Scheda di lettura - ANNI Gioele, LANCELLOTTI Roberta (a cura
di), Serve ancora la politica - Dieci
interviste di protagonisti d’oggi - introduzione di Marco Damilano, Ave,
2020 - parte seconda
2. Il libro vuole
tentare di rispondere ad alcune domande. C’è
ancora spazio per la politica? E: la
politica di oggi sa ancora mettersi a disposizione dei cittadini in modo
disinteressato? Infine: serve ancora la politica?
Propone dieci interviste, a donne
e uomini coinvolti nelle istituzioni politiche in vari ruoli e in vari
partiti, e, in particolare, anche in amministrazioni pubbliche.
Che cos’è quella che papa Francesco definisce la politica con la “P” maiuscola?
Le curatrici ricordano un principio espresso da Dag Hammarskjöld, morto nel 1961 in un incidente aereo durante una
missione di pace: «Merita il potere solo chi ogni giorno lo
rende giusto».
3. Un elemento comune tra
tutte le esperienze degli intervistati e il tirocinio fatto
nell’associazionismo cattolico, in Azione Cattolica, tra gli scout, nelle Comunità di vita cristiana dei gesuiti, ma anche nelle parrocchie.
Chiedono di non essere lasciati soli dal punto di vista della formazione
spirituale. Questa è un’esigenza che sentii molto viva quando nel 1982, dopo la
laurea, entrai nel Meic qui a Roma e ebbi occasione di incontrare giovani
politici. All’epoca la sottovalutai. Bisogna capire che non di rado si pensa al
politico proveniente dal mondo cattolico come a una persona a cui chiedere
favori o addirittura da manovrare per un’azione politica a sostegno di
interessi della Chiesa. Questo perché una parte del suo elettorato è suscitato
in ambienti ecclesiali e questi si pensano in diritto di avere una
contropartita. Tuttavia questa, che mira ad un tornaconto particolare o è
disposta a concederlo nel governo della cosa pubblica, è appunto la politica con la “p” minuscola, che è
l’opposto di quell’altra di cui si diceva.
4. Anna Zambon a ventidue anni fa politica nel Consiglio
comunale di Gallarate. Si interessò alla politica per merito degli incontri
proposti dall’AC diocesana di Milano. Al
liceo fu eletta rappresentante nel Consiglio d’istituto: la sua prima responsabilità
politica. Non fu una perdita di tempo,
come alcuni la considerano: si impara ad assumersi responsabilità, per
dimostrare con ogni decisione che la rappresentanza serve.
Tramite
il suo parroco conobbe l’AC, da adolescente. Lì fece esperienza dell’incontro
con le persone, che apre la m ente e spinge a uscire dai propri schemi. Fece
anche l’educatrice in ACR.
Se si fa parte d una comunità non ci si sente
più solo. Questa l’importanza di un partito. Serve a partecipare a incontri di
formazione alti, ad allargare gli orizzonti.
I partiti sono importanti, se rimangono
strumenti, come corpo intermedio tra cittadini e rappresentanti. Non devono
diventare veicoli di propaganda.
In Consiglio comunale è minoranza. Può
essere pesante, perché sembra che tutte le proposte vengano bocciate a priori.
Comunque si acquisisce competenza sulla macchina complessa dell’amministrazione
pubblica.
L’importanza della competenza risalta anche
nelle altre interviste.
Sembra che tra i giovani prevalgano
pessimismo e individualismo, anche se c’è interesse per i temi ambientali e su
quelli legati alla scuola.
Se un politico si mostra competente può
sperare di essere ascoltato.
I populismo offre risposte semplici a problemi
complessi, ma la sfida di oggi è quella di comunicare alle persone valori
complessi in modo semplice. Per questo occorre la competenza. Per formarsela
bisogna, ad esempio, no fermarsi ai social,
ma leggere i giornali.
Per l’intervistata, Politica con la “P” maiuscola è mettersi al servizio di una causa,
innanzi tutto mettere gli altri al primo posto.
La Chiesa dovrebbe riconoscere l’impegno
significativo di tanti laici: dovrebbe organizzare luoghi in cui si possa
discutere dei temi di maggiore attualità.
5. Gilberto
Zoffoli, ingegnere di sessant’anni, fa politica a Cesena.
A lungo ha operato in Azione Cattolica,
iniziando come animatore. Ha anche lavorato alla Presidenza nazionale.
In AC ha compreso l’importanza delle relazioni con ogni tipo di persona e
dello studio attento e meticoloso. La rete associativa protegge dalla solitudine
chi ha la responsabilità di incarichi pubblici.
A Cesena partecipò a un laboratorio di
partecipazione politica basato sul progetto dell’Azione cattolica Sul
sentiero di Isaia. Fu poi promotore
della nuova esperienza politica del Movimento romagnolo. Infine gli
venne la proposta di una candidatura come singolo, ma fu battuto. Tuttavia
continuò a fare politica in Comune.
Avverte l’importanza di dare rappresentanza ai
corpi intermedi, di intercettare persone nuove e di riavvicinarle alle
istituzioni.
Vuole ispirarsi al popolarismo di Luigi Sturzo, capace di una visione d’insieme,
mentre il populismo esaspera l’appartenenza
a una parte politica contro le altre. Da Sturzo ha ricavato la spinta a
prendere a cuore specialmente chi nel popolo resta indietro.
La sua esperienza di cattolico si riflette
nell’azione politica e nelle proposte concrete. Tuttavia non ostenta l’appartenenza
religiosa, che non deve dividere bensì unire.
Vede nel partito l’opportunità di una formazione alla politica e di un
dialogo continuo con la città e con i suoi corpi sociali.
In politica lo spirito giusto è quello di mettersi in gioco per servire,
senza alcun tornaconto personale. Quello che conta è il domani della comunità e
il rispondere alla chiamata al servizio.
A suo avviso, l’associazionismo cattolico continua a formare laici
maturi e competenti, ma di questi tempi è richiesto uno sforzo in più nel servizio
alla società e nelle istituzioni.
6. Ida
Carmina fa il sindaco a Porto Empedocle in Sicilia, uno dei punti di primo
approdo dei migranti che sono soccorsi in mare.
Ha iniziato la politica negli organi rappresentativi
nella scuola e nell’università.
L’esperienza in Azione Cattolica è stata molto importante per imparare
la partecipazione, la democrazia, il valore del gruppo.
Ha iniziato come attivista, ma ora ha la responsabilità
dell’amministrazione pubblica. Uno dei principali problemi di cui ha dovuto
occuparsi è il risanamento finanziario del Comune.
E’ insegnante in un istituto nautico e ha formato generazioni di ragazze e ragazzi: da qui deriva anche la fiducia
della gente nei suoi confronti.
Si definisce cattolica democratica. Ritiene
che il problema principale della sua terra sia la corruzione.
Ha sperimentato che il ruolo di opposizione è
completamente diverso da quello al governo: quando si fa opposizione si persegue
una visione ideale, ma quando si governa la devi concretizzare.
Per alcune sue prese di posizione sul problema
dell’immigrazione le è stato dato della razzista. Ma come potrebbe esserlo?,
osserva: il santo prediletto di Porto Empedocle è san Calogero, un santo nero. E
dichiara che sulla tutela dell’uomo e
sui diritti inviolabili non si può transigere.
Chiede di non lasciare soli gli amministratori: è bello quando c’è una comunità che sostiene.
7. Fabio
Scionti, ingegnere, è stato sindaco a Taurianova, terra oppressa dalla criminalità
organizzata. Ha anche subito un attentato.
E’
impegnato in Azione Cattolica. La sua candidatura nasce in quell’ambiente, e in
quello dell’associazionismo in generale.
Dell’AC apprezza soprattutto la dimensione intergenerazionale, che aiuta
a percepire il senso di una comunità traversale. In AC ha imparato il metodi di
affrontare insieme ogni tematica.
Ha cercato di avere sempre una visione di medio o lungo periodo, con un
approccio pragmatico-democratico alle scelte, sviluppando un processo
decisionale razionale e partecipativo.
Gli è stata formativa anche l’esperienza di arbitro di calcio.
E’ importante, dice, che i cittadini capiscano che, se hanno diritto a determinati servizi, non devono chiederli per
favore alla classe politica, con atteggiamento clientelare. La gente, non tutta
però. pensa che il politico debba mettersi a disposizione di chi ha determinati
interessi.
Ha cercato di inserire nell’amministrazione persone competenti, ad
esempio nel riordino del settore dei tributi e nella gestione dei consumi
energetici. Ha promosso interventi nei
servizi sociali, un campo molto importante dell’amministrazione pubblica
locale. Bisogna contrastare le infiltrazioni da parte degli emissari dei gruppi
criminali.
Tiene alla prossimità con le persone. Ha avuto come alleati le associazioni di tutti
i tipi. E’ riuscito ad aprire due Case della partecipazione, luoghi di
aggregazione in differenti punti del paese.
Pensa che la scuola sia fondamentale. Il giorno dopo l’elezione a
sindaco, prima di sedersi alla scrivania del suo ufficio, è andato in tutte le
classi per salutare i ragazzi, a uno a uno.
E’ preoccupato della deriva del
linguaggio di odio e di contrappposizione e spera che la voce dei
cattolici cominci a farsi sentire con
più forza: serve il coraggio di proporre
idee in linea con i principi del Vangelo.
Mettere
a disposizione le proprie competenze per un periodo limitato: questa è, per
lui, l’ottica del servizio. La politica con la “p” minuscola guarda,
invece, alla carriera.
Pensa che la parrocchia sia importante per la formazione al servizio
alla comunità: in particolare i parroci possono far maturare una coscienza
collettiva e incidere grazie al contatto diretto con le persone.
Senza politica si va semplicemente alla deriva. La politica è visione,
coraggio di scegliere dove si vuole andare e come si vuole vivere.
Mario Ardigò – Azione Cattolica in San
Clemente papa – Roma, Monte Sacro, Valli.