INFORMAZIONI UTILI SU QUESTO BLOG

  Questo blog è stato aperto da Mario Ardigò per consentire il dialogo fra gli associati dell'associazione parrocchiale di Azione Cattolica della Parrocchia di San Clemente Papa, a Roma, quartiere Roma - Montesacro - Valli, un gruppo cattolico, e fra essi e altre persone interessate a capire il senso dell'associarsi in Azione Cattolica, palestra di libertà e democrazia nello sforzo di proporre alla società del nostro tempo i principi di fede, secondo lo Statuto approvato nel 1969, sotto la presidenza nazionale di Vittorio Bachelet, e aggiornato nel 2003.

  This blog was opened by Mario Ardigò to allow dialogue between the members of the parish association of Catholic Action of the Parish of San Clemente Papa, in Rome, the Roma - Montesacro - Valli district, a Catholic group, and between them and other interested persons to understand the meaning of joining in Catholic Action, a center of freedom and democracy in the effort to propose the principles of faith to the society of our time, according to the Statute approved in 1969, under the national presidency of Vittorio Bachelet, and updated in 2003.

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L’Azione Cattolica Italiana è un’associazione di laici nella chiesa cattolica che si impegnano liberamente per realizzare, nella comunità cristiana e nella società civile, una specifica esperienza, ecclesiale e laicale, comunitaria e organica, popolare e democratica. (dallo Statuto)

Italian Catholic Action is an association of lay people in the Catholic Church who are freely committed to creating a specific ecclesial and lay, community and organic, popular and democratic experience in the Christian community and in civil society. (from the Statute)

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  Scrivo per dare motivazioni ragionevoli all’impegno sociale. Lo faccio secondo l’ideologia corrente dell’Azione Cattolica, che opera principalmente in quel campo, e secondo la mia ormai lunga esperienza di vita sociale. Quindi nell’ordine di idee di una fede religiosa, dalla quale l’Azione Cattolica trae i suoi più importanti principi sociali, ma senza fare un discorso teologico, non sono un teologo, e nemmeno catechistico, di introduzione a quella fede. Secondo il metodo dell’Azione Cattolica cerco di dare argomenti per una migliore consapevolezza storica e sociale, perché per agire in società occorre conoscerla in maniera affidabile. Penso ai miei interlocutori come a persone che hanno finito le scuole superiori, o hanno raggiunto un livello di cultura corrispondente a quel livello scolastico, e che hanno il tempo e l’esigenza di ragionare su quei temi. Non do per scontato che intendano il senso della terminologia religiosa, per cui ne adotto una neutra, non esplicitamente religiosa, e, se mi capita di usare le parole della religione, ne spiego il senso. Tengo fuori la spiritualità, perché essa richiede relazioni personali molto più forti di quelle che si possono sviluppare sul WEB, cresce nella preghiera e nella liturgia: chi sente il desiderio di esservi introdotto deve raggiungere una comunità di fede. Può essere studiata nelle sue manifestazioni esteriori e sociali, come fanno gli antropologi, ma così si rimane al suo esterno e non la si conosce veramente.

  Cerco di sviluppare un discorso colto, non superficiale, fatto di ragionamenti compiuti e con precisi riferimenti culturali, sui quali chi vuole può discutere. Il mio però non è un discorso scientifico, perché di quei temi non tratto da specialista, come sono i teologi, gli storici, i sociologi, gli antropologi e gli psicologi: non ne conosco abbastanza e, soprattutto, non so tutto quello che è necessario sapere per essere un specialista. Del resto questa è la condizione di ogni specialista riguardo alle altre specializzazioni. Le scienze evolvono anche nelle relazioni tra varie specializzazioni, in un rapporto interdisciplinare, e allora il discorso colto costituisce la base per una comune comprensione. E, comunque, per gli scopi del mio discorso, non occorre una precisione specialistica, ma semmai una certa affidabilità nei riferimento, ad esempio nella ricostruzione sommaria dei fenomeni storici. Per raggiungerla, nelle relazioni intellettuali, ci si aiuta a vicenda, formulando obiezioni e proposte di correzioni: in questo consiste il dialogo intellettuale. Anch’io mi valgo di questo lavoro, ma non appare qui, è fatto nei miei ambienti sociali di riferimento.

  Un cordiale benvenuto a tutti e un vivo ringraziamento a tutti coloro che vorranno interloquire.

  Dall’anno associativo 2020/2021 il gruppo di AC di San Clemente Papa si riunisce abitualmente due martedì e due sabati al mese, alle 17, e anima la Messa domenicale delle 9. Durante la pandemia da Covid 19 ci siamo riuniti in videoconferenza Google Meet. Anche dopo che la situazione sanitaria sarà tornata alla normalità, organizzeremo riunioni dedicate a temi specifici e aperte ai non soci con questa modalità.

 Per partecipare alle riunioni del gruppo on line con Google Meet, inviare, dopo la convocazione della riunione di cui verrà data notizia sul blog, una email a mario.ardigo@acsanclemente.net comunicando come ci si chiama, la email con cui si vuole partecipare, il nome e la città della propria parrocchia e i temi di interesse. Via email vi saranno confermati la data e l’ora della riunione e vi verrà inviato il codice di accesso. Dopo ogni riunione, i dati delle persone non iscritte verranno cancellati e dovranno essere inviati nuovamente per partecipare alla riunione successiva.

 La riunione Meet sarà attivata cinque minuti prima dell’orario fissato per il suo inizio.

Mario Ardigò, dell'associazione di AC S. Clemente Papa - Roma

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domenica 8 settembre 2024

Che cosa si commemora l’8 Settembre? L’armistizio tra il Regno d’Italia e le Potenze Alleate, a seguito di resa senza condizioni del Regno d’Italia

 Che cosa si commemora l’8 Settembre? L’armistizio tra il Regno d’Italia e le Potenze Alleate, a seguito di resa senza condizioni del Regno d’Italia

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Nota: utilizzo il servizio di AI [artificial intelligence = intelligenza artificiale]  di OpenAI, al quale sono abbonato, per rendere più veloce l’elaborazione di contenuti. Come avverte il gestore del servizio, l’AI di ChatGPT di OpenAI, che è un sistema di ricerca, elaborazione e generazione  di testi molto evoluto in grado di colloquiare con l’utente, può talvolta generare risposte non corrette. Sono ciò che gli specialisti definiscono “allucinazioni” del sistema, analoghe a quelle vissute anche dalle menti umane. Gli utenti sono quindi invitati a verificare la correttezza delle risposte. In genere interrogo l’AI in materie in cui ho almeno un’informazione di base. Dove le risposte prodotte presentano evidenti incongruenze, ne verifico la correttezza, innanzi tutto utilizzando la stessa AI che è in grado di svolgere bene questo controllo, e poi servendomi di altre fonti, principalmente l’enciclopedia Treccani on line. Personalmente ho studiato e pratico il diritto italiano, complesso di materie in cui ho un’informazione più completa per ragioni professionali. Invito tuttavia i lettori a svolgere un lavoro analogo, approfondendo, sia quanto alle risposte generate dall’AI che trascrivo sia in genere quanto a tutto ciò che scrivo, perché, come ho osservato, anche la mente umana incontra gli stessi problemi di quella non umana, la cui architettura funzionale è modellata sulla prima. Il testo tra parentesi quadre che inserisco nella trascrizione della risposta generata dall’AI contiene mie correzioni basate su altre fonti. Le correzioni generate dalla stessa AI a seguito di mie richieste di verifica sono invece inserite nel testo senza evidenziazione.

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Ricerche mediante ChatGPT di OpenAI dell’8-9-24

L'**armistizio [,vale a dire la cessazione delle operazioni di guerra] tra le potenze alleate [, le principali delle quali erano la Gran Bretagna, gli Stati Uniti d’America e L’Unione Sovietica,] e il Regno d’Italia** fu uno degli eventi più significativi della Seconda Guerra Mondiale per l'Italia. Esso venne ufficialmente annunciato l'**8 settembre 1943**, ma le sue conseguenze furono drammatiche, soprattutto a causa della confusione e della rapida reazione tedesca.

 

### **Antefatti e contesto**

Nel luglio del 1943, dopo lo sbarco degli Alleati in Sicilia e il progressivo crollo delle difese italiane, il regime fascista entrò in crisi. Il 25 luglio 1943, Benito Mussolini fu [sfiduciato] dal Gran Consiglio del Fascismo e arrestato su ordine del re Vittorio Emanuele III. Il maresciallo **Pietro Badoglio** venne nominato capo del governo e proclamò la continuità della guerra al fianco dell'Asse, mentre segretamente avviava trattative con le potenze alleate per uscire dal conflitto.

 

Dopo settimane di negoziati segreti, il **3 settembre 1943**, a Cassibile, in Sicilia, fu firmato un armistizio tra l’Italia e gli Alleati. Tuttavia, l'annuncio ufficiale fu posticipato per preparare meglio le operazioni militari alleate e italiane in vista del passaggio di campo.

 

### **L'annuncio dell'armistizio (8 settembre 1943)**

Il **8 settembre 1943**, con un messaggio diffuso via radio, il maresciallo Badoglio annunciò l'armistizio. Questa comunicazione creò un'enorme confusione tra le truppe italiane e nella popolazione. Badoglio affermò che l'Italia aveva accettato le condizioni degli Alleati, ponendo fine alle ostilità contro di loro, ma non diede chiare indicazioni su come gestire la reazione tedesca, che era prevedibilmente ostile.

Il testo del comunicato letto alla radio dal maresciallo **Pietro Badoglio** l'**8 settembre 1943**, annunciando l'armistizio tra il Regno d'Italia e le forze alleate, è il seguente:

 

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«Il Governo italiano, riconosciuta l'impossibilità di continuare l' impari lotta contro la soverchiante potenza avversaria, nell'intento di risparmiare ulteriori e più gravi sciagure alla Nazione, ha chiesto un armistizio al Generale Eisenhower, Comandante in capo delle Forze Alleate anglo-americane. La richiesta è stata accolta. Conseguentemente ogni atto di ostilità contro le Forze anglo-americane deve cessare da parte delle Forze italiane in ogni luogo. Esse però reagiranno ad eventuali attacchi da qualsiasi altra provenienza.»

 

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Questo messaggio fu trasmesso dall'**EIAR (Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche)** e segnò ufficialmente il passaggio dell'Italia dalla parte dell'Asse a quella degli Alleati nella Seconda Guerra Mondiale.

 

### **L'occupazione tedesca dell'Italia**

Con l'annuncio dell'armistizio, l'esercito tedesco, già preparato a questa eventualità con il **Piano Achse**, avviò l'occupazione rapida del territorio italiano. Le truppe tedesche, già presenti in forze nel paese, occuparono in breve tempo gran parte dell'Italia centrale e settentrionale, assumendo il controllo di importanti città come Roma e Milano.

 

L'occupazione tedesca fu rapida a causa del caos nell'esercito italiano, che si trovò senza ordini chiari. Molte unità italiane si disgregarono, mentre altre tentarono di resistere ai tedeschi, spesso senza successo. I tedeschi disarmarono gran parte dell’esercito italiano, facendo prigionieri centinaia di migliaia di soldati italiani e deportandoli nei campi di prigionia in Germania.

A l momento dell'armistizio dell'8 settembre 1943, le forze Alleate avevano già conquistato parti significative dell'Italia meridionale, ma la maggior parte del territorio italiano era ancora sotto il controllo dell'esercito italiano e delle forze tedesche. Ecco la situazione più nel dettaglio:

 

1. **Sicilia**: La Sicilia era già stata liberata dagli Alleati durante l'**Operazione Husky**, iniziata il 9 luglio 1943 e conclusasi il 17 agosto 1943. Questa operazione aveva permesso agli Alleati di stabilire un punto d'appoggio strategico per l'invasione della penisola italiana.

 

2. **Italia continentale (Calabria e Puglia)**: Dopo la conquista della Sicilia, gli Alleati sbarcarono nella parte meridionale della penisola italiana. Il 3 settembre 1943, poche ore prima della firma dell'armistizio, le truppe britanniche attraversarono lo Stretto di Messina e sbarcarono in Calabria (Operazione Baytown). In quei giorni, stavano anche sbarcando in Puglia.

 

3. **Sbarco a Salerno**: Il giorno successivo all'annuncio dell'armistizio, il 9 settembre 1943, le forze Alleate sbarcarono a **Salerno** (Operazione Avalanche), avviando l'invasione della parte continentale dell'Italia più a nord rispetto alla Calabria.

 

 Mentre queste zone erano già sotto il controllo Alleato o in procinto di esserlo, la maggior parte del centro e nord Italia, compresa Roma, era ancora sotto il controllo dell'esercito tedesco e delle forze italiane. Subito dopo l'armistizio, i tedeschi reagirono rapidamente, occupando il nord e il centro del paese, dando inizio a una dura resistenza da parte degli italiani.

 

### **La fuga del re e del governo**

Di fronte all'avanzata tedesca e alla situazione caotica, il **Re Vittorio Emanuele III**, il governo Badoglio e l'alto comando militare fuggirono da Roma verso **Brindisi**, nel sud dell'Italia, che era sotto controllo alleato. Questo gesto venne visto da molti italiani come un tradimento, lasciando il Paese privo di una guida e la capitale esposta alla furia tedesca.

 

### **La Repubblica Sociale Italiana e la resistenza**

Nel frattempo, Benito Mussolini, liberato dai tedeschi il 12 settembre 1943 durante un'operazione aerea, venne messo a capo di un nuovo stato fascista filo-tedesco, la **Repubblica Sociale Italiana** (RSI), con sede a Salò, sulle rive del Lago di Garda. Da quel momento, l'Italia si trovò divisa in due: il sud sotto il controllo degli Alleati e del Regno del Sud, fedele al re e a Badoglio, e il nord occupato dai tedeschi e controllato dalla RSI.

 

Nell'Italia occupata dai tedeschi, iniziò una feroce occupazione militare, accompagnata da rappresaglie, deportazioni di civili e collaborazioni con le forze fasciste locali. Contro l'occupazione tedesca e il regime fascista nacque un vasto movimento di **resistenza partigiana**, che giocò un ruolo cruciale nella lotta per la liberazione del Paese.

 

### **Conseguenze dell'armistizio**

L'armistizio dell'8 settembre 1943 segnò un punto di svolta nella storia italiana.

L'annuncio radiofonico dell'armistizio dell'8 settembre 1943, trasmesso dal generale Pietro Badoglio, fu accolto dalla popolazione italiana con una combinazione di stupore, confusione e incertezza. Molti italiani speravano che l'armistizio avrebbe significato la fine della guerra, ma l'annuncio non fu accompagnato da istruzioni chiare su come comportarsi. Questa mancanza di direttive creò un forte senso di disorientamento.

 

Ecco alcuni aspetti chiave delle reazioni della popolazione:

 

1. **Speranza e sollievo**: Una parte della popolazione accolse la notizia con sollievo, pensando che l'armistizio segnasse la fine della partecipazione italiana alla guerra, un conflitto che aveva causato enormi sofferenze e privazioni.

 

2. **Confusione**: La mancanza di informazioni precise su cosa sarebbe accaduto dopo lasciò gran parte degli italiani in uno stato di incertezza. Non c'era chiarezza su come si sarebbe svolto il passaggio dalle alleanze con i tedeschi agli Alleati.

 

3. **Paura e ansia**: Molti italiani temevano le conseguenze dell'armistizio, in particolare la reazione dei tedeschi, che fino a quel momento erano stati alleati dell'Italia. Questa paura si rivelò fondata, poiché l'esercito tedesco reagì rapidamente occupando gran parte del territorio italiano.

 

4. **Disorientamento tra i militari**: Le forze armate italiane furono particolarmente colpite dalla confusione. Senza ordini chiari, molti soldati si trovarono abbandonati a loro stessi e disarmati, lasciati senza alcuna guida strategica, mentre i tedeschi prendevano il controllo di molte aree del paese.

 

L'annuncio dell'armistizio segnò l'inizio di un periodo di caos, caratterizzato dall'occupazione tedesca nel nord Italia, la nascita della Repubblica Sociale Italiana e l'inizio della Resistenza italiana contro il nazifascismo.

 

[Tuttavia l’armistizio] portò anche a conseguenze drammatiche:

 

1. **Divisione dell’Italia**: Il paese fu diviso in due aree, con il sud sotto il controllo degli Alleati e il nord sotto il dominio tedesco e fascista.

 

2. **La guerra civile**: L'Italia visse un periodo di guerra civile, con forze partigiane antifasciste che combattevano contro le truppe tedesche e le forze della RSI.

 

3. **La deportazione degli ebrei**: Dopo l'occupazione tedesca, ebbe inizio la deportazione sistematica degli ebrei italiani verso i campi di sterminio, un tragico capitolo della Shoah in Italia.

 

4. **La resistenza italiana**: L'occupazione tedesca e la collaborazione fascista portarono alla nascita di un vasto movimento partigiano, che contribuì alla liberazione del paese.

 

In sintesi, l'armistizio del settembre 1943 segnò il crollo definitivo del regime fascista e l'inizio di una nuova fase nella Seconda Guerra Mondiale in Italia, caratterizzata da una brutale occupazione tedesca e da una guerra di liberazione condotta da alleati e partigiani contro le forze nazifasciste.

 Il **Comitato di Liberazione Nazionale** (CLN) in Italia fu costituito il **9 settembre 1943**, all'indomani dell'armistizio dell'8 settembre, che sancì la resa incondizionata dell'Italia agli Alleati durante la Seconda Guerra Mondiale. Il CLN fu formato da rappresentanti dei principali partiti antifascisti italiani (Partito Comunista, Partito Socialista, Partito d'Azione, Democrazia Cristiana, Partito Liberale e Democrazia del Lavoro) con lo scopo di coordinare la Resistenza contro l'occupazione tedesca e il regime fascista della Repubblica Sociale Italiana, guidata da Benito Mussolini.

 

Il CLN giocò un ruolo fondamentale nell'organizzare la lotta partigiana e preparare la transizione verso un governo democratico dopo la liberazione dell'Italia dalle forze nazifasciste.

 

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Mie considerazioni

 

  L’annuncio radiofonico dell’armistizio, da parte del Capo del Governo di allora Pietro Badoglio, succeduto a Benito Mussolini il 25 luglio 1943, l’8 settembre 1943 fu scambiato dalla gente, inizialmente, con la fine della guerra, il che non fu, perché la guerra continuò fino al maggio 1945 nelle parti d’Italia che rimasero sotto il controllo delle truppe d’occupazione tedesche e della Repubblica sociale italiana.

  Questa nuova fase della guerra venne definita Resistenza dalle forze politiche antifasciste che si vennero riorganizzando dal settembre 1943. Fu un movimento, molto composito nei suoi orientamenti politici, a carattere insurrezionale, democratico e irredentista, mirando al ripristino di un regime democratico con l’abbattimento del regime fascista mussoliniano ripristinato costituendo la Repubblica sociale Italiana e la liberazione dell’Italia dall’occupazione tedesca.

  L’armistizio significò lo sganciamento del Regno d’Italia dalla cobelligeranza con il regime nazista hitleriano, che aveva determinato, tra l’altro,  dal 1941 l’intervento italiano nella sanguinosa guerra di aggressione contro l’Unione Sovietica (la Russia e gli altri stati federati nell’Unione), che nella guerra scatenata dal Regime nazista tedesco (Il Terzo Reich) e dai suoi alleati ebbe non meno di 24 milioni di morti.

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Ricerche mediante ChatGPT di OpenAI dell’8-9-24

 

L'Italia intervenne nella guerra contro la Russia durante la **Seconda Guerra Mondiale** inviando il **Corpo di Spedizione Italiano in Russia (CSIR)**, che poi fu ampliato e riorganizzato nella più grande **Armata Italiana in Russia (ARMIR)**. Questo intervento avvenne nel contesto dell'invasione dell'Unione Sovietica da parte della Germania nazista con l'Operazione Barbarossa, a cui l'Italia fascista decise di partecipare per dimostrare fedeltà all'alleanza con Hitler.

 

### Fasi principali dell'intervento:

1. **Corpo di Spedizione Italiano in Russia (CSIR)**:

   - L'Italia inviò il CSIR nel luglio del **1941**, poco dopo l'inizio dell'Operazione Barbarossa, che era iniziata il 22 giugno dello stesso anno. Il CSIR era composto da circa 60.000 uomini e fu inviato come supporto alle forze tedesche impegnate sul fronte orientale.

 

2. **Armata Italiana in Russia (ARMIR)**:

   - Nel **1942**, il CSIR fu ampliato fino a diventare l'**ARMIR**, un'armata di circa 230.000 uomini, dotata di mezzi corazzati, artiglieria e aviazione. L'ARMIR era anche nota come l'**8ª Armata Italiana**.

   - Fu impegnata nelle campagne di Ucraina e sul Don, dove partecipò a pesanti combattimenti contro l'Armata Rossa sovietica.

 

### Ritirata e disastro dell'ARMIR:

Il contributo italiano sul fronte russo si rivelò un disastro. Nell'inverno del **1942-1943**, durante la controffensiva sovietica che seguì la battaglia di Stalingrado, l'ARMIR subì pesantissime perdite. La mancanza di adeguato equipaggiamento invernale e l'inferiorità di mezzi militari rispetto ai sovietici causarono la disfatta. Molti soldati italiani morirono durante la ritirata disorganizzata, mentre migliaia furono fatti prigionieri.

 

L'intervento italiano in Russia si concluse con una delle più gravi sconfitte dell'Italia nella Seconda Guerra Mondiale.

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Ricerca ChatGPT di OpenAI dell’8-9-24

Il numero totale di morti dell'Unione Sovietica durante la Seconda Guerra Mondiale è estremamente elevato e rappresenta una delle perdite più pesanti subite da un singolo paese nel conflitto. Le stime più accettate variano tra **24 e 27 milioni di morti**.

 

Ecco una ripartizione indicativa:

 

1. **Militari**: Si stima che circa **8-11 milioni** di soldati dell'Armata Rossa siano morti, inclusi quelli deceduti in battaglia, per le ferite riportate, o prigionieri di guerra morti nei campi di concentramento nazisti.

  

2. **Civili**: Le perdite civili furono devastanti, con stime di circa **13-16 milioni** di morti. Molti civili morirono a causa delle operazioni militari, bombardamenti, carestie, esecuzioni di massa, deportazioni e altre atrocità commesse durante l'occupazione nazista.

 

L'Unione Sovietica fu teatro di alcune delle battaglie più sanguinose della guerra, come la battaglia di Stalingrado e l'assedio di Leningrado, e subì una devastazione materiale e umana senza precedenti. Le enormi perdite umane, sia militari che civili, contribuirono in modo determinante alla sconfitta della Germania nazista, ma a un costo terribile per il popolo sovietico.

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Le forze militari  ribelli (così si definivano le persone che poi vennero indicate come partigiane) della Resistenza misero in campo un numero di combattenti che viene stimato in oltre 200.000, dei quali circa  140.000 riconosciuti come tali dopo la conclusione delle operazioni belliche ai fini dei benefici previsti per gli ex combattenti.

  Ma il coinvolgimento nella Resistenza da parte del resto della popolazione italiana, anche in ruoli non combattenti, fu sicuramente molto più ampio e, ad esempio, comprese l’assistenza clandestina prestata, a rischio della vita,  in favore delle persone individuate come ebree dal regime fascista e dalle forze di polizia naziste e come tali ricercate.

  Il Papato romano si era sganciato espressamente dal regime fascista mussoliniano con il  radiomessaggio natalizio del 1942, con il quale, in particolare, era stato chiesto alle forze cattoliche, in primo luogo, ma anche a tutte le altre persone sensibili all’appello del Papa di contribuire a progettare un nuovo ordine sociale e politico basato su principi opposti a quelli del fascismo mussoliniano.

https://www.vatican.va/content/pius-xii/it/speeches/1942/documents/hf_p-xii_spe_19421224_radiomessage-christmas.html

Considerazioni sulla guerra mondiale
e sul rinnovamento della società

Diletti figli! Voglia Dio che, mentre la Nostra voce arriva al vostro orecchio, il vostro cuore sia profondamente scosso e commosso dalla serietà profonda, dall'ardente sollecitudine, dalla scongiurante insistenza, con cui Noi vi inculchiamo questi pensieri, che vogliono essere un appello alla coscienza universale e un grido di raccolta per tutti quelli che sono pronti a ponderare e misurare la grandezza della loro missione e responsabilità dalla vastità della sciagura universale.

Gran parte della umanità, e, non rifuggiamo dall'affermarlo, anche non pochi di coloro che si chiamano cristiani, entrano in certa guisa nella responsabilità collettiva dello sviluppo erroneo, dei danni e della mancanza di altezza morale della società odierna.

Questa guerra mondiale, e tutto ciò che le si connette, si tratti dei precedenti remoti o prossimi, o dei suoi procedimenti ed effetti materiali, giuridici e morali, che altro rappresenta se non lo sfacelo, inaspettato forse agl'inconsiderati, ma intuito e deprecato da coloro i quali penetravano a fondo col loro sguardo in un ordine sociale, che dietro l'ingannevole volto o la maschera di formole convenzionali nascondeva la sua debolezza fatale e il suo sfrenato istinto di guadagno e di potere?

Ciò che in tempi di pace giaceva compresso, al rompere della guerra scoppiò in una trista serie di azioni, contrastanti con lo spirito umano e cristiano. Le convenzioni internazionali per rendere meno disumana la guerra, limitandola ai combattenti, per regolare le norme dell'occupazione e della prigionia dei vinti, rimasero lettera morta in vari luoghi; e chi mai vede la fine di questo progressivo peggioramento?

Vogliono forse i popoli assistere inerti a così disastroso progresso? o non debbono piuttosto, sulle rovine di un ordinamento sociale, che ha dato prova così tragica della sua inettitudine al bene del popolo, riunirsi i cuori di tutti i magnanimi e gli onesti nel voto solenne di non darsi riposo, finché in tutti i popoli e le nazioni della terra divenga legione la schiera di coloro, che, decisi a ricondurre la società all'incrollabile centro di gravitazione della legge divina, anelano al servizio della persona e della sua comunanza nobilitata in Dio?

Questo voto l'umanità lo deve agl'innumerevoli morti, che giacciono sepolti nei campi di guerra: il sacrificio della loro vita nel compimento del loro dovere è l'olocausto per un nuovo migliore ordine sociale.

Questo voto l'umanità lo deve all'infinita dolente schiera di madri, di vedove e di orfani, che si son veduti strappare la luce, il conforto e il sostegno della loro vita.

Questo voto l'umanità lo deve a quegl'innumerevoli esuli che l'uragano della guerra ha spiantati dalla loro patria e dispersi in terra straniera; i quali potrebbero far lamento col Profeta: «Hereditas nostra versa est ad alienos, domus nostrae ad extraneos» (Ier, Lam. 5,2).

Questo voto l'umanità lo deve alle centinaia di migliaia di persone, le quali, senza veruna colpa propria, talora solo per ragione di nazionalità o di stirpe, sono destinate alla morte o ad un progressivo deperimento.

Questo voto l'umanità lo deve alle molte migliaia di non combattenti, donne, bambini, infermi e vecchi, a cui la guerra aerea, - i cui orrori Noi già fin dall'inizio più volte denunziammo, - senza discernimento o con insufficiente esame, ha tolto vita, beni, salute, case, luoghi di carità e di preghiera. 

Questo voto l'umanità lo deve alla fiumana di lagrime e amarezze, al cumulo di dolori e tormenti, che procedono dalla rovina micidiale dell'immane conflitto e scongiurano il cielo, invocando la discesa dello Spirito, che liberi il mondo dal dilagare della violenza e del terrore.

 L’appello del Papa era stato raccolto dall’Azione Cattolica e da altre forze del laicato cattolico italiano, che, nel corso di un convegno tenuto tra il 18 e il 24 luglio 1943 presso la foresteria dei monaci benedettini camaldolesi a Camaldoli, frazione del Comune di Poppi, in provincia di Arezzo, sui monti del Casentino, scrissero un progetto di nuova Costituzione intitolato Per la comunità cristiana. Principi dell’ordinamento sociale a cura di un gruppo di studiosi amici di Camaldoli.

https://giuseppecapograssi.wordpress.com/wp-content/uploads/2012/12/codice_di_camaldoli1.pdf

  Notizie molto più ampie sul documento si trovano nel libro Il Codice di Camaldoli, a cura di Tiziano Torresi, Edizioni Studim 2024, con gli atti di un convegno di studi del luglio 2023 a Camaldoli, compreso il testo della prolusione di Matteo Maria Zuppi, presidente della CEI.

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Ricerca mediante ChatGPT di OpenAI dell’8-9-24

 

Il numero dei militari della **Resistenza italiana** sotto il comando del **Comitato di Liberazione Nazionale (CLN)** è difficile da determinare con precisione, poiché le formazioni partigiane erano eterogenee e i combattenti spesso entravano e uscivano dai ranghi a seconda delle circostanze. Tuttavia, si stima che durante la fase culminante della Resistenza, soprattutto nel 1944 e 1945, il numero complessivo dei partigiani attivi sotto il comando del CLN [sia stato di oltre 200.000 combattenti, dei quali circa 140.000 poi riconosciuti come tali ai fini dei benefici previsti per gli ex combattenti].

 

Le formazioni partigiane erano costituite da ex soldati sbandati, membri di gruppi politici antifascisti, e civili che si unirono alla lotta contro l'occupazione nazista e il regime fascista della Repubblica Sociale Italiana. I partigiani agivano principalmente in modalità di guerriglia, operando nelle zone montuose e nelle campagne, ma anche nelle città, e furono essenziali nel logorare le forze occupanti tedesche e fasciste.

 

### Struttura delle formazioni partigiane:

1. **Brigate Garibaldi**: Di ispirazione comunista, erano tra le formazioni più numerose.

2. **Brigate Giustizia e Libertà**: Di ispirazione socialista e azionista.

3. **Brigate Matteotti**: Composte principalmente da socialisti.

4. **Formazioni cattoliche (Fiamme Verdi)**: Collegate alla Democrazia Cristiana.

5. **Monarchici**: Gruppi legati a elementi monarchici e militari fedeli al Re.

 

Non tutti i partigiani erano combattenti a tempo pieno; molti partecipavano in modo sporadico, supportando la Resistenza con azioni di sabotaggio, intelligence o protezione dei combattenti attivi.

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