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Particolare dell'antica figura su pietra, con croce, colombine e fenici, applicata sull'ambone della basilica di S. Cristina, a Bolsena |
Domenica 4-9-16 – 23° Domenica
del Tempo Ordinario - Lezionario dell’anno C per le domeniche e le
solennità – – colore liturgico: verde – salterio: 3° settimana del Tempo
- Letture della Messa e
sintesi dell’omelia della Messa delle nove – avvisi del parroco e
di A.C.
Osservazioni ambientali:
temperatura 26°C; cielo sereno. Canti: ingresso, Ti esalto, Dio mio re; Offertorio, Se m’accogli; Comunione, Preghiera
semplice; finale, Andate per le
strade.
Alla Messa delle nove il gruppo
di A.C. era nei banchi di sinistra, a fianco dell’altare, guardando l’abside.
Buona
domenica a tutti i lettori!
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Presbiterio e abside della basilica di S. Cristina, a Bolsena, una domenica dello scorso agosto
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Presbiterio e abside della chiesa parrocchiale, oggi, qualche minuto prima delle 9
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Pillola di Concilio
[dalla Costituzione dogmatica sulla
Chiesa Luce per le genti, del
Concilio Vaticano 2° (1962-1965)]
Vocazione universale alla santità
40. Il Signore Gesù, maestro e modello divino di ogni perfezione,
a tutti e a ciascuno dei suoi discepoli di qualsiasi condizione ha predicato
quella santità di vita, di cui egli stesso è autore e perfezionatore: «Siate
dunque perfetti come è perfetto il vostro Padre celeste» (Mt 5,48). Mandò
infatti a tutti lo Spirito Santo, che li muova internamente ad amare Dio con
tutto il cuore, con tutta l'anima, con tutta la mente, con tutte le forze (cfr
Mc 12,30), e ad amarsi a vicenda come Cristo ha amato loro (cfr. Gv 13,34;
15,12). I seguaci di Cristo, chiamati da Dio, non a titolo delle loro opere, ma
a titolo del suo disegno e della grazia, giustificati in Gesù nostro Signore,
nel battesimo della fede sono stati fatti veramente figli di Dio e compartecipi
della natura divina, e perciò realmente santi. Essi quindi devono, con l'aiuto
di Dio, mantenere e perfezionare con la loro vita la santità che hanno
ricevuto. Li ammonisce l'Apostolo che vivano «come si conviene a santi » (Ef
5,3), si rivestano «come si conviene a eletti di Dio, santi e prediletti, di
sentimenti di misericordia, di bontà, di umiltà, di dolcezza e di pazienza »
(Col 3,12) e portino i frutti dello Spirito per la loro santificazione (cfr.
Gal 5,22; Rm 6,22). E poiché tutti commettiamo molti sbagli (cfr. Gc 3,2),
abbiamo continuamente bisogno della misericordia di Dio e dobbiamo ogni giorno pregare:
«Rimetti a noi i nostri debiti » (Mt 6,12).
È dunque evidente per tutti, che tutti coloro che credono nel
Cristo di qualsiasi stato o rango, sono chiamati alla pienezza della vita
cristiana e alla perfezione della carità e che tale santità promuove nella stessa società terrena un tenore di vita più
umano. Per raggiungere questa perfezione i fedeli usino le forze ricevute
secondo la misura con cui Cristo volle donarle, affinché, seguendo l'esempio di
lui e diventati conformi alla sua immagine, in tutto obbedienti alla volontà
del Padre, con piena generosità si consacrino alla gloria di Dio e al servizio
del prossimo. Così la santità del popolo di Dio crescerà in frutti abbondanti,
come è splendidamente dimostrato nella storia della Chiesa dalla vita di tanti
santi.
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LETTURE BIBLICHE DELLA MESSA
Prima lettura
Dal libro della Sapienza (Sap 9,13-18)
Quale uomo
può conoscere il volere di Dio?
Chi può immaginare che cosa vuole il Signore?
I ragionamenti dei mortali sono timidi
e incerte le nostre riflessioni,
perché un corpo corruttibile appesantisce l’anima
e la tenda d’argilla opprime una mente piena di
preoccupazioni.
A stento immaginiamo le cose della terra,
scopriamo con fatica quelle a portata di mano;
ma chi ha investigato le cose del cielo?
Chi avrebbe conosciuto il tuo volere,
se tu non gli avessi dato la sapienza
e dall’alto non gli avessi inviato il tuo santo
spirito?
Così vennero raddrizzati i sentieri di chi è sulla
terra;
gli uomini furono istruiti in ciò che ti è gradito
e furono salvati per mezzo della sapienza.
Salmo responsoriale
Dal salmo 89 (90)
Ritornello:
Signore, sei stato per noi un rifugio di
generazione in generazione.
Tu fai
ritornare l’uomo in polvere,
quando dici: «Ritornate, figli dell’uomo».
Mille anni, ai tuoi occhi,
sono come il giorno di ieri che è passato,
come un turno di veglia nella notte.
Tu li sommergi:
sono come un sogno al mattino,
come l’erba che germoglia;
al mattino fiorisce e germoglia,
alla sera è falciata e secca.
Insegnaci a contare i nostri giorni
e acquisteremo un cuore saggio.
Ritorna, Signore: fino a quando?
Abbi pietà dei tuoi servi!
Saziaci al mattino con il tuo amore:
esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.
Sia su di noi la dolcezza del Signore, nostro Dio:
rendi salda per noi l’opera delle nostre mani,
l’opera delle nostre mani rendi salda.
Seconda lettura
Dalla lettera di san
Paolo apostolo a Filèmone (Fil 9b-10.12-17)
Carissimo, ti esorto,
io, Paolo, così come sono, vecchio, e ora anche prigioniero di Cristo Gesù. Ti
prego per Onèsimo, figlio mio, che ho generato nelle catene. Te lo rimando, lui
che mi sta tanto a cuore.
Avrei voluto tenerlo
con me perché mi assistesse al posto tuo, ora che sono in catene per il
Vangelo. Ma non ho voluto fare nulla senza il tuo parere, perché il bene che
fai non sia forzato, ma volontario.
Per questo forse è
stato separato da te per un momento: perché tu lo riavessi per sempre; non più
però come schiavo, ma molto più che schiavo, come fratello carissimo, in primo
luogo per me, ma ancora più per te, sia come uomo sia come fratello nel Signore.
Se dunque tu mi
consideri amico, accoglilo come me stesso.
Canto al Vangelo
Alleluia, alleluia
Fa' risplendere il tuo volto sul tuo servo
e insegnami i tuoi decreti. [Sal
118,13]
Alleluia
Vangelo
Dal Vangelo secondo
Luca (Lc 14,25-33)
In quel
tempo, una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro:
«Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami
suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la
propria vita, non può essere mio discepolo.
Colui che non porta la propria croce
e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.
Chi di voi, volendo costruire una
torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per
portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di
finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo:
“Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro”.
Oppure quale re, partendo in guerra contro un
altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini
chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l’altro è ancora lontano,
gli manda dei messaggeri per chiedere pace.
Così chiunque di voi
non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo».
Sintesi dell’omelia della Messa delle nove
Il Vangelo di oggi è esigente, ci
mette in crisi: è così che opera la parola di Dio.
Partiamo però dalla seconda lettura: è
tratta dalla Lettera di san Paolo a Filèmone,
il documento più breve di tutta la Bibbia cristiana. E’ un biglietto scritto da
Paolo, durante una fase di prigionia, a Filèmone, da lui convertito e
battezzato. Riguarda Onèsimo, uno schiavo di Filèmone fuggito dal padrone e
convertito da Paolo. Paolo lo rimanda a Filèmone, non più però per essere
trattato come schiavo, ma come un fratello.
Nel mondo antico la schiavitù era un’istituzione
diffusa e praticata. Oggi noi ci stupiamo che una persona possa essere di
proprietà di un’altra, come una cosa.
L’insegnamento però è che in Cristo non vi
sono più schiavi. Ricordiamo il passo della lettera i Galati (Gal 3,27-29):
Fratelli, 26 tutti
voi siete figli di Dio per la fede in Cristo Gesù, 27 poiché
quanti siete stati battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo.
28 Non
c’è più giudeo né greco; non c’è più schiavo né libero; non c’è più uomo né
donna, poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù.
29 E
se appartenete a Cristo, allora siete discendenza di Abramo, eredi secondo la
promessa.
Alla luce di questo possiamo intendere anche
il Vangelo proclamato nella legge di oggi.
Non dobbiamo attribuire eccessiva importanza a
certi ruoli sociali: come quello di padre, madre, marito e moglie, figlio o
figlia, fratello o sorella. E non dobbiamo pretendere troppo dagli altri sulla
base di questi ruoli sociali: se lo si fa si resta in genere delusi.
Siamo tutti uno in Cristo, è questo che
importa. Bisogna diventare suoi discepoli. Questo però richiede un impegno. In
questo ci aiuti santa Teresa di Calcutta, oggi canonizzata in piazza San
Pietro.
La santa diceva che chi non riesce a
riconoscere Cristo nell’Eucaristica difficilmente potrà riconoscerlo negli
ultimi, nei sofferenti. Ecco perché riteneva così importante la preghiera, la
raccomandava per non meno di due ore al giorno alle sue suore; e questo anche
se aveva fondato un ordine molto attivo, in particolare nel campo della carità.
Sintesi di
Mario Ardigò - Azione Cattolica in San Clemente papa, per come ha compreso le parole del celebrante.
Avvisi del parroco:
- dal mese di settembre l’orario
delle Messe sarà quello ordinario. Per tutto settembre la Messa serale sarà
celebrata alle 19;
- dal 12-9-16 si apriranno le
iscrizioni al catechismo per la preparazione alla Prima Comunione e alla
Cresima
Avvisi di A.C.
- Le riunioni infrasettimanali del
gruppo parrocchiale di AC riprenderanno ad ottobre prossimo. Continueremo ad
animare la messa domenicale delle nove.
- Le letture bibliche della
Messa dell’11-9-16 saranno: Es 32,7-11.13-14; Sal 50 (51); 1 Tm 1,12-17; Lc
15,1-32;