Il nuovo Statuto dei Consigli pastorali parrocchiali della Diocesi di Roma
Lo scorso 8
settembre, il Papa ha promulgato il nuovo Statuto dei Consigli pastorali
parrocchiali della Diocesi di Roma, del quale di seguito trascrivo il testo. Lo
ha fatto nel quadro della riforma della struttura del Vicariato di Roma disposta
con la Costituzione apostolica In ecclesiarum communione - Nella comunione delle Chiese, del 6 gennaio 23, nella
quale, all’art.24 si legge:
Art. 24
Ove non
fosse ancora costituito, ogni parrocchia dovrà dotarsi obbligatoriamente del
Consiglio Pastorale Parrocchiale, organismo ordinario della comunione
ecclesiale, del discernimento comunitario e della corresponsabilità. Esso, nella sua varietà di membri,
ministeri e carismi, ha il compito di progettare, accompagnare, sostenere e
verificare l’attività pastorale della comunità parrocchiale. Inoltre, si
costituiscano, con le medesime finalità allargate, i Consigli Pastorali di
Prefettura e di Settore, assicurandosi di dare voce a tutte le rappresentanze
del popolo di Dio. Il Consiglio
Pastorale Parrocchiale sarà presieduto dal Parroco, quello di Prefettura
dal Prefetto, e quello di Settore dal Vescovo Ausiliare. I consigli pastorali sono composti da membri d’ufficio, membri eletti e
membri cooptati che operano nella pastorale parrocchiale, di Prefettura e di
Settore, secondo quanto stabilito nei rispettivi Statuti, approvati dal
Cardinale Vicario col consenso del Consiglio Episcopale. Si abbia cura di
convocarli almeno due volte l’anno.
Nella nostra
parrocchia, per quanto a mia conoscenza, il Consiglio pastorale parrocchiale
non si riunisce da anni.
Mario Ardigò –
Azione Cattolica in San Clemente papa – Roma, Monte Sacro, Valli.
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Consiglio Pastorale Parrocchiale
STATUTO
PREMESSA
La costituzione del Consiglio parrocchiale
pastorale quale organo primario di partecipazione, strumento di comunione e
corresponsabilità è uno dei punti d'arrivo e di partenza dell'esperienza di
ascolto vissuta dal popolo di Dia della Chiesa di Roma negli ultimi anni: tale
cammino "e un luogo teologico, in cui si rivelano, come nella storia di
Israele e della prima Chiesa, la fedeltà di Dio e insieme anche le miserie
degli uomini" (Intervento del Cardinal Vicario Angelo De Donatis, San
Giovanni in Laterano, 23 giugno 2023).
Costituzione
1. II Consiglio Pastorale Parrocchiale (CPP) è
costituito in attuazione del can. 536 § 1 del Codice di Diritto Canonico e a
norma del presente Statuto.
Natura e funzione
2. II CPP è
"l'organismo ordinario della comunione ecclesiale, del discernimento
comunitario e della corresponsabilità" (IEC = In ecclesiarum
communione – Nella comunione
delle Chiese - Costituzione apostolica circa l’ordinamento del Vicariato di
Roma – 6-1-23 – n.24) dei fedeli, al servizio della missione di una Chiesa «costitutivamente sinodale» (IEC, Proemio,
§2),e rappresenta l'intera comunità nell'unita della fede e nella varietà dei
carismi e ministeri. Insieme agli altri organi sinodali, esso deve essere «uno
spazio aperto, dove ciascuno trovi posto, abbia la possibilità di prendere la
parola, sentendosi ascoltato e imparando ad ascoltare» (IEC, Proemio, §6),
praticando quel «dialogo» (IEC, Proemio, §15) magistralmente definito da Paolo
VI nel III capitolo dell'enciclica Ecclesia suam. Nel CPP, in conformità con i
cann.212§3 e 536§2 del Cadice di Diritto Canonico, si esprime a titolo
consultivo la collaborazione tra i pastori e i fedeli nel discernimento in
merito all'attività pastorale della parrocchia, in comunione con il Vescovo e
in sintonia con il Piano Pastorale Diocesano: «scrutando i segni dei tempi, il
discernimento spirituale permetterà di riconoscere nuove esigenze e di favorire
più larghe e inclusive soggettività pastorali» (IEC, Proemio, §6).
Finalità
3. II CPP ha le seguenti finalità:
a.
"progettare, accompagnare, sostenere e verificare l'attività pastorale
della comunità parrocchiale" (IEC 24);
b. «ascoltare la voce dello Spirito Santo che si
manifesta anche oltre i confini dell'appartenenza ecclesiale e religiosa» e
«apre nuove comprensioni del contenuto della Rivelazione» (IEC, Proemio, §5);
c. Riflettere
sulla situazione della comunità parrocchiale e dell'intera popolazione del
territorio, «curando uno stile sinceramente ospitale, animati dalla spinta di
chi esce a cercare i tanti esiliati dalla Chiesa, gli invisibili e i senza
parola della società» (IEC, Proemio, §5);
d. individuare le esigenze pastorali e culturali
della parrocchia e del territorio e proporre ai pastori gli interventi
opportuni;
e. studiare le
modalità di attuazione del Piano Pastorale Diocesano e delle linee-guida del
Vescovo;
f. collaborare
con il Vescovo per il discernimento da attuare in occasione del cambio del
Parroco;
g. promuovere
«slancio», «stile» e «pratiche sinodali» (IEC, Proemio, §5;14;15);
h. elaborare ii progetto di pastorale
parrocchiale e verificarne l'attuazione nelle forme e nei tempi stabiliti;
i. favorire la
comunione tra i cristiani di diversa formazione culturale, sociale e religiosa
e tra i gruppi ecclesiali, al fine di costituire insieme la comunità
ecclesiale;
j. essere strumento di collegamento e
collaborazione con il Consiglio Pastorale di Prefettura, il Consiglio Pastorale
di Settore e il Consiglio Pastorale Diocesano, secondo i rispettivi Statuti e
gli annessi Regolamenti;
k. fornire al
Consiglio Parrocchiale per gli Affari Economici le indicazioni e i criteri di
fondo per l'amministrazione dei beni e delle strutture della parrocchia, in
base alle esigenze pastorali individuate.
Durata
4. II CPP dura in carica quattro anni.
5. In caso di
nomina di un nuovo parroco il CPP rimane nelle sue funzioni un anno, al termine
del quale decade e deve essere rinnovato.
Composizione
6. II CPP è
composto da membri di diritto, membri eletti e membri nominati «assicurandosi
di dare voce a tutte le rappresentanze del popolo di Dio» (IEC 24).
7. Sono membri di diritto:
a. II Parroco e il Viceparroco;
b. I diaconi con incarico pastorale conferito
dal Vescovo per la comunità;
c. Una coppia nominata dal Parroco, sempre con particolare attenzione all'accompagnamento, discernimento e integrazione
(Amoris laetitia, §241-246; 291-312) delle «situazioni imperfette», «complesse»
o «dette "irregolari"» (Amoris laetitia, §§78-79; 247ss.; 297; 301);
d. il
Segretario del Consiglio Parrocchia le per gli Affari Economici.
8. Sono membri eletti:
a. 2
rappresentanti dei presbiteri presenti nel territorio parrocchiale;
b. 2
rappresentanti dei religiosi presenti nel territorio parrocchiale;
c. 2
rappresentanti degli operatori e animatori delle aree dell'azione pastorale
(liturgia, catechesi, carità e missione);
d. 2
rappresentanti dei gruppi ecclesiali presenti in Parrocchia;
e. 3 rappresentanti della comunità dei
fedeli.
f. 2 rappresentanti dei giovani;
g. Per
l'elezione dei suddetti membri si possono organizzare delle Assemblee
Parrocchiali in cui vengono date le disponibilità e i singoli fedeli esprimono
le loro adesioni;
9. Sono membri nominati altri fedeli, in misura
inferiore a un terzo dell'intero Consiglio, scelti dal parroco per particolari
competenze o in rappresentanza di altre realtà di rilievo pastorale per la
parrocchia.
10. Tenendo canto della concreta realtà di ogni
parrocchia e guardando ai «più gravi e urgenti impegni che attendono la Chiesa
di Roma» (IEC, Proemio, §14) oltre che ai corrispondenti Uffici del vicariato
(IEC 33), si faccia ii possibile affinché, tra i membri del CPP eletti o
nominati, vi siano figure operanti negli ambiti della povertà e delle
migrazioni, della scuola e dell'università, della cultura, dell'ecumenismo e
del dialogo interreligioso, della salute (a partire dagli anziani e dalle
persone diversamente abili), del carcere, del lavoro, dell'ambiente, dello
sport.
11. I membri del CPP devono essere maggiorenni,
aver completato l'iniziazione cristiana, essere operanti stabilmente in
Parrocchia, essere in piena comunione con la Chiesa cattolica. Secondo il tenore del can.317, §4 del Codice di Diritto Canonico, non possono assumere
mansioni direttive nel CPP coloro che occupano ruoli direttivi nei movimenti
politici e sindacali.
12. I membri
eletti e i membri nominati non possono svolgere più di due mandati consecutivi.
13. Tutti i
membri, tre giorni prima della convocazione de CPP, si impegnano a comunicare
al Segretario l'eventuale impossibilita a partecipare alle sedute ordinarie in
modo da consentire la loro eventuale sostituzione.
14. Le parrocchie con pochi abitanti (soprattutto
nel Settore Centro) possono organizzarsi per dare vita a dei Consigli Pastorali
Interparrocchiali. Sara premura del Vescovo di Settore, d'intesa con i parroci,
adattare i principi del presente Statuto affinché si realizzino organismi di
partecipazione che garantiscano l'effettiva partecipazione dei fedeli alla vita
delle rispettive comunità
Organi
15. Sono Organi del CCP:
a. II Presidente, che per diritto è il
Parroco;
b. II Segretario, che viene nominato dal
Parroco;
c. il
Direttivo, composto dal Presidente, dal Segretario e da due membri eletti dal
Consiglio;
d. eventuali Commissioni di lavoro, di cui
possono far parte anche persone che non appartengono al Consiglio e che possono
essere costituite in forma permanente, ossia per l'intera durata del Consiglio,
o temporanea.
Compiti
16. Spetta al Presidente:
a. Convocare il Consiglio;
b. Individuare
i problemi da trattare e predisporre l'ordine del giorno delle sedute insieme
al Direttivo;
c. Presiedere e moderare lo svolgimento delle
sedute.
17. Spetta al Segretario:
a. Trasmettere
almeno dieci giorni prima gli avvisi di convocazione corredati dell'ordine del
giorno;
b. Redigere sull'apposito registro il verbale di
ogni seduta e leggerlo all'inizio della seduta successiva per l'approvazione
del Consiglio e la firma del Presidente;
c. Conservare
nell'archivio parrocchiale gli atti e i documenti attinenti al Consiglio e alle
Commissioni;
d. Presentare il registro dei verbali al
Prefetto in occasione di eventuali visite che lo stesso fara;
e. Svolgere gli altri normali compiti di
segreteria.
18. Spetta al Direttivo:
a. Individuare
i problemi da trattare e predisporre l'ordine del giorno delle sedute insieme
al Presidente;
b. Coordinare ii lavoro delle Commissioni, se
istituite;
c. in caso di assenza di alcuni membri del CPP
alle sedute ordinarie, individuare e convocare eventuali sostituti;
d. in caso di
reiterate e ingiustificate assenze (massimo 3) dei membri del CCP alle sedute
previste, procede alla loro sostituzione.
19. Spetta alle Commissioni di lavoro:
a. Approfondire
la conoscenza di particolari questioni negli ambiti di competenza stabiliti dal
Consiglio;
b. Presentare al Consiglio gli elementi utili
per la valutazione in merito alle questioni da approfondite.
Sedute
20. II CPP si riunisce in seduta ordinaria e
straordinaria.
21. La seduta
ordinaria si tiene preferibilmente una volta ogni due mesi in un giorno fisso
per la verifica e la programmazione ordinarie.
22. La seduta
straordinaria si tiene ogni volta che il Parroco lo ritenga opportuno o che ne
sia fatta a lui richiesta da almeno un terzo dei consiglieri.
23. Per la
validità delle riunioni è necessaria la maggioranza relativa dei componenti.
24. Alla riunione
del Consiglio possono partecipare, su invito del Presidente, anche altre
persone.
25. Il Parroco,
nell'assunzione delle decisioni relative alle questioni trattate tiene in
debito canto il discernimento operato all'interno del CPP salvaguardando
comunque la responsabilità che egli esercita sulla comunità a lui affidata.
26. Tutte le
volte che se ne ravvisi l'opportunità e almeno una volta all'anno - per la
presentazione e la verifica del Piano Pastorale Diocesano - ii Consiglio
convoca l'Assemblea parrocchiale, aperta a tutti coloro che desiderano
partecipare, per illustrare le linee dell'attività pastorale e ascoltare pareri
e suggerimenti.
Rinvio a norme generali
27. Per quanto non contemplato nel presente
Statuto si applicano le norme del Diritto Canonico.
Francesco
8-9-23