Parlare al mondo
Questo blog è dedicato a circa quaranta persone religiose, cristiano
cattoliche, che abitano in un quartiere della città di Roma, in Italia, nell’Unione
Europea. Ma lo leggono anche molti altri, molto più lontano. La nostra fede
religiosa ci spinge fino agli estremi confini della Terra. Consideriamo questa
una missione. Ai nostri tempi ha assunto un volto nuovo per noi. Da quando
esistono civiltà, la gente si sposta per commerciare o conquistare. Ma dalla
preistoria c’è un’altra ragione: quella di vivere meglio. Essa non ha mai
finito di motivare i viaggi. In Europa si è pensata però un’altra ragione per
viaggiare, fisicamente o anche solo idealmente: quella di cambiare, di
migliorarsi e, in particolare, di migliorare la propria umanità. Innanzi tutto
cercando di capire. Capire gli altri,
capire sé stessi. Capire fino a che punto gli esseri umani si siano distaccati dagli
altri animali, liberandosi dalla dura legge della natura che vuole tutti contro
tutti. Capire come vivere insieme in otto miliardi senza trasformare questa
convivenza nell’occasione di un massacro. Nella storia dell’umanità, in genere,
gli incontri culturali tra le masse sono iniziati con dei massacri: solo nei
secoli si sono trasformati in nuove civiltà per metamorfosi culturale. Nell’Europa
del Novecento, cercando di imparare dalla tremenda e sanguinosa storia degli
europei, è maturata l’idea di saltare la fase del massacro. Essa è stata espressa anche in termini religiosi,
secondo la fede dei cristiani. E’ stata espressa con un’immagine: la famiglia
umana. Fare del mondo intero un’unica famiglia. Anche se detta con le parole di
una religione che si è andata formando tra il Primo e il Quarto secolo della
nostra era, ma che condivide un patrimonio culturale più antico di circa
quattromila anni, è un’idea nuova. Ma, in religione, la si pensa come un
ritorno alle origini, a quando tutto iniziò per la nostra fede. Iniziò in un
contesto sociale di convivenza tra tante culture in uno spazio fisico limitato.
Iniziò nella Siria del Primo secolo, in quei posti che, per gli Europei, sono
il Vicino Oriente. Iniziò, appunto, con l’idea di famiglia umana, in polemica con le autorità
politiche dell’epoca, egemonizzate dall’impero romano, che ancora aveva centro
a Roma (dopo tre secoli il centro si spostò in Grecia, in quella che venne
chiamata Costantinopoli e che poi divenne l’attuale Istambul turca), e da varie
autorità religiose, inizialmente quelle dell’antico ebraismo, centrate sul
Tempio di Gerusalemme, ma poi essenzialmente quelle delle antiche fedi
politeistiche all’epoca diffuse intorno al Mediterraneo e strettamente legate
alle autorità politiche.
La svolta culturale che ho descritto si è prodotta in Europa tra gli
anni Cinquanta e gli anni Sessanta del Novecento. Quando si è affermata, in
Europa si sono create le premesse per una nuova civiltà ed è iniziato un
grandioso movimento di popoli verso di noi.
Questa nuova civiltà ha avuto un contesto istituzionale nella creazione
dell’Unione Europea, che la esprime in modo maturo. Il processo istituzionale
si è concluso tra il 1992 e il 2009. Ha coinvolto 28 stati che rappresentavano
nazioni che si erano aspramente combattute e che, dal Cinquecento, erano
partiti alla conquista del mondo, lasciandovi tracce importanti. Questa azione
sociale ha anche un significato religioso, che è evocato dalla bandiera dell’Unione
Europea: dodici stelle in campo azzurro, un simbolo religioso che richiama un
brano dell’ultimo libro della Bibbia dei cristiani, che descrive l’immagine di
una donna vestita di sole che trionfa sul male, venendo glorificata con una
corona di dodici stella. Nel segno
biblico, ella dà alla luce colui che condurrà a un nuovo ordine non più
dominato dal serpente antico, l’animale che ci insidia
e che è in fondo è in noi.
Le nuove caratteristiche culturali della civiltà a cui si è dato inizio in Europa sono: libertà,
solidarietà, sviluppo. Libertà innanzi tutto dal bisogno e dalla schiavitù: dalla fame, dalla
malattia, da ogni genere di povertà, dalla violenza. Libertà attraverso la solidarietà, la
condivisione fraterna dei beni della Terra. Libertà anche da ogni autorità che
pretenda di essere senza limiti. Quindi solidarietà anche nella partecipazione
di massa al potere politico. Sviluppo, ma nella libertà, nella solidarietà,
nella condivisione: il mercato non è la legge suprema. Dal momento in cui
abbiamo pensato questa nuova civiltà, il mondo ha iniziato a muoversi verso di
noi. In particolare, i popoli che sono venuti in contatto con le passate
civiltà europee, assimilandole, hanno creduto a ciò che proclamavamo e vi hanno
visto un’opportunità per vivere meglio, in alcuni casi per sopravvivere. Questo
convergere di popoli sta realizzando uno straordinario laboratorio sociale, che
non ha eguali nel mondo. E il mondo ci guarda. In qualche modo si guarda ancora
a noi europei come a un modello di vita. Perché i ricchi del mondo, quando
diventano ricchi, si vestono all’europea e si costruiscono case all’europea?
Non è sempre stato così. Ad esempio, nei primi secoli della nostra era e molto
a lungo, fu l’Oriente il modello dello splendore sociale. Ora è diverso. Quando
nel mondo si vogliono costruire o ricostruire grandi città si guarda in genere
ad un modello europeo, anche se di europei di un altro mondo, a quello della
città di New York, negli Stati Uniti d’America. Poi però i turisti che vengono in Europa capiscono, in
particolare dall’Oriente, che attualmente è
veramente molto diverso dal nostro. Gli Stati Uniti d’America originarono da
coloni europei e furono il modello delle democrazie europee che si cercò di
costruire dalla fine del Settecento. Si costituirono in polemica con i regni
europei. Vollero essere libertà, solidarietà, sviluppo. Ma non riuscirono mai,
nella loro travagliata storia, a liberarsi dalla violenza, così come tutte le
altre potenze della Terra, fino allo sviluppo della nuova civiltà europea che
ha tentato di conseguire anche questo risultato. Anzi, l’Unione Europea nacque principalmente
con questo scopo.
Mario Ardigò - Azione Cattolica
in San Clemente papa - Roma, Monte Sacro, Valli
English translation made with the help of Google translator
Talk to the world
This blog is
dedicated to about forty religious people, Christian Catholics, which live in a
district of the city of Rome, in Italy, in the European Union. But many others
read it, much farther away. Our religious faith pushes us to the ends of the
earth. We consider this a mission. In our time it has taken on a new face for
us. Since civilizations exist, people move to trade or conquer. But from
prehistory there is another reason: living better. It has never
finished motivating travel. In Europe, however, another reason has been thought
to travel, physically or even ideally: to change, to improve and, in
particular, to improve one's own humanity. First of all trying to understand.
Understanding others, understanding themselves. Understanding to what extent human
beings have detached themselves from other animals, freeing themselves from the
harsh law of nature that wants everyone against everyone. Understanding how to
live together in eight billion without transforming this cohabitation into the
occasion of a massacre. In the history of humanity, in general, cultural
encounters between the masses began with massacres: only over the centuries
have they been transformed into new civilizations by cultural metamorphosis. In the twentieth century Europe, trying to learn from the tremendous and bloody history of Europeans, the idea of overcoming the massacre phase has matured. It was
also expressed in religious terms, according to the faith of Christians. It was
expressed with an image: the human family. Make a single family of the whole
world. Even if it is said with the words of a religion that has been forming
between the first and fourth centuries of our era, but which shares an older
cultural heritage of about four thousand years, it is a new idea. But, in religion,
we think of it as a return to the origins, when everything started for our
faith. It began in a social context of cohabitation between many cultures in a
limited physical space. It began in Syria in the first century, in those places
that, for Europeans, are the Near East. He began with the idea of a human
family, in controversy with the political authorities of the time, hegemonized
by the Roman Empire, which still had its center in Rome (after three centuries
the center moved to Greece, in what was called Constantinople and then became
the current Turkish Istambul), and by various religious authorities, initially
those of ancient Judaism, centered on the Temple of Jerusalem, but then
essentially those of the ancient polytheistic faiths at the time spread around
the Mediterranean and closely linked to the political authorities.
The cultural turning
point I described was produced in Europe between the Fifties and the Sixties of
the Twentieth Century. When it was established, the foundations for a new
civilization were created in Europe and a great movement of peoples towards us
began. This new civilization has had an institutional context in the creation
of the European Union, which expresses it in a mature way. The institutional
process ended between 1992 and 2009. It involved 28 states that represented
nations that had fought harshly and who, since the sixteenth century, had
started to conquer the world, leaving important traces. This social action also
has a religious meaning, which is evoked by the flag of the European Union:
twelve stars in the blue field, a religious symbol that recalls a passage from
the last book of the Bible of the Christians, which describes the image of a
woman dressed of sun triumphing over evil, being glorified with a crown of
twelve stars. In the biblical sign, she gives birth to the one who will lead to
a new order no longer dominated by the ancient serpent, the animal that
threatens us and that is at bottom is in us.
The new cultural
characteristics of the civilization that has begun in Europe are: freedom,
solidarity, development. Freedom, above all, from need and slavery: from hunger, from
illness, from all kinds of poverty, from violence. Freedom through solidarity, fraternal
sharing of the earth's goods. Freedom also from any authority that claims to be
without limits. Therefore solidarity also in the mass participation in
political power. Development, but in freedom, in solidarity, in sharing: the
market is not the supreme law. From the moment we thought about this new
civilization, the world started moving towards us. In particular, the peoples
who came into contact with the past European civilizations, assimilating them,
believed what we proclaimed and saw an opportunity for us to live better, in
some cases to survive. This convergence of peoples is creating an extraordinary
social laboratory, which has no equal in the world. And the world is watching
us. In some ways we still look at Europeans as a model of life. Why do the rich
in the world, when they become rich, dress up in Europe and build houses in
Europe? It has not always been this way. For example, in the first centuries of
our era and for a long time, the Orient was the model of social splendor. Now
it's different. When in the world we want to build or rebuild large cities, we
generally look at a European model, although of Europeans which do not live in Europe but in another world, to the city of New York, in the United States of America. But
then the tourists who come to Europe, especially from the East, understand it is currently really very different from ours, in Europe. The United States of America
originated from European settlers and was the model of European democracies
that was sought to build from the late eighteenth century. They were founded in polemics with the European kingdoms They wanted to be freedom, solidarity,
development. But they never succeeded, in their troubled history, in freeing
themselves from violence, like all the other powers of the Earth, until the
development of the new European civilization which attempted to achieve this
result as well. On the contrary, the European Union was born principally for
this purpose.
Mario Ardigò - Catholic Action in
San Clemente Pope - Rome, Monte Sacro, Valli
English translation made with the help of Google translator
Traducción en español doneo con la ayuda de Google translator
Ablar con el mundo
Este blog está
dedicado a unas cuarenta personas religiosas, católicas cristianas, que viven
en un distrito de la ciudad de Roma, en Italia, en la Unión Europea. Pero
muchos otros lo leen, mucho más lejos. Nuestra fe religiosa nos empuja a los
confines de la tierra. Consideramos esto una misión. En nuestro tiempo ha
adquirido una nueva cara para nosotros. Como existen las civilizaciones, la
gente se mueve para comerciar o conquistar. Pero desde la prehistoria hay otra
razón: vivir mejor. Nunca ha terminado de motivar a los viajes. En Europa, sin
embargo, se ha pensado otra razón para viajar, física o incluso idealmente:
cambiar, mejorar y, en particular, mejorar la propia humanidad. En primer lugar
tratando de entender. Entendiendo a los demás, entendiéndose a sí mismos.
Comprender en qué medida los seres humanos se han separado de otros animales,
liberándose de la dura ley de la naturaleza que quiere que todos estén en
contra de todos. Entender cómo convivir en ocho mil millones sin transformar
esta convivencia en una masacre. En la historia de la humanidad, en general,
los encuentros culturales entre las masas comenzaron con masacres: solo a lo
largo de los siglos se han transformado en nuevas civilizaciones por
metamorfosis cultural. En la Europa del siglo XX, tratando de aprender de la tremenda y sangrienta historia de los europeos, la idea de superar la fase de masacre ha madurado. Se expresó con una imagen: la familia humana. Haz una
sola familia de todo el mundo. Incluso si se dice con las palabras de una
religión que se ha estado formando entre los siglos primero y cuarto de nuestra
era, pero que comparte una herencia cultural más antigua de unos cuatro mil
años, es una idea nueva. Pero, en religión, pensamos que es un retorno a los
orígenes, cuando todo comenzó para nuestra fe. Comenzó en un contexto social de
convivencia entre muchas culturas en un espacio físico limitado. Comenzó en
Siria en el primer siglo, en aquellos lugares que, para los europeos, son el
Cercano Oriente. Comenzó con la idea de una familia humana, en controversia con
las autoridades políticas de la época, hegemonizada por el Imperio Romano, que
todavía tenía su centro en Roma (después de tres siglos, el centro se trasladó
a Grecia, en lo que se llamó Constantinopla y luego se convirtió en el actual
Estambul turco, y por varias autoridades religiosas, inicialmente las del
antiguo judaísmo, centradas en el Templo de Jerusalén, pero luego esencialmente
las de las antiguas religiones politeístas de la época en el Mediterráneo y
estrechamente vinculadas a la política. autoridades.
El punto de inflexión
cultural que describí se produjo en Europa entre los años cincuenta y sesenta
del siglo XX. Cuando se estableció, se crearon los cimientos de una nueva
civilización en Europa y comenzó un gran movimiento de pueblos hacia nosotros.
Esta nueva civilización ha tenido un contexto institucional en la creación de
la Unión Europea, que lo expresa de una manera madura. El proceso institucional
terminó entre 1992 y 2009. En él participaron 28 estados que representaban a
naciones que habían luchado con dureza y que, desde el siglo XVI, habían
comenzado a conquistar el mundo, dejando importantes huellas. Esta acción social
también tiene un significado religioso, que es evocado por la bandera de la
Unión Europea: doce estrellas en el campo azul, un símbolo religioso que
recuerda un pasaje del último libro de la Biblia de los cristianos, que
describe la imagen de una mujer vestida de sol triunfando sobre el mal, siendo
glorificada con una corona de doce estrellas. En el signo bíblico, ella da a
luz a quien conducirá a un nuevo orden que ya no está dominado por la antigua
serpiente, el animal que nos amenaza y que está en el fondo, está en nosotros.
Las nuevas
características culturales de la civilización que ha comenzado en Europa son:
libertad, solidaridad, desarrollo. Libertad, sobre todo, de la necesidad y de la esclavitud: del
hambre, de la enfermedad, de todo tipo de pobreza, de la violencia. La libertad
a través de la solidaridad, el compartir fraterno de los bienes de la tierra.
Libertad también de cualquier autoridad que pretenda estar sin límites. Por eso
la solidaridad también en la participación de masas en el poder político. Desarrollo,
pero en libertad, en solidaridad, en compartir: el mercado no es la ley
suprema. Desde el momento en que pensamos en esta nueva civilización, el mundo
comenzó a moverse hacia nosotros. En particular, los pueblos que entraron en
contacto con las civilizaciones europeas pasadas, asimilándolas, creyeron lo
que proclamamos y vieron una oportunidad para que viviéramos mejor, en algunos
casos para sobrevivir. Esta convergencia de pueblos está creando un laboratorio
social extraordinario, que no tiene igual en el mundo. Y el mundo nos está
mirando. En cierto modo, seguimos considerando a los europeos como un modelo de
vida. ¿Por qué los ricos del mundo, cuando se hacen ricos, se visten en Europa
y construyen casas en Europa? No siempre ha sido así. Por ejemplo, en los
primeros siglos de nuestra era y durante mucho tiempo, el Oriente fue el modelo
del esplendor social. Ahora es diferente. Cuando en el mundo queremos construir o reconstruir grandes ciudades, generalmente observamos un modelo europeo, aunque de europeos que no viven en Europa sino en otro mundo, en la ciudad de Nueva York, en los Estados Unidos de América. Pero luego los turistas que vienen a Europa, especialmente desde el este, entienden que actualmente es realmente muy diferente al nuestro, en Europa. Los Estados Unidos de América se originaron en los colonos europeos y
fueron el modelo de las democracias europeas que se buscó construir a partir de
finales del siglo XVIII. Formaron una controversia con los reinos europeos.
Querían ser libertad, solidaridad, desarrollo. Pero nunca lograron, en su
problemática historia, liberarse de la violencia, como todas las demás
potencias de la Tierra, hasta el desarrollo de la nueva civilización europea
que también intentó lograr este resultado. Por el contrario, la Unión Europea
nació principalmente para este propósito.
Mario Ardigò - Acción Católica en
San Clemente Papa - Roma, Monte Sacro, Valli
Traducción en español doneo con la ayuda de Google translator