La lettera del presidente della
Repubblica Popolare Cinese Xi Jinping pubblicata il 20-3-19 sul Corriere della
Sera il giorno precedente l’arrivo di Xi Jinping a Roma, per una visita di
stato - sintesi
The letter from the President of the People's Republic of China, Xi
Jinping, published on 20-3-19 in the Corriere della Sera the day before the
arrival of Xi Jinping in Rome, for a state visit - summary
Note: after the
Italian text there is the translation in English, done with the help of Google
Translator. I tried to correct, within the limits of my knowledge of English,
some inaccuracies that automatic translation still inevitably entails. I have
experimented that even with these inaccuracies the translation allows us to be
understood by those who speak English, in the many national versions of the
world, or who use it as a second or third language. It is the function that in
ancient times carried out the Greek. Trying to be understood by other peoples
corresponds to an ancient vocation of the Church of Rome, which is still
current.
1. Xi Jinping ha ricordato
l’importanza dell’Italia e della Cina nella civiltà umana: ne sono emblemi. Ha
menzionato la civiltà della Roma antica e il Rinascimento italiano con i suoi
tesori artistici.
Anticamente la Via della Seta consentì contatti tra l’Italia e la Cina.
Nel Primo secolo della nostra era, l’Impero cinese mandò una missione
esplorativa verso l’Impero romano, che i cinesi chiamavano Da Qin, il Grande Qin, ma essa non raggiunse i
romani. Xi Jinping ha ricordato che
nell’opera del poeta latino Virgilio e del geografo latino Pomponio Mela è
menzionata la Via della Seta. Marco Polo, poi, nel Duecento, raggiunse la
Cina e ne narrò in Italia, divenendo un ambasciatore
dell’amicizia che ancor oggi è un modello per contatti di quel genere. La Repubblica Popolare Cinese e la Repubblica Italiana stabilirono
relazioni diplomatiche nel 1970 quasi cinquant’anni fa (mio padre, all’inizio
degli anni Settanta partecipò ad una delle prime missioni di stato in Cina per
stringere accordi commerciali). Xi Jinping ha menzionato una amicizia tradizionale
tra Italia e Cina, radicata in un’eredità di una storia che ha più di duemila
anni, basata sul rispetto reciproco, dall’apprendere l’uno dall’altro e dalla
mutua comprensione, cmoe ase di una amicizia. Xi Jinping ritiene che Italia e
Cina vogliano fare fanno appello alla
loro preziosa e lunga esperienza e immaginare insieme “interessanti scenari
capaci di creare un nuovo modello di rapporti internazionali basati sul
rispetto reciproco, sull’uguaglianza e la giustizia e sulla cooperazione di
mutuo vantaggio, costruendo un futuro condiviso dell’umanità.”
E’ necessaria una forte fiducia strategica, vale a dire con ampie
prospettive, sia nello spazio che nel tempo. Nel 2004 Italia e Cina hanno
istituito il partenariato globale strategico che, con incontri ai massimi livelli, ha avuto
un ruolo di guida e di promozione dei
rapporti bilaterali e di sempre mutua comprensione e fermo sostegno di fronte
agli interessi fondamentali e alle questioni di grande rilevanza per ciascuno.
Secondo Xi Jinping bisogna proseguire per questa via per lo stabile e duraturo sviluppo dei rapparti bilaterali.
Vi è una forte convergenza di interessi che
consiglia una cooperazione concreta che manifesterà l’amicizia tra Cina e
Italia. Vi è un notevole scambio commerciale (che nel 2018 ha superato i 50
miliardi di dollari statunitensi, con investimenti cumulativi che hanno
superato i 20 miliardi). I cinesi apprezzano la moda e l’arredamento italiani,
la pizza e il tiramisù, e l’Italia in Cina è sinonimo di prodotti di alta
qualità. Xi Jinping ha ricordato i traguardi della cooperazione raggiunti nei
settori dei satelliti spaziali e dell’aviazione civile, nell’innovazione in
genere, nella collaborazione di polizia e nella formazione sportiva nel settore
calcistico.
I cinesi e gli italiani hanno sempre mostrato
interesse per lo studio reciproco delle culture. E’ stata tradotta in lingua
cinese la divina Commedia. Xi Jinping ha ricordato la prima grammatica della
lingua cinese scritta da Martino Martini e il libro Italia - Cina del 1996 di
Giuliano Bertuccioli e Federico Masini. Ha anche citato una frase dello
scrittore Alberto Moravia: «Le amicizie
non si scelgono a caso ma secondo le passioni che ci dominano». Non
ha indicato da quale opera è stata tratta e probabilmente la citazione è frutto di una ricerca su internet, dove
infatti si trova senza indicazione della fonte letteraria. Da una ricerca più
approfondita, ho scoperto che sarebbe tratta da un raccolto dal titolo La provinciale, inserito nel libro L’imbroglio, del 1937.
Il mondo sta subendo cambiamenti mai visti. In
questa nuova situazione “la storia ci
affida la responsabilità di innalzare i rapporti sino-italiani e portarli a un
nuovo livello e di tutelare insieme la pace, la stabilità e di far crescere la
prosperità. Io desidero, con questa mia visita, di tracciare, insieme ai leader
italiani, le linee guida dei rapporti bilaterali e di condurli nella nuova era.”
A questo punto della lettera il
tono muta, segno che il suo vero autore, il ghost
writer, i collaboratore scelto da Xi Jinping per scriverla, è cambiato.
L’Italia viene ripetutamente definita controparte, termine del lessico giuridico che in Italiano
non suona amichevole. Si parla dell’accordo di collaborazione, nel quadro
dell’iniziativa Belt and Road Iniziative (Iniziativa Cintura e Strada) che la Cina sta proponendo a diversi stati del
mondo, e che ha la finalità di collegare più rapidamente e in modo più sicuro
la Cina con altri mercati del mondo, in particolare con l’Europa. Viene
proposto di “collegare l’idea di interconnessione e connettività propria
dell’iniziativa Nuova Via della Seta ai progetti italiani di «costruzione dei
porti del Nord» e «investire in Italia» al fine di creare una nuova era per la
Belt and Road in settori come la marina, l’aeronautica, l’aerospazio e la
cultura.” Questo il contenuto dell’iniziativa per quanto riguarda i lavori in
Italia. Viene proposto di “sviluppare il
potenziale di cooperazione in settori come la logistica portuale, il trasporto
marittimo, le telecomunicazioni e il medico-farmaceutico e incentivare le
rispettive aziende ad avviare progetti di cooperazione nei mercati terzi per
realizzare una cooperazione di mutuo vantaggio e che risponda agli interessi di
tutti.” In questo quadro viene proposto di “stringere ancora di più i contatti in ambito
umanistico-culturale”, in particolare
per “consolidare l’insegnamento delle nostre lingue,
promuovere gli scambi tra persone in modo da apportare un nuovo e maggiore
contributo alla diversità culturale mondiale e all’incontro, all’apprendimento
reciproco tra universi culturali diversi.”
Alla fine della lettera si passa
dalle intese di cooperazione commerciale a quelle propriamente politiche. E’
scritto:
“Siamo pronti, insieme alla controparte
Italiana, a rafforzare il coordinamento sull’agenda internazionale e in seno alle
organizzazioni multilaterali. La Cina è disponibile per consolidare la
comunicazione e la sinergia con l’Italia in seno alle Nazioni Unite, al G20,
all’Asem e all’Organizzazione Mondiale del Commercio su tematiche come la
governance globale, il mutamento climatico, la riforma dell’Onu e del Wto e
altre questioni rilevanti, al fine di tutelare gli interessi comuni, promuovere
il libero scambio e il multilateralismo e proteggere la pace e la stabilità mondiale
e consentire uno sviluppo fiorente”.
2. La lettera del presidente della Repubblica
Popolare Cinese che ho citato dimostra una conoscenza selettiva della realtà
europea e dell’Italia in particolare. Non viene manifestata la consapevolezza
che la civiltà in cui l’Italia è inserita non è quella specificamente italiana,
ma quella europea. Credo che questo sia voluto, non frutto di scarsa
conoscenza. Si procede, come ai tempi nostri gli Stati Uniti d’America nell’era
del presidente Donald Trump, per accordi bilaterali, che lasciano la gestione
strategica, unificante, alla Cina. Come in molti altri aspetti della loro vita
contemporanea si manifesta in questo modo nella politica cinese una tendenza all’imitazione dei
peggiori aspetti del modo di pensare e dominare degli statunitensi. Gli statunitensi
avversano apertamente l’Unone europea, i cinesi la ignorano.
Per gli italiani è poi inquietante constatare che quello che
della loro produzione affascina i cinesi
è costituito sostanzialmente da “moda, arredamento italiani, la
pizza e il tiramisù”.
Ciò che della civiltà europea in quella
lettera si tace è però, in definitiva, l’essenziale. E’ il lungo travaglio che, all’esito di un
secolare percorso di critica sociale, del quale la Commedia di Dante Alighieri
è un’importante espressione (l’opera è sostanzialmente un lavoro di critica
politica e religiosa), ha portato ad idealizzare, e anche finora a realizzare, la pace tra i popoli e nei popoli come supremo obiettivo politico, secondo
anche gli sviluppi della fede religiosa cristiana. In questo quadro contano
molto il rispetto della dignità delle persone e la limitazione del dispotismo
degli stati, attraverso l’ideologia dello stato di diritto. Da questo è nata la
nostra nuova Europa, l’Unione Europea, che reca in sé molto dell’esperienza
socialista che ispirò anche la rivoluzione cinese, la quale consentì ai cinesi di
liberarsi di un giogo imperialistico che gli europei, come furono prima della
costruzione della nostra nuova Europa, avevano loro imposto.
Sorprende, in uno scritto del Segretario
Generale del Partito Comunista Cinese, l’assenza della minima critica del
capitalismo occidentale, che travaglia duramente i popoli europei causando
l’espansione della povertà delle famiglie e degli stati nel mentre consente
ricchezze private sfacciate. Questa
critica è molto presente nell’attuale dottrina sociale della Chiesa cattolica e
permea i sistemi giuridici europei con norme che mettono limiti all’avidità
privata stabilendo una funzione sociale delle attività private che abbiano
influssi rilevanti per la vita sociale.
E’ positivo, naturalmente, che si parli di
amicizia tra due stati che avrebbero tanti motivi per essere nemici, ma che ne
hanno molti per essere amici, in particolare per la crescente dipendenza
dell’Italia dalla Cina, dal momento che gran parte delle cose di uso comune ci
vengono da quella nazione. Ma c’è ancora tanto da fare in questo campo. Basti
pensare che se io scrivessi queste righe in Cina sarei sottoposto a processo
penale e condannato ad una dura pena. In definitiva, gli europei che vanno in
Cina per apprendere e sviluppare l’amicizia tra i popoli devono sottostare alle
dispotiche leggi cinesi in materia di criminalità politica e chiudere la bocca.
Questo non accade ai cinesi che si stabiliscono in Europa. Questo è uno dei più
seri problemi da risolvere.
Mario Ardigò - Azione Cattolica in San Clemente papa, Roma, Monte Sacro,
Valli
The letter of the President of the People's Republic of China, Xi
Jinping, published on 20-3-19 in the Corriere della Sera the day before the
arrival of Xi Jinping in Rome, for a state visit - summary
1. Xi Jinping recalled the importance of Italy
and China in human civilization: they are emblems of it. He mentioned the
civilization of ancient Rome and the Italian Renaissance with its artistic
treasures.
In ancient times the Silk Road allowed contacts between
Italy and China.
In the first century of our era, the Chinese Empire sent an
exploratory mission to the Roman Empire, which the Chinese called Da Qin, the
Great Qin, but it did not reach the Romans. Xi Jinping recalled that the Silk
Road is mentioned in the work of the Latin poet Virgil and the Latin geographer
Pomponio Mela. Marco Polo, then, in the thirteenth century, reached China and
narrated it in Italy, becoming an ambassador of friendship that even today is a
model for contacts of that kind. The People's Republic of China and the Italian
Republic established diplomatic relations in 1970 almost fifty years ago (my
father, in the early seventies he participated in one of the first state
missions in China to enter into trade agreements). Xi Jinping mentioned a
traditional friendship between Italy and China, rooted in a legacy of a history
that is more than two thousand years old, based on mutual respect, learning
from each other and mutual understanding, cmoe ase of a friendship. Xi Jinping
believes that Italy and China want to make appeal to their precious and long
experience and to imagine together "interesting scenarios capable of
creating a new model of international relations based on mutual respect,
equality and justice and mutual benefit cooperation, building a shared future
of humanity. "
A strong strategic trust is needed, that is to say with
broad prospects, both in space and over time. In 2004, Italy and China
established the global strategic partnership which, with meetings at the
highest levels, played a leading role in promoting bilateral relations and
always understanding and firm support in the face of fundamental interests and
issues of great importance for each one. According to Xi Jinping it is
necessary to continue along this path for the stable and lasting development of
bilateral relations.
There is a strong convergence of
interests that advises a concrete cooperation that will manifest the friendship
between China and Italy. There is a considerable trade exchange (which in 2018
exceeded 50 billion US dollars, with cumulative investments exceeding 20
billion). The Chinese appreciate Italian fashion and furniture, pizza and
tiramisu, and Italy in China is synonymous with high quality products. Xi
Jinping recalled the goals of cooperation achieved in the space satellite and
civil aviation sectors, in innovation in general, in police collaboration and
in sports training in the football sector.
The Chinese and Italians have always shown interest in the mutual
study of cultures. The Divine Comedy has been translated into Chinese. Xi
Jinping recalled the first grammar of the Chinese language written by Martino
Martini and the Italy-China book of 1996 by Giuliano Bertuccioli and Federico
Masini. He also quoted a sentence by the writer Alberto Moravia:
"Friendships are not chosen by chance but according to the passions that
dominate us". He did not indicate from which work it was drawn and
probably the quotation is the result of an internet search, where in fact it is
found without indication of the literary source. From a more in-depth research,
I discovered that it would be taken from a harvest entitled La provinciale,
included in the book L’imbroglio, from 1937.
The world is undergoing ever-changing changes. In this new
situation “history entrusts us with the responsibility of raising Sino-Italian
relations and taking them to a new level and of protecting peace, stability and
increasing prosperity together. With my visit, I wish to draw up, together with
Italian leaders, the guidelines of bilateral relations and lead them into the
new era. "
At this point the letter changes its tone, a sign that its true author,
the ghost writer, the collaborator chosen by Xi Jinping to write it, has
changed. Italy is repeatedly defined as a counterpart, a term that does not
sound friendly in Italian. We are talking about the collaboration agreement,
within the framework of the Belt and Road Initiative initiative (a Belt and
Road Initiative) that China is proposing to various states in the world, and
which aims to connect China more quickly and more safely. with other markets in
the world, in particular with Europe. It is proposed to "connect the idea
of interconnection and connectivity proper of the New Via della Seta
initiative to the Italian projects of" construction of Northern ports
"and" invest in Italy "in order to create a new era for the Belt
and Road sectors such as the navy, aeronautics, aerospace and culture. ”This is
the content of the initiative regarding work in Italy. It is proposed to
"develop the potential for cooperation in sectors such as port logistics,
maritime transport, telecommunications and pharmaceuticals and to incentivize
the respective companies to start cooperation projects in third markets to
achieve mutual benefit and respond to the interests of all. ”In this framework,
it is proposed to“ further tighten contacts in the humanistic-cultural sphere,
in particular to “consolidate the teaching of our languages, promote exchanges
between people so as to bring a new and greater contribution to global cultural
diversity and the encounter, mutual learning between different cultural
universes. "
At the end of the letter we move from commercial cooperation
agreements to strictly political ones. Is written:
"We are ready, together with the Italian counterpart, to strengthen
coordination on the international agenda and within multilateral organizations.
China is available to consolidate communication and synergy with Italy within
the United Nations, the G20, the ASEM and the World Trade Organization on
issues such as global governance, climate change, the UN reform and the WTO and
other relevant issues, in order to protect common interests, promote free trade
and multilateralism and protect world peace and stability and allow flourishing
development ".
2. The letter from the President of the People's Republic of China that
I quoted shows a selective knowledge of the European reality and of Italy in
particular. There is no awareness that the civilization in which Italy is
inserted is not the specifically Italian one, but the European one. I believe
this is wanted, not the result of poor knowledge. As in our times, the United
States of America proceeded in the era of President Donald Trump, through
bilateral agreements, which leave strategic, unifying management to China. As in many other aspects of their contemporary life, the Chinese politics shows a tendency to imitate the worst aspects of American thinking and domination. The Americans openly oppose the European Unone, the Chinese ignore it.
For the Italians it is also disturbing to see that what fascinates
the Chinese about their production is essentially made up of "Italian
fashion, furniture, pizza and tiramisu".
What is silent about the European civilization, however, is
ultimately the essential. It is the long travail that, as a result of a
centuries-old path of social criticism, of which the Comedy of Dante Alighieri
is an important expression (the work is essentially a work of political and
religious criticism), has led to idealize, and even so far to achieve peace
among peoples and peoples as the supreme political objective, according to the
developments of Christian religious faith. In this framework, respect for the
dignity of the people and the limitation of the despotism of the states are
very important, through the ideology of the rule of law. From this our new
Europe was born, the European Union, which bears much of the socialist
experience that also inspired the Chinese revolution, wich allowed the Chinese to get rid of an imperialist yoke that Europeans, as they were before the
construction of our new Europe, they had imposed on them.
Surprisingly, in a paper written by the Secretary General of the
Chinese Communist Party, the absence of the slightest criticism of Western
capitalism, which harasses the peoples of Europe causing the expansion of
poverty in families and states while allowing blatant private wealth. This
critique is very present in the current social doctrine of the Catholic Church
and permeates European legal systems with norms that set limits to private
greed by establishing a social function of private activities that have
influences relevant to social life.
It is positive, of course, that we talk about friendship
between two states that would have so many reasons to be enemies, but that have
many to be friends, in particular for Italy's growing dependence on China,
since most of the things commonly used come from that nation. But there is
still a lot to do in this field. Suffice it to say that if I wrote these lines
in China I would be subjected to a criminal trial and sentenced to a harsh
sentence. Ultimately, Europeans who go to China to learn and develop friendship
between peoples must submit to the despotic Chinese laws on political crime and
close their mouths. This does not happen to the Chinese who settle in Europe.
This is one of the most serious problems to be solved.
Mario Ardigò - Catholic Action in the
Catholic parish of San Clemente Pope - Rome, Monte Sacro, Valli district