Sintesi del
Documento finale della 15° Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi
sul tema Giovani, la Fede ed il Discernimento Vocazionale che si è svolto a Roma dal 3 al 28 ottobre 2018. Il
Documento finale è stato approvato il 27 ottobre 2018
-
Summary of the Final Document of the 15th Ordinary General Assembly of the
Synod of Bishops on the theme of Young
People, Faith and Vocational Discernment which took place in Rome from 3 to
28 October 2018. The Final Document was
approved on 27 October 2018
Note: after the Italian text there is the
translation in English, done with the help of Google Translator. I tried to
correct, within the limits of my knowledge of English, some inaccuracies that
automatic translation still inevitably entails. I have experimented that even
with these inaccuracies the translation allows us to be understood by those who
speak English, in the many national versions of the world, or who use it as a
second or third language. It is the function that in ancient times carried out
the Greek. Trying to be understood by other peoples corresponds to an ancient
vocation of the Church of Rome, which is still current. The biblical texts
and those taken from the documents of the Popes, Councils and Synod of Bishops
are those published on the sites of the Holy See
0. Nota mia
I
Papi e i vescovi pubblicano lunghi testi con insegnamenti religiosi che
costituiscono parte importante del Magistero. Un’altra parte importante è
contenuta nella predicazione orale liturgica e, più di recente, in discorsi e
interventi pubblici in altre occasioni. A cominciare dal regno del papa
Giovanni Battista Montini - Paolo 6°, i Papi hanno cominciato a fare lunghi
viaggi per il mondo, durante i quali sono accompagnati da giornalisti che la
Santa Sede accredita. E’ divenuta abitudine dei Papi parlare informalmente con
questi giornalisti durante gli spostamenti in aereo. Anche queste loro parole
costituiscono parte del Magistero e vengono trascritte e pubblicate.
Questo complesso di interventi del Magistero
supera la capacità di assimilazione della maggior parte dei fedeli. Nelle
parrocchie e nelle altre realtà di base
raramente si fanno riunioni per spiegarli e per discuterne. Quindi questa
letteratura rimane destinata a un pubblico molto ristretto di persone che la
debbono conoscere per ragioni professionali, come i teologi, i preti, i
dirigenti di organismi religiosi, gli storici delle religioni o per obblighi del loro stato di vita, come i
religiosi, monaci, frati e suore, o che
sono particolarmente interessati ad essa per motivi personali. Questa cultura
religiosa non viene ritenuta patrimonio indispensabile nella vita religiosa dei
fedeli, i quali però ne subiscono gli
effetti per i riflessi che ha nella pastorale, che è l’attività del clero, dei
religiosi, dei catechisti per l’orientamento della vita religiosa propria e
delle persone che sono loro affidate. Questa situazione comporta che la maggior
parte dei fedeli non sanno essere attivi in questo campo e devono essere
trascinati da preti, religiosi ed altri educatori: ne diventano dipendenti. Ciò
che non si conosce non può però essere preso come riferimento per l’etica personale,
attività che richiede di calare nella propria vita i principi definiti invia
generale dal Magistero e quindi di essere attivi.
L’insufficiente
abitudine alla lettura complica molto le cose, specialmente per i meno giovani,
man mano che si allontana il periodo degli studi scolastici. Da questo punto di
vista la situazione dei giovani è sicuramente migliore. Il loro problema è, per
quello che posso capire, che sono distratti da un flusso imponente di altre
informazioni confezionate e proposte con modalità tali da attirare la loro
attenzione.
E’
possibile migliorare questa situazione? Certamente sì. Il metodo giusto è di
farlo passo dopo passo, cominciando con il servirsi di riassunti, ponendosi
domande e cercando di calare i problemi nella propria vita personale. In questo
lavoro, in particolare nella discussione comunitaria, non ci si deve vietare la
critica, bisogna elevarsi dalla semplice condizione di gregge, quindi di
soggetti passivi, che vanno dove si dice loro di andare. E’ però consigliabile,
come metodo di lavoro, che, sia nella
discussione comunitaria che nel foro personale, il punto di vista degli autori
del Magistero abbia avvocati difensori, in modo che la dialettica non si
sviluppi solo per prese di posizione emotive ma consenta anche il confronto
delle argomentazioni che sostengono un certo orientamento. In questo appunto
consiste la vera critica. Non basta opporre semplicemente a un modo di pensare
un altro modo di pensare contrario.
Vorrei cercare di favorire questo lavoro
critico occupandomi di due documenti del Magistero molto importanti:
- il Documento finale della 15° Assemblea
ordinaria del Sinodo dei Vescovi sul tema Giovani,
la Fede ed il Discernimento Vocazionale deliberato il 27 ottobre 2018
durante lavori durati dal 3 al 28 ottobre 2018;
- l’Esortazione apostolica post-sinodale Cristo Vive! - Christ is alive - Christus
vivit pubblicata il 25 marzo 2018
del papa Francesco.
L’Esortazione
apostolica ha esteso la riflessione svolta dal Sinodo, rivolgendosi a tutto il Popolo di Dio, ai pastori e ai
fedeli, ritenendo che la riflessione sui giovani e per i giovani interpelli e
stimoli tutti noi.
Cercherò di sintetizzare i
due documenti, trascrivendo alcuni brani biblici in essi citati e alcuni dei riferimenti ad altri documenti del Magistero in essi contenuti, inserendo anche mie
riflessioni che possono essere utili nella discussione critica.
Cercherò di dividere l’esposizione
in unità che possono essere lette e discusse, o meditate criticamente nella
riflessione personale, in un tempo di circa un’ora.
Sintesi di Mario Ardigò - Azione Cattolica
in San Clemente papa - Roma, Monte Sacro, Valli
********************Sintesi del Documento finale************************
1. La fase preparatoria è durata due anni, con il contributo degli
Episcopati e l’apporto di pastori,
religiosi, laici, esperti e molti altri. Fin dall’inizio i giovani sono stati
coinvolti nel processo sinodale. Il Questionario on line, tanti contributi personali e soprattutto la riunione presinodali ne sono stati il segno
eloquente. Tutti i contributi sono stati sintetizzati nell’Instrumentum laboris (=
Strumento di lavoro), che ha costituito la solida base del confronto
durante le settimane dell’Assemblea. il Documento finale raccoglie
il risultato di questo processo e lo rilancia verso il futuro. Lo Strumento di lavoro è il quadro di
riferimento unitario e sintetico emerso dai due anni di ascolto; il secondo è
il frutto del discernimento realizzato e raccoglie i nuclei tematici generativi
su cui i Padri sinodali si sono concentrati con particolare intensità e
passione.
L’episodio evangelico dei discepoli di
Emmaus (cfr. Lc 24,13-35) è stato il testo
paradigmatico per comprendere la missione ecclesiale in relazione alle giovani
generazioni.
*************************************************
Dal Vangelo secondo Luca 24,13-35 [Versione CEI 2008]
[13] Ed
ecco in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio
distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus,
[14] e conversavano di tutto quello che era
accaduto.
[15] Mentre discorrevano e discutevano insieme,
Gesù in persona si accostò e camminava con loro. [16] Ma i loro
occhi erano incapaci di riconoscerlo.
[17] Ed egli disse loro: "Che sono questi
discorsi che state facendo fra voi durante il cammino?". Si fermarono, col
volto triste; [18] uno di loro, di nome Clèopa, gli disse:
"Tu solo sei così forestiero in Gerusalemme da non sapere ciò che vi è
accaduto in questi giorni?". [19] Domandò: "Che cosa?".
Gli risposero: "Tutto ciò che riguarda Gesù Nazareno, che fu profeta
potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; [20]
come i sommi sacerdoti e i nostri capi lo hanno consegnato per farlo condannare
a morte e poi l'hanno crocifisso.
[21] Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele; con
tutto ciò son passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. [22]
Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; recatesi al mattino al
sepolcro [23] e non avendo trovato il suo corpo, son venute a dirci
di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo.
[24] Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato come avevan
detto le donne, ma lui non l'hanno visto".
[25] Ed
egli disse loro: "Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei
profeti! [26] Non bisognava che il Cristo sopportasse queste
sofferenze per entrare nella sua gloria?". [27] E cominciando
da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva
a lui. [28] Quando furon vicini al villaggio dove erano diretti,
egli fece come se dovesse andare più lontano. [29] Ma essi
insistettero: "Resta con noi perché si fa sera e il giorno già volge al
declino". Egli entrò per rimanere con loro.
[30] Quando
fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede
loro.
[31] Allora
si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista. [32]
Ed essi si dissero l'un l'altro: "Non ci ardeva forse il cuore nel petto
mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le
Scritture?".
[33] E partirono senz'indugio e fecero ritorno a Gerusalemme,
dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro,
[34] i quali dicevano: "Davvero il Signore è risorto ed
è apparso a Simone".
[35] Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via e
come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
*************************************************
Dal Documento finale del Sinodo dei
giovani:
4. Abbiamo riconosciuto
nell’episodio dei discepoli di Emmaus (cfr. Lc 24,13-35) un
testo paradigmatico per comprendere la missione ecclesiale in relazione alle
giovani generazioni. Questa pagina esprime bene ciò che abbiamo sperimentato al
Sinodo e ciò che vorremmo che ogni nostra Chiesa particolare potesse vivere in
rapporto ai giovani. Gesù cammina con i due discepoli che non hanno compreso il
senso della sua vicenda e si stanno allontanando da Gerusalemme e dalla
comunità. Per stare in loro compagnia, percorre la strada con loro. Li
interroga e si mette in paziente ascolto della loro versione dei fatti per
aiutarli a riconoscere quanto stanno
vivendo. Poi, con affetto ed energia, annuncia loro la Parola, conducendoli
a interpretare alla luce delle Scritture gli eventi
che hanno vissuto. Accetta l’invito a fermarsi presso di loro al calar della
sera: entra nella loro notte. Nell’ascolto il loro cuore si riscalda e la loro
mente si illumina, nella frazione del pane i loro occhi si aprono. Sono loro
stessi a scegliere di riprendere senza indugio il cammino
in direzione opposta, per ritornare alla comunità, condividendo l’esperienza
dell’incontro con il Risorto.
In continuità con l’Instrumentum laboris (=
Strumento di lavoro), il Documento finale è
distinto in tre parti che vengono scandite da questo episodio. La prima parte è
intitolata «Camminava con loro» (Lc 24,15) e
cerca di illuminare ciò che i Padri sinodali hanno riconosciuto del contesto in cui i giovani sono
inseriti, evidenziandone i punti di forza e le sfide. La seconda parte, «Si
aprirono loro gli occhi» (Lc 24,31),
è interpretativa e fornisce alcune chiavi di lettura
fondamentali del tema sinodale. La terza parte, intitolata «Partirono senza
indugio» (Lc 24,33), raccoglie le scelte per una conversione spirituale, pastorale e
missionaria.
Il Documento Finale si compone di 167 paragrafi: i primi tre costituiscono una Introduzione, il quarto è definito Proemio; seguono 12 capitoli di trattazione;
gli ultimi tre paragrafi costituiscono una conclusione.
I
12 capitoli di trattazione sono divisi in tre parti:
I PARTE. «CAMMINAVA CON LORO»
CAPITOLO I. UNA
CHIESA IN ASCOLTO
CAPITOLO II. TRE SNODI CRUCIALI
CAPITOLO III. IDENTITÀ E RELAZIONI
CAPITOLO IV. ESSERE GIOVANI OGGI
contiene il risultato dell’ascolto;
II PARTE. «SI APRIRONO LORO GLI
OCCHI»
Una nuova Pentecoste
CAPITOLO I. IL DONO
DELLA GIOVINEZZA
CAPITOLO II. IL MISTERO DELLA VOCAZIONE
CAPITOLO III. LA MISSIONE DI ACCOMPAGNARE
CAPITOLO IV. L’ARTE DI DISCERNERE
contiene l’interpretazione data a ciò che si è ascoltato;
III PARTE. «PARTIRONO SENZA INDUGIO»
Una Chiesa giovane
CAPITOLO I. LA
SINODALITÀ MISSIONARIA DELLA CHIESA
CAPITOLO II. CAMMINARE INSIEME NEL QUOTIDIANO
CAPITOLO III. UN RINNOVATO SLANCIO MISSIONARIO
CAPITOLO IV. FORMAZIONE INTEGRALE.
contiene il programma di ciò che si vuole fare nel futuro.
***************************English translation***************************
Summary of the Final Document of the 15th Ordinary General Assembly of the
Synod of Bishops on the theme of Young
People, Faith and Vocational Discernment which took place in Rome from 3 to
28 October 2018. The Final Document was
approved on 27 October 2018
0. A note of mine. The Popes and
the bishops publish long texts with religious teachings that are an important
part of the Magisterium. Another important part is contained in the oral
liturgical preaching and, more recently, in speeches and public interventions
on other occasions. Beginning with the reign of Pope John the Baptist Montini -
Paul 6th, the Popes began to make long journeys around the world, during which
they are accompanied by journalists whom the Holy See accredits. It has become
the habit of the Popes to talk informally with these journalists while
traveling by plane. These words also form part of the Magisterium and are
transcribed and published.
This complex of interventions of the
Magisterium overcomes the assimilation capacity of most of the faithful. In
parishes and other grassroots realities meetings are rarely held to explain and
discuss them. Therefore this literature remains destined for a very limited
public of people who need to know it for professional reasons, such as
theologians, priests, leaders of religious bodies, historians of religions or
for obligations of their state of life, such as religious, monks, friars and
nuns, or who are particularly interested in it for personal reasons. This
religious culture is not considered an indispensable patrimony in the religious
life of the faithful, who, however, suffer the effects due to the reflexes it
has in pastoral care, which is the activity of the clergy, religious and
catechists for the orientation of their own religious life. and the people
entrusted to them. This situation means that most of the faithful do not know
how to be active in this field and must be dragged along by priests, religious
and other educators: they become dependent on it. What is not known, however,
cannot be taken as a reference for personal ethics, an activity that requires
the introduction of the principles defined by the Magisterium into one's own
life and therefore to be active.
Insufficient
reading habits complicate things a lot, especially for the not so young, as the
period of school studies moves away. From this point of view the situation of
young people is certainly better. Their problem is, as far as I can understand,
that they are distracted by an imposing flow of other information packaged and
proposed in ways that attract their attention.
Is it possible to improve this
situation? Yes of course. The right method is to do it step by step, starting
with the use of summaries, asking questions and trying to tackle problems in
one's personal life. In this work, especially in the community discussion,
criticism should not be forbidden, one must rise from the simple condition of
flock, and therefore of passive subjects, which go where they are told to go.
However, as a working method, it is advisable that, both in the community
discussion and in the personal forum, the point of view of the Magisterium's
authors have defense lawyers, so that the dialectic does not develop only for
emotional positions but also allows the comparison of arguments that support a
certain orientation. This is precisely what the criticism consists of. It is
not enough simply to oppose one way of thinking another way of thinking.
I would like to try to encourage
this critical work by dealing with two very important Magisterium documents:
- the final Document of the 15th Ordinary
Assembly of the Synod of Bishops on the theme of Young People, Faith and
Vocational Discernment approved on 27 October 2018 during works that lasted
from 3 to 28 October 2018;
- the Post-Synodal Apostolic Exhortation
Cristo Vive! - Christ i salive - Christus vivit published on 25 March 2018 by
Pope Francis.
The Apostolic Exhortation
extended the reflection carried out by the Synod, addressing the whole People
of God, the pastors and the faithful, believing that reflection on young people
and for young people calls upon and stimulates all of us.
I will try to summarize the
two documents, transcribing some biblical passages cited in them and some of
the references to other documents of the Magisterium contained in them,
including my reflections that can be useful in the critical discussion.
I will try to divide the
exhibition into units that can be read and discussed, or critically meditated
in personal reflection, in a time of about an hour.
Synthesis of Mario Ardigò -Catholic Action
in the Catholic parish of San Clemente Pope - Rome, Monte Sacro, Valli district
*********************Summary of the Final Document***********************
1. The preparatory phase lasted two years, with the contribution of the
Episcopates and the contribution of pastors, religious, laity, experts and many
others. From the beginning the young people were involved in the synod process.
The online questionnaire, many personal contributions and above all the
presynodal meeting were its eloquent sign. All the contributions were
summarized in the Instrumentum laboris (= Work tool), which formed the solid
basis of the comparison during the weeks of the Assembly. the final Document
collects the result of this process and relaunches it towards the future. The
working tool is the unitary and synthetic reference framework that emerged from
the two years of listening; the second is the fruit of discernment carried out
and gathers the generative thematic nuclei on which the Synod Fathers
concentrated with particular intensity and passion.
The evangelical episode of the
disciples of Emmaus (see Lk 24: 13-35) was the paradigmatic text for
understanding the ecclesial mission in relation to the younger generations.
****************************************
From the Gospel
according to Luke 24: 13-35 [New American Bible version]
13
Now that very day two of them were going to a village seven miles
from Jerusalem called Emmaus,
14
and they were conversing about all the things that had occurred.
15
And it happened that while they were conversing and debating, Jesus himself
drew near and walked with them,
16
but their eyes were prevented from recognizing him.
17
He asked them, "What are you discussing as you walk along?" They
stopped, looking downcast.
18
One of them, named Cleopas, said to him in reply, "Are you the only
visitor to Jerusalem who does not know of the things that have taken place
there in these days?"
19
And he replied to them, "What sort of things?" They said to him,
"The things that happened to Jesus the Nazarene, who was a prophet mighty
in deed and word before God and all the people,
20
how our chief priests and rulers both handed him over to a sentence of
death and crucified him.
21
But we were hoping that he would be the one to redeem Israel; and besides
all this, it is now the third day since this took place.
22
Some women from our group, however, have astounded us: they were at the
tomb early in the morning
23
and did not find his body; they came back and reported that they had indeed
seen a vision of angels who announced that he was alive.
24
Then some of those with us went to the tomb and found things just as the
women had described, but him they did not see."
25
And he said to them, "Oh, how foolish you are! How slow of heart to
believe all that the prophets spoke!
26
Was it not necessary that the Messiah should suffer 8 these
things and enter into his glory?"
27
Then beginning with Moses and all the prophets, he interpreted to them what
referred to him in all the scriptures.
28
As they approached the village to which they were going, he gave the
impression that he was going on farther.
29
But they urged him, "Stay with us, for it is nearly evening and the
day is almost over." So he went in to stay with them.
30
And it happened that, while he was with them at table, he took bread, said
the blessing, broke it, and gave it to them.
31
With that their eyes were opened and they recognized him, but he vanished
from their sight.
32
Then they said to each other, "Were not our hearts burning (within us)
while he spoke to us on the way and opened the scriptures to us?"
33
So they set out at once and returned to Jerusalem where they found gathered
together the eleven and those with them
34
who were saying, "The Lord has truly been raised and has appeared to
Simon!"
35
Then the two recounted what had taken place on the way and how he was made
known to them in the breaking of the bread.
****************************************
From the Final Document
of the Synod of Young People
4.
We took the account of the disciples on the way to Emmaus (cf. Lk 24:13-35) as
paradigmatic for our understanding of the Church’s mission to the young.
This passage expresses well what we experienced at the Synod and what we would
like every one of our particular Churches to experience with regard to the
young. Jesus walks with two disciples who have not grasped the meaning of
all that happened to him, and are leaving Jerusalem and the community
behind. Wanting to accompany them, he joins them on the way. He
asks them questions and listens patiently to their version of events, and in
this way helps them recognize what they are experiencing. Then, with affection
and power, he proclaims the word to them, leading them to interpret the events
they have experienced in the light of the Scriptures. He accepts the
invitation to stay with them as evening falls; he enters into their
night. As they listen to him speak, their hearts burn within them and
their minds open; they then recognize him in the breaking of bread. They
themselves then choose to resume their journey at once in the opposite
direction, to return to the community and to share the experience of their
encounter with the Risen Lord.
In
continuity with the Instrumentum Laboris,
this Final Document consists of three parts which
correspond to the stages of this Gospel story. The first part is entitled
“Jesus Walked With Them” (Lk 24:15) and
seeks to describe what the Synod Fathers recognized about
the situation of young people today, pointing out its strengths and its
challenges. The second part, “Their Eyes Were Opened” (Lk 24:31), is interpretative and
provides some basic tools for appreciating the theme of the Synod. The
third part, entitled “They Set Out At Once” (Lk 24:33),
presents the choices entailed by a
spiritual, pastoral and missionary conversion.
The Final Document is composed of 167 paragraphs: the first three
constitute an Introduction, the fourth is defined Preamble; 12 chapters follow;
the last three paragraphs constitute a conclusion.
The 12 chapters of the discussion are divided into three parts:
PART I “HE WALKED WITH THEM”
Chapter 1 A Listening
Church
Chapter II Three crucial
Elements
Chapter III Identity and
relations
Chapter IV Being young
Today
contains the result of listening;
PART II “THEIR EYES WERE OPENED”
Chapter I The gift of
Youth
Chapter II The Mystery
of Vocation
Chapter III The mission
to accompany
Chapter IV The Art of
Discernment
contains the interpretation given to what
was heard;
PART III THEY SET OFF WITHOUT DELAY
Chapter I The Missionary
Synodality of the Church
Chapter II Walking
together in daily life
Chapter III Renewed
Missionary Vigour
Chapter IV Integral
Formation
contains the program of what you want to do in the future.