INFORMAZIONI UTILI SU QUESTO BLOG

  Questo blog è stato aperto da Mario Ardigò per consentire il dialogo fra gli associati dell'associazione parrocchiale di Azione Cattolica della Parrocchia di San Clemente Papa, a Roma, quartiere Roma - Montesacro - Valli, un gruppo cattolico, e fra essi e altre persone interessate a capire il senso dell'associarsi in Azione Cattolica, palestra di libertà e democrazia nello sforzo di proporre alla società del nostro tempo i principi di fede, secondo lo Statuto approvato nel 1969, sotto la presidenza nazionale di Vittorio Bachelet, e aggiornato nel 2003.

  This blog was opened by Mario Ardigò to allow dialogue between the members of the parish association of Catholic Action of the Parish of San Clemente Papa, in Rome, the Roma - Montesacro - Valli district, a Catholic group, and between them and other interested persons to understand the meaning of joining in Catholic Action, a center of freedom and democracy in the effort to propose the principles of faith to the society of our time, according to the Statute approved in 1969, under the national presidency of Vittorio Bachelet, and updated in 2003.

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L’Azione Cattolica Italiana è un’associazione di laici nella chiesa cattolica che si impegnano liberamente per realizzare, nella comunità cristiana e nella società civile, una specifica esperienza, ecclesiale e laicale, comunitaria e organica, popolare e democratica. (dallo Statuto)

Italian Catholic Action is an association of lay people in the Catholic Church who are freely committed to creating a specific ecclesial and lay, community and organic, popular and democratic experience in the Christian community and in civil society. (from the Statute)

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  Questo blog è un'iniziativa di laici aderenti all'Azione Cattolica della parrocchia di San Clemente papa e manifesta idee ed opinioni espresse sotto la personale responsabilità di chi scrive. Esso non è un organo informativo della parrocchia né dell'Azione Cattolica e, in particolare, non è espressione delle opinioni del parroco e dei sacerdoti suoi collaboratori, anche se i laici di Azione Cattolica che lo animano le tengono in grande considerazione.

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  Scrivo per dare motivazioni ragionevoli all’impegno sociale. Lo faccio secondo l’ideologia corrente dell’Azione Cattolica, che opera principalmente in quel campo, e secondo la mia ormai lunga esperienza di vita sociale. Quindi nell’ordine di idee di una fede religiosa, dalla quale l’Azione Cattolica trae i suoi più importanti principi sociali, ma senza fare un discorso teologico, non sono un teologo, e nemmeno catechistico, di introduzione a quella fede. Secondo il metodo dell’Azione Cattolica cerco di dare argomenti per una migliore consapevolezza storica e sociale, perché per agire in società occorre conoscerla in maniera affidabile. Penso ai miei interlocutori come a persone che hanno finito le scuole superiori, o hanno raggiunto un livello di cultura corrispondente a quel livello scolastico, e che hanno il tempo e l’esigenza di ragionare su quei temi. Non do per scontato che intendano il senso della terminologia religiosa, per cui ne adotto una neutra, non esplicitamente religiosa, e, se mi capita di usare le parole della religione, ne spiego il senso. Tengo fuori la spiritualità, perché essa richiede relazioni personali molto più forti di quelle che si possono sviluppare sul WEB, cresce nella preghiera e nella liturgia: chi sente il desiderio di esservi introdotto deve raggiungere una comunità di fede. Può essere studiata nelle sue manifestazioni esteriori e sociali, come fanno gli antropologi, ma così si rimane al suo esterno e non la si conosce veramente.

  Cerco di sviluppare un discorso colto, non superficiale, fatto di ragionamenti compiuti e con precisi riferimenti culturali, sui quali chi vuole può discutere. Il mio però non è un discorso scientifico, perché di quei temi non tratto da specialista, come sono i teologi, gli storici, i sociologi, gli antropologi e gli psicologi: non ne conosco abbastanza e, soprattutto, non so tutto quello che è necessario sapere per essere un specialista. Del resto questa è la condizione di ogni specialista riguardo alle altre specializzazioni. Le scienze evolvono anche nelle relazioni tra varie specializzazioni, in un rapporto interdisciplinare, e allora il discorso colto costituisce la base per una comune comprensione. E, comunque, per gli scopi del mio discorso, non occorre una precisione specialistica, ma semmai una certa affidabilità nei riferimento, ad esempio nella ricostruzione sommaria dei fenomeni storici. Per raggiungerla, nelle relazioni intellettuali, ci si aiuta a vicenda, formulando obiezioni e proposte di correzioni: in questo consiste il dialogo intellettuale. Anch’io mi valgo di questo lavoro, ma non appare qui, è fatto nei miei ambienti sociali di riferimento.

  Un cordiale benvenuto a tutti e un vivo ringraziamento a tutti coloro che vorranno interloquire.

  Dall’anno associativo 2020/2021 il gruppo di AC di San Clemente Papa si riunisce abitualmente due martedì e due sabati al mese, alle 17, e anima la Messa domenicale delle 9. Durante la pandemia da Covid 19 ci siamo riuniti in videoconferenza Google Meet. Anche dopo che la situazione sanitaria sarà tornata alla normalità, organizzeremo riunioni dedicate a temi specifici e aperte ai non soci con questa modalità.

 Per partecipare alle riunioni del gruppo on line con Google Meet, inviare, dopo la convocazione della riunione di cui verrà data notizia sul blog, una email a mario.ardigo@acsanclemente.net comunicando come ci si chiama, la email con cui si vuole partecipare, il nome e la città della propria parrocchia e i temi di interesse. Via email vi saranno confermati la data e l’ora della riunione e vi verrà inviato il codice di accesso. Dopo ogni riunione, i dati delle persone non iscritte verranno cancellati e dovranno essere inviati nuovamente per partecipare alla riunione successiva.

 La riunione Meet sarà attivata cinque minuti prima dell’orario fissato per il suo inizio.

Mario Ardigò, dell'associazione di AC S. Clemente Papa - Roma

NOTA IMPORTANTE / IMPORTANT NOTE

SUL SITO www.bibbiaedu.it POSSONO ESSERE CONSULTATI LE TRADUZIONI IN ITALIANO DELLA BIBBIA CEI2008, CEI1974, INTERCONFESSIONALE IN LINGUA CORRENTE, E I TESTI BIBLICI IN GRECO ANTICO ED EBRAICO ANTICO. CON UNA FUNZIONALITA’ DEL SITO POSSONO ESSERE MESSI A CONFRONTO I VARI TESTI.

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domenica 11 settembre 2016

Buone idee da tener presenti! Il progetto di formazione A noi la parola, che si è concluso oggi a Roma

Buone idee da tener presenti! Il progetto di formazione A noi la parola, che si è concluso oggi a Roma

  Trascrivo dal sito
http://acr.azionecattolica.it/sites/default/files/A_noi_la_parola_A5.pdf
alcune delle idee esposte nel progetto di formazione educativa per i ragazzini dell’ACR (gente della scuola elementare e media) A noi la parola, che oggi troviamo sulle cronache nazionali per un’occasione mancata di incontro.
  Ne tengano conto i nostri educatori parrocchiali laici!
  Vedete che non c’è proprio necessità di scervellarsi per capire che cosa fare con i ragazzi che vi sono stati affidati dal parroco! C’è un lavoro già in atto, molto valido, progettato da persone competenti sulla base di una lunga esperienza sul campo.
 Leggendo, capirete perché si teneva all’incontro con un sindaco di una grande città, per un dialogo con lui. Infatti il percorso di formazione proposto ai ragazzi proponeva, specialmente ai ragazzi delle medie, l’impegno politico in un’amministrazione comunale.
Mario Ardigò - Azione Cattolica in San Clemente papa - Roma, Monte Sacro, valli
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A noi la parola - festival dei ragazzi
 Nota: DSC significa nel testo: Compendio della dottrina sociale della Chiesa
[…]
La Chiesa italiana si è sempre interrogata e si lascia ogni giorno interrogare molto dalle sfide dell’annuncio di fede nel mondo, e la Dottrina Sociale della Chiesa è proprio il frutto di una riflessione orientata a leggere il progetto di Dio nella società, nella cultura, nell’economia, nelle nostre vite. Gli ambienti quotidianamente abitati, come la famiglia, l’educazione, la scuola, il creato, la città, il lavoro, i poveri e gli emarginati, l’universo digitale e la rete, sono diventati per tutti noi quelle “periferie esistenziali” che s’impongono all’attenzione della Chiesa italiana quale priorità in cui operare il discernimento e vivere la missione.
  L’Azione Cattolica anche oggi sceglie di fare sue le istanze e le intuizioni profetiche che coglie camminando e stando con la gente alla luce del Vangelo e delle parole del Magistero.
[…]
 A noi la parola esprime quindi:   il desiderio dei piccoli di essere protagonisti, di raccontare i sogni che custodiscono, di condividere i progetti che vogliono mettere in campo per costruire una “Civiltà dell’Amore”; l’occasione per loro di riflettere sull’importanza del creato, dono di Dio, su come scoprirsi suoi custodi rispettandone l’ordine, la bellezza e l’utilità degli esseri viventi; la riscoperta della famiglia come luogo dove viene accolta la vita, creata da Dio, come spazio di comunione e di formazione anche sociale della persona; !l’impegno che i piccoli possono prendere nelle scelte e nei progetti che danno senso alla vita a livello sociale, nelle comunità in cui vivono, per la costruzione del bene comune.
 A noi la parola è il desiderio dell’Azione Cattolica di far incontrare a Roma, in concomitanza con l’incontro delle Presidenze diocesane nel mese di settembre del 2016, alcuni rappresentanti di tutti i bambini e i ragazzi d’Italia per discutere, confrontarsi e dare voce, in particolar modo, su questi ambiti della Dottrina Sociale della Chiesa alla luce dell’Evangelii gaudium [l’esortazione apostolica di papa Francesco La gioia del Vangelo, del 2013], dopo un cammino di preparazione scandito da tappe, parrocchiali e diocesane, pensate non solo come un momento di festa ma come un vero e proprio “cantiere di idee” e di creatività.
[…]
Il percorso è scandito dalle seguenti tappe:
Tappa parrocchiale
La tappa parrocchiale è pensata per invitare tutti i bambini e ragazzi anche al di fuori dell’associazione a riflettere sul creato, la famiglia e la partecipazione partendo dall’analisi delle loro realtà e a cercare una sintesi con le indicazioni della DSC. I ragazzi seguono un percorso di riflessione divisi nelle fasce di età (3/5, 6/8, 9/11 e 12/14) e ogni gruppo elabora una sintesi di quanto emerge.
Tappa diocesana
Alla tappa diocesana sono invitati l’Equipe Diocesana dei Ragazzi - lì dove è costituita – e/o un gruppo di bambini e ragazzi in rappresentanza delle realtà parrocchiali. In questo incontro i ragazzi coinvolti hanno l’opportunità di conoscere direttamente la grande famiglia associativa diocesana e di continuare la riflessione
avviata nelle parrocchie per preparare il materiale in vista dell’incontro nazionale.
Incontro Nazionale
L’incontro nazionale vedrà convergere a Roma i rappresentanti di ogni diocesi per rielaborare insieme quanto emerso nelle tappe precedenti.
In questo cammino, inoltre, vorremmo includere i Piccolissimi che sono chiamati a esprimere la loro gioia attraverso un cammino che prevede la tappa parrocchiale e, per alcuni, la possibilità anche di partecipare all’incontro nazionale delle Diocesi d’Italia.
 [… ]
IL CAMMINO PARROCCHIALE

PERCORSO PER I PICCOLISSIMI (3-5 ANNI)
Idea di fondo
Il cammino intende favorire la riflessione sui temi del creato (cfr. DSC nn. 451/452/466/467), della famiglia (cfr. DSC nn. 210/211/238) e della partecipazione (cfr. DSC n. 195/464) alla luce della Dottrina Sociale della Chiesa. Partendo dal riconoscimento dei doni che Dio ha fatto loro, i piccolissimi riflettono sulla bellezza e sull’importanza che questi hanno nella loro vita. Riscontrata questa pienezza si soffermano sulla necessità di preservare ciò che è prezioso e richiede il loro impegno a custodirli.
Creato: Ha creato solo cose belle
Attività: Il posto che mi piace
 Al fine di far scoprire e riconoscere le bellezze che Dio ha creato per loro, i piccolissimi ascoltano il racconto del brano della Creazione (cfr. Gen 1,1-26).
 Durante la lettura del brano biblico, i bambini si siedono attorno ad un grande cartellone raffigurante il creato in bianco e nero. La lettura del brano è divisa in diverse parti in relazione ai diversi momenti della creazione (es: Primo giorno - Notte e Giorno; Secondo giorno - Cielo e Mare; Terzo giorno - Alberi e piante; Quarto giorno - Sole e Luna; Quinto giorno - Pesci e uccelli; Sesto giorno - Uomo e Animali), così da creare delle pause, durante le quali i bambini colorano le sagome corrispondenti all’elemento del creato appena descritto. Giunti alla narrazione della creazione dell’uomo e della donna, i bambini disegnano loro stessi, come parte integrante del creato. Di seguito i piccolissimi riflettono su ciò di cui il creato, con tutti i suoi elementi, ha bisogno e come possono esserne custodi prendendosene cura. L’educatore legge un elenco vario di azioni e oggetti (forbici, pulizia, acqua, gioco, cibo, sole, caramelle…). Dopo ogni punto dell’elenco i bambini rispondono se quanto letto serve al creato e se, eventualmente, può essere da loro garantito. I bambini concludono, ringraziando il Signore per un elemento del creato e dicono a turno:
Grazie Signore perché hai creato...
Si riportano queste preghiere nel primo vagone che sintetizza il cammino (vedi Allegato_1, disponibile online al sito www.acr.azionecattolica.it).

Famiglia: Ti presento la mia famiglia
Attività: La famiglia un dono per me
  Per introdurre il tema della famiglia e far riflettere sul dono che Dio ha fatto loro mettendogli accanto tante persone che li amano e li proteggono, viene proposto ai bambini di realizzare il loro albero genealogico.
I piccolissimi hanno a disposizione un foglio con un albero genealogico prestampato (vedi Allegato_2, disponibile online al sito www.acr.azionecattolica.it) che devono personalizzare rappresentando, nei cerchi vuoti, il loro volto e quello dei propri cari: mamma, papà, fratelli, nonni, zii ecc.
  Al termine della rappresentazione grafica descrivono i componenti del proprio albero e raccontano perché la famiglia è per loro importante. Queste riflessioni vengono riportate nel secondo vagone di sintesi del cammino.

Partecipazione: Bene per tutti, tutti per bene
Attività: Io posso
  Per aiutare i bambini a comprendere che le tante cose belle che ci sono state donate, hanno bisogno di essere curate e custodite, viene presentato e descritto loro un ambiente nel quale spesso vivono durante le loro giornate: il parco giochi.
Gli educatori predispongono un poster raffigurante il parco o un altro ambiente che di solito è vissuto dai bambini. Riflettono, insieme, su quanto sia bello avere luoghi a loro dedicati che, per restare tali, hanno bisogno della loro cura e partecipazione.
  Giocano a fare i bambini che non si prendono cura delle cose: pescano a turno da un sacchetto un’immagine di “incuria” (carte di gelati a terra, piante senza fiori e foglie, feci dei loro cuccioli,  bottigliette e carte di caramelle ecc...) che attaccano sul poster. Al termine dell’attività il parco non sarà più bello come prima perché, pieno delle immagini pescate, sarà quindi ricoperto della loro disattenzione.
  Infine, viene chiesto loro di dire alcuni piccoli gesti che possono fare per rendere più belli gli spazi in cui vivono. Questi gesti vengono inseriti nel terzo vagone per la sintesi del loro cammino.

PERCORSO PER I GRUPPI 6-8
Idea di fondo
  I bambini partendo dalla riflessione sulla realtà in cui vivono, si aprono al mondo con i loro occhi attenti e pieni di stupore, e si impegnano a costruire insieme la «civiltà dell’amore» (cfr. DSC nn. 575, 583). Imparano quindi, ad essere custodi del creato e attraverso piccoli gesti “sostenibili” diventano testimoni di un nuovo stile di vita.
  Essi si impegnano a vivere in famiglia e a crescere insieme, sperimentando il dono reciproco di sé nella comunione con gli altri (cfr. DSC n. 212); comprendono che «la partecipazione è un dovere da esercitare consapevolmente da parte di tutti in modo
responsabile e in vista del bene comune» (cfr. DSC n. 189), sentendosi parte attiva della propria città e spendendosi in prima persona per una sempre più autentica «convivenza basata sull’amicizia civile e sulla fraternità» (cfr. DSC n. 390).
CREATO: Ha creato solo cose belle
ATTIVITÀ - Nuovo stile di vita!
  Per aiutare i bambini ad avere uno sguardo attento verso ciò che li circonda, si offre loro la riflessione sul tema del creato, attraverso l’analisi di alcune situazioni  quotidiane, per comprendere che già da piccoli possono fare tanto per impegnarsi a custodire la sua bellezza (cfr. DSC, n. 466).
  Per introdurre i bambini al tema, si propone la proiezione di un video nel quale è riassunto in breve il brano biblico della creazione (Gen 1,1-31). Dai seguenti indirizzi web è possibile accedere ad alcune proposte video:
https://www.youtube.com/watch?v=aWHVGOsgw_E
https://www.youtube.com/watch?v=-kGPCczykEo
 Sarebbe importante prevedere, dopo la visione, un confronto in cui emerga che l’atto della creazione non è solo un “atto iniziale”, ma è raccontato ai bambini come “atto continuo”. Anche oggi Dio continua a prendersi cura di ciò che ha creato.
  I bambini, attraverso questo racconto, scoprono la gioia dell’essere stati creati da Dio, entrando a far parte di una storia e di un progetto davvero speciale. L’uomo ha ricevuto il mandato dal Padre di governare il mondo nella giustizia e nella santità e
soltanto mettendosi in dialogo con il Creato, l’uomo trova la strada giusta per progettare il suo futuro nel mondo, in quel «giardino che Dio gli ha dato, affinché sia coltivato e custodito» (cfr. DSC n.452).
 L’educatore aiuta i bambini a riflettere su questo tema attraverso un singolare percorso ad ostacoli, durante il quale si trovano davanti alcune situazioni quotidiane.
Ciascuna situazione rappresenta una piccola attenzione da avere nei confronti del nostro ambiente. I bambini si dispongono in fila indiana e al “via” dell’educatore il primo inizia il percorso: quando si imbatte nei vari “ostacoli”, deve fermarsi per analizzare la situazione e provare a risolvere il problema utilizzando alcuni oggetti a sua disposizione. In alternativa può scegliere di farsi aiutare da un compagno di squadra.
Alcune situazioni possono essere:
PROBLEMATICA
Mare inquinato.
È un problema serio per le infinite specie animali e vegetali che abitano i nostri mari e che oggi si trovano in pericolo
AMBIENTAZIONE Contenitore pieno d’acqua sporca
SOLUZIONI POSSIBILI
Retino
Bottiglia di plastica
Secchio
PROBLEMATICA
La fontana della piazza del quartiere che da giorni continua a perdere acqua.
L’acqua è un bene prezioso e non può essere sprecato!
AMBIENTAZIONE Immagine della fontana con dell’acqua intorno
SOLUZIONI POSSIBILI
• Bottiglie vuote
• Numero di telefono del comune per sollecitare l’intervento
• Attrezzi da idraulico
PROBLEMATICA
La facciata del museo è stata imbrattata dal alcuni teppisti.
È necessario avere rispetto non soltanto per le persone, ma anche per i beni che ci sono stati tramandati nel tempo e che rendono più bella e ricca di storia la nostra città 
AMBIENTAZIONE Foto del museo della città, sporcata da alcune scritte
SOLUZIONI POSSIBILI
• Materiali per la pulizia
• Pennarelli
• Numero di telefono del comune per sollecitare l’intervento
PROBLEMATICA
La luce della cameretta dimenticata accesa.
 Lo spreco energetico è una forma di inquinamento del nostro pianeta. È necessario
fare attenzione, attraverso alcuni piccoli gesti quotidiani, a ridurre al minimo lo  spreco di questa risorsa.
 È sempre più necessario ed importante instaurare una riflessione sull’utilizzo delle fonti rinnovabili.
AMBIENTAZIONE Lampadina accesa
SOLUZIONI POSSIBILI
• Interruttore
• Benda per gli occhi
• Pannello solare
Ad esempio: imbattendosi nella prima situazione il bambino, dopo aver ascoltato la spiegazione dell’educatore, deve scegliere, tra tutti gli strumenti che ha a  disposizione (l’educatore può sceglierli tra quelli proposti nella colonna: “soluzioni possibili”), quello che lo aiuta a risolvere il problema.
Al termine del percorso ogni bambino riceve un cartoncino con il disegno di uno “spicchio” di mondo, sul quale è raffigurato il modo di abitare il creato in una specifica parte del mondo (ci saranno i grattacieli delle metropoli, i campi coltivati delle popolazioni agricole, i deserti africani…).
  A conclusione del gioco i bambini mettono insieme tutti gli spicchi conquistati durante il percorso e si trovano davanti l’immagine completa del mondo, che mette in risalto il modo diverso che ciascuna popolazione ha di viverlo e di custodirlo.
  Insieme all’educatore riflettono sul fatto che spesso le nostre cattive abitudini e la nostra cultura consumistica mettono a dura prova il nostro ambiente e che rispettare il creato vuol dire anche avere a cuore il proprio bene e il bene di tutti, di chi abita già questo mondo con noi e delle generazioni che verranno (cfr. DSC n. 467). Come ci suggerisce Papa Francesco nell’Enciclica “Laudato Sii”, è necessario ripartire dai piccoli gesti quotidiani per garantire  una vera “conversione ecologica”, che ci permetta di cambiare il nostro atteggiamento nei confronti del Creato.
 Tutti insieme scelgono di impegnarsi per diventare “custodi del creato”, cambiando le nostre abitudini e facendosi testimoni di un nuovo stile di vita. Per questo  sull’immagine del mondo fatto a spicchi, disegnano o scrivono il proprio personale impegno attraverso il quale si prenderanno cura del creato.
 L’immagine del mondo completata con il contributo dei bambini, viene inserita nel primo dei tre vagoni della scheda di sintesi del percorso parrocchiale.
FAMIGLIA - Ti presento la mia famiglia
ATTIVITÀ – Famiglia, dono per tutti
Per aiutare il bambino a riscoprire il ruolo della famiglia come “prima società naturale”, si propone la riflessione sull’importanza che questa ha per la sua crescita.
Nella prima parte dell'incontro, i bambini sono disposti in cerchio:
a turno ognuno lancia un gomitolo ad un altro compagno trattenendo un’estremità del filo in modo da creare, lancio dopo lancio, una ragnatela. Il bambino che  possiede il gomitolo, prima di lanciarlo, è invitato a condividere con gli altri ciò che di bello ha imparato in famiglia (es. grazie a mio fratello maggiore ho imparato ad aiutare la mamma quando ha bisogno; grazie al nonno ho scoperto che…; grazie al babbo ho imparato a…). La “ragnatela” creata al termine della riflessione richiama l’immagine della famiglia che è intreccio di relazioni, di legami che fanno di essa una
comunità di amore e solidarietà (cfr. DSC n. 238).  
  Durante il gioco l’educatore riporta l’intervento di ciascun bambino su un mattoncino e aiuta, quindi, i bambini a comprendere che la famiglia è un luogo privilegiato, nel quale possono crescere e sperimentare la bellezza del donarsi reciprocamente. In famiglia i bambini sviluppano le proprie potenzialità "diventando grandi insieme" a genitori, fratelli, nonni,zii ecc. (cfr. DSC n. 212).
 Al termine del confronto, con i mattoncini scritti dall’educatore, si costruisce insieme una casa. Il gesto del mettersi insieme per costruire qualcosa di importante e duraturo, l’impegno per riuscirci e la condivisione della fatica, sono il segno di ciò che la famiglia è per la società. La casa è stata, per lungo tempo, e ancora continua
ad esserlo, un centro di vita ed è protagonista essenziale della vita della società (cfr. DSC n. 248).
I bambini, quindi, imparano che ciò che ci fa crescere in famiglia non è solo bello ed importante per noi, ma diventa dono per gli altri (cfr. DSC n. 211-212).
Infine, all’interno dell’immagine di una casa vengono riportate le riflessioni emerse dai bambini e successivamente questa viene inserita nel secondo dei tre vagoni rappresentanti la scheda di sintesi del percorso parrocchiale.
PARTECIPAZIONE - Bene per tutti, tutti per bene!
ATTIVITÀ – Il decalogo dell’amicizia sociale
  Per sensibilizzare i bambini al tema della partecipazione attiva all’interno della propria comunità civile, viene proposta loro la realizzazione di un “decalogo dell’amicizia sociale”.
I bambini, dopo aver ascoltato la storia di Davide (cfr. 1 Sam 16. 1-13), aiutati dall’educatore, comprendono che governare una città significa custodire e realizzare la promessa di Dio. Davide è, infatti, “il depositario della promessa che lo rende iniziatore di una speciale tradizione regale, la tradizione messianica” (cfr. DSC 378).
  Partendo dalla propria originalità, si mettono nei panni dei “governanti” del paese (del quartiere) e, accompagnati dagli  educatori, percorrono un tour del paese (del quartiere) alla scoperta di ciò che li circonda: parco, strade, fontane, scuole, palestre, la parrocchia stessa ecc. (in alternativa si può proporre la visione di fotografie degli stessi elementi).
 È importante che i luoghi siano realmente quelli che i ragazzi vedono e vivono ogni giorno (eventualmente con l’aiuto di alcuni membri della comunità).
  Partendo da tutto ciò che vedono o da ciò che liberamente possono far emergere, i bambini vengono provocati dalle seguenti domande: Cosa non va ? Cosa posso fare per mantenere e custodire (quel determinato luogo)? Quale impegno posso prendere?
 Ritornati in gruppo, i bambini scrivono dieci principi per vivere bene insieme e creano il “decalogo dell’amicizia sociale”. Al termine della Messa domenicale, i ragazzi condividono con la comunità parrocchiale il frutto del loro impegno, distribuendo alle persone che incontrano dei segnalibri con scritto il “decalogo dell’amicizia sociale”.
 I bambini comprendono così che possono contribuire, partendo dalla propria originalità e unicità, alla vita della comunità civile cui appartengono seguendo il principio della cittadinanza attiva, in modo responsabile e in vista del bene comune (cfr. DSC, n. 390).
Il “decalogo dell’amicizia sociale” viene riportato nell’ultimo vagone della scheda di sintesi del percorso parrocchiale.

PERCORSO PER I GRUPPI 9-11
idea di fondo
  I ragazzi riflettono su alcune indicazioni della Dottrina Sociale della Chiesa e si rendono conto di far parte di un creato ricco di meraviglie, di appartenere ad una famiglia che li ama e di quanto sia fondamentale la loro partecipazione attiva per la costruzione del bene comune.
 In particolare, per aiutare i ragazzi a riscoprire la bellezza di essere creatura voluta da Dio a Sua immagine, si offre loro una riflessione sul tema del Creato, richiamando l’attenzione su due fondamentali atteggiamenti che sperimentano nella relazione con Dio creatore: la gratitudine e la solidarietà. Scoprirsi "collaboratori di Dio" rende i ragazzi responsabili del creato, verso le esigenze del presente e del futuro (cfr. DSC nn. 451,460,467,487).
 I ragazzi riscoprono quindi il ruolo della famiglia come prima scuola di vita e di socialità dove si apprende cosa vuol dire amare ed essere amati e dove l'incessante dinamismo dell'amore, che è la dimensione fondamentale dell'esperienza umana, trova un luogo privilegiato per manifestarsi, facendo sì che, anche i ragazzi, si
realizzino attraverso il dono sincero di sé (cfr. DSC 209,212,213,221,238).
 Infine, per aiutare i ragazzi a scoprirsi parte di una comunità all'interno della quale la loro presenza è fondamentale e pertanto richiede anche il loro impegno ad essere  parte attiva nella realizzazione del Bene Comune (cfr. DSC 189, 390, 391), si propone al gruppo di analizzare i luoghi dove vivono (quartiere, paese, città), andando ad individuare quali sono i bisogni più urgenti per la comunità e come poter essere utili per risolverli.
CREATO- Ha creato solo cose belle
ATTIVITÀ - Nuovo stile di vita!
Per fare riflettere i ragazzi sul tema del creato e farli riconoscere come "collaboratori di Dio" e responsabili dell’ambiente nel quale vivono, viene proposta loro un’attività nella quale i ragazzi, divisi in due squadre, sono chiamati ad effettuare cinque prove che li portano a ripercorrere idealmente i giorni della creazione.
Le prove che possono essere proposte sono le seguenti:
1) Dio creò l’acqua e la luce: i ragazzi spengono delle candele con delle pistole ad acqua a debita distanza. Vince la squadra che nel tempo stabilito spegne più candele.
2) Dio creò le Stelle: le squadre guardano per alcuni secondi la stampa dell’immagine di una costellazione scelta dagli educatori.
 Vince chi riproduce in modo più preciso, su un foglio, l’immagine che hanno osservato.
3) Dio creò gli alberi e le piante: i ragazzi riconoscono delle erbe aromatiche, scelte dagli educatori, nascoste in maniera distinta in alcuni sacchetti. Vince chi indovina più tipi di erbe.
4) Dio creò il sole e la luna: un componente per squadra, bendato, deve riconoscere degli oggetti scelti dagli educatori. Fatte più manche, vince la squadra che ha indovinato più oggetti nel minor tempo.
5) Dio creò gli Animali: gli educatori invitano i bambini a pescare delle card in cui sono raffigurati degli animali meglio se non troppo noti. Ogni bambino è invitato a riprodurre il verso e farlo  indovinare ai propri compagni.
 Al termine di ogni prova viene consegnata alla squadra vincitrice una busta chiusa contente parte di una “lettera speciale” di seguito riportata, che viene composta mettendo grazie a tutte le parti ricevute.
La lettera:
Cari ragazzi,
forse non mi conoscete molto bene. Io però vi conosco, so tutto di voi. Tutte le vostre vie, i vostri sogni, i vostri desideri mi sono noti.
Siete stati creati “a Mia immagine”, perché così ho voluto.
Vi conoscevo persino prima che foste concepiti nel grembo delle vostre mamme, perché sono Io Colui che vi ha fatto nascere e crescere.
Vi ho messi in un mondo speciale, ricco di meraviglie.
Ogni cosa è un regalo progettato per voi.
Vi ho donato il cielo e il mare, l'acqua, fonte della Vita.
(parte da consegnare alla squadra vincitrice della prova n°1)
E ancora, l’ erba, le foglie, gli alberi, senza i quali anche gli animali morirebbero.
(parte da consegnare alla squadra vincitrice della prova n°3)
Vi ho fatto dono del sorriso, della felicità e del calore.
Ho fatto il sole, la luna.
E quando riempio il cielo, all'alba o al tramonto, la mia bellezza si specchia nei vostri occhi.
(parte da consegnare alla squadra vincitrice della prova n°4)
E nella notte sono sempre accanto a voi… guardate quante stelle e come brillano !
Però, per quanto numerose e belle che siano, ognuno di voi per me è unico e mille volte più prezioso di loro!
(parte da consegnare alla squadra vincitrice della prova n°2)
Non vi ho creati soli; ho messo al vostro fianco animali di ogni specie e soprattutto persone speciali che vi accompagnano nel lungo percorso della Vita: mamma, papà, i fratelli, gli amici...
Tutti questi doni sono per voi, perché sappiate quanto ci tengo a voi e quanto vi amo.
Siete il mio più grande spettacolo e sono sicuro che avrete sempre cura di tutte queste meraviglie di cui vi ho circondati.
Conto su di voi… siete i miei più validi collaboratori !
Non maltrattate, non deturpate, non distruggete.
Custodite, coltivate, contemplate ciò che vi ho donato.
Siate sempre l’immagine Bella di Me.
Vi amo.
Vostro Papà, Dio
(parte da consegnare alla squadra vincitrice della prova n°5)
Terminate le prove, si effettua con i ragazzi un breve confronto sul contenuto della lettera, invitando poi ogni ragazzo a scrivere su un cartellone un impegno concreto da assumersi in qualità di “custode del creato”. Infine il gruppo sceglie un impegno comune da portare avanti e questo viene inserito nel primo vagone del treno di sintesi del percorso.
FAMIGLIA- Ti presento la mia famiglia
ATTIVITÀ - Famiglia, dono per tutti
  Per riscoprire il ruolo della famiglia come prima scuola di vita e di socialità dove si apprende cosa vuol dire amare ed essere amati, ai ragazzi vengono consegnate delle carte raffiguranti diversi atteggiamenti che vivono quotidianamente in famiglia: gesti d’amore e gesti conflittuali (es.: mamma mi ha sequestrato il cellulare; papà mi ha detto di no; apparecchio la tavola; vado a buttare la spazzatura ecc.).
  Vengono preparati dagli educatori due contenitori, uno contraddistinto da uno smile sorridente e uno da uno smile triste.
 I ragazzi discutono in piccoli gruppi in merito agli atteggiamenti che trovano sulle carte ricevute, e scelgono in quale dei due suddetti contenitori inserire ogni gesto.
 È inoltre possibile proporre ai ragazzi di indicare su delle carte bianche altri atteggiamenti che loro vivono ma che non hanno riscontrato in quelli già presentati per poi inserirli nei contenitori.
  Dopo aver differenziato i vari gesti, i ragazzi, aiutati dagli educatori, riflettono sul contenuto dei due recipienti, approfondendo in particolare gli atteggiamenti negativi e provando a dare una chiave di lettura positiva che deve essere riportata sul retro della rispettiva carta e successivamente sul secondo vagone del treno di sintesi.
PARTECIPAZIONE- Bene per tutti, tutti per bene!
ATTIVITÀ – Anche io parte attiva della Comunità
 Per aiutare i ragazzi a scoprirsi parte attiva di una comunità all'interno della quale la loro presenza è fondamentale per il raggiungimento del bene comune viene proposto loro di simulare un consiglio comunale.
Gli educatori individuano, prima dell’incontro, alcune criticità che riguardano il luogo in cui i ragazzi vivono (es. parco giochi maltenuto, spazi verdi sporchi, strade  dissestate, immondizia non raccolta ecc.) e le sintetizzano all’interno di apposite buste chiuse.
  Durante l’incontro si ricrea l’ambientazione di un Consiglio comunale dove l’educatore è il sindaco e i ragazzi i consiglieri.
  Il sindaco spiega ai consiglieri che, all’interno delle buste, ci sono delle criticità da risolvere con urgenza, attraverso il loro impegno.
Per far ciò ai consiglieri vengono fornite delle monete:
MONETE-IDEA, MONETE-CUORE e MONETE-AZIONE
(vedi Allegato_3 disponibile online al sito www.acr.azionecattolica.it).
  Il Sindaco invita i ragazzi, divisi in gruppi, a partecipare ad un’asta nella quale devono aggiudicarsi le buste. Ogni busta chiusa riporta su un lato esterno il numero minimo di monete necessarie per la base d’asta (es. “parco giochi maltenuto”: 2 moneteIDEA + 3 moneteCUORE + 5 moneteAZIONE ecc.). Con le monete a disposizione i ragazzi decidono quale busta aggiudicarsi.
Conclusa l’asta, ogni gruppo discute sul contenuto delle buste acquistate e individua quali sono le possibili soluzioni concrete per risolvere le criticità rilevate.
Tutte le proposte vengono poi condivise in “consiglio” e riportate sul terzo vagone del treno di sintesi insieme alle loro firme.

PERCORSO PER I GRUPPI 12-14

idea di fondo
  I ragazzi scoprono di essere protagonisti del creato, nei rapporti  familiari e nella società in cui vivono. Riconoscono il valore dell’ambiente, della natura e dell’ecologia ed sono chiamati a prendersene cura con corresponsabilità, rispetto e collaborazione.
  Essi sono chiamati a vivere la creazione con la prospettiva cristiana, che conduce l’uomo a una visione positiva del progresso, della ricerca e della scienza, intesi come prodotto della creatività umana che è dono di Dio (cfr. DSC 452 - 453,456 - 457,466).
  I ragazzi scoprono la bellezza del vivere la famiglia come luogo in cui si impara a riconoscersi dono reciproco. La famiglia, quale prima società umana, è il luogo in cui si fa esperienza del rispetto, della corresponsabilità e della collaborazione, attraverso la testimonianza evangelica, l’educazione alla fede e alla gratuità (cfr. DSC 211,213,221). Infine, vengono chiamati ad essere cittadini  attivi, capaci di contribuire al miglioramento della vita sociale nella comunità civile in cui vivono, impegnandosi a dare un contributo concreto nei luoghi del quotidiano. La partecipazione è un dovere che tutti devono esercitare in modo corresponsabile, rispettoso e collaborativo in vista del bene comune (cfr. DSC 363,189,190).
CREATO- Ha creato solo cose belle
ATTIVITÀ - Soluzioni o attenzioni?
  I ragazzi divisi in piccoli gruppi, sono chiamati a diventare sindaci che hanno il compito di affrontare delle situazioni ambientali riguardanti la loro città.
  Ogni squadra ha a disposizione 1000,00 € da investire nella risoluzione di dieci problemi. Le dieci soluzioni messe a disposizione dall’educatore hanno un valore complessivo di 2000,00 € le diverse squadre quindi, impossibilitate a gestire tutti i
problemi, dovranno sceglierne quali vogliono affrontare. In aggiunta alle dieci soluzioni costose la squadra ha a disposizioni dieci possibili attenzioni a “costo zero”, atteggiamenti e piccole azioni che ogni ragazzo è chiamato a mettere in pratica nella propria quotidianità in quanto custode del creato.
 Tra le squadre una ha a disposizione 2500,00 €. Essa è tenuta a scegliere come impiegare il suo budget, se contribuire alla realizzazione delle soluzioni delle altre squadre o se impiegarli diversamente.
Alla fine del tempo a disposizione i ragazzi incontrano un esperto sulle tematiche ambientali, che indica loro se le soluzioni individuate sono corrette.
Nelle conclusioni è importante far emergere come i diversi budget a disposizione sono una rappresentazione della reale disuguaglianza che esiste tra i popoli, e che è una scelta morale decidere come distribuire le risorse per il bene di tutti. L’attenzione poi viene posta sulle attenzioni senza costi, che sono quei piccoli gesti quotidiani che ogni ragazzo può fare per salvaguardare responsabilmente il creato.
Ambientazione
Le schede delle problematiche possono essere rappresentate con delle foto che riprendono i reali disagi esistenti nella realtà territoriale della parrocchia:
- rifiuti
- consumo eccessivo delle energie non rinnovabili
- mezzi di trasporto pubblici inquinanti
- decadimento delle opere d’arte
- tubature rotte, luoghi pubblici sporchi
- fiumi inquinati
- eccessiva urbanizzazione
- disboscamento
- sprechi di cibo
Soluzioni a disposizione:
- riciclo:
- energie alternative 250,00 €
- nuovi mezzi elettrici 400,00 €
- restauro e manutenzione delle opere d’arte 150,00 €
- reti idriche ecosostenibili 250,00 €
- pulizia, depuratori idrici 200,00 €
- piano regolatore ambientale 350,00 €
- programma di riforestazione 250,00 €
- programmi di consumo critico 50,00 €
Attenzioni a costo zero:
- raccolta differenziata
- consumo intelligente di acqua
- consumo intelligente di luce
- consumo intelligente di gas
- spostarsi a piedi o in bici
- usare gli appositi cassonetti
- non sprecare il cibo
- non sprecare carta
- comprare prodotti eco solidali
- sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema ambientale
 Al termine dell’attività i ragazzi completano la carta-vagone di sintesi relativa all’ ambito del creato, rispondendo alle domande proposte (vedi Allegato_4, disponibile online al sito www.acr.azionecattolica.it).
FAMIGLIA - Ti presento la mia famiglia
ATTIVITÀ – Sotto lo stesso tetto
Il ragazzo è invitato a scoprire quali atteggiamenti matura nella sua famiglia, luogo in cui si fa esperienza del rispetto, della  corresponsabilità, della collaborazione, della testimonianza evangelica e dell’educazione alla fede.
Viene presentato ai ragazzi un tabellone di gioco che raffigura la planimetria di una casa con le principali camere (si può utilizzare il tabellone del gioco Cluedo o può essere realizzato dall’educatore scegliendo alcune stanze: la cucina - luogo di condivisione familiare, il salone - luogo di apertura al mondo, la cameretta - luogo per la riflessione personale ecc).
Scopo del gioco è raccogliere tutti i simboli che sono associati agli ambienti (ad esempio: cucina-piatto di pasta, salone-libro…) nel minor tempo possibile. Per ottenerli devono arrivare nelle relative caselle, lanciando i dadi.
Per la convalida del proprio segno, sono chiamati a rispondere alle domande riportate nel retro della casella “simbolo” (esempio: aiuti ad apparecchiare la tavola? Se i genitori ti chiedono un aiuto, come ti comporti?). Vince il gioco chi riesce a uscire per primo dalla casa dopo aver raccolto tutti gli oggetti.
Una volta terminato il gioco, gli educatori invitano i ragazzi al confronto, analizzando le risposte date durante la raccolta degli oggetti: sono tutte positive? Sono molto diverse tra i ragazzi? Sono tutte negative? Durante la discussione, si possono mettere a confronto le riflessione dei ragazzi con ciò che viene indicato dalla Dottrina Sociale della Chiesa (cfr. DSC 211,213,221).
 Al termine dell’attività, i ragazzi con l’ aiuto degli educatori, devono completare la carta-vagone di sintesi relativa all’ ambito della famiglia, rispondendo alle domande proposte (vedi Allegato_4).
PARTECIPAZIONE - Bene per tutti, tutti per bene!
ATTIVITÀ – Scegli l’idea!
I ragazzi scoprono di poter partecipare attivamente al miglioramento della propria città, attraverso l’impegno in uno degli ambiti che li coinvolge più da vicino: la scuola.
Per introdurre la riflessione si propone ai ragazzi di simulare una campagna  elettorale per ricoprire il ruolo di rappresentanti scolastici. Viene consegnato ai ragazzi un foglio, sul quale ciascuno di loro scrive cinque punti del proprio programma elettorale nell’ottica delle prossime elezioni. Successivamente, i ragazzi si dividono in gruppetti, creando dei partiti con relativo simbolo, slogan e programma scolastico che affronti, ad esempio, i seguenti temi: attività extrascolastiche, la mensa scolastica, lo sport nella scuola, lo sportello d’ascolto, attività multidisciplinari, uscite di istruzione, magari ragionando in una prospettiva di diritti/doveri, cioè suggerendo sia attività delle quali i ragazzi possono essere fruitori, ma al tempo stesso iniziative che vedano i ragazzi  protagonisti: mantenere la pulizia evitando le cartacce, uso responsabile della corrente elettrica e delle fonti luminose. I punti del programma di ogni partito sono il risultato di un confronto tra i membri dello stesso.
 Infine, in plenaria ogni partito espone il proprio progetto politico e l’educatore modera il confronto per aiutare i ragazzi a comprendere che ognuno di loro può ed è chiamato a partecipare alla vita comunitaria ed a cercare l’ottenimento del bene comune anche partendo dal loro piccolo.

Al termine dell’attività, i ragazzi con l’aiuto degli educatori, completano la carta-vagone di sintesi relativa all’ ambito della partecipazione, rispondendo alle domande proposte (vedi Allegato_4).