Domenica 25-12-18 – Solennità del
Natale del Signore - Lezionario dell’anno C per le domeniche e
le solennità – colore liturgico: bianco – salterio: proprio del Tempo
- Letture e sintesi dell’omelia delle Messa delle Nove -
avvisi del parroco e di A.C.
Osservazioni ambientali: cielo sereno;
temperatura ambientale 13° C. E’ una magnifica giornata invernale.
Canti: ingresso Venite fedeli; Offertorio, In notte placida; Comunione, Astro del ciel; finale, Tu
scendi dalle stelle.
Alla Messa delle nove il gruppo di A.C. era nei banchi di sinistra, a
fianco dell’altare, guardando l’abside.
Nella cappella laterale di destra si può
ammirare il bel presepio realizzato dall’amico
Stefano. Non arma di divisione e scontro tra culture, ma via verso il
Vangelo: il Signore viene!
La Messa della notte quest'anno è stata molto partecipata. La chiesa parrocchiale traboccava di persone. Ma c'era tanta gente anche alla Messa delle nove
Buon Natale
a tutti i lettori!
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Pillola di Concilio
Dalla Costituzione dogmatica Luce per le genti - Lumen Gentium, del Concilio
Vaticano 2° (1962-1965)
Disegno salvifico universale del Padre
2. L'eterno Padre, con liberissimo e
arcano disegno di sapienza e di bontà, creò l'universo; decise di elevare gli
uomini alla partecipazione della sua vita divina; dopo la loro caduta in Adamo
non li abbandonò, ma sempre prestò loro gli aiuti per salvarsi, in
considerazione di Cristo redentore, « il quale è l'immagine dell'invisibile
Dio, generato prima di ogni creatura » (Col 1,15). Tutti infatti quelli che ha
scelto, il Padre fino dall'eternità « li ha distinti e li ha predestinati a
essere conformi all'immagine del Figlio suo, affinché egli sia il primogenito
tra molti fratelli » (Rm 8,29). I credenti in Cristo, li ha voluti chiamare a
formare la santa Chiesa, la quale, già annunciata in figure sino dal principio
del mondo, mirabilmente preparata nella storia del popolo d'Israele e
nell'antica Alleanza, stabilita infine « negli ultimi tempi », è stata
manifestata dall'effusione dello Spirito e avrà glorioso compimento alla fine
dei secoli. Allora, infatti, come si legge nei santi Padri, tutti i giusti, a
partire da Adamo, « dal giusto Abele fino all'ultimo eletto », saranno riuniti
presso il Padre nella Chiesa universale.
Missione del Figlio
3. È venuto quindi il Figlio, mandato
dal Padre, il quale ci ha scelti in lui prima della fondazione del mondo e ci
ha predestinati ad essere adottati in figli, perché in lui volle accentrare
tutte le cose (cfr. Ef 1,4-5 e 10). Perciò Cristo, per adempiere la volontà del
Padre, ha inaugurato in terra il regno dei cieli e ci ha rivelato il mistero di
lui, e con la sua obbedienza ha operato la redenzione. La Chiesa, ossia il
regno di Cristo già presente in mistero, per la potenza di Dio cresce
visibilmente nel mondo. Questo inizio e questa crescita sono significati dal
sangue e dall'acqua, che uscirono dal costato aperto di Gesù crocifisso (cfr.
Gv 19,34), e sono preannunziati dalle parole del Signore circa la sua morte in
croce: « Ed io, quando sarò levato in alto da terra, tutti attirerò a me » (Gv
12,32). Ogni volta che il sacrificio della croce, col quale Cristo, nostro
agnello pasquale, è stato immolato (cfr. 1 Cor 5,7), viene celebrato
sull'altare, si rinnova l'opera della nostra redenzione. E insieme, col
sacramento del pane eucaristico, viene rappresentata ed effettuata l'unità dei
fedeli, che costituiscono un solo corpo in Cristo (cfr. 1 Cor 10,17). Tutti gli
uomini sono chiamati a questa unione con Cristo, che è la luce del mondo; da
lui veniamo, per mezzo suo viviamo, a lui siamo diretti.
Lo Spirito santificatore della Chiesa
4. Compiuta l'opera che il Padre aveva
affidato al Figlio sulla terra (cfr. Gv 17,4), il giorno di Pentecoste fu
inviato lo Spirito Santo per santificare continuamente la Chiesa e affinché i
credenti avessero così attraverso Cristo accesso al Padre in un solo Spirito
(cfr. Ef 2,18). Questi è lo Spirito che dà la vita, una sorgente di acqua
zampillante fino alla vita eterna (cfr. Gv 4,14; 7,38-39); per mezzo suo il
Padre ridà la vita agli uomini, morti per il peccato, finché un giorno
risusciterà in Cristo i loro corpi mortali (cfr. Rm 8,10-11). Lo Spirito dimora
nella Chiesa e nei cuori dei fedeli come in un tempio (cfr. 1 Cor 3,16; 6,19) e
in essi prega e rende testimonianza della loro condizione di figli di Dio per
adozione (cfr. Gal 4,6; Rm 8,15-16 e 26). Egli introduce la Chiesa nella
pienezza della verità (cfr. Gv 16,13), la unifica nella comunione e nel
ministero, la provvede e dirige con diversi doni gerarchici e carismatici, la
abbellisce dei suoi frutti (cfr. Ef 4,11-12; 1 Cor 12,4; Gal 5,22). Con la
forza del Vangelo la fa ringiovanire, continuamente la rinnova e la conduce
alla perfetta unione col suo Sposo. Poiché lo Spirito e la sposa dicono al
Signore Gesù: « Vieni » (cfr. Ap 22,17).
Così la Chiesa universale si presenta
come « un popolo che deriva la sua unità dall'unità del Padre, del Figlio e
dello Spirito Santo ».
Il regno di Dio
5. Il mistero della santa Chiesa si
manifesta nella sua stessa fondazione. Il Signore Gesù, infatti, diede inizio
ad essa predicando la buona novella, cioè l'avvento del regno di Dio da secoli
promesso nella Scrittura: « Poiché il tempo è compiuto, e vicino è il regno di
Dio » (Mc 1,15; cfr. Mt 4,17). Questo regno si manifesta chiaramente agli
uomini nelle parole, nelle opere e nella presenza di Cristo. La parola del
Signore è paragonata appunto al seme che viene seminato nel campo (cfr. Mc
4,14): quelli che lo ascoltano con fede e appartengono al piccolo gregge di
Cristo (cfr. Lc 12,32), hanno accolto il regno stesso di Dio; poi il seme per
virtù propria germoglia e cresce fino al tempo del raccolto (cfr. Mc 4,26-29).
Anche i miracoli di Gesù provano che il regno è arrivato sulla terra: « Se con
il dito di Dio io scaccio i demoni, allora è già pervenuto tra voi il regno di
Dio » (Lc 11,20; cfr. Mt 12,28). Ma innanzi tutto il regno si manifesta nella
stessa persona di Cristo, figlio di Dio e figlio dell'uomo, il quale è venuto «
a servire, e a dare la sua vita in riscatto per i molti » (Mc 10,45). Quando
poi Gesù, dopo aver sofferto la morte in croce per gli uomini, risorse, apparve
quale Signore e messia e sacerdote in eterno (cfr. At 2,36; Eb 5,6; 7,17-21),
ed effuse sui suoi discepoli lo Spirito promesso dal Padre (cfr. At 2,33). La
Chiesa perciò, fornita dei doni del suo fondatore e osservando fedelmente i
suoi precetti di carità, umiltà e abnegazione, riceve la missione di annunziare
e instaurare in tutte le genti il regno di Cristo e di Dio, e di questo regno
costituisce in terra il germe e l'inizio. Intanto, mentre va lentamente
crescendo, anela al regno perfetto e con tutte le sue forze spera e brama di
unirsi col suo re nella gloria.
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Messa del giorno
Prima lettura
Dal libro del profeta Isaia (Is 52,7-10)
Come sono belli sui monti
i piedi del messaggero che annuncia la pace,
del messaggero di buone notizie che annuncia
la salvezza,
che dice a Sion: «Regna il tuo Dio».
Una voce! Le tue sentinelle alzano la voce,
insieme esultano,
poiché vedono con gli occhi
il ritorno del Signore a Sion.
Prorompete insieme in canti di gioia,
rovine di Gerusalemme,
perché il Signore ha consolato il suo popolo,
ha riscattato Gerusalemme.
Il Signore ha snudato il suo santo braccio
davanti a tutte le nazioni;
tutti i confini della terra vedranno
la salvezza del nostro Dio.
Salmo responsoriale
Dal salmo 97
Ritornello: Tutta la terra ha veduto la
salvezza del nostro Dio.
Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo.
Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua
giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d'Israele.
Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni!
Cantate inni al Signore con la cetra,
con la cetra e al suono di strumenti a corde;
con le trombe e al suono del corno
acclamate davanti al re, il
Signore.
Seconda lettura
Dalla lettera agli Ebrei (Eb 1,1-6)
Dio,
che molte volte e in diversi modi nei tempi antichi aveva parlato ai padri per
mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo
del Figlio, che ha stabilito erede di tutte le cose e mediante il quale ha
fatto anche il mondo.
Egli è irradiazione della sua gloria e impronta della sua sostanza, e
tutto sostiene con la sua parola potente. Dopo aver compiuto la purificazione
dei peccati, sedette alla destra della maestà nell'alto dei cieli, divenuto
tanto superiore agli angeli quanto più eccellente del loro è il nome che ha
ereditato.
Infatti, a quale degli angeli Dio ha mai
detto: «Tu sei mio figlio, oggi ti ho generato»? e ancora: «Io sarò per lui
padre ed egli sarà per me figlio»? Quando invece introduce il primogenito nel
mondo, dice: «Lo adorino tutti gli angeli di Dio».
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Un giorno santo è spuntato per noi:
venite tutti ad adorare il Signore;
oggi una splendida luce è discesa sulla terra.
Alleluia.
Vangelo
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 1,1-18
In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che
esiste.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l'hanno vinta.
Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito
che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
Giovanni gli dà testimonianza e proclama:
«Era di lui che io dissi:
Colui che viene dopo di me
è avanti a me,
perché era prima di me».
Dalla sua pienezza
noi tutti abbiamo ricevuto:
grazia su grazia.
Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di
Gesù Cristo.
Dio, nessuno lo ha mai visto:
il Figlio unigenito, che è Dio
ed è nel seno del Padre,
è lui che lo ha rivelato.
Sintesi dell’omelia
Le letture bibliche della Messa ci esortano a
parlare dell’amore. Nelle difficoltà tendiamo ad abbatterci. Guardiamo però il
bicchiere mezzo pieno: siamo capaci di amore! Parliamo dell’amore ai nostri
figli, viviamo nell’amore! Gesù ci ha introdotti nella legge dell’amore: questa
è la fonte della nostra gioia.
Sintesi di Mario Ardigò, per come ha
compreso le parole del celebrante.
Avvisi del parroco:
/
Avvisi di A.C.
La riunione infrasettimanale del gruppo di AC
si terrà martedì 7-1-19, alle 17, in
sala rossa.