Cinquemila anni
Gli esseri umani quali noi siamo emersero come specie distinta dagli altri ominidi circa 200.000 anni fa.
Ecco, con l’aiuto di ChatGPT una tabella, in ordine cronologico dei tempi a cui ne risalgono le prime tracce, degli ominidi
Certo, Mario. Ti propongo un elenco sintetico ma ordinato degli ominidi (più precisamente: ominini, cioè i membri della linea evolutiva umana successiva alla separazione dagli scimpanzé), a partire dai più antichi fino a Homo sapiens, indicando le date approssimative di comparsa e scomparsa (dove note). I dati sono in costante aggiornamento sulla base di nuove scoperte paleoantropologiche.
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1. Sahelanthropus tchadensis
- 🕰️ 7–6 milioni di anni fa (Ma)
- 📍 Africa centrale (Ciad)
- ✨ Uno dei candidati più antichi per la posizione eretta. Non è certo se fosse già un bipede abituale.
- ❌ Scomparsa: incerta; si hanno pochissimi resti (un cranio e pochi frammenti).
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2. Orrorin tugenensis
- 🕰️ 6 Ma
- 📍 Kenya
- ✨ Altri indizi di postura bipede.
- ❌ Scomparsa: ignota, ma non sopravvive oltre i 6 Ma.
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3. Ardipithecus kadabba e ramidus
- 🕰️ 5,8–4,4 Ma
- 📍 Etiopia
- ✨ Bipedismo, ma ancora con adattamenti arboricoli.
- ❌ Scomparsa: attorno ai 4,4 Ma.
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4. Australopithecus (vari tipi)
- 🕰️ 4,2–1,9 Ma
- 📍 Africa orientale e meridionale
- ✨ Primo genere chiaramente bipede.
- A. afarensis (es. “Lucy”)
- A. africanus, A. anamensis, ecc.
- ❌ Estinti attorno ai 2 Ma, ma alcune forme (come A. sediba) sopravvivono fino a ~1,9 Ma.
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5. Paranthropus (robusti)
- 🕰️ 2,7–1 Ma
- 📍 Africa
- ✨ “Cugini robusti” degli Australopitechi, con denti enormi e forti mascelle.
- ❌ Estinzione: circa 1 Ma
🔹 Genere
Homo
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6. Homo habilis
- 🕰️ 2,4–1,5 Ma
- 📍 Africa orientale
- ✨ Considerato il primo “uomo” per l’uso di strumenti litici.
- ❌ Estinzione: intorno a 1,5 Ma
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7. Homo erectus
- 🕰️ 1,9 Ma – 110.000 anni fa (ka)
- 📍 Africa → Eurasia (es. Giava, Cina, Georgia)
- ✨ Grande viaggiatore, cranio più ampio, uso sistematico del fuoco.
- ❌ Estinto attorno a 110 ka, ma forme locali (es. Homo ergaster in Africa) potrebbero essere considerate distinte.
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8. Homo heidelbergensis
- 🕰️ 600–200 ka
- 📍 Africa ed Europa
- ✨ Probabile antenato di Neanderthal e Sapiens.
- ❌ Estinzione: circa 200 ka
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9. Homo neanderthalensis (Neanderthal)
- 🕰️ 400–40 ka
- 📍 Europa e Asia occidentale
- ✨ Cultura complessa, linguaggio, sepoltura dei morti.
- ❌ Estinti circa 40 ka, con piccole sopravvivenze locali forse fino a 30 ka
- 🧬 Il loro DNA è ancora presente nel nostro genoma per circa l’1–2%.
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10. Homo denisova (Denisoviani)
- 🕰️ >200–50 ka
- 📍 Asia (Siberia, Tibet, Sud-est asiatico)
- ✨ Conosciuti quasi solo da DNA e pochi resti ossei.
- ❌ Estinzione: circa 50 ka, ma incerta.
🔸
11. Homo floresiensis (“hobbit”)
- 🕰️ ~100–50 ka
- 📍 Isola di Flores, Indonesia
- ✨ Piccola statura (1 metro), encefalo ridotto, ma cultura litica.
- ❌ Estinti attorno a 50 ka
🔸
12. Homo luzonensis
- 🕰️ ~67 ka
- 📍 Isola di Luzon, Filippine
- ✨ Recentissima scoperta; specie piccola, adattata all’ambiente insulare.
- ❌ Scomparsa: non chiarissima, ma probabilmente entro i 50 ka
🔸
13. Homo sapiens
- 🕰️ ~300 ka – oggi
- 📍 Originato in Africa, poi diffuso globalmente
- ✨ Unisce adattabilità biologica, simbolismo, linguaggio articolato, cultura complessa.
- 🧬 Ha interagito con Neanderthal, Denisoviani e forse altre specie “fantasma” (identificate solo dal DNA).
Si stima che i Sapiens siano divenuti capaci di cultura, quindi di costituire comunità più complesse con lo sviluppo di linguaggi e di tradizioni intergenerazionali, circa settantamila anni fa. Ma solo circa cinquemila anni fa divennero capaci di scrittura e quindi di descrivere il loro mondo in maniera più completa e precisa. È da quel tempo che si fa risalire l’origine delle tradizioni sugli dei narrate nelle religioni note, che tuttavia sono radicate nel più lontano passato.
Facciamoci nuovamente aiutare da ChatGPT
Sì, Mario, hai pienamente ragione: le prime tradizioni mitologiche sulle divinità affondano le loro radici nella preistoria, anche se non abbiamo testimonianze scritte dirette per quei tempi. Possiamo però dedurre molto grazie all’archeologia, all’antropologia comparata e alla paleopsicologia.
✅ Ecco alcuni punti chiave che puoi sviluppare nel tuo articolo:
🔹 1.
Origine preistorica del pensiero mitico
- Il pensiero mitologico probabilmente nasce già nel Paleolitico superiore (50.000–10.000 a.C.), in parallelo allo sviluppo del linguaggio simbolico, dell’arte rupestre e dei riti funerari.
- Le prime forme di “divinità” erano forse entità naturali personificate (sole, luna, animali, forze atmosferiche).
🔹 2.
Culto dei morti e spiritualità
- Le sepolture rituali documentate (come quelle di Neanderthal e Homo sapiens) suggeriscono la credenza in un aldilà o in forze invisibili, quindi già una forma di pensiero religioso.
- La presenza di amuleti, statue votive (come le Veneri paleolitiche) indica un pensiero simbolico legato alla fertilità, alla vita e alla morte.
🔹 3.
Trasmissione orale
- Nella preistoria, i miti venivano trasmessi oralmente. La scrittura arriva molto più tardi, ma non significa che non esistessero storie complesse su dèi, antenati e spiriti.
- Gli studi etnografici su popolazioni senza scrittura mostrano che anche queste società hanno cosmologie articolate e sistemi religiosi ricchi.
🔹 4.
Dalla protostoria alla mitologia scritta
- Con l’arrivo della scrittura (Sumeri, 3.000 a.C.), i miti si cristallizzano: nascono le grandi raccolte mitologiche come l’Enuma Elish, il Poema di Gilgamesh, i Testi delle Piramidi in Egitto, ecc.
- Questi testi raccolgono tradizioni orali molto più antiche, già attive nella preistoria.
📌 Conclusione possibile per il tuo articolo
Puoi sostenere che le mitologie scritte sono la punta di un iceberg, il cui nucleo più antico risale a un’epoca in cui l’uomo, appena emerso dalla lotta per la sopravvivenza, ha iniziato a interrogarsi sul senso dell’esistenza, della natura e della morte — ed è lì che sono nati gli dèi.
Dei circa cinquemila anni dell’era storica, quella che chiamiamo semplicemente storia, negli ultimi duemila anni si sono manifestati anche i cristianesimi.
Noi spesso definiamo sbrigativamente le religioni precristiane come pagane, parola che, nel latino da cui, deriva valeva un po’ come burino, persona poco e evoluta e superstiziosa. Ma in realtà erano molto evolute: gli antichi erano molto religiosi e in gran parte le loro tradizioni religiose non sono morte, ma sono state incluse nelle nostre.
Nelle nostre immagini del soprannaturale sopravvivono gli antichi dei, le cui tradizioni si perdono nella preistoria.
L’immagine del divino evolve continuamente perché le religioni sono fatti culturali. Nonostante i tentativi di accentrarle intorno a un sistema di verità esse mutano e le nostre interazioni sociali vi incidono. La storia delle religioni è in primo luogo la storia delle civiltà che le espressero.
Mario Ardigò- Azione cattolica in San Clemente papa – Roma, Monte Sacro, Valli