Miti
Il mito è una
narrazione immaginifica legata alle tradizioni di una società che serve ad esprimere
il senso della vita in quella collettività, innanzi tutto spiegandone le
lontane origini. E’ liberamente ispirato alla realtà, intesa come i fatti della
natura e della storia, che viene presa essenzialmente come riferimento
simbolico.
Gli
illuministi nel Settecento e i positivisti nel secolo successivo pensarono che
se ne potesse fare a meno, ma l’esperienza delle società umane, considerata
sotto i profili dell’antropologia e della sociologia, non avvalora questa
convinzione.
Hanno connotati
mitici le basi del diritto di una società, anche di quelle molto evolute contemporanee.
Hanno natura mitica i concetti di popolo, democrazia, uguaglianza, libertà, stato,
nazione, divinità, come l’hanno i fondamenti delle autocrazie, comprese
quelle religiose.
La necessità
del mito dipende sostanzialmente dai limiti cognitivi degli esseri umani, che
non saranno superati, tenendo conto che, sotto questo aspetto, siamo più o meno
gli stessi di duecentomila anni fa.
Le religioni, e
anche la nostra, hanno struttura e natura mitica.
In passato, e
molto a lungo, si ebbero difficoltà nel
distinguere il mito dalla realtà. L’abuso del mito da parte di un centro di
potere serve a consolidarne il potere in modo che non possa essere messo in
discussione, in tal modo sacralizzandolo. Si abusa del mito quando lo si
propone come realtà.
Definiamo cultura
le caratteristiche e dinamiche delle società umane
e natura tutti i fenomeni fisici e biologici del mondo che non sono cultura.
Il mito rientra nella cultura. A differenza del mito un fenomeno
naturale può essere osservato, misurato e studiato con verifica empirica e con metodologie
sperimentali. Nello studio della natura si cerca di scoprire le cause di ciò
che accade. Anche le società umane sono fatti naturali e possono essere studiate
come tali, come fanno antropologia e sociologia. Nel mito si cerca invece di
costruire il senso della vita sociale, al di là delle funzioni biologiche della
specie.
Ogni persona
si adatta alla mitologia in cui vive immersa, ma se ne crea di proprie, innanzi
tutto intorno a se stessa, poi sul proprio gruppo parentale e sulle
collettività di riferimento. Questa mitologia personale, legata al proprio
ruolo sociale, è ciò che indichiamo come identità. Si parla anche di identità
di popoli e nazioni e questa è mitologia.
E’ importante saper
essere consapevoli della differenza tra mito e realtà. La formazione religiosa
dovrebbe servire anche a questo e invece, almeno a quanto ne so, spesso si
abusa del mito.
In una delle
letture bibliche della messa domenicale di stamattina si raccontava di un mitico
re sacerdote cananeo, Melchisedec, un
non israelita, sacerdote di El, il dio adorato in quei contesti sociali, del quale Abramo, altra figura mitica, sarebbe
divenuto tributario e dal quale sarebbe stato benedetto. El fu poi uno dei nomi del Dio degli israeliti. I
miti delle popolazioni si intrecciano e, a ben vedere, passano da una religione
ad un’altra. E’ accaduto anche ai cristianesimi rispetto ai culti precedenti,
definiti sprezzantemente pagani.
Credere da cristiani non è illudersi. Invece
spesso si propone alla gente un credere che è un illudersi come virtù religiosa.
Chi accetta di illudersi cade nelle mani di chi governa il mito che illude.
Nella formazione
religiosa di base e anche di quella di secondo livello ci si concentra sull’etica
basata sulla mitologia, ma si dovrebbe fare di più, in particolare se si vuole
che la gente cristiana influisca sulla società intorno. Bisognerebbe agganciarsi ai programmi
scolastici, che comprendono la storia e
le scienze naturali. E’ importante avere il senso religioso dell’agire in società,
ma lo è anche essere consapevoli di come
va il mondo realmente.
L’organizzazione
ecclesiastica della Chiesa cattolica è ancora un obsoleto assolutismo che è
stato imposto nell’Ottocento, al tempo del contrasto durissimo con il
liberalismo. Lo si giustifica con una immaginifica mitologia che ha ostacolato
e guastato il processo sinodale che papa Francesco aveva tentato di promuovere
dall’ottobre 2021.
Anche i miti
hanno una loro evoluzione, che è molto evidente a chi la studia con metodo. Essa
dipende dalle dinamiche sociali, proprio perché i miti fanno parte della cultura
delle società. La natura evolve con altre dinamiche, più lente, legata alle
leggi fisiche e biologiche. Solo nel mito il mondo può apparire immobile.
Sarebbe bello
se si potesse crescere nella fede anche facendo i conti con il mondo così come realmente
è. Qui potrebbe avere un ruolo la gente di fede che non è legata ad un
particolare stato di vita ecclesiastico, nel quale la mitologia la fa da
padrona. Purtroppo tutto è ancora in mano ai preti e ai religiosi, per
cui, ad esempio, quando d’estate i preti hanno le loro ferie, le attività vengono
sospese o molto ridotte. La sinodalità è ancora molto di là da venire.
Mario Ardigò –
Azione Cattolica in San Clemente papa – Roma, Monte Sacro, Valli