Mia trascrizione della predicazione “Hanno appiccato il fuoco al tuo santuario” svolta dal pastore Daniele Garrone, docente di
Antico Testamento nella Facoltà Valdese di teologia di Roma, e
diffusa nel corso della puntata di Domenica 10 novembre 2019 della trasmissione
radiofonica di Radio Rai 1 Culto
evangelico.
***************
My transcript of the preaching
"They set your sanctuary on fire" by Pastor Daniele Garrone,
Professor of Old Testament in the Waldensian Faculty of Theology of Rome, and
spread during the episode of Sunday 10 November 2019 of the radio broadcast of
Radio Rai 1 Evangelical Worship.
****************************
After
the text in Italian, I insert the text in English, in the translation done with
the help of Google Translate
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Pubblico
la trascrizione della predicazione “Hanno
appiccato il fuoco al tuo santuario” svolta dal pastore valdese Daniele Garrone,
docente di Antico Testamento nella Facoltà Valdese di teologia di Roma, e
diffusa nel corso della puntata di Domenica 10 novembre 2019 della trasmissione
radiofonica di Radio Rai 1 Culto
evangelico.
Pochi in
Italia mi pare abbiano ricordato sui mass media la ricorrenza della Notte
dei cristalli - Kristallnacht, quando, tra il 9 e il 10 novembre 1938, in
Germania, migliaia
di negozi, abitazioni e cimiteri ebraici furono devastati dai nazisti istigati
da Joseph Goebbels. all’epoca ministro della propaganda. Ha prevalso in genere la memoria di quando, il
9 novembre 1989, il Partito comunista (Sozialistische Einheitspartei Deutschlands / Partito tedesco
di unità socialista - SED) della
Repubblica Democratica Tedesca - DDR, rimasta nella sfera di influenza
sovietica dopo la sconfitta della Germania nazista, decise di aprire le
frontiere con la Repubblica Federale Tedesca - BRD, lo stato che controllava la
parte occidentale della Germania ad economia capitalista e regime politico
liberal-democratico, e con la città di Berlino
ovest, rimasta dopo la guerra sotto l’occupazione militare di Stati Uniti
d’America, Francia e Inghilterra e successivamente, ancora formalmente sotto
tale occupazione ma con un particolare statuto di autonomia, era stata
sostanzialmente annessa alla Repubblica Federale Tedesca. I
due episodi storici sono molto importanti, ma la memoria del secondo non è
dolorosa per i cristiani europei, che effettivamente furono perseguitati nella
DDR, mentre in genere non lo erano stati nella Germania nazista e questo perché
le loro Chiese non erano state ostili al regime di Adolf Hitler. Eppure il
regime comunista della DDR era stato possibile a seguito dell’occupazione di
una parte della Germania da parte dell’esercito dell’Unione Sovietica, l’Armata
rossa, per decisione deliberata dalle potenze vincitrici nella Conferenza di Jalta
(svoltasi nella Crimea sovietica dal 4 all’11 febbraio 1945) alla fine di una
guerra iniziata da Adolf Hitler, e proseguita con la partecipazione anche degli
italiani caduti sotto il regime fascista mussoliniano, contro l’Unione
sovietica. Pentirsi dell’appoggio al nazismo hitleriano e agli altri fascismi
europei è ancora problematico, in genere, per i cristiani europei.
La predicazione mi ha colpito perché Garrone
ha ricordato esplicitamente, come di solito riesce difficile fare e infatti
raramente si fa, che la memoria di quei
fatti richiede di confrontarsi con un passato colpevole per cercare nuove vie per incontrare il popolo ebraico:
un cammino di conversione e di cambiamento tanto più necessario, ha detto il
pastore, per noi italiani che poco
abbiamo fatto i conti con le nostre leggi razziali e che di questi tempi
dobbiamo per di più ragionare di cori antisemiti e razzisti negli stadi. Come
si ricorda nella predicazione, I cristiani tedeschi, anche quelli cattolici (la
Santa Sede nel 1933 aveva concluso un concordato con la Germania già dominata
da Adolf Hitler), furono in genere conniventi o indifferenti, e non furono
pochi quelli che plaudirono alla persecuzione. In questo lavoro che il papa
Karol Wojtyla - Giovanni Paolo 2° definì di purificazione
della memoria, i cristiani possono imparare gli uni dagli altri. Come ho
scritto in una precedente occasione, a volte interpretiamo l’ecumenismo più che altro come un
ascoltare solo chi ci viene incontro e mostra di concordare in qualcosa,
sperando poi di poterlo assimilare. Invece credo che lo spirito giusto sia
quello di ascoltare, puramente e semplicemente, cercando di
rimanere amici. Perché, quando si rimane amici, non
c’è più separazione, il comandamento dell’unità è adempiuto senza che
occorra che qualcuno si lasci assimilare da qualcun altro, e questo anche se
d’abitudine si prega in posti diversi e guidati da diversi pastori.
****************************
Signore nostro Dio, veniamo a te riconoscenti
perché sino ad oggi tu ci hai sorretti e guidati. Proprio per questo non nascondiamo con te preoccupazioni, paure,
incertezze. Il futuro ci spaventa; nel presente siamo incerti sul da farsi:
guidaci tu. Amen.
Leggiamo
dal salmo 74:
O Dio, perché ci hai respinti per
sempre?
Perché arde l’ira tua contro il gregge
del tuo pascolo?
Ricordati del tuo popolo, che
acquistasti nei tempi antichi,
che riscattasti perché fosse la tribù
di tua proprietà.
Ricordati del monte Sion, di cui hai fatto la tua dimora,
dirigi i tuoi passi verso le rovine eterne.
Il nemico ha tutto devastato nel tuo
santuario,
i tuoi avversari hanno ruggito nel luogo delle tue assemblee
e hanno posto le loro insegne per
emblemi.
Hanno appiccato il fuoco al tuo
santuario
hanno abbattuto e profanato la dimora
del tuo Nome.
hanno detto in cuor loro “Distruggiamo
tutto!”,
hanno arso tutti i luoghi delle
assemblee divine nel Paese.
Noi non vediamo più nessun segno, non c’è più profeta,
né chi tra noi sappia fino a quando.
Fino a quando, o Dio, ci oltraggerà
l’avversario?
Il nemico disprezzerà il tuo nome per
sempre?
Abbi riguardo al Patto
poiché
i luoghi tenebrosi della terra
sono pieni di covi di violenza.
[trascrizione
del testo biblico letto nel corso della predicazione]
Così si pregava a Gerusalemme e intorno alla
città, in quel che era rimasto del regno di Giuda, dopo la distruzione del
Tempio e l’esilio. In questa situazione, l’accorata preghiera fa appello
proprio a Dio, dalla cui ira, dal cui giudizio, ci si sentiva colpiti. Lo fa con grande franchezza: “Ricordati di
noi, che hai liberato perché fossimo il tuo popolo! Di noi che hai voluto
diventassimo il tuo gregge! Vieni a vedere come è ridotto il luogo in cui ti
cercavamo e tu ci attendevi. Devastato. Non c’è più il culto che ti rendevamo.
E’ teatro dell’esibizione delle insegne dei vincitori. Si oltraggia il tuo
Nome. Chi ha sconfitto noi si vanta del trionfo dei suoi dei su di te, si burla
anche di te. Ricordati, vieni a vedere, intervieni! Considera il tuo patto, che
era anche la tua promessa per noi! Torna a noi, siamo non solo sconfitti, ma
anche disorientati. Non abbiamo più le parole dei profeti che ci indichino il
cammino. Non sappiamo neppure se e quando questa afflizione finirà. Non
permettere che chi confida in te, chi nella sua miseria, nella sua afflizione,
si rivolge a te rimanga prigioniero di smarrimento e confusione. Fa che possa
tornare a lodarti”.
Questo salmo ieri è stato letto in molte
chiese evangeliche in Germania. Era il 9 novembre, la infausta ricorrenza del terribile pogrom istigato da Goebbels nel 1938. Nella notte tra il 9 e il 10 novembre 1938 furono distrutte 1.400
sinagoghe e luoghi di culto degli ebrei. Migliaia di negozi, abitazioni e
cimiteri ebraici furono devastati. In una settimana di aggressioni ci furono
400 vittime, vennero dati alle fiamme i libri. Diecimila ebrei furono internati
nei campi di concentramento. Centinaia di loro furono uccisi o morirono in
seguito alla reclusione. Il pogrom segnò una impennata dell’odio antiebraico, che
sfocerà poi nel piano di distruzione dell’ebraismo in Europa.
Quel 9 novembre 1938 tutto avvenne in pubblico
e fu amplificato dalla propaganda. Eppure non ci furono che sporadiche
reazioni. Prevalsero il plauso da parte di qualcuno, la connivenza,
l’indifferenza. E lo stesso era avvenuto al momento delle prime leggi ariane contro gli ebrei cinque anni prima. In
tutti gli strati della popolazione da decenni l’antisemitismo non aveva fatto
che crescere e in massa si credeva alla sinistra parola “Gli ebrei sono la nostra rovina”. In massa erano ebbri di nazionalismo
e di risentimento per la sconfitta della Prima guerra mondiale e le sue pesanti
conseguenze. E l’odio si indirizzava contro gli ebrei.
Anche quella parte delle Chiese evangeliche
che si oppose alla corrente fllonazista
al suo interno si limitò per lo più a opporsi, a volte a caro prezzo,
all’introduzione di norme razziste all’interno della Chiesa, per difendere
l’integrità della Chiesa.
Dietrich Bonhoeffer, morto in campo di concentramento per aver
partecipato al complotto contro Hitler, fu uno dei pochi che colse fin
dall’inizio la portata delle parole antiebraiche. Nella sua Bibbia personale,
nella quale di solito non vergava appunti, accanto al versetto del nostro salmo
che dice “Hanno arso tutti i luoghi delle
assemblee di Dio nel Paese”, egli
appuntò la data del 9 novembre 1938. Il giorno in cui bruciavano le sinagoghe
in Germania, Bonhoeffer vedeva bruciare
luoghi di preghiera al Dio vivente. Nessuno degli stereotipi della tradizione
cristiana lo poteva rendere indifferente a quello che avveniva intorno a lui.
Oggi, il 9 novembre, in Germania è una giornata della memoria e le Chiese
evangeliche la onorano anche con culti con cui ci si confronta con un passato
colpevole e soprattutto si cercano nuove vie per incontrare il popolo ebraico.
Un cammino di conversione e di cambiamento. Leggere oggi la nostra storia
sottoponendola al giudizio di Dio. Imboccare nuove vie per non ripetere le
colpe e gli errori del passato. E’ un monito importante in un tempo in cui, di
nuovo innanzi tutto contro gli ebrei, atti
e propaganda di risentimento e di odio hanno sempre più diffusione, in
un’Europa che sembra dimenticare da dove vengano la sua libertà e il suo
benessere.
Facciamolo anche noi. Tanto più noi che poco
abbiamo fatto i conti con le nostre leggi razziali e che dobbiamo ragionare di
cori antisemiti e razzisti negli stadi. Mettiamoci in silenzio non solo davanti
al peso del nostro passato, ma davanti a Dio, per chiedergli di aprire in
nostri occhi e dirigere i nostri passi, prima che si racconti anche di noi la
nostra storia andata male.
Signore nostro Dio, insegnaci con la tua Parola
a
leggere la nostra storia senza rimozioni, senza abbellimenti, a vedere l’oggi
con responsabilità, il futuro con la
speranza che viene da te. Amen.
**************************
My transcript of the preaching
"They set your sanctuary on fire" by Pastor Daniele Garrone,
Professor of Old Testament in the Waldensian Faculty of Theology of Rome, and
spread during the episode of Sunday 10 November 2019 of the radio broadcast of
Radio Rai 1 Evangelical Worship.
****************************
I publish the transcription of the preaching
"They set fire to your sanctuary" by the Waldensian pastor Daniele
Garrone, professor of Old Testament in the Waldensian Faculty of Theology of
Rome, and spread during the episode of Sunday 10 November 2019 of the radio
broadcast of Radio Rai 1 Evangelical worship
Few people in Italy seem to have remembered
in the media the anniversary of the Crystal
Night - Kristallnacht, when, between 9 and 10 November 1938, in Germany,
thousands of Jewish shops, homes and cemeteries were devastated by the Nazis
instigated by Joseph Goebbels. at the time minister of propaganda. The memory
of when, on November 9, 1989, the Communist Party (Sozialistische
Einheitspartei Deutschlands / German Socialist Unity Party - SED) of the German
Democratic Republic - GDR, remained in the Soviet sphere of influence after the
defeat of Nazi Germany prevailed decided to open the borders with the Federal
Republic of Germany - BRD, the state that controlled the western part of
Germany with a capitalist economy and liberal-democratic political regime, and
with the city of West Berlin, which remained after the war under the military
occupation of United States of America, France and England and subsequently,
still formally under this occupation but with a particular status of autonomy,
had been substantially annexed to the Federal Republic of Germany. The
two historical episodes are very important, but the memory of the second one is not
painful for the European Christians, who were really persecuted in the GDR, while in general they
had not been in Nazi Germany and this because their Churches had not been hostile
to the regime by Adolf Hitler. Yet the communist regime of the GDR had been
possible following the occupation of a part of Germany by the army of the
Soviet Union, the Red Army, by decision deliberated by the victorious powers at
the Yalta Conference (held in the Soviet Crimea since 4 to 11 February 1945) at
the end of a war started by Adolf Hitler, and continued with the participation
of the Italians who fell under the Mussolini fascist regime, against the Soviet
Union. Repenting of support for Hitler's Nazism and other European fascisms is
still troublesome, in general, for European Christians.
The preaching struck me because Garrone
explicitly recalled, as it is usually difficult to do and in fact rarely does,
that the memory of those facts requires confronting a guilty past to seek new
ways to meet the Jewish people: a journey of conversion and of change all the
more necessary, the pastor said, for us Italians we have hardly come to terms
with our racial laws and that these days we must moreover reason about
anti-Semitic and racist choirs in the stadiums. As we remember in the
preaching, the German Christians, even the Catholics (the Holy See in 1933 had
concluded a concordat with Germany already dominated by Adolf Hitler), were
generally conniving or indifferent, and those who applauded the persecution
were not few. In this work that the Pope Karol Wojtyla - John Paul 2 defined as
the purification of memory, Christians can learn from each other. As I wrote on
a previous occasion, sometimes we interpret ecumenism more than anything else
as listening only to those who come to meet us and show that they agree on
something, hoping then to be able to assimilate it. Instead I believe that the
right spirit is to listen, purely and simply, trying to remain friends.
Because, when we remain friends, there is no more separation, the commandment
of unity is fulfilled without the need for someone to allow themselves to be
assimilated by someone else, and even if this is customarily prayed in
different places and guided by different pastors .
****************************
Lord
our God, we came to you gratefully because until today you have supported and
guided us. Precisely for this reason we do not hide our concerns, fears or
uncertainties. The future scares us; now we are uncertain of what to do: guide us.
Amen.
We read from Psalm 74:
Why have you rejected us forever, God?
1 Why does your anger burn
against the sheep of your pasture?
2 Remember your congregation,
which you purchased long ago
and redeemed as the tribe for your own
possession.
Remember Mount Zion where you dwell.
3 Make your way to the perpetual ruins,
to all that the enemy has destroyed in
the sanctuary.
4 Your adversaries roared in the
meeting place
where you met with us.
They set up their emblems as signs.
7 They set your sanctuary on fire;
they utterly desecrated
the dwelling place of your name.
8 They said in their hearts,
“Let us oppress them relentlessly.”
They burned every place throughout the
land
where God met with us.
9 There are no signs for us to see.
There is no longer a prophet.
And none of us knows how long this will
last.
10 God, how long will the enemy mock?
Will the foe insult your name forever?
20 Consider the covenant,
for the dark places of the land are
full of violence.
[from CSB bible translation]
Thus they prayed in Jerusalem and around the
city, in what was left of the kingdom of Judah, after the destruction of the
Temple and exile. In this situation, the heartfelt prayer appeals to God, from
whose anger he was struck by the judgment. He does it with great frankness:
"Remember us, who you have released so that we might be your people! Of us
who wanted to become your flock! Come and see how the place where we were
looking for you is reduced and you were expecting us. Devastated. There is no longer
the worship we gave you. It is the scene of the performance of the winners'
signs. You outrage your name. Whoever defeated us boasts of the triumph of his
gods over you, he also makes fun of you. Remember, come and see, intervene!
Consider your pact, which was also your promise to us! Come back to us, we are
not only defeated, but also disoriented. We no longer have the words of the
prophets that show us the way. We don't even know if and when this affliction
will end. Do not allow those who trust in you, who in his misery, in his
affliction, turn to you to remain a prisoner of loss and confusion. May he
return to praise you ".
This psalm yesterday was read in many
evangelical churches in Germany. It was November 9, the terrible anniversary of
the terrible pogrom instigated by Goebbels in 1938. In the night between 9 and
10 November 1938 1,400 synagogues and places of worship of the Jews were
destroyed. Thousands of Jewish shops, homes and cemeteries were devastated. In
a week of assaults there were 400 victims, books were burned. Ten thousand Jews
were interned in concentration camps. Hundreds of them were killed or died as a
result of imprisonment. The pogrom marked a surge in anti-Jewish hatred, which
will eventually result in the plan to destroy Judaism in Europe.
That November 9, 1938, everything happened in
public and was amplified by propaganda. Yet there were only sporadic reactions.
Someone's applause prevailed, the connivance, the indifference. And the same
had happened at the time of the first Aryan laws against the Jews five years
earlier. In all sections of the population, anti-Semitism had only been growing
for decades and believed in the sinister word "Jews are our ruin". In
mass they were intoxicated with nationalism and resentment over the defeat of
the First World War and its heavy consequences. And hatred was directed against
the Jews.
Even that part of the Evangelical Churches
that opposed the fllonazistist current within it mostly confined itself to
opposing, sometimes at great cost, the introduction of racist norms within the
Church, to defend the integrity of the Church.
Dietrich Bonhoeffer, who died in the concentration camp for taking part in the
plot against Hitler, was one of the few who caught the full extent of the
anti-Jewish words from the start. In his personal Bible, in which he usually
did not write notes, next to the verse of our psalm which says "They have
burned all the places of the assemblies of God in the country", he wrote
the date of November 9, 1938. The day they burned the synagogues in Germany,
Bonhoeffer saw burning places of prayer for the living God. None of the
stereotypes of the Christian tradition could make him indifferent to what was
happening around him.
Today, November 9th, in Germany it is a day
of remembrance and the Evangelical Churches also honor it with cults with which
we are confronted with a guilty past and above all we seek new ways to meet the
Jewish people. A journey of conversion and change. Read our story today by
submitting it to the judgment of God. Take new paths so as not to repeat the
faults and mistakes of the past. It is an important warning at a time when,
first of all, against the Jews, acts and propaganda of resentment and hatred
are increasingly widespread, in a Europe that seems to forget where its freedom
and well-being come from.
Let's do it too. All the more we who have underestimated our racial laws and who have to think of anti-Semitic and
racist choirs in the stadiums. Let us be silent not only before the weight of
our past, but before God, to ask him to open in our eyes and direct our steps,
before we even tell ourselves our story went wrong.
Lord our God, teach us with your Word to read our story without removals,
without embellishments, to see today with responsibility, the future with the
hope that comes from you. Amen.