Che cos’è il Sinodo dei vescovi della Chiesa Cattolica? Qualcosa sul Sinodo dei giovani dell’ottobre 2018
What is the Synod of Bishops
of the Catholic Church? Something about the Synod
of young people in October 2018
Note: after the Italian text
there is the translation in English, done with the help of Google Translator. I
tried to correct, within the limits of my knowledge of English, some
inaccuracies that automatic translation still inevitably entails. I have
experimented that even with these inaccuracies the translation allows us to be
understood by those who speak English, in the many national versions of the
world, or who use it as a second or third language. It is the function that in
ancient times carried out the Greek. Trying to be understood by other peoples
corresponds to an ancient vocation of the Church of Rome, which is still
current. documents of the Popes and of the Synod of Bishop are taken from the site of the Holy See.
Nella Chiesa cattolica il Sinodo dei vescovi è un’istituzione
collegiale (cioè composta da più membri con pari dignità) istituita dal papa
Giovanni Battista Montini – Paolo 6° nel 1965 con un provvedimento Motu proprio [=d’ufficio], vale a dire deliberato
d’iniziativa esclusiva del Papa, intitolato Sollecitudine
Apostolica - Apostolica Sollicitudo.
E’ un'assemblea di Vescovi i quali, scelti
dalle diverse regioni del mondo, si riuniscono in tempi determinati per
favorire una stretta unione fra il Romano Pontefice e i Vescovi stessi, e per
prestare aiuto con il loro consiglio al Romano Pontefice nella salvaguardia e
nell'incremento della fede e dei costumi, nell'osservanza e nel consolidamento
della disciplina ecclesiastica e inoltre per studiare i problemi riguardanti
l'attività della Chiesa nel mondo. Non è quindi un’istituzione
democratica, ma un organo consultivo del Papato. I vegliardi che governano la
nostra Chiesa non riescono infatti ancora ad immaginare una democrazia
ecclesiale, che invece è pienamente attuata in altre Chiese cristiane. Quindi il Sinodo
dei vescovi della Chiesa cattolica può
dare pareri, ma non deliberare, salvo che il Papa gliene dia facoltà e
ratifichi le sue deliberazioni.
Dopo
la sua istituzione, il Sinodo dei Vescovi
ha progressivamente acquisito
stabilità, con la creazione di una Segreteria
generale.
Con la Costituzione apostolica La comunione episcopale – Episcopalis Communio
deliberata il 15 settembre 2018 dal
papa Jorge Mario Bergoglio – Francesco il Sinodo
dei vescovi è stato
organizzato per essere anche uno strumento per dar voce all’intero Popolo di
Dio:
Benché nella sua composizione si configuri come
un organismo essenzialmente episcopale, il Sinodo non vive pertanto separato
dal resto dei fedeli. Esso, al contrario, è uno strumento adatto a dare voce
all’intero Popolo di Dio proprio per mezzo dei Vescovi, costituiti da Dio
«autentici custodi, interpreti e testimoni della fede di tutta la Chiesa»
[dal discorso del papa Francesco nel 50° anniversario del Sinodo dei Vescovi (17 ottobre 2015)], mostrandosi di Assemblea in Assemblea
un’espressione eloquente della sinodalità come «dimensione costitutiva della
Chiesa» [dallo stesso discorso].
E’ stata prevista quindi una fase
preparatoria di consultazione di tutte le Chiese particolari. In questa prima
fase i Vescovi, seguendo le indicazioni della Segreteria Generale del Sinodo, sottopongano
le questioni da trattare nell’Assemblea sinodale ai Presbiteri, ai Diaconi e ai
fedeli laici delle loro Chiese, sia singolarmente sia associati, senza
trascurare il prezioso apporto che può venire dai Consacrati e dalle
Consacrate, richiedendo il contributo degli organismi di partecipazione della
Chiesa particolare, specialmente il Consiglio presbiterale e il Consiglio
pastorale, per dar forma a una Chiesa
sinodale.
Nella Costituzione apostolica
La comunione episcopale – Episcopalis Communio
si legge che il processo sinodale deve
avere non solo il suo punto di partenza, ma anche il suo punto di arrivo nel
Popolo di Dio.
L’organismo principale del Sinodo dei Vescovi, che delibera il
Documento finale, è l’Assemblea generale, composta in maggioranza da vescovi,
parte dei quali eletti dalle singole assemblee delle Conferenze episcopali
nazionali, parte incaricati in base ad altri criteri, parte nominati dal Papa. Ad essi si aggiungono
alcuni membri di Istituti religiosi clericali eletti in base a norme
particolari. Il Papa può chiamare a partecipare al Sinodo anche chi non
è vescovo, il cui ruolo viene determinato di volta in volta dal Papa stesso.
Quella Costituzione apostolica che ho citato stabilisce che «Oltre ai Membri, all’Assemblea
del Sinodo possono partecipare, in qualità di invitati e senza diritto di voto,
Esperti (Periti), che cooperano alla redazione dei documenti; Uditori (Auditores), che possiedono una particolare competenza sulle questioni
da trattare; Delegati Fraterni (Delegati Fraterni), appartenenti a Chiese e Comunità ecclesiali che ancora non
sono in piena comunione con la Chiesa cattolica. A costoro si possono
aggiungere alcuni Invitati Speciali (Invitati Speciales), designati in virtù della loro riconosciuta autorevolezza.»
Il Sinodo dei Vescovi si riunisce:
- in Assemblea Generale Ordinaria, se vengono
trattate materie che riguardano il bene della Chiesa universale;
- in Assemblea Generale Straordinaria, se le
materie da trattare, che riguardano il bene della Chiesa universale, esigono
una urgente considerazione;
- in Assemblea Speciale, se vengono trattate
materie che riguardano maggiormente una o più aree geografiche determinate.
Al termine dei lavori il Sinodo dei vescovi approva
un Documento finale.
Con la Costituzione apostolica La comunione
episcopale – Episcopalis Communio è stato stabilito che:
- Il
Documento finale dell’Assemblea è offerto al Romano Pontefice, che decide della
sua pubblicazione. Se approvato espressamente dal Romano Pontefice, il
Documento finale partecipa del Magistero ordinario del Successore di Pietro;
- qualora poi il Romano
Pontefice abbia concesso all’Assemblea del Sinodo potestà deliberativa, a norma
del can. 343 del Codice di diritto canonico, il Documento finale partecipa del
Magistero ordinario del Successore di Pietro una volta da lui ratificato e
promulgato. In questo caso il Documento finale viene pubblicato con la firma
del Romano Pontefice insieme a quella dei Membri.
Le disposizioni che ho sopra citato possono
apparire oscure e cerco di spiegarle.
In entrambi i casi si è voluto escludere di
attribuire al Documento finale del Sinodo la forza dell’infallibilità che, in alcuni casi, è attribuita alle decisioni del Papa
a seguito di un dogma deliberato durante il Concilio Vaticano 1° (1870). Una
volta che ad una decisione sia riconosciuta quella forza, diviene molto
difficile modificarla o revocarla, riguardando i fondamenti della fede.
Nel primo caso, dopo l’approvazione del Papa, il Documento finale del Sinodo è un
insegnamento religioso che ha l’autorevolezza di quello non infallibile del Papa.
Nel secondo caso il Sinodo delibera una legge
religiosa, che però entra in vigore solo dopo la ratifica e la promulgazione (l’ordine
di darvi attuazione) del Papa. Gli insegnamenti religiosi che contiene hanno l’autorevolezza
di quelli non infallibili del Papa.
Dal 3 al 28 ottobre 2018 si è svolta a Roma la
15° Assemblea ordinaria del Sinodo dei
Vescovi sul tema I giovani la fede e il discernimento vocazionale.
Il Documento finale è stato votato da 249 dei 263 aventi diritti al voto ed è stato approvato a
larghissima maggioranza. Può essere letto all’indirizzo WEB
in inglese
Nel
Documento finale sono state formulate tre proposte:
La prima riguarda la formazione
congiunta di laici, consacrati e sacerdoti. È importante tenere in contatto
permanente i giovani e le giovani in formazione con la vita quotidiana delle
famiglie e delle comunità, con particolare attenzione alla presenza di figure
femminili e di coppie cristiane, così che la formazione sia radicata nella
concretezza della vita e caratterizzata da un tratto relazionale capace di
interagire con il contesto sociale e culturale.
La seconda proposta implica
l’inserimento nel curriculum di preparazione al ministero ordinato e alla vita
consacrata di una preparazione specifica riguardante la pastorale dei giovani,
attraverso corsi di formazione mirati ed esperienze vissute di apostolato e di
evangelizzazione.
La terza proposta chiede che,
all’interno di un autentico discernimento delle persone e delle situazioni
secondo la visione e lo spirito della Ratio fundamentalis institutionis sacerdotalis, si
valuti la possibilità di verificare il cammino formativo in senso esperienziale
e comunitario. Questo vale specialmente per l’ultima tappa del percorso che
prevede il graduale inserimento nella responsabilità pastorale. Le formule e le
modalità potranno essere indicate dalle Conferenze Episcopali di ogni Paese,
attraverso le loro Ratio nationalis.
[Dal Documento finale, n.164]
Il Documento finale si conclude
con questa frase:
«
Il balsamo della santità generata dalla vita buona di tanti giovani può curare
le ferite della Chiesa e del mondo, riportandoci a quella pienezza dell’amore a
cui da sempre siamo stati chiamati: i giovani santi ci spingono a ritornare al
nostro primo amore (cfr. Ap 2,4).»
Così sia.
Successivamente,
il 25 marzo 2019, Papa Francesco ha pubblicato una Esortazione apostolica sui
temi del Sinodo dei vescovi dell’ottobre 2018, dal titolo Cristo Vive! -Christ is alive! – Christus vivit,
rivolta a tutti i giovani cristiani,
ma, in definitiva, anche a tutti coloro che vogliano recuperare lo spirito
della giovinezza e il loro primo amore.
Si
tratta, scrive il Papa di «una lettera che richiama alcune convinzioni
della nostra fede e, nello stesso tempo, incoraggia a crescere nella santità e
nell’impegno per la propria vocazione. Tuttavia, dato che si tratta di una
pietra miliare nell’ambito di un cammino sinodale, mi rivolgo
contemporaneamente a tutto il Popolo di Dio, ai pastori e ai fedeli, perché la
riflessione sui giovani e per i giovani interpella e stimola tutti noi.
Pertanto, in alcuni paragrafi parlerò direttamente ai giovani e in altri
proporrò approcci più generali per il discernimento ecclesiale.»
e aggiunge:
«Mi sono
lasciato ispirare dalla ricchezza delle riflessioni e dei dialoghi del Sinodo
dell’anno scorso. Non potrò raccogliere qui tutti i contributi, che potrete
leggere nel Documento finale, ma ho cercato di recepire, nella stesura di
questa lettera, le proposte che mi sembravano più significative. In questo
modo, la mia parola sarà arricchita da migliaia di voci di credenti di tutto il
mondo che hanno fatto arrivare le loro opinioni al Sinodo. Anche i giovani non
credenti, che hanno voluto partecipare con le loro riflessioni, hanno proposto
questioni che hanno fatto nascere in me nuove domande.»
Mario Ardigò –
Azione Cattolica in San Clemente papa –Roma, Monte Sacro, Valli
What is the Synod of Bishops
of the Catholic Church? Something about the Synod
of young people in October 2018
In the Catholic Church the Synod of Bishops is a collegial
institution (that is, made up of several members with equal dignity)
established by the Pope Giovanni Battista Montini - Paolo 6th in 1965 with a Motu proprio measure [= ex officio],
that is to say deliberate exclusive initiative of the Pope, entitled Apostolic Solicitude - Apostolica Sollicitudo.
It is an
assembly of bishops who, chosen by the different regions of the world, meet at
specific times to foster a close union between the Roman Pontiff and the bishops
themselves, and to lend their advice to the Roman Pontiff in safeguarding and
increase of faith and customs, in the observance and consolidation of
ecclesiastical discipline and also to study the problems concerning the
activity of the Church in the world. It is therefore not a democratic
institution, but a consultative body of the Papacy. Seniors who govern our Church
are still unable to imagine an ecclesial democracy, which is fully implemented
in other Christian churches. Therefore the Synod
of Bishops of the Catholic Church can give opinions, but not deliberate,
unless the Pope gives him the faculties and ratifies his deliberations.
After
its establishment, the Synod of Bishops
has gradually acquired stability, with the creation of a General Secretariat.
With the Apostolic Constitution Episcopal Communion - Episcopalis Communio
approved on 15 September 2018 by Pope Jorge Mario Bergoglio - Francis the Synod of Bishops was organized to also
be a tool to give voice to the entire People of God:
Although structurally it is
essentially configured as an episcopal body, this does not mean that the Synod
exists separately from the rest of the faithful. On the contrary, it is a
suitable instrument to give voice to the entire People of God, specifically via
the Bishops, established by God as “authentic guardians, interpreters and
witnesses of the faith of the whole Church”, [from address on Fiftieth Anniversary of the Synod of
Bishops (17 October 2015]. demonstrating, from one Assembly to another, that it is an eloquent expression
of synodality as a “constitutive element of the Church”. [from address on
Fiftieth Anniversary of the Synod of Bishops (17 October 2015]
A preparatory phase of consultation of all the
particular Churches was therefore foreseen. In this first phase the Bishops,
following the indications of the General Secretariat of the Synod, submit the
questions to be addressed in the Synodal Assembly to presbyters, deacons and
lay faithful of their churches, both individually and in partnership, without
neglecting the precious contribution that can to come from the Consecrated and
from the Consecrated, requesting the contribution of the organisms of
participation of the particular Church, especially the presbyteral Council and
the pastoral Council, to give shape to a synodal Church.
In
the Apostolic Constitution Episcopal
communion - Episcopalis Communio we read that the synodal process must have
not only its starting point, but also its point of arrival in the People of
God.
The
main body of the Synod of Bishops,
which decides on the final Document, is the General Assembly, made up mostly of
bishops, part of which are elected by the individual assemblies of the national
Bishops' Conferences, part appointed on the basis of other criteria, part
appointed by the Pope. To these are added some members of clerical religious
institutes elected according to particular norms. The Pope can also invite
those who are not bishops to participate in the Synod, whose role is determined
from time to time by the Pope himself.
That
Apostolic Constitution that I mentioned establishes that "In addition to
the Members, the Experts (Periti), who cooperate in the drafting of the
documents, may participate in the Synod Assembly as guests; Auditors
(Auditores), who have a particular competence on the matters to be treated;
Fraternal Delegates (Delegati Fraterni), belonging to Churches and Ecclesial
Communities that are not yet in full communion with the Catholic Church. To
these may be added some Special Guests (Invitati Speciales), designated by
virtue of their recognized authority. "
The Synod of Bishops meets:
- in
the Ordinary General Assembly, if matters concerning the good of the universal
Church are dealt with;
- in
the Extraordinary General Assembly, if the subjects to be discussed, which
concern the good of the universal Church, require urgent consideration;
- in the Special Assembly, if
matters concerning one or more specific geographical areas are dealt with.
At the end of the work, the Synod of Bishops approved a Final Document.
With
the Apostolic Constitution Episcopal
Communion - Episcopalis Communio it was established that:
- The final
Assembly document is offered to the Roman Pontiff, who decides to publish it.
If expressly approved by the Roman Pontiff, the Final Document participates in
the ordinary Magisterium of the Successor of Peter;
- if then the
Roman Pontiff has granted deliberative power to the Assembly of the Synod,
according to the norm of can. 343 of the Code of Canon Law, the Final Document
participates in the ordinary Magisterium of the Successor of Peter once
ratified and promulgated by him. In this case the final Document is published
with the signature of the Roman Pontiff together with that of the Members.
The
provisions I have quoted above may appear obscure and I try to explain them.
In
both cases, we wanted to exclude attributing to the Final Document of the Synod
the strength of infallibility which, in some cases, is attributed to the Pope's
decisions following a dogma deliberated during the First Vatican Council
(1870). Once that strength is recognized in a decision, it becomes very
difficult to modify or revoke it, by considering the fundamentals of faith.
In the
first case, after the approval of the Pope, the final document of the Synod is
a religious teaching that has the authority of the non-infallible one of the
Pope.
In the
second case the Synod deliberates a religious law, which however only comes
into force after ratification and promulgation (the order to implement it) of
the Pope. The religious teachings it contains have the authority of the
non-infallible ones of the Pope.
From
October 3 to 28, 2018, the 15th Ordinary Assembly of the Synod of Bishops was
held in Rome on the theme Young people faith and vocational discernment. The
final document was voted by 249 of the 263 having voting rights and was
approved by a very large majority. It can be read at the WEB address
In the final
document three proposals were formulated:
The first concerns joint formation
of lay people, religious and priests. It is important to keep young men
and women in formation in touch with the daily life of families and
communities, paying special attention to the presence of women and Christian
couples, such that formation is grounded in the reality of life and marked by
relationships that can be integrated into the social and cultural context.
The second proposal concerns including in the curriculum of preparation for
ordained ministry or consecrated life specific courses on pastoral care of
young people, through well-planned programmes and experiences of pastoral work
and evangelization.
The third proposal asks that consideration be given – within the authentic
discernment of people and situations according to the vision and spirit of the Ratio Fundamentalis
Institutionis Sacerdotalis – to the possibility of backing up
the formation journey in terms of experience and in a community context.
This is particularly the case in the final stage of that journey, which
envisages candidates being introduced gradually to pastoral responsibility.
The ways this is explained and put into practice can be indicated by the
Bishops’ Conference of each country, in accordance with their own versions of
the Ratio
Fundamentalis.
[From Final Document,
n.164]
The final document concludes
with this sentence:
« The balsam
of holiness generated by the good lives of so many young people can heal the
wounds of the Church and of the world, bringing us back to that fullness of
love to which we have always been called: the young saints inspire us to
return to our first love (cf. Rev 2:4).»
So be it.
Subsequently, on 25 March 2019, Pope Francis
published an Apostolic Exhortation on the themes of the Synod of Bishops in
October 2018, entitled Christ is alive! -
Christus vivit, addressed to all young Christians, but, ultimately, also to
all those who want to recover the spirit of youth and their first love.
«It is meant - writes the Pope - to
remind you of certain convictions born of our faith, and at the same time to
encourage you to grow in holiness and in commitment to your personal vocation.
But since it is also part of a synodal process, I am also addressing this
message to the entire People of God, pastors and faithful alike, since all of
us are challenged and urged to reflect both on the young and for the young.
Consequently, I will speak to young people directly in some places, while in
others I will propose some more general considerations for the Church’s
discernment.»
and adds:
«4. I have let myself be inspired
by the wealth of reflections and conversations that emerged from last year’s
Synod. I cannot include all those contributions here, but you can read them in
the Final Document. In writing this letter, though, I have attempted to
summarize those proposals I considered most significant. In this way, my words
will echo the myriad voices of believers the world over who made their opinions
known to the Synod. Those young people who are not believers, yet wished to
share their thoughts, also raised issues that led me to ask new questions.»
Mario Ardigò
- Catholic Action in the Catholic parish of San Clemente Pope - Rome, Monte
Sacro, Valli district