RIUNIONE IN MEET DI ACSANCLEMENTE!
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28 NOVEMBRE, ORE 17
Sabato 28 novembre, alle ore 17:00, riunione
in Google Meet del gruppo AC Sanclemente!: continueremo a seguire il
cammino cristologico proposto dal sussidio del Settore Adulti dell’Azione
Cattolica “Da corpo a corpo”, articolato su cinque unità. Dedicheremo
anche la prossima riunione al
verbo “Abbassarsi”.
Il riferimento è alla stessa
pagina del Vangelo di Marco (10, 35-45, in fondo trascrivo il brano intero) che
abbiamo commentato nella riunione del 14 novembre; ci concentremo però sui
versetti 41-45:
Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: "Voi
sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano
su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole
diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il
primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell'uomo infatti non
è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto
per molti".
Consiglio di accedere
dalle ore 16:45 con il codice che avete ricevuto
A questo indirizzo
di YouTube
https://www.youtube.com/watch?v=GorIYoaHGjk
potrete vedere un
video in cui si insegna, passo per passo, come partecipare.
Per accedere agli incontri in Google Meet:
A) da PC fisso, PC
portatile, tablet
1) se già non lo avete
fatto (ad esempio acquisendo un indirizzo email del tipo xxxx@gmail.com - procedura che
consigliamo), registratevi su Google all’indirizzo
https://accounts.google.com/signup/v2/webcreateaccount?flowName=GlifWebSignIn&flowEntry=SignUp
Nel corso della
registrazione, dovrete inserire un indirizzo email che vi identificherà e
scegliere una vostra password.
Terminata la
registrazione, comunicate l’indirizzo email con il quale vi siete
registrati su Google inviando una email a
mario.ardigo@acsanclemente.net
A quella email vi sarà inviato, qualche giorno
prima della riunione programmata, il codice di accesso Meet;
2) accedete a Google da
questo indirizzo WEB
https://accounts.google.com/login/signinchooser?hl=it&flowName=GlifWebSignIn&flowEntry=ServiceLogin
3) cliccate sul
quadratino di puntini in alto a destra e poi sull’icona verde di Meet;
4) selezionate PARTECIPA
A UNA RIUNIONE;
5) inserite il codice di
accesso che avrete ricevuto, facendo COPIA/INCOLLA;
6) cliccate su CONTINUA
7) cliccate su CHIEDI DI
PARTECIPARE e attendete di essere ammessi alla riunione.
B) da smartphone:
1) aprite la app Meet
(che avrete scaricato);
2) cliccate su CODICE
RIUNIONE e inserite il codice di accesso che avrete ricevuto;
3) cliccate su CHIEDI DI
PARTECIPARE e attendete di essere ammessi.
Segnalate
eventuali problemi con una email a
mario.ardigo@acsanclemente.net
indicando, se volete
essere contattati telefonicamente, un numero di telefono al quale essere
chiamati.
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Dal Vangelo secondo Marco, capitolo 10, versetti da 35 a 45
(35) Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, si
avvicinarono a Gesù e gli dissero: — Maestro, noi vorremmo che tu facessi per
noi quel che stiamo per chiederti. (36) E Gesù domandò: — Che cosa volete che io faccia per voi? (37) Essi risposero: — Quando sarai un re glorioso, facci stare
accanto a te, seduti uno alla tua destra e uno alla tua sinistra. (38) Ma Gesù disse: — Voi non sapete quel che chiedete! Siete pronti
a bere quel calice di dolore che io berrò, a ricevere quel battesimo di
sofferenza con il quale sarò battezzato? (39) Essi risposero: — Siamo pronti. Gesù aggiunse: — Sì, anche voi
berrete il mio calice e riceverete il mio battesimo; (40) ma io non posso
decidere chi sarà seduto alla mia destra e alla mia sinistra. Quei posti sono
per coloro ai quali Dio li ha preparati. (41) Gli altri dieci discepoli avevano sentito tutto e cominciarono a
indignarsi contro Giacomo e Giovanni. (42) Allora Gesù li chiamò attorno a sé e disse: «Come sapete, quelli
che sono ritenuti sovrani dei popoli comandano come duri padroni. Le persone
potenti fanno sentire con la forza il peso della loro autorità. (43) Ma tra voi
non deve essere così. Anzi, se uno tra voi vuole essere grande, si faccia servo
di tutti; (44) e se uno vuol essere il primo, si faccia servitore di tutti. (45) Infatti anche il Figlio dell’uomo è venuto non per farsi
servire, ma per servire e per dare la propria vita come riscatto per la
liberazione degli uomini».
[versione TILC -
Traduzione interconfessionale in lingua corrente]
L’antropologia ci parla di
come nelle civiltà del passato e in quelle contemporanee si manifesta ed è
esercitato il potere sociale. La specie umana è sociale: si vive in gruppi nei
quali ci sono dinamiche di potere. Nel passato esse hanno avuto la struttura
più varia. Se ne sono osservate di quelle a base matriarcale ed altre, più
numerose a base patriarcale, a seconda
che dominino le donne o gli uomini. Un’altra differenza è tra società di tipo
comunitario, dove, all’interno di un gruppo, si mette tutto in comune ed altre
di tipo patrimoniale, dove chi domina possiede tutto e tutti. Tra i primati si
osservano strutture di potere basate sulla prevalenza di un maschio adulto
dominante, che si impone con la forza sugli altri e, in particolare sugli
adulti maschi. Le più antiche civiltà europee furono a base patriarcale e
patrimoniale e portarono all’affermazione di dinastie regnanti e sacralizzate. Il
re era il mediatore con le potenze soprannaturali, nelle quali venivano in
genere impersonate le forze della natura. Anche il dominio della dinastia
sovrana veniva presentato come una forza della natura e, quindi, in questo
senso, con attributi divini. Le forze soprannaturali erano concepite come parti
di un universo politeistico, con al suo interno dinamiche di potere non
dissimili da quelle umane. Si credeva che gli dei avessero sentimenti di tipo
umano, nel bene e nel male. Dal Quinto secolo dell’era antica, in Grecia, si
sviluppò un pensiero filosofico che manifestò l’insoddisfazione per questa
concezione della divinità: le nostre convinzioni fondamentali sulla fede
risentono di quell’impostazione e vennero formulate nell’area di cultura greca
dell’antico Impero romano per iniziativa di imperatori che governavano da
Bisanzio-Costantinopoli, l’attuale Istanbul. E’ significativo che i più antichi
testi di quel complesso di libri della Bibbia che chiamiamo Nuovo Testamento ci sia pervenuto in greco antico.
In un dominio di tipo
patriarcale-patrimoniale sacralizzato, chi regna non ha bisogno di giustificare
il proprio potere con il consenso dei governati o per il servizio che rende, in
particolare nell’ordinare la società in modo che possa sfruttare la potenza
dell’azione comune. Egli è investito del potere da un dio e possiede
le persone e i loro beni come il
proprietario possiede il patrimonio.
Tra gli antichi romani, che avevano il culto degli avi, divinizzati, il potere
trovava giustificazione anche nel mantenimento delle antiche tradizioni, viste
come garanzia di fortuna e successo della collettività. I potenti si presentavano anche come padri del loro popolo. Lo sviluppo di una
sofisticata cultura giuridica, la caratteristica fondamentale degli antichi
romani, portò all’emergere di quest’ultimo, perché legge fondamentale era
quella dell’equità basata sull’osservazione
delle concrete prassi delle relazioni sociali, quindi sulla vita del popolo, ma
anche allo sviluppo di funzioni pubbliche, in particolare quelle giudiziarie,
che si occupavano attivamente di ogni questione pubblica o privata. Su questa
base fu costruita la cultura politica orientata dal cristianesimo, che fu
connotata, innanzi tutto, da una demitizzazione e desacralizzazione del potere
politico, e poi da una nuova sua risacralizzazione secondo nuovi principi.
Nella concezione politica cristiana viene
ripresa l’idea del capo politico come padre
del suo popolo, ma anche servo di Dio (non più mediatore). Il potere politico
è legittimato dal Cielo in quanto opera come suo servo per la santificazione universale. Ma c’è di più. Il padre del popolo nella concezione cristiana è anche
un padre-pastore: non opprime, ma conduce il popolo lì dove si troverà bene. In quanto servo non possiede
il proprio popolo, ma lo comanda e
ne ha cura come vicario del Cielo. Dovrà renderne conto al Re celeste.
Servo, padre, pastore, vicario:
riconosciamo gli attributi con i quali vengono individuati i nostri vescovi e
lo stesso Papa.
Ma la concezione e la pratica di servizio che troviamo in Mc 10, 35-45 è piuttosto
diversa da come poi fu costruita nelle nostre organizzazioni ecclesiali. Quella
evangelica è connotata, è stato osservato, da un blando anarchismo. L’accento
non è posto sul servizio divino, ma a quello,
concreto, verso gli altri, verso ogni altro,
ritualizzato nella lavanda dei piedi.
Questo l’abbassarsi evangelico. Non è
certamente questo che si manifesta nei poteri religiosi come li vediamo dispiegarsi
nella nostra Chiesa. E neanche li vediamo espressi nelle altre autorità
pubbliche della società. Questo perché, in realtà, in quel modo non è realmente possibile governare,
perché il governo richiede che ci si occupi della società, dove i singoli
svaniscono, mentre se si serve in concreto la società sfugge. Siamo individui
limitati, proprio perché individui. L’unica soluzione per trattare il tutto, la
società nel suo complesso, per governarla, la funzione essenziale della
politica, che è appunto il governo della società, come se fosse una persona
concreta, quindi per prendersi cura di
tutti ed anche della società, è
stata escogitata nella via democratica secondo le concezioni moderne, tanto
diverse da quelle antiche,e ancora in rapida evoluzione. Le nostre democrazie
moderne, che si svilupparono nell’Occidente europeo cristianizzato, divergono
da quelle del passato, in particolare da quella dell’antica Repubblica romana,
da quelle greche, ma anche da quelle dei Comuni medievali e da quelle dei
secoli successivi fino alla rivoluzione Nord-americana, proprio per questo
carattere di servizio concreto universale
alle persone, fondato sull’idea di
una loro comune uguaglianza in dignità.
Il potere pubblico, in una democrazia, è diffuso e ciascuno serve gli altri e così serva anche la
società. Questo comporta un sistema di limiti
ad ogni potere basato su valori.
Mario Ardigò - Azione Cattolica in San Clemente papa - Roma, Monte
Sacro, Valli