Domenica 23-12-18 – 4° Domenica di
Avvento - Lezionario dell’anno C per le domeniche e le
solennità – colore liturgico: viola – salterio: 4° settimana
- Letture e sintesi dell’omelia delle Messa delle Nove -
avvisi del parroco e di A.C.
Osservazioni ambientali: cielo
sereno, velato; temperatura ambientale
10° C.
Canti: ingresso, Maranatha; Offertorio,Se m’accogli; Comunione, Eccomi!;
finale, Giovane donna.
Alla Messa delle nove il gruppo di A.C. era nei banchi di sinistra, a
fianco dell’altare, guardando l’abside.
Nella cappella laterale di destra si può
ammirare il bel presepio realizzato dall’amico
Stefano. Non arma di divisione e scontro tra culture, ma via verso il
Vangelo: il Signore viene! Prepariamogli la via convertendoci al suo Vangelo,
incessantemente, in questo tempo d’Avvento, come si va predicando in chiesa!
Buona
domenica a tutti i lettori!
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Pillola di Concilio
Dalla Costituzione pastorale sulla
Chiesa nel mondo contemporaneo Gaudium et spes - La gioia e la
speranza, del Concilio Vaticano 2° (1962-1965)
4. Natura e fine della comunità
politica
Gli uomini, le famiglie e i
diversi gruppi che formano la comunità civile sono consapevoli di non
essere in grado, da soli, di costruire una vita capace di rispondere pienamente
alle esigenze della natura umana e avvertono
la necessità di una comunità più ampia, nella quale tutti rechino
quotidianamente il contributo delle proprie capacità, allo scopo di raggiungere
sempre meglio il bene comune.
Per questo essi costituiscono,
secondo vari tipi istituzionali, una comunità politica.
La comunità politica
esiste dunque in funzione di quel bene comune, nel quale essa trova significato
e piena giustificazione e che costituisce la base originaria del suo diritto
all'esistenza.
Il bene comune si concreta
nell'insieme di quelle condizioni di vita sociale che consentono e facilitano
agli esseri umani, alle famiglie e alle associazioni il conseguimento più pieno
della loro perfezione.
Ma nella comunità politica si riuniscono insieme uomini numerosi e
differenti, che legittimamente possono indirizzarsi verso decisioni diverse.
Affinché la comunità politica non venga rovinata dal divergere di ciascuno
verso la propria opinione, è necessaria un'autorità capace di dirigere le energie
di tutti i cittadini verso il bene comune, non in forma meccanica o dispotica,
ma prima di tutto come forza morale che si appoggia sulla libertà e sul senso
di responsabilità.
È dunque evidente che la comunità politica e l'autorità pubblica hanno
il loro fondamento nella natura umana e perciò appartengono all'ordine fissato
da Dio, anche se la determinazione dei regimi politici e la designazione dei
governanti sono lasciate alla libera decisione dei cittadini.
Ne segue parimenti che l'esercizio dell'autorità politica, sia da parte
della comunità come tale, sia da parte degli organismi che rappresentano lo
Stato, deve sempre svolgersi nell'ambito dell'ordine morale, per il
conseguimento del bene comune (ma concepito in forma dinamica), secondo le
norme di un ordine giuridico già definito o da definire. Allora i cittadini
sono obbligati in coscienza ad obbedire. Da ciò risulta chiaramente la
responsabilità, la dignità e l’importanza del ruolo di coloro che governano.
Dove i cittadini sono oppressi da un'autorità pubblica che va al di là
delle sue competenze, essi non rifiutino ciò che è oggettivamente richiesto dal
bene comune; sia però lecito difendere i diritti propri e dei concittadini
contro gli abusi dell'autorità, nel rispetto dei limiti dettati dalla legge
naturale e dal Vangelo.
Le modalità concrete con le quali la
comunità politica organizza le proprie strutture e l'equilibrio dei pubblici
poteri possono variare, secondo l'indole dei diversi popoli e il cammino della
storia; ma sempre devono mirare alla formazione di un uomo educato, pacifico e
benevolo verso tutti, per il vantaggio di tutta la famiglia umana.
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Prima lettura
Dal libro del profeta
Michea (Mi 5, 1-4a)
Così dice il Signore:
«E tu, Betlemme di Èfrata,
così piccola per essere fra i villaggi di
Giuda,
da te uscirà per me
colui che deve essere il dominatore in
Israele;
le sue origini sono dall'antichità,
dai giorni più remoti.
Perciò Dio li metterà in potere altrui,
fino a quando partorirà colei che deve partorire;
e il resto dei tuoi fratelli ritornerà ai
figli d'Israele.
Egli si leverà e pascerà con la forza del
Signore,
con la maestà del nome del Signore, suo Dio.
Abiteranno sicuri, perché egli allora
sarà grande
fino agli estremi confini della terra.
Egli stesso sarà la pace!».
Salmo responsoriale
Dal salmo 79
Ritornello: Signore, fa' splendere il tuo volto e noi
saremo salvi.
Tu, pastore d'Israele, ascolta,
seduto sui cherubini, risplendi.
Risveglia la tua potenza
e vieni a salvarci.
Dio degli eserciti, ritorna!
Guarda dal cielo e vedi
e visita questa vigna,
proteggi quello che la tua destra ha piantato,
il figlio dell'uomo che per te hai reso forte.
Sia la tua mano sull'uomo della tua destra,
sul figlio dell'uomo che per te hai reso
forte.
Da te mai più ci allontaneremo,
facci rivivere e noi invocheremo il tuo nome.
Seconda lettura
Dalla lettera agli Ebrei (Eb 10,5-10)
Fratelli, entrando nel mondo, Cristo dice:
«Tu non hai voluto né sacrificio né offerta,
un corpo invece mi hai preparato.
Non hai gradito
né olocausti né sacrifici per il peccato.
Allora ho detto: "Ecco, io vengo
- poiché di me sta scritto nel rotolo del
libro -
per fare, o Dio, la tua volontà"».
Dopo aver detto: «Tu non hai voluto e non hai
gradito né sacrifici né offerte, né olocausti né sacrifici per il peccato»,
cose che vengono offerte secondo la Legge, soggiunge: «Ecco, io vengo per fare
la tua volontà». Così egli abolisce il primo sacrificio per costituire quello
nuovo. Mediante quella volontà siamo stati santificati per mezzo dell'offerta
del corpo di Gesù Cristo, una volta per sempre.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Ecco la serva del Signore:
avvenga per me secondo la tua parola. (Lc
1,38)
Alleluia.
Vangelo
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 1,39-45)
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta
verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò
Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino
sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a
gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A
che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo
saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio
grembo. E beata colei che ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le
ha detto».
Sintesi dell’omelia
Anche questa domenica, ultima d’Avvento, abbiamo letto un brano biblico
in cui c’è la gioia. Giovanni, il Precursore, sussulta di gioia nel grembo
della madre, santa Elisabetta, udendo il saluto di Maria, la quale aveva da
poco concepito il Messia. In questo incontro possiamo riconoscere la prima
manifestazione della Chiesa.
Viene anche ricordata la tenacia di Maria, che, confidando in Dio,
affronta le difficoltà sociali di aver concepito prima di aver conosciuto uomo. Dio la protegge e cambia
il cuore di Giuseppe, il suo promesso sposo, ispirandolo a non ripudiarla e a
tenerla con se.
Maria, appena concepito, si reca ad aiutare
Elisabetta. La dimensione dell’impegno di fede è il servizio.
Si dice solitamente, di questi tempi, che dobbiamo far nascere Gesù nei nostri cuori.
Che non rimanga solo una frase di circostanza! E’ nel servizio agli altri, ai
bisognosi e sofferenti, come le persone
che giacciono in ospedale, il modo giusto per riuscirci. Facendo parte della
gioia che è in noi a chi di quella gioia e priva. Sono le luci che si accendono
negli occhi dei sofferenti di cui ci curiamo quelle che addobbano veramente la
liturgia del Natale.
Sintesi di Mario Ardigò, per come ha
compreso le parole del celebrante.
Avvisi del parroco:
Domani alle 23:30
inizierà la liturgia della Messa della Natività;
Avvisi di A.C.
La riunione infrasettimanale del gruppo di AC
si terrà martedì 7-1-19, alle 17, in
sala rossa.