Un nuovo assistente ecclesiastico per la
nostra AC parrocchiale
Ieri sera
abbiamo ripreso gli incontri infrasettimanali del nostro gruppo parrocchiale di
Azione Cattolica. Il parroco ha incaricato don Miguel, che dalla Colombia è
venuto a Roma per specializzarsi in beni culturali ecclesiastici all’Università
Gregoriana, di seguirci. Don Miguel rimarrà nella nostra città tre anni.
L’Azione Cattolica italiana ha avuto un ruolo
molto importante nella nostra società, probabilmente unico al mondo, e i suoi
assistenti ecclesiastici, così chiamiamo i preti che ci seguono, lo hanno avuto
nell’associazione.
Nel 1968, con l’Assemblea del CELAM, il Consiglio
episcopale latinoamericano, svoltasi a Medellin, città colombiana nel Nord Ovest
situata in un valle tra due catene della Cordigliera, nel Dipartimento di Antioquia,
iniziò quello straordinario movimento di rinnovamento sociale e religioso dal
quale avemmo papa Francesco, l’idea di una Chiesa animata dalla sinodalità e ora
i cammini sinodali sulla sinodalità, quello che coinvolge tutte le Chiese
cattoliche del mondo e quello promosso per le Chiese in Italia.
Una tra le più grandi ricchezze della nostra
Chiesa è proprio quella di vivere dell’amicizia e della solidarietà tra genti
di tutto il mondo, sforzandosi di unire nello spirito del vangelo ciò che guerre,
politiche di potenza e miti nazionalistici vollero dividere, al di là delle
babeli linguistiche e culturali.
Benvenuto tra noi, allora, don Miguel.
L’America Latina condivide con l’Europa forti
legami culturali, e tuttavia i due continenti sono profondamente diversi. Nel
primo, una regione immensa del mondo, due lingue neolatine largamente maggioritarie,
lo spagnolo e il portoghese, oltre a quelle dei nativi e alle molte parlate
dalla gente immigrata più di recente: sembra più facile intendersi. In Europa con
un’ora d’aereo, o anche meno, si arriva in mondi diversi. Popolazioni di culture
profondamente distanti, che si combatterono per oltre duemila anni e fino a
circa ottant’anni fa, sono ora affratellate nell’Unione Europea, fondata sul
rispetto dei diritti umani fondamentali e sul superamento dei nazionalismi e dei
confini territoriali, nella cui costruzione le persone cattoliche hanno avuto
un’influenza essenziale, tanto che una delle idee fondamentali su cui si basa
la struttura dell’Unione, quella di sussidiarietà, deriva direttamente dalla
dottrina sociale cattolica.
Tra il 1962
e il 1965, qui a Roma, nella Città dei Vaticano, si tennero le sessioni
del Concilio Vaticano 2°, che, allora come oggi, radunò vescovi da tutto il
mondo per organizzare un aggiornamento nel modo di essere e fare Chiesa. Da lì, poi, il movimento
che condusse nel 1968 all’Assemblea di Medellin del CELAM e, nel 1969, sotto la
presidenza di Vittorio Bachelet, ad una profonda riforma dello statuto dell’Azione
Cattolica. L’associazione si diede come scopo principale l’attuazione dei
principi conciliare e, insieme, raccolse i frutti della straordinaria partecipazione
delle persone cattoliche alla costruzione della nuova Repubblica democratica
italiana, definendosi come esperienza associativa ecclesiale e laicale, comunitaria
e organica, popolare e democratica.
E’ utile leggere a questo proposito gli articoli
dello Statuto dedicati alla vita associativa.
Art. 11 La vita associativa
1. L’Azione Cattolica
Italiana, riconosciuta dalla Chiesa come singolare forma di ministerialità
laicale, attraverso la propria vita associativa intende realizzare, nella
comunità cristiana e nella società civile, una specifica esperienza, ecclesiale
e laicale, comunitaria e organica, popolare e democratica, in piena rispondenza
alla propria natura e alle proprie finalità, delineate dalle norme fondamentali
del presente Statuto.
2. La vita associativa
dell’Azione Cattolica Italiana pone al centro la persona, che vuole servire nel
suo concreto itinerario di formazione cristiana; è rivolta alla crescita della
comunità cristiana nella comunione e nella testimonianza evangelica; è animata
dalla tensione all’unità, da costruire attraverso la valorizzazione dei doni che
le provengono dalle diverse condizioni ed esperienze di quanti partecipano alla
sua vita.
3. Quale associazione
ecclesiale di laici, assicura il proprio apporto affinché nella concretezza
delle condizioni storiche venga ricercato e proposto il senso vero dell’uomo e
della sua dignità, i valori della vita e della famiglia, della pace e della
solidarietà, della giustizia e della misericordia.
4. L’Azione Cattolica Italiana
realizza con la diocesi in cui è presente una relazione organica che si esprime
nella dedicazione dei singoli associati e dell’associazione alla propria Chiesa
particolare. A tal fine essa intende offrire, con la propria soggettività
associativa, un contributo originale e significativo alla crescita della
comunità diocesana.
Art. 12 L’ordinamento
associativo
1. L’Azione Cattolica Italiana
è costituita come associazione ecclesiale di laici a livello nazionale e a
livello diocesano.
2. Ciascuna associazione
diocesana è organicamente suddivisa in associazioni, in primo luogo con
riferimento alle comunità parrocchiali, e in gruppi.
3. L’associazione nazionale
mantiene un costante e articolato rapporto sia con gli aderenti, sia con le
associazioni diocesane, in particolare attraverso il Collegamento regionale.
4. L’Azione Cattolica
Italiana, per corrispondere a specifiche esigenze formative e pastorali,
propone itinerari differenziati secondo le età e le condizioni di vita.
Riunisce i bambini e i ragazzi nell’Azione Cattolica dei Ragazzi e i giovani e
gli adulti in due Settori.
Art. 13 Il Progetto
formativo
1. L’Azione Cattolica Italiana
persegue le proprie finalità attraverso un Progetto formativo unitario e
organico che offre a ogni persona, con la partecipazione alla vita associativa,
un accompagnamento finalizzato alla crescita di una matura coscienza umana e
cristiana, grazie a percorsi permanenti, organici e graduali, attenti alle
diverse età, alle condizioni e agli ambienti di vita, ai diversi livelli di
accoglienza della fede.
2. Il Progetto formativo
dell’Azione Cattolica fa proprio il cammino della comunità cristiana e si
inserisce in esso, approfondendolo e aprendolo alle esigenze della
testimonianza laicale. Suo obiettivo è quello di far scoprire e vivere la
grazia del battesimo, attraverso la messa a frutto della vocazione e dei doni naturali
e spirituali che ogni credente ha ricevuto; aprire alla sapienza cristiana con
cui leggere la vita e orientarne le scelte; preparare alla testimonianza
evangelica e al servizio ecclesiale proprio dell’Azione Cattolica.
Art. 14 La programmazione
1. L’Azione Cattolica Italiana
attua il proprio servizio attraverso una specifica programmazione, che intende
esprimere la partecipazione e la corresponsabilità dell’associazione, ad ogni
livello, nel complessivo cammino della comunità ecclesiale e offrire il suo
impegno di animazione cristiana nella società civile.
L’Azione Cattolica Italiana ha circa 270.000 iscritti. Il Presidente
nazionale è Giuseppe Notarstefano, professore di statistica economica della
sede di Palermo dell’Università LUMSA (nominato dalla CEI nel maggio 2021
scegliendo tra un terna di candidati proposta dal Consiglio Nazionale dell’Azione
Cattolica) e l’Assistente ecclesiastico nazionale è il vescovo di Macerata
(nelle Marche) Claudio Giuliodori (nominato dal Papa il 4 marzo 2023)
Ulteriori notizie sull’associazione possono
essere trovate sul sito https://azionecattolica.it/
Il nostro gruppo parrocchiale è all’altezza degli scopi della nostra
associazione e, soprattutto, della sua storia?
Negli scorsi decenni e fino all’arrivo in parrocchia
del parroco don Remo, nell’ottobre del 2015, abbiamo vissuto anni difficili, in
cui sembrò che ci fossero preferite altre forme di impegno laicale. Ci è venuto
a mancare l’apporto di forze più giovani, che tuttavia non sono del tutto
mancate. In parrocchia alle persone giovani, al termine della prima formazione
religiosa, non venne più proposta l’Azione Cattolica come impegno laicale. Abbiamo
tuttavia continuato pervicacemente le nostre attività, anche durante l’anno e
mezzo in cui si abbattuta sull’Italia l’epidemia di Covid 19. A quel tempo abbiamo
continuato le nostre riunioni in videoconferenza Meet, e penso che siamo
stati l’unica esperienza associativa parrocchiale a farne esperienza.
Dall’inizio del 2022, insieme al programma
formativo dell’associazione abbiamo tenuto sistematicamente una serie di
incontri sui cammini sinodali iniziati nell’ottobre 2021.
Tra poco terremo le elezioni per nominare una\un
nuova\o presidente del gruppo. Ci sarà anche il nuovo tesseramento:
tradizionalmente le tessere vengono distribuite nella solennità dell’Immacolata
Concezione, l’8 dicembre, con una breve liturgia al termine della messa animata
del gruppo, che è quella delle nove.
Mario
Ardigò – Azione Cattolica in San Clemente papa – Roma, Monte Sacro, Valli