Domenica 29-5-16 – solennità del
Santissimo Corpo e Sangue di Cristo - Lezionario dell’anno C per le
domeniche e le solennità – – colore liturgico: bianco – salterio: proprio del
Tempo - Letture della Messa e sintesi dell'omelia della Messa vespertina– avvisi del parroco e di
A.C.
Osservazioni ambientali:
temperatura 22° C; cielo nuvoloso.
Alla Messa delle nove il gruppo di
A.C. era nei banchi di sinistra, a fianco dell’altare, guardando l’abside.
Al termine della Messa vespertina, oggi si
terrà una processione intorno al complesso parrocchiale.
Pillola di Concilio
[dal
Decreto L’apostolato sull’apostolato
dei laici, del Concilio Vaticano 2° (1962-1965)]
L'ambiente sociale
13. L'apostolato dell'ambiente sociale, cioè l'impegno
nel permeare di spirito cristiano la mentalità e i costumi, le leggi e le
strutture della comunità in cui uno vive, è un compito e un obbligo talmente
proprio dei laici, che nessun altro può mai debitamente compierlo al loro
posto. In questo campo i laici possono esercitare l'apostolato del simile verso
il simile. Qui completano la testimonianza della vita con la testimonianza
della parola (25). Qui nel campo del lavoro, della professione, dello studio,
dell'abitazione, del tempo libero o delle associazioni sono i più adatti ad
aiutare i propri fratelli.
I laici adempiono tale missione della Chiesa nel
mondo:
a) anzitutto nella coerenza della vita con la fede,
mediante la quale diventano luce del mondo, e con la loro onestà in qualsiasi
affare, con la quale attraggono tutti all'amore del vero e del bene, e in
definitiva a Cristo e alla Chiesa;
b) con la carità fraterna, con cui diventano partecipi
delle condizioni di vita, di lavoro, dei dolori e delle aspirazioni dei
fratelli e dispongono a poco a poco il cuore di tutti alla salutare azione
della grazia;
c) con la piena coscienza della propria responsabilità
nell'edificazione della società, per cui si sforzano di svolgere la propria
attività domestica, sociale, professionale con cristiana magnanimità. Così il loro
modo d'agire penetra un po' alla volta l'ambiente di vita e di lavoro.
Questo apostolato deve abbracciare tutti quelli che
vivono nel proprio raggio di azione e non escludere alcun bene spirituale o
temporale realizzabile. Ma i veri apostoli non si accontentano soltanto di
questa azione, bensì cercano di annunziare Cristo al prossimo anche con la
parola. Molti uomini non possono udire il Vangelo e conoscere Cristo, se non
per mezzo dei laici che stan loro vicino.
LETTURE BIBLICHE DELLA
MESSA
Prima
lettura
Dal libro della Genesi (Gen 14,18-20)
In quei giorni, Melchìsedek, re di Salem, offrì
pane e vino: era sacerdote del Dio altissimo e benedisse Abram con queste
parole:
«Sia benedetto Abram dal Dio
altissimo,
creatore del cielo e della terra,
e benedetto sia il Dio altissimo,
che ti ha messo in mano i tuoi nemici».
E [Abramo] diede a lui la decima di
tutto.
Salmo
responsoriale
Dal
salmo 109
Ritornello:
Tu sei sacerdote per sempre, Cristo Signore.
Oracolo del Signore al mio signore:
«Siedi alla mia destra
finché io ponga i tuoi nemici
a sgabello dei tuoi piedi».
Lo scettro del tuo potere
stende il Signore da Sion:
domina in mezzo ai tuoi nemici!
A te il principato
nel giorno della tua potenza
tra santi splendori;
dal seno dell’aurora,
come rugiada, io ti ho generato.
Il Signore ha giurato e non si pente:
«Tu sei sacerdote per sempre
al modo di Melchìsedek».
Seconda lettura
Dalla
lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (Rm 11,23-26)
Fratelli, io ho ricevuto dal Signore quello che a
mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito,
prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio
corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me».
Allo stesso modo, dopo aver cenato,
prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la Nuova Alleanza nel mio
sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me».
Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi
annunciate la morte del Signore, finché egli venga.
Sequenza (facoltativa)
[Sion, loda il Salvatore,
la tua guida, il tuo pastore,
con inni e cantici.
Impegna tutto il tuo fervore:
egli supera ogni lode,
non vi è canto che sia degno.
Pane vivo, che dà vita:
questo è tema del tuo canto,
oggetto della lode.
Veramente fu donato
agli apostoli riuniti
in fraterna e sacra cena.
Lode piena e risonante,
gioia nobile e serena
sgorghi oggi dallo spirito.
Questa è la festa solenne
nella quale celebriamo
la prima sacra cena.
È il banchetto del nuovo Re,
nuova Pasqua, nuova legge;
e l'antico è giunto a termine.
Cede al nuovo il rito antico,
la realtà disperde l'ombra:
luce, non più tenebra.
Cristo lascia in sua memoria
ciò che ha fatto nella cena:
noi lo rinnoviamo.
Obbedienti al suo comando,
consacriamo il pane e il vino,
ostia di salvezza.
È certezza a noi cristiani:
si trasforma il pane in carne,
si fa sangue il vino.
Tu non vedi, non comprendi,
ma la fede ti conferma,
oltre la natura.
È un segno ciò che appare:
nasconde nel mistero
realtà sublimi.
Mangi carne, bevi sangue:
ma rimane Cristo intero
in ciascuna specie.
Chi ne mangia non lo spezza,
né separa, né divide:
intatto lo riceve.
Siano uno, siano mille,
ugualmente lo ricevono:
mai è consumato.
Vanno i buoni, vanno gli empi;
ma diversa ne è la sorte:
vita o morte provoca.
Vita ai buoni, morte agli empi:
nella stessa comunione
ben diverso è l'esito!
Quando spezzi il sacramento,
non temere, ma ricorda:
Cristo è tanto in ogni parte,
quanto nell'intero.
È diviso solo il segno
non si tocca la sostanza;
nulla è diminuito
della sua persona].
Ecco il pane degli angeli,
pane dei pellegrini,
vero pane dei figli:
non dev'essere gettato.
Con i simboli è annunziato,
in Isacco dato a morte,
nell'agnello della Pasqua,
nella manna data ai padri.
Buon pastore, vero pane,
o Gesù, pietà di noi:
nùtrici e difendici,
portaci ai beni eterni
nella terra dei viventi.
Tu che tutto sai e puoi,
che ci nutri sulla terra,
conduci i tuoi fratelli
alla tavola del cielo,
nella gioia dei tuoi santi.
Vangelo
Dal
Vangelo secondo Luca (Gv Lc 9,11b-17)
In quel
tempo, Gesù prese a parlare alle folle del regno di Dio e a guarire quanti
avevano bisogno di cure.
Il giorno cominciava a declinare
e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei
villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui
siamo in una zona deserta».
Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero:
«Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare
viveri per tutta questa gente». C’erano infatti circa cinquemila uomini.
Egli disse ai suoi discepoli:
«Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». Fecero così e li fecero sedere
tutti quanti.
Egli prese i cinque pani e i due
pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e
li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla.
Tutti mangiarono a sazietà e
furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste.
Sintesi dell’omelia della Messa vespertina
Dopo la fine del Tempo di Pasqua, la
liturgia colloca la solennità del Corpus
Domini, del Corpo e Sangue del Signore, che riassume il senso della Pasqua.
In questo giorno è prevista l’unica processione veramente obbligatoria, per
significare che il Signore è tra noi, abita in mezzo a noi.
La seconda lettura ci riporta nel Cenacolo insieme a Gesù quando pronunciò le parole “Questo è il mio corpo che è per voi ….
Questo calice è la nuova Alleanza nel mio sangue”: il senso della Pasqua
del Signore è nel donarsi per noi, nell’accettare la sofferenza per noi. Nel
suo corpo è il nuovo sacrificio per la nostra salvezza, il suo sangue è quello
della nuova alleanza. E’ da questo che è nata la Chiesa. L’Eucaristia è fonte e
via della Chiesa, farmaco di immortalità.
Di questo la Chiesa fa memoria attraverso i secoli. Il Corpo e il Sangue del
Signore non sono quelli della sua umanità terrena, ma solo il Corpo e il Sangue
del Risorto. Sono il fondamento di una nuova Creazione. Nel pane e nel vino è
rappresentata la materia di questo mondo e il nostro lavoro, tutto ciò che
siamo: il Signore li assume e mediante essi
ci nutre, ci sostiene, si unisce a noi e ci unisce. Le ostie di questa Messa
sono state preparate dai detenuti del carcere di Opera, in provincia di Milano:
rappresentano il loro lavoro e loro stessi. Il Signore verrà tra noi e ci
nutrirà mediante quelle ostie.
L’Eucaristica fa l’unità tra noi. In ogni Messa è celebrato l’unico sacrificio,
quello del Signore e così crea la comunione tra noi. Non esistono Messe private: ogni Messa è messa dell’intera
comunità. E nella Chiesa ogni autorità è servizio di comunione. Il Papa
rappresenta la comunione tra tutti i vescovi del mondo, il vescovo quella tra i
sacerdoti e il popolo della sua diocesi, il parroco quella tra i sacerdoti e il
popolo della parrocchia. Partecipando all’Eucaristia noi rinnoviamo questa
comunione e vi rimaniamo fedeli.
Ci sono divisioni tra noi e forse, se guardiamo bene, sembra che ciò che
ci divide, come la pensiamo su diversi argomenti, sia più di quello che ci
unisce, ma quello che ci unisce è l’Eucaristia, è il Corpo e il Sangue del
Signore Risorto: essa è più forte delle nostre divisioni e ci sorprende sempre
Nel brano evangelico della moltiplicazione dei pani e dei pesci viene
spiegato che il Signore supera le nostre attese. Gesù benedisse quei pani e
quei pesci che sembrava non potessero bastare per tutti e invece non solo
bastarono per tutta una moltitudine di persone che si era radunata intorno a
lui, ma addirittura ne avanzarono: ne avanzarono dodici ceste. Gli avanzi vennero portati via, è scritto. Fin dall’antichità
la Chiesa ha inteso questo episodio nel senso che il pane avanzato dall’Eucaristia
dovesse essere conservato, innanzi tutto per i malati e quelli che non avevano
potuto partecipare, ma anche come segno della presenza tra noi del Signore
Risorto.
Durante la Messa il centro di tutto è sull’altare,
dove si celebra il sacrificio del Signore; alla fine della Messa si sposta nel
Tabernacolo, dove sono custodite le ostie consacrate. E stasera, dopo la Messa,
porteremo in processione il Corpo del Signore per significare che il Signore è
tra noi, conosce i nostri problemi e ci sostiene.
Sintesi di
Mario Ardigò per come ha inteso le parole del celebrante
Avvisi del parroco:
- dal mese di
maggio le messe vespertine iniziano alle ore 19:00;
- Nel mese mariano il
parroco raccomanda la recita del Santo Rosario. Ogni sera, alle 18:30, sarà
recitato prima della Messa vespertina nella Chiesa parrocchiale;
Avvisi di A.C.
-martedì 31-5-16
chiuderemo il ciclo delle riunioni infrasettimanali del gruppo parrocchiale di
AC alle 19:30, in pizzeria, da Ignazio in via Val di Lanzo.
- Le letture
bibliche della Messa di Domenica 5-6-16, 10° del Tempo ordinario, saranno:
1Re 17,17-24; Sal 29;
Gal 1,11-19; Lc 7,11-17;