. Il popolo partecipava guardando la trasmissione televisiva.

  This is the first Sunday without parish Mass for the faithful. Italy is fighting, all together, the spread of the infection of a viral disease called Covid19. The lay faithful have been released from the obligation to attend Sunday Mass. Various radio and television channels broadcast Masses from all over Italy. Below I summarize the homily of that aired on the Rai TV channel 1, at eleven o’ clock, broadcast by the chapel of the Good Shepherd Jesus of the Italian Episcopal Conference, in Rome and celebrated by the Cardinal Vicar of the Diocese of Rome Angelo De Donatis.
In the chapel the peoples' benches were empty. The celebrant and the other people involved in the liturgy were visible. The people participated by watching the television broadcast.

Buona domenica e un augurio di pace e felicità a tutti i lettori!  



Good Sunday and best wishes for peace and happiness to all readers!



Note: after the Italian text there is the translation in English, done with the help of Google Translator. I tried to correct, within the limits of my knowledge of English, some inaccuracies that automatic translation still inevitably entails. I have experimented that even with these inaccuracies the translation allows us to be understood by those who speak English, in the many national versions of the world, or who use it as a second or third language. It is the function that in ancient times carried out the Greek. Trying to be understood by other peoples corresponds to an ancient vocation of the Church of Rome, which is still current. The biblical texts in English are taken from https://www.associationofcatholicpriests.ie , from other Catholic sites in English and from http://www.vatican.va/archive/ENG0839/_INDEX.HTM (The New American Bible);  the texts in english  of the documents of the Second Vatican Council, are taken from sites of Holy See.

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Pillole di Concilio / Council pills

Dalla Costituzione pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo La gioia e la speranza - Gaudium et spes,  del Concilio Vaticano 2° (1962-1965)
From the pastoral Constitution on the Church in the contemporary world Joy and Hope - Gaudium et spes, of the Second Vatican Council (1962-1965)


88. Il compito dei cristiani nell'aiuto agli altri paesi
I cristiani cooperino volentieri e con tutto il cuore all'edificazione dell'ordine internazionale, nel rispetto delle legittime libertà e in amichevole fraternità con tutti. Tanto più che la miseria della maggior parte del mondo è così grande che il Cristo stesso, nella persona dei poveri reclama come a voce alta la carità dei suoi discepoli. Si eviti questo scandalo: mentre alcune nazioni, i cui abitanti per la maggior parte si dicono cristiani, godono d'una grande abbondanza di beni, altre nazioni sono prive del necessario e sono afflitte dalla fame, dalla malattia e da ogni sorta di miserie. Lo spirito di povertà e d'amore è infatti la gloria e il segno della Chiesa di Cristo.
Sono, pertanto, da lodare e da incoraggiare quei cristiani, specialmente i giovani, che spontaneamente si offrono a soccorrere gli altri uomini e le altre nazioni. Anzi spetta a tutto il popolo di Dio, dietro la parola e l'esempio dei suoi vescovi, sollevare, nella misura delle proprie forze, la miseria di questi tempi; e ciò, secondo l'antico uso della Chiesa, attingendo non solo dal superfluo, ma anche dal necessario.
Le collette e la distribuzione dei soccorsi materiali, senza essere organizzate in una maniera troppo rigida e uniforme, devono farsi secondo un piano diocesano, nazionale e mondiale; ovunque la cosa sembri opportuna, si farà in azione congiunta tra cattolici e altri fratelli cristiani. Infatti lo spirito di carità non si oppone per nulla all'esercizio provvido e ordinato dell'azione sociale e caritativa; anzi l'esige. È perciò necessario che quelli che vogliono impegnarsi al servizio delle nazioni in via di sviluppo ricevano una formazione adeguata in istituti specializzati.

88. Christians should cooperate willingly and wholeheartedly in establishing an international order that includes a genuine respect for all freedoms and amicable brotherhood between all. This is all the more pressing since the greater part of the world is still suffering from so much poverty that it is as if Christ Himself were crying out in these poor to beg the charity of the disciples. Do not let men, then, be scandalized because some countries with a majority of citizens who are counted as Christians have an abundance of wealth, whereas others are deprived of the necessities of life and are tormented with hunger, disease, and every kind of misery. The spirit of poverty and charity are the glory and witness of the Church of Christ.
Those Christians are to be praised and supported, therefore, who volunteer their services to help other men and nations. Indeed, it is the duty of the whole People of God, following the word and example of the bishops, to alleviate as far as they are able the sufferings of the modern age. They should do this too, as was the ancient custom in the Church, out of the substance of their goods, and not only out of what is superfluous.
The procedure of collecting and distributing aids, without being inflexible and completely uniform, should nevertheless be carried on in an orderly fashion in dioceses, nations, and throughout the entire world. Wherever it seems convenient, this activity of Catholics should be carried on in unison with other Christian brothers. For the spirit of charity does not forbid, but on the contrary commands that charitable activity be carried out in a careful and orderly manner. Therefore, it is essential for those who intend to dedicate themselves to the services of the developing nations to be properly trained in appropriate institutes.



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Letture bibliche della Messa -  Biblical readings of the Mass

Prima lettura
Dal  libro dell’Esodo (Es 17,3-7)
From the book of Exodus (Ex 17:3-7)

In quei giorni, il popolo soffriva la sete per mancanza di acqua; il popolo mormorò contro Mosè e disse: «Perché ci hai fatto salire dall'Egitto per far morire di sete noi, i nostri figli e il nostro bestiame?». Allora Mosè gridò al Signore, dicendo: «Che cosa farò io per questo popolo? Ancora un poco e mi lapideranno!». Il Signore disse a Mosè: «Passa davanti al popolo e prendi con te alcuni anziani d'Israele. Prendi in mano il bastone con cui hai percosso il Nilo, e va'! Ecco, io starò davanti a te là sulla roccia, sull'Oreb; tu batterai sulla roccia: ne uscirà acqua e il popolo berrà». Mosè fece così, sotto gli occhi degli anziani d'Israele. E chiamò quel luogo Massa e Merìba, a causa della protesta degli Israeliti e perché misero alla prova il Signore, dicendo: «Il Signore è in mezzo a noi sì o no?».

The people thirsted for water in the desert. They complained against Moses and said, “Why did you bring us out of Egypt, to kill us and our children and livestock with thirst?” So Moses cried out to the Lord, “What shall I do with this people? They are almost ready to stone me.”
The Lord said to Moses, “Go on ahead of the people, and take some of the elders of Israel with you; take in your hand the staff with which you struck the Nile, and go. I will be standing there in front of you on the rock at Horeb. Strike the rock, and water will come out of it, so that the people may drink.” Moses did so, in the sight of the elders of Israel. He called the place Massah and Meribah, because the Israelites quarreled and tested the Lord, saying, “Is the Lord among us or not?”

Salmo responsoriale
Dal salmo  94
Responsorial psalm
From the psalm  94

Ritornello / Response:
 Ascoltate oggi la voce del Signore: non indurite il vostro cuore.
If today you hear his voice, harden not your hearts

Venite, cantiamo al Signore,
acclamiamo la roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie,
a lui acclamiamo con canti di gioia. 
Entrate: prostràti, adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
È lui il nostro Dio e noi il popolo del suo pascolo,
il gregge che egli conduce. 
Se ascoltaste oggi la sua voce!
«Non indurite il cuore come a Merìba,
come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri:
mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere». 


Come, ring out our joy to the Lord;
hail the rock who saves us.
Let us come before him, giving thanks,
with songs let us hail the Lord.
Come in; let us bow and bend low;
let us kneel before the God who made us
for he is our God
and we the people who belong to his pasture,
the flock that is led by his hand.
O that today you would listen to his voice!
‘Harden not your hearts as at Meribah,
as on that day at Massah in the desert
when your fathers put me to the test;
when they tried me,
though they saw my work.’

Seconda lettura
Dalla  prima  lettera di San Paolo apostolo  ai Romani (Rm 5,1-2.5-8)
Second reading
From the first   letter of St. Paul the Apostle  to the Romans  (Rom 5:1-2.5-8)

  Fratelli, giustificati per fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo. Per mezzo di lui abbiamo anche, mediante la fede, l'accesso a questa grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo, saldi nella speranza della gloria di Dio. La speranza poi non delude, perché l'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato. Infatti, quando eravamo ancora deboli, nel tempo stabilito Cristo morì per gli empi. Ora, a stento qualcuno è disposto a morire per un giusto; forse qualcuno oserebbe morire per una persona buona. Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi.

  Therefore, since we are justified by faith, we have peace with God through our Lord Jesus Christ, through whom we have obtained access to this grace in which we stand; and we boast in our hope of sharing the glory of God.
And hope does not disappoint us, because God’s love has been poured into our hearts through the Holy Spirit that has been given to us. For while we were still weak, at the right time Christ died for the ungodly. Indeed, rarely will anyone die for a righteous person-though perhaps for a good person someone might actually dare to die. But God proves his love for us in that while we still were sinners Christ died for us.

  
Acclamazione al Vangelo
Acclamation to the Gospel

Alleluia, alleluia.

Signore, tu sei veramente il salvatore del mondo;
dammi dell'acqua viva, perché io non abbia più sete. (Cfr. Gv 4,42.15)
Lord, you are truly the savior of the world;
give me some living water, so that I won't be thirsty anymore. (See Jn 4:42.15)

Alleluia.


Vangelo
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 4,5-42)
Gospel
From the Gospel according to John (Jn 4:5-42)

In quel tempo, Gesù giunse a una città della Samarìa chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c'era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere». I suoi discepoli erano andati in città a fare provvista di cibi. Allora la donna samaritana gli dice: «Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani. Gesù le risponde: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: Dammi da bere!, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva». Gli dice la donna: «Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest'acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?». Gesù le risponde: «Chiunque beve di quest'acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell'acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d'acqua che zampilla per la vita eterna». «Signore - gli dice la donna -, dammi quest'acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua». Le dice: «Va' a chiamare tuo marito e ritorna qui». Gli risponde la donna: «Io non ho marito». Le dice Gesù: «Hai detto bene: Io non ho marito. Infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero». Gli replica la donna: «Signore, vedo che tu sei un profeta! I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare». Gesù le dice: «Credimi, donna, viene l'ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma viene l'ora - ed è questa - in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità». Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa». Le dice Gesù: «Sono io, che parlo con te».
   In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliavano che parlasse con una donna. Nessuno tuttavia disse: «Che cosa cerchi?», o: «Di che cosa parli con lei?». La donna intanto lasciò la sua anfora, andò in città e disse alla gente: «Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia lui il Cristo?». Uscirono dalla città e andavano da lui. Intanto i discepoli lo pregavano: «Rabbì, mangia». Ma egli rispose loro: «Io ho da mangiare un cibo che voi non conoscete». E i discepoli si domandavano l'un l'altro: «Qualcuno gli ha forse portato da mangiare?». Gesù disse loro: «Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera. Voi non dite forse: ancora quattro mesi e poi viene la mietitura? Ecco, io vi dico: alzate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura. Chi miete riceve il salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perché chi semina gioisca insieme a chi miete. In questo infatti si dimostra vero il proverbio: uno semina e l'altro miete. Io vi ho mandati a mietere ciò per cui non avete faticato; altri hanno faticato e voi siete subentrati nella loro fatica». Molti Samaritani di quella città credettero in lui per la parola della donna, che testimoniava: «Mi ha detto tutto quello che ho fatto».
  E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregavano di rimanere da loro ed egli rimase là due giorni. Molti di più credettero per la sua parola e alla donna dicevano: «Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo». Parola del Signore. Forma breve: Gv 4, 5-15.19b-26.39a.40-42 Dal Vangelo secondo Giovanni In quel tempo, Gesù giunse a una città della Samarìa chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c'era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere». I suoi discepoli erano andati in città a fare provvista di cibi. Allora la donna samaritana gli dice: «Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani. Gesù le risponde: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: Dammi da bere!, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva». Gli dice la donna: «Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest'acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?». Gesù le risponde: «Chiunque beve di quest'acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell'acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d'acqua che zampilla per la vita eterna». «Signore - gli dice la donna -, dammi quest'acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua. Vedo che tu sei un profeta! I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare». Gesù le dice: «Credimi, donna, viene l'ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma viene l'ora - ed è questa - in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità». Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa». Le dice Gesù: «Sono io, che parlo con te». Molti Samaritani di quella città credettero in lui. E quando giunsero da lui, lo pregavano di rimanere da loro ed egli rimase là due giorni. Molti di più credettero per la sua parola e alla donna dicevano: «Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo».
  

Jesus came to a Samaritan city called Sychar, near the plot of ground that Jacob had given to his son Joseph. Jacob’s well was there, and Jesus, tired out by his journey, was sitting by the well. It was about noon.
A Samaritan woman came to draw water, and Jesus said to her, “Give me a drink.” (His disciples had gone to the city to buy food.) The Samaritan woman said to him, “How is it that you, a Jew, ask a drink of me, a woman of Samaria?” (Jews do not share things in common with Samaritans.) Jesus answered her, “If you knew the gift of God, and who it is that is saying to you, “Give me a drink,” you would have asked him, and he would have given you living water.” The woman said to him, “Sir, you have no bucket, an the well is deep. Where do you get that living water? Are you greater than our ancestor Jacob, who gave us the well, and with his sons and his flocks drank from it?” Jesus said to her, “Everyone who drinks of this water will be thirsty again, but those who drink of the water that I will give them will never be thirsty. The water that I will give will become in them a spring of water gushing up to eternal life.” The woman said to him, “Sir, give me this water, so that I may never be thirsty or have to keep coming here to draw water.”
Jesus said to her, “Go, call your husband, and come back.” The woman answered him, “I have no husband.” Jesus said to her, “You are right in saying, “I have no husband”; for you have had five husbands, and the one you have now is not your husband. What you have said is true!” The woman said to him, “Sir, I see that you are a prophet. Our ancestors worshiped on this mountain, but you say that the place where people must worship is in Jeusalem.”
Jesus said to her, “Woman, believe me, the hour is coming when you will worship the Father neither on this mountain nor in Jerusalem. You worship what you do not know; we worship what we know, for salvation is from the Jews. But the hour is coming, and is now here, when the true worshipers will worship the Father in spirit and truth, for the Father seeks such as these to worship him. God is spirit, and those who worship him must worship in spirit and truth.” The woman said to him, “I know that Messiah is coming” (who is called Christ). “When he comes, he will proclaim all things to us.” Jesus said to her, “I am he, the one who is speaking to you.”
Just then his disciples came. They were astonished that he was speaking with a woman, but no one said, “What do you want?” or, “Why are you speaking with her?” Then the woman left her water jar and went back to the city. She said to the people, “Come and see a man who told me everything I have ever done! He cannot be the Messiah, can he?” They left the city and were on their way to him.
Meanwhile the disciples were urging him, “Rabbi, eat something.” But he said to them, “I have food to eat that you do not know about.” So the disciples said to one another, “Surely no one has brought him something to eat?” Jesus said to them, “My food is to do the will of him who sent me and to complete his work. Do you not say, “Four months more, then comes the harvest”? But I tell you, look around you, and see how the fields are ripe for harvesting. The reaper is already receiving wages and is gathering fruit for eternal life, so that sower and reaper may rejoice together. For here the saying holds true, “One sows and another reaps.” I sent you to reap that for which you did not labour.. Others have labour.ed, and you have entered into their labour..”
Many Samaritans from that city believed in him because of the woman’s testimony, “He told me everything I have ever done.” So when the Samaritans came to him, they asked him to stay with them; and he stayed there two days. And many more believed because of his word. They said to the woman, “It is no longer because of what you said that we believe, for we have heard for ourselves, and we know that this is truly the Saviour of the world.”


Sintesi dell’omelia della Messa trasmessa dal canale televisivo Rai TV 1 alle ore undici
Summary of the homily of the Mass broadcast by the Rai TV channel 1 at eleven o'clock



 Carissimi,
il ciclo dell’anno A ci fa percorrere l’itinerario del catecumeno.
  Nella prima domenica di Quaresima siamo entranti nel deserto con Cristo per combattere la buona battaglia.
  Nella seconda abbiamo contemplato la meta del cammino: la Trasfigurazione sull’alto monte. Così abbiamo compreso che lo scopo della prova non è quello di diventare degli eroi, ma di diventare figli. Figli trasformati dalla luce della Pasqua. Questo  è il nostro destino: la vita piena, dove le lacrime e la fatica cederanno il posto alla carezza di Dio.  Siamo cenere? Sì, siamo cenere, ma lo Spirito ci trasformerà in luce.
 Ora il nostro cammino quaresimale giunge alla terza tappa.
 Il Vangelo proclamato è ricchissimo. Mi fermo solo su una parola pronunciata da Gesù. Il Maestro seduto sul pozzo afferma solennemente davanti alla donna samaritana: «l’acqua che io darà diventerà  in  voi una sorgente che zampilla per la vita eterna». Che cos’è quest’acqua, anzi “Chi” è? E’ lo Spirito santo, lo Spirito riversato nei nostri cuori. Questa è una rivelazione grande. Il cristiano, ogni battezzato, non è più un mendicante di felicità, un affamato che va in giro frugando nei rifiuti. Egli stesso è un pozzo, un sorgente inesauribile di vita. Dio ha messo in ciascuno dei suoi figli tutto ciò che serve per vivere, tutto ciò che serve per amarlo.



 Carissimi, non Gerusalemme o il monte Garìzim [montagna ad Ovest della città samaritana di Sichem, in Palestina, dove i samaritani avevano eretto un tempio in contrapposizione con quello di Gerusalemme - nota mia], ma io e i miei fratelli siamo il Tempio di Dio sulla terra.
 In questo tempo tribolato, in cui è anche difficile andare nelle nostre chiese di mattoni, e non possiamo accostarci ai sacramenti, possiamo riscoprire come tutta l’esistenza del cristiano sia canale di grazia.
 Dio non è impotente, è ridicolo pensare che un virus possa impedirgli di consolare i suoi figli amati, di parlargli, di irrobustirli nella prova.
 Certo non possiamo celebrare l’Eucaristia come popolo radunato. I riti sono sospesi, ma non il mistero che in essi è significato. Anche in mezzo all’epidemia possiamo vivere una vita eucaristica, fatta di gratitudine al Padre, fatta di servizio al prossimo.
 Il Dio dell’Esodo parla e insegna nella storia, anche in questa storia che stiamo vivendo. Dio ascolta il nostro grido, ci consola, certo, ma ci interroga anche. Ora che i riti sacramentali tacciono, è il momento di far parlare la profezia. Dio ci chiede, con dolcezza, quanto ciò che fino a ieri hai celebrato  è diventato in te acqua viva che zampilla per la vita eterna. Quella vita divina che nemmeno un virus può cancellare.
 Verifichiamoci: quanti riti senza mistero, quante confessioni senza pentimento, quanto Eucaristie senza ringraziamento, quanti matrimoni a fedeltà intermittente, quanto carità fatta senza amore?  Non chi dice “Signore! Signore!” entrerà nella vita eterna.
 Fratelli e sorelle carissimi, la samaritana è andata al pozzo come una rifiutata ed è tornata a casa da sposa. Ha scoperto che il Tempio di Dio era lei.
 Coraggio!
 Riscopriamo la preghiera nelle nostre famiglie, nel segreto della camera. Riscopriamo la meditazione orante della Scrittura, che cancella i peccati veniali. Riscopriamo la comunione spirituale. Riscopriamo l’esame di coscienza fatto bene, a lungo, in attesa di poter ricevere nuovamente l’assoluzione. E soprattutto, preghiamo con l’orazione ufficiale della Chiesa, che è la Liturgia delle Ore. E poi, ancora, preghiamo con il Rosario.
 In questo momento, tutti, tutti noi battezzati, siamo il popolo sacerdotale che intercede per il mondo e che sparge sul mondo a piene mani l’acqua dissetante del Consolatore.
 Un abbraccio paterno a tutti.

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Dearest ones,
the liturgical cycle of year A makes us go through the catechumen's itinerary.
   On the first Sunday of Lent we entered the desert with Christ to fight the good fight.
   In the second we contemplated the goal of the journey: the Transfiguration on the high mountain. So we understood that the purpose of the test is not to become heroes, but to become children. Children transformed by the light of Easter. This is our destiny: full life, where tears and fatigue will give way to the caress of God. Are we ash? Yes, we are ash, but the Spirit will transform us into light.
  Now our Lenten journey reaches the third stage.
The midweek meetings of the parish group of Catholic Action until the cessation of the national health emergency due to the danger of contagion of Covid disease19.
  The proclaimed Gospel is very rich. I stop only on a word pronounced by Jesus. The Master seated on the well solemnly affirms in front of the Samaritan woman: "the water that I will give will become in you a spring that gushes for eternal life". What is this water, or rather "Who" is it? It is the Holy Spirit, the Spirit poured into our hearts. This is a great revelation. The Christian, each baptized, is no longer a beggar of happiness, a hungry man who goes around rummaging in waste. He himself is a well, an inexhaustible source of life. God has put into each of his children all that is needed to live, all that is needed to love him.
 Dearest ones, not Jerusalem or Mount Garìzim [mountain west of the Samaritan city of Shechem, Palestine, where the Samaritans had erected a temple in contrast with that of Jerusalem - my note], but my brothers and I are the Temple of God on the land.
 In this troubled time, when it is also difficult to go to our brick churches, and we cannot approach the sacraments, we can rediscover how the whole existence of the Christian is a channel of grace.
 God is not impotent, it is ridiculous to think that a virus can prevent him from comforting his beloved children, from talking to him, from strengthening them in the ordeal.
Of course, we cannot celebrate the Eucharist as a gathered people. The rites are suspended, but not the mystery that is meant in them. Even in the midst of the epidemic, we can live a Eucharistic life, made of gratitude to the Father, made of service to our neighbor.
 The God of Exodus speaks and teaches in history, even in this history that we are living. God listens to our cry, consoles us, of course, but also questions us. Now that the sacrament rites are silent, it's time to make the prophecy speak. God asks us, sweetly, how much what you celebrated until yesterday has become living water that gushes out for eternal life. That divine life that not even a virus can erase.
 Let us verify: how many rites without mystery, how many confessions without repentance, how many Eucharists without thanksgiving, how many marriages with intermittent fidelity, how much charity done without love? Not who says "Lord! Lord! " will enter eternal life.
 Dear brothers and sisters, the Samaritan woman went to the well like a refused one and returned home from her bride. He found out that the Temple of God was herself.
  Courage!
  We rediscover prayer in our families, in the secret of the room. Let's rediscover the prayerful meditation of Scripture, which cancels venial sins. Let's rediscover spiritual communion. We rediscover the examination of conscience done well, for a long time, waiting to be able to receive absolution again. And above all, let us pray with the official prayer of the Church, which is the Liturgy of the Hours. And then, again, we pray with the Rosary.
  At this moment, all, all of us baptized, we are the priestly people who intercede for the world and who spread the thirst-quenching water of the Comforter on the world with full hands.
  A paternal embrace to you all.

Sintesi di Mario Ardigò, per come ha compreso le parole del celebrante.
Summary of Mario Ardigò, as how he understood the  words of the celebrant.







Avvisi del parroco / Notices from the parson
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Avvisi di Azione Cattolica: /  Catholic Action Notices:
 Le riunioni infrasettimanali del gruppo parrocchiale di Azione Cattolica fino alla cessazione dell’emergenza sanitaria nazionale per il pericolo di contagio della malattia Covid19.

The midweek meetings of the parish group of Catholic Action until the cessation of the national health emergency due to the danger of contagion of Covid disease19.