ELEZIONI
POLITICHE 2022
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Appunti
per una scelta consapevole
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"Il vertiginoso innalzamento dei prezzi
dell'energia, favorito anche da meccanismi irragionevoli e da squilibri interni
tra i Paesi europei, costituisce uno dei nodi più critici del momento attuale.
È necessaria e urgente una risposta europea all'altezza dei problemi. I singoli Paesi non possono rispondere con efficacia alla
crisi. Nel liberarsi dalla dipendenza russa per le fonti di energia,
l'Europa è chiamata, ancora una volta, a compiere un salto in avanti in
determinazione politica, integrazione, innovazione".
Brano del messaggio
del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, indirizzato il 3 settembre 2022
all’annuale sessione del Forum, European House-Ambrosetti, che si sta
svolgendo a Cernobbio, in provincia di Como, come riportato da La Repubblica
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I giornalisti che seguono la campagna
elettorale lamentano la povertà degli argomenti che vi si spendono. E’ arduo trovarne
che si riferiscano effettivamente ai maggiori problemi dell’Italia. Per lo più
si tratta invece di sterili schermaglie personalistiche, insomma di quello che
venne definito sprezzantemente il teatrino della
politica.
Come possono fare, dunque, gli elettori a
orientarsi?
Va detto che è venuto completamente a mancare il supporto del Magistero. Una
decisione molto grave della quale, verosimilmente, chi l’ha presa si pentirà
tra qualche tempo, anche se non arriverà mai a riconoscerlo espressamente. Mi pare una vera e propria diserzione,
in una tornata elettorale che deciderà di valori molto importanti e, forse, del
destino stesso dell’Europa tutta, della quale l’Italia è componente
fondamentale, e in cui la gente ha tutti i motivi per essere disorientata.
Oggi, con quello che c’è in ballo, siamo chiamati a festeggiare la
beatificazione dell’ennesimo Papa.
Nelle parole del Presidente della Repubblica che
ho sopra trascritto ci sono dei temi più importanti per la prossima
legislatura: la crisi energetica dipendente dalla guerra in Europa orientale e
la necessità di misure da adottare in sede di Unione Europea. Infatti, «I singoli Paesi non possono rispondere con
efficacia alla crisi».
L’Unione
Europea non è un altro stato, uno stato
sopra la nostra Repubblica, ma siamo noi con gli altri europei che la
compongono: è necessario che tutti si attivino perché si producano delle decisioni
e l’Italia ha un ruolo fondamentale. La stabilità dell’Unione Europea si basa
infatti ancora sulla concordia e determinazione dei tre maggiori stati
fondatori: la Francia, la Germania, l’Italia. Venendo meno uno di essi, l’Unione
non sopravvivrà. Alcuni se lo augurano, credono che l’Italia possa fare meglio
da sola, in un mondo di giganti. Si illudono. La storia non dà loro ragione.
Il presidente Mattarella viene dalla tradizione
cattolico-democratica, che svolse funzioni fondamentali nella costruzione della
nostra Repubblica e dell’Unione Europea: è persona sapiente che intende i
benefici che ne sono venuti alla gente, innanzi tutto un lunghissimo periodo di
pace, quale mai si ebbe nella precedente storia del continente. E poi diritti, benessere,
libertà.
La nostra gerarchia ecclesiastica, invece, ne
diffida profondamente, innanzi tutto perché ne è stata surclassata nel campo
del valori, degli orientamenti fondamentali sulla via del bene e della virtù. E
poi perché si tratta di un’istituzione democratica e la nostra Chiesa, purtroppo,
non lo è ancora (ed è per questo che il processo sinodale inscenato dallo scorso
autunno sta miseramente fallendo).
Nella campagna elettorale si assiste a
battibecchi tra i capi partito ed è più o meno tutto lì. Ma un partito non è
fatto solo dei suoi capi, ma di molte altre persone e, innanzi tutto, di un’organizzazione.
Essere attivi in Unione Europea richiede la collaborazione di molti che sappiano
muoversi in quell’ambito.
Un buon criterio per scegliere è dunque
quello di studiare l’organizzazione dei partiti in lizza per capire se hanno
persone con la cultura, l’esperienza, le relazioni per influire in Unione
Europea e, innanzi tutto, se sono veramente convinti dell’utilità del lavoro in
quella sede. I candidati che si perdono nei battibecchi già danno una cattiva
prova di sé.
La dottrina sociale corrente ci esorta alla
politica con la “P” maiuscola e quindi a una certa serietà nell’affrontare i
problemi relativi, abbandonando atteggiamenti bambineschi.
Mario
Ardigò – Azione Cattolica in San Clemente papa – Roma, Monte Sacro, Valli