INFORMAZIONI UTILI SU QUESTO BLOG

  Questo blog è stato aperto da Mario Ardigò per consentire il dialogo fra gli associati dell'associazione parrocchiale di Azione Cattolica della Parrocchia di San Clemente Papa, a Roma, quartiere Roma - Montesacro - Valli, un gruppo cattolico, e fra essi e altre persone interessate a capire il senso dell'associarsi in Azione Cattolica, palestra di libertà e democrazia nello sforzo di proporre alla società del nostro tempo i principi di fede, secondo lo Statuto approvato nel 1969, sotto la presidenza nazionale di Vittorio Bachelet, e aggiornato nel 2003.

  This blog was opened by Mario Ardigò to allow dialogue between the members of the parish association of Catholic Action of the Parish of San Clemente Papa, in Rome, the Roma - Montesacro - Valli district, a Catholic group, and between them and other interested persons to understand the meaning of joining in Catholic Action, a center of freedom and democracy in the effort to propose the principles of faith to the society of our time, according to the Statute approved in 1969, under the national presidency of Vittorio Bachelet, and updated in 2003.

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L’Azione Cattolica Italiana è un’associazione di laici nella chiesa cattolica che si impegnano liberamente per realizzare, nella comunità cristiana e nella società civile, una specifica esperienza, ecclesiale e laicale, comunitaria e organica, popolare e democratica. (dallo Statuto)

Italian Catholic Action is an association of lay people in the Catholic Church who are freely committed to creating a specific ecclesial and lay, community and organic, popular and democratic experience in the Christian community and in civil society. (from the Statute)

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  Questo blog è un'iniziativa di laici aderenti all'Azione Cattolica della parrocchia di San Clemente papa e manifesta idee ed opinioni espresse sotto la personale responsabilità di chi scrive. Esso non è un organo informativo della parrocchia né dell'Azione Cattolica e, in particolare, non è espressione delle opinioni del parroco e dei sacerdoti suoi collaboratori, anche se i laici di Azione Cattolica che lo animano le tengono in grande considerazione.

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  Scrivo per dare motivazioni ragionevoli all’impegno sociale. Lo faccio secondo l’ideologia corrente dell’Azione Cattolica, che opera principalmente in quel campo, e secondo la mia ormai lunga esperienza di vita sociale. Quindi nell’ordine di idee di una fede religiosa, dalla quale l’Azione Cattolica trae i suoi più importanti principi sociali, ma senza fare un discorso teologico, non sono un teologo, e nemmeno catechistico, di introduzione a quella fede. Secondo il metodo dell’Azione Cattolica cerco di dare argomenti per una migliore consapevolezza storica e sociale, perché per agire in società occorre conoscerla in maniera affidabile. Penso ai miei interlocutori come a persone che hanno finito le scuole superiori, o hanno raggiunto un livello di cultura corrispondente a quel livello scolastico, e che hanno il tempo e l’esigenza di ragionare su quei temi. Non do per scontato che intendano il senso della terminologia religiosa, per cui ne adotto una neutra, non esplicitamente religiosa, e, se mi capita di usare le parole della religione, ne spiego il senso. Tengo fuori la spiritualità, perché essa richiede relazioni personali molto più forti di quelle che si possono sviluppare sul WEB, cresce nella preghiera e nella liturgia: chi sente il desiderio di esservi introdotto deve raggiungere una comunità di fede. Può essere studiata nelle sue manifestazioni esteriori e sociali, come fanno gli antropologi, ma così si rimane al suo esterno e non la si conosce veramente.

  Cerco di sviluppare un discorso colto, non superficiale, fatto di ragionamenti compiuti e con precisi riferimenti culturali, sui quali chi vuole può discutere. Il mio però non è un discorso scientifico, perché di quei temi non tratto da specialista, come sono i teologi, gli storici, i sociologi, gli antropologi e gli psicologi: non ne conosco abbastanza e, soprattutto, non so tutto quello che è necessario sapere per essere un specialista. Del resto questa è la condizione di ogni specialista riguardo alle altre specializzazioni. Le scienze evolvono anche nelle relazioni tra varie specializzazioni, in un rapporto interdisciplinare, e allora il discorso colto costituisce la base per una comune comprensione. E, comunque, per gli scopi del mio discorso, non occorre una precisione specialistica, ma semmai una certa affidabilità nei riferimento, ad esempio nella ricostruzione sommaria dei fenomeni storici. Per raggiungerla, nelle relazioni intellettuali, ci si aiuta a vicenda, formulando obiezioni e proposte di correzioni: in questo consiste il dialogo intellettuale. Anch’io mi valgo di questo lavoro, ma non appare qui, è fatto nei miei ambienti sociali di riferimento.

  Un cordiale benvenuto a tutti e un vivo ringraziamento a tutti coloro che vorranno interloquire.

  Dall’anno associativo 2020/2021 il gruppo di AC di San Clemente Papa si riunisce abitualmente due martedì e due sabati al mese, alle 17, e anima la Messa domenicale delle 9. Durante la pandemia da Covid 19 ci siamo riuniti in videoconferenza Google Meet. Anche dopo che la situazione sanitaria sarà tornata alla normalità, organizzeremo riunioni dedicate a temi specifici e aperte ai non soci con questa modalità.

 Per partecipare alle riunioni del gruppo on line con Google Meet, inviare, dopo la convocazione della riunione di cui verrà data notizia sul blog, una email a mario.ardigo@acsanclemente.net comunicando come ci si chiama, la email con cui si vuole partecipare, il nome e la città della propria parrocchia e i temi di interesse. Via email vi saranno confermati la data e l’ora della riunione e vi verrà inviato il codice di accesso. Dopo ogni riunione, i dati delle persone non iscritte verranno cancellati e dovranno essere inviati nuovamente per partecipare alla riunione successiva.

 La riunione Meet sarà attivata cinque minuti prima dell’orario fissato per il suo inizio.

Mario Ardigò, dell'associazione di AC S. Clemente Papa - Roma

NOTA IMPORTANTE / IMPORTANT NOTE

SUL SITO www.bibbiaedu.it POSSONO ESSERE CONSULTATI LE TRADUZIONI IN ITALIANO DELLA BIBBIA CEI2008, CEI1974, INTERCONFESSIONALE IN LINGUA CORRENTE, E I TESTI BIBLICI IN GRECO ANTICO ED EBRAICO ANTICO. CON UNA FUNZIONALITA’ DEL SITO POSSONO ESSERE MESSI A CONFRONTO I VARI TESTI.

ON THE WEBSITE www.bibbiaedu.it THE ITALIAN TRANSLATIONS OF THE BIBLE CEI2008, CEI1974, INTERCONFESSIONAL IN CURRENT LANGUAGE AND THE BIBLICAL TEXTS IN ANCIENT GREEK AND ANCIENT JEWISH MAY BE CONSULTED. WITH A FUNCTIONALITY OF THE WEBSITE THE VARIOUS TEXTS MAY BE COMPARED.

domenica 20 ottobre 2019

Domenica 20-10-19 – 29° del Tempo Ordinario - Lezionario dell’anno C per le domeniche e le solennità – colore liturgico: verde – salterio: 1° settimana -Letture e sintesi dell’omelia della Messa delle undici - avvisi del parroco e di Azione Cattolica. Sunday October 20, 2019 - 29th Sunday in Ordinary Time - Lectionary of year C for Sundays and solemnities - liturgical color: green - psaltery: 1th week - Readings and summary of the homily of Mass on eleven o’clock - notices from the parson and from Catholic Action parish group

Domenica 20-10-19  – 29° del Tempo Ordinario -   Lezionario dell’anno C per le domeniche e le solennità –  colore liturgico: verde – salterio: 1° settimana -Letture e sintesi dell’omelia della  Messa delle undici - avvisi  del parroco e di   Azione Cattolica.

Sunday October 20, 2019 - 29th Sunday in Ordinary Time - Lectionary of year C for Sundays and solemnities - liturgical color: green - psaltery: 1th week - Readings and summary of the  homily of Mass on eleven o’clock - notices from the parson and from Catholic Action parish group


Alla Messa delle nove il gruppo parrocchiale di Azione Cattolica  era nei banchi di sinistra, a fianco dell’altare, guardando l’abside.
 At the nine o'clock Mass the Catholic Action parish group was on the left banks, next to the altar, looking at the apse.

Riunione infrasettimanale del gruppo parrocchiale di Azione Cattolica: martedì 22 ottobre 2019, alle ore 17  in sala rossa. Proseguiremo le riflessioni sul tema della città dell’uomo, con l’aiuto della Bibbia, cominciando dalle città in essa menzionate.

 Midweek meeting of the Catholic parish action group: Tuesday 22 October 2019, at 17:00 in the red room. We will continue the reflections on the theme of the city of man, with the help of the Bible, starting from the cities mentioned in it.



 Buona domenica e un augurio di pace e felicità a tutti i lettori!  
Good Sunday and best wishes for peace and happiness to all readers!



Note: after the Italian text there is the translation in English, done with the help of Google Translator. I tried to correct, within the limits of my knowledge of English, some inaccuracies that automatic translation still inevitably entails. I have experimented that even with these inaccuracies the translation allows us to be understood by those who speak English, in the many national versions of the world, or who use it as a second or third language. It is the function that in ancient times carried out the Greek. Trying to be understood by other peoples corresponds to an ancient vocation of the Church of Rome, which is still current. The biblical texts in English are taken from https://www.associationofcatholicpriests.ie , from other Catholic sites in English and from http://www.vatican.va/archive/ENG0839/_INDEX.HTM (The New American Bible);  the texts in english  of the documents of the Second Vatican Council, are taken from sites of Holy See.

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Pillole di Concilio / Council pills

Dalla Costituzione pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo La gioia e la speranza - Gaudium et spes,  del Concilio Vaticano 2° (1962-1965)
From the pastoral Constitution on the Church in the contemporary world Joy and Hope - Gaudium et spes, of the Second Vatican Council (1962-1965)

39. Terra nuova e cielo nuovo.
Ignoriamo il tempo in cui avranno fine la terra e l'umanità  e non sappiamo in che modo sarà trasformato l'universo. Passa certamente l'aspetto di questo mondo, deformato dal peccato. Sappiamo però dalla Rivelazione che Dio prepara una nuova abitazione e una terra nuova, in cui abita la giustizia, e la cui felicità sazierà sovrabbondantemente tutti i desideri di pace che salgono nel cuore degli uomini.
Allora, vinta la morte, i figli di Dio saranno risuscitati in Cristo, e ciò che fu seminato in infermità e corruzione rivestirà l'incorruttibilità; resterà la carità coi suoi frutti, e sarà liberata dalla schiavitù della vanità  tutta quella realtà che Dio ha creato appunto per l'uomo.
Certo, siamo avvertiti che niente giova all'uomo se guadagna il mondo intero ma perde se stesso. Tuttavia l'attesa di una terra nuova non deve indebolire, bensì piuttosto stimolare la sollecitudine nel lavoro relativo alla terra presente, dove cresce quel corpo della umanità nuova che già riesce ad offrire una certa prefigurazione, che adombra il mondo nuovo.
Pertanto, benché si debba accuratamente distinguere il progresso terreno dallo sviluppo del regno di Cristo, tuttavia, tale progresso, nella misura in cui può contribuire a meglio ordinare l'umana società, è di grande importanza per il regno di Dio. Ed infatti quei valori, quali la dignità dell'uomo, la comunione fraterna e la libertà, e cioè tutti i buoni frutti della natura e della nostra operosità, dopo che li avremo diffusi sulla terra nello Spirito del Signore e secondo il suo precetto, li ritroveremo poi di nuovo, ma purificati da ogni macchia, illuminati e trasfigurati, allorquando il Cristo rimetterà al Padre « il regno eterno ed universale: che è regno di verità e di vita, regno di santità e di grazia, regno di giustizia, di amore e di pace».
Qui sulla terra il regno è già presente, in mistero; ma con la venuta del Signore, giungerà a perfezione.

39 New earth and new sky.
 We do not know the time for the consummation of the earth and of humanity, nor do we know how all things will be transformed. As deformed by sin, the shape of this world will pass away; but we are taught that God is preparing a new dwelling place and a new earth where justice will abide, and whose blessedness will answer and surpass all the longings for peace which spring up in the human heart. Then, with death overcome, the sons of God will be raised up in Christ, and what was sown in weakness and corruption will be invested with incorruptibility. Enduring with charity and its fruits, all that creation which God made on man's account will be unchained from the bondage of vanity.
 Therefore, while we are warned that it profits a man nothing if he gain the whole world and lose himself, the expectation of a new earth must not weaken but rather stimulate our concern for cultivating this one. For here grows the body of a new human family, a body which even now is able to give some kind of foreshadowing of the new age.
Hence, while earthly progress must be carefully distinguished from the growth of Christ's kingdom, to the extent that the former can contribute to the better ordering of human society, it is of vital concern to the Kingdom of God.
 For after we have obeyed the Lord, and in His Spirit nurtured on earth the values of human dignity, brotherhood and freedom, and indeed all the good fruits of our nature and enterprise, we will find them again, but freed of stain, burnished and transfigured, when Christ hands over to the Father: "a kingdom eternal and universal, a kingdom of truth and life, of holiness and grace, of justice, love and peace."(24) On this earth that Kingdom is already present in mystery. When the Lord returns it will be brought into full flower.



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Dallo Strumento di lavoro del Sinodo Panamazzonico, che si svolgerà da  6 al 27 ottobre 2019
From the Working Document of Pan-Amazon Synod, which will take place from 6 to 27 October 2019

Capitolo III. La celebrazione della fede: una liturgia inculturata

“L’evangelizzazione gioiosa si fa bellezza nella liturgia in mezzo all’esigenza quotidiana
di far progredire il bene” (EG 24)

124.      La Sacrosanctum Concilium (cf. 37-40, 65, 77, 81) propone l'inculturazione della liturgia tra i popoli indigeni. Certamente la diversità culturale non minaccia l'unità della Chiesa, ma esprime la sua autentica cattolicità mostrando “la bellezza di questo volto pluriforme” (EG 116). Por questo “bisogna avere il coraggio di trovare i nuovi segni, i nuovi simboli, una nuova carne per la trasmissione della Parola, le diverse forme di bellezza che si manifestano in vari ambiti culturali…” (EG 167). Senza questa inculturazione la liturgia può ridursi in un “pezzo da museo” o in “un possesso di pochi” (EG 95).

125.      La celebrazione della fede deve avvenire con l’inculturazione perché sia espressione della propria esperienza religiosa e del legame di comunione della comunità che celebra. Una liturgia inculturata sarà anche una cassa di risonanza per le lotte e le aspirazioni delle comunità e un impulso trasformatore verso una “terra senza mali”.

Suggerimenti

126.      Si suggerisce di tenere presente quanto segue:
a)      Si costata la necessità di un processo di discernimento riguardo ai riti, ai simboli e agli stili celebrativi delle culture indigene a contatto con la natura che devono essere assunti nel rituale liturgico e sacramentale.  È necessario stare attenti a raccogliere il vero significato del simbolo che trascende ciò che è puramente estetico e folcloristico, in particolare nell'iniziazione cristiana e nel matrimonio. Si suggerisce che le celebrazioni siano di tipo festivo con la propria musica e la propria danza, nelle lingue e nei vestiti autoctoni, in comunione con la natura e con la comunità. Una liturgia che risponda alla propria cultura perché sia fonte e culmine della loro vita cristiana (cf. SC 10) e legata alle loro lotte, sofferenze e gioie.
b)      I sacramenti devono essere fonte di vita e rimedio accessibile a tutti (cf. EG 47), specialmente ai poveri (cf. EG 200). Occorre superare la rigidità di una disciplina che esclude e aliena, attraverso una sensibilità pastorale che accompagna e integra (cf. AL 297, 312).
c)      Le comunità hanno difficoltà a celebrare frequentemente l'Eucaristia per la mancanza di sacerdoti. “La Chiesa vive dell'Eucaristia” e l'Eucaristia edifica la Chiesa.[60] Per questo, invece di lasciare le comunità senza l'Eucaristia, si cambino i criteri di selezione e preparazione dei ministri autorizzati a celebrarla.
d)     In funzione di una “salutare ‘decentralizzazione’” della Chiesa (cf. EG 16) le comunità chiedono che le Conferenze Episcopali adattino il rito eucaristico alle loro culture.
e)      Le comunità chiedono una maggiore valorizzazione, accompagnamento e promozione della pietà con cui il popolo povero e semplice esprime la sua fede attraverso immagini, simboli, tradizioni, riti e altri sacramentali. Tutto questo avviene attraverso associazioni comunitarie che organizzano vari eventi come preghiere, pellegrinaggi, visite ai santuari, processioni e feste patronali. Si tratta di una manifestazione di una saggezza e di una spiritualità che costituisce un autentico luogo teologico con un grande potenziale evangelizzatore (cf. EG 122-126).
Chapter III
The celebration of the faith: an enculturated liturgy

“Evangelization with joy becomes beauty in the liturgy, as part of our daily concern to spread goodness” (EG 24)

124.      Sacrosanctum Concilium (37-40, 65, 77, 81) proposes that the liturgy should be inculturated among the indigenous peoples. Cultural diversity assuredly does not threaten the unity of the Church; rather, the Church expresses its genuine catholicity by displaying “beauty of her varied face” (EG 116). That is why “we must be bold enough to discover new signs and new symbols, new flesh to embody and communicate the word, and different forms of beauty which are valued in different cultural settings....” (EG 167). Without this inculturation the liturgy can be reduced to a “museum piece” or “property of a select few” (EG 95).

125.      The celebration of the faith must be carried out in an inculturated way so that it may be an expression of one's own religious experience and a bond of communion in the celebrating community. An inculturated liturgy will also be a sounding board for the struggles and aspirations of the communities and a transforming impulse towards a “land without evil”.

Suggestions

126.      The following should be kept in mind:
a)      A process of discernment is needed regarding the rites, symbols and styles of celebration of indigenous cultures in contact with nature, which need to be integrated into liturgical and sacramental rituals. It is necessary to be attentive to grasp the true meaning of symbols that transcends the merely aesthetic and folkloric, specifically in Christian initiation and marriage. It is suggested that the celebrations should be festive, with their own music and dances, using indigenous languages and clothing, in communion with nature and with the community. A liturgy that responds to their own culture so as to be the source and summit of their Christian life (cf SC 10) and linked to their struggles and sufferings and joys.
b)      The sacraments should be a source of life and a remedy accessible to all (cf. EG 47), especially the poor (cf. EG 200). We are asked to overcome the rigidity of a discipline that excludes and alienates, and practice a pastoral sensitivity that accompanies and integrates (AL 297, 312).
c)      Communities find it difficult to celebrate the Eucharist frequently because of the lack of priests. “The Church draws her life from the Eucharist” and the Eucharist builds the Church.[60] Therefore, instead of leaving communities without the Eucharist, change is requested in the criteria for selecting and preparing ministers authorized to celebrate the Eucharist.
d)     In accordance with a “sound ‘decentralization’” of the Church (EG 16), the communities request that the Episcopal Conferences adapt the Eucharistic ritual to their cultures.
e)      The communities ask for a greater appreciation, accompaniment and promotion of the piety with which the poor and simple people express their faith through images, symbols, traditions, rites and other sacramentals. All of this happens thanks to community associations that organize various events such as prayers, pilgrimages, visits to shrines, and processions and festivals celebrating the patron saint. This is evidence of a wisdom and spirituality that forms a real theological locus with great evangelizing potential (cf. EG 122-126).



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Prima lettura
Dal  libro dell’Esodo (Es 17, 8-13)

From the book of Exodus (Ex 17:8-13)


 In quei giorni, Amalèk venne a combattere contro Israele a Refidìm.
 Mosè disse a Giosuè: «Scegli per noi alcuni uomini ed esci in battaglia contro Amalèk. Domani io starò ritto sulla cima del colle, con in mano il bastone di Dio». Giosuè eseguì quanto gli aveva ordinato Mosè per combattere contro Amalèk, mentre Mosè, Aronne e Cur salirono sulla cima del colle.
 Quando Mosè alzava le mani, Israele prevaleva; ma quando le lasciava cadere, prevaleva Amalèk. Poiché Mosè sentiva pesare le mani, presero una pietra, la collocarono sotto di lui ed egli vi si sedette, mentre Aronne e Cur, uno da una parte e l’altro dall’altra, sostenevano le sue mani. Così le sue mani rimasero ferme fino al tramonto del sole.
 Giosuè sconfisse Amalèk e il suo popolo, passandoli poi a fil di spada.

  Amalek came and fought with Israel at Rephidim. And Moses said to Joshua, “Choose some men for us and go out, fight with Amalek. Tomorrow I will stand on the top of the hill with the staff of God in my hand.” So Joshua did as Moses told him, and fought with Amalek, while Moses, Aaron, and Hur went up to the top of the hill.
  Whenever Moses held up his hand, Israel prevailed; and whenever he lowered his hand, Amalek prevailed. But Moses’ hands grew weary; so they took a stone and put it under him, and he sat on it. Aaron and Hur held up his hands, one on one side, and the other on the other side; so his hands were steady until the sun set. And Joshua defeated Amalek and his people with the sword.


Salmo responsoriale
Dal salmo  120
Responsorial psalm
From the psalm 120

Ritornello / Response:
 Il mio aiuto viene dal Signore.
 Our help is from the Lord, 


Alzo gli occhi verso i monti:
da dove mi verrà l’aiuto?
Il mio aiuto viene dal Signore:
egli ha fatto cielo e terra.
 
Non lascerà vacillare il tuo piede,
non si addormenterà il tuo custode.
Non si addormenterà, non prenderà sonno
il custode d’Israele.
 
Il Signore è il tuo custode,
il Signore è la tua ombra
e sta alla tua destra.
Di giorno non ti colpirà il sole,
né la luna di notte.
 
Il Signore ti custodirà da ogni male:
egli custodirà la tua vita.
Il Signore ti custodirà quando esci e quando entri,
da ora e per sempre. 

I lift up my eyes to the mountains:
from where shall come my help?
My help shall come from the Lord
who made heaven and earth.
May he never allow you to stumble!
Let him sleep not, your guard.
No, he sleeps not nor slumbers,
Israel’s guard.
The Lord is your guard and your shade;
at your right side he stands.
By day the sun shall not smite you
nor the moon in the night.
The Lord will guard you from evil,
he will guard your soul.
The Lord will guard your going and coming
both now and for ever.


Seconda lettura
Dalla  seconda lettera di San Paolo apostolo  a Timoteo (2 Tim 3,14-4,2)
Second reading
From the seconda  letter of St. Paul the Apostle to Timothy (2 Timothy 3:14-4:2)

  Figlio mio, tu rimani saldo in quello che hai imparato e che credi fermamente. Conosci coloro da cui lo hai appreso e conosci le sacre Scritture fin dall’infanzia: queste possono istruirti per la salvezza, che si ottiene mediante la fede in Cristo Gesù.
  Tutta la Scrittura, ispirata da Dio, è anche utile per insegnare, convincere, correggere ed educare nella giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.
 Ti scongiuro davanti a Dio e a Cristo Gesù, che verrà a giudicare i vivi e i morti, per la sua manifestazione e il suo regno: annuncia la Parola, insisti al momento opportuno e non opportuno, ammonisci, rimprovera, esorta con ogni magnanimità e insegnamento.

  As for you, continue in what you have learned and firmly believed, knowing from whom you learned it, and how from childhood you have known the sacred writings that are able to instruct you for salvation through faith in Christ Jesus. All scripture is inspired by God and is useful for teaching, for reproof, for correction, and for training in righteousness, so that everyone who belongs to God may be proficient, equipped for every good work.
  In the presence of God and of Christ Jesus, who is to judge the living and the dead, and in view of his appearing and his kingdom, I solemnly urge you: proclaim the message; be persistent whether the time is favorable or unfavorable; convince, rebuke, and encourage, with the utmost patience in teaching.


Acclamazione al Vangelo
Acclamation to the Gospel

Alleluia, alleluia.

La parola di Dio è viva ed efficace,
discerne i sentimenti e i pensieri del cuore. (Cfr. Eb 4,12)

The word of God is alive and effective,
discern the feelings and thoughts of the heart. (Cf. Heb 4:12)

Alleluia.


Vangelo
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 18,1-8)
Gospel
From the Gospel according to Luke (Lk 18:1-8)

In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai:
«In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”.
  Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”».
  E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».

  Jesus told them a parable about their need to pray always and not to lose heart. He said, “In a certain city there was a judge who neither feared God nor had respect for people. In that city there was a widow who kept coming to him and saying, ‘Grant me justice against my opponent.’ For a while he refused; but later he said to himself, ‘Though I have no fear of God and no respect for anyone, yet because this widow keeps bothering me, I will grant her justice, so that she may not wear me out by continually coming.'”
  And the Lord said, “Listen to what the unjust judge says. And will not God grant justice to his chosen ones who cry to him day and night? Will he delay long in helping them? I tell you, he will quickly grant justice to them. And yet, when the Son of Man comes, will he find faith on earth?”


Sintesi dell’omelia della Messa delle undici
Summary of the homily of the Mass at eleven o’clock


Il brano evangelico di oggi contiene un insegnamento sulla preghiera. Bisogna pregare incessantemente, senza stancarsi mai. L’esperienza dimostra che non è facile farlo con continuità,
 La preghiera è un dialogo con Dio: gli si dice chi siamo, problemi che abbiamo, che cosa desideriamo e cerchiamo di ascoltarlo. Se non si è capaci di ascoltare, non è un vero dialogo. Poiché si dialoga con Dio, questo sostiene la fede. Senza la preghiera, si finisce per allontanarsi dalla fede. La fede ci sostiene.
 Seguiamo l’esempio della vedova del brano evangelico. La condizione delle vedove nell’antico Israele era quella di persone senza difesa, che non contavano, non potevano nemmeno ereditare. Dio era la loro sola difesa.
 La prima lettura biblica ci presenta gli israeliti in un episodio di guerra, una battaglia molto dura. Prevalevano quando Mosé teneva alte le mani, in preghiera. Per la stanchezza, allora le abbassava. Gli vennero in aiuto Aronne e Cur: lo posero a sedere su una pietra e gli sostennero le mani, uno da una parte e l’altro dall’altra. Nella preghiera ci si sostiene: è un’opera collettiva, una liturgia. Quando per la stanchezza smettiamo di pregare, sappiamo che altri continuano, anche per noi, a nostro vantaggio.
  La preghiera, il dialogo con Dio, può farsi lotta, come accadde a Giacobbe, sulle rive del torrente Iabbok, quando lottò con l’angelo di Dio e ne uscì profondamente trasformato, persino con un nome nuovo, Israele.
  Dobbiamo chiedere aiuto a Dio, nella preghiera, per salvarci dall’inganno di coloro che vogliono disilluderci sulle questioni di fede, in particolare sulla  vita eterna che ci attende e su Dio. La preghiera ci fortifica e ci rende capaci di adempiere la missione di diffondere il vangelo.
 Oggi è la Giornata Missionaria. Preghiamo di essere capaci della missione che ci è stata affidata.

Today's Gospel passage contains a teaching on prayer. We must pray incessantly, without ever getting tired. Experience shows that it is not easy to do it continuously,
 Prayer is a dialogue with God: we tell him who we are, problems we have, what we want and try to listen to him. If you are not able to listen, it is not a true dialogue. Because it dialogues with God, this supports faith. Without prayer, we end up moving away from faith. Faith supports us.
 We follow the example of the widow of the Gospel passage. The condition of widows in ancient Israel was that of defenseless people, who did not count, could not even inherit. God was their only defense.
The first biblical reading presents the Israelites in an episode of war, a very tough battle. They prevailed when Moses held his hands high in prayer. Because of fatigue, he lowered them. Aaron and Cur came to his aid: they placed him on a stone and supported his hands, one on one side and the other on the other. In prayer we support ourselves: it is a collective work, a liturgy. When we stop praying due to fatigue, we know that others continue, even for us, to our advantage.
  Prayer, dialogue with God, can become a struggle, as happened to Jacob, on the banks of the Iabbok stream, when he struggled with the angel of God and came out deeply transformed, even with a new name, Israel.
  We must ask for help from God, in prayer, to save us from the deception of those who want to disappoint us on matters of faith, in particular on the eternal life that awaits us and on God. Prayer strengthens us and enables us to fulfill the mission of spreading the gospel.
 Today is the Missionary Day. We pray to be capable of the mission entrusted to us.

Sintesi di Mario Ardigò, per come ha compreso le parole del celebrante.
Summary of Mario Ardigò, as how he understood the  words of the celebrant.




Avvisi del parroco / Notices from the parson
- domani pomeriggio inizia il ciclo di riunioni per la preparazione al matrimonio;
- domani sera, alle 20:30, inizieranno le catechesi per adulti curate dalle Comunità Neocatecumenali. Proseguiranno ogni lunedì e giovedì. Chi ha difficoltà a venire, può chiedere di essere accompagnato. Chi ha bimbi piccoli, può chiedere il servizio gratuito di baby sitter. Telefonare a Marco. “Dio ti ama” è scritto sul cartoncino di presentazione che è stato distribuito nei giorni scorsi nel quartiere. Che significa? Se ne parlerà nelle catechesi, con l’aiuto di letture bibliche.

- tomorrow afternoon begins the cycle of meetings for marriage preparation;
- tomorrow evening, at 8.30 pm, the catechesis for adults will be started by the Neocatechumenal Communities. They will continue every Monday and Thursday. Those who have difficulty coming can ask to be accompanied. Those with small children can request a free baby sitter service. Call Marco. "God loves you" is written on the presentation card that was distributed in the neighborhood in recent days. What does it mean? It will be discussed in catechesis, with the help of biblical readings.

Avvisi di Azione Cattolica: /  Catholic Action Notices:

Riunione infrasettimanale del gruppo parrocchiale di Azione Cattolica: martedì 22 ottobre 2019, alle ore 17  in sala rossa.

 Midweek meeting of the Catholic parish action group: Tuesday 22 October 2019, at 17:00 in the red room.