Domenica 25-9-16 – 26° Domenica
del Tempo Ordinario - Lezionario dell’anno C per le domeniche e le
solennità – – colore liturgico: verde – salterio: 2° settimana -
Letture della Messa e sintesi
dell’omelia della Messa delle nove – avvisi del parroco e di A.C.
Osservazioni ambientali:
temperatura 18°C ; cielo sereno. Canti: ingresso, Scusa Signore; Offertorio, Se
qualcuno ha dei beni; Comunione, Signore,
da chi andremo; finale, Dell’aurora .
Alla Messa delle nove il gruppo di A.C. era nei
banchi di sinistra, a fianco dell’altare, guardando l’abside.
Dopo la Messa delle nove abbiamo incontrato il
nuovo assistente del gruppo parrocchiale di Azione Cattolica, don Giorgio
Nacci, sacerdote ben a conoscenza della nostra esperienza associativa.
Un cordiale benvenuto in
parrocchia e nel nostro gruppo a don Giorgio Nacci.
Buona domenica a tutti
i lettori!
*** Azione
Cattolica parrocchiale ***
Il prossimo 4 ottobre, alle 17, in sala rossa, riprenderanno le attività infrasettimanali del gruppo parrocchiale di Azione
Cattolica. In un post di ieri potete trovare le risposte alle
domande più frequenti in merito all’Azione Cattolica.
Anche nell’Azione Cattolica parrocchiale
occorre rinnovarsi. Serve gente giovane, in particolare della fascia d’età
20-40, per formare i formatori dei più giovani. Ma anche i più anziani sono i
benvenuti, perché l’esperienza è fondamentale per convincersi del senso
religioso della vita e, in questo modo, tramandarlo, rafforzarlo, confortarlo,
confermarlo nei più giovani, perché non si perdano mai d’animo nelle
difficoltà. L’impegno dei laici di fede in Azione Cattolica è corale, dalla
vita di tutti si impara e tutti possono contribuire a renderlo più efficace e
bello. Con le parole del motto di un jamboree,
il grande raduno annuale degli scout, di tanti anni fa: “Di più saremo insieme, più gioia ci sarà”.
L’impegno in Azione Cattolica è vita sociale
di fede nella libertà.
Chi decidesse di avvicinarci per aderire, non
pensi di trovare le cose già fatte, di salire su un treno in corsa e di sedersi
da passeggero facendosi trasportare. Di potersi limitare a seguire un qualche
metodo per il quale esista un manuale dettagliato di istruzioni. Si tratta di
costruire una nuova casa, di ideare e attuare nuovi progetti di impegno. Si tratta
ripartire, nel clima di rinnovamento che in parrocchia stiamo vivendo.
Del resto quella della rifondazione dovrebbe
caratterizzare la nostra esperienza religiosa, nella quale ci è anticipato che tutte le cose saranno fatte nuove. Non
viviamo in un museo, che ci si possa limitare a spolverare di tanto in tanto.
L’Azione Cattolica vive nel quartiere Valli di Roma, come dice il
titolo di questo blog: AC-VIVE-A-ROMA-VALLI!
Buona
domenica a tutti i lettori!
Pillola di Concilio
[dal
decreto L’apostolato, sull’apostolato
dei laici, del Concilio Vaticano 2° (1962-1965)]
L'Azione
cattolica
20. Da diversi decenni i laici sono andati consacrandosi sempre
più all'apostolato in molte nazioni e si sono raccolti in forme varie di
attività e di associazioni che, in unione particolarmente stretta con la
gerarchia, si sono occupate e si occupano di fini propriamente apostolici. Tra
queste o anche altre simili del passato, sono soprattutto da ricordare quelle
che, pur seguendo diversi metodi, hanno prodotto abbondantissimi frutti nel
regno di Cristo e, meritatamente raccomandate e promosse dai romani Pontefici e
da molti vescovi, hanno avuto da essi il nome di Azione cattolica e spessissimo
sono state descritte come collaborazione dei laici all'apostolato gerarchico
(34).
Queste forme di apostolato, si chiamino esse Azione cattolica o
con altro nome, esercitano oggi un apostolato prezioso. Esse sono costituite
dal concorso delle seguenti note caratteristiche prese tutte insieme:
a) Fine immediato di tali organizzazioni è il fine apostolico
della Chiesa, cioè l'evangelizzazione e la santificazione degli uomini e la
formazione cristiana della loro coscienza, in modo che riescano ad impregnare
dello spirito evangelico le varie comunità e i vari ambienti.
b) I laici, collaborando con la gerarchia secondo il modo loro
proprio, portano la loro esperienza e assumono la loro responsabilità nel
dirigere tali organizzazioni, nel ponderare le circostanze in cui si deve
esercitare l'azione pastorale della Chiesa e nella elaborazione ed esecuzione
del loro programma di azione.
c) I laici agiscono uniti a guisa di corpo organico, affinché sia
meglio espressa la comunità della Chiesa e l'apostolato riesca più efficace.
d) Questi laici, sia che si offrano spontaneamente, o siano invitati
all'azione e alla cooperazione diretta con l'apostolato gerarchico, agiscono
sotto la superiore direzione della gerarchia medesima, la quale può sancire
tale cooperazione anche per mezzo di un « mandato » esplicito.
Le organizzazioni in cui, a giudizio della gerarchia, si trovano
tutte insieme queste note, si devono ritenere Azione cattolica, anche se, per
esigenze di luoghi e di popoli, prendono varie forme e nomi. Il sacro Concilio
raccomanda vivamente queste istituzioni, che certamente in molti paesi
rispondono alle necessità dell'apostolato della Chiesa; invita i sacerdoti e i
laici che lavorano in esse a tradurre sempre più in atto le note sopra
ricordate e a cooperare sempre fraternamente nella Chiesa con tutte le altre
forme di apostolato.
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LETTURE BIBLICHE DELLA MESSA
Prima lettura
Dal libro del
profeta Amos (Am 6,1a.4-7)
Guai agli
spensierati di Sion
e a quelli che si considerano sicuri
sulla montagna di Samaria!
Distesi su letti d’avorio e sdraiati sui loro
divani
mangiano gli agnelli del gregge
e i vitelli cresciuti nella stalla.
Canterellano al suono dell’arpa,
come Davide improvvisano su strumenti musicali;
bevono il vino in larghe coppe
e si ungono con gli unguenti più raffinati,
ma della rovina di Giuseppe non si preoccupano.
Perciò ora andranno in esilio in testa ai
deportati
e cesserà l’orgia dei dissoluti.
Salmo responsoriale
Dal salmo 145 (146)
Ritornello:
Loda il Signore,
anima mia
Il Signore
rimane fedele per sempre
rende giustizia agli oppressi,
dà il pane agli affamati.
Il Signore libera i prigionieri.
Il Signore ridona la vista ai ciechi,
il Signore rialza chi è caduto,
il Signore ama i giusti,
il Signore protegge i forestieri.
Egli sostiene l’orfano e la vedova,
ma sconvolge le vie dei malvagi.
Il Signore regna per sempre,
il tuo Dio, o Sion, di generazione in
generazione.
Seconda lettura
Dalla prima lettera
di san Paolo apostolo a Timòteo (1Tm 6-11-16)
Tu, uomo di Dio, evita queste cose; tendi invece alla giustizia,
alla pietà, alla fede, alla carità, alla pazienza, alla mitezza. Combatti la
buona battaglia della fede, cerca di raggiungere la vita eterna alla quale sei
stato chiamato e per la quale hai fatto la tua bella professione di fede
davanti a molti testimoni.
Davanti a Dio, che dà vita a tutte le cose, e a
Gesù Cristo, che ha dato la sua bella testimonianza davanti a Ponzio Pilato, ti
ordino di conservare senza macchia e in modo irreprensibile il comandamento,
fino alla manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo,
che al tempo
stabilito sarà a noi mostrata da Dio,
il beato e unico Sovrano,
il Re dei re e Signore dei signori,
il solo che possiede l’immortalità
e abita una luce inaccessibile:
nessuno fra gli uomini lo ha mai visto né può
vederlo.
A lui onore e potenza per sempre. Amen.
Canto al Vangelo
Alleluia, alleluia
Gesù Cristo da ricco che era,
si è fatto povero per voi,
perché voi diventaste ricchi
pe mezzo della sua povertà
Alleluia
Vangelo
Dal Vangelo secondo
Luca (Lc 16,19-31)
In quel tempo,
Gesù disse ai farisei:
«C’era un uomo ricco, che indossava
vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti
banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe,
bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i
cani che venivano a leccare le sue piaghe.
Un giorno il povero
morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu
sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo,
e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: “Padre Abramo, abbi pietà di me
e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la
lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma”.
Ma Abramo rispose:
“Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i
suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai
tormenti. Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro
che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino
a noi”.
E quello replicò:
“Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perché ho
cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch’essi in
questo luogo di tormento”. Ma Abramo rispose: “Hanno Mosè e i Profeti;
ascoltino loro”. E lui replicò: “No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno
andrà da loro, si convertiranno”. Abramo rispose: “Se non ascoltano Mosè e i
Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti”».
Sintesi dell’omelia della Messa delle nove
Ciascuno di noi ha fatto l’esperienza dell’indifferenza, quando quellil
che soffrono è come se non esistessero. Allora c’è un abisso che li separa dall’altra
ente. L’indifferenza è il contrario dell’amore. Infatti l’odio, in realtà, mantiene una
relazione, sia pure negativa. L’indifferenza è il rifiuto di ogni relazione ed
è per questo che fa male.
Nel racconto evangelico proclamato oggi, l’uomo
ricco non ha nome. Viene individuato come ricco.
E’ segno di un attaccamento smodato alla ricchezza. Lazzaro invece un nome ce l’ha.
E’ il segno che sta a cuore a Dio. L’uomo ricco ignora Lazzaro, è indifferente
al suo dolore. Solo i cani avvicinano Lazzaro e si rendono conto che è piagato.
L’uomo ricco e Lazzaro vivono vicini, in quel racconto, ma è come se li
separasse un abisso. Nell’Aldilà la situazione si inverte. Lazzaro è consolato,
l’uomo ricco è tra i tormenti. C’è ancora un abisso tra i due.
L’insegnamento evangelico è di non rimanere
indifferenti verso la sofferenza. Di non dare il nostro cuore alle ricchezze e
al potere: in questo modo ne facciamo degli idoli.
Non ci salveremo per le nostre pratiche
religiose, se rimarremo indifferenti verso la sofferenza. A volte lo si rimane
anche verso le stesse proprie sofferenze.
Ricordiamocene tutte le volte che gli altri
sono nelle nostre mani, per un qualche potere che ci è dato su di loro.
Impariamo ad andare verso le povertà, a soccorrere chi si trova nel bisogno,
impariamo anche a non giudicare gli
altri.
Chiediamo al Signore di liberarci dall’indifferenza
e di essere solidali verso gli altri che si trovano nel bisogno.
Sintesi di
Mario Ardigò - Azione Cattolica in San Clemente papa, per come ha compreso le parole del celebrante.
Avvisi del parroco:
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Avvisi di A.C.
- Le riunioni infrasettimanali del
gruppo parrocchiale di AC riprenderanno il 4-10-16, ore 17, in sala rossa.
- Le letture bibliche della
Messa domenicale del 2-10-16, 27° Domenica del Tempo Ordinario, saranno: Ab
1,2-3;2,2-4; Sal 94 (95); 2Tm 1,6-8.13-14; Lc 17,5-10;