Cattolicesimo democratico 34
Patti democratici
Alla base delle dinamiche democratiche vi sono dei patti caratterizzati dalla parola data. Creano un legame più saldo di quando ci si limita ad esporre pubblicamente un’opinione e ci si trova d’accordo con altre persone intorno o anche come quando si vota per un candidato alle elezioni. Non si tratta di un atto più che altro formale come quando ci si iscrive a un partito, se ne prende la tessera, come si dice. E nemmeno di un accordo a prestazioni corrispettive, come nei contratti, nei quali la controparte la si conosce poco o nulla (nei contratti commerciali nei quali si è in posizione di consumatori).
Il patto democratico consiste in un impegno forte per un’azione collettiva in società che non dipende da controprestazioni, per cui ci si impegni solo nei limiti di ciò che se ne ricava. Implica però il diritto di partecipare, per dire la propria, quindi di aver voce in assemblea. Esso può essere considerato la manifestazione più antica dei processi democratici, che non sono tali se non lo prevedono. Dunque vanno considerati in crisi democratica i partiti e altri movimenti politici in cui la base non possa aver voce perché le assemblee decisionali, denominate congressi o con denominazioni analoghe, non si fanno, o se si fanno non vi si discute veramente ma si è chiamati solo a plaudire il gruppo dominante, o si fanno troppo raramente e a discrezione di quest’ultimo non secondo scadenze statutarie. Questo aspetto serve anche a distinguere i processi ecclesiali realmente sinodali da quelli che non lo sono o che della sinodalità hanno solo il nome.
I processi politici di massa non possono fare a meno di miti e diritto, in particolare di procedure formali, ma il patto democratico che impegna la singola persona è sempre celebrato in un piccolo gruppo in cui sono possibili rapporti faccia a faccia e ci si può conoscere bene. Questo può facilmente essere verificato in base alle biografie delle personalità politiche più note, ma in questo non vi è differenza con le altre persone. In un contesto simile, l’impegno coinvolge l’onorabilità sociale della persona, il ritirarsi è considerato tradimento e squalifica in quello che può essere considerato uno dei mondi vitali della persona. E non si è capaci di parteciparne molti, perché ciascuno di essi prende molto tempo in quanto le relazioni non vi sono superficiali.
In certe condizioni politiche, come si vissero durante il Risorgimento italiano, dagli anni ’20 dell’Ottocento al 1870 (Roma divenne capitale del nuovo Regno d’Italia nel febbraio 1871) e il regime fascista mussoliniano, tra il l’ottobre 1922 e il luglio 1943, e poi dal settembre 1943 all’aprile 1945 nel centro Italia, il patto democratico è per la vita e per la morte.
Ai nostri giorni è più difficile creare relazioni così forti e quindi si è anche parlato di società liquida (Zygmunt Bauman – 1925-2017). La ragione è che le relazioni sociali e in particolare quelle politiche sono sempre più intrattenute con mezzi telematici, nelle reti sociali: da esse, come scrisse Bauman, ci si può liberare con un clic. Da qui, poi, gli impressionanti movimenti elettorali che ci sono stati dal 2013 nella politica nazionale, con il pressoché totale rinnovamento del ceto parlamentare (per cui non si può più dire, come si faceva prima, che “sono sempre gli stessi).
Non potendo più contare su legami forti nelle masse, i partiti quindi usano per la loro propaganda tecniche di marketing commerciale, analoghe a quelle usate per pubblicizzare i prodotti destinati al mercato al dettaglio di massa, per cercare di indurre gli elettori a votare, alle elezioni, i loro candidati, e disperano di poter ottenere di più. Essi, però, conquistato il governo, hanno difficoltà a farne accettare le decisioni alla gente, che li ha votati, sì, ma senza impegnarsi veramente.
Le scelte di voto non vengono sentite come espressione di un patto democratico e non di rado vengono fatte sulla base di emozioni estemporanee e superficiali. Questo crea la crisi di legittimazione sociale del ceto politico di vertice, al di là della legittimazione formale, e la difficoltà di impostare politiche di lungo periodo.
Così, un tirocinio democratico non dovrebbe comprendere solo la consapevolezza di storia e processi sociali, ma anche la dimensione del patto in un piccolo gruppo di orientamento e impegno politico. Lo stesso si può dire del tirocinio ecclesiale sinodale.
Ci si può quindi proporre di ottenere quel tipo di partecipazione: è il primo passo dell’animazione democratica.
Mario Ardigò – Azione Cattolica in San Clemente papa – Roma, Monte Sacro, Valli
§§§§§§§§§
Ricerca mediante ChatGPT di OpenAI del 14-10-24
Le elezioni politiche italiane dal 2010 ad oggi sono state tre: nel 2013, 2018 e 2022. Ognuna ha segnato importanti cambiamenti nel panorama politico italiano, con l'ascesa e il declino di vari partiti. Ecco un riepilogo delle elezioni politiche italiane dal 2010 in poi:
### **1. Elezioni politiche del 2013**
- **Data**: 24-25 febbraio 2013
- **Sistema elettorale**: Legge Calderoli, un sistema misto con premio di maggioranza.
- **Risultati principali**:
- **Camera dei Deputati**: Il centrosinistra guidato da Pier Luigi Bersani (coalizione PD, SEL) vinse alla Camera con un margine molto ristretto.
- **Senato**: Nessuna coalizione ottenne la maggioranza assoluta.
- Il **Movimento 5 Stelle** (M5S) di Beppe Grillo si affermò come forza emergente, ottenendo circa il 25% dei voti.
- Il **Popolo della Libertà (PdL)** di Silvio Berlusconi riuscì a ottenere una parte consistente dei voti.
- **Conseguenze**: Dopo una fase di stallo politico, Enrico Letta (PD) formò un governo di larghe intese che comprendeva il PD, il PdL e Scelta Civica, ma fu sostituito nel 2014 da **Matteo Renzi**.
### **2. Elezioni politiche del 2018**
- **Data**: 4 marzo 2018
- **Sistema elettorale**: "Rosatellum", un sistema misto proporzionale e maggioritario.
- **Risultati principali**:
- Il **Movimento 5 Stelle** ottenne il 32,7% dei voti, diventando il primo partito in Italia.
- La coalizione di centrodestra, composta da **Lega** (guidata da Matteo Salvini), **Forza Italia** (di Silvio Berlusconi) e altri partiti minori, risultò la coalizione più votata.
- Il **Partito Democratico (PD)**, guidato da Matteo Renzi, subì una pesante sconfitta, ottenendo circa il 18,7% dei voti.
- **Conseguenze**: Dopo negoziati prolungati, fu formato il **Governo Conte I**, una coalizione tra il Movimento 5 Stelle e la Lega di Matteo Salvini, con Giuseppe Conte come presidente del Consiglio.
### **3. Elezioni politiche del 2022**
- **Data**: 25 settembre 2022
- **Sistema elettorale**: Ancora il "Rosatellum", un sistema misto tra maggioritario e proporzionale.
- **Risultati principali**:
- La coalizione di centrodestra, formata da **Fratelli d’Italia** (guidata da Giorgia Meloni), **Lega** e **Forza Italia**, vinse le elezioni con il 43,8% dei voti.
- **Fratelli d’Italia** emerse come il primo partito della coalizione, con il 26% dei voti.
- Il **Partito Democratico (PD)** si attestò come il secondo partito, con il 19% dei voti.
- Il **Movimento 5 Stelle** ottenne il 15,4%, segnando una significativa perdita rispetto al 2018.
- La coalizione di centrosinistra ottenne risultati deludenti.
- **Conseguenze**: Giorgia Meloni divenne la prima donna presidente del Consiglio in Italia, guidando il **Governo Meloni**.
### Sintesi
Dal 2010, il panorama politico italiano è stato caratterizzato da un aumento della frammentazione politica, la crescita di nuove forze populiste e sovraniste (come il Movimento 5 Stelle e Fratelli d'Italia), e una crisi dei partiti tradizionali come il PD e Forza Italia. Ogni elezione ha portato a governi di coalizione, a causa della mancanza di una chiara maggioranza.