Roberto Repole, Il sogno di una Chiesa evangelica.
L’ecclesiologia di papa Francesco, Libreria editrice Vaticana, 2017, €12.00
Capitolo 4°
La necessaria
riforma
parte seconda
-
Epilogo
Sintesi
nota:
il testo è tratto dal volume. Gli elementi di raccordo tra parentesi quadre
sono inseriti da chi ha estratto la sintesi.
Sintesi
di Mario Ardigò - Azione Cattolica in San Clemente papa - Roma, Monte Sacro,
Valli
(il post è
dopo le informazioni sulla riunione di AC San Clemente di stasera, in
parrocchia)
********************************
Stasera, sabato 10 Ottobre, ore 17
1° riunione
nell’anno associativo 2020/2021 del gruppo AC San Clemente, in parrocchia,
nella sala rossa
E’ da
febbraio che non ci incontriamo di persona. L’evoluzione della pandemia di
Covid 19, che comunque è ancora in atto e nel Lazio sta peggiorando, ci
consente di riprendere a vederci.
Ricorderemo il nostro caro figlio, proiettando due brevi filmati di lui
nel gruppo.
Vedremo
poi un filmato in cui mons. Gualtiero Sigismondi, Assistente ecclesiastico
generale, ci presenterà il Vangelo del prossimo anno liturgico.
Infine
saremo invitati a presentare brevemente una esperienza significativa vissuta
durante i mesi del lockdown.
********************************
Bisognerà
indossare correttamente la mascherina facciale, rispettare un distanziamento
minimo di due metri, igienizzarsi le mani, prima di sedersi, con l’apposito
disinfettante che metteremo a disposizione. Bisognerà evitare di venire a) se
si hanno la febbre o sintomi respiratori, in particolare la tosse e l’impulso a
sternutire; b) se nelle ultime due settimane si è stati, per più di quindici
minuti, vicini a persone poi risultate contagiate; c) se, comunque, si hanno
altri motivi di sospettare di essere stati contagiati.
Sintomi di
possibile contagio da Covid 19 sono: febbre oltre i 37,5%, tosse insistente,
congiuntivite, perdita del gusto, affanno respiratorio insorto di recente,
sensazione di grande spossatezza. Basta che se ne abbia uno solo per sospettare
di essere stati contagiati, con la conseguente necessità di ridurre i contatti
personali fino ad accertamenti sanitari che lo escludano.
Ricordiamoci che la vita delle persone è più importante della pratica
liturgica o associativa.
Come fu
scritto nell’enciclica Il Vangelo della
vita, diffusa nel 1995 sotto
l’autorità del papa Giovanni Paolo 2°:
« Il Vangelo della vita sta al cuore del messaggio
di Gesù. Accolto dalla Chiesa ogni giorno con amore, esso va annunciato con
coraggiosa fedeltà come buona novella agli uomini di ogni epoca e cultura.
[La vita terrena è] realtà sacra che ci viene affidata
perché la custodiamo con senso di responsabilità e la portiamo a perfezione
nell'amore e nel dono di noi stessi a Dio e ai fratelli.
Il Vangelo dell'amore di Dio per l'uomo, il Vangelo della dignità della
persona e il Vangelo della vita sono un unico e indivisibile Vangelo.»
********************************
Per
richiedere altre informazioni e per comunicazioni inviare una email a
mario.ardigo@acsanclemente.net
********************************
Roberto Repole, Il sogno di una Chiesa evangelica.
L’ecclesiologia di papa Francesco, Libreria editrice Vaticana, 2017, €12.00
Sintesi
nota:
il testo è tratto dal volume. Gli elementi di raccordo tra parentesi quadre
sono inseriti da chi ha estratto la sintesi.
Sintesi
di Mario Ardigò - Azione Cattolica in San Clemente papa - Roma, Monte Sacro,
Valli
Capitolo 4°
La necessaria
riforma
parte seconda
La
necessità di realizzare una riforma che coinvolga lo stesso papato [non è]
totalmente nuova, né sul piano teologico né su quello magisteriale. E’ doveroso
ricordare il desiderio espresso da
Giovanni Paolo 2° [nell’enciclica del 1995] Perché
siano una cosa sola - Ut unum sint, ai n.95-96, di instaurare
un dialogo fraterno con i responsabili delle Chiese e i loro teologi al
fine di rintracciare una modalità di esercizio del primato [del Papa] che,
senza rinunciare all’essenziale della sua missione, si apra però a una
situazione nuova.
Papa
Francesco si muove sulla stessa sca. Può
essere sintomatico di ciò il fatto che sin dalla prima sera della sua elezione
si sia presentato alla Chiesa con il titolo di vescovo di Roma e che spesso
abbia continuato a presentarsi cisì. In quest anni, con i suo gesti e la sua
maniera di porsi [ha] operato in direzione di una evidente desacralizzazione
del suo ruolo. E’ lui stesso ad aver
esplicitamente dichiarato di prendere in seria considerazione una riforma del papato, nell’orizzonte di una
Chiesa in uscita missionaria.
[In
particolare] Francesco ha mostrato l’intenzione di apportare reali cambiamenti
alla cura romana, affinché non sovrasti né i singoli vescovi né le conferenze
episcopali, ma sia piuttosto di aiuto al papa e ad essi.
In
relazione ad un’effettiva riforma del papato, uno degli istituti fondamentali
che domanda anch’esso di essere riformato è quello del Sinodo dei Vescovi.
[Papa Francesco] ha agito affinché il Sinodo venisse sempre meglio incastonato
nell’alveo di un più ampio processo
sinodale, [perché] ferma restando la natura di un Sinodo dei vescovi, venga
realmente coinvolto l’intero popolo di Dio e siano anzitutto resi responsabili
quei cristiani più direttamente coinvolti nel tema di volta in volta trattato.
Francesco ne ha parlato come espressione della collegialità episcopale la quale
può diventare in alcune circostanze effettiva,
congiungendo i vescovi tra loro e con il Papa nella sollecitudine del Popolo di
Dio. [Quindi] una collegialità episcopale nella quale i vescovi, con e sotto il
Papa, eserciterebbero una responsabilità di governo nella Chiesa universale.
EPILOGO
Coinvolgersi nel sogno per
rimanere fedeli al Vangelo
[Nella visione del Papa] la Chiesa appare come il santo popolo fedele di Dio, la
cui perenne ed inesauribile sorgente è il Vangelo della misericordia, che ha il
suo centro in Cristo e rimane vivo nello Spirito. Da ciò deriva che il Vangelo
debba raggiungere le persone nella loro unicità, nella loro libertà e
all’interno di una determinata cultura, il fatto che il popolo di Dio sia dinamico e formato da cristiani dotati di pari dignità e
corresponsabile, il fatto che si tratti di un popolo che vive nei diversi
popoli della Terra, il fatto che risulti fondamentale il [senso della fede -] sensus
fidei [vedi nota 1] che si esprime nel popolo, al
di là della capacità di concettualizzare la fede che i cristiani possiedono e
che giustifica una rinnovata attenzione alla dimensione sinodale della Chiesa,
il fatto che questa popolarità della
Chiesa non possa in alcun modo confondersi con alcun genere di populismo.
[L’annuncio del Vangelo della misericordia implica]
il superamento di ogni possibile separazione con la carità e la promozione
umana.
Per
Francesco una Chiesa missionaria [è] una Chiesa profetica. Essa è chiamata a
denunciare ogni genere di idolatria; costituendo così una istanza critica, non
solo verso il relativismo dottrinale, ma anche al relativismo pratico che può
insinuarsi persino al suo interno. [Vi è ] la necessità di una costante
conversione della Chiesa.
La riforma
[deve] essere orientata ad una decisa decentralizzazione della Chiesa, nel
reale superamento di una visione universalistica della stessa. Essa deve
conferire centralità e soggettualità alle Chiese locali, valore alla
collegialità episcopale intermedia e portare ad una nuova interpretazione del
senso del Sinodo dei vescovi e del servizio del papato, che renda possibile una
maggiore collegialità nel governo della Chiesa.
[Si tratta
di un sogno che] domanda l’adesione reale e indifesa di tutte la Chiese e di
tutti i cristiani; chiede, cioè, di essere un sogno condiviso.
Un’autentica riforma [chiede] di recepire in modo creativo la svolta conciliare, concentrandosi in
particolare sul livello delle Chiese
locali: nel superamento di una visione monarchica del ministero del vescovo come di quello dei
preti, nel recupero della realtà del presbiterio e della novità del
ministero dei diaconi, nel ripensamento
degli organismi di partecipazione, affinché sia davvero intercettato il ]senso della fede -] sensus fidei, vi sia la valorizzazione dei diversi carismi e si
attui un’autentica corresponsabilità; in una nuova valorizzazione del Sinodo
diocesano, dove ministri ordinati e laici si trovano insieme, pur nella
differenza dei ruoli, ad assumere la responsabilità delle scelte pastorali
fondamentali della Chiesa cui appartengono.
nota 1
spiegazione
del significato teologico dell’espressione sensus fidei - senso della fede
dalla Costituzione dogmatica sulla
Chiesa Luce per le genti -Lumen
gentium, deliberata durante il Concilio Vaticano 2° (1962/1965)
Il senso
della fede e i carismi nel popolo di Dio
12. Il popolo santo di Dio partecipa pure dell'ufficio profetico di
Cristo col diffondere dovunque la viva testimonianza di lui, soprattutto per
mezzo di una vita di fede e di carità, e coll'offrire a Dio un sacrificio di
lode, cioè frutto di labbra acclamanti al nome suo (cfr. Eb 13,15). La totalità
dei fedeli, avendo l'unzione che viene dal Santo, (cfr. 1 Gv 2,20 e 27), non
può sbagliarsi nel credere, e manifesta questa sua proprietà mediante il senso soprannaturale della fede di tutto
il popolo, quando « dai vescovi fino agli ultimi fedeli laici » mostra
l'universale suo consenso in cose di fede e di morale. E invero, per quel senso
della fede, che è suscitato e sorretto dallo Spirito di verità, e sotto la
guida del sacro magistero, il quale permette, se gli si obbedisce fedelmente,
di ricevere non più una parola umana, ma veramente la parola di Dio (cfr. 1 Ts
2,13), il popolo di Dio aderisce indefettibilmente alla fede trasmessa ai santi
una volta per tutte (cfr. Gdc 3), con retto giudizio penetra in essa più a
fondo e più pienamente l'applica nella vita.