Introduzione alla democrazia dell’Unione Europea – 17
Mente, coscienza, natura, mito
Negli ultimi anni sono stati pubblicati, anche in traduzione italiana, tre libri importanti per il lavoro che qui stiamo facendo:
DUNBAR Robin, Amici. Comprendere il potere delle nostre relazioni più importanti, Einaudi 2022;
KAHNEMAN Daniel, Pensieri lenti e pensieri veloci, Mondadori 2020;
SETH Anil, Come il cervello crea la nostra mente, Raffaello Cortina editore, 2023;
disponibili anche in formato digitale eBook e Kindle.
Seth è un neuroscienziato, Dunbar un antropologo, Kahneman uno psicologo, tanto da aver vinto nel 2002 il premio Nobel per l’economia (!).
Hanno in comune l’essere testi divulgativi, fatti da specialisti in un settore scientifico per farsi capire anche da non specialisti in quel settore, compresi gli specialisti in altri settori. È poi sul fondarsi su modelli sottoposti a verifiche sperimentali. Questi li distingue, ad esempio, dai testi di teologia che contengono ragionamenti su miti, e come tali, non suscettibili di verifiche sperimentali ma solo di verifiche della loro congruità logica in riferimento innanzi tutto ai presupposti e poi allo sviluppo del pensiero, che non deve contraddirsi, e, infine, alle regole dell’arte condivise nella comunità degli specialisti.
Dunbar, Kahneman e Seth forniscono dei modelli affidabili su come si produce e funziona la nostra mente, anche nell’interazione sociale, quindi anche come prendiamo le nostre decisioni, e su che cosa sia la coscienza, una facoltà molto importante anche per la vita spirituale religiosa.
Un modello scientifico vale nella misura in cui, dalle verifiche sperimentali, risulti affidabile, quindi non proclama verità. È suscettibile di sviluppi e addirittura di ribaltamenti con il progredire delle tecniche e degli strumenti di indagine. In genere, nelle comunità degli specialisti nelle scienze dei fenomeni naturali si condivide l’idea proposta dal filosofo Karl Popper (1902-1994), che un enunciato possa essere considerato scientifico se ammette di poter essere falsificato, vale a dire se definisce le condizioni al prodursi delle quali possa essere ribaltato. Le scienze dei fenomeni naturali, così, non enunciano verità, e ci sono utili proprio per questo.
Il concetto di verità non è scientifico, ma politico. La verità è quindi un enunciato che deve essere condiviso se si vuole essere ammessi o rimanere in in certo gruppo sociale. I dogmi del cristianesimi (di tutti i cristianesimi) sono verità in questo senso. In quanto concetti politici sono mutati nel tempo, come può essere facilmente dimostrato in base a uno studio realistico della storia, che la formazione cattolica di base purtroppo non contiene.
Anche le idee di democrazie, popolo e nazione, come gran parte dei concetti giudici hanno natura politica.
Un’idea ha natura politica quando serve per costruire e governare società.
Dal sistema delle verità scaturiscono modelli di rappresentazione del mondo e del senso del mondo, che costituisce il soprannaturali, che, in quanto non suscettibili di verifiche sperimentali, non sono affidabili per capire come funziona la natura intorno a noi, ma possono esserlo, appunto, per costruire e governare società. I sistemi veritativi hanno natura mitica, nel senso che non sono suscettibili di verifiche sperimentali e, inoltre, sono veicolati in narrazioni semplificate e cariche di elementi emotivi.
I miti, che rientrano tra gli elementi culturali della nostra esperienza sociale, ci sono indispensabili, per costruire società e nessuna società ne ha mai fatto a meno e ne fa ancora a meno.
Il mito ci è indispensabile per superare i nostri limiti cognitivi di specie, che, come ci spiega Dunbar, ci confinerebbero in gruppi sociali di una trentina di individui, come gli altri Primati.
Uno dei miti essenziali per la costruzione sociale è quello che ci vuole liberi di decidere tra diverse opzioni. Non lo siamo in realtà, perché la nostra mente è un prodotto del nostro organismo, e la coscienza è una percezione mentale come ci spiega Seth, per cui noi siamo ciò che il nostro organismo (non solo l’encefalo e il resto del sistema nervoso ci determina ad essere. Di ciò abbiamo chiara percezione nelle emoziono, che però sono solo parte dei fenomeni psichici, quelli che giungono alla nostra coscienza. Kahneman vinse il premio Nobel per l’economia dimostrando che, contrariamente ai presupposti degli economisti classici, gli esseri umani non sono agenti razionali in economia, perché agiscono spinti da una mente emotiva, e dunque sono manipolabili con tecniche e tecnologie organizzate dagli specialisti. Si può indurre la gente a fare qualsiasi cosa, anche contro il proprio interesse e l’evidenza di come vede andare il mondo attorno a sé, usando le tecniche giuste. Ora lo si è dimostrato razionalmente, ma la cosa era ben nota: le religioni si fondano proprio su questo. Ma anche le ideologie politiche, che non di rado assumono connotati religiosi, ad esempio nei miti della razza e della nazione.
Tutto ciò crea problemi naturalmente nella formazione religiosa, che si basa essenzialmente su miti e verità. Per quanto si riesca ad organizzarli in narrazioni affascinanti e coerenti essi, per la loro natura, non sono sufficienti per prendere buone decisioni collettive, nell’interesse dei più, secondo ciò che nella dottrina sociale viene definito bene comune, pur potendo essere utili per mantenere coesa la società di riferimento. Quando però non lo sono più vengono adattati alle nuove esigenze politiche, e così s’è sempre fatto. L’idea che si sia ricevuto dagli antichi un deposito immodificabile altrimenti si va in rovina, che nella nostra cultura ci deriva dall’antichità dei romani, è solo un mito. Che si rivela come tale proprio nell’esperienza storica dei cristianesimi che iniziarono proprio come critica del mito delle antichità giudaiche. Si volle, allora, far nuove tutte le cose.
Mario Ardigò – Azione Cattolica in San Clemente papa – Roma, Monte Sacro, Valli