Domenica 9 maggio 2021
– 6° Domenica di Pasqua - Lezionario dell’anno B per le domeniche e le
solennità – colore liturgico: bianco
– salterio: 2° Settimana -Letture della Messa - Sintesi dell’omelia svolta
durante la Messa celebrata in parrocchia alle nove - Avvisi del parroco e di di
Azione cattolica
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Sunday May 9, 2021 – 6th Sunday of Easter - Lectionary of year B for
Sundays and solemnities - liturgical color: white - psalter: 2nd week - Mass readings - Summary of the homily
given during the Mass celebrated in the parish at nine o’clock - Notices of the parson and of Catholic Action
Today Rosario Livatino, magistrate and Catholic, assassinated on September
21, 1990 by mafia in hatred of the Democratic Republic and its Christian faith,
will be declared blessed.
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Prepariamoci
tutti a celebrare il Sinodo della Chiesa italiana!
Un percorso diffuso, non accentrato e
precostituito, che abbia per protagonisti i territori (ossia le 16 regioni
ecclesiastiche, le 226 Chiese particolari, le oltre 25mila parrocchie) e le
multiformi espressioni ecclesiali presenti nel Paese, con una particolare attenzione
al laicato. Di fatto un cammino di comunione e missione, come viene presentato
nella proposta della CEI che la presidenza della Conferenza episcopale italiana
ha consegnato al Papa il 27 febbraio 2021 nell’udienza dove erano presenti
il cardinale presidente Gualtiero Bassetti, il segretario generale il vescovo
Stefano Russo e i tre vice presidenti Franco Giulio Brambilla, Mario Meini e
Antonino Raspanti.
Il processo sinodale
avrà come orizzonte il Giubileo del
2025.
Let us all prepare to celebrate the Synod of the
Italian Church!
A widespread path, not centralized and
pre-established, which has the territories as protagonists (i.e. the 16
ecclesiastical regions, the 226 particular Churches, the over 25 thousand
parishes) and the multiform ecclesial expressions present in the country, with
particular attention to the laity. In fact, a journey of communion and mission,
as presented in the proposal of the CEI that the presidency of the Italian
Bishops' Conference delivered to the Pope on February 27, 2021 in the audience
where Cardinal President Gualtiero Bassetti was present, the Secretary General
Bishop Stefano Russo. and the three vice presidents Franco Giulio Brambilla,
Mario Meini and Antonino Raspanti.
The synodal process will have the Jubilee of 2025 as
its horizon.
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DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
AI MEMBRI DEL CONSIGLIO NAZIONALE DELL'AZIONE CATTOLICA ITALIANA
Sala Clementina
Venerdì, 30 aprile 2021
Cari fratelli e sorelle,
Vi saluto con affetto, lieto di incontrarvi
nei giorni della vostra diciassettesima Assemblea nazionale, e ringrazio il Presidente
nazionale e l’Assistente ecclesiastico generale per le loro parole di
introduzione. Desidero offrirvi qualche spunto per tornare a riflettere sul
compito di una realtà come l’Azione Cattolica Italiana, in modo particolare
dentro un tempo come quello che stiamo vivendo. Seguirò le tre parole azione, cattolica e italiana.
1. Azione
Possiamo chiederci cosa significa questa
parola “azione”, e soprattutto di chi è l’azione. L’ultimo
capitolo del Vangelo di Marco, dopo aver raccontato l’apparizione di Gesù agli
Apostoli e l’invito che Egli rivolse loro ad andare in tutto il mondo e
proclamare il Vangelo ad ogni creatura, si conclude con questa affermazione:
«Il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la
accompagnavano» (16,20). Di chi è dunque l’azione? Il Vangelo ci assicura che
l’agire appartiene al Signore: è Lui che ne ha l’esclusiva, camminando “in
incognito” nella storia che abitiamo.
Ricordare questo non ci deresponsabilizza, ma
ci riporta alla nostra identità di discepoli-missionari. Infatti il racconto di
Marco aggiunge subito dopo che i discepoli «partirono» prontamente «e
predicarono dappertutto» (ibid.). Il Signore agiva e loro partivano.
Ricordare che l’azione appartiene al Signore permette però di non perdere mai
di vista che è lo Spirito la sorgente della missione: la sua presenza è causa –
e non effetto – della missione. Permette di tenere sempre ben presente che «la
nostra capacità viene da Dio» (2 Cor 3,5); che la storia è guidata
dall’amore del Signore e noi ne siamo co-protagonisti. Anche i vostri
programmi, pertanto, si propongono di ritrovare e annunciare nella storia i
segni della bontà del Signore.
La
pandemia ha mandato all’aria tanti progetti, ha chiesto a ciascuno di
confrontarsi con l’imprevisto. Accogliere l’imprevisto, invece che ignorarlo o
respingerlo, significa restare docili allo Spirito e, soprattutto, fedeli alla
vita degli uomini e delle donne del nostro tempo.
L’evangelista sottolinea che Gesù “confermava
la Parola con i segni”. Cosa significa? Che ciò che mettiamo in atto ha una
precisa origine: l’ascolto e l’accoglienza del Vangelo. Ma vuol dire anche che ci dev’essere un legame forte tra ciò che
si ascolta e ciò che si vive. Vivere la Parola e proclamare la Parola
[connessa] alla vita. Vi invito
allora a far sì che la ricerca di una sintesi tra Parola e vita, che rende la
fede un’esperienza incarnata, continui a caratterizzare i percorsi formativi
dell’Azione Cattolica.
E parlando dello Spirito, che è quello che ci
porta avanti, e parlando del Signore che agiva, che ci accompagna, che è con
noi, dobbiamo essere molto attenti a non cadere nell’illusione del funzionalismo.
I programmi, gli organigrammi servono, ma come punto di partenza, come
ispirazione; quello che porta avanti il
Regno di Dio è la docilità allo Spirito, è lo Spirito, la nostra docilità e la
presenza del Signore. La libertà del Vangelo. È triste vedere quante
organizzazioni sono cadute nel tranello degli organigrammi: tutto perfetto,
tutte istituzioni perfette, tutti i soldi necessari, tutto perfetto… Ma dimmi:
la fede dov’è? Lo Spirito dov’è? “No, lo stiamo cercando insieme, sì, secondo
l’organigramma che stiamo facendo”. State
attenti ai funzionalismi. State attenti a non cadere nella schiavitù degli
organigrammi, delle cose “perfette”… Il Vangelo è disordine perché lo Spirito,
quando arriva, fa chiasso al punto che l’azione degli Apostoli sembra azione di
ubriachi; così dicevano: “Sono ubriachi!” (cfr At 2,13). La docilità allo Spirito è rivoluzionaria,
perché è rivoluzionario Gesù Cristo, perché è rivoluzionaria l’Incarnazione,
perché è rivoluzionaria la Risurrezione. Anche il vostro invio dev’essere con
questa caratteristica rivoluzionaria.
Quali caratteristiche deve avere l’azione,
l’opera dell’Azione Cattolica? Direi prima di tutto la gratuità. La spinta missionaria non si colloca nella
logica della conquista ma in quella del dono. La gratuità, frutto maturo del dono di sé, vi chiede di dedicarvi alle
vostre comunità locali, assumendo la responsabilità dell’annuncio; vi domanda
di ascoltare i vostri territori, sentendone i bisogni, intrecciando relazioni
fraterne. La storia della vostra Associazione è fatta di tanti “santi della
porta accanto” – tanti! –, ed è una storia che deve continuare: la santità è
eredità da custodire e vocazione da accogliere.
Una seconda caratteristica del vostro agire
che vorrei sottolineare è quella dell’umiltà, della mitezza.
La Chiesa è grata all’Associazione a cui appartenete, perché la vostra presenza
spesso non fa rumore – lasciate che il rumore lo faccia lo Spirito, voi non
fate rumore –, ma è una presenza fedele, generosa, responsabile. Umiltà e mitezza sono le chiavi per vivere
il servizio, non per occupare spazi ma per avviare processi. Sono contento
perché in questi anni avete preso sul serio la strada indicata da Evangelii
gaudium. Continuate lungo questa strada: c’è tanto cammino da
fare! Questo, per quanto riguarda l’azione.
2. Cattolica – seconda parola.
La parola “cattolica”, che qualifica la
vostra identità, dice che la missione
della Chiesa non ha confini. Gesù ha chiamato i discepoli a un’esperienza
di forte condivisione di vita con Lui, ma li ha raggiunti là dove vivevano e
lavoravano. E li ha chiamati così com’erano. Anche a voi è chiesto di prendere sempre più coscienza che essere “con
tutti e per tutti” (cfr Evangelii
gaudium, 273) non significa
“diluire” la missione, “annacquarla”, ma tenerla ben legata alla vita concreta,
alla gente con cui vivete.
La
parola “cattolica” si può dunque tradurre con l’espressione “farsi prossimo”,
perché è universale, “farsi prossimo”, ma di tutti. Il tempo della pandemia, che ha chiesto e tuttora domanda di accettare
forme di distanziamento, ha reso ancora più evidente il valore della vicinanza
fraterna: tra le persone, tra le generazioni, tra i territori. Essere
associazione è proprio un modo per esprimere questo desiderio di vivere e di
credere insieme. Attraverso il vostro essere associazione, oggi testimoniate
che la distanza non può mai diventare indifferenza, non può mai tradursi in
estraneità. C’è la cattiva distanza, quella di guardare da un’altra parte,
l’indifferenza, la freddezza: io ho il mio, non ho bisogno di…, io vado avanti.
Potete fare molto in questo campo, proprio perché
siete un’associazione di laici. Il pericolo è la clericalizzazione dell’Azione
Cattolica, ma di questo parleremo un’altra volta, perché sarà troppo lungo… È
una tentazione di tutti i giorni. È ancora diffusa la tentazione di pensare che
la promozione del laicato – davanti a tante necessità ecclesiali – passi per un
maggiore coinvolgimento dei laici nelle “cose dei preti”, nella
clericalizzazione. Con il rischio che si finisca per clericalizzare i laici. Ma
voi, per essere valorizzati, non avete bisogno di diventare qualcosa di diverso
da quello che siete per il Battesimo. La vostra laicità è ricchezza per la cattolicità
della Chiesa, che vuole essere lievito, “sale della terra e luce del mondo”.
In particolare, voi laici di Azione Cattolica potete
aiutare la Chiesa tutta e la società a ripensare insieme quale tipo di umanità
vogliamo essere, quale terra vogliamo abitare, quale mondo vogliamo costruire.
Anche voi siete chiamati a portare un contributo originale alla realizzazione
di una nuova “ecologia integrale”: con le vostre competenze, la vostra
passione, la vostra responsabilità.
La grande sofferenza umana e sociale generata
dalla pandemia rischia di diventare catastrofe educativa ed emergenza
economica. Coltiviamo un atteggiamento sapiente, come ha fatto Gesù, il quale
«imparò l’obbedienza dalle cose che patì» (Eb 5,8). Dobbiamo chiederci
anche noi: cosa possiamo imparare da questo tempo e da questa sofferenza?
“Imparò l’obbedienza”, dice la Lettera agli Ebrei, ovvero imparò una forma alta
ed esigente di ascolto, capace di permeare l’azione. Metterci in ascolto di
questo tempo è un esercizio di fedeltà al quale non possiamo sottrarci. Vi
affido soprattutto chi è stato più colpito dalla pandemia e chi rischia di
pagarne il prezzo più alto: i piccoli, i giovani, gli anziani, quanti hanno
sperimentato la fragilità e la solitudine.
E non
dimentichiamo che la vostra esperienza associativa è “cattolica” perché
coinvolge ragazzi, giovani, adulti, anziani, studenti, lavoratori:
un’esperienza di popolo. La cattolicità è proprio l’esperienza del santo
popolo fedele di Dio: non perdete mai il carattere popolare! In questo senso,
di essere popolo di Dio.
3. Terza parola: Italiana
Il terzo termine è “italiana”. La vostra Associazione è sempre stata
inserita nella storia italiana e aiuta la Chiesa in Italia ad essere
generatrice di speranza per tutto il vostro Paese. Voi potete aiutare la comunità ecclesiale ad essere fermento di dialogo
nella società, nello stile che ho indicato al Convegno di Firenze. E la Chiesa
italiana riprenderà, in questa Assemblea [dei Vescovi] di maggio, il Convegno
di Firenze, per toglierlo dalla tentazione di archiviarlo, e lo farà alla luce
del cammino sinodale che incomincerà la Chiesa italiana, che non sappiamo come
finirà e non sappiamo le cose che verranno fuori. Il cammino sinodale, che
incomincerà da ogni comunità cristiana, dal basso, dal basso, dal basso fino
all’alto. E la luce, dall’alto al basso, sarà il Convegno di Firenze.
Una
Chiesa del dialogo è una Chiesa sinodale, che si pone insieme in ascolto
dello Spirito e di quella voce di Dio che ci raggiunge attraverso il grido dei
poveri e della terra. In effetti, quello
sinodale non è tanto un piano da programmare e da realizzare, ma anzitutto uno
stile da incarnare. E dobbiamo essere precisi, quando parliamo di sinodalità,
di cammino sinodale, di esperienza sinodale. Non è un parlamento, la sinodalità
non è fare il parlamento. La sinodalità non è la sola discussione dei problemi,
di diverse cose che ci sono nella società... È oltre. La sinodalità non è
cercare una maggioranza, un accordo sopra soluzioni pastorali che dobbiamo
fare. Solo questo non è sinodalità; questo è un bel “parlamento cattolico”, va
bene, ma non è sinodalità. Perché manca lo Spirito. Quello che fa che la
discussione, il “parlamento”, la ricerca delle cose diventino sinodalità è la
presenza dello Spirito: la preghiera, il silenzio, il discernimento di tutto
quello che noi condividiamo. Non può esistere sinodalità senza lo Spirito, e
non esiste lo Spirito senza la preghiera. Questo è molto importante.
La Chiesa del dialogo è una Chiesa sinodale,
che si pone insieme in ascolto dello Spirito e di quella voce di Dio che ci
raggiunge attraverso il grido dei poveri e della terra. In genere, anche i
peccatori sono i poveri della terra. In effetti, quello sinodale non è tanto un
piano da programmare e da realizzare, una decisione pastorale da prendere, ma
anzitutto uno stile da incarnare.
In questo senso la vostra Associazione costituisce una “palestra” di sinodalità,
e questa vostra attitudine è stata e potrà continuare ad essere un’importante
risorsa per la Chiesa italiana, che si sta interrogando su come maturare questo
stile in tutti i suoi livelli. Dialogo, discussione, ricerche, ma con lo
Spirito Santo.
Il
vostro contributo più prezioso potrà giungere, ancora una volta, dalla vostra
laicità, che è un antidoto all’autoreferenzialità. È curioso: quando non si
vive la laicità vera nella Chiesa, si cade nell’autoreferenzialità. Fare sinodo
non è guardarsi allo specchio, neppure guardare la diocesi o la Conferenza
episcopale, no, non è questo. È camminare insieme dietro al Signore e verso la
gente, sotto la guida dello Spirito Santo. Laicità è anche un antidoto
all’astrattezza: un percorso sinodale deve condurre a fare delle scelte. E
queste scelte, per essere praticabili, devono partire dalla realtà, non dalle
tre o quattro idee che sono alla moda o che sono uscite nella discussione. Non
per lasciarla così com’è, la realtà, no, evidentemente, ma per provare a
incidere in essa, per farla crescere nella linea dello Spirito Santo, per
trasformarla secondo il progetto del Regno di Dio.
Fratelli e sorelle, auguro buon lavoro alla
vostra Assemblea. Possa contribuire a far maturare la consapevolezza che, nella
Chiesa, la voce dei laici non dev’essere ascoltata “per concessione”, no. A
volte la voce dei preti, o dei vescovi, dev’essere ascoltata, e in alcuni
momenti “per concessione”; sempre dev’essere “per diritto”. Ma anche quella dei
laici “per diritto”, non “per concessione”. Ambedue. Dev’essere ascoltata per
convinzione, per diritto, perché tutto il popolo di Dio è “infallibile in
credendo”. E benedico di cuore voi e tutte le vostre associazioni
territoriali. E per favore, non dimenticatevi di pregare per me, perché questo
lavoro non è per niente facile! Grazie.
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ADDRESS OF THE
HOLY FATHER FRANCIS
TO THE MEMBERS OF
THE NATIONAL COUNCIL OF ITALIAN CATHOLIC ACTION
Clementina room
Friday, April 30,
2021
Dear brothers and sisters,
I greet you with affection, happy
to meet you in the days of your seventeenth National Assembly, and I thank the
National President and the General Ecclesiastical Assistant for their
introductory words. I would like to offer you some ideas to return to reflect
on the task of a reality such as Italian Catholic Action, especially in a time
like the one we are experiencing. I will follow the three words action,
Catholic and Italian.
1. Action
We can ask ourselves what this word
"action" means, and above all whose action is it. The last chapter of
the Gospel of Mark, after recounting the apparition of Jesus to the Apostles
and the invitation that He addressed to them to go into the whole world and
proclaim the Gospel to every creature, ends with this affirmation: "The
Lord he acted together with them and confirmed the Word with the signs that
accompanied it "(16:20). Whose action is it then? The Gospel assures us
that action belongs to the Lord: it is He who has the exclusive right, walking
"incognito" in the history we live in.
Remembering this does not take our
responsibility away, but brings us back to our identity as missionary
disciples. In fact, Mark's account adds immediately after the disciples
"departed" promptly "and preached everywhere" (ibid.). The
Lord acted and they left. Remembering that action belongs to the Lord, however,
allows us to never lose sight of the fact that the Spirit is the source of the
mission: his presence is the cause - and not the effect - of the mission. It
allows us to always keep in mind that "our ability comes from God" (2
Cor 3: 5); that history is guided by the love of the Lord and we are
co-protagonists of it. Your programs, therefore, also aim to rediscover and
announce the signs of the Lord's goodness in history.
The pandemic has blown many projects,
it has asked everyone to deal with the unexpected. Welcoming the unexpected,
instead of ignoring or rejecting it, means remaining docile to the Spirit and,
above all, faithful to the life of the men and women of our time.
The evangelist emphasizes that
Jesus "confirmed the Word with signs". What does it mean? That what
we do has a precise origin: listening to and welcoming the Gospel. But it also
means that there must be a strong link between what you hear and what you
experience. Live the Word and proclaim the Word [connected] to life. I
therefore invite you to ensure that the search for a synthesis between Word and
life, which makes faith an embodied experience, continues to characterize the
formative paths of Catholic Action.
And speaking of the Spirit, which
is what carries us forward, and speaking of the Lord who acted, who accompanies
us, who is with us, we must be very careful not to fall into the illusion of
functionalism. The programs, the organization charts serve, but as a starting
point, as an inspiration; what brings forth the Kingdom of God is docility to
the Spirit, it is the Spirit, our docility and the presence of the Lord. The
freedom of the Gospel. It is sad to see how many organizations have fallen into
the trap of organization charts: all perfect, all perfect institutions, all the
necessary money, all perfect ... But tell me: where is faith? Where is the
Spirit? "No, we are looking for it together, yes, according to the
organization chart we are doing". Beware of functionalisms. Be careful not
to fall into the slavery of organization charts, of "perfect" things
... The Gospel is disorder because the Spirit, when it arrives, makes a noise
to the point that the action of the Apostles seems like the action of drunks;
so they said: "They're drunk!" (cf.Acts 2:13). Docility to the Spirit
is revolutionary, because Jesus Christ is revolutionary, because the
Incarnation is revolutionary, because the Resurrection is revolutionary. Your
mailing must also be with this revolutionary feature.
What characteristics must the action, the work
of Catholic Action have? I would say first of all free of charge. The
missionary thrust does not lie in the logic of conquest but in that of the
gift. Gratuitousness, the mature fruit of the gift of self, asks you to
dedicate yourselves to your local communities, assuming the responsibility of
proclamation; it asks you to listen to your territories, feeling their needs,
weaving fraternal relationships. The history of your Association is made up of
many “saints next door” - many! -, and it is a story that must continue:
holiness is an inheritance to be preserved and a vocation to be welcomed.
A second characteristic of your
actions that I would like to emphasize is that of humility, meekness. The
Church is grateful to the Association to which you belong, because your
presence often makes no noise - let the Spirit make the noise, you don't make
noise - but it is a faithful, generous, responsible presence. Humility and
meekness are the keys to living the service, not to occupy spaces but to start
processes. I am happy because in recent years you have taken seriously the path
indicated by Evangelii Gaudium. Continue along this road: there is a long way
to go! This, as far as the action is concerned.
2. Catholic - second
word.
The word "catholic", which
qualifies your identity, says that the mission of the Church has no boundaries.
Jesus called the disciples to an experience of strong sharing of life with him,
but he reached them where they lived and worked. And he called them as they
were. You too are asked to become ever more aware that being "with
everyone and for everyone" (cf. Evangelii gaudium, 273) does not mean
"diluting" the mission, "watering it down", but keeping it
well linked to concrete life, to the people with whom live.
The word "Catholic" can therefore
be translated with the expression "make yourself a neighbor", because
it is universal, "make yourself a neighbor", but of all. The time of
the pandemic, which has asked and still asks to accept forms of distancing, has
made the value of fraternal closeness even more evident: between people,
between generations, between territories. Being an association is precisely a
way to express this desire to live and believe together. Through your being an
association, today you are witnessing that distance can never become
indifference, it can never translate into strangeness. There is bad distance,
that of looking the other way, indifference, coldness: I have mine, I don't
need ..., I go forward.
You can do a lot
in this area, precisely because you are a lay association. The danger is the
clericalization of Catholic Action, but we will talk about this another time,
because it will take too long ... It is an everyday temptation. There is still
a widespread temptation to think that the promotion of the laity - in the face
of so many ecclesial needs - involves a greater involvement of the laity in the
"things of the priests", in clericalization. With the risk that we
end up clericalizing the laity. But you, in order to be valued, do not need to
become something other than what you are by Baptism. Your secularity is
richness for the catholicity of the Church, which wants to be leaven,
"salt of the earth and light of the world".
In particular, you
lay people of Catholic Action can help the whole Church and society to rethink
together what kind of humanity we want to be, what land we want to inhabit,
what world we want to build. You too are called to make an original
contribution to the realization of a new "integral ecology": with
your skills, your passion, your responsibility.
The great human and social suffering
generated by the pandemic risks becoming an educational catastrophe and an
economic emergency. We cultivate a wise attitude, as did Jesus, who
"learned obedience from the things he suffered" (Heb 5: 8). We too
must ask ourselves: what can we learn from this time and suffering? "He
learned obedience", says the Letter to the Hebrews, that is, he learned a
high and demanding form of listening, capable of permeating action. Listening
to this time is an exercise in fidelity which we cannot escape from. Above all,
I entrust to you those who have been most affected by the pandemic and those
who risk paying the highest price: the little ones, the young, the elderly, those
who have experienced fragility and loneliness.
And let's not forget that your associative
experience is "Catholic" because it involves children, young people,
adults, the elderly, students, workers: an experience of the people.
Catholicity is precisely the experience of the holy faithful people of God:
never lose your popular character! In this sense, to be God's people.
3. Third word:
Italian
The third term is "Italian". Your
Association has always been inserted in Italian history and helps the Church in
Italy to be a generator of hope for your whole country. You can help the
ecclesial community to be a leaven of dialogue in society, in the style I
indicated at the Florence Convention. And the Italian Church will resume, in
this Assembly [of Bishops] in May, the Florence Convention, to remove it from
the temptation to archive it, and it will do so in the light of the synodal
journey that the Italian Church will begin, which we do not know how it will
end and we do not know the things that will come out. The synodal journey,
which will begin from every Christian community, from below, from below, from
below to above. And the light, from top to bottom, will be the Florence
Convention.
A Church of dialogue is a synodal Church,
which listens to the Spirit and to that voice of God who reaches us through the
cry of the poor and of the earth. In fact, the synodal plan is not so much a
plan to be programmed and implemented, but above all a style to be embodied.
And we must be precise when we speak of synodality, of a synodal journey, of
synodal experience. It is not a parliament, synodality is not a parliament.
Synodality is not the only discussion of problems, of various things that exist
in society ... It is beyond. Synodality is not looking for a majority, an
agreement on pastoral solutions that we have to make. Only this is not
synodality; this is a nice "Catholic parliament", okay, but it is not
synodality. Because the Spirit is missing. What makes the discussion, the
"parliament", the search for things become synodality is the presence
of the Spirit: prayer, silence, discernment of all that we share. There can be
no synodality without the Spirit, and there is no Spirit without prayer. This
is very important.
The Church of dialogue is a synodal Church,
which listens to the Spirit and to that voice of God who reaches us through the
cry of the poor and of the earth. Generally, even sinners are the poor of the
earth. In fact, the synodal plan is not so much a plan to be programmed and
implemented, a pastoral decision to be taken, but above all a style to be
embodied.
In this sense, your Association constitutes a
"training ground" of synodality, and this attitude of yours has been
and will continue to be an important resource for the Italian Church, which is
wondering how to develop this style in all its levels. Dialogue, discussion,
research, but with the Holy Spirit.
Your most precious contribution can come,
once again, from your secularism, which is an antidote to self-referentiality.
It is curious: when true secularism is not lived in the Church, one falls into
self-referentiality. Making a synod is not looking in the mirror, not even
looking at the diocese or the Episcopal Conference, no, that's not it. It is
walking together behind the Lord and towards the people, under the guidance of
the Holy Spirit. Secularism is also an antidote to abstractness: a synodal path
must lead to making choices. And these choices, to be practicable, must start
from reality, not from the three or four ideas that are fashionable or that
have come up in the discussion. Not to leave reality as it is, no, evidently,
but to try to affect it, to make it grow in the line of the Holy Spirit, to
transform it according to the plan of the Kingdom of God.
Brothers and sisters, I wish your Assembly
good work. May it help to develop the awareness that, in the Church, the voice
of the laity must not be listened to "by concession", no. Sometimes
the voice of priests, or bishops, must be heard, and in some moments "by
concession"; always must be "by right". But also that of the
laity "by right", not "by concession". Both. It must be
listened to out of conviction, by right, because all the people of God are
"infallible in believing". And I cordially bless you and all your
territorial associations. And please don't forget to pray for me, because this
job is not easy at all! Thank you.
****************************
Osservazioni ambientali:
cielo sereno; temperatura ambientale 22°C. Roma e Lazio sono in zona gialla, con minori restrizioni ai
movimenti delle persone. Tuttavia la situazione è ancora grave, con tanti morti
e molti malati nei reparti di terapia intensiva e di rianimazione. Chi ha sintomi
di patologie respiratorie, come affanno recentemente insorto, tosse, sternuti, catarro, febbre oltre i 37,5 °C,
senso di spossatezza o una sintomatologia caratteristica di Covid 19, come la
perdita del senso del gusto e dell’olfatto, rimanga a casa, contatti il proprio
medico di medicina generale e ne segua scrupolosamente le raccomandazioni e
prescrizioni, per non diffondere il contagio.
.
Environmental
observations: clear sky; ambient temperature 22 ° C. Rome and Lazio are in the
yellow zone, with fewer restrictions on the movement of people. However, the
situation is still serious, with many deaths and many sick in the intensive
care and resuscitation wards. Those who have symptoms of respiratory diseases,
such as recently onset breathlessness, cough, sneezing, phlegm, fever over 37.5
° C, a sense of exhaustion or a characteristic symptomatology of Covid 19, such
as loss of the sense of taste and smell, stay at home, contact your general
practitioner and strictly follow the recommendations and prescriptions, so as
not to spread the infection.
Canti: Introduzione, Cristo è risorto veramente, alleluia!;
Offertorio, Se m’accogli; Comunione, Preghiera semplice; Finale, Regina Coeli.
Chants:
Introduction, Christ is truly risen, alleluia !; Offertory, If you welcome me;
Communion, simple prayer; Final, Regina Coeli.
Un augurio di pace a
tutti i lettori!
A wish for peace to all readers!
Durante la messa delle nove il gruppo parrocchiale di AC era sui banchi
sulla sinistra dell’altare, guardando l’abside.
During the nine o'clock mass, the parish group of AC was on the pews to the
left of the altar, looking at the apse.
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Abbiamo continuato a riunirci in Google
Meet. Gli incontri sono stati molto interessanti.
L’ultima riunione dell’anno associativo, il 22
maggio, ci incontreremo in parrocchia, in sala rossa, alle 17:30, per fare un
bilancio dell’anno associativo. Chi non potrà venire di persona, potrà
partecipare collegandosi in Google Meet.
Il
15 maggio, alle ore 16:45 (consigliamo di accedere dalle ore 16:40) ci incontreremo in Google Meet per concludere il dialogo sui temi
dell’enciclica Fratelli tutti, in
particolare, rispettivamente, sul capitolo ottavo.
Il link e il codici di accesso
dell’incontro sono stati comunicati via email, via Whatsapp e con la Lettera ai soci di maggio inviata anche per posta ordinaria ai
soci che non hanno ancora comunicato un indirizzo email.
Chi desidera partecipare
può comunque chiederli inviando una email a
mario.ardigo@acsanclemente.net
precisando il proprio
nome, la parrocchia di appartenenza e i temi di interesse. I dati di coloro che
non sono soci saranno cancellati dopo ogni riunione e dovranno essere
nuovamente inviati per partecipare a quella successiva.
C’è la proposta, quando sarà terminata
l’emergenza sanitaria da Covid 19, di pubblicare in un libretto, in formato
cartaceo e in ebook, la storia dell’esperienza delle riunioni in
videoconferenza e i contenuti degli incontro, che sono stati sempre molto
interessanti.
Per
partecipare agli incontri in Meet:
a) registratevi su Google (chi ha un telefono cellulare con
il sistema operativo Android è già registrato);
b) accedete a Google (ad esempio dal motore di ricerca Chrome o aprendo l’app Meet)
poi
c)
cliccate sul link
o
copiate il codice di
accesso nello spazio INSERISCI IL CODICE RIUNIONE della app Google Meet e
poi cliccate su PARTECIPA e seguite le istruzioni che compariranno.
Daremo
ulteriori informazioni su questo blog.
************************************
Prova anche tu a
partecipare! Inviaci un tuo indirizzo email per poter rimanere in
contatto più facilmente con il gruppo! Non darla vita al virus!
*******************
Si fa festa
incontrandosi, ma la raccomandazione del distanziamento ce lo sconsiglia.
I nostri incontri in
Google Meet sono feste dell’incontro tra noi e con Cristo, perché,
quando si è riuniti nel suo nome, anche in quel modo, egli è presente: è
scritto.
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The
meetings of the AC San Clemente group in the presence, in the red room of the
parish seat, have been suspended, pending a favorable evolution of the pandemic
from Covid 19. The health authorities for now advise against them.
We have continued to reunite in Google Meet.
The meetings were very interesting.
The last meeting of the associative year, on
22 May, we will meet in the parish, in the red room, at 5.30 pm, to take stock
of the associative year. Those who cannot come in person will be able to participate
by logging into Google Meet.
On May 15, at 4:45 pm (we recommend access
from 4:40 pm) we will meet in Google Meet to conclude the dialogue on the
themes of the encyclical Fratelli tutti, in particular, respectively, on
chapter eight.
The link and access codes of the meeting were
communicated via email, via Whatsapp and with the Letter to the shareholders of
May also sent by ordinary mail to the shareholders who have not yet
communicated an email address.
Anyone wishing to participate can still ask
for them by sending an email to
mario.ardigo@acsanclemente.net
specifying
their name, the parish they belong to and the topics of interest. The data of
non-members will be deleted after each meeting and will have to be sent again
to attend the next one.
There is the proposal, when the health
emergency from Covid 19 is over, to publish in a booklet, in paper format and
in ebook, the history of the experience of the videoconference meetings and the
contents of the meetings, which have always been very interesting .
To join meetings in Meet:
a)
register on Google (who has a mobile phone with the Android operating system is
already registered);
b)
log into Google (for example from the Chrome search engine or by opening the
Meet app)
then
c)
click on the link
or
copy
the access code in the space ENTER THE MEETING CODE of the Google Meet app and
then click on JOIN and follow the instructions that will appear.
We will give
more information on this blog.
******************************
Try to participate too! Send us your email address to
be able to keep in touch more easily with the group! Don't give the virus life!
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We celebrate by meeting, but the recommendation of the
spacing advises us against it.
Our meetings in Google Meet are
celebrations of the encounter between us and with Christ, because, when we are
gathered in his name, even in that way, he is present: it is
written.
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RACCOMANDIAMO DI OSSERVARE
LE PRESCRIZIONI DELL’AUTORITA’ SANITARIA:
1) indossare la maschera
facciale anche all’aperto, coprendo anche il naso;
2) mantenere una distanza
non inferiori a m 2 dagli altri;
3) evitare gli
assembramenti di persone, anche al momento di ricevere la Comunione.
4) ricevere la Comunione
sulla mano, aspettando che il sacerdote vi posi l’ostia consacrata, senza
cercare di afferrarla prima.
WE
RECOMMEND TO FOLLOW THE REQUIREMENTS OF THE HEALTH AUTHORITY:
1)
wearing the face mask even outdoors, also covering the nose;
2)
keeping a distance of no less than m 2 from the others;
3)
avoiding gatherings of people, even at the moment of receiving Communion.
4)
receiving Communion on the hand, waiting for the priest to place the
consecrated host there, without trying to grab it first.
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L’Azione
Cattolica Italiana è un’associazione di laici nella chiesa cattolica che si
impegnano liberamente per realizzare, nella comunità cristiana e
nella società civile, una specifica esperienza, ecclesiale e laicale,
comunitaria e organica, popolare e democratica. (dallo
Statuto)
Italian Catholic Action is an association of lay
people in the Catholic Church who are freely committed to creating a specific
ecclesial and lay, community and organic, popular and democratic experience in
the Christian community and in civil society. (from the Statute)
**********************************
Note: after
the Italian text there is the translation in English, done with the help of
Google Translator. I tried to correct, within the limits of my knowledge of
English, some inaccuracies that automatic translation still inevitably entails.
I have experimented that even with these inaccuracies the translation allows us
to be understood by those who speak English, in the many national versions of
the world, or who use it as a second or third language. It is the function that
in ancient times carried out the Greek. Trying to be understood by other
peoples corresponds to an ancient vocation of the Church of Rome, which is
still current. The biblical
texts in English are taken from https://www.associationofcatholicpriests.ie and from other Catholic sites in English and from
http://www.vatican.va/archive/ENG0839/_INDEX.HTM (The New American
Bible); the texts in english of the documents of the
Second Vatican Council, are taken from sites of Holy See.
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Pillole di Concilio / Council pills
Dal decreto sull’apostolato dei laici L’apostolato - Apostolicam actuositatem del
Concilio Vaticano 2° (1962-1965)
From the decree on the apostolate of the laity The apostolate - Apostolicam
actuositatem of the 2nd Vatican Council (1962-1965)
[dal capitolo 4] Quanti hanno tale fede vivono nella speranza
della rivelazione dei figli di Dio, nel ricordo della croce e della
risurrezione del Signore.
Nel pellegrinaggio della
vita presente, nascosti con Cristo in Dio e liberi dalla schiavitù delle
ricchezze, mentre mirano ai beni eterni, con animo generoso si dedicano totalmente
ad estendere il regno di Dio e ad animare e perfezionare con lo spirito
cristiano l'ordine delle realtà temporali. Nelle avversità della vita trovano
la forza nella speranza, pensando che « le sofferenze del tempo presente non
reggono il confronto con la gloria futura che si rivelerà in noi» (Rm 8,18).
Spinti dalla carità che
viene da Dio, operano il bene verso tutti e in modo speciale verso i fratelli
nella fede (cfr. Gal 6,10) «eliminando ogni malizia e ogni
inganno, le ipocrisie e le invidie, e tutte le maldicenze » (1 Pt 2,1),
attraendo così gli uomini a Cristo.
La carità di Dio, «
diffusa nel nostro cuore per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato » (Rm 5,5),
rende capaci i laici di esprimere realmente nella loro vita lo spirito delle
beatitudini. Seguendo Gesù povero, non si deprimono nella mancanza dei beni
temporali, né si inorgogliscono nella abbondanza di essi; imitando Gesù umile,
non diventano avidi di una gloria vana (cfr. Gal 5,26), ma
cercano di piacere più a Dio che agli uomini, sempre pronti a lasciare tutto
per Cristo (cfr. Lc 14,26) e a soffrire persecuzione per la
giustizia (cfr. Mt 5,10), memori delle parole del Signore: «
Se qualcuno vuole venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e
mi segua» (Mt 16,24). Coltivando l'amicizia cristiana tra loro si
offrono vicendevolmente aiuto in qualsiasi necessità.
Questa spiritualità dei
laici deve parimenti assumere una sua fisionomia particolare a seconda dello
stato del matrimonio e della famiglia, del celibato o della vedovanza, della
condizione di infermità, dell'attività professionale e sociale. I laici non
tralascino dunque di coltivare costantemente le qualità e le doti ricevute,
corrispondenti a tali condizioni, e di servirsi dei doni ottenuti dallo Spirito
Santo.
Inoltre, quei laici che,
seguendo la propria particolare vocazione, sono iscritti a qualche associazione
o istituto approvato dalla Chiesa, si sforzino di assimilare fedelmente la
spiritualità peculiare dei medesimi.
Tutti i laici facciano
pure gran conto della competenza professionale, del senso della famiglia, del
senso civico e di quelle virtù che riguardano i rapporti sociali, come la
correttezza, lo spirito di giustizia, la sincerità, la cortesia, la fortezza di
animo: virtù senza le quali non ci può essere neanche una vera vita cristiana.
[from chapter 4] They who have this faith
live in the hope of the revelation of the sons of God and keep in mind the
cross and resurrection of the Lord. In the pilgrimage of this life, hidden with
Christ in God and free from enslavement to wealth, they aspire to those riches
which remain forever and generously dedicate themselves wholly to the
advancement of the kingdom of God and to the reform and improvement of the
temporal order in a Christian spirit. Among the trials of this life they find
strength in hope, convinced that "the sufferings of the present time are
not worthy to be compared with the glory to come that will be revealed in
us" (Rom. 8:18).
Impelled
by divine charity, they do good to all men, especially to those of the
household of the faith (cf. Gal. 6:10), laying aside "all malice and all
deceit and pretense, and envy, and all slander" (1 Peter 2:1), and thereby
they draw men to Christ. This charity of God, "which is poured forth in
our hearts by the Holy Spirit who has been given to us" (Rom. 5:5),
enables the laity really to express the spirit of the beatitudes in their
lives. Following Jesus in His poverty, they are neither depressed by the lack
of temporal goods nor inflated by their abundance; imitating Christ in His
humility, they have no obsession for empty honors (cf. Gal. 5:26) but seek to
please God rather than men, ever ready to leave all things for Christ's sake
(cf. Luke 14:26) and to suffer persecution for justice sake (cf. Matt. 5:10),
as they remember the words of the Lord, "If anyone wishes to come after
me, let him deny himself and take up his cross and follow me" (Matt.
16:24) . Promoting Christian friendship among themselves, they help one another
in every need whatsoever.
This
plan for the spiritual life of the laity should take its particular character
from their married or family state or their single or widowed state, from their
state of health, and from their professional and social activity. They should
not cease to develop earnestly the qualities and talents bestowed on them in
accord with these conditions of life, and they should make use of the gifts
which they have received from the Holy Spirit.
Furthermore,
the laity who have followed their vocation and have become members of one of
the associations or institutes approved by the Church try faithfully to adopt
the special characteristics of the spiritual life which are proper to them as
well. They should also hold in high esteem professional skill, family and civic
spirit, and the virtues relating to social customs, namely, honesty, justice,
sincerity, kindness, and courage, without which no true Christian life can
exist.
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Letture bibliche della Messa - Biblical readings of the Mass
Prima lettura -1st
Reading
Dagli
Atti degli Apostoli (At 10,25-26.35.44-48)
From the Acts of the Apostles (Acts 10:25-26.34-35.44-48)
Avvenne che, mentre Pietro
stava per entrare [nella casa di Cornelio], questi gli andò incontro e si gettò
ai suoi piedi per rendergli omaggio. Ma Pietro lo rialzò, dicendo: «Àlzati:
anche io sono un uomo!».
Poi prese la parola e
disse: «In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenze di persone, ma
accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga».
Pietro stava ancora
dicendo queste cose, quando lo Spirito Santo discese sopra tutti coloro che
ascoltavano la Parola. E i fedeli circoncisi, che erano venuti con Pietro, si
stupirono che anche sui pagani si fosse effuso il dono dello Spirito Santo; li
sentivano infatti parlare in altre lingue e glorificare Dio.
Allora Pietro disse: «Chi
può impedire che siano battezzati nell'acqua questi che hanno ricevuto, come
noi, lo Spirito Santo?». E ordinò che fossero battezzati nel nome di Gesù
Cristo. Quindi lo pregarono di fermarsi alcuni giorni.
On Peter’s arrival Cornelius met him, and
falling at his feet, worshipped him. But Peter made him get up, saying, “Stand
up; I am only a mortal.” Then Peter proceeded to speak and said, “I truly
understand that God shows no partiality, but in every nation anyone who fears
him and does what is right is acceptable to him.”
While Peter was still speaking, the Holy
Spirit fell upon all who heard the word. The circumcised believers who had come
with Peter were astounded that the gift of the Holy Spirit had been poured out
even on the Gentiles, for they heard them speaking in tongues and extolling
God. Then Peter said, “Can anyone withhold the water for baptizing these people
who have received the Holy Spirit just as we have?” So he ordered them to be
baptized in the name of Jesus Christ. Then they invited him to stay for several
days.
Salmo responsoriale
dal salmo 97
(98)
Responsorial psalm
From psalm
97 (98)
Ritornello
/ Response:
Il Signore ha rivelato ai popoli la sua giustizia.
The Lord has revealed his saving power to the nations
Cantate al Signore un canto
nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo.
Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d'Israele.
Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni!
Sing to the
Lord a new song,
for he has done marvellous deeds;
His right hand has won victory for him,
his holy arm.
The
Lord has made his salvation known:
in the sight of the nations he has revealed his justice.
He has remembered his kindness and his faithfulness
toward the house of Israel.
All
the ends of the earth have seen
the salvation by our God.
Sing joyfully to the Lord, all you lands;
&nnbsp; break into song; sing praise.
Seconda lettura / Second
reading
Dalla prima lettera di
san Giovanni Apostolo (1Gv 4,7-10)
From the first letter of Saint John the Apostle (1 Jn
4:7-10)
Carissimi,
amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio: chiunque ama è stato
generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è
amore.
In
questo si è manifestato l'amore di Dio in noi: Dio ha mandato nel mondo il suo
Figlio unigenito, perché noi avessimo la vita per mezzo di lui.
In
questo sta l'amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi
e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati.
Beloved,
let us love one another, because love is from God; everyone who loves is born
of God and knows God. Whoever does not love does not know God, for God is love.
God’s love was revealed among us in this way: God sent his only Son into the
world so that we might live through him.
In
this is love, not that we loved God but that he loved us and sent his Son to be
the atoning sacrifice for our sins.
Acclamazione al Vangelo
Acclamation to the
Gospel
Alleluia,
alleluia.
Se uno mi
ama, osserverà la mia parola, dice il Signore,
e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui. (Gv
14,23)
If anyone loves me, he
will keep my word, says the Lord,
and my Father will love
him and we will come to him. (Jn 14:23)
Alleluia.
Vangelo - Gospel
Dal Vangelo secondo
Giovanni (Gv 15,9-17)
From the Gospel according to John (Jn 15: 9-17)
In quel tempo, Gesù disse
ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete
nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore,
come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho
detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
Questo è il mio
comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha
un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete
miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il
servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché
tutto ciò che ho udito dal Padre mio l'ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me,
ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il
vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio
nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».
At that
time, Jesus said to his disciples: «As the Father has loved me, so I have loved
you; abide in my love. If you keep my commandments, you will abide in my love,
just as I have kept my Father’s commandments and abide in his love. I have said
these things to you so that my joy may be in you, and that your joy may be
complete.
This is my commandment, that you
love one another as I have loved you. No one has greater love than this, to lay
down one’s life for one’s friends. You are my friends if you do what I command
you. I do not call you servants any longer, because the servant does not know
what the master is doing; but I have called you friends, because I have made
known to you everything that I have heard from my Father.
You did not choose me but I chose you. And I appointed you to go and
bear fruit, fruit that will last, so that the Father will give you whatever you
ask him in my name. I am giving you these commands so that you may love one
another».
******************************************************
Sintesi dell’omelia
svolta durante la Messa celebrata in parrocchia alle nove
Summary of the homily given during the Mass celebrated in the parish at
eight o’clock
Il brano evangelico di oggi ci parla dell’amore, che può essere inteso in
molti sensi.
Gesù ci esorta ad amarci gli uni
gli altri come lui ci ha amato. Lo fa perché sa che ci è possibile. Altrimenti
non ce lo ordinerebbe. Ci è possibile perché Gesù è in noi.
L’amore è la pienezza della vita.
Dunque: amiamoci!
Today's Gospel passage speaks to us of love, which can be understood in
many senses.
Jesus exhorts us to love one
another as he loved us. He does it because he knows we can. Otherwise he
wouldn't order it from us. It is possible for us because Jesus is in us.
Love is the fullness of life.
So: let's love each other!
Avvisi del parroco /
Notices from the parson
- Siamo nel
Tempo liturgico di Pasqua.
Notices from the parson
- We are in the liturgical Season of Easter.
Avvisi di Azione
Cattolica: / Catholic Action Notices:
Le riunioni
del gruppo AC San Clemente in presenza, nella sala rossa della
sede parrocchiale, sono state sospese, in attesa di una evoluzione favorevole
della pandemia da Covid 19. Le autorità sanitarie per ora le sconsigliano.
Abbiamo continuato a riunirci in Google
Meet. Gli incontri sono stati molto interessanti.
L’ultima riunione dell’anno associativo, il 22
maggio, ci incontreremo in parrocchia, in sala rossa, alle 17:30, per fare un
bilancio dell’anno associativo. Chi non potrà venire di persona, potrà
partecipare collegandosi in Google Meet.
Il
15 maggio, alle ore 16:45 (consigliamo di accedere dalle ore 16:40) ci incontreremo in Google Meet per concludere il dialogo sui temi
dell’enciclica Fratelli tutti, in
particolare, rispettivamente, sul capitolo ottavo.
Il link e il codici di accesso
dell’incontro sono stati comunicati via email, via Whatsapp e con la Lettera ai soci di maggio inviata anche per posta ordinaria ai
soci che non hanno ancora comunicato un indirizzo email.
The
meetings of the AC San Clemente group in the presence, in the red room of the
parish seat, have been suspended, pending a favorable evolution of the pandemic
from Covid 19. The health authorities for now advise against them.
We have continued to reunite in Google Meet.
The meetings were very interesting.
The last meeting of the associative year, on
22 May, we will meet in the parish, in the red room, at 5.30 pm, to take stock
of the associative year. Those who cannot come in person will be able to participate
by logging into Google Meet.
On May 15, at 4:45 pm (we recommend access
from 4:40 pm) we will meet in Google Meet to conclude the dialogue on the
themes of the encyclical Fratelli tutti, in particular, respectively, on
chapter eight.
The link and access codes of the meeting were
communicated via email, via Whatsapp and with the Letter to the shareholders of
May also sent by ordinary mail to the shareholders who have not yet
communicated an email address.