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Questo blog è stato aperto da Mario Ardigò per consentire il dialogo fra gli associati dell'associazione parrocchiale di Azione Cattolica della Parrocchia di San Clemente Papa, a Roma, quartiere Roma - Montesacro - Valli, un gruppo cattolico, e fra essi e altre persone interessate a capire il senso dell'associarsi in Azione Cattolica, palestra di libertà e democrazia nello sforzo di proporre alla società del nostro tempo i principi di fede, secondo lo Statuto approvato nel 1969, sotto la presidenza nazionale di Vittorio Bachelet, e aggiornato nel 2003.

This blog was opened by Mario Ardigò to allow dialogue between the members of the parish association of Catholic Action of the Parish of San Clemente Papa, in Rome, the Roma - Montesacro - Valli district, a Catholic group, and between them and other interested persons to understand the meaning of joining in Catholic Action, a center of freedom and democracy in the effort to propose the principles of faith to the society of our time, according to the Statute approved in 1969, under the national presidency of Vittorio Bachelet, and updated in 2003.

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L’Azione Cattolica Italiana è un’associazione di laici nella chiesa cattolica che si impegnano liberamente per realizzare, nella comunità cristiana e nella società civile, una specifica esperienza, ecclesiale e laicale, comunitaria e organica, popolare e democratica. (dallo Statuto)

Italian Catholic Action is an association of lay people in the Catholic Church who are freely committed to creating a specific ecclesial and lay, community and organic, popular and democratic experience in the Christian community and in civil society. (from the Statute)

**********************************

Questo blog è un'iniziativa di laici aderenti all'Azione Cattolica della parrocchia di San Clemente papa e manifesta idee ed opinioni espresse sotto la personale responsabilità di chi scrive. Esso non è un organo informativo della parrocchia né dell'Azione Cattolica e, in particolare, non è espressione delle opinioni del parroco e dei sacerdoti suoi collaboratori, anche se i laici di Azione Cattolica che lo animano le tengono in grande considerazione.

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Scrivo per dare motivazioni ragionevoli all’impegno sociale. Lo faccio secondo l’ideologia corrente dell’Azione Cattolica, che opera principalmente in quel campo, e secondo la mia ormai lunga esperienza di vita sociale. Quindi nell’ordine di idee di una fede religiosa, dalla quale l’Azione Cattolica trae i suoi più importanti principi sociali, ma senza fare un discorso teologico, non sono un teologo, e nemmeno catechistico, di introduzione a quella fede. Secondo il metodo dell’Azione Cattolica cerco di dare argomenti per una migliore consapevolezza storica e sociale, perché per agire in società occorre conoscerla in maniera affidabile. Penso ai miei interlocutori come a persone che hanno finito le scuole superiori, o hanno raggiunto un livello di cultura corrispondente a quel livello scolastico, e che hanno il tempo e l’esigenza di ragionare su quei temi. Non do per scontato che intendano il senso della terminologia religiosa, per cui ne adotto una neutra, non esplicitamente religiosa, e, se mi capita di usare le parole della religione, ne spiego il senso. Tengo fuori la spiritualità, perché essa richiede relazioni personali molto più forti di quelle che si possono sviluppare sul WEB, cresce nella preghiera e nella liturgia: chi sente il desiderio di esservi introdotto deve raggiungere una comunità di fede. Può essere studiata nelle sue manifestazioni esteriori e sociali, come fanno gli antropologi, ma così si rimane al suo esterno e non la si conosce veramente.

Cerco di sviluppare un discorso colto, non superficiale, fatto di ragionamenti compiuti e con precisi riferimenti culturali, sui quali chi vuole può discutere. Il mio però non è un discorso scientifico, perché di quei temi non tratto da specialista, come sono i teologi, gli storici, i sociologi, gli antropologi e gli psicologi: non ne conosco abbastanza e, soprattutto, non so tutto quello che è necessario sapere per essere un specialista. Del resto questa è la condizione di ogni specialista riguardo alle altre specializzazioni. Le scienze evolvono anche nelle relazioni tra varie specializzazioni, in un rapporto interdisciplinare, e allora il discorso colto costituisce la base per una comune comprensione. E, comunque, per gli scopi del mio discorso, non occorre una precisione specialistica, ma semmai una certa affidabilità nei riferimento, ad esempio nella ricostruzione sommaria dei fenomeni storici. Per raggiungerla, nelle relazioni intellettuali, ci si aiuta a vicenda, formulando obiezioni e proposte di correzioni: in questo consiste il dialogo intellettuale. Anch’io mi valgo di questo lavoro, ma non appare qui, è fatto nei miei ambienti sociali di riferimento.

Un cordiale benvenuto a tutti e un vivo ringraziamento a tutti coloro che vorranno interloquire.

Dall’anno associativo 2020/2021 il gruppo di AC di San Clemente Papa si riunisce abitualmente il secondo, il terzo e il quarto sabato del mese alle 17 e anima la Messa domenicale delle 9. Durante la pandemia da Covid 19 ci siamo riuniti in videoconferenza Google Meet. Anche dopo che la situazione sanitaria sarà tornata alla normalità, organizzeremo riunioni dedicate a temi specifici e aperte ai non soci con questa modalità.

Per partecipare alle riunioni del gruppo on line con Google Meet, inviare, dopo la convocazione della riunione di cui verrà data notizia sul blog, una email a mario.ardigo@acsanclemente.net comunicando come ci si chiama, la email con cui si vuole partecipare, il nome e la città della propria parrocchia e i temi di interesse. Via email vi saranno confermati la data e l’ora della riunione e vi verrà inviato il codice di accesso. Dopo ogni riunione, i dati delle persone non iscritte verranno cancellati e dovranno essere inviati nuovamente per partecipare alla riunione successiva.

La riunione Meet sarà attivata cinque minuti prima dell’orario fissato per il suo inizio.

Mario Ardigò, dell'associazione di AC S. Clemente Papa - Roma

NOTA IMPORTANTE / IMPORTANT NOTE

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ON THE WEBSITE www.bibbiaedu.it THE ITALIAN TRANSLATIONS OF THE BIBLE CEI2008, CEI1974, INTERCONFESSIONAL IN CURRENT LANGUAGE AND THE BIBLICAL TEXTS IN ANCIENT GREEK AND ANCIENT JEWISH MAY BE CONSULTED. WITH A FUNCTIONALITY OF THE WEBSITE THE VARIOUS TEXTS MAY BE COMPARED.

Il sito della parrocchia:

https://www.parrocchiasanclementepaparoma.com/

sabato 5 marzo 2022

SINODALITA' - PARROCCHIA - DEMOCRAZIA

 Ieri ho tenuto una breve conferenza su SINODALITA' - PARROCCHIA - DEMOCRAZIA  ad un incontro del MEIC - Lazio su Zoom. Di seguito pubblico la traccia che ho utilizzato

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SINODALITA'–PARROCCHIA –

DEMOCRAZIA


l’obiettivo:

IN 15 MINUTI


suscitare

idee

per progettare una sinodalità democratica

in una

parrocchia urbana di periferia


SAN CLEMENTE PAPA – MONTESACRO - VALLI



Posizione di San Clemente papa nel territorio della Diocesi di Roma

 

In fondo trovate un elenco dei libri che ho utilizzato per riflettere. Non è una bibliografia  perché non è completa. In particolare, a parte un testo di K. Barth, non comprende opere in altre lingue. Nei libri citati trovate comunque vere bibliografie


SINODALITÀ

COMUNITARIA

come oggi la intendiamo

significa

compartecipazione

di

TUTTI

 alle decisioni

che riguardano

TUTTI

secondo il principio

 

NON SENZA DI ME

NON SOLO DA ME

 

 

La sinodalità così intesa

che riguardi

TUTTI

non è

MAI

stata praticata nella Chiesa cattolica

lo è stata e lo è

in varia misura

nelle

Chiese protestanti

ai cui principi fondativi aderirono

la Chiesa valdese e quella anglicana


il primo SINODO

DOCUMENTATO CON PRECISIONE

VENNE CELEBRATO

NEL

225

CARTAGINE

in Africa settentrionale

dopo che

 

nel 2° secolo si era affermato

 

l’EPISCOPATO MONARCHICO

 

a partire da quello

mono-personale



Icona di Ignazio vescovo di Antiochia, in Siria, vissuto tra il 35 e il 107, morto martire a Roma, praticò e teorizzò molto efficacemente l’episcopato monarchico come fonte di unità



icona di Cipriano vescovo di Cartagine (210-258)

protagonista dei primi sinodi, tenuti a Cartagine, in Africa

FIGURA DI TRANSIZIONE verso l’episcopato monarchico

descrisse la CHIESA

come

il popolo riunito nell’unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo

 

 

i SINODI fino al 4° secolo


Fino a tutto il 3° secolo furono riunioni di VESCOVI e STUDIOSI per decidere su

 

DEFINIZIONI DELLA FEDE

ESERCIZIO DEL POTERE ECCLESIASTICO

QUESTIONI DISCIPLINARI

 

DAL 4° SECOLO VI PARTECIPARONO ANCHE CAPI CIVILI E CIO’ FINO AL QUATTROCENTO

 ****

TUTTI

I CONCILI ECUMENICI

DEL PRIMO MILLENNIO

(SINODI CON VASTA PARTECIPAZIONE DI VESCOVI

IN PARTICOLARE DEI

PATRIARCATI

DI

COSTANTINOPOLI, ROMA, ANTIOCHIA, GERUSALEMME, ALESSANDRIA IN EGITTO)

VENNERO CONVOCATI DAGLI IMPERATORI ROMANI REGNANTI A COSTANTINOPOLI, E PRESIEDUTI DA LORO O DA LORO DELEGATI  O COMUNQUE SOTTO LA LORO AUTORITA’

 

rappresentazione del 1° Concilio ecumenico

tenuto a Nicea (Asia Minore nord occidentale, nei pressi di Costantinopoli) nel 325, con l’imperatore Costantino 1° a presiederlo

 

********************

PARROCCHIA

 

Si manifesta a cavallo tra il 4° e il 5° secolo come istituzione di decentramento locale del potere ecclesiastico

 

 Tuttora è sede di un

UFFICIO ECCLESIASTICO

quello del

PARROCO


che consiste nell’esercizio di una

POTESTA’

cioè

un POTERE legato a una

 FUNZIONE PUBBLICA

vale a dire esercitato per un

INTERESSE COLLETTIVO

su una porzione di

TERRITORIO


TERRITORIO DELLA PARROCCHIA DI SAN CLEMENTE PAPA


Il CODICE DI DIRITTO CANONICO

entrato in vigore nel

1983

che contiene in forma sistematica e coordinata

NORME SOSTANZIALI E PROCESSUALI

della Chiesa Cattolica (non della Città del Vaticano)

Sulla base dei principi del CONCILIO VATICANO 2°

definisce la parrocchia (canone n.515, comma 1°):

Can. 515 - §1. La parrocchia è una determinata comunità di fedeli che viene costituita stabilmente nell'àmbito di una Chiesa particolare, la cui cura pastorale è affidata, sotto l'autorità del Vescovo diocesano, ad un parroco quale suo proprio pastore.


la parrocchia comunità in azione - don Luigi Ciotti a San Clemente papa – 5 marzo 2016 

La trasformazione della parrocchia cattolica da organismo amministrativo sede di un ufficio ecclesiastico in organismo comunitario non è mai riuscita per difetto di SINODALITA’ COMUNITARIA

 

  

Tuttavia la parrocchia è ancora, in Italia, un organismo vivo e vivace, in particolare nelle periferie urbane


Ha un importante

ORGANISMO DI PARTECIPAZIONE

 

il

CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE

presieduto dal *parroco

partecipato da

*preti e diaconi

*responsabili di servizi e gruppi

*responsabili di istituti religiosi operanti nel territorio della parrocchia

*membri eletti dai parrocchiani riuniti in assemblea

*altri nominati dal parroco



Il vescovo delibera lo statuto

dei Consigli pastorali parrocchiali

che di solito comprende una qualche

AUTONOMIA REGOLAMENTARE

che in varie parti d’Italia è stata utilizzata per convocare

 SINODI PARROCCHIALI

 

 

Si intende la sinodalità ecclesiale

come caratterizzata da

AGÀPE

EVANGELICA

cioè da

AMICIZIA

 

«il termine agàpe significa che ciascuno pensa a partire dall’altro, che ciascuno cerca di scoprire quello di cui l’altro ha bisogno e di aiutarlo in maniera corrispondente (Gerard Lohfink, Il Padre nostro, sotto citato)»

 

 

 

 

 

 

 

 

 

In uno degli incontri passati, è stato menzionato il Faremo e udremo  che si legge in

Es 24, 7


Mosè prese la metà del sangue e la mise in tanti catini e ne versò l'altra metà sull'altare. Quindi prese il libro dell'alleanza e lo lesse alla presenza del popolo. Dissero: "Quanto ha detto il Signore, lo eseguiremo e vi presteremo ascolto".

 

 

κα λαβν τ βιβλον τς διαθκης νγνω ες τ τα το λαο κα επαν πντα σα λλησεν κριος ποισομεν κα κουσμεθα [poièsomen kai akusòmetha]

 

ne tratta il

 Talmùd, trattato “ Shabbath” (pp88a-88b):

 

«Insegnò Rav Simai: Quando gl’Israeliti s’impegnarono a fare prima  di udire, scesero seicentomila angeli e posero su ciascun Israelita due corone, una per il fare e l’altra per l’udire».

 

 spiegato dal filosofo  Emmanuel Lévinas

Il filosofo Emmanuel Lévinas (1906-1995)


nel libro Quattro lezioni talmudiche, Il Melangolo 2000:

 «L’adesione al bene, per coloro che dissero “Faremo e udremo”, non è il risultato d’una scelta tra il bene e il male. Essa viene prima. Quell’adesione incondizionata al bene, il male la può scalfire, ma senza distruggerla.»

 

citato da Giuseppe Dossetti (1913-1996), prima politico e poi prete e monaco che ebbe molto seguito in Italia,  

nella conferenza tenuta il 18-5-94 a Milano, presso la Fondazione G.Lazzati, in occasione dell’ottavo anniversario della morte di Giuseppe Lazzati, il cui testo, con il titolo “Sentinella, quanto resta della notte?”, è pubblicato in Giuseppe Dossetti, La Parola e il silenzio.Discorsi e scritti 1986-1995, Paoline 2005, pagine 369-383:

«essi scelsero un’adesione al Bene, precedente alla scelta tra bene e male. Realizzarono così un’idea di pratica anteriore all’adesione volontaria: l’atto con il quale essi accettarono la Torah precede la conoscenza, anzi è mezzo e via della vera conoscenza. Questa accettazione è la nascita del senso, evento fondante di una responsabilità irrecusabile.»

 Questo spiega perché l’agàpe,  anche quella che nella potente inculturazione evangelica della democrazia che ancora stiamo vivendo in Europa occidentale, cercando di trascinarci dietro l’altra Europa, non viene messa ai voti, e fonda i diritti fondamentali di dignità umana sui quali abbiamo costruito la nostra attuale convivenza democratica, mentre altre democrazie del passato  e contemporanee, come quella statunitense, furono e sono molto violente.

  L’accettazione della convivenza con le altre persone precede ogni ragionamento sul suo perché  e sulla sua convenienza.


iniziativa Tavoli per il dialogo

https://perunnuovowelfare.it/

promossa da

Riccardo Bonacina è fondatore di Vita
Giuseppe Notarstefano è presidente di Azione Cattolica italiana
Angelo Moretti è portavoce di Alleanza "Per un Nuovo Welfare"

Questa è anche la ragione per cui non vi è alcun contrasto tra sinodalità e democrazia. Perché la nostra  democrazia è diventata una cosa nuova, mai vissuta prima nella storia dell’umanità.

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Fisiologicamente, tuttavia, l’agàpe evangelica ci è possibile solo in piccoli gruppi di non più di

150 persone

detto numero di Dunbar

dall’antropologo inglese Robin Dunbar che l’ha determinato sperimentalmente


Società più grandi sono coordinate mediante

MITI

RITI

DIRITTO

 

in questo modo si creano

RETI

molto estese


governate per

piccoli gruppi

 

GOVERNO ITALIANO:

24 PERSONE

CONSIGLIO DI SICUREZZA ONU:

15 persone

dal punto di vista teologico i miti sinodali più utilizzati sono quelli

dello

SPIRITO

(un solo Spirito ci pervade)

 del

 CORPO MISTICO

(formiamo un solo corpo)

 

ma mancano

RITI e PROCEDURE specifiche per la

SINODALITA’ TOTALE (di tutti)

 

dal Seicento la Chiesa cattolica si è chiusa in difesa dietro il mito della gerarchia che animata dallo Spirito costituisce il Corpo e, da metà Ottocento, secondo quello del Papato, come organismo totalitario. Si è data una costituzione come quella degli stati assolutistici. Si è detta perciò società perfetta, perché a quell’epoca la perfezione, come organismi di governo, era considerata quella degli stati assolutistici.


Roberto Bellarmino, gesuita, cardinale (1542-1621)


La sua definizione della Chiesa come società perfetta, vale a dire organizzata come uno stato del Seicento:

«La Chiesa è  una società composta di uomini uniti tra loro dalla professione di un’unica e identica fede cristiana e dalla  comunione agli stessi sacramenti sotto la giurisdizione di pastori legittimi, soprattutto del Romano  Pontefice» [dal trattato De Ecclesia]


da qui un modello  di organizzazione ecclesiastica "a piramide"


Durante il Concilio Vaticano 2°, sull’onda di un movimento riformatore sviluppato tra i teologi cattolici negli anni Cinquanta, venne data un’altra definizione [Costituzione Luce per le genti – Lumen gentium]:

«La Chiesa è sacramento in Cristo

1. Cristo è la luce delle genti: questo santo Concilio, adunato nello Spirito Santo, desidera dunque ardentemente, annunciando il Vangelo ad ogni creatura (cfr. Mc 16,15), illuminare tutti gli uomini con la luce del Cristo che risplende sul volto della Chiesa. E siccome la Chiesa è, in Cristo, in qualche modo il sacramento, ossia il segno e lo strumento dell'intima unione con Dio e dell'unità di tutto il genere umano, continuando il tema dei precedenti Concili, intende con maggiore chiarezza illustrare ai suoi fedeli e al mondo intero la propria natura e la propria missione universale. Le presenti condizioni del mondo rendono più urgente questo dovere della Chiesa, affinché tutti gli uomini, oggi più strettamente congiunti dai vari vincoli sociali, tecnici e culturali, possano anche conseguire la piena unità in Cristo

e ancora:

9. In ogni tempo e in ogni nazione è accetto a Dio chiunque lo teme e opera la giustizia (cfr. At 10,35). Tuttavia Dio volle santificare e salvare gli uomini non individualmente e senza alcun legame tra loro, ma volle costituire di loro un popolo, che lo riconoscesse secondo la verità e lo servisse nella santità. […] 13. Tutti gli uomini sono chiamati a formare il popolo di Dio. Perciò questo popolo, pur restando uno e unico, si deve estendere a tutto il mondo e a tutti i secoli, affinché si adempia l'intenzione della volontà di Dio, il quale in principio creò la natura umana una e volle infine radunare insieme i suoi figli dispersi (cfr. Gv 11,52). […] Tutti gli uomini sono quindi chiamati a questa cattolica unità del popolo di Dio, che prefigura e promuove la pace universale; a questa unità in vario modo appartengono o sono ordinati sia i fedeli cattolici, sia gli altri credenti in Cristo, sia infine tutti gli uomini senza eccezione, che la grazia di Dio chiama alla salvezza.


da qui un diverso modello di organizzazione ecclesiastica, basato sulla comunione - agape, circolare 


questi principi sono alla base del progetto di sinodalità ecclesiale totale

che riguarda

TUTTI

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DEMOCRAZIA

la democrazia come la intendiamo in Europa occidentale dal Secondo dopoguerra, con il contributo determinante dei cristiani democratici, è una

forma di convivenza sinodale

basata sulla

AGÀPE

e quindi piena di

DIRITTI SOCIALI tra i quali quelli partecipativi

e di

LIMITI SECONDO VALORI

ad ogni potere pubblico o privato

i principi fondamentali:

DIGNITÀ DELLA PERSONA

garantita dai diritti sociali fondamentali

NESSUN POTERE SENZA LIMITE

NEPPURE QUELLO DELLE

MAGGIORANZE

 

La democrazia come la viviamo oggi nell’Unione Europea, costruita con il contributo determinante dei cristiani democratici è potentemente inculturata da vangelo dell’agàpe il quale, a sua volte,  è culturalmente collegato all’antico ebraismo.  (io “Faremo e udremo” secondo la spiegazione di Lévinàs e Dossetti

 

Questi principi non sono soggetti alla regola della maggioranza

PERCHÈ

 

La democrazia come la viviamo oggi nell’Unione Europea, costruita con il contributo determinante dei cristiani democratici è potentemente inculturata da vangelo dell’agàpe il quale, a sua volte,  è culturalmente collegato all’antico ebraismo secondo il  “Faremo e udremo”  di cui si è detto prima 

  

il mito fondativo è quello della UGUAGLIANZA in

DIGNITÀ

 

 

 

 

 

 

 

 

«We hold these truths to be self-evident, that all men are created equal, that they are endowed by their Creator with certain unalienable Rights, that among these are Life, Liberty and the pursuit of Happiness.

(trad.mia: Crediamo fermamente nell’evidenza di queste verità: che tutti gli esseri umani sono creati uguali, provvisti dal loro Creatore di alcuni Diritti inalienabili, e tra essi il diritto alla Vita, alla Libertà e alla ricerca della Felicità.)[Dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti d’America – 1776]»



firmarono 56 persone (numero vicino al numero di Dunbar  dei migliori amici)

oltre le 150 persone nessuna reale sinodalità agapica può esistere (Dunbar), per nostri limiti fisiologici.

Se questo è accettato come ipotesi di lavoro,

bisogna concludere che

la Chiesa

non esiste realmente a dimensioni superiori, ma è fatta di

miti – riti – diritto

La parrocchia  è l’ organismo istituzionale direttamente a contatto con la reale sinodalità agapica, mio zio Achille avrebbe detto con  le realtà di mondo vitale, quei piccoli gruppi amicali in cui si ricava il senso della vita.

 Darle una

struttura sinodale

come rete

di connessioni di realtà agàpiche

può essere lo stimolo

per una

riforma dal basso

come la intende

papa Francesco

 

 

 

 

 

 

 

 

 

«Sulla sinodalità, anche nel contesto di probabile Sinodo per la Chiesa italiana – ho sentito un “rumore” ultimamente su questo, è  arrivato fino a Santa Marta! –, vi sono due direzioni: sinodalità dal basso in alto, ossia il dover curare l’esistenza e il buon funzionamento della Diocesi: i consigli, le parrocchie, il coinvolgimento dei laici… (cfr CIC 469-494) – incominciare dalle diocesi: non si può fare un grande sinodo senza andare alla base. Questo è il movimento dal basso in alto – e la valutazione del ruolo dei laici; e poi la sinodalità dall’alto in basso, in conformità al discorso che ho rivolto alla Chiesa italiana nel V Convegno Nazionale a Firenze, il 10 novembre 2015, che rimane ancora vigente e deve accompagnarci in questo cammino. Se qualcuno pensa di fare un sinodo sulla Chiesa italiana, si deve incominciare dal basso verso l’alto, e dall’alto verso il basso con il documento di Firenze. E questo prenderà, ma si camminerà sul sicuro, non sulle idee.»

[discorso alla CEI 20 maggio 2019]

https://www.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2019/may/documents/papa-francesco_20190520_cei.html

 

 

In San Clemente Papa abbiamo (circa)

8.000

che fanno riferimento alla nostra fede

1.500

che frequentano le messe

350

che partecipano a gruppi o ricevono servizi

50

che gestiscono gruppi o servizi

Se il principio è dal basso occorre sviluppare la sinodalità in questa direzione

50è350è1.500

e non si potrà estenderla oltre, perché le altre persone non hanno tempo sufficiente per parteciparvi

E’ necessario riorganizzare in senso sinodale il Consiglio pastorale parrocchiale  cominciando con l’individuare le aree o funzioni in cui possa essere realmente sperimentata la sinodalità del

“né senza di me, né solo da me”

in modo che costituisca il terminale della rete sinodale

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Mia bibliografia di riferimento (al 26-2-20) su Chiesa  e  sinodalità

 

ALBERICH E.     La catechesi oggi. Manuale di catechetica fondamentale, ELLEDICI 1992;

ALFARO J.         Speranza cristiana e liberazione dell’uomo, Queriniana 1972;

ALSZEGHY Z.

   FLICK Maurizio Come si fa teologia, Edizioni Paoline 1974;

ASTI F.

   CIBELI  E.        La sinodalità al tempo di papa Farancesco. 1. Una chiave di lettura  sistematica e pastorale, EDB 2008;

ARDIGO’ A.        Crisi di governabilità e mondi vitali, Cappelli 1980;

ARDIGO’ A.        Dottrina cultura senso. A proposito del «progetto culturale» della CEI, EDB 1998;

ARDIGO’ A.        Toniolo: il primato della riforma sociale, per ripartire dalla società civile, Cappelli 1978;

BARTH K. Dogmatica ecclesiale.Antologia a cura di Helmut Golwitzer, EDB 2013;

BARTH K. Esistenza teologica oggi!, Claudiana 2015;

BARTH K. Impegno politico e libertà dell’evangelo, Castelvecchi 2019;

BARTH K. Poveri diavoli. Cristianesimo e socialismo, Marietti1820 2018;

BARTH K. The epistle to the Romans, Oxford University Press 1968;

BATOCCHIO R.

COMMISSIONE TEOLOGICA INTERNAZIONALE

         La sinodalità nella vita e nella missione della Chiesa, 2018

https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/cti_documents/rc_cti_20180302_sinodalita_it.html

TONELLO L.       Sinodalità, ed. Messaggero di S. Antonio, 2020;

DOSSETTI G.     Eucaristia e città, AVE 2011;

DOSSETTI G.     La parola e il silenzi. Discorsi e scritti 1986-1995, Paoline 2005;

DUNBAR R.        Amici, Einaudi 2022;

DE GIORGI F.    Quale sinodo per la Chiesa italiana, Dieci proposte

FILORAMO G.,   Storia della Chiesa. 1. L’età antica,  EDB 2019;

FILORAMO G.,   MENOZZI D. (a cura di)

         Storia del cristianesimo. L’antichità, Editori Laterza, 1997;

         Storia del cristianesimo, l’età moderna, Editori Laterza 1997;

         Storia del cristianesimo. L’età contemporanea, Editori Laterza, 1997;

GIACCARDI C., MAGATTI M.

GUTIERREZ G.  Teologia della liberazione, Queriniana 1992;

         La scommessa cattolica, Il Mulino 2019;

HERTLING L.     Storia della Chiesa. La penetrazione dello spazio umano ad opera del cristianesimo, Città Nuova 1974;

KUNG H.   Cristianesimo, RCS 1997;

LABOA I.M.         Atlante dei Concili e dei Sinodi nella storia della Chiesa, Città Nuova/Jaka Book, 2008;

LAVENIA V.        Storia della Chiesa. 3 L’età moderna, EDB 2020;

LOHFINK G.       Gesù come voleva la sua comunità? La Chiesa quale dovrebbe essere, Edizioni San Paolo 1987;

LOHFINK G.       Il Padre nostro. Una nuova spiegazione, Queriniana 2009;

MARITAIN J.      Umanesimo integrale, Borla 2009;

MATTEI P. Il cristianesimo antico, Il Mulino 2012;

MELLONI A.,      Rimozioni. Lercaro 1968, Il Mulino 2019;

MELLONI A,       Tutto e niente. I cristiani d’Italia alla prova della storia, Laterza 2023;

MENOZZI D.,      Storia della Chiesa. 4. L’età contemporanea, EDB 2019;

MOLTMANN J., Etica della speranza, Queriniana 2011;

MOLTMANN J.   Teologia della speranza,  Queriniana 1970;

MONDIN B.         Le nuove ecclesiologie, Edizioni Paoline, 1980;

NEUNER P.,       Per una teologia del popolo di Dio, Queriniana 2016;

PELLEGRINI L. Storia della Chiesa. 2 L’età medievale, EDB 2020;

POTESTA’ GL

VIAN G.     Storia del Cristianesimo, Il Mulino 2010;

RAHNER K.        Corso fondamentale sulla fede. Introduzione al concetto di cristianesimo, Edizioni Paoline 1977;

RAHNER K.        Il Concilio dimenticato. Bilancio e rilancio di un evento, Edizioni San Paolo, 2013

RICCARDI a.      La Chiesa brucia. Crisi e futuro del cristianesimo, Tempi nuovi, 2021

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  (a cura di)         La sinodalità al tempo di papa Francesco. 1. Una chiave di lettura storico dogmatica, EDB 2008;

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VOUGA F.,         Il cristianesimo delle origini. Scritti, protagonisti, dibattiti, Claudiana 2018;