INFORMAZIONI UTILI SU QUESTO BLOG

  Questo blog è stato aperto da Mario Ardigò per consentire il dialogo fra gli associati dell'associazione parrocchiale di Azione Cattolica della Parrocchia di San Clemente Papa, a Roma, quartiere Roma - Montesacro - Valli, un gruppo cattolico, e fra essi e altre persone interessate a capire il senso dell'associarsi in Azione Cattolica, palestra di libertà e democrazia nello sforzo di proporre alla società del nostro tempo i principi di fede, secondo lo Statuto approvato nel 1969, sotto la presidenza nazionale di Vittorio Bachelet, e aggiornato nel 2003.

  This blog was opened by Mario Ardigò to allow dialogue between the members of the parish association of Catholic Action of the Parish of San Clemente Papa, in Rome, the Roma - Montesacro - Valli district, a Catholic group, and between them and other interested persons to understand the meaning of joining in Catholic Action, a center of freedom and democracy in the effort to propose the principles of faith to the society of our time, according to the Statute approved in 1969, under the national presidency of Vittorio Bachelet, and updated in 2003.

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L’Azione Cattolica Italiana è un’associazione di laici nella chiesa cattolica che si impegnano liberamente per realizzare, nella comunità cristiana e nella società civile, una specifica esperienza, ecclesiale e laicale, comunitaria e organica, popolare e democratica. (dallo Statuto)

Italian Catholic Action is an association of lay people in the Catholic Church who are freely committed to creating a specific ecclesial and lay, community and organic, popular and democratic experience in the Christian community and in civil society. (from the Statute)

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  Scrivo per dare motivazioni ragionevoli all’impegno sociale. Lo faccio secondo l’ideologia corrente dell’Azione Cattolica, che opera principalmente in quel campo, e secondo la mia ormai lunga esperienza di vita sociale. Quindi nell’ordine di idee di una fede religiosa, dalla quale l’Azione Cattolica trae i suoi più importanti principi sociali, ma senza fare un discorso teologico, non sono un teologo, e nemmeno catechistico, di introduzione a quella fede. Secondo il metodo dell’Azione Cattolica cerco di dare argomenti per una migliore consapevolezza storica e sociale, perché per agire in società occorre conoscerla in maniera affidabile. Penso ai miei interlocutori come a persone che hanno finito le scuole superiori, o hanno raggiunto un livello di cultura corrispondente a quel livello scolastico, e che hanno il tempo e l’esigenza di ragionare su quei temi. Non do per scontato che intendano il senso della terminologia religiosa, per cui ne adotto una neutra, non esplicitamente religiosa, e, se mi capita di usare le parole della religione, ne spiego il senso. Tengo fuori la spiritualità, perché essa richiede relazioni personali molto più forti di quelle che si possono sviluppare sul WEB, cresce nella preghiera e nella liturgia: chi sente il desiderio di esservi introdotto deve raggiungere una comunità di fede. Può essere studiata nelle sue manifestazioni esteriori e sociali, come fanno gli antropologi, ma così si rimane al suo esterno e non la si conosce veramente.

  Cerco di sviluppare un discorso colto, non superficiale, fatto di ragionamenti compiuti e con precisi riferimenti culturali, sui quali chi vuole può discutere. Il mio però non è un discorso scientifico, perché di quei temi non tratto da specialista, come sono i teologi, gli storici, i sociologi, gli antropologi e gli psicologi: non ne conosco abbastanza e, soprattutto, non so tutto quello che è necessario sapere per essere un specialista. Del resto questa è la condizione di ogni specialista riguardo alle altre specializzazioni. Le scienze evolvono anche nelle relazioni tra varie specializzazioni, in un rapporto interdisciplinare, e allora il discorso colto costituisce la base per una comune comprensione. E, comunque, per gli scopi del mio discorso, non occorre una precisione specialistica, ma semmai una certa affidabilità nei riferimento, ad esempio nella ricostruzione sommaria dei fenomeni storici. Per raggiungerla, nelle relazioni intellettuali, ci si aiuta a vicenda, formulando obiezioni e proposte di correzioni: in questo consiste il dialogo intellettuale. Anch’io mi valgo di questo lavoro, ma non appare qui, è fatto nei miei ambienti sociali di riferimento.

  Un cordiale benvenuto a tutti e un vivo ringraziamento a tutti coloro che vorranno interloquire.

  Dall’anno associativo 2020/2021 il gruppo di AC di San Clemente Papa si riunisce abitualmente due martedì e due sabati al mese, alle 17, e anima la Messa domenicale delle 9. Durante la pandemia da Covid 19 ci siamo riuniti in videoconferenza Google Meet. Anche dopo che la situazione sanitaria sarà tornata alla normalità, organizzeremo riunioni dedicate a temi specifici e aperte ai non soci con questa modalità.

 Per partecipare alle riunioni del gruppo on line con Google Meet, inviare, dopo la convocazione della riunione di cui verrà data notizia sul blog, una email a mario.ardigo@acsanclemente.net comunicando come ci si chiama, la email con cui si vuole partecipare, il nome e la città della propria parrocchia e i temi di interesse. Via email vi saranno confermati la data e l’ora della riunione e vi verrà inviato il codice di accesso. Dopo ogni riunione, i dati delle persone non iscritte verranno cancellati e dovranno essere inviati nuovamente per partecipare alla riunione successiva.

 La riunione Meet sarà attivata cinque minuti prima dell’orario fissato per il suo inizio.

Mario Ardigò, dell'associazione di AC S. Clemente Papa - Roma

NOTA IMPORTANTE / IMPORTANT NOTE

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domenica 7 aprile 2019

Sintesi del Documento finale della 15° Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi sul tema Giovani, la Fede ed il Discernimento Vocazionale che si è svolto a Roma dal 3 al 28 ottobre 2018. Il Documento finale è stato approvato il 27 ottobre 2018 - Summary of the Final Document of the 15th Ordinary General Assembly of the Synod of Bishops on the theme of Young People, Faith and Vocational Discernment which took place in Rome from 3 to 28 October 2018. The Final Document was approved on 27 October 2018


Sintesi del Documento finale della 15° Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi sul tema Giovani, la Fede ed il Discernimento Vocazionale  che si  è svolto a Roma dal 3 al 28 ottobre 2018. Il Documento finale è stato approvato il 27 ottobre 2018
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Summary of the Final Document of the 15th Ordinary General Assembly of the Synod of Bishops on the theme of Young People, Faith and Vocational Discernment which took place in Rome from 3 to 28 October 2018. The Final Document was approved on 27 October 2018

Note: after the Italian text there is the translation in English, done with the help of Google Translator. I tried to correct, within the limits of my knowledge of English, some inaccuracies that automatic translation still inevitably entails. I have experimented that even with these inaccuracies the translation allows us to be understood by those who speak English, in the many national versions of the world, or who use it as a second or third language. It is the function that in ancient times carried out the Greek. Trying to be understood by other peoples corresponds to an ancient vocation of the Church of Rome, which is still current. The biblical texts and those taken from the documents of the Popes, Councils and Synod of Bishops are those published on the sites of the Holy See

0. Nota mia
  I Papi e i vescovi pubblicano lunghi testi con insegnamenti religiosi che costituiscono parte importante del Magistero. Un’altra parte importante è contenuta nella predicazione orale liturgica e, più di recente, in discorsi e interventi pubblici in altre occasioni. A cominciare dal regno del papa Giovanni Battista Montini - Paolo 6°, i Papi hanno cominciato a fare lunghi viaggi per il mondo, durante i quali sono accompagnati da giornalisti che la Santa Sede accredita. E’ divenuta abitudine dei Papi parlare informalmente con questi giornalisti durante gli spostamenti in aereo. Anche queste loro parole costituiscono parte del Magistero e vengono trascritte e pubblicate.
 Questo complesso di interventi del Magistero supera la capacità di assimilazione della maggior parte dei fedeli. Nelle parrocchie  e nelle altre realtà di base raramente si fanno riunioni per spiegarli e per discuterne. Quindi questa letteratura rimane destinata a un pubblico molto ristretto di persone che la debbono conoscere per ragioni professionali, come i teologi, i preti, i dirigenti di organismi religiosi, gli storici delle religioni  o per obblighi del loro stato di vita, come i religiosi, monaci, frati e suore,  o che sono particolarmente interessati ad essa per motivi personali. Questa cultura religiosa non viene ritenuta patrimonio indispensabile nella vita religiosa dei fedeli,  i quali però ne subiscono gli effetti per i riflessi che ha nella pastorale, che è l’attività del clero, dei religiosi, dei catechisti per l’orientamento della vita religiosa propria e delle persone che sono loro affidate. Questa situazione comporta che la maggior parte dei fedeli non sanno essere attivi in questo campo e devono essere trascinati da preti, religiosi ed altri educatori: ne diventano dipendenti. Ciò che non si conosce non può però essere preso  come riferimento per l’etica personale, attività che richiede di calare nella propria vita i principi definiti invia generale dal Magistero e quindi di essere attivi.
  L’insufficiente abitudine alla lettura complica molto le cose, specialmente per i meno giovani, man mano che si allontana il periodo degli studi scolastici. Da questo punto di vista la situazione dei giovani è sicuramente migliore. Il loro problema è, per quello che posso capire, che sono distratti da un flusso imponente di altre informazioni confezionate e proposte con modalità tali da attirare la loro attenzione.
  E’ possibile migliorare questa situazione? Certamente sì. Il metodo giusto è di farlo passo dopo passo, cominciando con il servirsi di riassunti, ponendosi domande e cercando di calare i problemi nella propria vita personale. In questo lavoro, in particolare nella discussione comunitaria, non ci si deve vietare la critica, bisogna elevarsi dalla semplice condizione di gregge, quindi di soggetti passivi, che vanno dove si dice loro di andare. E’ però consigliabile, come metodo di lavoro,  che, sia nella discussione comunitaria che nel foro personale, il punto di vista degli autori del Magistero abbia avvocati difensori, in modo che la dialettica non si sviluppi solo per prese di posizione emotive ma consenta anche il confronto delle argomentazioni che sostengono un certo orientamento. In questo appunto consiste la vera critica. Non basta opporre semplicemente a un modo di pensare un altro modo di pensare contrario.
 Vorrei cercare di favorire questo lavoro critico occupandomi di due documenti del Magistero molto importanti:
- il Documento finale della 15° Assemblea ordinaria del Sinodo dei Vescovi sul tema Giovani, la Fede ed il Discernimento Vocazionale deliberato il 27 ottobre 2018 durante lavori durati dal 3 al 28 ottobre 2018;
- l’Esortazione apostolica post-sinodale Cristo Vive! - Christ is alive - Christus vivit  pubblicata il 25 marzo 2018 del papa Francesco.
  L’Esortazione apostolica ha esteso la riflessione svolta dal Sinodo, rivolgendosi a tutto il Popolo di Dio, ai pastori e ai fedeli, ritenendo che la riflessione sui giovani e per i giovani interpelli e stimoli tutti noi.
  Cercherò di sintetizzare i due documenti, trascrivendo alcuni brani biblici in essi citati e alcuni dei  riferimenti ad altri documenti del Magistero  in essi contenuti, inserendo anche mie riflessioni che possono essere utili nella discussione critica.
  Cercherò di dividere l’esposizione in unità che possono essere lette e discusse, o meditate criticamente nella riflessione personale, in un tempo di circa un’ora.

Sintesi di Mario Ardigò - Azione Cattolica in San Clemente papa - Roma, Monte Sacro, Valli

********************Sintesi del Documento finale************************

1. La fase preparatoria è durata due anni, con il contributo degli Episcopati  e l’apporto di pastori, religiosi, laici, esperti e molti altri. Fin dall’inizio i giovani sono stati coinvolti nel processo sinodale. Il Questionario on line, tanti contributi personali e soprattutto la riunione presinodali ne sono stati il segno eloquente. Tutti i contributi sono stati sintetizzati nell’Instrumentum laboris (= Strumento di lavoro), che ha costituito la solida base del confronto durante le settimane dell’Assemblea. il Documento finale raccoglie il risultato di questo processo e lo rilancia verso il futuro. Lo Strumento di lavoro è il quadro di riferimento unitario e sintetico emerso dai due anni di ascolto; il secondo è il frutto del discernimento realizzato e raccoglie i nuclei tematici generativi su cui i Padri sinodali si sono concentrati con particolare intensità e passione.
  L’episodio evangelico dei discepoli di Emmaus (cfr. Lc 24,13-35) è stato il testo paradigmatico per comprendere la missione ecclesiale in relazione alle giovani generazioni.
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Dal Vangelo secondo Luca 24,13-35 [Versione CEI 2008]
[13] Ed ecco in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus, 
[14] e conversavano di tutto quello che era accaduto. 

[15] Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro. [16] Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo. 
[17] Ed egli disse loro: "Che sono questi discorsi che state facendo fra voi durante il cammino?". Si fermarono, col volto triste;  [18] uno di loro, di nome Clèopa, gli disse: "Tu solo sei così forestiero in Gerusalemme da non sapere ciò che vi è accaduto in questi giorni?". [19] Domandò: "Che cosa?". Gli risposero: "Tutto ciò che riguarda Gesù Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; [20] come i sommi sacerdoti e i nostri capi lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e poi l'hanno crocifisso. 
[21] Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele; con tutto ciò son passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. [22] Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; recatesi al mattino al sepolcro [23] e non avendo trovato il suo corpo, son venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo.  [24] Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato come avevan detto le donne, ma lui non l'hanno visto". 
[25] Ed egli disse loro: "Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti!  [26] Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?". [27] E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. [28] Quando furon vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. [29] Ma essi insistettero: "Resta con noi perché si fa sera e il giorno già volge al declino". Egli entrò per rimanere con loro. 
[30] Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. 
[31] Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista. [32] Ed essi si dissero l'un l'altro: "Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?".
[33] E partirono senz'indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, 
[34] i quali dicevano: "Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone". 
[35] Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane. 

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Dal Documento finale del Sinodo dei giovani:
4. Abbiamo riconosciuto nell’episodio dei discepoli di Emmaus (cfr. Lc 24,13-35) un testo paradigmatico per comprendere la missione ecclesiale in relazione alle giovani generazioni. Questa pagina esprime bene ciò che abbiamo sperimentato al Sinodo e ciò che vorremmo che ogni nostra Chiesa particolare potesse vivere in rapporto ai giovani. Gesù cammina con i due discepoli che non hanno compreso il senso della sua vicenda e si stanno allontanando da Gerusalemme e dalla comunità. Per stare in loro compagnia, percorre la strada con loro. Li interroga e si mette in paziente ascolto della loro versione dei fatti per aiutarli a riconoscere quanto stanno vivendo. Poi, con affetto ed energia, annuncia loro la Parola, conducendoli a interpretare alla luce delle Scritture gli eventi che hanno vissuto. Accetta l’invito a fermarsi presso di loro al calar della sera: entra nella loro notte. Nell’ascolto il loro cuore si riscalda e la loro mente si illumina, nella frazione del pane i loro occhi si aprono. Sono loro stessi a scegliere di riprendere senza indugio il cammino in direzione opposta, per ritornare alla comunità, condividendo l’esperienza dell’incontro con il Risorto.
 In continuità con l’Instrumentum laboris (= Strumento di lavoro), il Documento finale è distinto in tre parti che vengono scandite da questo episodio. La prima parte è intitolata «Camminava con loro» (Lc 24,15) e cerca di illuminare ciò che i Padri sinodali hanno riconosciuto del contesto in cui i giovani sono inseriti, evidenziandone i punti di forza e le sfide. La seconda parte, «Si aprirono loro gli occhi» (Lc 24,31), è interpretativa e fornisce alcune chiavi di lettura fondamentali del tema sinodale. La terza parte, intitolata «Partirono senza indugio» (Lc 24,33), raccoglie le scelte per una conversione spirituale, pastorale e missionaria.

 Il Documento Finale si compone di 167 paragrafi: i primi tre costituiscono una  Introduzione,  il quarto è definito Proemio; seguono 12 capitoli di trattazione; gli ultimi tre paragrafi costituiscono una conclusione.
 I 12 capitoli di trattazione sono divisi in tre parti:
I PARTE. «CAMMINAVA CON LORO»
CAPITOLO I. UNA CHIESA IN ASCOLTO
CAPITOLO II. TRE SNODI CRUCIALI
CAPITOLO III. IDENTITÀ E RELAZIONI
CAPITOLO IV. ESSERE GIOVANI OGGI
contiene il risultato dell’ascolto;
II PARTE. «SI APRIRONO LORO GLI OCCHI»
Una nuova Pentecoste
CAPITOLO I. IL DONO DELLA GIOVINEZZA
CAPITOLO II. IL MISTERO DELLA VOCAZIONE
CAPITOLO III. LA MISSIONE DI ACCOMPAGNARE
CAPITOLO IV. L’ARTE DI DISCERNERE
contiene l’interpretazione data a ciò che si è ascoltato;
III PARTE. «PARTIRONO SENZA INDUGIO»
Una Chiesa giovane
CAPITOLO I. LA SINODALITÀ MISSIONARIA DELLA CHIESA
CAPITOLO II. CAMMINARE INSIEME NEL QUOTIDIANO
CAPITOLO III. UN RINNOVATO SLANCIO MISSIONARIO
CAPITOLO IV. FORMAZIONE INTEGRALE.
contiene il programma di ciò che si vuole fare nel futuro.

***************************English translation***************************

Summary of the Final Document of the 15th Ordinary General Assembly of the Synod of Bishops on the theme of Young People, Faith and Vocational Discernment which took place in Rome from 3 to 28 October 2018. The Final Document was approved on 27 October 2018


0. A note of mine.  The Popes and the bishops publish long texts with religious teachings that are an important part of the Magisterium. Another important part is contained in the oral liturgical preaching and, more recently, in speeches and public interventions on other occasions. Beginning with the reign of Pope John the Baptist Montini - Paul 6th, the Popes began to make long journeys around the world, during which they are accompanied by journalists whom the Holy See accredits. It has become the habit of the Popes to talk informally with these journalists while traveling by plane. These words also form part of the Magisterium and are transcribed and published.
 This complex of interventions of the Magisterium overcomes the assimilation capacity of most of the faithful. In parishes and other grassroots realities meetings are rarely held to explain and discuss them. Therefore this literature remains destined for a very limited public of people who need to know it for professional reasons, such as theologians, priests, leaders of religious bodies, historians of religions or for obligations of their state of life, such as religious, monks, friars and nuns, or who are particularly interested in it for personal reasons. This religious culture is not considered an indispensable patrimony in the religious life of the faithful, who, however, suffer the effects due to the reflexes it has in pastoral care, which is the activity of the clergy, religious and catechists for the orientation of their own religious life. and the people entrusted to them. This situation means that most of the faithful do not know how to be active in this field and must be dragged along by priests, religious and other educators: they become dependent on it. What is not known, however, cannot be taken as a reference for personal ethics, an activity that requires the introduction of the principles defined by the Magisterium into one's own life and therefore to be active.
  Insufficient reading habits complicate things a lot, especially for the not so young, as the period of school studies moves away. From this point of view the situation of young people is certainly better. Their problem is, as far as I can understand, that they are distracted by an imposing flow of other information packaged and proposed in ways that attract their attention.
  Is it possible to improve this situation? Yes of course. The right method is to do it step by step, starting with the use of summaries, asking questions and trying to tackle problems in one's personal life. In this work, especially in the community discussion, criticism should not be forbidden, one must rise from the simple condition of flock, and therefore of passive subjects, which go where they are told to go. However, as a working method, it is advisable that, both in the community discussion and in the personal forum, the point of view of the Magisterium's authors have defense lawyers, so that the dialectic does not develop only for emotional positions but also allows the comparison of arguments that support a certain orientation. This is precisely what the criticism consists of. It is not enough simply to oppose one way of thinking another way of thinking.
 I would like to try to encourage this critical work by dealing with two very important Magisterium documents:
- the final Document of the 15th Ordinary Assembly of the Synod of Bishops on the theme of Young People, Faith and Vocational Discernment approved on 27 October 2018 during works that lasted from 3 to 28 October 2018;
- the Post-Synodal Apostolic Exhortation Cristo Vive! - Christ i salive - Christus vivit published on 25 March 2018 by Pope Francis.
  The Apostolic Exhortation extended the reflection carried out by the Synod, addressing the whole People of God, the pastors and the faithful, believing that reflection on young people and for young people calls upon and stimulates all of us.
  I will try to summarize the two documents, transcribing some biblical passages cited in them and some of the references to other documents of the Magisterium contained in them, including my reflections that can be useful in the critical discussion.
  I will try to divide the exhibition into units that can be read and discussed, or critically meditated in personal reflection, in a time of about an hour.
Synthesis of Mario Ardigò -Catholic Action in the Catholic parish of San Clemente Pope - Rome, Monte Sacro, Valli district

*********************Summary of the Final Document***********************

1. The preparatory phase lasted two years, with the contribution of the Episcopates and the contribution of pastors, religious, laity, experts and many others. From the beginning the young people were involved in the synod process. The online questionnaire, many personal contributions and above all the presynodal meeting were its eloquent sign. All the contributions were summarized in the Instrumentum laboris (= Work tool), which formed the solid basis of the comparison during the weeks of the Assembly. the final Document collects the result of this process and relaunches it towards the future. The working tool is the unitary and synthetic reference framework that emerged from the two years of listening; the second is the fruit of discernment carried out and gathers the generative thematic nuclei on which the Synod Fathers concentrated with particular intensity and passion.
  The evangelical episode of the disciples of Emmaus (see Lk 24: 13-35) was the paradigmatic text for understanding the ecclesial mission in relation to the younger generations.

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From the Gospel according to Luke 24: 13-35 [New American Bible version]
13
 Now that very day two of them were going to a village seven miles from Jerusalem called Emmaus,
14
and they were conversing about all the things that had occurred.
15
And it happened that while they were conversing and debating, Jesus himself drew near and walked with them,
16
 but their eyes were prevented from recognizing him.
17
He asked them, "What are you discussing as you walk along?" They stopped, looking downcast.
18
One of them, named Cleopas, said to him in reply, "Are you the only visitor to Jerusalem who does not know of the things that have taken place there in these days?"
19
And he replied to them, "What sort of things?" They said to him, "The things that happened to Jesus the Nazarene, who was a prophet mighty in deed and word before God and all the people,
20
how our chief priests and rulers both handed him over to a sentence of death and crucified him.
21
But we were hoping that he would be the one to redeem Israel; and besides all this, it is now the third day since this took place.
22
Some women from our group, however, have astounded us: they were at the tomb early in the morning
23
and did not find his body; they came back and reported that they had indeed seen a vision of angels who announced that he was alive.
24
Then some of those with us went to the tomb and found things just as the women had described, but him they did not see."
25
And he said to them, "Oh, how foolish you are! How slow of heart to believe all that the prophets spoke!
26
Was it not necessary that the Messiah should suffer 8 these things and enter into his glory?"
27
Then beginning with Moses and all the prophets, he interpreted to them what referred to him in all the scriptures.
28
As they approached the village to which they were going, he gave the impression that he was going on farther.
29
But they urged him, "Stay with us, for it is nearly evening and the day is almost over." So he went in to stay with them.
30
And it happened that, while he was with them at table, he took bread, said the blessing, broke it, and gave it to them.
31
With that their eyes were opened and they recognized him, but he vanished from their sight.
32
Then they said to each other, "Were not our hearts burning (within us) while he spoke to us on the way and opened the scriptures to us?"
33
So they set out at once and returned to Jerusalem where they found gathered together the eleven and those with them
34
who were saying, "The Lord has truly been raised and has appeared to Simon!"
35
Then the two recounted what had taken place on the way and how he was made known to them in the breaking of the bread.
****************************************
From the Final Document of the Synod of Young People
4.         We took the account of the disciples on the way to Emmaus (cf. Lk 24:13-35) as paradigmatic for our understanding of the Church’s mission to the young.  This passage expresses well what we experienced at the Synod and what we would like every one of our particular Churches to experience with regard to the young.  Jesus walks with two disciples who have not grasped the meaning of all that happened to him, and are leaving Jerusalem and the community behind.  Wanting to accompany them, he joins them on the way.  He asks them questions and listens patiently to their version of events, and in this way helps them recognize what they are experiencing.  Then, with affection and power, he proclaims the word to them, leading them to interpret the events they have experienced in the light of the Scriptures.  He accepts the invitation to stay with them as evening falls; he enters into their night.  As they listen to him speak, their hearts burn within them and their minds open; they then recognize him in the breaking of bread.  They themselves then choose to resume their journey at once in the opposite direction, to return to the community and to share the experience of their encounter with the Risen Lord.
            In continuity with the Instrumentum Laboris, this Final Document consists of three parts which correspond to the stages of this Gospel story.  The first part is entitled “Jesus Walked With Them” (Lk 24:15) and seeks to describe what the Synod Fathers recognized about the situation of young people today, pointing out its strengths and its challenges.  The second part, “Their Eyes Were Opened” (Lk 24:31), is interpretative and provides some basic tools for appreciating the theme of the Synod.  The third part, entitled “They Set Out At Once” (Lk 24:33), presents the choices entailed by a spiritual, pastoral and missionary conversion.

The Final Document is composed of 167 paragraphs: the first three constitute an Introduction, the fourth is defined Preamble; 12 chapters follow; the last three paragraphs constitute a conclusion.
  The 12 chapters of the discussion are divided into three parts:

PART I “HE WALKED WITH THEM”
Chapter 1 A Listening Church
Chapter II Three crucial Elements
Chapter III Identity and relations
Chapter IV Being young Today
contains the result of listening;
PART II “THEIR EYES WERE OPENED”
Chapter I The gift of Youth
Chapter II The Mystery of Vocation
Chapter III The mission to accompany
Chapter IV The Art of Discernment
contains the interpretation given to what was heard;
PART III THEY SET OFF WITHOUT DELAY
Chapter I The Missionary Synodality of the Church
Chapter II Walking together in daily life
Chapter III Renewed Missionary Vigour
Chapter IV Integral Formation
contains the program of what you want to do in the future.