INFORMAZIONI UTILI SU QUESTO BLOG

  Questo blog è stato aperto da Mario Ardigò per consentire il dialogo fra gli associati dell'associazione parrocchiale di Azione Cattolica della Parrocchia di San Clemente Papa, a Roma, quartiere Roma - Montesacro - Valli, un gruppo cattolico, e fra essi e altre persone interessate a capire il senso dell'associarsi in Azione Cattolica, palestra di libertà e democrazia nello sforzo di proporre alla società del nostro tempo i principi di fede, secondo lo Statuto approvato nel 1969, sotto la presidenza nazionale di Vittorio Bachelet, e aggiornato nel 2003.

  This blog was opened by Mario Ardigò to allow dialogue between the members of the parish association of Catholic Action of the Parish of San Clemente Papa, in Rome, the Roma - Montesacro - Valli district, a Catholic group, and between them and other interested persons to understand the meaning of joining in Catholic Action, a center of freedom and democracy in the effort to propose the principles of faith to the society of our time, according to the Statute approved in 1969, under the national presidency of Vittorio Bachelet, and updated in 2003.

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L’Azione Cattolica Italiana è un’associazione di laici nella chiesa cattolica che si impegnano liberamente per realizzare, nella comunità cristiana e nella società civile, una specifica esperienza, ecclesiale e laicale, comunitaria e organica, popolare e democratica. (dallo Statuto)

Italian Catholic Action is an association of lay people in the Catholic Church who are freely committed to creating a specific ecclesial and lay, community and organic, popular and democratic experience in the Christian community and in civil society. (from the Statute)

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  Questo blog è un'iniziativa di laici aderenti all'Azione Cattolica della parrocchia di San Clemente papa e manifesta idee ed opinioni espresse sotto la personale responsabilità di chi scrive. Esso non è un organo informativo della parrocchia né dell'Azione Cattolica e, in particolare, non è espressione delle opinioni del parroco e dei sacerdoti suoi collaboratori, anche se i laici di Azione Cattolica che lo animano le tengono in grande considerazione.

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  Scrivo per dare motivazioni ragionevoli all’impegno sociale. Lo faccio secondo l’ideologia corrente dell’Azione Cattolica, che opera principalmente in quel campo, e secondo la mia ormai lunga esperienza di vita sociale. Quindi nell’ordine di idee di una fede religiosa, dalla quale l’Azione Cattolica trae i suoi più importanti principi sociali, ma senza fare un discorso teologico, non sono un teologo, e nemmeno catechistico, di introduzione a quella fede. Secondo il metodo dell’Azione Cattolica cerco di dare argomenti per una migliore consapevolezza storica e sociale, perché per agire in società occorre conoscerla in maniera affidabile. Penso ai miei interlocutori come a persone che hanno finito le scuole superiori, o hanno raggiunto un livello di cultura corrispondente a quel livello scolastico, e che hanno il tempo e l’esigenza di ragionare su quei temi. Non do per scontato che intendano il senso della terminologia religiosa, per cui ne adotto una neutra, non esplicitamente religiosa, e, se mi capita di usare le parole della religione, ne spiego il senso. Tengo fuori la spiritualità, perché essa richiede relazioni personali molto più forti di quelle che si possono sviluppare sul WEB, cresce nella preghiera e nella liturgia: chi sente il desiderio di esservi introdotto deve raggiungere una comunità di fede. Può essere studiata nelle sue manifestazioni esteriori e sociali, come fanno gli antropologi, ma così si rimane al suo esterno e non la si conosce veramente.

  Cerco di sviluppare un discorso colto, non superficiale, fatto di ragionamenti compiuti e con precisi riferimenti culturali, sui quali chi vuole può discutere. Il mio però non è un discorso scientifico, perché di quei temi non tratto da specialista, come sono i teologi, gli storici, i sociologi, gli antropologi e gli psicologi: non ne conosco abbastanza e, soprattutto, non so tutto quello che è necessario sapere per essere un specialista. Del resto questa è la condizione di ogni specialista riguardo alle altre specializzazioni. Le scienze evolvono anche nelle relazioni tra varie specializzazioni, in un rapporto interdisciplinare, e allora il discorso colto costituisce la base per una comune comprensione. E, comunque, per gli scopi del mio discorso, non occorre una precisione specialistica, ma semmai una certa affidabilità nei riferimento, ad esempio nella ricostruzione sommaria dei fenomeni storici. Per raggiungerla, nelle relazioni intellettuali, ci si aiuta a vicenda, formulando obiezioni e proposte di correzioni: in questo consiste il dialogo intellettuale. Anch’io mi valgo di questo lavoro, ma non appare qui, è fatto nei miei ambienti sociali di riferimento.

  Un cordiale benvenuto a tutti e un vivo ringraziamento a tutti coloro che vorranno interloquire.

  Dall’anno associativo 2020/2021 il gruppo di AC di San Clemente Papa si riunisce abitualmente due martedì e due sabati al mese, alle 17, e anima la Messa domenicale delle 9. Durante la pandemia da Covid 19 ci siamo riuniti in videoconferenza Google Meet. Anche dopo che la situazione sanitaria sarà tornata alla normalità, organizzeremo riunioni dedicate a temi specifici e aperte ai non soci con questa modalità.

 Per partecipare alle riunioni del gruppo on line con Google Meet, inviare, dopo la convocazione della riunione di cui verrà data notizia sul blog, una email a mario.ardigo@acsanclemente.net comunicando come ci si chiama, la email con cui si vuole partecipare, il nome e la città della propria parrocchia e i temi di interesse. Via email vi saranno confermati la data e l’ora della riunione e vi verrà inviato il codice di accesso. Dopo ogni riunione, i dati delle persone non iscritte verranno cancellati e dovranno essere inviati nuovamente per partecipare alla riunione successiva.

 La riunione Meet sarà attivata cinque minuti prima dell’orario fissato per il suo inizio.

Mario Ardigò, dell'associazione di AC S. Clemente Papa - Roma

NOTA IMPORTANTE / IMPORTANT NOTE

SUL SITO www.bibbiaedu.it POSSONO ESSERE CONSULTATI LE TRADUZIONI IN ITALIANO DELLA BIBBIA CEI2008, CEI1974, INTERCONFESSIONALE IN LINGUA CORRENTE, E I TESTI BIBLICI IN GRECO ANTICO ED EBRAICO ANTICO. CON UNA FUNZIONALITA’ DEL SITO POSSONO ESSERE MESSI A CONFRONTO I VARI TESTI.

ON THE WEBSITE www.bibbiaedu.it THE ITALIAN TRANSLATIONS OF THE BIBLE CEI2008, CEI1974, INTERCONFESSIONAL IN CURRENT LANGUAGE AND THE BIBLICAL TEXTS IN ANCIENT GREEK AND ANCIENT JEWISH MAY BE CONSULTED. WITH A FUNCTIONALITY OF THE WEBSITE THE VARIOUS TEXTS MAY BE COMPARED.

domenica 24 marzo 2019

Domenica 24 marzo 2019 – 3° Domenica di Quaresima - Lezionario dell’anno C per le domeniche e le solennità – colore liturgico: viola – salterio: 3° settimana - Letture e sintesi dell’omelia delle Messe delle Nove e delle Undici- avvisi del parroco e di Azione Cattolica. Sunday 24 March 2019 - 3rd Sunday of Lent - Lectionary of year C for Sundays and solemnities - liturgical color: viola - psaltery: 3rd week - Readings and summary of the homily of the Masses at nine and eleven o'clock - notices from the parson and from Catholic Action parish group


Domenica 24 marzo 2019  – 3° Domenica di Quaresima -   Lezionario dell’anno C per le domeniche e le solennità –  colore liturgico: viola – salterio: 3° settimana -   Letture e sintesi dell’omelia delle  Messe delle Nove e delle Undici- avvisi  del parroco e di   Azione Cattolica.


Sunday 24 March 2019 - 3rd Sunday of Lent - Lectionary of year C for Sundays and solemnities - liturgical color: viola - psaltery: 3rd week - Readings and summary of the homily of the Masses at nine and eleven o'clock - notices from the parson and from Catholic Action parish group



Figure dell'abside della chiesa parrocchiale, oggi verso mezzogiorno - Figures from the apse of the parish church, today around noon



Osservazioni ambientali: cielo sereno;  temperatura ambientale   17 °C. E’ una splendida giornata di primavera romana, con la luce particolare che è data dall’ambiente mediterraneo e che ha incantato gli artisti di ogni tempo.
Environmental observations: clear sky; ambient temperature 17 ° C. It is a splendid day of Roman spring, with the particular light that is given by the Mediterranean environment and that has enchanted the artists of all time.

Canti: Ingresso; Purificami o Signore;  Offertorio, Ti darò un cuore nuovo; Comunione, Il tuo popolo in cammno; finale, Ti seguirò Signore.
Songs: Entrance; Purify me, Lord; Offertory, I will give you a new heart; Communion, Your people is walking; final, I will follow you Lord.
 
Alla Messa delle nove il gruppo parrocchiale di Azione Cattolica  era nei banchi di sinistra, a fianco dell’altare, guardando l’abside.
 At the nine o'clock Mass the Catholic Action parish group was on the left banks, next to the altar, looking at the apse.

 Buona domenica e un augurio di pace e felicità a tutti i lettori!  
Good Sunday and best wishes for peace and happiness to all readers!

Note: after the Italian text there is the translation in English, done with the help of Google Translator. I tried to correct, within the limits of my knowledge of English, some inaccuracies that automatic translation still inevitably entails. I have experimented that even with these inaccuracies the translation allows us to be understood by those who speak English, in the many national versions of the world, or who use it as a second or third language. It is the function that in ancient times carried out the Greek. Trying to be understood by other peoples corresponds to an ancient vocation of the Church of Rome, which is still current. The biblical texts in English are taken from https://www.associationofcatholicpriests.ie , from other Catholic sites in English and from http://www.vatican.va/archive/ENG0839/_INDEX.HTM  (The New American Bible);  the texts in english  of the documents of the Second Vatican Council, are taken from sites of Holy See.

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Pillola di Concilio
Dalla Costituzione pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo  Gaudium et spes - La gioia e la speranza,  del Concilio Vaticano 2° (1962-1965)
Council pill
From the pastoral Constitution on the Church in the contemporary world Gaudium et spes - Joy and hope, of the Second Vatican Council (1962-1965)

9. Le aspirazioni sempre più universali dell'umanità.
Cresce frattanto la convinzione che l'umanità non solo può e deve sempre più rafforzare il suo dominio sul creato, ma che le compete inoltre instaurare un ordine politico, sociale ed economico che sempre più e meglio serva l'uomo e aiuti i singoli e i gruppi ad affermare e sviluppare la propria dignità. Donde le aspre rivendicazioni di tanti che, prendendo nettamente coscienza, reputano di essere stati privati di quei beni per ingiustizia o per una non equa distribuzione.
I paesi in via di sviluppo o appena giunti all'indipendenza desiderano partecipare ai benefici della civiltà moderna non solo sul piano politico ma anche economico, e liberamente compiere la loro parte nel mondo; invece cresce ogni giorno la loro distanza e spesso la dipendenza anche economica dalle altre nazioni più ricche, che progrediscono più rapidamente.
I popoli attanagliati dalla fame chiamano in causa i popoli più ricchi.
Le donne rivendicano, là dove ancora non l'hanno raggiunta, la parità con gli uomini, non solo di diritto, ma anche di fatto. Operai e contadini non vogliono solo guadagnarsi il necessario per vivere, ma sviluppare la loro personalità col lavoro, anzi partecipare all'organizzazione della vita economica, sociale, politica e culturale. Per la prima volta nella storia umana, i popoli sono oggi persuasi che i benefici della civiltà possono e debbono realmente estendersi a tutti.
Sotto tutte queste rivendicazioni si cela un'aspirazione più profonda e universale.
I singoli e i gruppi organizzati anelano infatti a una vita piena e libera, degna dell'uomo, che metta al proprio servizio tutto quanto il mondo oggi offre loro così abbondantemente.
Anche le nazioni si sforzano sempre più di raggiungere una certa comunità universale.
Stando così le cose, il mondo si presenta oggi potente a un tempo e debole, capace di operare il meglio e il peggio, mentre gli si apre dinanzi la strada della libertà o della schiavitù, del progresso o del regresso, della fraternità o dell'odio. Inoltre l'uomo prende coscienza che dipende da lui orientare bene le forze da lui stesso suscitate e che possono schiacciarlo o servirgli.

9. Meanwhile the conviction grows not only that humanity can and should increasingly consolidate its control over creation, but even more, that it devolves on humanity to establish a political, social and economic order which will growingly serve man and help individuals as well as groups to affirm and develop the dignity proper to them.
As a result many persons are quite aggressively demanding those benefits of which with vivid awareness they judge themselves to be deprived either through injustice or unequal distribution. Nations on the road to progress, like those recently made independent, desire to participate in the goods of modern civilization, not only in the political field but also economically, and to play their part freely on the world scene. Still they continually fall behind while very often their economic and other dependence on wealthier nations advances more rapidly.
People hounded by hunger call upon those better off. Where they have not yet won it, women claim for themselves an equity with men before the law and in fact. Laborers and farmers seek not only to provide for the necessities of life, but to develop the gifts of their personality by their labors and indeed to take part in regulating economic, social, political and cultural life. Now, for the first time in human history all people are convinced that the benefits of culture ought to be and actually can be extended to everyone.
Still, beneath all these demands lies a deeper and more widespread longing: persons and societies thirst for a full and free life worthy of man; one in which they can subject to their own welfare all that the modern world can offer them so abundantly. In addition, nations try harder every day to bring about a kind of universal community.
Since all these things are so, the modern world shows itself at once powerful and weak, capable of the noblest deeds or the foulest; before it lies the path to freedom or to slavery, to progress or retreat, to brotherhood or hatred. Moreover, man is becoming aware that it is his responsibility to guide aright the forces which he has unleashed and which can enslave him or minister to him.

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Prima lettura
Dal libro  dell’Esodo  (Es 3,1-8a.13-15)
First reading
From the book of Exodus (Ex 3,1-8a.13-15)

  In quei giorni, mentre Mosè stava pascolando il gregge di Ietro, suo suocero, sacerdote di Madian, condusse il bestiame oltre il deserto e arrivò al monte di Dio, l’Oreb.
   L’angelo del Signore gli apparve in una fiamma di fuoco dal mezzo di un roveto. Egli guardò ed ecco: il roveto ardeva per il fuoco, ma quel roveto non si consumava.
  Mosè pensò: «Voglio avvicinarmi a osservare questo grande spettacolo: perché il roveto non brucia?». Il Signore vide che si era avvicinato per guardare; Dio gridò a lui dal roveto: «Mosè, Mosè!». Rispose: «Eccomi!». Riprese: «Non avvicinarti oltre! Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul quale tu stai è suolo santo!». E disse: «Io sono il Dio di tuo padre, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe». Mosè allora si coprì il volto, perché aveva paura di guardare verso Dio.
  Il Signore disse: «Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il suo grido a causa dei suoi sovrintendenti: conosco le sue sofferenze. Sono sceso per liberarlo dal potere dell’Egitto e per farlo salire da questa terra verso una terra bella e spaziosa, verso una terra dove scorrono latte e miele».
  Mosè disse a Dio: «Ecco, io vado dagli Israeliti e dico loro: “Il Dio dei vostri padri mi ha mandato a voi”. Mi diranno: “Qual è il suo nome?”. E io che cosa risponderò loro?».
  Dio disse a Mosè: «Io sono colui che sono!». E aggiunse: «Così dirai agli Israeliti: “Io-Sono mi ha mandato a voi”». Dio disse ancora a Mosè: «Dirai agli Israeliti: “Il Signore, Dio dei vostri padri, Dio di Abramo, Dio di Isacco, Dio di Giacobbe, mi ha mandato a voi”. Questo è il mio nome per sempre; questo è il titolo con cui sarò ricordato di generazione in generazione».

 Moses was keeping the flock of his father-in-law Jethro, the priest of Midian; he led his flock beyond the wilderness, and came to Horeb, the mountain of God. There the angel of the Lord appeared to him in a flame of fire out of a bush; he looked, and the bush was blazing, yet it was not consumed. Then Moses said, “I must turn aside and look at this great sight, see why the bush is not burned up.” When Lord saw that he had turned to see, God called him out of bush, “Moses, Moses! said, “Here am.” Then “Come no closer! Remove sandals from your feet, for place on which you are standing holy ground. said further, am father, Abraham, Isaac, Jacob.”
 And Moses hid his face, for he was afraid to look at God. Then the Lord said, “I have observed the misery of my people who are in Egypt; I have heard their cry on account of their taskmasters. Indeed, I know their sufferings and I have come down to deliver them from the Egyptians, and to bring them up out of that land to a good and broad land, a land flowing with milk and honey, to the country of the Canaanites, the Hittites, the Amorites, the Perizzites, the Hivites, and the Jebusites.
 But Moses said to God, “If I come to the Israelites and say to them, ‘The God of your ancestors has sent me to you,’ and they ask me, ‘What is his name?’ what shall I say to them?” God said to Moses, “I AM WHO I AM.” He said further, “Thus you shall say to the Israelites, ‘I AM has sent me to you.'” God also said to Moses, “Thus you shall say to the Israelites, ‘The Lord, the God of your ancestors, the God of Abraham, the God of Isaac, and the God of Jacob, has sent me to you’: This is my name forever, and this my title for all generations.


Salmo responsoriale
Dal salmo   102
Responsorial psalm
From the psalm 102

Ritornello/ Response:
Il Signore ha pietà del suo popolo. / The Lord has mercy on his people.

Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici. 
 
Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue infermità,
salva dalla fossa la tua vita,
ti circonda di bontà e misericordia.
 
Il Signore compie cose giuste,
difende i diritti di tutti gli oppressi.
Ha fatto conoscere a Mosè le sue vie,
le sue opere ai figli d’Israele. 
 
Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Perché quanto il cielo è alto sulla terra,
così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono. 

Response: The Lord is kind and merciful
My soul, give thanks to the Lord,
all my being, bless his holy name.
My soul give thanks to the Lord
and never forget all his blessings.

It is he who forgives all your guilt,
who heals every one of your ills,
who redeems your life from the grave,
who crowns you with love
and compassion.

The Lord does deeds of justice,
gives judgement for all who are oppressed.
He made known his ways to Moses
and his deeds to Israel’s sons.

The Lord is compassion and love,
slow to anger and rich in mercy.
For as the heavens are high above the earth
so strong is his love for those who fear him.

Seconda lettura
Dalla  prima lettera di san Paolo Apostolo ai Corinti (1Cor 10,1-6.10-12)
Second reading
From the first letter of St. Paul the Apostle to the Corinthians (1Cor 10.1-6.10-12)
 
  Non voglio che ignoriate, fratelli, che i nostri padri furono tutti sotto la nube, tutti attraversarono il mare, tutti furono battezzati in rapporto a Mosè nella nube e nel mare, tutti mangiarono lo stesso cibo spirituale, tutti bevvero la stessa bevanda spirituale: bevevano infatti da una roccia spirituale che li accompagnava, e quella roccia era il Cristo. Ma la maggior parte di loro non fu gradita a Dio e perciò furono sterminati nel deserto.
 Ciò avvenne come esempio per noi, perché non desiderassimo cose cattive, come essi le desiderarono.
  Non mormorate, come mormorarono alcuni di loro, e caddero vittime dello sterminatore. Tutte queste cose però accaddero a loro come esempio, e sono state scritte per nostro ammonimento, di noi per i quali è arrivata la fine dei tempi. Quindi, chi crede di stare in piedi, guardi di non cadere.


1 I want you to be quite certain, brothers, that our ancestors all had the cloud over them and all passed through the sea.
2 In the cloud and in the sea they were all baptised into Moses;
3 all ate the same spiritual food
4 and all drank the same spiritual drink, since they drank from the spiritual rock which followed them, and that rock was Christ.
5 In spite of this, God was not pleased with most of them, and their corpses were scattered over the desert.
6 Now these happenings were examples, for our benefit, so that we should never set our hearts, as they did, on evil things;
10 Never complain; some of them complained, and they were killed by the Destroyer.
11 Now all these things happened to them by way of example, and they were described in writing to be a lesson for us, to whom it has fallen to live in the last days of the ages.
12 Everyone, no matter how firmly he thinks he is standing, must be careful he does not fall.

Acclamazione al Vangelo
Acclamation to the Gospel

Alleluia, alleluia.

Convertitevi, dice il Signore,
il regno dei cieli è vicino. (Mt 4,17)
Repent, says the Lord,
the kingdom of heaven is near. (Mt 4.17)

Alleluia.


Vangelo
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 13,1-9) 
Gospel
From the Gospel according to Luke (Lk 13: 1-9)

  In quel tempo si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subìto tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».
 Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Tàglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”».


 Some people came and told Jesus about the Galileans whose blood Pilate had mingled with their sacrifices. He asked them, “Do you think that because these Galileans suffered in this way they were worse sinners than all other Galileans? No, I tell you; but unless you repent, you will all perish as they did. Or those eighteen who were killed when the tower of Siloam fell on them-do you think that they were worse offenders than all the others living in Jerusalem? No, I tell you; but unless you repent, you will all perish just as they did.”
 Then he told this parable: “A man had a fig tree planted in his vineyard; and he came looking for fruit on it and found none. So he said to the gardener, ‘See here! For three years I have come looking for fruit on this fig tree, and still I find none. Cut it down! Why should it be wasting the soil?’ He replied, ‘Sir, let it alone for one more year, until I dig around it and put manure on it. If it bears fruit next ear, well and good; but if not, you can cut it down.'”

Sintesi dell’omelia della Messa delle nove /  Summary of the homily of the Mass of the nine

 Le disgrazie che ci capitano nella vita non sono una punizione inflitta da Dio per i nostri peccati.
 Dio ci lascia il tempo per convertirci. Per la conversione serve la Parola di Dio. Dobbiamo impegnarci a portarla agli altri, in particolare ai sofferenti. Quando la portiamo ai sofferenti la dobbiamo accompagnare con gesti di vicinanza umana, di contatto fisico d’affetto, ad esempio prendendo loro le mani mentre con loro recitiamo il Padre nostro.

The misfortunes that happen to us in life are not a punishment inflicted by God for our sins.
  God gives us time to convert. For the conversion we need the Word of God. We must commit ourselves to bring it to others, in particular to the suffering ones. When we bring it to the suffering ones we must accompany it with gestures of human closeness, of physical contact of affection, for example taking their hands while we recite the Our Father with them.



Sintesi dell’omelia della Messa delle undici /  Summary of the homily of the Mass at eleven   o’clock

 Il brano evangelico ci presenta due episodi di cronaca dell’epoca di Gesù. Il crollo di una costruzione, la Torre di Siloe, i cui ruderi sono stati individuati dagli archeologi, che aveva provocato la morte di diciotto persone, e l’assassinio di diverse persone nel Tempio di Gerusalemme, ordinato dal Procuratore di Giudea Pilato, probabilmente a motivo di una protesta politica che aveva superato i limiti tollerati dagli occupanti romani. L’assassinio aveva costituito anche un sacrilegio, perché il sangue degli uccisi si era mischiato, in quel luogo sacro, con quello delle bestie offerte in sacrificio. Gesù, dopo aver fatto riferimento a quegli eventi, parla di conversione, che nel greco antico del Nuovo Testamento si dice metànoia,  deriva dalla parola nòus che significa mente, e indica un cambiamento di mentalità. Nel contesto dell’insegnamento evangelico di quel brano, viene richiesto una cambio di mentalità su Dio.
 A quei tempi, e certe volte ancora oggi purtroppo in occasione di certe sciagure, le disgrazie vengono considerate una punizione divina. Gesù invece insegna che Dio non è vendicativo, non attende di coglierci in fallo per punirci duramente, ma ci guida alla conversione.
 Il brano biblico tratto dall’Esodo ci aiuta a chiarire in che cosa consista quel cambio di mentalità.
 Ci presenta Mosé il quale, fuggito dall’Egitto, era stato accolto dai parenti di sua moglie, che facevano i pastori in Madian, e aveva iniziato a fare il pastore. Un giorno notò un roveto che bruciava senza esaurirsi. Gli si avvicinò e si sentì chiamato per nome. L’essere chiamato per nome significa che si era fatto riferimento alla sua storia personale. La voce dal roveto gli si manifestò come quella di Dio. Un Dio che non gli si presentò come l’onnipotente autore del cielo della terra, degli astri, dei pianeti, della Terra e di tutte la forza naturali, ma come il Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe, quindi come una persona di famiglia.
  Tra le popolazioni di quell’epoca e di quelle culture etniche le persone erano inserite in clan, in gruppi tribali, che aiutavano gli individui che si trovavano in difficoltà. Dio si presenta come uno di famiglia che conosce le sofferenze della sua gente e vuole aiutarla, liberandola dall’asservimento da parte degli egiziani e del loro sovrano, il Faraone. Da una parte questo fu consolante per gli oppressi, ma dall’altro richiese loro un particolare impegno. Infatti, usciti dall’Egitto e durante le lunghe peregrinazioni nel deserto, in attesa di essere finalmente guidati verso la terra loro promessa, in Canaan, diverse volte gli israeliti furono tentati di tornare indietro, in Egitto, dove erano servi, ma avevano di che sfamarsi, non rischiavano la vita in un ambiente ostile. La libertà è una conquista difficile, impegnativa, ma Dio ci guida ad essa. Per gli antichi israeliti la meta era Canaan, nell’attuale Palestina [la Terra Santa in una prospettiva cristiana, lo Stato di Israele e l’Autorità Palestinese nell’assetto politico attuale - nota mia], per i cristiani sono i nuovi Cieli e nuova Terra [dei quali narra il libro dell’Apocalisse, nel Nuovo Testamento -  nota mia]. La prospettiva cristiane è una via verso la libertà sotto la guida amorevole di Dio.

The Gospel passage presents two episodes of chronicle from the time of Jesus. The collapse of a building, the Tower of Siloe, whose ruins were identified by archaeologists, which had caused the death of eighteen people, and the murder of several people in the Temple of Jerusalem, ordained by the Prosecutor of Judea Pilate, probably because of a political protest that had exceeded the limits tolerated by the Roman occupiers. The murder had also constituted a sacrilege, because the blood of the slain had been mixed, in that sacred place, with that of the beasts offered in sacrifice. Jesus, after referring to those events, speaks of conversion, which in the ancient Greek of the New Testament is called midnoia, derives from the word nòus which means mind, and indicates a change of mentality. In the context of the evangelical teaching of that passage, a change of mentality about God is required.
 In those days, and sometimes even today, unfortunately, on the occasion of certain disasters, misfortunes are considered a divine punishment. Jesus instead teaches that God is not vindictive, he does not wait to catch us to punish us hard, but he leads us to conversion.
 The biblical passage taken from the Exodus helps us to clarify what that change of mentality consists of.
 He introduces us to Moses who, having fled Egypt, had been welcomed by his wife's relatives, who were pastors in Midian, and had begun to be a shepherd. One day he noticed a bush that burned without running out. He approached him and felt called by name. Being called by name means that reference was made to his personal history. The voice from the bush was manifested to him as that of God. A God who did not present himself as the omnipotent author of the heaven of the earth, of the stars, of the planets, of the Earth and of all the natural strength, but as the God of Abraham , Isaac and Jacob, therefore as a family person.

  Among the populations of that era and of those ethnic cultures, people were included in clans, in tribal groups, which helped individuals who were in difficulty. God presents himself as one of the family who knows the sufferings of his people and wants to help them, freeing them from the enslavement by the Egyptians and their sovereign, the Pharaoh. On the one hand this was consoling for the oppressed, but on the other it required them a particular commitment. In fact, coming out of Egypt and during the long wanderings in the desert, waiting to be finally led to their promised land, in Canaan, several times the Israelites were tempted to go back to Egypt, where they were servants, but they had what to feed themselves, they did not risk their lives in a hostile environment. Freedom is a difficult, demanding conquest, but God guides us to it. For the ancient Israelites the goal was Canaan, in present-day Palestine [the Holy Land in a Christian perspective, the State of Israel and the Palestinian Authority in the current political order - my note], for Christians they are the new Skies and new Earth [of which the book of the Apocalypse tells, in the New Testament - note of mine]. The Christian perspective is a path to freedom under the loving guidance of God.

Sintesi di Mario Ardigò - Azione Cattolica in San Clemente papa, per come ha  compreso le parole del celebrante.
Synthesis of Mario Ardigò - Catholic Action in San Clemente Pope, for how he understood the celebrant's words.

Avvisi del parroco/ Announcements from the parson:
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Avvisi di Azione Cattolica: /  Catholic Action Notices:
  La riunione infrasettimanale del gruppo di AC si terrà martedì 26 marzo 2019, alle 17, in sala rossa.
The mid-week meeting of the AC group will be held on Tuesday 26 March 2019, at 5 pm, in the red room.