RIUNIONE
IN PARROCCHIA – IN SALA ROSSA E MEET - DI AC SANCLEMENTE!
19 FEBBRAIO 2022 ORE 17
OGGI, SABATO 19 FEBRAIO 2022, ALLE ORE 17:00, CI RIUNIREMO IN
PARROCCHIA, IN SALA ROSSA, COME GRUPPO SINODALE
PER CONFRONTARCI
SULLA 6° E 7° DOMANDA,
PROPOSTE NELLA FASE
DI ASCOLTO DEL POPOLO DI DIO
NEI CAMMINI SINODALI
MONDIALE E NAZIONALE,
CENTRATE SUL
DIALOGO
6°. DIALOGARE NELLA
CHIESA E NELLA SOCIETÀ’
Il dialogo è un
cammino di perseveranza, che comprende anche silenzi e sofferenze, ma capace di
raccogliere l’esperienza delle persone e dei popoli. Quali sono i luoghi e le
modalità di dialogo all’interno della nostra Chiesa particolare? Come vengono
affrontate le divergenze di visione, i conflitti, le difficoltà? Come
promuoviamo la collaborazione con le Diocesi vicine, con e tra le comunità
religiose presenti sul territorio, con e tra associazioni e movimenti laicali,
ecc.? Quali esperienze di dialogo e di impegno condiviso portiamo
avanti con credenti di altre religioni e con chi non crede? Come la
Chiesa dialoga e impara da altre istanze della società: il mondo della
politica,
dell’economia, della
cultura, la società civile, i poveri...?
7°. CON LE ALTRE
CONFESSIONI CRISTIANE
Il dialogo tra
cristiani di diversa confessione, uniti da un solo Battesimo, ha un posto
particolare nel cammino sinodale. Quali rapporti intratteniamo con i fratelli e
le sorelle delle altre Confessioni cristiane? Quali ambiti riguardano? Quali
frutti abbiamo tratto da questo “camminare insieme”? Quali le difficoltà?
SONO PARTE DELL’INTERROGATIVO
FONDAMENTALE
Una Chiesa sinodale, annunciando il Vangelo,
“cammina insieme”: come questo “camminare insieme” si realizza oggi nella
vostra Chiesa particolare? Quali passi lo Spirito ci invita a compiere per
crescere nel nostro “camminare insieme”?
Si potrà partecipare anche in video conferenza Meet e con il link o con il codice di accesso che sono stati comunicati
ATTIVEREMO LA
VIDEOCONFERENZA MEET DALLA 16:50
Ora è più semplice accedere in Meet.
Fare clic
o tap sul link. Oppure:
andare su https://apps.google.com/meet/ , inserire il codice
della riunione e cliccare su Partecipa;
nella schermata successiva, inserire
il proprio nome a destra e cliccare su Chiedi di partecipare. Attendere di essere ammessi alla riunione.
A questo indirizzo
di YouTube
https://www.youtube.com/watch?v=GorIYoaHGjk
potrete vedere un
video in cui si insegna, passo per passo, come partecipare.
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Il dialogo è una forma di relazione che si fa confrontando argomenti.
La parola dialogo deriva dal greco antico
διά che si legge dià
“mediante”
λóγος che si legge lógos
“discorso”
διάλογος
dialogo
Prima si vuole la relazione
Poi si discorre
Discorrere significa parlare
e ascoltare tenendo conto degli
argomenti delle altre persone
Perché si vuole la
relazione?
NON C’E’ RELAZIONE SENZA UNO SCOPO COMUNE
ESSO PUO’ ESSERE
FARE PACE MEDIANTE UN ACCORDO
METTERSI D’ACCORDO SU QUALCOSA DA FARE INSIEME
LA RELAZIONE DI DIALOGO
PRODUCE SEMPRE UNA DECISIONE
COLLETTIVA
L’ALTRO MODO DI ENTRARE IN
RELAZIONE E’ IL CONFLITTO
Si dialoga quando ci si riconosce pari dignità
In ogni relazione umana è
sempre questione di vita o di morte
Sono disposto a convivere con l’altra persona o penso che starei meglio
se non ci fosse e quindi vorrei toglierla di mezzo?
Preferiamo togliere di mezzo gli altri quando ci fanno paura o quando hanno qualcosa che vogliamo assolutamente e che gli altri rifiutano di cederci.
NON E’ UNA VERA RELAZIONE DI
DIALOGO QUELLA IN CUI MANCA
UNO SCOPO COMUNE
O
IL DISCORSO
O
UNA DECISIONE CONDIVISA
NELLE INDICAZIONI OPERATIVE
PER I GRUPPI SINODALI CHE I NOSTRI VESCOVI CI HANNO DATO SI E’ RACCOMANDATO DI NON FARE DIBATTITI, VALE A DIRE DI
NON DISCORRERE
QUINDI SI E’ RACCOMANDATO
DI
NON DIALOGARE
SE NON "SOLO UN PO' ",
NON ESSENDO COMUNQUE
ESSENZIALE
FARLO
Si può usare un metodo adatto per il dialogo di gruppo che rifletta i principi della sinodalità. Per esempio, il metodo della Conversazione Spirituale promuove la partecipazione attiva, l’ascolto attento, il discorso riflessivo e il discernimento spirituale. I partecipanti formano piccoli gruppi di circa 6-7 persone di diversa provenienza. Questo metodo richiede almeno un’ora per la sua esecuzione e comprende tre parti. Nella prima, ognuno, a turno, condivide il frutto della propria preghiera, in relazione alle domande per la riflessione fatte circolare in precedenza (cfr. n. 5 di questa Appendice). Non è previsto alcun dibattito in questa fase; i partecipanti semplicemente ascoltano a fondo ogni persona e osservano come lo Spirito Santo sta agendo in loro stessi, nella persona che sta parlando e nel gruppo nel suo insieme. Segue un tempo di silenzio per osservare i movimenti interiori di ciascuno. Nella seconda parte, i partecipanti condividono ciò che li ha colpiti di più nel primo blocco e durante il tempo di silenzio. Si può anche fare un po’ di dialogo ma mantenendo la stessa attenzione spirituale. Anche questo blocco è seguito da un tempo di silenzio. Infine, nel terzo blocco, i partecipanti riflettono su ciò che nella conversazione ha loro mosso qualcosa dentro e su ciò che li ha colpiti più profondamente. Vengono rilevate anche intuizioni nuove e domande che non hanno ancora trovato una risposta. Preghiere spontanee di gratitudine possono concludere la conversazione. [dal Vademecum diffuso dalla Segreteria del Sinodo dei vescovi]
E’ STRANO, PERO’, CHE SI
DEBBA DISCUTERE DI DIALOGO SENZA DIALOGARE
QUANTE VOLTE E’ ACCADUTO
NELLA NOSTRA PARROCCHIA DI FARE UN DIALOGO CHE AVESSE TUTTI E TRE QUEGLI
ELEMENTI (SCOPO-DISCORRERE-DECISIONE COLLETTIVA)?
La legge della Chiesa
prevede una istituzione che nella parrocchia è destinata a dialogare per decidere insieme
RICOSCENDOSI PARI DIGNITA’
PER UNO SCOPO COMUNE
DISCORRENDO
DECIDENDO INSIEME
E’
IL CONSIGLIO PASTORALE
PARROCCHIALE
a cui partecipano i preti, i
responsabili dei gruppi e servizi attivi nelle parrocchia e alcuni membri
eletti dalla comunità parrocchiale ed altri nominati dal parroco
ESSO E’ UN
ORGANISMO SINODALE
FU INFATTI INTRODOTTO PER
DARE ATTUAZIONE A QUEL GRANDE SINODO CHE FU IL CONCILIO VATICANO 2°, CELEBRATO
A ROMA TRA IL 1962 E IL 1965
Dal 1994, per decreto del
cardinale vicario è obbligatorio a Roma!