Riunione in Meet del 17 ottobre 2020 sul tema “Come siamo popolo?” - resoconto
1. Alle 16:45 di sabato
17 ottobre 2020 è stata attivata la videoconferenza della prima riunione in Meet del gruppo AC
San Clemente sul tema “Come siamo popolo”.
Dopo le procedure di
accesso, l’incontro è iniziato alle 17, come programmato.
Purtroppo sono mancati le socie e i soci più anziani. Nella lettera
mensile di novembre cercheremo di inserire istruzioni più chiare per l’accesso,
anche da smartphone. Una volta impratichiti delle procedure, le volte successive tutto
risulterà più facile.
Era presente anche il nuovo assistente ecclesiastico don Emanuele, che
ci ha raccontato della sua esperienza alle Giornate mondiali della gioventù in
Brasile, a Rio de Janeiro, nel 2013 e ha evidenziato l’importanza del magistero
di papa Francesco sul tema del popolo, in particolare nella recente enciclica Fratelli tutti (ottobre 2013)..
Carlo, quale componente dell’equipe pastorale della parrocchia, ci ha
riferito sulle valutazioni fatte nell’ultima riunione, per la ripresa delle
attività anche in tempo di epidemia di Covid 19.
Ha presieduto Giulia.
All’inizio, l’assemblea dei partecipanti ha
approvato il tema e il metodo proposti.
Gli interventi sono stati piuttosto contenuti,
circa tre minuti ciascuno, secondo il programma, come indispensabile per
mantenere l’attenzione in eventi in videoconferenza.
Cogliendo il suggerimento di don Emanuele l’assemblea dei partecipanti ha deciso di proseguire il
ciclo degli incontro in Meet dialogando sui temi dell’enciclica Fratelli tutti. L’enciclica è stata
pubblicata sul blog nel post del 6 ottobre “Proposta
di un ciclo di incontro […]” ed è visualizzabile sul Web anche all’indirizzo:
http://www.vatican.va/content/francesco/it/encyclicals/documents/papa-francesco_20201003_enciclica-fratelli-tutti.html
Il
prossimo incontro in Meet su temi dell’enciclica Fratelli tutti è programmato
per sabato 21 novembre 2020 ore 17.
Di
seguito un resoconto sintetico del dibattito.
2.1. L’introduzione Come organizzatore ho svolto un breve introduzione della
quale trascrivo una sintesi.
Di solito si distingue tra popolo e popolazione.
Popolazione
è considerata la gente che vive in
un certo territorio, con le sue caratteristiche come lingua, usanze,
istituzioni. Con popolo si intende la parte della popolazione che
rileva nel governo della società. Possiamo considerarla la parte politicamente
attiva della popolazione. La politica è, appunto, il governo della società.
Anche l’idea di Popolo di Dio riscoperta durante il Concilio Vaticano 2° presenta
aspetti politici, insieme a quelli religiosi. Vuole infatti spingere i fedeli a
farsi comunità attiva e partecipe.
Vi sono tante concezioni di popolo quante sono le forme in cui si è attivi in
società. Nel suo magistero, papa Francesco, da ultimo nella recente enciclica Fratelli tutti ne ha proposta una sua,
derivata dall’esperienza delle Chiese Latino-americane. In quell’enciclica, su
circa 130 pagine la parola popolo compare
58 volte, oltre ai suoi derivati. Il documento contiene sostanzialmente una
proposta di come essere popolo. Ma
non è l’unica che circola. Anche nella Bibbia non troviamo un solo modo di essere popolo. L’essere popolo è
necessariamente il risultato di un vasto dialogo: nessuno infatti può
semplicemente inventarsi un suo modo di essere popolo senza considerare
gli altri. Questo incontro vuole stimolare quel dialogo. La soluzione giusta
non è precostituita: una volta condiviso un orientamento, bisogna poi sperimentarlo
per vedere come va. E anche in questo occorre farlo in molti.
2.2. La presidente apre il dibattito. Giulia, come presidente del gruppo, ha aperto il dibattito, dopo aver osservato che, nel
caso di aggravamento ulteriore della pandemia di Covid 19, lo strumento
telematico delle videoconferenze Meet può consentirci di continuare le attività
anche in tempi di eventuali restrizioni per ragioni sanitarie.
2.3 Il dibattito.
In tempi di emergenza sanitaria, capiamo che nessuno si salva
da solo e ci sentiamo affratellati, in particolare come popoli europei, dalla
comune umanità.
Ci sentiamo popolo quando abbiamo successo nello sport, come la
vittoria ai Campionati mondiali di calcio del 2006 o in caso di grandi eventi
collettivi come fu l’entrata in guerra dell’Italia nel 1940, l’entrata nel
sistema della moneta unica nel 2002, o come un grande personaggio viene
nominato ad un’importante carica pubblica, come avvenne nel caso della elezione
del Presidente della Repubblica Sergio
Matterella, ma è più difficile esaltarci come popolo in tempo difficili
come quelli della pandemia che stiamo vivendo.
Per rendere l’idea di quei modi emotivi di sentirsi popolo sono stati proposti due brevi filmati: uno con
l’annuncio della dichiarazione di guerra fatto da Benito Mussolini a piazza
Venezia il 10 giugno 1940, l’altro con immagini dei festeggiamenti per la
vittoria della squadra Italiana ai Campionati mondiali di calcio del 2006. In
entrambi c’erano le immagini di folle esultanti. Ma sappiamo a che cosa causò
all’Italia la guerra: seguire emotivamente
un capo indiscusso non si rivela
sempre una buona scelta.
Sentiamo il bisogno che il popolo benedica i nostri
sforzi e allora, nel cercare qualcosa che ci unisce tutti, alziamo gli
occhi al Cielo, nella preghiera come via dell’amore.
Purtroppo la questione di come si è popolo è
fonte di divisioni perché implica conflitti di potere, ma il dolore collettivo
che pone in pericolo tutti ci può insegnare come diventare comunità.
Nell’azione, e anche nella lotta sociale, ci
sentiamo popolo, ma bisogna cercare di esserlo senza escludere e resistendo
alle strumentalizzazioni che a volta si manifestano.
Ci si sente popolo quando si riesce a condividere sorretti anche
da un anelito emotivo di solidarietà. Un’esperienza simile si vive quando si
vivono eventi nei quali si manifesta la Chiesa universale, come accade nelle
Giornate mondiali della gioventù: uniti nella preghiera si è introdotti ad una
realtà superiore.
Ci sono stati consigliati tre libri per
approfondire, tutti editi da AVE, l’editrice
dell’Azione Cattolica:
Popolo - le parole di Francesco, con un contributo della
teologa Stella Morra. €7,00;
Un popolo per tutti - materiali di lavoro del convegno delle
presidenze diocesane di AC 2018, scaricabile
sul Web da
http://www.acpiemonte-aosta.it/wp-content/uploads/2017/02/Un-popolo-per-tutti_impaginato-2018.pdf
L’alfabeto della preghiera è quello dell’amore, dell’assistente
ecclesiastico generale dell’AC mons. Gualtiero Sigismondi, €7,50.
2.4 La preghiera finale.
Al termine ho letto una breve
preghiera, all’interno della quale ho inserito quanto era emerso nel dibattito.
E’ scritto [1° Lettera di Pietro 2,9]:
Ma voi siete la gente che Dio si è scelta, un
popolo regale di sacerdoti, una nazione santa, un popolo che Dio ha acquistato
per sé, per annunziare a tutti le sue opere meravigliose. Egli vi ha chiamati
fuori delle tenebre, per condurvi nella sua luce meravigliosa.
In questi tempi difficili, nei quali la pandemia ci spinge a
disperderci, e la crisi sociale ed economica che ne consegue ci intimidisce di
più perché ci sentiamo isolati e non sappiamo come mantenere salda,
misericordiosa, benevola e solida la nostra società,
Tu del quale è scritto che sei luce,
illumina anche queste nostre tenebre,
vedi che
(ho
sintetizzato ciò che era emerso nel dibattito)
ispiraci allora la via giusta per essere tuo Popolo, fedele al comando amatevi come io vi ho amato,
Tu che ci hai chiamato amici e non servi.
Lo
chiediamo Te, che sei Padre, Figlio e Spirito santo.
Amen
Mario Ardigò - Azione Cattolica in San
Clemente papa - Roma, Monte Sacro, Valli
mailing list:
ac-gruppo-sanclemente-papa-roma@googlegroups.com
(solo per i soci
iscritti alla ml. I messaggi inviati saranno recapitati a tutti gli iscritti)
blog:
http://acvivearomavalli.blogspot.com/