INFORMAZIONI UTILI SU QUESTO BLOG

  Questo blog è stato aperto da Mario Ardigò per consentire il dialogo fra gli associati dell'associazione parrocchiale di Azione Cattolica della Parrocchia di San Clemente Papa, a Roma, quartiere Roma - Montesacro - Valli, un gruppo cattolico, e fra essi e altre persone interessate a capire il senso dell'associarsi in Azione Cattolica, palestra di libertà e democrazia nello sforzo di proporre alla società del nostro tempo i principi di fede, secondo lo Statuto approvato nel 1969, sotto la presidenza nazionale di Vittorio Bachelet, e aggiornato nel 2003.

  This blog was opened by Mario Ardigò to allow dialogue between the members of the parish association of Catholic Action of the Parish of San Clemente Papa, in Rome, the Roma - Montesacro - Valli district, a Catholic group, and between them and other interested persons to understand the meaning of joining in Catholic Action, a center of freedom and democracy in the effort to propose the principles of faith to the society of our time, according to the Statute approved in 1969, under the national presidency of Vittorio Bachelet, and updated in 2003.

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L’Azione Cattolica Italiana è un’associazione di laici nella chiesa cattolica che si impegnano liberamente per realizzare, nella comunità cristiana e nella società civile, una specifica esperienza, ecclesiale e laicale, comunitaria e organica, popolare e democratica. (dallo Statuto)

Italian Catholic Action is an association of lay people in the Catholic Church who are freely committed to creating a specific ecclesial and lay, community and organic, popular and democratic experience in the Christian community and in civil society. (from the Statute)

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  Scrivo per dare motivazioni ragionevoli all’impegno sociale. Lo faccio secondo l’ideologia corrente dell’Azione Cattolica, che opera principalmente in quel campo, e secondo la mia ormai lunga esperienza di vita sociale. Quindi nell’ordine di idee di una fede religiosa, dalla quale l’Azione Cattolica trae i suoi più importanti principi sociali, ma senza fare un discorso teologico, non sono un teologo, e nemmeno catechistico, di introduzione a quella fede. Secondo il metodo dell’Azione Cattolica cerco di dare argomenti per una migliore consapevolezza storica e sociale, perché per agire in società occorre conoscerla in maniera affidabile. Penso ai miei interlocutori come a persone che hanno finito le scuole superiori, o hanno raggiunto un livello di cultura corrispondente a quel livello scolastico, e che hanno il tempo e l’esigenza di ragionare su quei temi. Non do per scontato che intendano il senso della terminologia religiosa, per cui ne adotto una neutra, non esplicitamente religiosa, e, se mi capita di usare le parole della religione, ne spiego il senso. Tengo fuori la spiritualità, perché essa richiede relazioni personali molto più forti di quelle che si possono sviluppare sul WEB, cresce nella preghiera e nella liturgia: chi sente il desiderio di esservi introdotto deve raggiungere una comunità di fede. Può essere studiata nelle sue manifestazioni esteriori e sociali, come fanno gli antropologi, ma così si rimane al suo esterno e non la si conosce veramente.

  Cerco di sviluppare un discorso colto, non superficiale, fatto di ragionamenti compiuti e con precisi riferimenti culturali, sui quali chi vuole può discutere. Il mio però non è un discorso scientifico, perché di quei temi non tratto da specialista, come sono i teologi, gli storici, i sociologi, gli antropologi e gli psicologi: non ne conosco abbastanza e, soprattutto, non so tutto quello che è necessario sapere per essere un specialista. Del resto questa è la condizione di ogni specialista riguardo alle altre specializzazioni. Le scienze evolvono anche nelle relazioni tra varie specializzazioni, in un rapporto interdisciplinare, e allora il discorso colto costituisce la base per una comune comprensione. E, comunque, per gli scopi del mio discorso, non occorre una precisione specialistica, ma semmai una certa affidabilità nei riferimento, ad esempio nella ricostruzione sommaria dei fenomeni storici. Per raggiungerla, nelle relazioni intellettuali, ci si aiuta a vicenda, formulando obiezioni e proposte di correzioni: in questo consiste il dialogo intellettuale. Anch’io mi valgo di questo lavoro, ma non appare qui, è fatto nei miei ambienti sociali di riferimento.

  Un cordiale benvenuto a tutti e un vivo ringraziamento a tutti coloro che vorranno interloquire.

  Dall’anno associativo 2020/2021 il gruppo di AC di San Clemente Papa si riunisce abitualmente due martedì e due sabati al mese, alle 17, e anima la Messa domenicale delle 9. Durante la pandemia da Covid 19 ci siamo riuniti in videoconferenza Google Meet. Anche dopo che la situazione sanitaria sarà tornata alla normalità, organizzeremo riunioni dedicate a temi specifici e aperte ai non soci con questa modalità.

 Per partecipare alle riunioni del gruppo on line con Google Meet, inviare, dopo la convocazione della riunione di cui verrà data notizia sul blog, una email a mario.ardigo@acsanclemente.net comunicando come ci si chiama, la email con cui si vuole partecipare, il nome e la città della propria parrocchia e i temi di interesse. Via email vi saranno confermati la data e l’ora della riunione e vi verrà inviato il codice di accesso. Dopo ogni riunione, i dati delle persone non iscritte verranno cancellati e dovranno essere inviati nuovamente per partecipare alla riunione successiva.

 La riunione Meet sarà attivata cinque minuti prima dell’orario fissato per il suo inizio.

Mario Ardigò, dell'associazione di AC S. Clemente Papa - Roma

NOTA IMPORTANTE / IMPORTANT NOTE

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sabato 10 maggio 2025

Il peso del passato

 

Il peso del passato

 

  Gli eventi di questi giorni hanno fatto discutere di una triste epoca per la nostra Italia, quella degli ultimi decenni dell’Ottocento in cui fu acutissimo il contrasto politico ed ideologico tra il Papato romano, che nel 1870 era stato privato dal Regno d’Italia, con una breve guerra, del suo piccolo regno nel centro Italia e che lo rivendicava, e il nuovo stato unitario nazionale italiano, retto secondo uno Statuto democratico di tipo liberale.

  Ecco come, con l’aiuto dell’algoritmo di intelligenza non umana ChatGPT, si può sintetizzare la situazione dell’epoca.

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Tra il 1880 e il 1910, l’Italia attraversò una fase cruciale della sua storia unitaria, segnata da trasformazioni politiche, sociali, economiche e da forti tensioni interne ed esterne.

Ecco una sintesi dei principali sviluppi:


🏛 POLITICA E ISTITUZIONI

·         Destra e Sinistra storica si alternano fino agli anni ’80, ma nel 1887 emerge la figura dominante di Francesco Crispi, che accentua l’autoritarismo e promuove una politica estera aggressiva.

·         Dopo la caduta di Crispi (1896) a seguito del disastro coloniale di Adua, la politica italiana entra in una fase più instabile, ma con tendenze riformiste: emerge Giovanni Giolitti, che sarà il protagonista del periodo successivo.

·         Giolitti governa (a fasi alterne) dal 1903 al 1914, cercando di conciliare sviluppo industriale, riforme sociali e ordine pubblico: è il periodo del cosiddetto “giolittismo”.


⚙️ ECONOMIA E SOCIETÀ

·         Industrializzazione al Nord, soprattutto in Piemonte, Lombardia e Liguria (settori: siderurgia, meccanica, tessile).

·         Sud agricolo e arretrato, con gravi problemi sociali e una forte emigrazione verso le Americhe e l’Europa (milioni di persone).

·         Nascono le prime organizzazioni operaie e contadine, tra cui le leghe di resistenza, i sindacati e le cooperative.


📚 CULTURA E ISTRUZIONE

·         Cresce lentamente l’alfabetizzazione grazie a leggi scolastiche (come la legge Coppino del 1877), ma il divario Nord-Sud resta ampio.

·         Si sviluppano i primi movimenti politici moderni: socialismo, anarchismo, e le prime forme di cattolicesimo sociale, anche se i cattolici sono ancora in parte estranei alla vita politica (nonostante la fine del non expedit per le elezioni locali).


🌍 POLITICA ESTERA E COLONIALISMO

·         L’Italia si allea con Germania e Austria-Ungheria nella Triplice Alleanza (1882).

·         Inizia la politica coloniale: Eritrea, Somalia, ma anche il fallimento della campagna d’Etiopia (sconfitta di Adua, 1896).

·         Dopo il 1900, l’Italia si riorienta verso un’alleanza con la Francia (Accordi segreti di Racconigi, 1909).


🔥 TENSIONI SOCIALI E CONFLITTI

·         Forti conflitti sociali e repressioni: moti contadini nel Sud, scioperi operai nel Nord.

·         L'episodio più drammatico: massacro di Milano (1898) durante proteste contro il caro pane, con l’esercito che spara sui civili (Bava Beccaris).

·         Attentato anarchico contro il re Umberto I (1900), ucciso a Monza.


In sintesi

Tra il 1880 e il 1910, l’Italia vive una modernizzazione diseguale, con:

·         industrializzazione al Nord,

·         marginalità del Sud,

·         crescita delle masse urbane e rurali,

·         nascita dei partiti di massa,

·         tentativi dello Stato di controllare il cambiamento,

·         prime ambizioni coloniali.

Il paese entra nel XX secolo con grandi promesse ma anche profonde fratture sociali e territoriali.

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 Dopo l’istituzione, nel 1861, dello stato unitario nazionale come Regno d’Italia sotto la dinastia Savoia, il Papato romano vietò ai cattolici, sotto minaccia di sanzioni religiosi, di partecipare alle elezioni politiche nazionali  e li spinse  a premere perché al Papato fosse conservato il suo regno nel Centro Italia, lo Stato Pontificio. Quando quest’ultimo fu invaso militarmente, nel 1870, mentre era in corso il Concilio Vaticano 1°, nel corso del quale il papa Pio 9° aveva deliberato il dogma dell’infallibilità  pontificia nelle pronunce solenni in materia di dottrina e morale, quel Papa mantenne e intensificò il divieto, nell’intento di riottenere la sovranità territoriale della quale era stato spogliato, che riteneva indispensabile per la sua missione. Questa posizione politica venne definita intransigentismo e fu una sciagura per lo sviluppo dei processi democratici in Italia, emarginando i cattolici.  Essa venne proseguita con particolare determinazione dal successore del papa Pio 9° (che aveva scomunicato il primo Re d’Italia, Vittorio Emanuele 2° di Savoia e il Presidente del Consiglio dei ministri  che aveva guidato la realizzazione dello stato nazionale italiano, Camillo Benso conte di Cavour), Leone 13°, Vincenzo Gioacchino Pecci, eletto al trono nel 1878.

  L’intransigentismo comprendeva anche una polemica durissima contro il liberalismo, in particolare sul principio politico della libertà di coscienza, e quindi anche contro la democrazia.

  Di solito Leone 13° viene ricordato come l’iniziatore della moderna dottrina sociale, vale a dire delle pronunce papali in materia di teologia morale che presero in considerazione le sofferenze dei lavoratori alle dipendenze dei capitalisti e invocarono sia l’intervento pubblico per porvi rimedio sia l’impegno dei fedeli per lenirle.

 L’impegno sociale dei cattolici italiani, come di quelli di gran parte dell’Europa di allora, iniziò ben prima il primo dei documenti della dottrina sociale, vale a dire l’enciclica Delle novità – Rerum novarum, del 1891, e si era andato organizzando a livello nazionale, dal basso, in base a dinamiche associative tra laici italiani,  senza interventi delle autorità ecclesiastiche. nell’Opera dei Congressi.

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L'Opera dei Congressi e dei Comitati Cattolici fu una significativa organizzazione del laicato cattolico italiano, attiva dal 1874 al 1904, che mirava a coordinare le attività dei cattolici italiani in ambito sociale, culturale ed ecclesiale, nel rispetto del divieto pontificio di partecipazione politica (non expedit) .(Wikipedia)


🕰️ Storia

·         Fondazione (1874): Nacque a Venezia durante il primo Congresso cattolico italiano, promosso dalla Società della Gioventù Cattolica Italiana. Al secondo congresso, tenutosi a Firenze nel 1875, fu ufficialmente costituita l'Opera dei Congressi Cattolici in Italia, con Giovanni Acquaderni come primo presidente .

·         Sviluppo: L'Opera si espanse rapidamente, specialmente in Lombardia e Veneto, promuovendo iniziative sociali come casse rurali, società di mutuo soccorso e cooperative .

·         Scioglimento (1904): A causa di tensioni interne tra le correnti più conservatrici e quelle favorevoli a un maggiore impegno politico, Papa Pio X decise di sciogliere l'Opera, mantenendo attiva solo la sezione dedicata all'economia sociale


🎯 Finalità

·         Difesa della Chiesa: Tutela dei diritti della Chiesa e promozione delle opere caritative cristiane, in un contesto post-unitario spesso ostile al clero

·         Coordinamento laicale: Unificazione delle diverse associazioni cattoliche laicali per un'azione comune, rispettando il non expedit che vietava la partecipazione politica nazionale, ma permetteva l'impegno a livello locale


🧩 Caratteristiche

·         Struttura gerarchica: Organizzazione centralizzata con sede a Venezia, articolata in comitati regionali, diocesani e parrocchiali

·         Congressi nazionali: Incontri periodici per discutere questioni rilevanti per il movimento cattolico

·         Sezioni tematiche: Dal 1887, l'Opera si suddivise in cinque sezioni: Organizzazione, Economia sociale, Educazione, Stampa e Arte.

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📚 Approfondimenti consigliati

Per ulteriori dettagli sulla storia e l'impatto dell'Opera dei Congressi, potresti consultare:

·         Marco Invernizzi, L'Opera dei Congressi (1874-1904)

·         Angelo Gambasin, Il movimento sociale nell'Opera dei Congressi (1874-1904)

·         Gabriele De Rosa, Giuseppe Sacchetti e l'Opera dei Congressi

Questi testi offrono un'analisi approfondita delle dinamiche interne dell'Opera e del suo ruolo nel contesto del cattolicesimo italiano post-unitario.

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 Il papa Leone 13°, proseguendo la politica e il magistero del suo predecessore, fu estremamente ostile ai movimenti di massa che andavano organizzandosi nei ceti popolari per creare una resistenza contro gli abusi dei ceti dominanti: si trattava del socialismo e delle correnti democratiche per una politica basata sulla libertà di coscienza e sul principio maggioritario.

  L’enciclica Delle Novità – Rerum Novarum fu principalmente dedicata alla condanna del socialismo, in particolare di quello marxista. Riconosceva che esso cercava di porre rimedio alle sofferenze dei ceti più poveri, i proletari (così indicati nell’enciclica), ma riteneva che la soluzione si dovesse trovare in una (irrealistica e velleitaria) collaborazione tra sfruttatori e sfruttati secondo i principi dell’ordinamento corporativo del Medioevo, secondo il quale tutti coloro che collaboravano alla produzione si associavano per cooperare.

  Con l’enciclica Graves de communi reLe gravi dispute sulla questione sociale del 1901 condannò l’idea, che si era andata affermando nell’Opera dei Congressi, che si potesse collaborare alla democrazia liberale del Regno d’Italia secondo un’ispirazione cristiana.  Questo documento aprì la strada alla persecuzione di tutte le correnti di pensiero che, in ambito religioso, continuarono su quella via e di quelle che si proponevano di liberare le concezioni religiose da un apparato mitico divenuto ormai obsoleto e antistorico, aprendo ad  esempio la strada all’applicazione negli studi biblici dei moderni metodi linguistici.

Tra la prima e l’altra enciclica di cui sopra, si situarono altri due documenti pontifici del papa Leone 13° diretti specificamente al cattolicesimo statunitense, ormai fortemente  radicato in un contesto democratico avanzato (impossibile vietarlo ai cattolici) nei quali si condannano la pretesa alla libertà di coscienza e quella di spiegare le verità della fede in termini resi accessibili alla gente comune.

Sono, sintetizzati con l’aiuto di ChatGPT:

 

Enciclica Longinqua Oceani [Valichiamo col cuore e col pensiero le sterminate distanze dell’oceano](6 gennaio 1895)

https://www.vatican.va/content/leo-xiii/la/letters/documents/hf_l-xiii_let_18990122_testem-benevolentiae.html

In questa enciclica, Papa Leone XIII esprime ammirazione per la vitalità della Chiesa cattolica negli Stati Uniti, riconoscendo il ruolo positivo della libertà religiosa garantita dalla Costituzione americana. Tuttavia, mette in guardia contro l’“americanismo”, una tendenza a modellare la Chiesa secondo i principi del liberalismo e del pragmatismo statunitense, che potrebbe indebolire la disciplina ecclesiastica e l’autorità del magistero. Il Papa sottolinea l’importanza di mantenere l’unità e la fedeltà alla dottrina cattolica universale. 

✉️ 

Lettera apostolica Testem Benevolentiae Nostrae (22 gennaio 1899)

https://www.vatican.va/content/leo-xiii/la/letters/documents/hf_l-xiii_let_18990122_testem-benevolentiae.html

Indirizzata al cardinale James Gibbons, arcivescovo di Baltimora, questa lettera apostolica condanna specificamente l’“americanismo” come un insieme di dottrine pericolose. Il Papa critica l’eccessiva enfasi sull’iniziativa individuale nella vita spirituale, la minimizzazione della direzione spirituale e l’adattamento eccessivo della dottrina per renderla più accettabile alla sensibilità moderna. Leone XIII ribadisce la necessità di mantenere l’obbedienza all’autorità ecclesiastica e la fedeltà alla tradizione cattolica. 

 La seconda può essere vista come l’annuncio della persecuzione del cosiddetto modernismo  che venne negli anni seguenti e che, ad esempio, portò alla scomunica di don Romolo Murri, il prete marchigiano che era stato tra i principali esponenti del  movimento per una democrazia cristiana  nell’Opera dei Congressi. Va ricordato che il principio della libertà di coscienza, anche nelle cose religiose, e diversi altri che erano espressi dalle correnti innovatrici che finirono sotto la scure dell’inquisizione antimodernista, furono poi proclamati nel orso del Concilio Vaticano 2° (1962-1965). Di quest’ultimo non si è parlato in questi giorni, nei quali alcuni aspetti della cattolicità sono stati proiettati sulla scena mondiale. E sicuramente non è un bel segno.

  Di seguito riporto il testo, nella traduzione del latino (l’unica lingua disponibile sul sito vaticano) della lettera del papa Leone 13° all’arcivescovo statunitense di Baltimora.

Mario Ardigò – Azione Cattolica in San Clemente papa – Roma, Monte Sacro, Valli

 

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ChatGPT 10-5-25: Ecco la traduzione in italiano della lettera apostolica Testem benevolentiae nostrae [Testem benevolentiae Nostrae hanc ad te epistolam mittimus […] – trad. lett. Testimone della benevolenza nostra questa lettera a te mandiamo]  inviata da Papa Leone XIII (13° in numeri romani) al cardinale Giacomo Gibbons, arcivescovo di Baltimora – Maryland – USA,  nel 1899, sul tema dell’"americanismo". Per motivi di spazio e leggibilità, ti fornisco una versione tradotta in italiano corrente, fedele nei contenuti e strutturata in paragrafi:

https://www.vatican.va/content/leo-xiii/la/letters/documents/hf_l-xiii_let_18990122_testem-benevolentiae.html

 

Lettera di Sua Santità Leone XIII al Cardinale Giacomo Gibbons, Arcivescovo di Baltimora, riguardo ad alcune opinioni indicate col nome di “americanismo”
(Testem Benevolentiae Nostrae, 22 gennaio 1899)

 

Carissimo Figlio Nostro,

  Con questa lettera desideriamo testimoniarti ancora una volta l’affetto con cui abbiamo sempre guardato a te, ai tuoi confratelli vescovi e all’intero popolo americano, ogni volta che si è presentata l’occasione di lodare i progressi della vostra Chiesa e l’impegno a difendere e promuovere la fede cattolica. In particolare, abbiamo spesso ammirato le qualità della vostra nazione, risvegliata alle più nobili aspirazioni e pronta a perseguire quanto giova all’umanità e alla civiltà.

  Questa lettera, tuttavia, non vuole ribadire le lodi già espresse, ma piuttosto segnalare alcuni pericoli e correggere certe opinioni che sono apparse di recente, le quali, pur non condivise da tutti, hanno causato non poco turbamento. È per spirito di carità apostolica che ne parliamo, e confidiamo che vedrete in queste parole un’ulteriore testimonianza del nostro affetto.

Il contesto della lettera

  Sai bene, caro figlio, che la biografia di Isaac Thomas Hecker (fondatore dei Paolisti (v. sotto alla nota 1) ), specialmente nelle edizioni in lingua straniera, ha suscitato controversie per via di alcune idee sulla vita cristiana. Nel nostro dovere apostolico di difendere la fede e tutelare i fedeli, ci sentiamo tenuti ad affrontare più ampiamente la questione.


1. La tentazione di adattare la Chiesa al mondo moderno

  Alcuni pensano che, per attrarre i non cattolici, la Chiesa debba avvicinarsi maggiormente allo spirito moderno, attenuando la sua severità e assecondando le idee e i costumi contemporanei. C’è chi estende questo adattamento non solo alla disciplina, ma anche alla dottrina stessa della fede, ritenendo opportuno tralasciare o ammorbidire alcune verità considerate secondarie. Ma questo è inaccettabile.

  La dottrina rivelata da Dio non è frutto della filosofia umana, ma un deposito divino da custodire fedelmente e interpretare infallibilmente. Come affermò il Concilio Vaticano I, «il significato dei dogmi deve sempre essere mantenuto secondo quanto la Chiesa ha una volta definito».

  Né è innocuo il silenzio deliberato su alcuni princìpi della dottrina cattolica, come se fosse utile dimenticarli. Tutte le verità della fede hanno origine nello stesso Maestro divino, il Figlio Unigenito, e sono valide per ogni epoca e popolo, come insegna il mandato di Cristo agli apostoli: «Andate e insegnate a tutte le genti...».


2. Il ruolo della disciplina ecclesiastica

  La disciplina della Chiesa, pur non immutabile come la dottrina, non può essere adattata arbitrariamente. È compito dell’autorità ecclesiastica – non di individui privati – giudicare come applicarla nei diversi tempi e luoghi. La Sede Apostolica ha sempre mantenuto costante la dottrina, ma ha saputo moderare la disciplina con attenzione alle diverse culture, senza mai compromettere il diritto divino.

  Chi desidera una libertà religiosa ispirata ai principi delle società civili moderne rischia di confondere la libertà cristiana con una licenza per agire secondo il proprio arbitrio. Alcuni affermano che, ora che l’infallibilità del Papa è stata definita dal Concilio Vaticano I, si possa godere di una maggiore libertà di pensiero e azione. Ma questa è una conclusione pericolosa: al contrario, il magistero infallibile esige maggiore docilità, non minore.


3. Il ruolo dello Spirito Santo e del magistero esterno

Altri sostengono che chi persegue la perfezione cristiana non abbia bisogno dell’autorità esterna della Chiesa, perché lo Spirito Santo agirebbe direttamente nelle anime con ispirazioni interiori. Ma questo è illusorio. Lo Spirito Santo certamente agisce nei cuori, ma ordinariamente lo fa anche attraverso l’insegnamento e la guida dei pastori della Chiesa.

Anche San Paolo, dopo essere stato chiamato direttamente da Cristo, fu inviato da Ananìa per ricevere istruzioni. E chi si impegna in un cammino più esigente di santità ha ancora più bisogno di guida spirituale per evitare errori.


4. Il valore delle virtù naturali e soprannaturali

  Alcuni esaltano eccessivamente le virtù naturali (come energia, intraprendenza, audacia), ritenendole più adatte al mondo moderno, quasi superiori alle virtù soprannaturali (umiltà, obbedienza, sacrificio). Ma ciò è incompatibile con la dottrina cristiana. Le virtù naturali, senza la grazia, non conducono alla salvezza. Solo con l’aiuto della grazia si possono superare le passioni e tendere alla beatitudine eterna.

  Allo stesso modo, la distinzione tra virtù “attive” (moderne) e “passive” (antiche) è ingannevole: non esistono virtù veramente passive. Tutte le virtù cristiane implicano l’uso retto della libertà, sotto l’azione della grazia. Cristo, modello eterno, ha insegnato l’umiltà e l’obbedienza: queste non passano di moda.


5. Il disprezzo della vita religiosa

  Alcuni criticano la vita religiosa, affermando che i voti limitano la libertà e sono adatti solo a spiriti deboli. Ma la Chiesa ha sempre onorato profondamente lo stato religioso, che è una forma superiore di sequela di Cristo. I voti non limitano la libertà, ma la realizzano più pienamente secondo il Vangelo.

  I religiosi hanno dato contributi immensi alla fede e alla civiltà, anche negli Stati Uniti. Ancora oggi, essi svolgono un ruolo decisivo nell’evangelizzazione, nell’educazione, nelle opere di carità e nella vita spirituale. Anche i contemplativi, con la preghiera e la penitenza, sostengono la Chiesa e il mondo.

 .Chi preferisce associarsi senza voti in comunità laicali può farlo, ma senza sminuire il valore degli ordini religiosi.


6. Il metodo per riconciliare i dissidenti

  Infine, alcuni propongono di abbandonare i metodi tradizionali per convertire i non cattolici, suggerendo strategie nuove. Ma bisogna essere prudenti: ciò che è stato sperimentato e approvato dalla tradizione apostolica e dalla Chiesa non va scartato con leggerezza. È certo utile avvicinare i dissidenti con il dialogo amichevole, in luoghi privati, purché sia fatto da persone competenti e approvate dai vescovi.


Conclusione

 Da quanto detto, appare chiaro che non possiamo approvare le opinioni riassunte sotto il nome di “americanismo”, se con esso si intendono teorie che alterano la dottrina, la disciplina e la spiritualità cattolica.

   Se invece con “americanismo” si vogliono indicare le qualità proprie del popolo americano, la sua storia, le sue istituzioni e i suoi costumi civili, non abbiamo motivo di opporci. Ma se il termine serve a legittimare dottrine erronee, è dovere dei vescovi americani – e siamo certi che lo faranno – rigettarlo e condannarlo.

  La Chiesa è una sola, unita nella dottrina e nel governo, e ha il suo centro nella Sede di Pietro. Chi vuole essere veramente cattolico, deve poter dire con san Girolamo: “Io, seguendo Cristo, sono unito alla Sede di Pietro; chi non è con te, disperde”.

  Con questi sentimenti ti inviamo, carissimo figlio nostro, la nostra benedizione apostolica, come pegno delle grazie celesti per te e per tutti i fedeli d’America.

Dato in San Pietro, il 22 gennaio 1899, nel ventunesimo anno del nostro pontificato.

                                                    Leone XIII (13°)

Nota 1 – ChatGPT 10-5-25

 

La Società dei Sacerdoti Missionari di San Paolo Apostolo, conosciuta anche come Padri Paolisti, è una società clericale di vita apostolica di diritto pontificio fondata il 7 luglio 1858 a New York dal sacerdote statunitense Isaac Thomas Hecker (1819–1888). Insieme a quattro confratelli, anch'essi ex membri della Congregazione del Santissimo Redentore, Hecker diede vita a questa nuova comunità con l'obiettivo di promuovere il cattolicesimo negli Stati Uniti, utilizzando metodi innovativi per l'epoca

Missione e attività

I Paolisti si dedicano principalmente all'evangelizzazione attraverso:Apostolato parrocchiale

·         Missioni popolari

·         Assistenza spirituale agli studenti universitari

·         Utilizzo dei mezzi di comunicazione di massa, come radio, televisione e stampa.Nel 1865, fondarono The Catholic World, la prima rivista cattolica americana, evidenziando il loro impegno nell'uso dei media per diffondere il messaggio cristiano .Presenza e organizzazione

La Società è presente principalmente negli Stati Uniti, ma ha esteso la sua missione anche in Canada, Israele e Italia. A Roma, fino al 2016, i Paolisti officiavano nella chiesa nazionale americana di Santa Susanna alle Terme di Diocleziano; dal 2017, hanno trasferito il loro servizio alla Chiesa di San Patrizio a Villa Ludovisi. Il moderatore supremo della società, con il titolo di presidente, risiede a New York .

Fondatore: Isaac Thomas Hecker

Isaac Thomas Hecker, nato a New York nel 1819, fu inizialmente membro della Congregazione del Santissimo Redentore. Dopo la sua separazione da questa congregazione, fondò i Paolisti con l'intento di adattare il messaggio cattolico alla cultura americana, enfatizzando l'importanza della libertà personale e dell'uso dei mezzi di comunicazione per l'evangelizzazione. Hecker è ricordato per il suo approccio innovativo e per il suo impegno nel rendere il cattolicesimo più accessibile e comprensibile al pubblico americano dell'epoca .

La Società dei Sacerdoti Missionari di San Paolo Apostolo continua oggi la sua missione, fedele al carisma del suo fondatore, affrontando le sfide contemporanee con lo stesso spirito innovativo e missionario che ha caratterizzato la sua origine.