Cattolicesimo democratico 24
Passaggi di fase
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Nota: utilizzo il servizio di AI [artificial intelligence = intelligenza artificiale] di OpenAI, al quale sono abbonato, per rendere più veloce l’elaborazione di contenuti. Come avverte il gestore del servizio, l’AI di ChatGPT di OpenAI, che è un sistema di ricerca, elaborazione e generazione di testi molto evoluto in grado di colloquiare con l’utente, può talvolta generare risposte non corrette. Sono ciò che gli specialisti definiscono “allucinazioni” del sistema, analoghe a quelle vissute anche dalle menti umane. Gli utenti sono quindi invitati a verificare la correttezza delle risposte. In genere interrogo l’AI in materie in cui ho almeno un’informazione di base. Dove le risposte prodotte presentano evidenti incongruenze, ne verifico la correttezza, innanzi tutto utilizzando la stessa AI che è in grado di svolgere bene questo controllo, e poi servendomi di altre fonti, principalmente l’enciclopedia Treccani on line. Personalmente ho studiato e pratico il diritto italiano, complesso di materie in cui ho un’informazione più completa per ragioni professionali. Invito tuttavia i lettori a svolgere un lavoro analogo, approfondendo, sia quanto alle risposte generate dall’AI che trascrivo sia in genere quanto a tutto ciò che scrivo, perché, come ho osservato, anche la mente umana incontra gli stessi problemi di quella non umana, la cui architettura funzionale è modellata sulla prima. Il testo tra parentesi quadre che inserisco nella trascrizione della risposta generata dall’AI contiene mie correzioni basate su altre fonti. Le correzioni generate dalla stessa AI a seguito di mie richieste di verifica sono invece inserite nel testo senza evidenziazione.
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Nel corso dello sviluppo nel tempo di ogni fatto umano vi sono epoche in cui l’evoluzione si fa più veloce e profonda, segnando un prima e un dopo. Gli storici le definiscono passaggi di fase quando riguardano intere società o addirittura civiltà.
La storia italiana del Secondo millennio fu profondamente influenzata dalla presenza del Papato romano, che si era dato una struttura imperiale rivendicandone i relativi poteri. Ma è anche vero che gli eventi italiani influenzarono profondamente il Papato romano, orientandone il Magistero in particolare quando furono Papi degli italiani e a partire dal sanguinoso processo di unificazione nazionale italiana dalla metà dell’Ottocento. In questo contesto negli anni Sessanta dell’Ottocento si produsse nel mondo cattolico italiano un passaggio di fase legato al procedere della conquista degli stati italiani da parte del Regno di Sardegna, sotto la dinastia dei Savoia, con capitale Torino, dal 1861 Regno d’Italia con capitale Firenze, a partire dalla Seconda guerra d’indipendenza [1859. Si veda sotto la nota 1]. Il Papato romano, sovrano dello Stato Pontificio, perse la parte dell’Emilia che possedeva dal 12º secolo, la Romagna, le Marche e l’Umbria, vedendo minacciato anche il Lazio, con capitale Roma. La reazione del Papato fu il divieto di partecipare, come candidati ed elettori alle elezioni politiche del Regno unitario, deliberato nel 1868 e ribadito nel 1874, il cosiddetto non expedit, vale a dire non conviene [partecipare alle elezioni politiche – si veda nota 2].
In seguito alla cruenta conquista militare di Roma da parte degli italiani, nel 1870, con la soppressione dello Stato Pontificio, ciò che determinò anche la drammatica sospensione del Concilio Vaticano 1º, non prima però che fosse deliberata l’infallibilità del Papa nelle solenni definizioni in materia di dottrina religiosa e di costumi, il Papato romano, dopo la scomunica del re Vittorio Emanuele 2º e del presidente del Consiglio dei ministri Camillo Benso di Cavour, si attestò su un intransigente legittimismo (da qui la definizione di intransigentismo di questo orientamento politico), in base ai principi deliberati anni prima durante il Congresso di Vienna (1814\1815) pretendendo il ripristino dello Stato Pontificio e la restituzione di Roma alla sua sovranità, ritenendo di esserne il sovrano in base al diritto divino e internazionale, vietando, appunto, ai cattolici la partecipazione alla democrazia del nuovo Regno unitario. La controversia, detta Questione Romana perché era centrata sulla sovranità su Roma, fu appianata nel compromesso concluso dal Papato romano con il Regno d’Italia sotto il regime fascista mussoliniano nel 1929, nei Patti Lateranensi [perché sottoscritti nei palazzi pontifici del Laterano], a seguito del quale il Papato ebbe la sovranità territoriale sulla Città del Vaticano. Dopo l’Unità d’Italia gli attivisti cattolici che sostenevano il legittimismo papale furono considerati sovversivi dalle autorità di polizia del Regno d’Italia.
Un analogo passaggio di fase si ebbe, agli inizi del regno del papa Karol Wojtyla, regnante come Giovanni Paolo 2º, negli anni ’80, dopo gli shock per il Papato della deliberazione della legge sul divorzio (1978), della sconfitta nel referendum promosso per l’abrogazione di quella legge (1974), della deliberazione della legge sull’aborto sanitario nelle strutture pubbliche (1978), della sconfitta anche nel referendum promosso per l’abrogazione di questa legge (1981). A seguito dell’Assemblea sinodale del 1985, nell’anniversario dei vent’anni dalla conclusione del Concilio Vaticano 2º, quel Papa, con l’Esortazione apostolica post-sinodale I fedeli cristiani laici – Christifideles laici del 1988, ridimensionò i deliberati conciliari sul tema dell’autonomia e del ruolo ecclesiale dei laici [si veda la nota 3] aprendo una fase che lo storico Guido Formigoni ha definito di neo-intransigentismo, che progressivamente portò al quasi annientamento della rilevanza politica del cattolicesimo democratico italiana e che non può dirsi conclusa con il Papato di papa Francesco. Da qui, ad esempio, anche la diffamazione come sicari dei medici del Servizio pubblico sanitario italiano che praticano l’aborto sanitario nel quadro delle procedure legali.
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NOTE
Ricerche mediante ChatGPT di OpenAi del 30-11-23
1.Guerre d’indipendenza italiane
Le **Guerre di Indipendenza italiane** furono tre conflitti principali che si svolsero nel contesto del Risorgimento, il movimento per l'unificazione dell'Italia. Queste guerre furono combattute tra il Regno di Sardegna (e successivamente il Regno d'Italia) e varie potenze straniere, principalmente l'Impero Austriaco, con l'obiettivo di liberare l'Italia dalle dominazioni straniere e unificare la penisola sotto un'unica bandiera.
### 1. **Prima Guerra d'Indipendenza (1848-1849)**
- **Date:** 23 marzo 1848 – 24 marzo 1849
- **Contesto:** La guerra fu il primo tentativo di liberare il nord Italia dal dominio austriaco. Iniziò dopo i moti rivoluzionari del 1848, che infiammarono gran parte dell'Europa.
- **Svolgimento:** Il Regno di Sardegna, guidato da **Carlo Alberto di Savoia**, dichiarò guerra all'Impero Austriaco, alleato con altre forze italiane insorte a Milano e Venezia.
- **Esito:** Dopo iniziali successi, l'esercito sardo fu sconfitto dall'Austria, soprattutto nelle battaglie di **Custoza** (1848) e **Novara** (1849). Carlo Alberto abdicò in favore di suo figlio Vittorio Emanuele II.
### 2. **Seconda Guerra d'Indipendenza (1859)**
- **Date:** 29 aprile – 11 luglio 1859
- **Contesto:** La seconda guerra fu promossa dal Regno di Sardegna sotto la guida di **Vittorio Emanuele II** e dal primo ministro **Camillo Benso di Cavour**, con il sostegno militare della Francia di **Napoleone III**.
- **Svolgimento:** Il conflitto fu scatenato da un'alleanza tra la Sardegna e la Francia contro l'Austria, che ancora controllava il Lombardo-Veneto. Le battaglie chiave furono quelle di **Magenta** e **Solferino**, dove la coalizione franco-sarda sconfisse gli austriaci.
- **Esito:** Il Regno di Sardegna acquisì la Lombardia, mentre la Francia ottenne Nizza e la Savoia in cambio del suo aiuto. Questa vittoria aprì la strada all'unificazione italiana.
### 3. **Terza Guerra d'Indipendenza (1866)**
- **Date:** 20 giugno – 12 agosto 1866
- **Contesto:** L'Italia era ormai unificata sotto Vittorio Emanuele II dal 1861, ma il Veneto era ancora sotto il controllo austriaco. La guerra fu combattuta nel contesto della **Guerra Austro-Prussiana**, con l'Italia alleata della Prussia.
- **Svolgimento:** Nonostante le sconfitte militari italiane, come la disastrosa **Battaglia di Custoza** e la sconfitta navale a **Lissa**, la vittoria della Prussia sull'Austria costrinse quest'ultima a cedere il Veneto all'Italia.
- **Esito:** Il Veneto fu annesso al Regno d'Italia, contribuendo ulteriormente all'unificazione.
### Altri eventi rilevanti:
- **Spedizione dei Mille (1860):** La campagna militare guidata da **Giuseppe Garibaldi** che portò alla conquista del Regno delle Due Sicilie e alla sua unione con il Regno d'Italia.
- **Breccia di Porta Pia (1870):** L'episodio finale del processo di unificazione, con la conquista di Roma e la sua annessione al Regno d'Italia, completando così l'unità territoriale.
L'Emilia, le Marche e l'Umbria furono annesse al Regno d'Italia nel **1860**, durante il processo di unificazione italiana guidato dal Regno di Sardegna sotto il re **Vittorio Emanuele II** e dal primo ministro **Camillo Benso di Cavour**.
### Conquista e annessione:
1. **L'Emilia:**
- **Contesto:** Dopo la Seconda Guerra d'Indipendenza (1859), che portò alla liberazione della Lombardia dagli Austriaci, scoppiarono rivolte popolari nelle regioni dell'Italia centrale contro i vari governi locali (Ducato di Modena, Ducato di Parma [e l’altra parte dell’Emilia e la Romagna] sotto il controllo diretto del Papa). Le popolazioni locali organizzarono dei plebisciti, sostenendo l'annessione al Regno di Sardegna.
- **Annessione:** Nel **marzo 1860**, i ducati di Modena, Parma, [Bologna] e la Romagna votarono per l'unione con il Regno di Sardegna, diventando parte del futuro Regno d'Italia sotto il nome di Emilia.
2. **Le Marche e l'Umbria:**
- **Contesto:** Le Marche e l'Umbria facevano parte dello Stato Pontificio, controllato direttamente dal Papa. Nel 1860, dopo la spedizione dei Mille di **Giuseppe Garibaldi**, che portò alla conquista del Regno delle Due Sicilie, l'obiettivo successivo fu quello di annetterle al processo di unificazione.
- **Battaglia di Castelfidardo:** Il 18 settembre 1860, le forze piemontesi sconfissero l'esercito pontificio nella **battaglia di Castelfidardo**, aprendo la strada alla conquista delle Marche e dell'Umbria.
- **Annessione:** In seguito alla vittoria militare, furono organizzati dei plebisciti nelle Marche e in Umbria nel **novembre 1860**, con la popolazione che votò a favore dell'annessione al Regno di Sardegna.
### Conclusione:
Con queste annessioni, l'Emilia, le Marche e l'Umbria divennero parte del processo di unificazione che culminò con la proclamazione del **Regno d'Italia** nel **1861**, sotto Vittorio Emanuele II.
### Riassunto delle date:
1. **Prima Guerra d'Indipendenza:** 1848-1849
2. **Seconda Guerra d'Indipendenza:** 1859
3. **Terza Guerra d'Indipendenza:** 1866
Questi conflitti, insieme ad altri eventi chiave, portarono all'unificazione dell'Italia, che fu completata nel 1870 con la presa di Roma.
2. Il **Non expedit** fu un'istruzione della Chiesa cattolica emanata nel **1868** da **Papa Pio IX**, che proibiva ai cattolici italiani di partecipare alle elezioni politiche del neonato **Regno d'Italia**. Questo decreto rifletteva la profonda opposizione della Chiesa nei confronti dello Stato italiano, nato dall'unificazione risorgimentale, che aveva progressivamente sottratto al potere papale territori cruciali, inclusi lo Stato Pontificio e Roma (conquistata nel 1870).
### Contesto storico:
- **Unificazione d'Italia e la Questione Romana:** Durante il processo di unificazione italiana, lo Stato Pontificio, governato dal Papa, perse gradualmente i suoi territori a favore del Regno d'Italia, culminando con la presa di Roma nel **1870**. Questo evento segnò la fine del potere temporale dei papi e diede origine alla cosiddetta **Questione Romana**, ossia la controversia tra il Papato e il governo italiano sullo status della città di Roma e sul ruolo della Chiesa nello Stato laico.
- **Opposizione della Chiesa:** Papa Pio IX si oppose fermamente all'unificazione d'Italia, vedendola come un attacco all'autorità della Chiesa. Con l'annessione dello Stato Pontificio, il Papa si considerava prigioniero del nuovo Stato italiano, rifiutando di riconoscerlo come legittimo. In questo clima di tensione, la Chiesa decise di adottare una linea dura nei confronti dello Stato, vietando ai cattolici di partecipare attivamente alla vita politica.
### Il **Non expedit**:
- Il decreto **Non expedit** stabiliva che non era "opportuno" (da qui il nome in latino) che i cattolici partecipassero alla politica del Regno d'Italia, in particolare alle elezioni.
- L'obiettivo era quello di isolare il neonato Stato italiano, in cui la Chiesa non si riconosceva, e boicottare il governo laico che, secondo Pio IX, aveva usurpato i territori papali.
- Il decreto esprimeva anche la volontà di mantenere una distanza tra la Chiesa cattolica e uno Stato che promuoveva una legislazione sempre più liberale e anticlericale, come l'introduzione del matrimonio civile e la nazionalizzazione dei beni ecclesiastici.
### Conseguenze:
- Il Non expedit portò a una significativa riduzione della partecipazione politica dei cattolici italiani, specialmente nelle prime decadi del Regno d'Italia. Questo favorì la formazione di un parlamento e di una classe politica dominati da forze liberali e laiche, mentre i cattolici rimanevano in disparte.
- Nonostante il divieto, alcuni cattolici cercarono comunque di impegnarsi nella vita politica, dando vita a dibattiti interni sulla necessità di partecipare o meno.
### Superamento del **Non expedit**:
- Negli anni successivi, con l'evolversi della situazione politica e la crescente pressione da parte di cattolici italiani per avere voce nelle questioni nazionali, la posizione della Chiesa cominciò a cambiare.
- Nel **1905**, **Papa Pio X** concesse delle deroghe al Non expedit, permettendo in alcuni casi la partecipazione dei cattolici alla vita politica, soprattutto in situazioni dove fosse considerato necessario difendere gli interessi della Chiesa.
- Il **Non expedit** fu ufficialmente abrogato solo nel **1919**, quando la Chiesa permise ai cattolici di partecipare attivamente alla politica italiana. Questo portò alla fondazione del **Partito Popolare Italiano** da parte di **Don Luigi Sturzo**, il primo partito politico cattolico in Italia.
### Conclusione:
Il **Non expedit** rifletteva l'atteggiamento di forte opposizione della Chiesa cattolica nei confronti del nuovo Stato italiano post-unitario e segnò un periodo di isolamento politico per i cattolici. Fu una delle principali espressioni della **Questione Romana**, risolta solo nel **1929** con i **Patti Lateranensi**, che riconciliarono la Chiesa con il Regno d'Italia e crearono lo Stato della Città del Vaticano.
3. Esortazione apostolica post-sinodale Christifideles laici (1988)
Il documento emesso da **Papa Giovanni Paolo II** a seguito dell'Assemblea Straordinaria del **Sinodo dei Vescovi del 1985** è l'**esortazione apostolica post-sinodale** intitolata **"Christifideles laici"**. Tuttavia, è importante notare che questo documento fu pubblicato nel **1988**, tre anni dopo il Sinodo straordinario, che era stato convocato per commemorare il **20º anniversario della chiusura del Concilio Vaticano II** e riflettere sulla sua attuazione nella Chiesa.
### **Assemblea Straordinaria del Sinodo dei Vescovi del 1985**:
- Si trattava di un sinodo speciale convocato per esaminare lo stato della Chiesa vent'anni dopo il Concilio Vaticano II e valutare l'impatto delle sue riforme.
- Uno degli esiti più significativi del sinodo fu la decisione di pubblicare un **Catechismo della Chiesa Cattolica**, per fornire una guida dottrinale e catechetica aggiornata e completa. Questo catechismo fu poi pubblicato nel **1992**.
### **Christifideles laici (1988)**:
- Questo documento è particolarmente focalizzato sul ruolo dei **laici** nella Chiesa e nel mondo, sottolineando la loro vocazione alla santità e al loro impegno nell'evangelizzazione, nella società civile e nella vita politica.
- Pur essendo emesso tre anni dopo il Sinodo del 1985, "Christifideles laici" si collega agli obiettivi del sinodo stesso, che cercava di approfondire e attuare le intuizioni del Concilio Vaticano II, in particolare in relazione alla partecipazione attiva dei laici nella missione della Chiesa.
In sintesi, l'esortazione apostolica **"Christifideles laici"** fu la risposta di Giovanni Paolo II alle riflessioni del sinodo straordinario del 1985, incentrata sul ruolo dei laici e sulla loro missione nella Chiesa contemporanea.
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Mario Ardigò – Azione Cattolica in San Clemente papa – Roma, Monte Sacro, Valli