L’Europa e il “rapporto Draghi”
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Nota: utilizzo il servizio di AI [artificial
intelligence = intelligenza artificiale] di OpenAI, al quale sono abbonato, per
rendere più veloce l’elaborazione di contenuti. Come avverte il gestore del
servizio, l’AI di ChatGPT di OpenAI, che è un sistema di ricerca, elaborazione
e generazione di testi molto evoluto in
grado di colloquiare con l’utente, può talvolta generare risposte non corrette.
Sono ciò che gli specialisti definiscono “allucinazioni” del sistema, analoghe
a quelle vissute anche dalle menti umane. Gli utenti sono quindi invitati a
verificare la correttezza delle risposte. In genere interrogo l’AI in materie
in cui ho almeno un’informazione di base. Dove le risposte prodotte presentano
evidenti incongruenze, ne verifico la correttezza, innanzi tutto utilizzando la
stessa AI che è in grado di svolgere bene questo controllo, e poi servendomi di
altre fonti, principalmente l’enciclopedia Treccani on line. Personalmente ho
studiato e pratico il diritto italiano, complesso di materie in cui ho
un’informazione più completa per ragioni professionali. Invito tuttavia i
lettori a svolgere un lavoro analogo, approfondendo, sia quanto alle risposte
generate dall’AI che trascrivo sia in genere quanto a tutto ciò che scrivo,
perché, come ho osservato, anche la mente umana incontra gli stessi problemi di
quella non umana, la cui architettura funzionale è modellata sulla prima. Il
testo tra parentesi quadre che inserisco nella trascrizione della risposta
generata dall’AI contiene mie correzioni basate su altre fonti. Le correzioni
generate dalla stessa AI a seguito di mie richieste di verifica sono invece
inserite nel testo senza evidenziazione.
………………………….
1. Mario Draghi è uno statista.
Quello di statista è un ruolo che è concepibile solo in ambiente
sociale democratico.
Statista
è una persona alla quale, per vasto consenso sociale, viene riconosciuta la
capacità di dirigere con competenza ed efficacia la politica di governo di uno
stato o di un organismo superiore. Il modello europeo di statista è l’inglese Winston Churchill [1874-1975 –
biografia sintetica su https://www.treccani.it/enciclopedia/winston-churchill_(Enciclopedia-dei-ragazzi)/
].
In Italia, dagli anni Sessanta, il governo
dell’economia nazionale è divenuto cruciale in politica, per cui questo settore
è divenuto fucina dei nostri statisti. Draghi, romano, con studi a Roma e negli
Stati Uniti d’America, docente di economia, iniziò da statista come direttore generale del Ministero del
Tesoro: durante questo periodo diresse l’elaborazione della legge che è nota
con il suo nome e che riguarda le procedure di acquisizione delle società
quotate in Borsa.
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Ricerca mediante
ChatGPT di OpenAI del 14-9-24
La "legge
Draghi" è un insieme di norme introdotte in Italia nel 1998 per
disciplinare le offerte pubbliche di acquisto (OPA) e proteggere i piccoli
azionisti in caso di acquisizioni societarie. Prende il nome da Mario Draghi,
all'epoca direttore generale del Ministero del Tesoro e promotore della legge.
Il principale obiettivo della legge è
garantire una maggiore trasparenza e correttezza nelle operazioni di
acquisizione di società quotate in borsa, imponendo regole precise per evitare
abusi di mercato e garantire che tutti gli azionisti abbiano pari diritti e
opportunità.
In particolare, la legge prevede che quando un
soggetto acquista una partecipazione significativa in una società (superando
una certa soglia di capitale), esso è obbligato a lanciare un'OPA su tutte le
restanti azioni, offrendo agli altri azionisti l'opportunità di vendere le
proprie azioni alle stesse condizioni. Questo meccanismo serve a prevenire
acquisizioni forzate o non trasparenti e a proteggere i diritti dei piccoli
azionisti.
La legge Draghi è stata
vista come un passo importante verso una maggiore regolamentazione del mercato
finanziario italiano e una protezione più efficace degli investitori.
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Per tre anni fu vicepresidente di Goldman
& Sachs
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La denominazione esatta
è **The Goldman Sachs Group, Inc.**, comunemente abbreviata in **Goldman
Sachs**.
### Cos'è Goldman
Sachs?
Goldman Sachs è una
delle più grandi e influenti banche d'investimento al mondo, con sede a New York.
Fondata nel 1869, è oggi una multinazionale che opera principalmente nel
settore dei servizi finanziari. Goldman Sachs è quotata in borsa al New York
Stock Exchange (NYSE) e fa parte del gruppo delle cosiddette **"big
banks"** di Wall Street.
### Cosa fa Goldman
Sachs?
Goldman Sachs offre una
vasta gamma di servizi finanziari, tra cui:
1. **Investment
Banking**:
- Consulenza per fusioni, acquisizioni e
ristrutturazioni aziendali.
- Consulenza per offerte pubbliche di
acquisto (OPA) e operazioni di mercato dei capitali.
- Assistenza nelle emissioni di titoli
azionari e obbligazionari per aziende e governi.
2. **Trading e Mercati
Globali**:
- Intermediazione finanziaria sui mercati
azionari, obbligazionari e delle materie prime.
- Trading per conto proprio, ossia
l'acquisto e la vendita di titoli con fondi propri della banca.
3. **Gestione degli
Investimenti**:
- Gestione di fondi per clienti
istituzionali e privati, inclusi fondi pensione, fondi comuni e individui con
patrimoni elevati.
- Private equity e gestione di patrimoni
(Wealth Management).
4. **Asset
Management**:
- Gestione di portafogli di investimenti per
conto di investitori esterni, inclusi fondi sovrani, governi, istituzioni
finanziarie e privati.
5. **Servizi di ricerca
e consulenza**:
- Analisi di mercato, ricerca finanziaria e
consulenza strategica per clienti che operano in diversi settori.
Goldman Sachs è
rinomata per il suo ruolo di rilievo nelle operazioni finanziarie globali e per
l'influenza che esercita sui mercati.
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Per sei anni fu Governatore della Banca
d’Italia. Dal 2011 al 2019 è stato
Presidente della Banca Centrale Europea.
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ChatGPT di OpenAI del 14-9-24
La **Banca Centrale Europea
(BCE)** è l'istituzione responsabile della gestione della politica monetaria
per i paesi membri dell'Eurozona, ovvero i paesi che hanno adottato l'euro come
moneta unica. Fondata nel 1998 e con sede a Francoforte, la BCE ha il compito
principale di mantenere la stabilità dei prezzi nell'Eurozona, cercando di
controllare l'inflazione e promuovere una crescita economica sostenibile.
### Cosa fa la BCE?
Le principali funzioni
della BCE includono:
- **Gestione della
politica monetaria**: La BCE decide i tassi di interesse e altre misure per
influenzare la quantità di moneta in circolazione e il costo del denaro. Questo
serve a mantenere l'inflazione sotto controllo, con l'obiettivo di mantenerla vicina
al 2%.
- **Supervisione
bancaria**: Attraverso il Meccanismo di Vigilanza Unico (MVU), la BCE sorveglia
le principali banche dell'Eurozona per assicurarsi che siano solide e sicure.
- **Gestione delle
riserve valutarie**: La BCE gestisce le riserve ufficiali di valuta estera dei
paesi membri e può intervenire sui mercati per stabilizzare l'euro.
- **Emissione di
banconote**: Ha il monopolio dell'emissione di banconote in euro, insieme alle
banche centrali nazionali.
### Il ruolo del
Presidente della BCE
Il **Presidente della
BCE** è la figura che rappresenta la banca a livello internazionale ed europeo
e ha il compito di dirigere e supervisionare le attività dell'istituzione.
Presiede il Consiglio direttivo, che prende le decisioni chiave sulla politica
monetaria. Inoltre, il Presidente ha il compito di comunicare le decisioni
della BCE ai mercati finanziari e al pubblico, cercando di guidare le
aspettative economiche. Tra i Presidenti più noti vi è stato Mario Draghi, che
ha guidato la BCE durante la crisi finanziaria dell'Eurozona e ha introdotto
misure innovative come il Quantitative Easing per stimolare l'economia.
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Dal febbraio 2021 all’ottobre 2022 fu
Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica italiana.
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Ricerche mediante
ChatGPT di OpenAI del 14-9-24
La crisi politica che
portò alla formazione del **Governo Draghi** in Italia nel 2021 si sviluppò in
un contesto di tensioni interne al secondo governo di Giuseppe Conte,
fortemente influenzato dalla pandemia di COVID-19 e dalle difficoltà economiche
e sociali che ne derivarono.
### Genesi della crisi
La crisi politica
iniziò ufficialmente nel gennaio 2021, quando **Italia Viva**, il partito
guidato da Matteo Renzi, ritirò il suo sostegno al governo Conte II. La
decisione di Renzi fu motivata da divergenze su come gestire il **Recovery
Plan**, il piano nazionale per l'uso dei fondi europei del **Next Generation
EU**, e da critiche alla gestione della pandemia e alla concentrazione di
poteri nelle mani del Presidente del Consiglio Conte.
### Dimissioni di Conte
La mossa di Renzi privò
il governo di una maggioranza stabile al Senato, rendendo impossibile per Conte
continuare a governare. Dopo alcuni tentativi di riformare la coalizione e
trovare nuovi sostegni parlamentari, Giuseppe Conte decise di dimettersi il 26
gennaio 2021, aprendo formalmente la crisi.
### L'incarico a Mario
Draghi
Il Presidente della
Repubblica, **Sergio Mattarella**, di fronte alla difficoltà di formare un
nuovo governo politico con una maggioranza solida, decise di affidare
l'incarico a **Mario Draghi**, ex presidente della Banca Centrale Europea e
figura di grande prestigio internazionale. Draghi fu chiamato per formare un
governo tecnico-politico con l'obiettivo principale di gestire la pandemia,
implementare il Recovery Plan e garantire la stabilità economica e finanziaria
del paese.
### Il Governo Draghi
Mario Draghi accettò
l'incarico e, dopo consultazioni con i partiti, riuscì a ottenere un ampio
sostegno parlamentare, formando un governo di unità nazionale sostenuto da
partiti di diverse ideologie, tra cui Movimento 5 Stelle, Partito Democratico,
Forza Italia e Lega. Il governo Draghi entrò in carica il 13 febbraio 2021, con
l'obiettivo di guidare l'Italia fuori dalla crisi pandemica ed economica.
Il **Governo Draghi**,
insediatosi nel febbraio 2021, fu sostenuto da una vasta coalizione di unità
nazionale che includeva partiti di diverso orientamento politico. Tuttavia, ci
furono anche alcune forze che si opposero fin dall'inizio. Di seguito, la suddivisione
dei partiti che appoggiarono e quelli che votarono contro il governo Draghi.
### Partiti che
**appoggiarono** il Governo Draghi:
1. **Partito
Democratico (PD)** – Sinistra riformista.
2. **Movimento 5 Stelle
(M5S)** – Anche se in una fase successiva ci furono dissensi interni che
contribuirono alla crisi del governo nel 2022.
3. **Lega** – Partito
di destra guidato da Matteo Salvini, che entrò a far parte del governo
nonostante fosse stato precedentemente all'opposizione.
4. **Forza Italia
(FI)** – Partito di centrodestra guidato da Silvio Berlusconi.
5. **Italia Viva (IV)**
– Partito centrista guidato da Matteo Renzi, che fu uno dei principali
promotori della caduta del governo Conte II e sostenitore di Draghi.
6. **Liberi e Uguali
(LeU)** – Componente di sinistra della coalizione, con posizioni più
progressiste su alcuni temi sociali ed economici.
7. **+Europa** –
Partito europeista e liberale.
8. **Azione** – Partito
centrista di Carlo Calenda, favorevole a un'agenda riformista e europeista.
9. **Coraggio Italia**
– Formazione centrista che appoggiò Draghi in alcune fasi del suo governo.
10. **Centro
Democratico** – Piccolo partito di ispirazione centrista, anch'esso favorevole
al governo di unità nazionale.
### Partiti che
**votarono contro** il Governo Draghi:
1. **Fratelli d'Italia
(FdI)** – Il partito di destra radicale guidato da Giorgia Meloni fu l'unica
forza parlamentare di rilievo a rimanere all'opposizione fin dall'inizio.
Meloni scelse di non partecipare alla coalizione, mantenendo una linea critica
verso il governo tecnico e puntando a consolidare il suo elettorato.
Alle elezioni politiche
del **2013**, **Fratelli d'Italia (FdI)** partecipò per la prima volta come
partito autonomo, dopo essersi scisso dal **Popolo della Libertà (PdL)**. Il
partito, guidato da **Giorgia Meloni**, ottenne un risultato modesto, riuscendo
però a entrare in Parlamento.
Nel dettaglio,
**Fratelli d'Italia** ottenne:
- **2,0% dei voti**
alla **Camera dei Deputati**, superando la soglia di sbarramento del 2%, che
permise al partito di ottenere 9 seggi.
- **1,9% dei voti** al
**Senato**, risultato che però non fu sufficiente a superare la soglia di
sbarramento del 3% prevista per quella camera, e quindi non ottenne seggi al
Senato.
Nonostante il risultato
relativamente modesto, questo fu l'inizio di una lenta ma costante crescita per
Fratelli d'Italia, che lo portò a consolidarsi negli anni successivi come una
forza politica di primo piano in Italia.
Ooooooooooooooooo
La crisi politica che
portò alle dimissioni del **Governo Draghi** nel 2022 fu il risultato di
profonde divisioni interne alla coalizione di unità nazionale, aggravate dalle
difficoltà economiche, sociali e politiche che l'Italia stava affrontando.
### Genesi della crisi
### Le dimissioni di
Draghi
Il rifiuto del M5S di
sostenere il decreto fu interpretato come una perdita di fiducia nel governo.
Mario Draghi, coerente con la sua posizione di voler governare solo con un
ampio e coeso sostegno parlamentare, rassegnò le dimissioni il 14 luglio 2022, ma
il Presidente della Repubblica **Sergio Mattarella** le respinse, invitando
Draghi a cercare una soluzione parlamentare.
### La rottura finale
Nella settimana
successiva, Draghi si presentò in Parlamento chiedendo un voto di fiducia per
confermare il sostegno al suo governo. Tuttavia, oltre al Movimento 5 Stelle,
anche la **Lega** e **Forza Italia** si astennero dal voto, facendo venire meno
la maggioranza. Nonostante il tentativo di Draghi di rilanciare il suo
esecutivo, le spaccature politiche erano ormai troppo profonde.
### Elezioni anticipate
Il 21 luglio 2022,
Mario Draghi presentò nuovamente le sue dimissioni, che questa volta furono
accettate dal Presidente Mattarella. Di fronte all'impossibilità di formare un
nuovo governo, Mattarella sciolse il Parlamento, convocando **elezioni
anticipate** per il 25 settembre 2022. Queste elezioni portarono alla vittoria
della coalizione di centrodestra, guidata da **Fratelli d'Italia** e Giorgia
Meloni, aprendo una nuova fase politica per il Paese.
Oooooooooooooooooo
Le elezioni politiche italiane del **25
settembre 2022** segnarono una svolta decisiva nel panorama politico, con la
netta vittoria della coalizione di **centrodestra**. I principali partiti che
componevano questa coalizione erano **Fratelli d'Italia (FdI)** di Giorgia
Meloni, **Lega** di Matteo Salvini e **Forza Italia** di Silvio Berlusconi.
### Esito delle
elezioni
- **Fratelli d'Italia**
risultò il partito più votato, ottenendo circa il **26% dei voti**,
affermandosi come la principale forza politica in Italia. Questo successo fu il
risultato di una crescita costante del partito negli anni precedenti, partendo
dall'opposizione ai governi precedenti, compreso quello di Mario Draghi.
- La **Lega** ottenne
un risultato inferiore alle aspettative, con circa l'8,8% dei voti, mentre
**Forza Italia** si attestò attorno all'8%. Nonostante ciò, la coalizione di
centrodestra complessivamente superò il **43%**, garantendosi la maggioranza
assoluta dei seggi sia alla Camera dei Deputati che al Senato.
- Al contrario, la
coalizione di **centrosinistra**, guidata dal **Partito Democratico (PD)**,
ottenne circa il 19%, fallendo nel creare una coalizione più ampia e
competitiva. Anche il **Movimento 5 Stelle**, seppur in calo rispetto alle
elezioni del 2018, ottenne un discreto risultato con circa il 15%, in parte
grazie al suo sostegno al **reddito di cittadinanza**.
### Formazione del
Governo Meloni
Dopo la vittoria
elettorale, Giorgia Meloni fu incaricata dal Presidente della Repubblica,
**Sergio Mattarella**, di formare il nuovo governo. Il **22 ottobre 2022**,
Meloni giurò come **Presidente del Consiglio**, diventando la prima donna nella
storia italiana a ricoprire questo incarico.
Il governo Meloni è
composto principalmente da esponenti di Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia,
con un programma incentrato su temi come la riduzione delle tasse, la
sicurezza, il controllo dell'immigrazione e una politica estera atlantista ed
europeista, pur con attenzione agli interessi nazionali italiani.
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Come chiaramente emerge dalla sintesi storica
che precede, l’attuale corso politico, con il Governo Meloni, iniziò con
un voto elettorale di reazione contro le politiche del Governo Draghi,
che premiò l’unico partito che gli si era opposto, Fratelli d’Italia, il quale
passò da un consenso elettorale del 2% ad uno del 26%.
Dalla biografia di Mario Draghi emerge che
egli, per formazione, assume il punto di vista del capitalismo occidentale, con
particolare riferimento al suo assetto finanziario. Così è, credo, anche nel
suo rapporto su “Il futuro
della competitività europea”, presentato il 9 settembre 2024 alla
Presidente della Commissione europea Ursula von del Leyen.
2. Il rapporto “Draghi” è
un documento di circa 400 pagine in inglese, pubblicato sul sito della
Commissione Europea [ https://commission.europa.eu/topics/strengthening-european-competitiveness/eu-competitiveness-looking-ahead_en ]
E’ diviso in due parti:
parte A: Una strategia
di competitività per l’Europa;
parte B: Analisi
approfondita e raccomandazioni.
Il documento avrà sicuramente una significativa
influenza nelle politiche della Commissione Europea e, probabilmente, anche
nella politica italiana.
Perché trattarne in un blog di un gruppo
parrocchiale di Azione Cattolica? Perché al centro dell’azione dell’Azione
Cattolica, fin dalla sua fondazione nel 1906, vi sono gli affari sociali
come concepiti nella dottrina sociale contemporanea, non, ad esempio le pratiche
devozionali, la liturgia o la catechesi, mentre l’evangelizzazione è praticata
essenzialmente nell’azione sociale, considerata un aspetto della carità.
Dobbiamo cercare di sviluppare una
sufficiente consapevolezza in questa materia per non cadere in prese di
posizioni piuttosto superficiali, come quella che vorrebbe che, nelle elezioni
statunitensi, ci si determinasse tra i due candidati tenendo conto solo delle
posizioni su immigrazione e aborto, scegliendo il male minore, non
considerando che, quanto ai destini del mondo, ci sono aspetti ben più
rilevanti nelle politiche del governo federale di uno stato che, con la più
potente forza militare del mondo, è
implicato praticamente in tutti i conflitti in corso, in particolare in Ucraina
e in Palestina, cruciali per l’Unione Europea, e che ha una economia in grado
di scatenare una recessione mondiale, come nel 2008.
Quanti ragioneranno veramente sul rapporto “Draghi” e quanti, invece, diranno di condividerlo basandosi prevalentemente sulla fama di statista del suo autore?
Nessuno statista è neutrale rispetto alle
questioni sociali che affronta.
Non lo fu certamente Winston Churchill,
duramente antisocialista e antipopolare.
Non appare esserlo stato ed esserlo nemmeno
Draghi. In poco meno di due anni del suo governo si produsse una reazione popolare
con caratteri rivoluzionari, al voto politico del settembre 2022, con la (non inaspettata)
forte affermazione dell’unico partito di opposizione, ma anche con la
diserzione dal voto del 36% degli aventi diritto.
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Ricerca mediante ChatGPT
di OpenAI del 14-9-24
Il governo di Mario
Draghi, in carica dal febbraio 2021 all'ottobre 2022, ha implementato diverse
politiche per affrontare sfide economiche, sanitarie e sociali, con l'obiettivo
di guidare l'Italia attraverso un periodo critico, soprattutto in relazione alla
pandemia da COVID-19 e alla crisi energetica. Ecco una panoramica delle
principali politiche attuate:
### 1. **Gestione della
pandemia da COVID-19**
- **Campagna vaccinale**: Una delle priorità
di Draghi è stata accelerare la campagna vaccinale. Il governo ha ampliato
l'accesso ai vaccini e ha istituito l'obbligo vaccinale per alcune categorie,
come il personale sanitario e scolastico.
- **Green Pass**: Draghi ha introdotto l'uso
esteso del Green Pass per accedere a numerosi servizi e luoghi pubblici, come
ristoranti, trasporti pubblici e palestre, per contenere la diffusione del
virus.
- **Obbligo vaccinale per gli over 50**: Da
gennaio 2022, il governo ha imposto l'obbligo vaccinale per i cittadini con più
di 50 anni.
### 2. **Ripresa
economica e PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza)**
- **Attuazione del PNRR**: Il governo Draghi
ha avuto il compito di implementare il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza,
il quale prevede l'utilizzo di circa 191,5 miliardi di euro di fondi europei
per rilanciare l'economia italiana dopo la crisi causata dal COVID-19. Le
riforme chiave riguardano:
- **Transizione ecologica**: Investimenti
per accelerare la transizione verso un'economia verde, sostenendo le energie
rinnovabili e la decarbonizzazione.
- **Digitalizzazione**: Sviluppo delle
infrastrutture digitali e promozione dell'innovazione tecnologica, sia nella
pubblica amministrazione che nelle imprese.
- **Riforma della pubblica
amministrazione** e della **giustizia**: Miglioramento dell'efficienza del
sistema amministrativo e giudiziario, anche tramite la digitalizzazione dei
processi.
- **Riforma del mercato del lavoro**:
Incentivi per promuovere l'occupazione, soprattutto giovanile e femminile, e
riforme del sistema di welfare per renderlo più inclusivo.
### 3. **Politiche
economiche e sociali**
- **Sostegni economici e incentivi**:
Durante la pandemia, il governo ha continuato a fornire aiuti economici a
imprese e lavoratori colpiti dalle restrizioni. Misure come il **Decreto
Sostegni** e il **Decreto Sostegni bis** sono stati centrali nel garantire la
liquidità alle aziende e supportare i lavoratori in cassa integrazione.
- **Taglio delle tasse sul lavoro**: Draghi
ha sostenuto la riduzione del carico fiscale sul lavoro attraverso interventi
sull'IRPEF e l'IRAP, con l'obiettivo di incentivare la crescita
dell'occupazione e sostenere i redditi delle famiglie.
### 4. **Crisi
energetica e guerra in Ucraina**
- **Sanzioni contro la Russia**: Con
l'invasione russa dell'Ucraina nel febbraio 2022, l'Italia sotto la guida di
Draghi ha partecipato attivamente all'imposizione di sanzioni economiche contro
la Russia, in linea con le decisioni dell'Unione Europea.
- **Diversificazione delle fonti
energetiche**: La crisi energetica ha portato Draghi a cercare alternative al
gas russo. Il governo ha negoziato nuovi accordi energetici con paesi come
l'Algeria e ha promosso investimenti nelle energie rinnovabili.
- **Sostegni contro il caro energia**: Per
mitigare gli effetti dell'aumento dei costi energetici, il governo ha varato
diverse misure di sostegno per famiglie e imprese, come il **taglio delle
accise sui carburanti** e bonus energetici per le fasce più vulnerabili.
### 5. **Politiche
europee**
- **Pro-Europa**: Il governo Draghi si è
caratterizzato per un forte orientamento europeista, rafforzando il ruolo
dell'Italia all'interno dell'UE. Ha sostenuto la cooperazione europea su temi
come la transizione ecologica, la digitalizzazione e la sicurezza energetica.
- **Riforma del Patto di Stabilità e
Crescita**: Draghi ha promosso la discussione su una revisione del Patto di
Stabilità per permettere una maggiore flessibilità fiscale, vista la necessità
di ingenti investimenti pubblici per la ripresa economica.
### 6. **Riforma della
giustizia e concorrenza**
- **Riforma Cartabia**: Uno degli interventi
più rilevanti nel campo della giustizia è stata la riforma del sistema
giudiziario, proposta dalla ministra della Giustizia Marta Cartabia, volta a
ridurre i tempi dei processi, una delle richieste chiave dell'UE per
l'erogazione dei fondi del PNRR.
- **Riforma della concorrenza**: Il governo
ha anche lavorato su una legge per favorire la concorrenza, mirata a promuovere
l'efficienza economica e ridurre le barriere burocratiche in settori come i
trasporti e le concessioni balneari.
### Conclusione
Il governo Draghi si è
caratterizzato per un approccio pragmatico e orientato alla stabilità, con
l’obiettivo di traghettare l’Italia fuori dalla crisi pandemica e affrontare le
nuove sfide economiche e geopolitiche […]
§§§§§§§§§§§§§§§§§§
Quali le ragioni della reazione popolare, che
si produsse non seguendo l’orientamento dei partiti che sostenevano l’alleanza
di governo?
In
merito va rilevato che le ragioni delle dimissioni di Draghi erano relative al
mancato sostegno del principale partito di governo al suo provvedimento
legislativo con misure economiche per contrastare gli effetti dell’inflazione e
della crisi energetica, in particolare con aiuti alle imprese. Una strategia
che si trova inclusa anche nell’attuale rapporto “Draghi”. Il dissenso
riguardava, in particolare, il mantenimento del reddito di cittadinanza.
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Ricerca mediante ChatGPT
di OpenAI del 14-9-24
Il governo di Mario
Draghi ha mantenuto una posizione di **revisione e miglioramento** del *Reddito
di Cittadinanza*, senza mai esprimere l'intenzione di abolirlo del tutto. Il
Reddito di Cittadinanza, introdotto dal Movimento 5 Stelle nel 2019, è un sussidio
per sostenere le famiglie in difficoltà economica, ma anche uno strumento per
favorire il reinserimento nel mondo del lavoro.
Durante il mandato di
Draghi, l'orientamento generale era di **riformare** il Reddito di Cittadinanza
per correggere alcune delle sue criticità, soprattutto riguardo ai **meccanismi
di controllo** e alle **misure di attivazione** al lavoro. Ecco i principali
punti dell'approccio del governo Draghi su questo tema:
### 1. **Mantenimento
del sussidio**:
- Draghi ha confermato l'importanza di
mantenere il Reddito di Cittadinanza come strumento di protezione sociale per
le persone in povertà. Nonostante le critiche ricevute da alcune forze
politiche, il governo non ha mai preso in considerazione l'abolizione della
misura.
### 2. **Revisione dei
meccanismi di controllo**:
- Il governo ha cercato di migliorare i
sistemi di controllo per evitare abusi e frodi nell'erogazione del sussidio.
Sono stati rafforzati i controlli su chi riceveva il reddito per assicurarsi
che solo i cittadini effettivamente bisognosi ne beneficiassero.
### 3. **Incentivi
all'occupazione**:
- Una delle principali critiche al Reddito
di Cittadinanza era legata alla sua scarsa efficacia nel promuovere il
reinserimento lavorativo. Il governo Draghi ha cercato di migliorare i
meccanismi di "attivazione" per i beneficiari, collaborando con i
Centri per l'Impiego per incentivare una maggiore partecipazione al mercato del
lavoro. Sono stati studiati piani per ridurre i disincentivi al lavoro legati
al sussidio, cercando di rendere più efficaci le politiche attive del lavoro.
### 4. **Riforme
strutturali**:
- Nel corso del suo mandato, il governo
Draghi ha anche discusso della necessità di una riforma complessiva del sistema
di welfare italiano, in cui il Reddito di Cittadinanza avrebbe potuto essere
affiancato da altre misure più mirate a specifici settori della popolazione,
come i giovani e le donne, per promuovere l'inclusione attiva nel mondo del
lavoro.
In sintesi,
l'orientamento del governo Draghi non era quello di eliminare il Reddito di
Cittadinanza, ma di **correggerne le inefficienze** e di **rafforzare i
collegamenti con le politiche attive per il lavoro**, al fine di renderlo uno
strumento più efficace e giusto.
il governo Draghi si
trovò a dover approvare un **decreto "Aiuti"**, un pacchetto di
misure economiche per contrastare gli effetti dell'inflazione e della crisi
energetica. Tuttavia, il **Movimento 5 Stelle** (M5S), una delle forze
principali che sostenevano il governo, decise di non votare la fiducia su
questo decreto, accusando l'esecutivo di non aver risposto adeguatamente alle
loro richieste, in particolare sulle misure sociali e sul reddito di
cittadinanza. Questo creò una frattura significativa nella maggioranza.
Il Reddito di
Cittadinanza era un sussidio introdotto nel 2019 per sostenere le famiglie a
basso reddito e favorire il reinserimento nel mercato del lavoro. Prevedeva un
sostegno economico mensile condizionato alla partecipazione a percorsi di
formazione o accettazione di offerte di lavoro. Ha subito critiche per
inefficienze nel promuovere l'occupazione e casi di abusi. Il governo Meloni,
entrato in carica nell'ottobre 2022, ha deciso di abolirlo gradualmente,
sostituendolo nel 2024 con nuove misure come l'Assegno di inclusione per i più
bisognosi e altri incentivi all'occupazione.
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Il rapporto “Draghi” è centrato sulla
competitività.
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di OpenAI del 14-9-24
In economia, la
**competitività** si riferisce alla capacità di un'azienda, un settore o un
paese di produrre beni e servizi che siano attraenti sul mercato rispetto ai
concorrenti, sia a livello nazionale che internazionale. È una misura
dell'efficienza con cui risorse come capitale e lavoro vengono utilizzate per
creare valore economico.
La competitività può
essere valutata a diversi livelli:
1. **Competitività
aziendale**: Capacità di un'impresa di essere più efficiente, innovativa e
redditizia rispetto ai suoi concorrenti, mantenendo o aumentando la sua quota
di mercato.
2. **Competitività
settoriale**: La capacità di un'intera industria o settore di prosperare in un
ambiente economico globale, con particolare attenzione alla produttività e
all'innovazione.
3. **Competitività
nazionale**: La capacità di un paese di garantire elevati livelli di crescita
economica e benessere per i suoi cittadini, attraverso politiche che migliorano
produttività, infrastrutture, istruzione e condizioni di mercato.
Fattori come il costo
del lavoro, l'innovazione tecnologica, la qualità delle istituzioni e
l'ambiente normativo influenzano la competitività.
La competitività è prevista dall’art.3 del Trattato
sull’Unione Europea https://eur-lex.europa.eu/resource.html?uri=cellar:2bf140bf-a3f8-4ab2-b506-fd71826e6da6.0017.02/DOC_1&format=PDF
Articolo
3 (ex articolo 2 del TUE)
1. L'Unione si prefigge di promuovere la pace, i suoi
valori e il benessere dei suoi popoli.
2. L'Unione offre ai suoi cittadini uno spazio di
libertà, sicurezza e giustizia senza frontiere interne, in cui sia assicurata
la libera circolazione delle persone insieme a misure appropriate per quanto
concerne i controlli alle frontiere esterne, l'asilo, l'immigrazione, la
prevenzione della criminalità e la lotta contro quest'ultima.
3. L'Unione
instaura un mercato interno. Si adopera per lo sviluppo sostenibile
dell'Europa, basato su una crescita economica equilibrata e sulla stabilità dei
prezzi, su un'economia sociale di mercato fortemente competitiva, che mira
alla piena occupazione e al progresso sociale, e su un elevato livello di
tutela e di miglioramento della qualità dell'ambiente. Essa promuove il
progresso scientifico e tecnologico. L'Unione combatte l'esclusione sociale e
le discriminazioni e promuove la giustizia e la protezione sociali, la parità
tra donne e uomini, la solidarietà tra le generazioni e la tutela dei diritti
del minore. Essa promuove la coesione economica, sociale e territoriale, e la
solidarietà tra gli Stati membri. Essa rispetta la ricchezza della sua
diversità culturale e linguistica e vigila sulla salvaguardia e sullo sviluppo
del patrimonio culturale europeo.
4. L'Unione istituisce un'unione economica e monetaria
la cui moneta è l'euro.
5. Nelle
relazioni con il resto del mondo l'Unione afferma e promuove i suoi valori e
interessi, contribuendo alla protezione dei suoi cittadini. Contribuisce alla
pace, alla sicurezza, allo sviluppo sostenibile della Terra, alla solidarietà e
al rispetto reciproco tra i popoli, al commercio libero ed equo,
all'eliminazione della povertà e alla tutela dei diritti umani, in particolare
dei diritti del minore, e alla rigorosa osservanza e allo sviluppo del diritto
internazionale, in particolare al rispetto dei principi della Carta delle
Nazioni Unite.
Nel rapporto “Draghi” la competitività è, però,
trattata con riferimento all’intera Unione Europea, in rapporto
soprattutto al rapporto con Stati Uniti d’America e Cina, concludendo che le
iniziative proposte sono indispensabili perché «siamo arrivati
al punto in cui, senza azione, dovremo compromettere il nostro welfare, il
nostro ambiente o la nostra libertà». Nel Trattato sull’Unione Europea la
competitività è invece riferita al livello aziendale, settoriale e nazionale,
in quest’ultimo caso, però, senza riferimenti a contrasti tra nazioni (l’Unione
Europea si basa proprio sulla cooperazione tra gli stati membri e verso l’esterno). Nel Trattato
la competitività è riferita ad un’economia sociale di mercato, secondo
l’esperienza tedesca del Secondo dopoguerra.
Ricerca mediante ChatGPT
di OpenAI del 14-9-24
L'**economia sociale di
mercato** è un modello economico sviluppato in Germania dopo la Seconda Guerra
Mondiale, grazie all'influenza dell'economista Ludwig Erhard, ed è diventato il
pilastro del "miracolo economico" tedesco. Questo sistema combina i
principi del libero mercato con una forte attenzione al welfare e alla
giustizia sociale, cercando di equilibrare la crescita economica con la
coesione sociale.
### Caratteristiche
principali nell'esperienza tedesca:
1. **Libertà
economica**: L'economia sociale di mercato promuove la concorrenza e
l'innovazione, sostenendo l'idea che il mercato sia il motore principale della
crescita economica. Tuttavia, lo Stato interviene per garantire che il mercato
funzioni correttamente, regolando i monopoli e le distorsioni della
concorrenza.
2. **Welfare sociale**:
Sebbene il mercato sia libero, il sistema tedesco prevede una robusta rete di
sicurezza sociale. Lo Stato fornisce servizi essenziali come sanità,
istruzione, pensioni e sussidi di disoccupazione, assicurando che i benefici
della crescita economica siano distribuiti equamente e che nessuno rimanga
escluso dal progresso economico.
3. **Ruolo dello
Stato**: Lo Stato non gestisce direttamente l'economia, ma ne regola il
funzionamento, promuovendo stabilità e prevenendo squilibri eccessivi. Gli
interventi sono volti a garantire la stabilità dei prezzi, un basso tasso di
disoccupazione e una distribuzione equa della ricchezza.
4. **Sussidiarietà e
solidarietà**: L'economia sociale di mercato si fonda anche sui principi di
sussidiarietà, che favorisce la risoluzione dei problemi al livello più vicino
ai cittadini, e solidarietà, che mira alla coesione sociale e al supporto delle
fasce più vulnerabili della popolazione.
### Successo
nell'esperienza tedesca:
Questo modello ha
permesso alla Germania di ricostruire la sua economia distrutta dalla guerra,
creando una delle economie più forti al mondo, caratterizzata da una solida
crescita economica, bassi livelli di disoccupazione e un elevato standard di
vita. L'economia sociale di mercato è diventata un marchio distintivo del
sistema economico tedesco, riuscendo a combinare efficienza economica con
equità sociale.
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Nel
rapporto “Draghi” è presente l’economia sociale di mercato e sono
considerati fattori per l’incremento della competitività le misure di Welfare
sociali, lo sviluppo delle politiche di contrasto alla corruzione e contro
l’evasione fiscale?
Per
rispondere a questa domanda occorre studiare tutto il documento.
3. Rilevo che nella Premessa
del rapporto, ma anche in altre parti del documento che ho esaminato, si tende
a far coincidere l’Unione Europea con l’Europa, al modo in cui gli
statunitensi parlano di americani riferendosi solo a sé stessi, e non, ad esempio
ai canadesi, ai messicani e a tutte le altre popolazioni del continente
americano (i latinoamericani indicati come latinos o hispanics)
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
Negli Stati Uniti,
il termine "Latinos" si riferisce a persone di origine o
discendenza latinoamericana che vivono nel paese. Questo termine
comprende individui provenienti o con radici in paesi dell'America Latina,
inclusi Messico, America Centrale, Sud America e i Caraibi di lingua spagnola o
portoghese.
Caratteristiche
principali:
1. Origine geografica: I
"Latinos" includono persone con origini in nazioni come Messico,
Cuba, Porto Rico, Brasile, Colombia, Argentina, Venezuela e molti altri paesi
latinoamericani.
2. Diversità culturale
e linguistica: Nonostante siano spesso percepiti come un gruppo omogeneo, i Latinos
rappresentano una grande diversità etnica, culturale e linguistica. Molti
parlano spagnolo, ma il portoghese (in particolare in Brasile) è anche una
lingua significativa all'interno di questa comunità.
3. Identità etnica: Il termine
"Latino" si riferisce a un'identità culturale piuttosto che a una
razza specifica. Le persone identificate come Latinos possono appartenere a
diversi gruppi razziali, inclusi bianchi, afrodiscendenti, indigeni e persone
di origine mista.
Il termine
"Latinos" è spesso utilizzato in maniera intercambiabile con
"Hispanics" negli Stati Uniti, ma quest'ultimo si riferisce in modo
più specifico alle persone di lingua spagnola.
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Questo
modo di esprimersi esclude dall’Europa la Bielorussia e la Russia
europea, facente parte della Federazione russa. E’ una concezione opposta, ad esempio, al pensiero
politico che fu espresso dal papa Karol Wojtyla.
Essa si riflette attualmente nella
letteratura corrente, in particolare in quella utilizzata per addestrare il
sistema di Intelligenza artificiale di ChatGPT di Open Ai.
Il 14-9-24 ho chiesto all’Intelligenza
artificiale di ChatGPT di OpenAi di elencarmi gli stati del continente europeo
che non fanno parte dell’Unione Europea. Mi ha risposto così:
Nel continente europeo,
ci sono diversi stati che **non fanno parte dell'Unione Europea (UE)**. Questi
stati, per vari motivi storici, politici o economici, hanno scelto di non
aderire o non sono stati ancora ammessi all'UE. Ecco un elenco dei principali
stati europei non membri dell'UE:
### Stati non membri
dell'UE in Europa:
1. **Norvegia** -
Sebbene non faccia parte dell'UE, la Norvegia è parte dell'Area Economica
Europea (SEE), che le garantisce l'accesso al mercato unico europeo.
2. **Svizzera** - Non
fa parte né dell'UE né dello SEE, ma ha numerosi accordi bilaterali con l'UE
che regolano vari aspetti delle relazioni economiche e commerciali.
3. **Regno Unito** -
Uscito dall'UE con la Brexit nel 2020.
4. **Islanda** - Parte
dello SEE, ma non membro dell'UE.
5. **Liechtenstein** -
Piccolo stato situato tra Svizzera e Austria, anch'esso parte dello SEE.
6. **Albania** - Paese
candidato all'adesione all'UE, ma ancora non membro.
7. **Serbia** -
Anch'essa paese candidato all'adesione.
8. **Macedonia del
Nord** - In fase di negoziazione per l'adesione.
9. **Montenegro** -
Paese candidato.
10.
**Bosnia-Erzegovina** - Potenziale candidato all'adesione, ma non ancora
ufficialmente candidato.
11. **Kosovo** -
Considerato potenziale candidato dall'UE, ma ancora non riconosciuto da alcuni
stati membri dell'UE.
12. **Turchia** - Paese
candidato all'adesione, ma con trattative bloccate da anni per varie ragioni
politiche e di rispetto dei diritti umani.
13. **Ucraina** -
Candidato ufficiale dal 2022, con un processo di adesione che potrebbe
richiedere diversi anni.
14. **Moldavia** -
Anch'essa candidata ufficiale dal 2022.
15. **Georgia** - Ha
presentato domanda di adesione nel 2022 ed è in attesa dello status di
candidato.
### Microstati non
membri:
1. **Andorra**
2. **San Marino**
3. **Monaco**
4. **Città del
Vaticano**
Questi piccoli stati
hanno accordi speciali con l'UE, che regolano vari aspetti della loro
interazione economica e politica con i Paesi membri, ma non fanno parte
dell'Unione Europea.
Questi Paesi hanno
varie forme di collaborazione con l'UE, ma non sono formalmente membri.
Ho chiesto, allora, perché non avesse considerato la Federazione
Russa, che comprende la Russia europea, quindi una significativa porzione
dell’Europa continentale, mentre aveva considerato la Turchia, che ha in Europa
solo una piccola parte della Tracia, con Istanbul (per altro la più popolosa
città europea). Mi ha risposto così:
Hai ragione, la
**Federazione Russa** è uno degli stati europei che **non fa parte dell'Unione
Europea**. Nella mia precedente risposta, non l'ho menzionata probabilmente
perché spesso viene considerata anche come parte dell'Asia, dato che una grande
porzione del suo territorio si estende su quel continente. Tuttavia, la Russia
ha una parte significativa del suo territorio in Europa e fa parte del panorama
politico ed economico del continente.
La **Russia** non è membro dell'UE per
diversi motivi, tra cui divergenze politiche, economiche e di governance. Negli
ultimi anni, le relazioni tra l'UE e la Russia si sono deteriorate,
specialmente a causa di questioni come l'annessione della Crimea nel 2014, il
conflitto in Ucraina e altre tensioni geopolitiche.
Quindi, per rispondere alla tua osservazione,
sì, la **Russia** è un importante stato europeo non facente parte dell'Unione
Europea, così come la **Bielorussia**, un altro Paese dell'Europa orientale che
non è membro dell'UE e che mantiene stretti rapporti con la Federazione Russa.
Hai ragione, la
**Turchia** ha solo una piccola parte del suo territorio in Europa, limitata
alla regione di Istanbul. Tuttavia, è spesso inclusa nelle discussioni europee
per diversi motivi storici, politici e culturali.
La Turchia è un paese che, pur avendo la
maggior parte del suo territorio in Asia, ha una **forte connessione politica
ed economica con l'Europa**. È membro del **Consiglio d'Europa** e della
**NATO**, ed è **paese candidato all'adesione all'Unione Europea** dal 1999.
Anche se i negoziati per l'adesione si sono fermati per questioni relative ai
diritti umani, alle libertà civili e alla situazione politica interna, la sua
candidatura ufficiale mantiene la Turchia nel contesto delle relazioni con
l'UE.
Quindi, anche se geograficamente la Turchia è
in gran parte asiatica, è considerata parte integrante del dialogo politico
europeo, motivo per cui è stata inclusa nell'elenco dei Paesi non membri
dell'UE.
Che nel rapporto “Draghi” la Russia non sia
considerata parte dell’Europa è indicato anche da questa frase della Prefazione:
L'Europa
ha perso improvvisamente il suo fornitore più importante di energia, la Russia.
Oggettivamente, dal punto di vista economico,
questo è stato un importantissimo fattore di decremento della competitività dell’economia sociale di mercato dell’Unione
Europea, non solo per la perdita di fonti di energia a prezzi moderati e soprattutto
di sicuro approvvigionamento, ma anche per la perdita di un grande mercato
internazionale.
Con l’invasione
russa dell’Ucraina, nel febbraio 2022, e con le conseguenti reazioni degli
stati aderenti alla NATO e della stessa Unione Europea che, oltre a fatti di
oggettiva cobelligeranza, hanno comportato l’interruzione di gran parte delle
relazioni economiche, la situazione economica dell’Unione Europea è
marcatamente peggiorata. Nel rapporto, stando a quanto finora ne ho capito, non
sono indicate vie per uscire da questa gravissima situazione, mentre si raccomanda
di organizzare un incremento e il coordinamento delle industrie di produzione
degli armamenti.
Mario
Ardigò – Azione Cattolica in San Clemente papa – Roma, Monte Sacro, Valli