Riunione
del gruppo di Ac di martedì 14-2-17
Abbiamo iniziato imparando il canto Symbolum 80, scritto dal teologo
Pierangelo Sequeri. Ha struttura trinitaria, parlando prima del Padre, poi del
Figlio e infine dello Spirito Santo. E’ sostanzialmente una catechesi che,
cantata su una melodia molto bella e coinvolgente, rimane molto impressa ed è,
come dire, sempre pronta all’uso, in ogni situazione della vita.
Successivamente abbiamo proseguito la
meditazione sulle Beatitudini, iniziata nel nuovo anno, concentrandoci sui puri di cuore, i quali, come è scritto, vedranno Dio.
Ci siamo concentrati sul significato di beatitudine e siamo stati d’accordo che richiami l’idea di
felicità. Il dizionario Treccani on line dei sinonimi e contrari considera suoi sinonimi: contentezza,
felicità, gaudio, gioia, godimento, letizia, estasi, appagamento, serenità,
soddisfazione, spensieratezza, tranquillità, e suoi contrari amarezza, infelicità, mestizia,
scontentezza, tristezza. ↓ insoddisfazione.
Con l’aiuto di pensieri di grandi
anime sul tema che ognuno ha letto ad alta voce da foglietti che sono stati
distribuiti ,ciascuno ha richiamato alla mente proprie situazioni di felicità. E’
risultato che la felicità, per i membri del gruppo, ha a che fare con la vita
di relazione: l’amore, il matrimonio, la nascita e la laurea dei figli sono
state le condizioni di felicità più citate.
L’Assistente ecclesiastico
è poi passato a spiegare il significato dell’espressione purezza di cuore in un
quadro biblico, quello in cui si inserì il discorso evangelico delle Beatitudini.
E’ stato letto il brano del
Vangelo di Marco Mc 7,14-23:
[14] Chiamata di nuovo la folla, diceva loro:
"Ascoltatemi tutti e intendete bene:
[15] non c'è nulla fuori dell'uomo che, entrando
in lui, possa contaminarlo; sono invece le cose che escono dall'uomo a
contaminarlo". [16] .
[17] Quando entrò in una casa lontano dalla
folla, i discepoli lo interrogarono sul significato di quella parabola.
[18] E disse loro: "Siete anche voi così
privi di intelletto? Non capite che tutto ciò che entra nell'uomo dal di fuori
non può contaminarlo,
[19] perché non gli entra nel cuore ma nel
ventre e va a finire nella fogna?". Dichiarava così mondi tutti gli
alimenti.
[20] Quindi soggiunse: "Ciò che esce
dall'uomo, questo sì contamina l'uomo.
[21] Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli
uomini, escono le intenzioni cattive: fornicazioni, furti, omicidi, [22]
adultèri, cupidigie, malvagità, inganno, impudicizia, invidia, calunnia,
superbia, stoltezza.
[23] Tutte queste cose cattive vengono fuori dal
di dentro e contaminano l'uomo".
[da http://www.vatican.va/archive/ITA0001/__PUN.HTM]
Nella
Bibbia, ha evidenziato si parla di cuore ( scritto לבב in ebraico, che si pronuncia levav; scritto καρδία, che si
pronuncia kardìa, nel greco evangelico)
riferendolo solo a
Dio e alla persona umana. Solo in pochissimi passi lo si riferisce ad animali.
Il cuore, nel linguaggio biblico, è il centro
decisione, dove la persona si unifica e decide. In sostanza ha la funzione che
oggi attribuiamo cervello. Il cuore è la persona stessa nel suo agire morale. Con tutto il cuore la persona umana è in relazione con Dio: nel
linguaggio biblico si parla di cuore
ascoltante. Il cuore, in questa prospettiva, è dove la persona umana
ascolta la Parola di Dio e dove avviene il combattimento interiore, per arrivare ad una scelta. Quindi il cuore è anche l’organo del cuore in cui,
secondo il linguaggio biblico, avviene la conversione
a Dio. Ecco perché nelle Beatitudini è scritto che i puri di cuore vedranno Dio.
Il cuore puro, infatti, è un cuore
convertito. E’ infatti il cuore puro che attraverso il discernimento attuato
mediante l’ascolto di Dio porta alla conversione.
Al termine
della riunione è stato ricordato che il 18
e 19 febbraio 2017 si terrà qui a Roma, nel Santuario del Divino Amore,
la 16° Assemblea Diocesana dell’Azione Cattolica, nella quale si rinnoveranno
gli incarichi diocesani e si approverà il programma di attività per il prossimo
triennio.
Abbiamo
chiuso la riunione recitando, come preghiera, queste strofe del canto Symbolum 80:
Io so quanto amore chiede
questa lunga attesa
del tuo giorno, Dio;
luce in ogni cosa io non vedo ancora:
ma la tua parola mi rischiarerà!
Chiedo alla mia mente
coraggio di cercare,
chiedo alle mie mani la forza di donare,
chiedo al cuore incerto passione per la vita,
e chiedo a te fratello di credere con me.
E tu, forza della vita,
Spirito d’amore, dolce Iddio,
grembo d’ogni cosa, tenerezza immensa,
verità del mondo sei per me.
Mario Ardigò - Azione Cattolica
in San Clemente papa - Roma, Monte Sacro, Valli