Cattolicesimo democratico 27
L’ebraismo contemporaneo
Il cattolicesimo democratico è un cultura politica,
non religiosa, e praticarlo richiede quindi la capacità di analizzare ciò che
ci accade nel mondo in modo quanto più realistico possibile e di fare
distinzioni, in particolare individuare nelle culture gli elementi mitici.
Il cattolicesimo democratico comprende una
posizione verso l’ebraismo contemporaneo opposta agli efferati costumi che
storicamente si sono manifestati nei cristianesimi. Esso è stato tra i fattori
determinanti dell’analoga svolta che si è avuta durante il Concilio Vaticano 2°
su questi temi.
I miti religiosi cristiani sono elementi
fortemente disturbanti nella comprensione della realtà dell’ebraismo contemporaneo.
Il Maestro crebbe nell’antica Galilea, nel
nord della Palestina e dell’attuale Stato di Israele, anche se nel mito biblico
si narra che nacque occasionalmente a Betlemme, in Giudea, la città di origine
del mitico re Davide, dove i suoi genitori si erano spostati per partecipare ad un
censimento della popolazione ordinato dalle autorità imperiali romane, di cui
non ci sono affidabili riscontri storici. Egli era un giudeo, vale a dire che
seguiva l’antica religione ebraica organizzata intorno al Tempio di Gerusalemme
e al suo sacerdozio. Nella seconda metà del Primo secolo della nostra era
quella cultura religiosa venne progressivamente soppiantata dall’ebraismo organizzato
intorno all’istituzione del rabbinato e alla sinagoga, perché, nel corso delle
cosiddette guerre giudaiche scatenate dagli imperatori romani, il Tempio
venne distrutto, il sacerdozio giudaico disperso e, addirittura, Gerusalemme
vietata ai giudei e ai correligionari e trasformata in Aelia Capitolina [si
legge Elia Capitolina], introducendovi il culto politeistico praticato
dalle istituzioni ufficiali dell’Impero romano e, in particolare, quello verso
la Triade Capitolina, vale a dire Giove, Giunone e Minerva. Ma già molto
prima di allora c’era stata una forte migrazione degli antichi giudei intorno
al bacino del Mediterraneo, mentre era ancora più risalente la loro presenza
nell’antica Babilonia, dove si sviluppò la cultura del Talmud [significa studio],
vale a dire la straordinaria cultura umanistica su basi bibliche che
contraddistingue l’ebraismo contemporaneo. Al tempo del Maestro l’incidenza
statistica delle popolazioni di cultura giudaica nelle regioni dell’antico
Impero romano era molto superiore a quella attuale.
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[ricerche
mediante ChatGPT di OpenAI del 5-10-24]
A. Le **guerre giudaiche** furono una serie di conflitti tra il popolo
ebraico e l'Impero Romano che si svolsero tra il I e il II secolo d.C. e
segnarono momenti cruciali nella storia della Giudea e del popolo ebraico. Le
principali guerre giudaiche furono tre:
1.
**Prima guerra giudaica** (66-73 d.C.): Scoppiò a causa delle crescenti
tensioni tra i Giudei e i governatori romani, legate a questioni fiscali,
religiose e politiche. Nel 70 d.C., le legioni romane sotto Tito conquistarono
Gerusalemme e distrussero il Secondo Tempio, un evento simbolico e devastante
per il giudaismo. La guerra si concluse con l'assedio e la caduta della
fortezza di Masada nel 73 d.C., dove gli ultimi ribelli giudei si suicidarono
in massa piuttosto che arrendersi.
2.
**Guerra di Kitos** (115-117 d.C.): Fu una rivolta ebraica contro l'Impero
Romano, scoppiata in diverse province orientali (Cipro, Cirenaica, Egitto e
Mesopotamia) durante il regno di Traiano. Fu brutalmente repressa dai Romani e
portò alla devastazione di molte comunità ebraiche.
3.
**Rivolta di Bar Kokhba** (132-135 d.C.): Fu l'ultima grande ribellione
giudaica contro Roma, guidata da **Simone Bar Kokhba**, che molti consideravano
il Messia. Dopo alcuni iniziali successi, l'insurrezione fu soffocata
dall'imperatore Adriano. I Romani distrussero gran parte della Giudea, e molti
ebrei furono uccisi o esiliati. Adriano vietò agli ebrei di entrare a
Gerusalemme, che fu ribattezzata **Aelia Capitolina**.
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Principali fonti di conoscenza:
Le
principali fonti sulla storia delle guerre giudaiche includono:
1.
**Flavio Giuseppe** (*Josephus Flavius*): storico ebreo-romano, autore delle
opere **"La guerra giudaica"** e **"Antichità giudaiche"**,
che offrono un resoconto dettagliato della Prima guerra giudaica e del contesto
storico. Flavio Giuseppe era un ex comandante giudeo che cambiò schieramento e
divenne un alleato dei Romani, motivo per cui le sue opere sono spesso lette
con cautela, poiché influenzate dalla sua posizione.
2.
**Cassio Dione**: storico romano, che nelle sue opere offre un racconto più
sintetico delle guerre giudaiche, in particolare della rivolta di Bar Kokhba,
nel suo **"Storia Romana"**.
3.
**Tacito**: lo storico romano menziona brevemente le guerre giudaiche nella sua
opera **"Storie"**, fornendo un punto di vista romano sugli eventi.
4.
**Fonti archeologiche**: Le scoperte archeologiche, come i resti della fortezza
di Masada, monete coniate durante la rivolta di Bar Kokhba e le iscrizioni,
forniscono prove materiali di questi eventi.
Queste
fonti insieme ci permettono di ricostruire il contesto storico delle guerre
giudaiche e di comprendere la portata e le conseguenze dei conflitti.
B.
La migrazione degli ebrei intorno al bacino del Mediterraneo risale a un lungo
processo storico iniziato molto prima dell'epoca romana. Si possono individuare
diverse fasi significative:
1. **Periodo dell'Esilio babilonese (VI
secolo a.C.)**: Dopo la conquista di Gerusalemme da parte dei Babilonesi nel
586 a.C., una parte consistente degli ebrei fu deportata a Babilonia. Anche
dopo il ritorno in Giudea nel 538 a.C. (grazie al decreto di Ciro il Grande),
molti ebrei rimasero in Mesopotamia, creando una comunità giudaica che perdurò
per secoli.
2. **Periodo ellenistico (IV-I secolo
a.C.)**: Con la diffusione dell'impero di Alessandro Magno (IV secolo a.C.), le
comunità ebraiche si stabilirono in nuove aree sotto il dominio greco, come in
Egitto (soprattutto ad Alessandria), in Asia Minore e in altre città
ellenistiche. In questo periodo, le comunità giudaiche cominciarono a formare
vere e proprie diaspore in diverse regioni del Mediterraneo.
3. **Dominio romano (I secolo a.C. – I
secolo d.C.)**: Durante il periodo romano, il processo migratorio continuò e si
intensificò. Le comunità ebraiche erano presenti in quasi tutte le principali
città dell’Impero, con grandi comunità a Roma, Alessandria, Antiochia e in
molte altre aree del Mediterraneo.
### Popolazione ebraica nel I secolo d.C.
Nel I secolo d.C., si stima che ci fossero
circa **4-7 milioni di ebrei** in tutto il bacino del Mediterraneo, distribuiti
sia in Giudea che nella diaspora. Questa cifra rappresentava una percentuale
significativa della popolazione complessiva dell'Impero Romano, che si stima
fosse di circa **60-70 milioni** di persone in totale.
Pertanto, la popolazione ebraica nel I secolo
d.C. rappresentava circa **il 6-10% della popolazione totale** dell'area del
Mediterraneo. Di questi, si stima che circa 1 milione di ebrei vivesse in
**Giudea**, mentre la maggioranza era dispersa in altre parti dell’Impero, con
comunità molto attive e numerose, in particolare in Egitto (ad Alessandria),
Mesopotamia, Siria, Anatolia e Italia (soprattutto a Roma).
Questa presenza diffusa in tutto il
Mediterraneo è alla base della vita culturale e religiosa del giudaismo
diasporico, che si sviluppò in parallelo a quello della Giudea.
C. Alla fine dell'Ottocento, il numero di ebrei presenti in Palestina era
relativamente ridotto rispetto alla popolazione totale della regione. La
Palestina faceva parte dell'Impero Ottomano, e la popolazione ebraica si
concentrava principalmente in alcune città. Le stime sulla popolazione ebraica
in questo periodo variano, ma la maggior parte degli storici concorda su una
cifra compresa tra **20.000 e 30.000 ebrei** verso la fine del secolo.
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Aree di distribuzione degli ebrei in Palestina alla fine dell'Ottocento
Gli
ebrei residenti in Palestina alla fine del XIX secolo si trovavano
principalmente in quattro città principali, note come le **"Quattro città
sante"**, dove vivevano comunità storiche:
1.
**Gerusalemme**: La comunità ebraica più grande e antica si trovava a
Gerusalemme, dove gli ebrei vivevano da secoli, sebbene il loro numero fosse
fluttuato nel corso del tempo. Alla fine dell'Ottocento, gli ebrei costituivano
una parte importante della popolazione della città, soprattutto nel quartiere
ebraico della Città Vecchia.
2.
**Hebron**: Un'altra città santa per il giudaismo, Hebron aveva una comunità
ebraica storica, anche se piuttosto piccola. La popolazione ebraica qui viveva
in relativa tranquillità, concentrata principalmente nel centro della città.
3.
**Tiberiade**: Situata sulle rive del Mar di Galilea, Tiberiade era un
importante centro di studio ebraico sin dai tempi antichi. Alla fine
dell'Ottocento, vi era una comunità ebraica consolidata, anche se non molto
numerosa.
4.
**Safed** (o Zefat): Safed, situata nel nord della Palestina, era un importante
centro di misticismo ebraico (soprattutto per la cabala) sin dal XVI secolo.
Anche qui, la comunità ebraica era presente e influente.
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Altre aree di distribuzione
Oltre alle quattro città principali, piccoli
nuclei di ebrei vivevano in altre città e villaggi, ma in numero molto
inferiore. Con l'arrivo dei primi pionieri sionisti verso la fine del XIX
secolo, nuove comunità ebraiche cominciarono a formarsi, in particolare con la
fondazione di **insediamenti agricoli** (moshavot), come **Petah Tikva**
(fondata nel 1878) e **Rishon LeZion** (1882).
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Immigrazione sionista
Verso
la fine dell'Ottocento, iniziò il fenomeno della **Prima Aliyah** (1881-1903),
cioè l'immigrazione di ebrei dalla Russia e dall'Europa orientale, spinta
dall'antisemitismo e dal desiderio di creare una patria nazionale ebraica.
Questo movimento portò all'espansione della popolazione ebraica in Palestina e
all'acquisto di terre per creare nuovi insediamenti agricoli, principalmente
nelle aree della pianura costiera e della Galilea.
Tuttavia,
fino alla fine del XIX secolo, la maggioranza della popolazione palestinese
rimaneva araba (sia musulmana che cristiana), mentre gli ebrei costituivano una
minoranza concentrata nelle città sante e in alcune aree rurali in crescita.
Lo sviluppo della popolazione ebraica in Palestina e
successivamente nello Stato di Israele è strettamente legato al movimento
sionista, che iniziò alla fine del XIX secolo con l'obiettivo di stabilire una
patria nazionale per il popolo ebraico in Palestina. Questo processo avvenne
attraverso diverse ondate migratorie (chiamate *aliyah*) e culminò con la
creazione dello Stato di Israele nel 1948. Ecco un'analisi dello sviluppo della
popolazione ebraica prima e dopo la fondazione dello Stato di Israele.
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Prima della costituzione dello Stato di Israele (1880-1948)
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Fine Ottocento e Prima Aliyah (1881-1903)
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Nel 1880, la popolazione ebraica in Palestina era di circa **20.000-30.000
persone**, concentrata nelle città sante (Gerusalemme, Hebron, Safed e
Tiberiade).
-
La **Prima Aliyah** portò circa **25.000-30.000 ebrei** dall'Europa orientale e
dallo Yemen. Questi immigrati stabilirono nuovi insediamenti agricoli come
Petah Tikva, Rishon LeZion e Zikhron Ya'akov.
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Seconda Aliyah (1904-1914)
-
La **Seconda Aliyah** fu un'importante ondata di immigrazione ebraica,
innescata dai pogrom in Russia. Tra il 1904 e il 1914, circa **35.000 ebrei**
emigrarono in Palestina.
-
Questo periodo vide la nascita del **sionismo socialista** e delle prime
comunità agricole collettive come i **kibbutzim** e i **moshavim**. Tel Aviv fu
fondata nel 1909.
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Periodo tra le due guerre mondiali e Mandato britannico (1917-1947)
-
Con la **Dichiarazione Balfour** del 1917, il Regno Unito si impegnò a favorire
la creazione di una "patria nazionale per il popolo ebraico" in
Palestina.
-
Durante la **Terza (1919-1923)** e **Quarta Aliyah (1924-1929)**, circa
**100.000 ebrei** arrivarono in Palestina, molti provenienti dall'Europa
orientale. Questo periodo vide lo sviluppo di importanti infrastrutture
ebraiche, come l'Università Ebraica di Gerusalemme (1925).
-
La **Quinta Aliyah** (1930-1939), innescata dal crescente antisemitismo in
Europa e dall'ascesa del nazismo, portò circa **250.000 ebrei** in Palestina,
molti dei quali dalla Germania.
-
Nel 1939, con l'inizio della Seconda guerra mondiale, la popolazione ebraica in
Palestina era di circa **450.000 persone**, costituendo circa il 30% della
popolazione complessiva.
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Periodo del conflitto con gli arabi e limitazioni all'immigrazione
-
Negli anni '30 e '40, le tensioni tra la popolazione ebraica e araba in
Palestina aumentarono. Gli arabi palestinesi si opposero all'immigrazione
ebraica, e vi furono periodici conflitti e rivolte.
-
Con la Seconda guerra mondiale e l'Olocausto, le pressioni per l'immigrazione
ebraica in Palestina aumentarono ulteriormente. Tuttavia, il **Libro Bianco del
1939** limitò drasticamente l'immigrazione ebraica. Nonostante ciò, ci furono
tentativi di immigrazione clandestina.
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Dopo la costituzione dello Stato di Israele (1948-presente)
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1948: Dichiarazione di indipendenza e Guerra arabo-israeliana
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Con la nascita dello Stato di Israele il **14 maggio 1948**, la popolazione
ebraica era di circa **650.000 persone**. Poco dopo, scoppiò la prima guerra
arabo-israeliana (1948-1949), che portò alla fuga o all'espulsione di circa
**700.000 arabi palestinesi** e all'arrivo di un grande numero di rifugiati
ebrei da paesi arabi e musulmani.
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Immigrazione di massa (1948-1960)
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Dopo la guerra, Israele lanciò una politica di **aliyah di massa**, accogliendo
immigrati ebrei da tutto il mondo. Tra il 1948 e il 1951, circa **700.000
ebrei** immigrarono in Israele, principalmente da Europa orientale, Nord Africa
e Medio Oriente (Iran, Iraq, Yemen, Marocco, Tunisia, Egitto).
-
Nel 1960, la popolazione ebraica in Israele era di circa **2 milioni**.
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Immigrazioni successive (1960-1990)
-
Israele continuò a ricevere importanti flussi migratori durante i decenni
successivi. Negli anni '70 e '80, arrivarono molti ebrei dall'Unione Sovietica
e dall'Etiopia.
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Nel 1989, con la caduta dell'Unione Sovietica, ci fu una massiccia **aliyah
dall'ex URSS**, con circa **1 milione di ebrei** immigrati negli anni '90.
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Popolazione ebraica attuale
-
Al 2023, la popolazione ebraica in Israele è di circa **7 milioni** di persone,
su una popolazione totale di circa **9,7 milioni**, rendendo Israele il paese
con la più grande concentrazione di ebrei nel mondo.
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Gli ebrei di Israele sono di origini diverse: ebrei ashkenaziti (originari
dell'Europa), sefarditi (dalla Spagna e Portogallo), mizrahi (dal Medio Oriente
e Nord Africa) e più recentemente anche dall'America Latina e da altre aree del
mondo.
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Sintesi
L'immigrazione
ebraica, sostenuta dal movimento sionista, ha trasformato la Palestina da una
piccola comunità ebraica all'inizio del XX secolo in un fiorente Stato con una
vasta popolazione ebraica. Dopo la fondazione di Israele, l'immigrazione di
massa e le politiche di assorbimento degli immigrati hanno fatto crescere
rapidamente la popolazione ebraica, che oggi costituisce la maggioranza della
popolazione israeliana.
D. Il **sionismo** è un movimento politico, culturale e ideologico nato
alla fine del XIX secolo con l'obiettivo di creare una patria nazionale per il
popolo ebraico nella terra di Israele, allora parte dell'Impero Ottomano e
tradizionalmente identificata con la Palestina biblica. Il sionismo si sviluppò
in risposta all'antisemitismo crescente in Europa e alla necessità percepita di
una soluzione nazionale per gli ebrei, che vivevano come minoranza in molti
paesi. Le sue caratteristiche principali, le sue correnti e i suoi esponenti
riflettono un movimento variegato e complesso.
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Caratteristiche del sionismo
1.
**Ritorno alla Terra di Israele**: Il principio fondante del sionismo è il
ritorno degli ebrei alla Terra d'Israele, vista come la patria storica del
popolo ebraico. Questo ritorno era inteso sia in senso fisico, attraverso
l'immigrazione ebraica (aliyah), sia in senso simbolico, con il recupero della
sovranità ebraica su quel territorio.
2.
**Sicurezza nazionale**: Il sionismo nasce anche come reazione
all'antisemitismo diffuso in Europa, con l'idea che solo una patria ebraica
indipendente avrebbe potuto garantire la sicurezza del popolo ebraico.
3.
**Rinascita culturale e linguistica**: Il movimento sionista promosse la
rinascita della lingua ebraica come lingua parlata, guidata da figure come
**Eliezer Ben Yehuda**, e incoraggiò il risveglio culturale ebraico, cercando
di unificare le varie comunità ebraiche attorno a una comune identità
nazionale.
4.
**Eredità storica e spirituale**: Il sionismo si radica nella tradizione
storica e religiosa ebraica, ma molti sionisti avevano una visione laica e
vedevano il sionismo come un movimento nazionale piuttosto che religioso.
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Storia del sionismo
Il
sionismo cominciò a prendere forma alla fine del XIX secolo in un contesto di
nazionalismi europei e crescenti persecuzioni contro gli ebrei, in particolare
nei paesi dell'Europa orientale. L'antisemitismo, che culminò in eventi come i
pogrom russi e il **Caso Dreyfus** in Francia (1894), spinse molti leader ebrei
a cercare una soluzione nazionale.
-
**Primo Congresso Sionista (1897)**: Organizzato da **Theodor Herzl** a
Basilea, fu un evento chiave che formalizzò gli obiettivi del movimento
sionista. Herzl, considerato il padre del sionismo politico, immaginava uno
Stato ebraico indipendente, garantito dalle potenze internazionali. Durante
questo congresso fu fondata l'**Organizzazione Sionista Mondiale**.
-
**Dichiarazione Balfour (1917)**: Durante la Prima guerra mondiale, il governo
britannico rilasciò la Dichiarazione Balfour, promettendo il suo sostegno alla
creazione di una "patria nazionale per il popolo ebraico" in
Palestina, dando slancio al progetto sionista.
-
**Mandato britannico e conflitto arabo-ebraico**: Durante il periodo del
mandato britannico in Palestina (1920-1948), l'immigrazione ebraica aumentò e
si svilupparono infrastrutture per un futuro Stato ebraico. Tuttavia, la
crescente tensione con la popolazione araba portò a conflitti che si
intensificarono fino alla fondazione dello Stato di Israele nel 1948.
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Principali correnti del sionismo
Il
sionismo si articolò in diverse correnti, riflettendo le diverse visioni sul
futuro dello Stato ebraico:
1.
**Sionismo politico**: Promosso da Theodor Herzl, questa corrente era orientata
a ottenere il sostegno internazionale per la creazione di uno Stato ebraico.
Herzl sosteneva un approccio diplomatico e pragmatico, vedendo il sionismo come
una soluzione politica al problema ebraico.
2.
**Sionismo culturale**: Guidato da **Ahad Ha'am** (Asher Ginzberg), il sionismo
culturale enfatizzava la rinascita spirituale e culturale del popolo ebraico
piuttosto che la sola dimensione politica. Ahad Ha'am credeva che la Palestina
dovesse diventare un centro spirituale per tutti gli ebrei, piuttosto che uno
Stato politico.
3.
**Sionismo socialista**: Questa corrente, influenzata dalle idee del
socialismo, sosteneva la creazione di una società ebraica basata
sull'uguaglianza e sulla proprietà collettiva della terra. Figure come **David
Ben-Gurion**, il primo premier di Israele, e **Berl Katznelson** furono leader
di questo movimento, che portò alla fondazione dei kibbutzim e dei moshavim,
insediamenti agricoli collettivi.
4.
**Sionismo revisionista**: Fondato da **Ze'ev Jabotinsky**, il sionismo
revisionista era una corrente più nazionalista e militante. Jabotinsky credeva
nella necessità di un esercito ebraico forte e di una difesa aggressiva contro
le minacce arabe. Questo movimento gettò le basi per l'ideologia della destra
politica israeliana, rappresentata dal partito Likud.
5.
**Sionismo religioso**: Questa corrente combinava il sionismo con il
messianismo religioso e vedeva la creazione di uno Stato ebraico come parte del
piano divino. **Rav Abraham Isaac Kook** fu uno dei principali esponenti di
questa corrente, che successivamente si sviluppò in gruppi come il **Movimento
dei coloni**.
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Maggiori esponenti del sionismo
-
**Theodor Herzl**: Il fondatore del sionismo politico, autore de *"Lo
Stato ebraico"* (1896), in cui delineava la visione di uno Stato per gli
ebrei.
-
**Chaim Weizmann**: Leader sionista e primo presidente di Israele, fu un abile
diplomatico e negoziatore, chiave nella Dichiarazione Balfour.
-
**David Ben-Gurion**: Primo ministro di Israele, fu il principale artefice
della fondazione dello Stato ebraico e della sua difesa nelle prime fasi di
vita.
-
**Ahad Ha'am**: Fondatore del sionismo culturale, sostenne che la creazione di
un centro culturale ebraico in Palestina fosse essenziale per preservare
l'identità ebraica.
-
**Ze'ev Jabotinsky**: Leader del sionismo revisionista, credeva nella creazione
di uno Stato ebraico forte e nella necessità di un esercito ebraico.
In
sintesi, il sionismo, con le sue diverse correnti, fu un movimento di
emancipazione nazionale che ebbe un profondo impatto sulla storia ebraica e
mondiale, portando alla fondazione dello Stato di Israele e influenzando
profondamente la vita politica, culturale e religiosa degli ebrei nel XX secolo
e oltre.
E. La conquista della Palestina da parte dei movimenti sionisti e la
successiva costituzione dello Stato di Israele nel 1948 sono eventi chiave
nella storia del Medio Oriente, segnati da conflitti politici, militari e
diplomatici. Ecco una sintesi della storia di questa conquista e del percorso
dello Stato di Israele.
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La conquista della Palestina da parte dei movimenti sionisti
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**Fase iniziale: Sionismo e immigrazione (1880-1917)**
Il
movimento sionista, nato alla fine del XIX secolo, promosse l'immigrazione
ebraica in Palestina, allora parte dell'Impero Ottomano. La prima ondata di
immigrazione, la **Prima Aliyah** (1881-1903), portò circa 25.000 ebrei in
Palestina. Gli insediamenti agricoli furono creati, e con la Seconda Aliyah
(1904-1914), ulteriori immigrati, molti dei quali socialisti, fondarono
kibbutzim e città come Tel Aviv (1909).
Durante
la Prima guerra mondiale, con la sconfitta dell'Impero Ottomano, la Palestina
passò sotto il controllo britannico grazie all'**accordo Sykes-Picot** (1916)
tra Regno Unito e Francia. La **Dichiarazione Balfour** del 1917, in cui il
Regno Unito dichiarava il suo sostegno alla creazione di una "patria
nazionale per il popolo ebraico" in Palestina, diede un forte impulso alla
causa sionista, pur promettendo di rispettare i diritti delle popolazioni non
ebraiche presenti in loco.
####
**Mandato britannico e crescente tensione (1917-1947)**
Nel
1920, con l'istituzione del **Mandato britannico** sulla Palestina da parte
della Società delle Nazioni, l'immigrazione ebraica aumentò, soprattutto
durante le ondate della Terza (1919-1923) e della Quarta Aliyah (1924-1929).
Questo suscitò crescenti tensioni tra la popolazione ebraica e araba, che si
oppose all'immigrazione e all'acquisto di terre da parte degli ebrei. Le
rivolte arabe del 1920, 1929 e 1936-1939 mostrarono chiaramente la portata del
conflitto tra le due comunità.
Nel
1939, il Regno Unito emise il **Libro Bianco**, che limitava drasticamente
l'immigrazione ebraica per cercare di placare la popolazione araba. Tuttavia,
questo documento generò scontento tra gli ebrei, specialmente nel contesto
dell’Olocausto in Europa, dove milioni di ebrei cercavano disperatamente
rifugio.
Durante
la Seconda guerra mondiale, i movimenti sionisti svilupparono un'ala armata.
Gruppi come la **Haganah**, il **Lehi** e l'**Irgun** condussero operazioni
contro i britannici e gli arabi, preparando il terreno per la futura guerra
d'indipendenza.
####
**Il piano di spartizione delle Nazioni Unite e la guerra civile (1947-1948)**
Dopo
la Seconda guerra mondiale, l’opinione pubblica mondiale, sconvolta
dall’Olocausto, simpatizzò con la causa sionista. Nel 1947, le Nazioni Unite
proposero il **Piano di spartizione della Palestina** (Risoluzione 181), che
prevedeva la creazione di uno Stato ebraico e uno Stato arabo, con Gerusalemme
sotto controllo internazionale. Gli ebrei accettarono il piano, ma gli arabi lo
respinsero, portando allo scoppio di una guerra civile tra le due comunità.
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La nascita dello Stato di Israele (1948)
Il
**14 maggio 1948**, alla scadenza del mandato britannico, David Ben-Gurion
proclamò la nascita dello **Stato di Israele**. Il giorno seguente, gli
eserciti di Egitto, Giordania, Siria, Iraq e Libano invasero la Palestina per
distruggere il nuovo Stato ebraico, dando inizio alla **Prima guerra
arabo-israeliana (1948-1949)**.
####
**La guerra d'indipendenza (1948-1949)**
Nonostante
le forze arabe fossero numericamente superiori, Israele riuscì a resistere
grazie all'organizzazione militare e al sostegno internazionale, in particolare
dall'Unione Sovietica e dagli Stati Uniti. Alla fine del conflitto, Israele
aveva ampliato i suoi confini oltre quelli previsti dal piano di spartizione
dell'ONU, controllando circa il 77% della Palestina storica. Circa **700.000
arabi palestinesi** furono costretti a fuggire o furono espulsi durante il
conflitto, dando origine alla questione dei rifugiati palestinesi, una delle
questioni irrisolte più importanti della storia della regione.
###
Storia dello Stato di Israele dopo il 1948
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**Anni '50 e '60: Immigrazione e consolidamento**
Dopo
la guerra, Israele accolse una massiccia immigrazione ebraica. Tra il 1948 e il
1951, oltre **700.000 ebrei** emigrarono in Israele, provenienti dall'Europa e
dal mondo arabo. L’economia israeliana crebbe rapidamente, nonostante le
difficoltà iniziali. Israele si consolidò anche sul piano politico, sotto la
guida di **David Ben-Gurion**, leader del partito laburista Mapai.
Nel
1956, Israele partecipò alla **Crisi di Suez**, insieme a Francia e Regno
Unito, cercando di respingere le incursioni egiziane e garantire la libertà di
navigazione. Tuttavia, sotto la pressione internazionale, Israele si ritirò dal
Sinai.
####
**La guerra dei Sei Giorni (1967) e le conseguenze**
Nel
1967, con l'aumento delle tensioni regionali, Israele lanciò un attacco
preventivo contro Egitto, Siria e Giordania, iniziando la **Guerra dei Sei
Giorni**. In soli sei giorni, Israele occupò la **Cisgiordania**, la **Striscia
di Gaza**, il **Golan** e il **Sinai**. Questo cambiò drasticamente la
geopolitica della regione, rendendo il conflitto israelo-palestinese una
questione internazionale. L’occupazione di questi territori portò alla
creazione di insediamenti ebraici, che rimangono un punto di contesa centrale.
####
**Il conflitto con i palestinesi e la guerra del Kippur (1973)**
Nel
1973, durante la festività ebraica di Yom Kippur, Egitto e Siria attaccarono
Israele per riconquistare i territori persi nel 1967. La **Guerra del Kippur**
si concluse con una vittoria israeliana, ma con gravi perdite. Questo portò a
una revisione della politica di sicurezza israeliana e favorì, nei successivi
decenni, i processi di pace.
####
**Accordi di pace e intifada**
Nel
1979, Israele firmò un accordo di pace con l'Egitto (Accordi di Camp David),
restituendo il Sinai in cambio del riconoscimento dell'esistenza di Israele.
Tuttavia, il conflitto con i palestinesi rimase irrisolto. Nel 1987, scoppiò la
**Prima Intifada**, una rivolta palestinese contro l'occupazione israeliana,
seguita dalla **Seconda Intifada** nel 2000.
####
**Processo di pace e sfide contemporanee**
Nel
1993, Israele e l'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP)
firmarono gli **Accordi di Oslo**, che portarono alla creazione dell'**Autorità
Nazionale Palestinese**. Tuttavia, il processo di pace è rimasto irto di
ostacoli, con il continuo conflitto sui confini, gli insediamenti e il diritto
al ritorno dei rifugiati.
Dalla
sua nascita nel 1948, lo **Stato di Israele** ha combattuto diverse guerre per
garantire la propria sopravvivenza e sicurezza. Ecco una sintesi delle
principali guerre combattute da Israele dal 1948 ad oggi:
###
1. **Guerra d'Indipendenza (1948-1949)**
Subito
dopo la proclamazione dello Stato di Israele il 14 maggio 1948, cinque Stati
arabi (Egitto, Giordania, Siria, Iraq e Libano) attaccarono Israele, dando
inizio alla **Prima guerra arabo-israeliana**. Nonostante l'inferiorità
numerica, Israele riuscì a respingere gli attacchi e a conquistare territori
oltre quelli assegnati dal piano di spartizione dell'ONU. La guerra terminò con
la firma di armistizi tra Israele e i paesi arabi nel 1949, ma non portò a una
pace definitiva. Circa 700.000 palestinesi furono sfollati durante il
conflitto, dando origine alla questione dei rifugiati palestinesi.
###
2. **Crisi di Suez (1956)**
Nel
1956, Israele si alleò con Regno Unito e Francia contro l'Egitto di Gamal Abdel
Nasser, dopo che quest'ultimo aveva nazionalizzato il Canale di Suez. Israele
invase la Penisola del Sinai per garantire la libertà di navigazione nel Mar
Rosso e interrompere le incursioni egiziane. Sotto la pressione delle Nazioni
Unite e degli Stati Uniti, Israele si ritirò dal Sinai, ma ottenne garanzie per
la sicurezza delle sue rotte marittime.
###
3. **Guerra dei Sei Giorni (1967)**
Nel
giugno 1967, Israele lanciò un attacco preventivo contro Egitto, Giordania e
Siria, iniziando la **Guerra dei Sei Giorni**. In soli sei giorni, Israele
conquistò la **Cisgiordania**, la **Striscia di Gaza**, il **Golan** e la
**Penisola del Sinai**. Questa guerra trasformò radicalmente la situazione
geopolitica del Medio Oriente e segnò l'inizio dell'occupazione israeliana di
ampie aree popolate da arabi palestinesi.
###
4. **Guerra del Kippur (1973)**
Nel
1973, durante la festività ebraica di Yom Kippur, Egitto e Siria attaccarono
Israele per riconquistare i territori persi nel 1967. Nei primi giorni, gli
eserciti arabi ottennero successi significativi, ma Israele riuscì a ribaltare
la situazione e a contrattaccare. La guerra si concluse con un cessate il fuoco
mediato dall'ONU, ma fece capire a Israele che la pace con i paesi arabi era
fondamentale per la sua sicurezza a lungo termine.
###
5. **Invasione del Libano (1982)**
Nel
1982, Israele invase il **Libano** con l'obiettivo di eliminare la presenza
dell'**Organizzazione per la Liberazione della Palestina** (OLP) a sud del
paese, che lanciava attacchi contro il territorio israeliano. L'operazione,
chiamata **"Pace in Galilea"**, portò a un'occupazione prolungata del
Libano meridionale e a duri combattimenti con le forze libanesi e palestinesi.
L'invasione ebbe conseguenze devastanti per il Libano e portò alla nascita del
movimento sciita Hezbollah, che sarebbe diventato uno dei principali avversari
di Israele negli anni successivi.
###
6. **Guerre contro Hezbollah (2006)**
Nel
2006, Israele intraprese una guerra contro **Hezbollah** dopo il rapimento di
due soldati israeliani al confine con il Libano. Il conflitto, noto come la
**Seconda guerra del Libano**, durò 34 giorni e portò a intensi combattimenti
nel Libano meridionale e pesanti bombardamenti da entrambe le parti. Sebbene
nessuna delle due parti abbia ottenuto una vittoria decisiva, il conflitto
rafforzò Hezbollah come forza politica e militare in Libano.
###
7. **Guerre di Gaza (2008-2009, 2012, 2014, 2021)**
Israele
ha combattuto diverse guerre nella **Striscia di Gaza** contro **Hamas**,
l'organizzazione che controlla la regione dal 2007. Questi conflitti, noti come
**Operazione Piombo Fuso** (2008-2009), **Pillar of Defense** (2012),
**Operazione Margine Protettivo** (2014) e il conflitto del **2021**, sono
stati caratterizzati da attacchi missilistici di Hamas su Israele e risposte
militari massicce da parte israeliana. Questi scontri hanno causato migliaia di
vittime civili e hanno aggravato la crisi umanitaria a Gaza, senza risolvere la
questione israelo-palestinese.
###
8. **Operazioni militari minori e conflitti continui**
Israele
ha condotto numerose altre operazioni militari di dimensioni minori,
soprattutto nella Cisgiordania e nei territori occupati, per contrastare le
attività terroristiche di gruppi come Hamas, Hezbollah e la Jihad Islamica.
Queste operazioni sono parte del conflitto più ampio e irrisolto tra Israele e
i palestinesi.
################################
Il
**7 ottobre 2023**, gruppi di militanti di **Hamas** hanno compiuto un attacco
a sorpresa su larga scala contro le zone di Israele vicine al confine con la
Striscia di Gaza, segnando uno dei giorni più sanguinosi nella storia del
conflitto israelo-palestinese. Gli attacchi hanno colpito principalmente città
e villaggi nel sud di Israele, come **Sderot**, **Ashkelon**, e i **kibbutzim**
vicini al confine.
I
militanti di Hamas hanno attraversato il confine, utilizzando tunnel
sotterranei e altre tattiche sofisticate, e hanno lanciato una serie di
attacchi coordinati che includevano lanci di razzi, sparatorie e raid armati.
Durante l'incursione, i militanti hanno assaltato le abitazioni civili,
compiendo **stragi indiscriminate** contro la popolazione israeliana. Centinaia
di persone, inclusi uomini, donne, bambini e anziani, sono state brutalmente
uccise, molte nelle loro case o nei rifugi dove cercavano protezione.
Uno
degli episodi più drammatici è stato l'attacco a un festival musicale vicino al
confine, dove decine di giovani israeliani sono stati uccisi o rapiti. Hamas ha
preso in ostaggio un numero significativo di civili e soldati israeliani,
portandoli all'interno della Striscia di Gaza.
L'attacco
è stato accompagnato dal lancio di migliaia di razzi contro città israeliane,
paralizzando gran parte del paese e causando ulteriori morti e distruzioni. La
risposta di Israele è stata immediata, con un'operazione militare su larga
scala per cercare di fermare i militanti e liberare gli ostaggi.
L'attacco
ha causato circa **1.200 morti** tra i civili israeliani, inclusi donne e
bambini, e ha visto il rapimento di oltre **240 persone**, tra cui soldati e
civili, oltre a numerosi cittadini stranieri.
L'incursione
ha coinvolto il lancio di migliaia di razzi e attacchi armati diretti nei
**kibbutzim**, nelle città vicine e persino a un festival musicale. Il gruppo
ha commesso stragi indiscriminate nelle abitazioni civili, provocando una delle
giornate più sanguinose per Israele dalla sua fondazione.
In
risposta, Israele ha lanciato una vasta operazione militare contro Hamas nella
Striscia di Gaza, con l'obiettivo di neutralizzare la sua infrastruttura
militare e liberare gli ostaggi.
Questo attacco ha segnato l'inizio di un
conflitto su vasta scala tra Israele e Hamas, provocando una devastante
escalation di violenza.
La guerra tra **Israele e Hamas** nella
**Striscia di Gaza**, iniziata nell'**ottobre 2023**, è stata una delle più
intense e sanguinose nella lunga storia del conflitto israelo-palestinese. Il
conflitto è scoppiato l'**8 ottobre 2023**, quando Hamas ha lanciato un
massiccio attacco a sorpresa contro Israele, segnando uno dei momenti più
drammatici nella storia recente della regione.
###
Motivazioni e cause del conflitto
L'attacco
di Hamas è stato caratterizzato da una combinazione di razzi, incursioni e
attacchi terroristici su larga scala contro città israeliane, incluse
incursioni di commando attraverso il confine tra Gaza e Israele. Hamas ha
colpito città come **Ashkelon, Sderot** e altre aree del sud di Israele,
uccidendo numerosi civili e prendendo ostaggi. Il gruppo militante ha
utilizzato una vasta gamma di armi e tecniche, tra cui tunnel sotterranei e
attacchi coordinati, cogliendo di sorpresa Israele.
Le
ragioni immediate dell'attacco di Hamas possono essere ricondotte a una serie
di fattori:
1.
**Frustrazione e disperazione tra i palestinesi**: Gaza è una delle aree più
densamente popolate al mondo e soffre di condizioni economiche e sociali
estremamente difficili, aggravate dal blocco imposto da Israele ed Egitto. La
popolazione vive sotto pressione costante, con limitate prospettive economiche
e una situazione umanitaria precaria. Questo stato di disperazione ha
contribuito a alimentare il sostegno ad Hamas e all'estremismo.
2.
**Impasse politica**: Il conflitto tra Israele e Palestina rimane irrisolto,
con le trattative di pace ferme da anni. Hamas ha sfruttato il vuoto politico
per cercare di riaffermare la sua posizione di leadership nella lotta
palestinese, in particolare nei confronti dell'Autorità Nazionale Palestinese,
che controlla la Cisgiordania ma ha perso popolarità tra i palestinesi.
3.
**Aumento della tensione religiosa**: Le crescenti tensioni attorno al
complesso della Moschea di al-Aqsa a Gerusalemme, considerato uno dei luoghi
più sacri per i musulmani, hanno alimentato l'escalation. Episodi di violenza e
scontri tra palestinesi e forze di sicurezza israeliane durante eventi
religiosi hanno contribuito ad aumentare l'ostilità.
###
Finalità di Hamas
Le
finalità dichiarate di Hamas nell'attacco sono state la "liberazione della
Palestina" e la vendetta per le presunte aggressioni israeliane contro i
palestinesi e i luoghi sacri islamici. Hamas ha inoltre cercato di migliorare
la propria posizione interna e regionale, dimostrando la sua capacità di
colpire duramente Israele, anche se con enormi costi umani per la popolazione
di Gaza.
###
Risposta di Israele
La risposta israeliana è stata rapida e
decisa. Israele ha dichiarato lo stato di guerra e lanciato una vasta
operazione militare chiamata **"Spada di Ferro"**, con l'obiettivo di
distruggere l'infrastruttura militare di Hamas, neutralizzare i suoi leader e
prevenire futuri attacchi. La guerra ha visto l'uso intensivo dell'aviazione
israeliana, che ha colpito basi militari, depositi di armi e tunnel sotterranei
utilizzati da Hamas per spostare armi e combattenti.
Israele
ha anche lanciato una **operazione terrestre** nella Striscia di Gaza, con
l'obiettivo di smantellare le reti di tunnel e neutralizzare i militanti di
Hamas. L'operazione ha portato a intensi combattimenti urbani, con vittime da
entrambe le parti. La guerra è stata segnata da una significativa perdita di
vite umane, con migliaia di civili palestinesi uccisi o feriti, a causa dei
bombardamenti e dei combattimenti nelle aree densamente popolate di Gaza.
###
Finalità di Israele
Le
finalità di Israele in questa guerra erano principalmente difensive e
strategiche:
1.
**Neutralizzare Hamas**: Israele ha dichiarato di voler distruggere la capacità
militare di Hamas e dei gruppi affiliati, tra cui la Jihad Islamica
Palestinese, per prevenire futuri attacchi contro il territorio israeliano.
2.
**Ristabilire la deterrenza**: Israele ha cercato di ripristinare la sua
capacità di deterrenza nei confronti dei gruppi militanti palestinesi, inviando
un chiaro messaggio che attacchi su larga scala contro il suo territorio
avrebbero comportato una risposta massiccia.
3.
**Liberare gli ostaggi**: Una delle priorità di Israele era il recupero degli
ostaggi catturati da Hamas durante i primi giorni del conflitto. L'operazione
ha incluso sforzi per localizzare e liberare i cittadini israeliani e stranieri
presi in ostaggio da Hamas.
###
Conseguenze e impatto umanitario
Il
conflitto ha avuto un impatto devastante sulla popolazione civile di Gaza. Le
infrastrutture già fragili della Striscia sono state gravemente danneggiate,
con la distruzione di ospedali, scuole e abitazioni. Migliaia di persone sono
state uccise, ferite o sfollate. Sul fronte israeliano, i civili sono stati
sottoposti a continui attacchi missilistici, e il paese ha subito perdite
significative tra le forze armate e la popolazione civile.
Le
conseguenze politiche e diplomatiche del conflitto rimangono in evoluzione, con
una crescente pressione internazionale per un cessate il fuoco e per affrontare
le cause profonde del conflitto israelo-palestinese, che continua a essere una
delle questioni irrisolte più complesse del Medio Oriente.
###
Conclusione
Dalla
sua nascita nel 1948, Israele ha attraversato numerosi conflitti e fasi di
sviluppo, emergendo come una potenza regionale, ma continuando a confrontarsi
con le tensioni irrisolte con i suoi vicini arabi e con i palestinesi.
F. Numero e distribuzione degli ebrei nel mondo contemporaneo e numero
degli ebrei cittadini italiani.
###
Numero e distribuzione degli ebrei nel mondo contemporaneo
Attualmente,
la popolazione ebraica globale si aggira intorno ai **15 milioni di persone**.
Questa popolazione è distribuita in diverse nazioni, con la maggioranza
concentrata in due principali paesi: **Israele** e gli **Stati Uniti**. Ecco
una panoramica della distribuzione approssimativa degli ebrei nel mondo:
1.
**Israele**: Circa **7 milioni** di ebrei vivono in Israele, che rappresenta il
centro principale della vita ebraica contemporanea. Israele è l'unico stato
ebraico al mondo, e dal 1948 ha accolto numerose ondate migratorie di ebrei da
varie parti del mondo.
2.
**Stati Uniti**: Gli Stati Uniti ospitano la seconda comunità ebraica più
numerosa, con circa **6 milioni** di ebrei. La maggior parte della popolazione
ebraica negli USA si concentra nelle grandi città come New York, Los Angeles e
Miami.
3.
**Europa**: In Europa, la popolazione ebraica è molto ridotta rispetto al
passato. Si stima che ci siano circa **1 milione** di ebrei, concentrati
principalmente in Francia (circa **450.000**), Regno Unito (circa **270.000**),
e Germania (circa **120.000**). Altri paesi europei con comunità significative
includono la Russia, l'Ucraina e l'Ungheria.
4.
**America Latina**: L'America Latina conta circa **400.000 ebrei**, con le
comunità più grandi in Argentina (circa **180.000**), Brasile (circa
**120.000**) e Messico.
5.
**Canada**: Il Canada ospita circa **400.000 ebrei**, principalmente nelle
città di Toronto e Montreal.
6.
**Australia e Sudafrica**: Entrambi i paesi hanno comunità ebraiche di
dimensioni minori ma storicamente significative, con circa **100.000 ebrei** in
Australia e circa **70.000** in Sudafrica.
###
Numero degli ebrei cittadini italiani
In
Italia, la comunità ebraica è relativamente piccola. Si stima che il numero
degli ebrei italiani sia compreso tra **25.000 e 30.000** persone. Le
principali comunità ebraiche italiane si trovano nelle città di **Roma** (che
ospita la più grande comunità con circa 12-15.000 persone), **Milano** (circa
8.000), e altre città come Torino, Firenze, Livorno, Trieste, e Venezia, che
hanno una storia ebraica significativa.
Questi
numeri riflettono le realtà moderne delle comunità ebraiche, che, pur essendo
ridotte rispetto al passato, continuano a essere parte integrante della vita
culturale e religiosa di molti paesi.
G. ### **Hezbollah**
**Hezbollah**
è un'organizzazione sciita libanese nata nel contesto della guerra civile
libanese (1975-1990) e dell'invasione israeliana del Libano nel 1982. Fondata
formalmente nel **1985**, Hezbollah, il cui nome significa "Partito di
Dio", ha le sue radici nella comunità sciita libanese e riceve un forte
sostegno dall'Iran, che ha fornito aiuti finanziari, militari e ideologici.
L'obiettivo originale di Hezbollah era quello di resistere all'occupazione
israeliana del sud del Libano, ma col tempo è cresciuta fino a diventare un
importante attore politico e militare libanese. Hezbollah è considerato
un'organizzazione terroristica da vari paesi, tra cui gli Stati Uniti, Israele,
e l'Unione Europea (parzialmente, solo il braccio militare), ma è anche parte del
sistema politico libanese, con rappresentanti in parlamento e nel governo.
###
**Hamas**
**Hamas**
(acronimo di *Harakat al-Muqawama al-Islamiya*, che significa "Movimento
di Resistenza Islamica") è stato fondato nel **1987** a Gaza durante la
**Prima Intifada** palestinese contro l'occupazione israeliana. Hamas è un
movimento islamista sunnita affiliato ai Fratelli Musulmani e combina attività
politiche, sociali e militari. Il suo obiettivo dichiarato è la creazione di
uno stato palestinese islamico al posto di Israele, e respinge la legittimità
dello Stato di Israele. Hamas ha una componente politica, che governa la
Striscia di Gaza dal 2007, e un'ala militare, che ha condotto attacchi contro
Israele. Come Hezbollah, Hamas è considerato un'organizzazione terroristica da
vari paesi, tra cui Stati Uniti, Israele e Unione Europea.
Entrambe
le organizzazioni sono profondamente radicate nella lotta contro Israele, ma si
differenziano per orientamento religioso e per il contesto geografico e
politico in cui operano.
§§§§§§§§§
Dal punto di vista politico, non bisogna
confondere le popolazioni ebraiche contemporanee nel mondo con il mitico popolo
israelita di cui si narra nella Bibbia dei cristianesimi in Esodo, Levitico, Numeri
e Deuteronomio e nei libri cosiddetti storici (ad eccezione dei libri
dei Maccabei che riflettono più realisticamente la situazione storica dei tempi
e delle società di cui narrano). Purtroppo
nella teologia e nella predicazione cristiana questa distinzione non viene
presentata in modo chiaro e non di rado non viene fatta.
Il sionismo può essere considerato un tardivo
nazionalismo ottocentesco su basi mitiche religiose, affine ad esempio al
nazionalismo italiano di Giuseppe Mazzini. Quello del ritorno è il suo
mito specifico. In realtà le popolazioni ebraiche che sono migrate in Palestina
non vi hanno fatto ritorno, perché erano da millenni stabilmente
stanziate nel mondo, ma appunto vi hanno migrato, spinte dall’ideologia
del sionismo, ma anche da altre motivazioni culturali e religiose, costituendo
la popolazione che ha poi dato vita al popolo (la popolazione considerata dal
punto di vista politico) dello Stato di Israele. Allo stesso modo, la gente
discendente da italiani migrati all’estero che, a loro volta, migrano in Italia
non vi fanno ritorno, ma appunto migrano, e in genere devono esservi
integrate proprio come avviene per gli altri cittadini stranieri, imparandone
lingua e cultura.
Come il governo e la popolazione italiana non
devono essere confusi con le popolazioni del mondo che discendono dalle
migrazioni di italiani, non bisogna confondere il governo e la popolazione israeliana
con gli ebrei del mondo, anche se questi ultimi, nei difficili frangenti in cui
lo stato di Israele si è trovato nella sua travagliatissima storia, hanno in
genere parteggiato per gli israeliani. E non bisogna neppure confondere gli
ebraismi contemporanei con la cultura politica espressa dal governo israeliano
e dai partiti israeliani.
[Ricerca
mediante ChatGPT di OpenAI del 5-10-14]
L'ebraismo
contemporaneo è suddiviso in diverse correnti che riflettono differenti
interpretazioni della **Torah** e della tradizione ebraica, adattate alla
modernità e ai cambiamenti sociali. Ecco le principali correnti:
###
1. **Ebraismo ortodosso**
L'ebraismo
ortodosso rappresenta la corrente più tradizionale e conservatrice. Gli ebrei
ortodossi ritengono che la Torah, sia quella scritta (Pentateuco) che quella
orale (Talmud), sia di origine divina e quindi immutabile. Si dividono in:
- **Ortodossi moderni**: Tendono a vivere in
modo più integrato nella società contemporanea, pur mantenendo strettamente le
leggi religiose.
- **Haredi** (o ultra-ortodossi): Adottano
uno stile di vita più isolato, mantenendo una stretta aderenza alle norme
religiose e sociali tradizionali. Tra i più noti vi sono i gruppi chassidici.
###
2. **Ebraismo conservatore (o Masorti)**
L'ebraismo
conservatore cerca di bilanciare la fedeltà alle tradizioni ebraiche con la
necessità di adattarle alla modernità. Questa corrente riconosce la Torah come
ispirata da Dio, ma ritiene che l'interpretazione della legge ebraica possa
evolvere per riflettere i cambiamenti della società. La liturgia è spesso
simile a quella ortodossa, ma con una maggiore apertura verso ruoli egualitari
tra uomini e donne.
###
3. **Ebraismo riformato (o progressista)**
L'ebraismo
riformato è la corrente più liberale. Fondata in Germania nel XIX secolo e
diffusa principalmente negli Stati Uniti, sostiene che la Torah sia un testo
ispirato ma non vincolante in modo letterale. Gli ebrei riformati tendono a
interpretare la legge ebraica in modo flessibile e a enfatizzare i valori etici
dell'ebraismo più che la rigida osservanza delle regole. In questa corrente,
uomini e donne hanno ruoli completamente eguali, e i servizi religiosi si
svolgono anche nelle lingue moderne, non solo in ebraico.
###
4. **Ebraismo ricostruzionista**
Fondato
negli Stati Uniti negli anni '20 da **Mordecai Kaplan**, l'ebraismo
ricostruzionista vede l'ebraismo più come una civiltà culturale che come una
religione basata su leggi divine. I ricostruzionisti interpretano la Torah come
il risultato di un'evoluzione storica umana piuttosto che una rivelazione
divina. La pratica religiosa è incoraggiata, ma vista come un'espressione
culturale piuttosto che un obbligo assoluto.
###
5. **Ebraismo umanistico**
Fondato
da **Sherwin Wine** negli anni '60, l'ebraismo umanistico è una corrente
secolare che si concentra sull'etica e sui valori ebraici senza fare
riferimento a Dio o alla teologia. Gli ebrei umanisti celebrano le festività
ebraiche e la cultura ebraica, ma in un contesto laico, enfatizzando il
potenziale umano e l'auto-determinazione.
Queste
correnti coesistono in diversi paesi, con vari gradi di integrazione culturale
e sociale, e riflettono le diverse modalità con cui gli ebrei contemporanei
vivono la propria identità e la propria religione.
§§§§§§§§§
Oggi, a Roma, si è organizzata una
manifestazione pubblica, vietata dalle autorità di Pubblica sicurezza, di
sostegno ad Hamas, nella guerra con lo Stato di Israele da esso scatenata il 7
ottobre 2023. Nelle dichiarazioni pubbliche di alcuni degli organizzatori le
stragi e la presa di ostaggi contro la popolazione israeliana compiute da
miliziani di Hamas quel giorno sono state qualificate come rivoluzione e
l’azione è stata definita legittima dalla Guida suprema della Repubblica iraniana.
Va detto, tuttavia, che esse rientrano nella
nozione di crimini contro l’umanità e di crimini di guerra secondo lo
statuto della Corte Penale Internazionale, la cui Procura, da notizie di stampa,
ha chiesto ordini di cattura contro i
responsabili di Hamas, per processarli per quei delitti. Non si è avuta finora notizia
dell’emissione di tali ordine di cattura.
§§§§§§§§§
[Ricerca
tramite ChatGPT di OpenAI del 5-10-24]
###
**La Corte Penale Internazionale (CPI)**
La
**Corte Penale Internazionale (CPI)** è un'organizzazione internazionale
permanente con sede a **L'Aia, nei Paesi Bassi**, istituita per perseguire
individui accusati di crimini gravi di rilevanza internazionale, come il
genocidio, i crimini contro l'umanità, i crimini di guerra e, più recentemente,
il crimine di aggressione. La CPI è stata istituita il **1º luglio 2002** in
seguito all'entrata in vigore dello **Statuto di Roma**, il trattato fondativo
della Corte, che era stato adottato nel 1998.
###
**Funzioni della Corte Penale Internazionale**
La
CPI ha la responsabilità di **indagare, perseguire e giudicare** individui
responsabili di crimini internazionali che superano la portata della
giurisdizione dei singoli stati. La Corte è complementare ai sistemi giudiziari
nazionali, il che significa che interviene solo quando uno stato non è in grado
o non ha la volontà di perseguire tali crimini.
Le
sue principali funzioni sono:
1.
**Perseguire individui**: La CPI ha la giurisdizione su individui, non su stati
o organizzazioni. Si occupa quindi di perseguire leader politici, comandanti
militari e altri individui accusati di gravi crimini.
2.
**Giurisdizione sui crimini più gravi**: La CPI si occupa dei crimini più gravi
riconosciuti dal diritto internazionale: genocidio, crimini contro l'umanità,
crimini di guerra e, dal 2018, crimine di aggressione.
3.
**Complementarità**: La CPI interviene solo quando i sistemi nazionali non
riescono a perseguire crimini gravi per mancanza di capacità o volontà. Se uno
Stato può dimostrare di indagare e perseguire crimini, la Corte non può
intervenire.
4.
**Processo equo**: La CPI garantisce un processo equo agli accusati, inclusi il
diritto alla difesa e altre garanzie fondamentali stabilite dallo Statuto di
Roma.
5.
**Protezione delle vittime**: La CPI ha un programma dedicato alla protezione e
al sostegno delle vittime e dei testimoni. Le vittime possono anche partecipare
ai procedimenti, presentando osservazioni e richiedendo risarcimenti.
###
**Crimini contro l'umanità secondo lo Statuto di Roma**
I
**crimini contro l'umanità** sono atti gravi commessi nell'ambito di un attacco
sistematico e diffuso contro una popolazione civile. Secondo l'articolo 7 dello
**Statuto di Roma**, i principali crimini contro l'umanità includono:
1.
**Omicidio**
2.
**Sterminio**
3.
**Riduzione in schiavitù**
4.
**Deportazione o trasferimento forzato di popolazione**
5.
**Imprigionamento o altra privazione grave della libertà fisica**
6.
**Tortura**
7.
**Stupro, schiavitù sessuale, prostituzione forzata, gravidanza forzata,
sterilizzazione forzata e altre forme di violenza sessuale**
8.
**Persecuzione contro un gruppo o una collettività per motivi politici,
razziali, nazionali, etnici, culturali, religiosi o di genere**
9.
**Sparizione forzata delle persone**
10.
**Apartheid**
11.
**Altri atti inumani** di carattere simile che causano sofferenze gravi o danni
alla salute fisica o mentale.
Questi
atti devono essere commessi come parte di un attacco sistematico e diffuso
contro una popolazione civile e con consapevolezza di tale attacco.
###
**Crimini di guerra secondo lo Statuto di Roma**
I
**crimini di guerra** sono violazioni gravi delle leggi e delle consuetudini
internazionali applicabili nei conflitti armati. L'articolo 8 dello **Statuto
di Roma** elenca una serie di crimini di guerra, tra cui:
1.
**Uccisione intenzionale di civili** o di persone che non partecipano
direttamente alle ostilità.
2.
**Tortura o trattamento disumano**, inclusi esperimenti biologici.
3.
**Cattura di ostaggi**.
4.
**Attacchi deliberati contro civili** o infrastrutture civili, come scuole e
ospedali, nonché contro operatori umanitari.
5.
**Utilizzo di armi vietate**, come armi chimiche o biologiche.
6.
**Deportazione o trasferimento illegale di popolazione**.
7.
**Arruolamento di bambini soldato**.
8.
**Attacchi contro prigionieri di guerra** o il rifiuto di garantire loro
protezioni adeguate.
Questi
atti costituiscono crimini di guerra quando commessi nel contesto di un
conflitto armato, sia internazionale che non internazionale.
###
**Conclusione**
La
**Corte Penale Internazionale** svolge un ruolo cruciale nel perseguire i
crimini internazionali più gravi, garantendo giustizia alle vittime e
contribuendo alla prevenzione futura di tali crimini. La CPI rappresenta un
passo fondamentale verso la lotta all'impunità su scala globale, pur
affrontando sfide riguardo all'efficacia e alla cooperazione degli stati.
§§§§§§§§§
La Corte penale internazionale riconosce la
propria giurisdizione in merito ai fatti del 7 ottobre 2023, in quanto l’Autorità
Nazionale Palestinese ha aderito al relativo trattato.
§§§§§§§§
[Ricerca mediante
ChatGPT di OpenAI del 5-10-24]
l'Autorità Nazionale
Palestinese (ANP) ha aderito alla Corte Penale Internazionale (CPI). La Palestina ha presentato la sua
richiesta formale di adesione allo Statuto di Roma (il trattato che ha
istituito la CPI) il 1º gennaio 2015, e l'adesione è diventata
ufficiale il 1º aprile 2015.
Questa adesione
consente alla CPI di esercitare la sua giurisdizione su crimini commessi nei
territori palestinesi, inclusi Cisgiordania, Striscia di Gaza,
e Gerusalemme
Est. La decisione di aderire alla CPI ha dato alla Palestina
l'opportunità di presentare denunce contro presunti crimini di guerra e crimini
contro l'umanità commessi in questi territori, sia da parte di Israele che da
parte di gruppi palestinesi.
L'adesione ha suscitato
numerose controversie, soprattutto perché molti paesi, tra cui Israele e Stati Uniti, non
riconoscono lo status di Stato della Palestina e si oppongono all'uso della CPI
in questo contesto.
Dal 2015, la CPI ha
avviato indagini preliminari riguardanti il conflitto israelo-palestinese e i
possibili crimini commessi durante l'occupazione e le ostilità nei territori
occupati.
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Per completezza, va detto che si è avuta
notizia della richiesta della Procura presso la Corte penale internazionale di
ordini di cattura anche contro il Primo ministro e altri esponenti di vertice
israeliani in relazione alla guerra combattuta dallo Stato di Israele nella striscia
di Gaza. Finora non si è avuta notizia dell’emissione di ordini di cattura.
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Nota: utilizzo il servizio di AI [artificial intelligence = intelligenza
artificiale] di OpenAI, al quale
sono abbonato, per rendere più veloce l’elaborazione di contenuti. Come avverte
il gestore del servizio, l’AI di ChatGPT di OpenAI, che è un sistema di
ricerca, elaborazione e generazione di
testi molto evoluto in grado di colloquiare con l’utente, può talvolta generare
risposte non corrette. Sono ciò che gli specialisti definiscono “allucinazioni”
del sistema, analoghe a quelle vissute anche dalle menti umane. Gli utenti sono
quindi invitati a verificare la correttezza delle risposte. In genere interrogo
l’AI in materie in cui ho almeno un’informazione di base. Dove le risposte
prodotte presentano evidenti incongruenze, ne verifico la correttezza, innanzi
tutto utilizzando la stessa AI che è in grado di svolgere bene questo controllo,
e poi servendomi di altre fonti, principalmente l’enciclopedia Treccani on
line. Personalmente ho studiato e pratico il diritto italiano, complesso di
materie in cui ho un’informazione più completa per ragioni professionali.
Invito tuttavia i lettori a svolgere un lavoro analogo, approfondendo, sia
quanto alle risposte generate dall’AI che trascrivo sia in genere quanto a
tutto ciò che scrivo, perché, come ho osservato, anche la mente umana incontra
gli stessi problemi di quella non umana, la cui architettura funzionale è
modellata sulla prima. Il testo tra parentesi quadre che inserisco nella
trascrizione della risposta generata dall’AI contiene mie correzioni basate su
altre fonti. Le correzioni generate dalla stessa AI a seguito di mie richieste
di verifica sono invece inserite nel testo senza evidenziazione.
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Mario
Ardigò – Azione Cattolica in San Clemente papa – Roma, Monte Sacro, Valli