Domenica 5-2-17 - Quinta Domenica del
Tempo Ordinario - Lezionario dell’anno A per le domeniche e le solennità
– – colore liturgico: verde – salterio: 1°
settimana Tempo - Letture e sintesi dell’omelia della Messa
vespertina prefestiva del sabato e di quella delle nove della domenica- avvisi
del parroco e di A.C.
Messa vespertina prefestiva del sabato
Osservazioni ambientali: temperatura 14 C°,
cielo coperto, ventoso. Canti: ingresso, Ti
esalto Dio mio re; Offertorio, Le
mani alzate; Comunione, Il tuo popolo in cammino; finale, Salve
Regina.
Messa delle nove della domenica
Osservazioni ambientali: temperatura 16
C°, cielo coperto. Canti: ingresso, Il
Signore è la mia salvezza; Offertorio, Benedetto
sei tu; Comunione, Gesù per le strade; finale, Laudato
si’
Alla
Messa delle nove della domenica, il gruppo di Ac era seduto nei banchi a fianco
dell’altare, sulla sinistra guardando l’abside.
Buona domenica a tutti
i lettori!
Nel post che precede trovate un importante discorso tenuto dal
papa il 4-2-17 ai partecipanti all’incontro “Economia di comunione”, promosso dal Movimento dei
Focolari.
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Pillole di Concilio
[Dalla Costituzione pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo
La gioia e la speranza, del Concilio
Vaticano 2° (1962-1965)]
Sezione 1: Sviluppo economico
64. Lo sviluppo economico a servizio dell'uomo
Oggi più che mai, per far
fronte all'aumento della popolazione e per rispondere alle crescenti
aspirazioni del genere umano, giustamente si tende ad incrementare la
produzione di beni nell'agricoltura e nell'industria e la prestazione dei
servizi. Perciò sono da favorire il progresso tecnico, lo spirito di
innovazione, la creazione di nuove imprese e il loro ampliamento, l'adattamento
nei metodi dell'attività produttiva e dello sforzo sostenuto da tutti quelli
che partecipano alla produzione, in una parola tutto ciò che possa contribuire
a questo sviluppo. Ma il fine ultimo e fondamentale di tale sviluppo non
consiste nel solo aumento dei beni prodotti, né nella sola ricerca del profitto
o del predominio economico, bensì nel servizio dell'uomo: dell'uomo
integralmente considerato, tenendo cioè conto della gerarchia dei suoi bisogni
materiali e delle esigenze della sua vita intellettuale, morale, spirituale e
religiosa; di ogni uomo, diciamo, e di ogni gruppo umano, di qualsiasi razza o
continente. Pertanto l'attività economica deve essere condotta secondo le leggi
e i metodi propri dell'economia, ma nell'ambito dell'ordine morale, in modo che
così risponda al disegno di Dio sull'uomo.
65. Lo sviluppo economico sotto il controllo dell'uomo
Lo sviluppo economico deve
rimanere sotto il controllo dell'uomo. Non deve essere abbandonato all'arbitrio
di pochi uomini o gruppi che abbiano in mano un eccessivo potere economico, né
della sola comunità politica, né di alcune nazioni più potenti. Conviene, al
contrario, che il maggior numero possibile di uomini, a tutti i livelli e,
quando si tratta dei rapporti internazionali, tutte le nazioni possano
partecipare attivamente al suo orientamento. È necessario egualmente che le
iniziative spontanee dei singoli e delle loro libere associazioni siano
coordinate e armonizzate in modo conveniente ed organico con la molteplice
azione delle pubbliche autorità.
Lo sviluppo economico non può
essere abbandonato né al solo gioco quasi meccanico della attività economica
dei singoli, né alla sola decisione della pubblica autorità. Per questo,
bisogna denunciare gli errori tanto delle dottrine che, in nome di un falso
concetto di libertà, si oppongono alle riforme necessarie, quanto delle
dottrine che sacrificano i diritti fondamentali delle singole persone e dei
gruppi all'organizzazione collettiva della produzione.
Si ricordino, d'altra parte,
tutti i cittadini che essi hanno il diritto e il dovere - e il potere civile lo
deve riconoscere loro - di contribuire secondo le loro capacità al progresso
della loro propria comunità. Specialmente nelle regioni economicamente meno
progredite, dove si impone d'urgenza l'impiego di tutte le risorse ivi
esistenti, danneggiano gravemente il bene comune coloro che tengono inutilizzate
le proprie ricchezze o coloro che - salvo il diritto personale di migrazione -
privano la propria comunità dei mezzi materiali e spirituali di cui essa ha
bisogno.
66. Ingenti disparità economico-sociali da far scomparire
Per rispondere alle esigenze
della giustizia e dell'equità, occorre impegnarsi con ogni sforzo affinché, nel
rispetto dei diritti personali e dell'indole propria di ciascun popolo, siano
rimosse il più rapidamente possibile le ingenti disparità economiche che
portano con sé discriminazioni nei diritti individuali e nelle condizioni
sociali quali oggi si verificano e spesso si aggravano. Similmente, in molte
zone, tenendo presenti le particolari difficoltà del settore agricolo quanto
alla produzione e alla commercializzazione dei beni, gli addetti
all'agricoltura vanno sostenuti per aumentare la produzione e garantirne la
vendita, nonché per la realizzazione delle trasformazioni e innovazioni
necessarie, come pure per raggiungere un livello equo di reddito; altrimenti
rimarranno, come spesso avviene, in condizioni sociali di inferiorità. Da parte
loro gli agricoltori, soprattutto i giovani, si impegnino con amore a
migliorare la loro competenza professionale, senza la quale non si dà sviluppo
dell'agricoltura.
La giustizia e l'equità
richiedono similmente che la mobilità, assolutamente necessaria in una economia
di sviluppo, sia regolata in modo da evitare che la vita dei singoli e delle
loro famiglie si faccia incerta e precaria. Per quanto riguarda i lavoratori
che, provenendo da altre nazioni o regioni, concorrono con il loro lavoro allo
sviluppo economico di un popolo o di una zona, è da eliminare accuratamente
ogni discriminazione nelle condizioni di rimunerazione o di lavoro. Inoltre
tutti e in primo luogo i poteri pubblici, devono trattarli come persone, e non
semplicemente come puri strumenti di produzione; devono aiutarli perché possano
accogliere presso di sé le loro famiglie e procurarsi un alloggio decoroso,
nonché favorire la loro integrazione nella vita sociale del popolo o della
regione che li accoglie. Si creino tuttavia nella misura del possibile, posti
di lavoro nelle regioni stesse d'origine.
Nelle economie attualmente in
fase di ulteriore trasformazione, come nelle nuove forme della società
industriale nelle quali, per esempio, si va largamente applicando
l'automazione, si richiedono misure per assicurare a ciascuno un impiego
sufficiente e adatto, insieme alla possibilità di una formazione tecnica e
professionale adeguata; inoltre bisogna garantire la sussistenza e la dignità
umana di coloro che, soprattutto per motivi di salute e di età, si trovano in
particolari difficoltà.
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LETTURE BIBLICHE DELLA MESSA
Prima lettura
Dal libro del profeta Isaia (Is 58, 7-10)
Così dice il Signore:
«Non consiste forse [il digiuno che voglio]
nel dividere il pane con l’affamato,
nell’introdurre in casa i miseri, senza
tetto,
nel
vestire uno che vedi nudo,
senza trascurare i tuoi parenti?
Allora la tua luce sorgerà come l’aurora,
la tua ferita si rimarginerà presto.
Davanti a te camminerà la tua giustizia,
la gloria del Signore ti seguirà.
Allora invocherai e il Signore ti
risponderà,
implorerai aiuto ed egli dirà: “Eccomi!”.
Se toglierai di mezzo a te l’oppressione,
il puntare il dito e il parlare empio,
se aprirai il tuo cuore all’affamato,
se sazierai l’afflitto di cuore,
allora brillerà fra le tenebre la tua luce,
la tua tenebra sarà come il meriggio».
Salmo responsoriale (dal Salmo 111 )
Ritornello:
Il giusto
risplende come luce
Spunta nelle
tenebre, luce per gli uomini retti:
misericordioso, pietoso e giusto.
Felice l’uomo pietoso che dà in prestito,
amministra i suoi beni con giustizia.
Egli non vacillerà in eterno:
eterno sarà il ricordo del giusto.
Cattive notizie non avrà da temere,
saldo è il suo cuore, confida nel Signore.
Sicuro è il suo cuore, non teme,
egli dona largamente ai poveri,
la sua giustizia rimane per sempre,
la sua fronte s’innalza nella gloria.
Seconda lettura
Dalla prima lettera di San Paolo Apostolo ai
Corinzi (Cor 2,1-5)
Io, fratelli, quando
venni tra voi, non mi presentai ad annunciarvi il mistero di Dio con
l’eccellenza della parola o della sapienza. Io ritenni infatti di non sapere
altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e Cristo crocifisso.
Mi presentai a voi nella debolezza e con molto timore e
trepidazione. La mia parola e la mia predicazione non si basarono su discorsi
persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua
potenza, perché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla
potenza di Dio.
Canto al
Vangelo
Alleluia, alleluia
Io sono la luce del mondo, dice il Signore;
chi segue me, avrà la luce della vita.
(Cfr. Gv 8,12)
Alleluia
Vangelo
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 5,13-16)
In
quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Voi siete il sale
della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato?
A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.
Voi
siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un
monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul
candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda
la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e
rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli».
Sintesi dell’omelia della messa vespertina prefestiva del sabato
Il brano evangelico proclamato oggi
prosegue il Discorso della Montagna,
che abbiamo iniziato a leggere domenica scorsa: è il più lungo discorso di Gesù
nel Vangelo.
Gesù usa due metafore: quella della luce e
quella del sale. La prima è più facile da comprendere. La luce fa capire il
senso delle cose e ciò che c’è. Al buio si ha paura.
Il sale era molto prezioso nell’antichità: non
serviva solo a dare sapore, ma anche a conservare gli alimenti, per preservarli
dalla corruzione.
In una storia di un autore boemo un padre
vuole capire quale delle sue tre figlie gli vuole più bene. Una dice che lo ama
più dell’oro, un atra che lo ama più di tutte le ricchezze della terra e la
terza che lo ama più del sale. Quel padre è allora convinto che fosse la terza
figlia ad amarlo di più, tanto era prezioso il sale.
Noi siamo
il sale della terra e luce per il
mondo. “Siamo”, non “dovete essere”. Perché siamo uniti a
lui. Gesù ci dà la vita e il suo Vangelo e noi, diffondendolo, siamo sale e
luce per la gente intorno a noi. Siamo luce se rimaniamo uniti a Gesù: siamo
come una lampadina elettrica, che fa luce solo se è collegata alla presa della
corrente.
Il mondo ha bisogno del Vangelo, perché
altrimenti si perde.
Il nostro Vangelo risplende nella nostra vita.
Papa Francesco ricorda spesso un detto di Francesco d’Assisi: Il Vangelo si
predica con la vita e, se non è possibile in questo modo per qualche ragione, anche con le parole. Come si predica il Vangelo con
la vita? Lo si insegna nella prima lettura: dividere il
pane con l’affamato, introdurre in casa i miseri, senza tetto, vestire uno che
vedi nudo.
Preghiamo di essere
sempre consapevoli della grande dignità che ci deriva dall’essere uniti a Gesù
e, quindi sale e luce per il mondo.
Sintesi dell’omelia della messa delle nove
Nel Vangelo proclamato oggi ci viene insegnato
come Gesù vuole che i suoi discepoli siano: sale
della terra e luce del mondo.
Come esserlo? Nella prima lettura ci
è spiegato:
“dividere il pane con l’affamato,
introdurre in casa i miseri, senza tetto,
vestire uno che vedi nudo,
senza trascurare i tuoi parenti”.
Non possiamo riuscirci da soli, ma rimanendo uniti a Gesù.
Ci è stato anche promesso,
come si legge nella prima lettura, che agendo in quel modo:
“la tua luce sorgerà come l’aurora,
la tua ferita si rimarginerà presto”.
Ciascuno di noi ha delle ferite: seguendo la via
di Gesù saranno sanate e potremo guardare oltre.
Sintesi di
Mario Ardigò, per come ha inteso le parole del celebrante.
Avvisi del parroco:
/
Avvisi di A.C.
- Il gruppo parrocchiale di Azione Cattolica si
riunirà in sala rossa martedì 7-2-17,
alle ore 17. Le letture di Domenica 12-2-17, 6° del Tempo Ordinario, saranno.
Sir 15,15-20; Sal 118, 1Cor 2,6-10; Mt 5,17-37.