Gruppo di Azione Cattolica
nella Parrocchia di San Clemente papa - Roma
Lettera ai soci
- n.6 - Dicembre 2020
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Le riunioni del gruppo in Google
Meet in dicembre
sabato 12 dicembre
Percorso formativo “Da corpo a
corpo”: “Sfiorare”
sabato 19 dicembre
Dialogo sui temi dell’enciclica
“Fratelli tutti”
Ogni riunione ha link e codici diversi; tutte
le riunioni inizieranno alle ore 16:45; dalle 16:40 si potrà accedere. In fondo
trovate le istruzioni per accedere. I link e i codici di accesso, con ulteriori
informazioni, sono stati già inviati tramite la mailing list del gruppo e via
Whatsapp e li invieremo nuovamente con gli stessi mezzi in prossimità di
ciascuna riunione. Sono anche inseriti nella Lettera ai soci n.6 -
Dicembre 2020 inviata per posta ordinaria
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Sono aperte
le adesioni per il 2021! Le quote associative sono:
€40,00; per le coppie €65,00.
Giulia consegnerà le tessere al termine delle messe festive delle nove
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Dalla Presidente
Si fa
festa incontrandosi, ma la raccomandazione del distanziamento ce lo sconsiglia.
Tuttavia nel ciclo delle festività natalizie, che inizia la Vigilia di Natale e
termina con la celebrazione del Battesimo del Signore, si incontra Cristo: e
questo non ci potrà mai essere tolto, come è scritto:
[Rm 8, 35-39] (35) Chi ci
separerà dall’amore di Cristo? Sarà forse il dolore o l’angoscia? La
persecuzione o la fame o la miseria? I pericoli o la morte violenta? (36)
Perciò la Bibbia dice: Per causa tua siamo messi a morte ogni giorno e siamo
trattati come pecore portate al macello. (37) Ma in tutte queste cose noi
otteniamo la più completa vittoria, grazie a colui che ci ha amati. (38) Io sono
sicuro che né morte né vita, né angeli né altre autorità o potenze celesti, né
il presente né l’avvenire, (39) né forze del cielo né forze della terra, niente
e nessuno ci potrà strappare da quell’amore che Dio ci ha rivelato in Cristo
Gesù, nostro Signore.
Possiamo considerare il fare festa da
cristiani un vaccino per lo spirito, in attesa di quello per il corpo, che,
sembra, non tarderà.
I nostri incontri in Google Meet sono stati feste dell’incontro tra noi e
con Cristo, perché, quando si è riuniti nel suo nome anche in quel modo, egli è
presente, e anche questo è scritto. Di seguito trovate i resoconti degli
incontri di novembre e qui sopra link e codici di accesso per le riunioni di
dicembre.
Partecipare non è difficile, ma bisogna fare
un po’ di pratica. Le persone che ancora non sono riuscite ad essere tra noi
provino a farla, magari facendosi aiutare dai figli e nipoti. A pag. 6 trovate
delle istruzioni.
Vi ricordo che alle messe festive delle nove,
dall’8 dicembre, potete ritirare le nuove tessere di AC per il 2021 e
consegnare le quote associative.
Nell’attesa di incontrarci, auguro a tutte e
tutti serene festività natalizie.
Giulia
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Resoconti
delle riunioni in Meet di Novembre
1)
riunione del 14 novembre 2020
Abbiamo iniziato il
percorso tematico per l’anno associativo
2020/2021 dell’Azione Cattolica Da
corpo a corpo, dialogando sulla prima tappa, dedicata al servizio
per il bene comune, secondo lo stile dell’Abbassarsi.
Il Vangelo di
riferimento è stato il brano del Vangelo secondo Marco, capitolo 10, versetti
35-45.
(35) Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, si
avvicinarono a Gesù e gli dissero: — Maestro, noi vorremmo che tu facessi per
noi quel che stiamo per chiederti. (36) E Gesù domandò: — Che cosa
volete che io faccia per voi? (37) Essi risposero: — Quando sarai un
re glorioso, facci stare accanto a te, seduti uno alla tua destra e uno alla
tua sinistra. (38) Ma Gesù disse: — Voi non sapete quel che chiedete!
Siete pronti a bere quel calice di dolore che io berrò, a ricevere quel
battesimo di sofferenza con il quale sarò battezzato? (39) Essi
risposero: — Siamo pronti. Gesù aggiunse: — Sì, anche voi berrete il mio calice
e riceverete il mio battesimo; (40) ma io non posso decidere chi sarà seduto
alla mia destra e alla mia sinistra. Quei posti sono per coloro ai quali Dio li
ha preparati. (41) Gli altri dieci discepoli avevano sentito
tutto e cominciarono a indignarsi contro Giacomo e
Giovanni. (42) Allora Gesù li chiamò attorno a sé e disse: «Come
sapete, quelli che sono ritenuti sovrani dei popoli comandano come duri
padroni. Le persone potenti fanno sentire con la forza il peso della loro
autorità. (43) Ma tra voi non deve essere così. Anzi, se uno tra voi vuole
essere grande, si faccia servo di tutti; (44) e se uno vuol essere il primo, si
faccia servitore di tutti. (45) Infatti anche il Figlio dell’uomo è
venuto non per farsi servire, ma per servire e per dare la propria vita come
riscatto per la liberazione degli uomini».
[versione
TILC - Traduzione interconfessionale in lingua corrente
2)
riunione del 21 novembre 2020
L’incontro
è stato introdotto guardando un breve filmato, da YouTube, con la presentazione dell’enciclica Fratelli tutti, di papa Francesco.
Ho poi svolto una introduzione al documento,
che avevo anche pubblicato, in una versione più estesa, sul blog.
Al
termine, vi sono stati diversi interventi, che di seguito sintetizzo.
E’ stato osservato che gli insegnamenti
dell’enciclica sono caratterizzati dalla concretezza, basati sulla nostra
comune umanità, sull’abitare la stessa casa, sulla stessa Terra. Promuove
l’unità nella diversità.
Alcuni avevano letto il libro,
pubblicato dell’editrice AVE, di Edgar
Morin, La fraternità. Perché? Resistere
alla crudeltà del nostro mondo, €11
Scrive Morin che viviamo in base a quelli che
possiamo considerare delle specie di software:
uno basato sull’individualità e l’altro sulla relazionalità. Occorre
integrarli, interfacciarli. Il Papa
insegna che la somma delle individualità non è la soluzione. Morin
propone di creare oasi di fraternità
in cui prendersi cura gli uni degli altri come persone, per creare un’amicizia sociale.
E’ stato ricordato che nell’enciclica viene
proposto un esempio nel beato Charles de
Foucauld (1858-1916. Religioso francese che si sforzò di vivere il Vangelo in
condizioni difficili, ucciso in Algeria):
«Ma voglio
concludere ricordando un’altra persona di profonda fede, la quale, a partire
dalla sua intensa esperienza di Dio, ha compiuto un cammino di trasformazione
fino a sentirsi fratello di tutti. Mi riferisco al Beato Charles de Foucauld.
Egli andò orientando il suo
ideale di una dedizione totale a Dio verso un’identificazione con gli ultimi,
abbandonati nel profondo del deserto africano. In quel contesto esprimeva la
sua aspirazione a sentire qualunque essere umano come un fratello, e
chiedeva a un amico: «Pregate Iddio affinché io sia davvero il fratello di
tutte le anime di questo paese». Voleva essere, in definitiva, «il fratello
universale». Ma solo identificandosi con gli ultimi arrivò ad essere fratello
di tutti. Che Dio ispiri questo ideale in ognuno di noi. Amen.»[paragrafi 286-287]
Non si
tratta di fare esperienze di spiritualità nei deserti geografici o di
trasferirsi nei luoghi più difficili del mondo, come fece De Foucauld, ma di
mantenersi fraterni, nello spirito di De Foucalud, nella nostra società, dove non mancano
sofferenze e abbandono.
E’ stato
osservato che nella prima fase di lockdown, da marzo a giugno scorsi, le
persone avevano riscoperto atteggiamenti solidali e fraterni, con la gente che,
ad esempio, ad una certa ora cantava dai balconi e con gli striscioni appesi
sulle case con la scritta “Andrà tutto
bene”. In questa seconda fase, invece, sembra che si sia molto più
individualisti e che si lotti tutti contro tutti per ottenere una quota
maggiore delle ristori che sono stati deliberati per evitare il
crollo dell’economia conseguente alla fase recessiva determinata da quello dei
consumi.
Il Papa
non è solo, è stato ricordato, perché
l’umanità di oggi ha percorsi verso un nuovo modello di persona umana. E’ stato
ricordato ciò che sta deliberando l’Unione Europea, in questi tempi difficili e
pur tra molte difficoltà derivanti da divergenze di vedute tra stati membri in
diverse condizioni sociali ed economiche.
L’ONU ha
poi deliberato l’Agenda 2030, che prevede
17 importanti obiettivi, con 169 traguardi, e tra essi quelli di sconfiggere
povertà e fame: si tratta di costruire un nuovo modello di umanità non solo di
considerare gli interessi economici. Si tratta di un’agenda, quindi di cose da
fare, deliberate dai capi degli stati membri, non solo di sogni.
Don
Emanuele, che si è detto un nativo
digitale (la distinzione è tra chi è nato prima o dopo il 1985), ha
osservato che è importante integrare la dimensione delle relazioni digitali,
diffuse tra i più giovani, e quella comunitaria, più diffuse tra gli anziani,
in un processo di amicizia sociale.
Abbiamo
concluso l’incontro proiettando una preghiera che esortava alla fraternità
sulle note di Immagine di John Lennon.
3)
riunione del 28 novembre
Abbiamo proseguito a
dialogare sulla prima tappa del percorso formativo per l’anno associativo 2020/2021 dell’Azione
Cattolica Da corpo a corpo.
Si è
iniziato guardando un filmato su Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica, in
provincia di Salerno, assassinato nel 2010, per le sue posizioni e iniziative
in difesa dell’ambiente.
Nel filmato Vassallo è
stato ricordato da uno dei suoi fratelli. Ha detto che era una persona che aveva uno stile di vita semplice, a contatto
con la gente del paese.
Carlo ha poi introdotto
il dibattito. C’è una differenza tra un politico e uno statista. Il secondo è ricordato
e apprezzato per gesti che riscuotono una larga eco nell’opinione pubblica.
Ci ha parlato di Willy Brandt che, nel 1970,
durante una visita in Polonia da cancelliere tedesco per concludere il trattato
con cui la Germania riconobbe i confini tra i due stati che gli erano stati
imposti dopo la Seconda guerra mondiale, passando, a Varsavia, vicino al
monumento alle vittime della distruzione del ghetto ebraico perpetrata
dall’esercito nazista, si inginocchiò. Non era personalmente responsabile,
perché durante il nazismo tedesco era stato un resistente, ma aveva fatto quel
gesto come assunzione di responsabilità da parte del popolo tedesco. In patria
fu anche molto criticato per questo, ma nel 1971 ottenne il premio Nobel per la
pace. Inginocchiarsi fu per lui un modo
di abbassarsi.
Ci ha poi presentato la foto di quando il
cancelliere tedesco Helmut Kohl e il presidente francese François Mitterand, a
Verdun, commemorando una sanguinosa battaglia lì combattuta durante la Prima
guerra mondiale, si tennero per mano, a significare la riconciliazione.
Ci ha parlato della figura dello statista
democristiano Alcide De Gasperi (1881-1954), prendendo spunto dal libro della
figlia Maria Roma, Ritratto di uno statista, Mondadori 2004.
Parlando a Parigi alla Conferenza di pace
dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, il 10 agosto 1946, iniziò il suo
discorso con le parole:
«Prendendo la parola
in questo consesso mondiale sento che tutto, tranne la vostra personale
cortesia, è contro di me: e soprattutto la mia qualifica di ex nemico, che mi
fa considerare come imputato e l'essere citato qui dopo che i più influenti di
voi hanno già formulato le loro conclusioni in una lunga e faticosa
elaborazione. […] ho il dovere
innanzi alla coscienza del mio Paese e per difendere la vitalità del mio popolo
di parlare come italiano; ma sento la responsabilità e il diritto di parlare
anche come democratico antifascista, come rappresentante della nuova Repubblica
che, armonizzando in sé le aspirazioni umanitarie di Giuseppe Mazzini, le
concezioni universaliste del cristianesimo e le speranze internazionaliste dei
lavoratori, è tutta rivolta verso quella pace duratura e ricostruttiva che voi
cercate e verso quella cooperazione fra i popoli che avete il compito di
stabilire.»
Un’altra figura significativa di cui Carlo ci
ha parlato è stata quella del presidente statunitense John Fitzgerald Kennedy
quando il 26 giugno 1963, parlando nel settore di Berlino Ovest rimasto nel
dominio delle potenze occupanti Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti, davanti
alla Porta di Brandeburgo, al di là della quale c’era il settore di Berlino
incluso nella nuova Repubblica Democratica Tedesca, ad economia e ordinamento
comunista di stampo sovietico, disse queste parole, sensibile alla sofferenza
dei berlinesi che erano stato crudelmente separati dai concittadini dell’altra
parte, tra i quali parenti e amici,
anche con la costruzione di un sistema di fortificazioni (il cosiddetto Muro
di Berlino, cominciato nel 1961 e in seguito reso sempre più
impenetrabile):
«Duemila anni fa, il
vanto più grande era questo: Civis romanus sum [=sono cittadino romano]. Oggi,
nel mondo della libertà, il maggior vanto è poter dire: Ich bin ein Berliner
[= Io
sono un berlinese].. Come uomo libero, quindi, mi vanto di dire: Ich bin ein
Berliner]».
Kennedy fu assassinato a Dallas, in Texas, il
22 novembre di quello stesso anno.
Beatrice ci ha parlato del presidente del
Burkina Faso Thomas Sankarà, assassinato nella capitale del suo Paese il 15
ottobre 1987, dopo aver iniziato una decisa azione di moralizzazione della
politica, iniziato con l’autoridursi il proprio stipendio.
Io ho parlato di mio
zio Achille, definito dal celebrante, nel corso della messa funebre a Bologna,
nella chiesa del convento dei Cappuccini in via Bellinzona, piccolo grande
uomo. Collaborò a grandi fatti politici e fu maestro di molti studiosi, ma
rimase una persona semplice, innanzi tutto un cristiano, la cui via era la
politica attraverso la sociologia.
Elisa ci ha ricordato,
come figura di grande politico in linea con l’abbassarsi evangelico, quella di Nelson Mandela
(1918-2013), rivoluzionario sudafricano che ribaltò le sorti del Sudafrica,
lungamente incarcerato dal regime ferocemente razzista bianco afrikaans,
costituito dai discendenti dei coloni olandesi. Una volta eletto come primo
presidente della nuova Repubblica Sud-africana multirazziale, rinunciò alla
vendetta contro i passati dominatori bianchi.
Angela ci ha
evidenziato che in tutti i grandi politici che hanno agito per il bene
dell’umanità ci sono connotazioni, dei kairòs,
momenti storici in cui ebbero modo di
dare il meglio di loro. Ad esempio ciò accade con l’indiano Ghandi, detto Mahatma,
grande anima, e, appunto Nelson Mandela. Vi è in loro la volontà di farsi
prossimi agli altri, nelle loro
difficoltà. Di questo è espressione anche lo sforzo, da vincitori, di non far
partecipare solo quelli della Ha
ricordato la figura della pakistana Malala Yousafzai (1997), piccola grande
donna, nel 2014 la più giovane premio Nobel per la pace: fin da ragazza si
prodigò per i diritti civili delle donne nel suo Paese e per questo subì anche
un grave attentato.
Chiara ci ha
presentato due libri dell’editrice Ave sul tema della riunione.
Il primo è la
biografia della salvadoregna Marianella Garcia Villas scritta da Anselmo
Palini: Marianella Garcia Villas «avvocata dei poveri, difensore degli
oppressi, voce dei perseguitati e degli scomparsi», Ave 2014, €10,20.
L’altro libro è di Serve ancora la politica? Dieci
interviste ai protagonisti di oggi, AVE
2020, €11,40. “Serve”, nel senso di essere utile, ma anche, nel
senso evangelico del brano su cui abbiamo meditato, di servire gli altri.
Ci presenta dieci
uomini e donne, attualmente impegnati in politica, che cercano di rispondere a
quella domanda. La prefazione è di Marco Damilano
Gloriana ci ha invece ricordato la figura del politico
democristiano Giorgio La Pira (1904-1977), membro dell’assemblea Costituente,
coautore in particolare dell’art.2 della Costituzione, e a lungo sindaco di
Firenze. Ha ricordato la sua istituzione dell’Opera del pane di San Procolo,
che la domenica, a messa, univa la distribuzione dell’Eucaristia con quella
di generi alimentari per i bisognosi, pane dell’anima e per il corpo. E poi le
sue molte iniziative sociali. La città, secondo La Pira, era il domicilio delle
persone e di Dio.
Ci ha infine parlato
della sua esperienza in un paesino colpito da una forte grandinata. Vide il
sindaco girare personalmente tra la gente parlando con i negozianti per sapere
se poteva fare qualcosa per loro: sicuramente un modi di abbassarsi per servire.
Ha chiuso la riunione don Emanuele parlandoci di papa
Francesco, il cui stile è appunto quello dell’abbassarsi, fin da quando, dopo
la sua elezione, si presentò al popolo come Vescovo di Roma. Memore del
cosiddetto Patto delle Catacombe
concluso durante il Concilio Vaticano 2° per impegnarsi a promuovere una Chiesa
povera e impegnata tra e per i poveri, ha centrato il suo Magistero e il
suo servizio in varie iniziative in favore e soccorso dei poveri, degli
scartati. Ha celebrato il rito della Lavanda dei piedi tra i carcerati e adottato personalmente un
tipo di vita semplice e caratterizzato da attenzione alle persone e alle
periferie esistenziali.
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Per accedere agli incontri in Google Meet:
A) da PC fisso, PC
portatile, tablet
1) se già non lo avete
fatto (ad esempio acquisendo un indirizzo email del tipo xxxx@gmail.com - procedura che
consigliamo), registratevi su Google all’indirizzo
https://accounts.google.com/signup/v2/webcreateaccount?flowName=GlifWebSignIn&flowEntry=SignUp
Nel corso della
registrazione, dovrete inserire un indirizzo email che vi identificherà e
scegliere una vostra password.
Terminata la
registrazione, comunicate l’indirizzo email con il quale vi siete
registrati su Google inviando una email a
mario.ardigo@acsanclemente.net
A quella email vi sarà inviato, qualche giorno
prima della riunione programmata, un link
e un codice per accedere a alla videoconferenza in Google
Meet Meet.
Si può accedere sia con il link che con il
codice. Per accedere mediante il link è sufficiente cliccarci sopra, dopo aver
effettuato l’accesso a Google.
2) accedete a Google,
con l’email e la password con cui vi siete registrati, da questo indirizzo WEB
https://accounts.google.com/login/signinchooser?hl=it&flowName=GlifWebSignIn&flowEntry=ServiceLogin
A questo punto potete
seguire due metodi per accedere alla
riunione in teleconferenza:
a) mediante link del tipo https://meet.google.com/abc-defg-hil?authuser=0 :
3a) cliccate sul link;
4a) nella finestra che
si aprirà, cliccate su CHIEDI DI PARTECIPARE
e attendete di essere ammessi alla riunione;
b) mediante codice (del tipo abc-defg-hil)
3b) cliccate sul
quadratino di puntini in alto a destra e poi sull’icona verde di Meet;
4b) selezionate
PARTECIPA A UNA RIUNIONE;
5b) inserite il codice
di accesso che avrete ricevuto, facendo COPIA/INCOLLA;
6b) cliccate su CONTINUA
7b) cliccate su CHIEDI
DI PARTECIPARE e attendete di essere ammessi alla riunione.
B) da smartphone:
a) mediante link
1a) cliccate sul link;
2a) nella finestra che
si aprirà, cliccate su CHIEDI DI PARTECIPARE;
b) mediante codice
1b) aprite la app Meet
(che avrete scaricato);
2b) cliccate su CODICE
RIUNIONE e inserite il codice di accesso che avrete ricevuto;
3b) cliccate su CHIEDI
DI PARTECIPARE e attendete di essere ammessi.
Segnalate
eventuali problemi con una email a
mario.ardigo@acsanclemente.net
indicando, se volete
essere contattati telefonicamente, un numero di telefono al quale essere
chiamati.