Ripubblico, perché tornato d'attualità
Guerra e pace
Capire gli europei è difficile anche a loro stessi. Infatti gli europei
immaginano di essere diversi da come realmente sono. Questo, in genere, accade
anche agli altri popoli.
Per cominciare a capire gli europei può essere
utile leggere il romanzo Guerra e Pace dello
scrittore russo Lev Tolstoj (1929-1910). Fu un’anima profondamente cristiana e
un riformatore sociale, nei limiti consentiti dal regime assolutistico che
dominava la Russia ai suoi tempi. Il romanzo fu pubblicato nel 1869, quando in
Italia si stava per combattere l’ultima guerra per l’unità nazionale, quella
contro lo Stato Pontificio, il piccolo regno dei Papi nell’Italia centrale con
capitale Roma. E’ ambientato nel 1819, al tempo dell’invasione francese della
Russia, guidata dal nuovo imperatore Napoleone Bonaparte (1769-1821). Rende
evidente la realtà profondamente conflittuale dell’Europa e fa risaltare
maggiormente la conquista di una lunga pace ottenuta dagli europei dopo il 1945
e finora. Ai tempi nostri si stanno progressivamente creando le condizioni di
nuovi conflitti. Una delle linee di frattura tra gli europei corre tra l’Europa
occidentale e i Russi, come ai tempi di Bonaparte. L’altra tra l’Europa
continentale e la Gran Bretagna, e anche in questo caso come ai tempi del
Bonaparte. Altre linee di frattura le stanno creando gli italiani, in
particolare tra l’Italia e la Germania, come già accaduto per tutto il Secondo
Millennio della nostra era, e tra l’Italia e la Francia, come accaduto ai tempi
dell’invasione dello Stato Pontificio ad opera del nuovo Regno d’Italia, nel
1870. Nella chiesa di San Luigi dei Francesi, a Roma nei pressi di piazza
Navona, una lapide ricorda i militari francesi caduti nella difesa della città
dagli invasori. Il contrasto tra gli italiani, da una parte, e i francesi e i
tedeschi dall’altra colpisce al cuore il processo di pacificazione europea, che
proprio da quei popoli iniziò nel 1951,
pochi anni dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale.
Il processo di pace attuato in Europa
non riuscì a coinvolgere i Russi, dopo la caduta del regime sovietico,
nel 1991, e riuscì a coinvolgere solo parzialmente la Gran Bretagna dal 1973
fino a quest’anno, nel quale quel regno dovrebbe distaccarsene. La Gran
Bretagna mantiene un proprio esteso sistema di integrazione economica in più
continenti, in stati un tempo da essa dominati e che ora sono legati in
un’organizzazione internazionale denominata Commonwealth,
costituito nel 1920 e riformato nel 1931 e nel 1965. Questo, e la circostanza
che dall’Europa continentale vennero storicamente le più gravi minacce per gli
inglesi, trattiene la Gran Bretagna sulla via dell’integrazione europea, che
anche negli anni dell’adesione alla Comunità Economica Europea e poi all’Unione
Europea non è stata mai piena. Per
quanto riguarda i russi, l’impossibilità di adesione prima è dipesa dal
vivissimo contrasto ideologico tra i sistemi politici liberali capitalisti
degli europei occidentali e quelli comunisti degli europei occidentali, poi
dagli anni 90, fondamentalmente, dal fatto che il processo di disgregazione e
riaggregazione dell’Unione Sovietica ha mantenuto alla Russia la condizione di
stato esteso su due continenti, l’Europa e l’Asia, e per tale motivo non
integrabile nell’Unione Europea.
L’Unione Europea è divenuta una realtà pacifica perché si è fortemente
voluta renderla così. Se avesse preso come esempio gli Stati Uniti d’America
non lo sarebbe diventata. L’Unione Europa è ancora una potenza pacifica sia
all’interno che all’esterno: il mantenimento della pace è uno dei suoi
principali obiettivi. Naturalmente alcuni stati europei sono stati impegnati in
guerre, ma solo locali, circoscritte. In particolare lo sono state la Francia e
la Gran Bretagna. Per il resto gli europei coinvolti nell’Unione Europea hanno
fatto guerra, ma sempre su scala limitata, circoscritta, nel quadro
dell’organizzazione militare della NATO, dominata dagli Stati Uniti d’America,
che mantengono diverse basi militari in Italia e in Germania, dai tempi
dell’abbattimento dei regimi fascisti che dominavano quelle nazioni. L’Unione
Europea non ha un proprio esercito, anche se vi sono reparti militari integrati
tra diverse nazionalità.
La cultura di pace dell’Unione Europea dipende in gran parte da idealità
cristiane. I cristiani sono stati protagonisti nella costruzione dell’Unione
Europea, e atra essi i cattolici, ad esempio, agli inizi, un politico italiano
come Alcide De Gasperi (1881-1954). Negli anni ’90, fondamentali per l’ultima
fase del processo di integrazione europea, fu molto importante il lavoro del
politico tedesco democristiano Helmut Kohl (1930-2017), che fu
ininterrottamente Cancelliere, vale a dire capo del governo,
tra il 1982 e il 1998. Il papa Karol Wojtya - Giovanni Paolo 2° ha avuto
un’influenza culturale notevole nella scelta di costruire un’Unione Europea che
integrasse anche stati dell’Europa Orientale un tempo dominati dall’Unione
Sovietica. Le ragioni di questo orientamento furono diverse tra gli europei
occidentali e quelli orientali. Nei primi si pensò che lasciare fuori gli
europei orientali, che pure aveva storie ed economie tanto di verse da quelle
degli occidentali, avrebbe reso instabile l’Europa e, comunque, non gestibili
gli imponenti flussi migratori verso Occidente, che avevano caratterizzato la
fase di dissolvimento dei regimi comunisti dal 1989 e che era prevedibile che
si intensificassero. Non si volevano riscostruire le barriere che, alla fine,
gli stati dell’Europa orientale, nella fase di dissoluzione di loro regimi
comunisti, avevano aperto. Tra gli europei orientali prevaleva l’esigenza di
distaccarsi dall’influsso politico dei russi. In diversi casi il processo di
integrazione europea passò per loro anche per l’integrazione nella NATO.
Questo, e non l’integrazione nell’Unione Europa, fu considerata come una
minaccia dalla nuova Russia, e non senza ragioni. Mentre l’integrazione degli
orientali nell’Unione Europea fu condotta dagli europei, quella nella NATO fu
dominata dagli statunitensi. La prima fu caratterizzata da finalità pacifiche,
non così la seconda, del resto in linea con le storiche tendenze della NATO.
Tutto ciò fu all’origine dell’ultima
cruenta fase della crisi ucraina,
nel 2014.
La cultura della pace è attualmente ancora al
centro della nostra dottrina sociale, ma tra i fedeli ve ne è sempre minore
consapevolezza, mano a mano che vengono meno
più anziani, che ebbero esperienza personale della guerra. La
realizzazione della pace, quindi dell’unità e della fraternità, è addirittura
l’essenza della nostra fede, come scritto nell’appello dell’altro giorno Restiamo umani:
«Nell’occasione
in cui celebriamo il dono dell’unità e della fraternità fra i cristiani, desideriamo
spiegare a tutti che per noi aiutare chi ha bisogno non è un gesto buonista, di
ingenuo altruismo o, peggio ancora, di convenienza: è l’essenza stessa della
nostra fede».
La pace inizia infatti quando invece di
ammazzare per prevalere si decide di aiutare per integrare. Naturalmente, di
fronte al Cielo, cerchiamo di giustificarci, quando ammazziamo, che facciamo
sia colpendo che abbandonando: sosteniamo di essere stati costretti a farlo,
per salvare le nostre vite. Si è sempre fatto così.
Mario Ardigò -
Azione Cattolica in San Clemente papa - Roma, Monte Sacro, Valli.
Traducciones en inglés y español hechas con la
ayuda de Google Translator.
War and peace
Understanding
Europeans is difficult even for themselves. In fact, Europeans imagine they are
different from how they really are. This, in general, also happens to other
peoples.
To begin to understand Europeans it may
be useful to read the novel War and Peace by the Russian writer Lev Tolstoy
(1929-1910). It was a deeply Christian soul and a social reformer, within the
limits allowed by the absolutist regime that dominated Russia in its time. The
novel was published in 1869, when Italy was about to fight the last war for
national unity, that against the Papal State, the small kingdom of the Popes in
central Italy with Rome capital. It is set in 1819, at the time of the French
invasion of Russia, led by the new emperor Napoleon Bonaparte (1769-1821). It
makes evident the deeply conflictive reality of Europe and highlights the
conquest of a long peace achieved by the Europeans after 1945 and so far. In
our times the conditions of new conflicts are progressively being created. One
of the fracture lines between Europeans runs between Western Europe and the
Russians, as in the days of Bonaparte. The other between continental Europe and
Great Britain, and also in this case as in the days of the Bonaparte. Other
lines of fracture are creating the Italians, particularly between Italy and
Germany, as happened throughout the second millennium of our era, and between
Italy and France, as happened at the time of the invasion of the state
Pontifical by the new Kingdom of Italy, in 1870. In the church of San Luigi dei
Francesi, in Rome near Piazza Navona, a plaque commemorates the French soldiers
who fell in defense of the city from invaders. The contrast between the
Italians, on the one hand, and the French and the Germans on the other, strikes
at heart the process of European pacification, which began in 1951 just a few
years after the end of the Second World War.
The peace process implemented in Europe failed
to involve the Russians, after the fall of the Soviet regime, in 1991, and
managed to only partially involve Britain from 1973 until this year, in which
that kingdom should detach itself. Britain maintains its own extensive system
of economic integration on several continents, in states once dominated by it
and which are now linked in an international organization called the
Commonwealth, established in 1920 and reformed in 1931 and 1965. This, and the
fact that from continental Europe historically came the most serious threats to
the British, it keeps Britain on the path of European integration, which even
in the years of membership of the European Economic Community and then the
European Union has never been full. As far as the Russians are concerned, the
impossibility of accession before has depended on the very lively ideological
contrast between the liberal capitalist political systems of Western Europeans
and the communist Western Europeans, then since the 1990s, fundamentally, by
the fact that the process of disintegration and re-aggregation of the Soviet
Union has maintained Russia status extended on two continents, Europe and Asia,
and for this reason it can not be integrated into the European Union.
The European Union has become a
peaceful reality because it was strongly desired to make it this way. If he
took as an example the United States of America would not have become. The
European Union is still a peaceful power both inside and outside: the
maintenance of peace is one of its main objectives. Naturally some European
states have been engaged in wars, but only local, circumscribed. In particular,
it was France and Great Britain. For the rest, the Europeans involved in the
European Union have made war, but always on a limited, circumscribed scale,
within the framework of the NATO military organization, dominated by the United
States of America, which maintain various military bases in Italy and Germany,
from the times of the demolition of the fascist regimes that dominated those
nations. The European Union does not have its own army, even if there are
military units integrated between different nationalities.
The culture of peace of the European Union
depends largely on Christian ideals. Christians have been protagonists in the
construction of the European Union, and at first they Catholics, for example,
at the beginning, an Italian politician like Alcide De Gasperi (1881-1954). In
the 90s, fundamental for the last phase of the process of European integration,
the work of the German Democrat politician Helmut Kohl (1930-2017) was very
important. He was the unqualified Chancellor, that is, head of government,
between 1982 and 1998. Pope Karol Wojtya - John Paul II had a significant
cultural influence in the decision to build a European Union that would also
integrate Eastern European states once dominated by the Soviet Union. The
reasons for this orientation were different between Western and Eastern
Europeans. In the former it was thought that leaving the Eastern Europeans out,
who also had histories and economies that differed from those of the
Westerners, would have made Europe unstable and, in any case, the massive
migratory flows to the West that had characterized the phase of dissolution of
the communist regimes since 1989 and it was foreseeable that they would
intensify. They did not want to rebuild the barriers that, in the end, the
states of Eastern Europe, in the phase of dissolution of their communist
regimes, had opened up. Among Eastern Europeans, the need to detach from the
political influence of the Russians prevailed. In many cases, the process of
European integration also passed through them for integration into NATO. This,
and not integration into the European Union, was regarded as a threat by the
new Russia, and not without reason. While the integration of the Orientals into
the European Union was conducted by the Europeans, that in NATO was dominated
by the Americans. The first was characterized by peaceful purposes, not the
latter, moreover in line with the historical tendencies of NATO. All this was
the origin of the last bloody phase of the Ukrainian crisis, in 2014.
The culture of peace is still at the
center of our social doctrine, but among the faithful there is always less
awareness, as they are less senior, who had personal experience of the war. The
realization of peace, therefore of unity and fraternity, is even the essence of
our faith, as written in the appeal of the other day Let's remain human:
"On the occasion when we celebrate the
gift of unity and fraternity among Christians, we wish to explain to everyone
that for us to help those in need is not a gesture of goodness, of naive
altruism or, even worse, of convenience: it is the essence of our faith ".
In fact, peace begins when instead
of killing to prevail, it is decided to help to integrate. Naturally, in the
face of Heaven, we try to justify ourselves, when we kill, what we do both by
striking and by abandoning: we claim to have been forced to do so, to save our
lives. It has always been this way.
Mario Ardigò - Catholic Action in San Clemente
pope - Rome, Monte Sacro, Valli.
Guerra y paz
Comprender a los
europeos es difícil incluso para ellos mismos. De hecho, los europeos imaginan
que son diferentes de cómo son realmente. Esto, en general, también le sucede a
otros pueblos.
Para comenzar a entender a
los europeos, puede ser útil leer la novela Guerra y paz del escritor ruso Lev
Tolstoy (1929-1910). Era un alma profundamente cristiana y un reformador
social, dentro de los límites permitidos por el régimen absolutista que
dominaba a Rusia en su tiempo. La novela se publicó en 1869, cuando Italia
estaba a punto de librar la última guerra por la unidad nacional, contra el
Estado papal, el pequeño reino de los Papas en Italia central con la capital de
Roma. Está ambientada en 1819, en el momento de la invasión francesa de Rusia,
dirigida por el nuevo emperador Napoleón Bonaparte (1769-1821). Hace evidente
la realidad profundamente conflictiva de Europa y destaca la conquista de una
larga paz lograda por los europeos después de 1945 y hasta ahora. En nuestros
tiempos se están creando progresivamente las condiciones de nuevos conflictos.
Una de las líneas de fractura entre los europeos se extiende entre Europa
occidental y los rusos, como en los días de Bonaparte. La otra entre Europa
continental y Gran Bretaña, y también en este caso como en los días del
Bonaparte. Otras líneas de fractura están creando a los italianos,
particularmente entre Italia y Alemania, como sucedió durante el segundo
milenio de nuestra era, y entre Italia y Francia, como sucedió en el momento de
la invasión del estado. Pontificia por el nuevo Reino de Italia, en 1870. En la
iglesia de San Luigi dei Francesi, en Roma, cerca de Piazza Navona, una placa
conmemora a los soldados franceses que cayeron en defensa de la ciudad de los
invasores. El contraste entre los italianos, por un lado, y los franceses y los
alemanes, por otro, llama la atención sobre el proceso de pacificación europea,
que comenzó en 1951, pocos años después del final de la Segunda Guerra Mundial.
una vez estuvieron dominados por
él y que ahora están vinculados en una organización internacional llamada
Commonwealth, establecida en 1920 y reformada en 1931 y 1965. Esto, y El hecho
de que, desde la Europa continental, vinieran históricamente las amenazas más
graves para los británicos, mantiene a Gran Bretaña en el camino de la
integración europea, que incluso en los años de pertenencia a la Comunidad
Económica Europea y luego a la Unión Europea nunca ha estado completa. En lo
que respecta a los rusos, la imposibilidad de acceder antes dependía del muy
vivo contraste ideológico entre los sistemas políticos capitalistas liberales
de los europeos occidentales y los comunistas europeos occidentales, desde
entonces desde los años 90, fundamentalmente por el hecho de que el proceso de
desintegración y agregación La Unión Soviética ha mantenido el estatus de Rusia
extendido en dos continentes, Europa y Asia, y por esta razón no puede
integrarse en la Unión Europea.
La Unión Europea se
ha convertido en una realidad pacífica porque se deseaba hacerlo de esta
manera. Si tomara como ejemplo, los Estados Unidos de América no se habrían
convertido. La Unión Europea sigue siendo una potencia pacífica tanto dentro
como fuera: el mantenimiento de la paz es uno de sus principales objetivos.
Naturalmente, algunos estados europeos han participado en guerras, pero solo
locales, circunscritos. En particular, fue Francia y Gran Bretaña. Para el
resto, los europeos que participan en la Unión Europea han hecho la guerra,
pero siempre en una escala limitada y circunscrita, en el marco de la
organización militar de la OTAN, dominada por los Estados Unidos de América,
que mantienen varias bases militares en Italia y Alemania. desde los tiempos de
la demolición de los regímenes fascistas que dominaron esas naciones. La Unión
Europea no tiene su propio ejército, incluso si hay unidades militares
integradas entre diferentes nacionalidades.
La cultura de paz de la Unión
Europea depende en gran medida de los ideales cristianos. Los cristianos han
sido protagonistas en la construcción de la Unión Europea, y al principio son
católicos, por ejemplo, al principio, un político italiano como Alcide De
Gasperi (1881-1954). En la década de los 90, fundamental para la última fase
del proceso de integración europea, el trabajo del político demócrata alemán
Helmut Kohl (1930-2017) fue muy importante: fue el Canciller no calificado, es
decir, el jefe de gobierno, entre 1982 y 1998. Papa Karol Wojtya - Juan Pablo
II tuvo una influencia cultural significativa en la decisión de construir una
Unión Europea que también integraría estados de Europa del Este, una vez
dominados por la Unión Soviética. Las razones de esta orientación fueron
diferentes entre los europeos occidentales y orientales. En el primero se
pensaba que excluir a los europeos del este, que también tenían historias y
economías que diferían de las de los occidentales, habría hecho que Europa
fuera inestable y, en cualquier caso, los flujos migratorios masivos hacia el
oeste que caracterizaron la fase de Disolución de los regímenes comunistas
desde 1989 y era previsible que se intensificarían. No querían reconstruir las
barreras que, al final, los estados de Europa del Este, en la fase de
disolución de sus regímenes comunistas, habían abierto. Entre los europeos del
este, prevaleció la necesidad de desprenderse de la influencia política de los
rusos. En muchos casos, el proceso de integración europea también pasó por
ellos para integrarse en la OTAN. Esto, y no la integración en la Unión
Europea, fue considerado como una amenaza por la nueva Rusia, y no sin razón.
Mientras que la integración de los orientales en la Unión Europea fue llevada a
cabo por los europeos, en la OTAN estuvo dominada por los estadounidenses. El
primero se caracterizó por propósitos pacíficos, no el segundo, además de estar
en línea con las tendencias históricas de la OTAN. Todo esto fue el origen de
la última fase sangrienta de la crisis ucraniana, en 2014.
La cultura de paz todavía
está en el centro de nuestra doctrina social, pero entre los fieles siempre hay
menos conciencia, ya que son menos veteranos, que tenían experiencia personal
de la guerra. La realización de la paz, por lo tanto de la unidad y la
fraternidad, es incluso la esencia de nuestra fe, como está escrito en el
llamado del otro día: Seamos humanos:
"En la ocasión en que
celebramos el don de la unidad y la fraternidad entre los cristianos, deseamos
explicar a todos que ayudar a los necesitados no es un gesto de bondad, de
altruismo ingenuo o, lo que es peor, de conveniencia: es el esencia de nuestra
fe ".
De hecho, la paz
comienza cuando en lugar de matar para prevalecer, se decide ayudar a integrar.
Naturalmente, frente al Cielo, tratamos de justificarnos, cuando matamos, lo
que hacemos tanto al golpear como al abandonar: afirmamos que nos hemos visto
obligados a hacerlo, a salvar nuestras vidas. Siempre ha sido así.
Mario Ardigò - Acción católica en
la parroquia San Clemente Papa - Roma, Monte Sacro, Valli.