Cattolicesimo democratico 37
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Organizzazione del tirocinio democratico
Per radicare la mentalità democratica nelle persone è necessario che ne facciano tirocinio in un piccolo gruppo che le coinvolga emotivamente e nel quale siano possibili interazioni effettive. La mancanza di un’esperienza formativa di questo tipo spiega in genere il fallimento nei percorsi educativi per persone di tutte le età sulla politica democratica. Ciò che vale per quest’ultima può essere applicato anche alla formazione alla sinodalità.
Il piccolo gruppo ha un grande rilievo nella psicologia e le sue particolari dinamiche vengono trattate anche dalla micro-sociologia. Per entrambe consente osservazioni sperimentali.
È piccolo gruppo quello che consente relazioni faccia a faccia, in cui le persone che vi partecipano ricordano i nomi delle altre e nel quale si sperimenta il reciproco affiatamento, derivante da affinità personale e convergenza di interessi. Questa condizione consente l’intercomunicazione psicologica e l’interazione dipendente cooperativa ed empatica, nella quale si si appoggia alle altre persone in vista di un fine comune.
L’importanza formativa del piccolo gruppo è legata ai nostri limiti cognitivi di specie: la biologia della nostra mente non ci consente relazioni forti al di là di un piccolo gruppo. Su questo ho imparato molto leggendo dell’antropologo inglese Robin Dunbar, Amici. Comprendere il potere delle nostre relazioni più importanti, pubblicato in italiano da Einaudi nel 2022, anche in eBook e Kindle, al quale rimando.
Come sono solito ricordare spesso, nei processi decisionali il ruolo primario viene sempre attribuito a piccoli gruppi, ed esaminandone di vari tipi se ne può avere conferma. Sono piccoli gruppi i governi degli stati e degli organismi che svolgono funzioni di governo in istituzioni internazionali.
Ad esempio, sono piccoli gruppi:
-il governo italiano (25 persone);
-la Commissione Europea (27 persone);
-il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (15 persone);
-il Comitato permanente del Politburo del Partito Comunista cinese, l’organo di fatto più potente della Repubblica popolare cinese (25 persone), del quale un comitato di 7 persone ha l’effettivo controllo.
Dunque, ciò che si impara in un piccolo gruppo di impegno politico, con le caratteristiche che ho indicato, può valere anche per organismi su scala molto più vasta. Ma non si tratta solo di questo: è che l’arte della politica si apprende solo in questo modo. Non, ad esempio, leggendone o partecipando al voto, né studiando le leggi che trattano della politica, come sono le Costituzioni scritte, dove esistono.
Per costituire un piccolo gruppo il numero minimo è di 5 persone, perché al di sotto sono possibili relazioni faccia a faccia anche senza fare gruppo. Dunbar ha osservato che, quando si hanno incontri ravvicinati in 5 persone, si tende a dividersi in due settori di conversazione, uno con 2 persone e l’altro con 5. In 5 persone si coopera realmente solo facendosi gruppo. Una collettività rimane piccolo gruppo fino a una trentina di persone.
Un piccolo gruppo è tale, però, solo se le persone che lo compongono sperimentano un afflato emotivo reciproco. Si tratta di sensazioni legate all’espressione della nostra sessualità, che è al centro della nostra emotività nelle relazioni ravvicinate. Non dobbiamo mai dimenticare che siamo organismi viventi ed anche le nostre menti ne sono fortemente condizionate.
Quindi non si riesce a creare l’emotività del piccolo gruppo quando c’è troppa differenza d’età.
Sono richiesti anche un certo livello di affinità culturale, innanzi tutto linguistica, ma anche sotto l’aspetto dei costumi relazionali.
Infine è indispensabile il proporsi un fine comune, che nel caso del tirocinio democratico (o sinodale) è la politica democratica (o la sinodalità). L’impegno per il fine comune in questi casi passa anche dal patto democratico (o sinodale), per cui la persona manifesti di volersi spendere in quel lavoro con tutta la propria personalità.
È del tutto vano pensare di suscitare un interesse forte per democrazia (o sinodalità) al di fuori di un’esperienza di questo tipo, ad esempio facendone parlare da un esperto ad un uditorio eterogeneo.
All’inizio del lavoro di un piccolo gruppo nasce sempre il diritto, nella specie il consenso collettivo sul modo di procedere insieme. Nello stesso tempo si creano o si adottano miti sociali, nella specie, ad esempio, riferendosi ad altre esperienze storiche o personalità [negli anni ’80 partecipai alla nascita di un piccolo gruppo politico che assunse denominazione e idealità del piccolo gruppo tedesco di universitari antinazisti della Rosa Bianca].
Già l’organizzare un dibattito in modo che tutte le persone possano dire la propria non è facile e richiede molto impegno, anche di autodisciplina, e tolleranza. Così è anche per programmare l’agenda delle attività o per specificare meglio gli obiettivi, a breve, medio e lungo termine. Tutto ciò produce diritto, prima espressione della politica. Il piccolo gruppo produce spontaneamente politica e diritto, perché ha bisogno di essere governato e per farlo insieme e in modo paritario bisogna concordare su delle regole.
Per le sue caratteristiche peculiari, un piccolo gruppo, in mancanza di procedure per il ricambio generazionale, è destinato ad estinguersi secondo due modalità: o perché le persone che lo compongono maturano diverse esperienze di vita, anche solo crescendo d’età, e si allontanano o perché il piccolo gruppo si espande e perde le caratteristiche originarie venendo ad assumere sempre più rilevanza aggregante gli elementi culturali.
Mario Ardigò- Azione Cattolica in San Clemente papa – Roma, Monte Sacro, Valli