INCONTRO SINODALE DOMENICA PROSSIMA NELLA CHIESA PARROCCHIALE
Al termine della messa di stamattina a cui ho partecipato, è stato annunciato per la prima volta che domenica prossima, cioè tra soli due giorni, dalle 16, nella chiesa parrocchiale, si farà un'attività relativa al cammino sinodale in corso nelle Chiese in Italia.
Nessun altro dettaglio è stato fornito.
Nessuna documentazione è stata distribuita in merito, né resa disponibile telematicamente.
Mi sono sentito umiliato da questo modo di procedere. Del resto, non è un'esperienza nuova per le persone laiche nella nostra Chiesa quella di essere umiliate. Uno degli obiettivi dello sviluppo della sinodalità ecclesiale è proprio quello di rimediare a questa situazione.
Probabilmente avrei potuto dare un qualche contributo, visto che è da un anno che su questo blog scrivo sistematicamente su temi sinodali, in base a qualcosa che ho letto e, soprattutto, in base all'approfondimento che ne abbiamo fatto come gruppo parrocchiale di Azione Cattolica e che ho vissuto nel Meic Lazio.
Purtroppo avevo preso un altro impegno e non potrò esserci.
Prego le amiche e le amiche del nostro gruppo di partecipare e di cercare di dare un contributo alla positiva riuscita dell'incontro.
Mario
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Lotte di potere e sacralizzazione
In questi giorni si parla di lotte di potere al vertice della nostra Chiesa e ce se ne
scandalizza, ma non si dovrebbe.
La Chiesa è anche una società umana che deve essere
governata: la politica è il governo delle società umane, quindi la Chiesa
esprime una sua politica. Ogni volta che
l’organizzazione politica di una società istituisce posizioni di potere, esse divengono
contendibili: questa è una regolarità che si osserva dappertutto e, in questo
senso, è una legge, come lo sono le leggi della natura. Questo significa che sempre emergono movimenti per
conquistare posizioni sociali di quel genere.
Lo scandalo sorge, per la Chiesa, in quanto
si ritiene che sia stata fondata dal Maestro, figura divinizzata. La Chiesa è anche quindi un complesso di istituzioni sacralizzate. La sua sacralizzazione è ordinata secondo un ordine ragionevole dalla teologia, che non prevede che i poteri ecclesiastici, in quanto espressione del soprannaturale, siano contendibili.
La sacralizzazione è la norma sociale secondo
la quale si dispone che una cosa, un luogo, una persona, un rito, un’istituzione, un concetto,
siano considerate manifestazioni del soprannaturale.
La sacralizzazione ha principalmente funzione politica, serve a stabilizzare un
certo ordine sociale, un assetto di potere.
E’ soprannaturale tutto ciò che si ritiene
sottratto alle leggi della causalità naturale osservabile. Contrariamente a
quello che ritenevano i positivisti europei nell’Ottocento, non siamo in grado,
e secondo le scienze della natura contemporanee non lo saremo mai, di avere precisa consapevolezza della causalità naturale:
quindi comprendiamo la realtà mediante miti, spiegazioni semplificate che
servono a dare un senso dove ci è
impossibile, e sempre lo sarà, di ricavarlo in altro modo. Lo spirito umano ha necessità di un
senso per affrontare la realtà. Quindi vive di miti, anche quando affronta le cose in modo ragionevole. Possiamo
considerare la sacralizzazione come il mito di un potere costituito. E' quindi anche strumento di quel potere. Fondamentalmente serve a
limitare la contendibilità delle posizioni di potere: per questo dà stabilità sociale.
Nessuna sacralizzazione si è però mai rivelata
capace di annientare la contendibilità delle posizione di potere sociale.
Ogni potere sociale dominante cerca, quindi, sempre, di costruirsi intorno una qualche forma di sacralizzazione, ma, inevitabilmente, con il mutare della società di riferimento, tende a trasformarsi o a declinare, e, con esso, anche la sua corrispondente sacralizzazione.
La sacralizzazione non è solo religiosa. La religione si manifesta quando, mediante persone, riti o istituzioni, ci si ritiene legati all’assoluto,
al fondamento di tutto.
Le basi dei sistemi giuridici sono
essenzialmente mitiche, anche se non sempre religiose. Hanno natura mitica le
idee di popolo, nazione, eguaglianza, giustizia, democrazia, così come le idee che vi siano Padri dei popoli
o che il potere sia connaturato al genere maschile. La stessa idea di ragione,
quando assolutizzata, come accade anche in certi correnti teologiche, può
avere natura mitica. Un altro mito è ad
esempio che un presidente rappresenti l’unità nazionale, e anche quest’ultima
ha natura mitica. Tutte le religioni
hanno basi mitiche, e non potrebbe essere diversamente.
Le teologie cercano di ordinare in modo razionale le convinzioni di fede e di giustificare per quella via i costumi religiosi. Si occupano anche delle sacralizzazioni religiose. Il trapasso da forme di sacralizzazione religiosa ad altre comporta quindi anche uno scontro teologico, che nella nostra Chiesa è diventato evidente dagli scorsi anni Cinquanta.
Naturalmente le società, nonostante le sacralizzazioni dei propri poteri pubblici,
continuano ad evolvere secondo le loro proprie leggi che possiamo considerare naturali
e quindi c’è sempre uno scarto tra le sacralizzazioni sulle quali si reggono,
perché è legge sociale anche che ogni potere si dia una sacralizzazione, e la realtà sociale come si manifesta. Quindi ogni posizione di potere rimane contendibile
anche se quelle sacralizzazioni non la vorrebbero come tale. In campo religioso, ogni formazione che contende il potere cerca di proporre una propria teologia di sacralizzazione, che spera, giunta al potere supremo, di imporre a tutta la Chiesa. Su questo fronte sono in prima linea i teologi di dogmatica e l'organismo di polizia politica, ideologica e teologica del Papato, denominato ora Dicastero per la Dottrina della fede, e precedentemente Congregazione, e ancor prima Sant'Uffizio, ultima metamorfosi della crudele Santa Inquisizione.
Le lotte per il potere sociale si manifestano
ad ogni livello, ma più grande e più stabile è il potere collegato ad una
posizione di dominio sociale quanto più esse sono intense. Le democrazie sono un
complesso di principi e di procedure per rendere le lotte di potere meno
distruttive. Sul campo dei principi costituiscono un sistema di limiti.
Nessun potere sociale deve essere illimitato, come forza, estensione e durata,
e questa regola vale anche nella fase delle lotta per conquistarlo.
Il Papato è un potere teologicamente sacralizzato come
illimitato come forza ed estensione e limitato nella durata solo dalla vita di
chi ne è investito. La lotta per il potere non è regolata da principi e
procedure democratiche, quindi può diventare particolarmente efferata e si vale
di metodi subdoli, in particolare della calunnia e della sedizione intestina, per aggirare la repressione, così come sempre avvenne nelle lotte di successione delle
vecchie dinastie sovrane europee, spodestate nel corso dell’Ottocento. Ora agli
eredi di quelle dinastie che ancora rivestono un ruolo politico competono solo
poteri cerimoniali ed essi governano realmente solo sulle proprie famiglie, fino a
che i loro membri non decidano di affrancarsi da quel potere, cosa consentita
nei regimi democratici. Il Papa rimane, credo, l'ultimo sovrano assoluto europeo sacralizzato, almeno secondo il diritto canonico. Di fatto, dal punto di vista sociologico, il suo regno è una oligarchia, che è apparsa sempre travagliata da aspri conflitti interni, nonostante una poco sincera professione di conformità. Nel mondo monarchie analoghe ci sono, a ciò che so, solo nella penisola arabica, in ambiente culturale islamico. In questi contesti la religione appare un problema.
Di fronte alle lotte di potere ecclesiastiche
si può decidere di rimanere legati alle immagini della sacralizzazione ecclesiastica corrente e
allora ce se ne chiamerà fuori.
Altrimenti ci si aggregherà ad uno dei movimenti pretendenti al potere.
Si può farlo però con metodi subdoli e crudeli o cercando di seguire, in ciò che è possibile, principi e
procedure democratiche, in particolare ragionando, argomentando e riconoscendo analoga libertà e dignità a chi la pensa diversamente.
Mario
Ardigò – Azione Cattolica in San Clemente papa – Roma, Monte Sacro, Valli