Che cosa si commemora l’8 Settembre? L’armistizio tra il Regno d’Italia e le Potenze Alleate, a seguito di resa senza condizioni del Regno d’Italia
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Nota: utilizzo il servizio di AI [artificial intelligence = intelligenza artificiale] di OpenAI, al quale sono abbonato, per rendere più veloce l’elaborazione di contenuti. Come avverte il gestore del servizio, l’AI di ChatGPT di OpenAI, che è un sistema di ricerca, elaborazione e generazione di testi molto evoluto in grado di colloquiare con l’utente, può talvolta generare risposte non corrette. Sono ciò che gli specialisti definiscono “allucinazioni” del sistema, analoghe a quelle vissute anche dalle menti umane. Gli utenti sono quindi invitati a verificare la correttezza delle risposte. In genere interrogo l’AI in materie in cui ho almeno un’informazione di base. Dove le risposte prodotte presentano evidenti incongruenze, ne verifico la correttezza, innanzi tutto utilizzando la stessa AI che è in grado di svolgere bene questo controllo, e poi servendomi di altre fonti, principalmente l’enciclopedia Treccani on line. Personalmente ho studiato e pratico il diritto italiano, complesso di materie in cui ho un’informazione più completa per ragioni professionali. Invito tuttavia i lettori a svolgere un lavoro analogo, approfondendo, sia quanto alle risposte generate dall’AI che trascrivo sia in genere quanto a tutto ciò che scrivo, perché, come ho osservato, anche la mente umana incontra gli stessi problemi di quella non umana, la cui architettura funzionale è modellata sulla prima. Il testo tra parentesi quadre che inserisco nella trascrizione della risposta generata dall’AI contiene mie correzioni basate su altre fonti. Le correzioni generate dalla stessa AI a seguito di mie richieste di verifica sono invece inserite nel testo senza evidenziazione.
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Ricerche mediante ChatGPT di OpenAI dell’8-9-24
L'**armistizio [,vale a dire la cessazione delle operazioni
di guerra] tra le potenze alleate [, le principali delle quali erano la Gran
Bretagna, gli Stati Uniti d’America e L’Unione Sovietica,] e il Regno
d’Italia** fu uno degli eventi più significativi della Seconda Guerra Mondiale
per l'Italia. Esso venne ufficialmente annunciato l'**8 settembre 1943**, ma le
sue conseguenze furono drammatiche, soprattutto a causa della confusione e
della rapida reazione tedesca.
### **Antefatti e contesto**
Nel luglio del 1943, dopo lo sbarco degli Alleati in
Sicilia e il progressivo crollo delle difese italiane, il regime fascista entrò
in crisi. Il 25 luglio 1943, Benito Mussolini fu [sfiduciato] dal Gran Consiglio del
Fascismo e arrestato su ordine del re Vittorio Emanuele III. Il maresciallo
**Pietro Badoglio** venne nominato capo del governo e proclamò la continuità
della guerra al fianco dell'Asse, mentre segretamente avviava trattative con le
potenze alleate per uscire dal conflitto.
Dopo settimane di negoziati segreti, il **3 settembre
1943**, a Cassibile, in Sicilia, fu firmato un armistizio tra l’Italia e gli
Alleati. Tuttavia, l'annuncio ufficiale fu posticipato per preparare meglio le
operazioni militari alleate e italiane in vista del passaggio di campo.
### **L'annuncio dell'armistizio (8 settembre 1943)**
Il **8 settembre 1943**, con un messaggio diffuso via
radio, il maresciallo Badoglio annunciò l'armistizio. Questa comunicazione creò
un'enorme confusione tra le truppe italiane e nella popolazione. Badoglio
affermò che l'Italia aveva accettato le condizioni degli Alleati, ponendo fine
alle ostilità contro di loro, ma non diede chiare indicazioni su come gestire
la reazione tedesca, che era prevedibilmente ostile.
Il testo del comunicato letto alla radio dal maresciallo
**Pietro Badoglio** l'**8 settembre 1943**, annunciando l'armistizio tra il
Regno d'Italia e le forze alleate, è il seguente:
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«Il Governo italiano, riconosciuta l'impossibilità di
continuare l' impari lotta contro la soverchiante potenza avversaria,
nell'intento di risparmiare ulteriori e più gravi sciagure alla Nazione, ha
chiesto un armistizio al Generale Eisenhower, Comandante in capo delle Forze
Alleate anglo-americane. La richiesta è stata accolta. Conseguentemente ogni
atto di ostilità contro le Forze anglo-americane deve cessare da parte delle
Forze italiane in ogni luogo. Esse però reagiranno ad eventuali attacchi da qualsiasi
altra provenienza.»
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Questo messaggio fu trasmesso dall'**EIAR (Ente Italiano
per le Audizioni Radiofoniche)** e segnò ufficialmente il passaggio dell'Italia
dalla parte dell'Asse a quella degli Alleati nella Seconda Guerra Mondiale.
### **L'occupazione tedesca dell'Italia**
Con l'annuncio dell'armistizio, l'esercito tedesco, già
preparato a questa eventualità con il **Piano Achse**, avviò l'occupazione
rapida del territorio italiano. Le truppe tedesche, già presenti in forze nel
paese, occuparono in breve tempo gran parte dell'Italia centrale e
settentrionale, assumendo il controllo di importanti città come Roma e Milano.
L'occupazione tedesca fu rapida a causa del caos
nell'esercito italiano, che si trovò senza ordini chiari. Molte unità italiane
si disgregarono, mentre altre tentarono di resistere ai tedeschi, spesso senza
successo. I tedeschi disarmarono gran parte dell’esercito italiano, facendo
prigionieri centinaia di migliaia di soldati italiani e deportandoli nei campi
di prigionia in Germania.
A l momento dell'armistizio dell'8 settembre 1943, le forze
Alleate avevano già conquistato parti significative dell'Italia meridionale, ma
la maggior parte del territorio italiano era ancora sotto il controllo
dell'esercito italiano e delle forze tedesche. Ecco la situazione più nel
dettaglio:
1. **Sicilia**: La Sicilia era già stata liberata dagli
Alleati durante l'**Operazione Husky**, iniziata il 9 luglio 1943 e conclusasi
il 17 agosto 1943. Questa operazione aveva permesso agli Alleati di stabilire
un punto d'appoggio strategico per l'invasione della penisola italiana.
2. **Italia continentale (Calabria e Puglia)**: Dopo la
conquista della Sicilia, gli Alleati sbarcarono nella parte meridionale della
penisola italiana. Il 3 settembre 1943, poche ore prima della firma
dell'armistizio, le truppe britanniche attraversarono lo Stretto di Messina e
sbarcarono in Calabria (Operazione Baytown). In quei giorni, stavano anche
sbarcando in Puglia.
3. **Sbarco a Salerno**: Il giorno successivo all'annuncio
dell'armistizio, il 9 settembre 1943, le forze Alleate sbarcarono a **Salerno**
(Operazione Avalanche), avviando l'invasione della parte continentale
dell'Italia più a nord rispetto alla Calabria.
Mentre queste zone
erano già sotto il controllo Alleato o in procinto di esserlo, la maggior parte
del centro e nord Italia, compresa Roma, era ancora sotto il controllo
dell'esercito tedesco e delle forze italiane. Subito dopo l'armistizio, i
tedeschi reagirono rapidamente, occupando il nord e il centro del paese, dando
inizio a una dura resistenza da parte degli italiani.
### **La fuga del re e del governo**
Di fronte all'avanzata tedesca e alla situazione caotica,
il **Re Vittorio Emanuele III**, il governo Badoglio e l'alto comando militare
fuggirono da Roma verso **Brindisi**, nel sud dell'Italia, che era sotto
controllo alleato. Questo gesto venne visto da molti italiani come un
tradimento, lasciando il Paese privo di una guida e la capitale esposta alla
furia tedesca.
### **La Repubblica Sociale Italiana e la resistenza**
Nel frattempo, Benito Mussolini, liberato dai tedeschi il
12 settembre 1943 durante un'operazione aerea, venne messo a capo di un nuovo
stato fascista filo-tedesco, la **Repubblica Sociale Italiana** (RSI), con sede
a Salò, sulle rive del Lago di Garda. Da quel momento, l'Italia si trovò divisa
in due: il sud sotto il controllo degli Alleati e del Regno del Sud, fedele al
re e a Badoglio, e il nord occupato dai tedeschi e controllato dalla RSI.
Nell'Italia occupata dai tedeschi, iniziò una feroce
occupazione militare, accompagnata da rappresaglie, deportazioni di civili e
collaborazioni con le forze fasciste locali. Contro l'occupazione tedesca e il
regime fascista nacque un vasto movimento di **resistenza partigiana**, che
giocò un ruolo cruciale nella lotta per la liberazione del Paese.
### **Conseguenze dell'armistizio**
L'armistizio dell'8 settembre 1943 segnò un punto di svolta
nella storia italiana.
L'annuncio radiofonico dell'armistizio dell'8 settembre
1943, trasmesso dal generale Pietro Badoglio, fu accolto dalla popolazione
italiana con una combinazione di stupore, confusione e incertezza. Molti
italiani speravano che l'armistizio avrebbe significato la fine della guerra,
ma l'annuncio non fu accompagnato da istruzioni chiare su come comportarsi.
Questa mancanza di direttive creò un forte senso di disorientamento.
Ecco alcuni aspetti chiave delle reazioni della
popolazione:
1. **Speranza e sollievo**: Una parte della popolazione
accolse la notizia con sollievo, pensando che l'armistizio segnasse la fine
della partecipazione italiana alla guerra, un conflitto che aveva causato
enormi sofferenze e privazioni.
2. **Confusione**: La mancanza di informazioni precise su
cosa sarebbe accaduto dopo lasciò gran parte degli italiani in uno stato di
incertezza. Non c'era chiarezza su come si sarebbe svolto il passaggio dalle
alleanze con i tedeschi agli Alleati.
3. **Paura e ansia**: Molti italiani temevano le
conseguenze dell'armistizio, in particolare la reazione dei tedeschi, che fino
a quel momento erano stati alleati dell'Italia. Questa paura si rivelò fondata,
poiché l'esercito tedesco reagì rapidamente occupando gran parte del territorio
italiano.
4. **Disorientamento tra i militari**: Le forze armate
italiane furono particolarmente colpite dalla confusione. Senza ordini chiari,
molti soldati si trovarono abbandonati a loro stessi e disarmati, lasciati
senza alcuna guida strategica, mentre i tedeschi prendevano il controllo di
molte aree del paese.
L'annuncio dell'armistizio segnò l'inizio di un periodo di
caos, caratterizzato dall'occupazione tedesca nel nord Italia, la nascita della
Repubblica Sociale Italiana e l'inizio della Resistenza italiana contro il
nazifascismo.
[Tuttavia l’armistizio] portò anche a conseguenze
drammatiche:
1. **Divisione dell’Italia**: Il paese fu diviso in due
aree, con il sud sotto il controllo degli Alleati e il nord sotto il dominio
tedesco e fascista.
2. **La guerra civile**: L'Italia visse un periodo di
guerra civile, con forze partigiane antifasciste che combattevano contro le
truppe tedesche e le forze della RSI.
3. **La deportazione degli ebrei**: Dopo l'occupazione
tedesca, ebbe inizio la deportazione sistematica degli ebrei italiani verso i
campi di sterminio, un tragico capitolo della Shoah in Italia.
4. **La resistenza italiana**: L'occupazione tedesca e la
collaborazione fascista portarono alla nascita di un vasto movimento
partigiano, che contribuì alla liberazione del paese.
In sintesi, l'armistizio del settembre 1943 segnò il crollo
definitivo del regime fascista e l'inizio di una nuova fase nella Seconda
Guerra Mondiale in Italia, caratterizzata da una brutale occupazione tedesca e
da una guerra di liberazione condotta da alleati e partigiani contro le forze
nazifasciste.
Il **Comitato di
Liberazione Nazionale** (CLN) in Italia fu costituito il **9 settembre 1943**,
all'indomani dell'armistizio dell'8 settembre, che sancì la resa incondizionata
dell'Italia agli Alleati durante la Seconda Guerra Mondiale. Il CLN fu formato
da rappresentanti dei principali partiti antifascisti italiani (Partito
Comunista, Partito Socialista, Partito d'Azione, Democrazia Cristiana, Partito
Liberale e Democrazia del Lavoro) con lo scopo di coordinare la Resistenza
contro l'occupazione tedesca e il regime fascista della Repubblica Sociale
Italiana, guidata da Benito Mussolini.
Il CLN giocò un ruolo fondamentale nell'organizzare la
lotta partigiana e preparare la transizione verso un governo democratico dopo
la liberazione dell'Italia dalle forze nazifasciste.
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Mie considerazioni
L’annuncio
radiofonico dell’armistizio, da parte del Capo del Governo di allora Pietro
Badoglio, succeduto a Benito Mussolini il 25 luglio 1943, l’8 settembre 1943 fu
scambiato dalla gente, inizialmente, con la fine della guerra, il che non fu,
perché la guerra continuò fino al maggio 1945 nelle parti d’Italia che rimasero
sotto il controllo delle truppe d’occupazione tedesche e della Repubblica
sociale italiana.
Questa nuova fase
della guerra venne definita Resistenza dalle forze politiche antifasciste
che si vennero riorganizzando dal settembre 1943. Fu un movimento, molto
composito nei suoi orientamenti politici, a carattere insurrezionale, democratico
e irredentista, mirando al ripristino di un regime democratico con l’abbattimento
del regime fascista mussoliniano ripristinato costituendo la Repubblica sociale
Italiana e la liberazione dell’Italia dall’occupazione tedesca.
L’armistizio significò
lo sganciamento del Regno d’Italia dalla cobelligeranza con il regime nazista
hitleriano, che aveva determinato, tra l’altro, dal 1941 l’intervento italiano nella
sanguinosa guerra di aggressione contro l’Unione Sovietica (la Russia e gli
altri stati federati nell’Unione), che nella guerra scatenata dal Regime
nazista tedesco (Il Terzo Reich) e dai suoi alleati ebbe non meno di 24
milioni di morti.
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Ricerche mediante ChatGPT di OpenAI dell’8-9-24
L'Italia intervenne nella guerra contro la Russia durante
la **Seconda Guerra Mondiale** inviando il **Corpo di Spedizione Italiano in
Russia (CSIR)**, che poi fu ampliato e riorganizzato nella più grande **Armata
Italiana in Russia (ARMIR)**. Questo intervento avvenne nel contesto
dell'invasione dell'Unione Sovietica da parte della Germania nazista con
l'Operazione Barbarossa, a cui l'Italia fascista decise di partecipare per
dimostrare fedeltà all'alleanza con Hitler.
### Fasi principali dell'intervento:
1. **Corpo di Spedizione Italiano in Russia (CSIR)**:
- L'Italia inviò
il CSIR nel luglio del **1941**, poco dopo l'inizio dell'Operazione Barbarossa,
che era iniziata il 22 giugno dello stesso anno. Il CSIR era composto da circa
60.000 uomini e fu inviato come supporto alle forze tedesche impegnate sul
fronte orientale.
2. **Armata Italiana in Russia (ARMIR)**:
- Nel **1942**, il
CSIR fu ampliato fino a diventare l'**ARMIR**, un'armata di circa 230.000
uomini, dotata di mezzi corazzati, artiglieria e aviazione. L'ARMIR era anche
nota come l'**8ª Armata Italiana**.
- Fu impegnata
nelle campagne di Ucraina e sul Don, dove partecipò a pesanti combattimenti
contro l'Armata Rossa sovietica.
### Ritirata e disastro dell'ARMIR:
Il contributo italiano sul fronte russo si rivelò un
disastro. Nell'inverno del **1942-1943**, durante la controffensiva sovietica
che seguì la battaglia di Stalingrado, l'ARMIR subì pesantissime perdite. La
mancanza di adeguato equipaggiamento invernale e l'inferiorità di mezzi
militari rispetto ai sovietici causarono la disfatta. Molti soldati italiani
morirono durante la ritirata disorganizzata, mentre migliaia furono fatti
prigionieri.
L'intervento italiano in Russia si concluse con una delle
più gravi sconfitte dell'Italia nella Seconda Guerra Mondiale.
ooooooooooo
Ricerca ChatGPT di OpenAI dell’8-9-24
Il numero totale di morti dell'Unione Sovietica durante la
Seconda Guerra Mondiale è estremamente elevato e rappresenta una delle perdite
più pesanti subite da un singolo paese nel conflitto. Le stime più accettate
variano tra **24 e 27 milioni di morti**.
Ecco una ripartizione indicativa:
1. **Militari**: Si stima che circa **8-11 milioni** di
soldati dell'Armata Rossa siano morti, inclusi quelli deceduti in battaglia,
per le ferite riportate, o prigionieri di guerra morti nei campi di
concentramento nazisti.
2. **Civili**: Le perdite civili furono devastanti, con
stime di circa **13-16 milioni** di morti. Molti civili morirono a causa delle
operazioni militari, bombardamenti, carestie, esecuzioni di massa, deportazioni
e altre atrocità commesse durante l'occupazione nazista.
L'Unione Sovietica fu teatro di alcune delle battaglie più
sanguinose della guerra, come la battaglia di Stalingrado e l'assedio di
Leningrado, e subì una devastazione materiale e umana senza precedenti. Le
enormi perdite umane, sia militari che civili, contribuirono in modo
determinante alla sconfitta della Germania nazista, ma a un costo terribile per
il popolo sovietico.
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Le forze militari ribelli
(così si definivano le persone che poi vennero indicate come partigiane)
della Resistenza misero in campo un numero di combattenti che viene stimato
in oltre 200.000, dei quali circa 140.000
riconosciuti come tali dopo la conclusione delle operazioni belliche ai fini
dei benefici previsti per gli ex combattenti.
Ma il coinvolgimento
nella Resistenza da parte del resto della popolazione italiana, anche in ruoli
non combattenti, fu sicuramente molto più ampio e, ad esempio, comprese l’assistenza
clandestina prestata, a rischio della vita, in favore delle persone individuate come ebree
dal regime fascista e dalle forze di polizia naziste e come tali ricercate.
Il Papato romano si
era sganciato espressamente dal regime fascista mussoliniano con il radiomessaggio natalizio del 1942, con il
quale, in particolare, era stato chiesto alle forze cattoliche, in primo luogo,
ma anche a tutte le altre persone sensibili all’appello del Papa di contribuire
a progettare un nuovo ordine sociale e politico basato su principi opposti a
quelli del fascismo mussoliniano.
Considerazioni sulla guerra mondiale
e sul rinnovamento della società
Diletti
figli! Voglia Dio che, mentre la Nostra voce arriva al vostro orecchio, il
vostro cuore sia profondamente scosso e commosso dalla serietà profonda,
dall'ardente sollecitudine, dalla scongiurante insistenza, con cui Noi vi
inculchiamo questi pensieri, che vogliono essere un appello alla coscienza
universale e un grido di raccolta per tutti quelli che sono pronti a ponderare
e misurare la grandezza della loro missione e responsabilità dalla vastità
della sciagura universale.
Gran
parte della umanità, e, non rifuggiamo dall'affermarlo, anche non pochi di
coloro che si chiamano cristiani, entrano in certa guisa nella responsabilità
collettiva dello sviluppo erroneo, dei danni e della mancanza di altezza morale
della società odierna.
Questa
guerra mondiale, e tutto ciò che le si connette, si tratti dei precedenti
remoti o prossimi, o dei suoi procedimenti ed effetti materiali, giuridici e
morali, che altro rappresenta se non lo sfacelo, inaspettato forse
agl'inconsiderati, ma intuito e deprecato da coloro i quali penetravano a fondo
col loro sguardo in un ordine sociale, che dietro l'ingannevole volto o la
maschera di formole convenzionali nascondeva la sua debolezza fatale e il suo
sfrenato istinto di guadagno e di potere?
Ciò
che in tempi di pace giaceva compresso, al rompere della guerra scoppiò in una
trista serie di azioni, contrastanti con lo spirito umano e cristiano. Le
convenzioni internazionali per rendere meno disumana la guerra, limitandola ai
combattenti, per regolare le norme dell'occupazione e della prigionia dei
vinti, rimasero lettera morta in vari luoghi; e chi mai vede la fine di questo
progressivo peggioramento?
Vogliono
forse i popoli assistere inerti a così disastroso progresso? o non debbono
piuttosto, sulle rovine di un ordinamento sociale, che ha dato prova così
tragica della sua inettitudine al bene del popolo, riunirsi i cuori di tutti i
magnanimi e gli onesti nel voto solenne di non darsi riposo, finché in tutti i
popoli e le nazioni della terra divenga legione la schiera di coloro, che,
decisi a ricondurre la società all'incrollabile centro di gravitazione della
legge divina, anelano al servizio della persona e della sua comunanza
nobilitata in Dio?
Questo
voto l'umanità lo deve agl'innumerevoli morti, che giacciono sepolti nei campi
di guerra: il sacrificio della loro vita nel compimento del loro dovere è
l'olocausto per un nuovo migliore ordine sociale.
Questo
voto l'umanità lo deve all'infinita dolente schiera di madri, di vedove e di
orfani, che si son veduti strappare la luce, il conforto e il sostegno della
loro vita.
Questo
voto l'umanità lo deve a quegl'innumerevoli esuli che l'uragano della guerra ha
spiantati dalla loro patria e dispersi in terra straniera; i quali potrebbero
far lamento col Profeta: «Hereditas nostra versa est ad alienos, domus nostrae
ad extraneos» (Ier, Lam. 5,2).
Questo
voto l'umanità lo deve alle centinaia di migliaia di persone, le quali, senza
veruna colpa propria, talora solo per ragione di nazionalità o di stirpe, sono
destinate alla morte o ad un progressivo deperimento.
Questo
voto l'umanità lo deve alle molte migliaia di non combattenti, donne, bambini,
infermi e vecchi, a cui la guerra aerea, - i cui orrori Noi già fin dall'inizio
più volte denunziammo, - senza discernimento o con insufficiente esame, ha
tolto vita, beni, salute, case, luoghi di carità e di preghiera.
Questo
voto l'umanità lo deve alla fiumana di lagrime e amarezze, al cumulo di dolori
e tormenti, che procedono dalla rovina micidiale dell'immane conflitto e
scongiurano il cielo, invocando la discesa dello Spirito, che liberi il mondo
dal dilagare della violenza e del terrore.
L’appello del Papa
era stato raccolto dall’Azione Cattolica e da altre forze del laicato cattolico
italiano, che, nel corso di un convegno tenuto tra il 18 e il 24 luglio 1943
presso la foresteria dei monaci benedettini camaldolesi a Camaldoli, frazione
del Comune di Poppi, in provincia di Arezzo, sui monti del Casentino, scrissero
un progetto di nuova Costituzione intitolato Per la comunità cristiana.
Principi dell’ordinamento sociale a cura di un gruppo di studiosi amici di
Camaldoli.
https://giuseppecapograssi.wordpress.com/wp-content/uploads/2012/12/codice_di_camaldoli1.pdf
Notizie
molto più ampie sul documento si trovano nel libro Il Codice di Camaldoli, a
cura di Tiziano Torresi, Edizioni Studim 2024, con gli atti di un convegno di
studi del luglio 2023 a Camaldoli, compreso il testo della prolusione di Matteo
Maria Zuppi, presidente della CEI.
Ricerca mediante ChatGPT di OpenAI dell’8-9-24
Il numero dei militari della **Resistenza italiana** sotto il comando del **Comitato di Liberazione Nazionale (CLN)** è difficile da determinare con precisione, poiché le formazioni partigiane erano eterogenee e i combattenti spesso entravano e uscivano dai ranghi a seconda delle circostanze. Tuttavia, si stima che durante la fase culminante della Resistenza, soprattutto nel 1944 e 1945, il numero complessivo dei partigiani attivi sotto il comando del CLN [sia stato di oltre 200.000 combattenti, dei quali circa 140.000 poi riconosciuti come tali ai fini dei benefici previsti per gli ex combattenti].
Le formazioni partigiane erano costituite da ex soldati
sbandati, membri di gruppi politici antifascisti, e civili che si unirono alla
lotta contro l'occupazione nazista e il regime fascista della Repubblica
Sociale Italiana. I partigiani agivano principalmente in modalità di
guerriglia, operando nelle zone montuose e nelle campagne, ma anche nelle
città, e furono essenziali nel logorare le forze occupanti tedesche e fasciste.
### Struttura delle formazioni partigiane:
1. **Brigate Garibaldi**: Di ispirazione comunista, erano
tra le formazioni più numerose.
2. **Brigate Giustizia e Libertà**: Di ispirazione
socialista e azionista.
3. **Brigate Matteotti**: Composte principalmente da
socialisti.
4. **Formazioni cattoliche (Fiamme Verdi)**: Collegate alla
Democrazia Cristiana.
5. **Monarchici**: Gruppi legati a elementi monarchici e
militari fedeli al Re.
Non tutti i partigiani erano combattenti a tempo pieno;
molti partecipavano in modo sporadico, supportando la Resistenza con azioni di
sabotaggio, intelligence o protezione dei combattenti attivi.
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