Domenica 5-6-16 – 10° Domenica
del Tempo Ordinario - Lezionario dell’anno C per le domeniche e le
solennità – – colore liturgico: verde – salterio: 2° settimana del Tempo
- Letture della Messa e
sintesi dell’omelia della Messa vespertina prefestiva del sabato – avvisi del
parroco e di A.C.
Osservazioni ambientali:
temperatura 22° C; cielo, sereno velato. Canti: ingresso, Ti esalto Dio mio re; Offertorio, Le mani alzate; Comunione, Gesù re di gloria; finale, Andate per le strade.
Alla Messa delle nove il gruppo
di A.C. era nei banchi di sinistra, a fianco dell’altare, guardando l’abside.
Nel post
di ieri, sabato 4 giugno,
ho pubblicato l’intera trascrizione dell’incontro in parrocchia del 5 marzo
scorso con don Luigi Ciotti.
|
L'abside della chiesa parrocchiale, con i nuovi colori e il nuovo Tabernacolo; oggi verso le 10 |
Pillola di Concilio
[dalla Costituzione pastorale sul
mondo contemporaneo La Gioia e la
Speranza, del Concilio Vaticano 2° (1962-1965)]
39. Terra nuova e cielo nuovo.
Ignoriamo il tempo in cui avranno fine la terra e l'umanità e non sappiamo in che modo sarà trasformato
l'universo. Passa certamente l'aspetto di questo mondo, deformato dal peccato.
Sappiamo però dalla Rivelazione che Dio prepara una nuova abitazione e una
terra nuova, in cui abita la giustizia, e la cui felicità sazierà
sovrabbondantemente tutti i desideri di pace che salgono nel cuore degli uomini.
Allora, vinta la morte, i figli di Dio saranno risuscitati in
Cristo, e ciò che fu seminato in infermità e corruzione rivestirà l'incorruttibilità;
resterà la carità coi suoi frutti, e sarà liberata dalla schiavitù della vanità
tutta quella realtà che Dio ha creato
appunto per l'uomo.
Certo, siamo avvertiti che niente giova all'uomo se guadagna il
mondo intero ma perde se stesso. Tuttavia l'attesa di una terra nuova non deve
indebolire, bensì piuttosto stimolare la sollecitudine nel lavoro relativo alla
terra presente, dove cresce quel corpo della umanità nuova che già riesce ad
offrire una certa prefigurazione, che adombra il mondo nuovo.
Pertanto, benché si debba accuratamente distinguere il progresso
terreno dallo sviluppo del regno di Cristo, tuttavia, tale progresso, nella
misura in cui può contribuire a meglio ordinare l'umana società, è di grande
importanza per il regno di Dio. Ed infatti quei valori, quali la dignità
dell'uomo, la comunione fraterna e la libertà, e cioè tutti i buoni frutti
della natura e della nostra operosità, dopo che li avremo diffusi sulla terra
nello Spirito del Signore e secondo il suo precetto, li ritroveremo poi di
nuovo, ma purificati da ogni macchia, illuminati e trasfigurati, allorquando il
Cristo rimetterà al Padre « il regno eterno ed universale: che è regno di
verità e di vita, regno di santità e di grazia, regno di giustizia, di amore e
di pace» [dal Prefazio della festa di
Cristo Re].
Qui sulla terra il regno è già presente, in mistero; ma con la
venuta del Signore, giungerà a perfezione.
LETTURE BIBLICHE DELLA MESSA
Prima lettura
Dal primo libro dei
Re (1Re 17,17-24)
In quei giorni, il
figlio della padrona di casa [la vedova di Sarepta di Sidòne] si ammalò. La sua
malattia si aggravò tanto che egli cessò di respirare. Allora lei disse a Elìa:
«Che cosa c’è tra me e te, o uomo di Dio? Sei venuto da me per rinnovare il
ricordo della mia colpa e per far morire mio figlio?».
Elìa le disse:
«Dammi tuo figlio». Glielo prese dal seno, lo portò nella stanza superiore,
dove abitava, e lo stese sul letto. Quindi invocò il Signore: «Signore, mio
Dio, vuoi fare del male anche a questa vedova che mi ospita, tanto da farle
morire il figlio?». Si distese tre volte sul bambino e invocò il Signore: «Signore,
mio Dio, la vita di questo bambino torni nel suo corpo».
Il Signore ascoltò la
voce di Elìa; la vita del bambino tornò nel suo corpo e quegli riprese a
vivere. Elìa prese il bambino, lo portò giù nella casa dalla stanza superiore e
lo consegnò alla madre. Elìa disse: «Guarda! Tuo figlio vive». La donna disse a
Elìa: «Ora so veramente che tu sei uomo di Dio e che la parola del Signore
nella tua bocca è verità».
Salmo
responsoriale
Dal salmo 29 (30)
Ritornello:
Ti esalterò,
Signore, perché mi hai risollevato
Ti esalterò,
Signore, perché mi hai risollevato,
non hai permesso ai miei nemici di gioire su di
me.
Signore, hai fatto risalire la mia vita dagli
inferi,
mi hai fatto rivivere perché non scendessi nella
fossa.
Cantate inni al Signore, o suoi fedeli,
della sua santità celebrate il ricordo,
perché la sua collera dura un istante,
la sua bontà per tutta la vita.
Alla sera ospite è il pianto
e al mattino la gioia.
Ascolta, Signore, abbi pietà di me,
Signore, vieni in mio aiuto!
Hai mutato il mio lamento in danza,
Signore, mio Dio, ti renderò grazie per sempre
Seconda lettura
Dalla lettera di san Paolo Apostolo
ai Galati (Gal 1,11-19)
Vi dichiaro, fratelli,
che il Vangelo da me annunciato non segue un modello umano; infatti io non l’ho
ricevuto né l’ho imparato da uomini, ma per rivelazione di Gesù Cristo.
Voi avete certamente sentito parlare della
mia condotta di un tempo nel giudaismo: perseguitavo ferocemente la Chiesa di
Dio e la devastavo, superando nel giudaismo la maggior parte dei miei coetanei
e connazionali, accanito com’ero nel sostenere le tradizioni dei padri.
Ma quando Dio, che mi scelse fin dal seno di mia madre
e mi chiamò con la sua grazia, si compiacque di rivelare in me il Figlio suo
perché lo annunciassi in mezzo alle genti, subito, senza chiedere consiglio a
nessuno, senza andare a Gerusalemme da coloro che erano apostoli prima di me,
mi recai in Arabia e poi ritornai a Damasco.
In seguito, tre anni
dopo, salii a Gerusalemme per andare a conoscere Cefa e rimasi presso di lui
quindici giorni; degli apostoli non vidi nessun altro, se non Giacomo, il
fratello del Signore.
Vangelo
Dal
Vangelo secondo Luca (Lc 7,11-17)
In quel tempo, Gesù
si recò in una città chiamata Nain, e con lui camminavano i suoi discepoli e
una grande folla.
Quando fu vicino alla porta della città, ecco, veniva
portato alla tomba un morto, unico figlio di una madre rimasta vedova; e molta
gente della città era con lei.
Vedendola, il
Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: «Non piangere!». Si
avvicinò e toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Ragazzo,
dico a te, àlzati!». Il morto si mise seduto e cominciò a parlare. Ed egli lo
restituì a sua madre.
Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio,
dicendo: «Un grande profeta è sorto tra noi», e: «Dio ha visitato il suo
popolo».
Questa fama di lui si diffuse per tutta quanta la
Giudea e in tutta la regione circostante.
Sintesi dell’omelia della Messa
vespertina prefestiva del sabato
Dopo il Tempo di Pasqua, e quel suo
prolungamento che sono le solennità della Santissima Trinità e del Santissimo
Corpo e Sangue di Cristo, è iniziato il Tempo Ordinario e riprendiamo a
proclamare, nelle Messe domenicali, il Vangelo secondo Luca.
Il brano
evangelico ci presenta l’episodio della vedova di Nain.
Gesù stava
recandosi verso la città di Nain, seguito da i discepoli e da una folla di
persone. La città è il luogo della vita. Avvicinandosi si incontrarono
con un’altra folla, che usciva dalla città per portare alla sepoltura un morto.
Quindi quelle due folle si incontrarono e al centro di essa c’era Gesù.
Gesù si
interessò per chiedere chi fosse il morto. In quel caso era morto un
ragazzo, il figlio unico di una madre vedova. Di solito sono i figli a portare i
genitori alla sepoltura. Di una persona che ha perso un genitore si dice che è
rimasto orfano. Di una persona che ha perso il coniuge si dice che
è rimasta vedova. Non c’è un termine specifico per definire un genitore che ha
perso un figlio, anche se ciò, purtroppo, accade; ma è un caso eccezionale.
Nel brano
evangelico si legge che Gesù fu preso da compassione per
quella vedova che aveva perso l’unico figlio. Noi traduciamo in italiano
con compassione un termine greco che evoca la
sensazione, che sale dall’utero, di una donna che perde il figlio che aveva
portato in grembo e che ne è sconvolta nell’organo che l’aveva generato. Una
sensazione prettamente femminile. Nel brano evangelico è attribuita a Gesù,
perché egli è Dio e può provare anche quel tipo di compassione. Ricordate che
Giovanni Paolo I insegnava che Dio è anche madre? E’ proprio così.
Nell’episodio evangelico Gesù è preso da un sentimento di compassione materna.
Nella Bibbia si attribuiscono a Dio anche sentimenti materni. Gesù è
il Dio della vita che compatisce il morto al modo di una madre che dà la vita
dal suo grembo.
E’ molto
importante questa compassione di Gesù, perché significa cheDio
non è insensibile al nostro dolore, si interessa a noi, vuole darci la
vita.
Nel
linguaggio evangelico certe immagini sono metafore e rappresentano realtà più
vaste. Così, in quella madre del Vangelo possiamo vedere rappresentata l’intera
umanità che genera in fondo per la morte. Ogni vivente infatti, nascendo, ha di
fronte la prospettiva della morte, a meno di un intervento di Dio.
E l’umanità,
se rimane senza Dio, è come se fosse vedova. Nel linguaggio biblico Dio è
lo sposo del suo popolo.
Nel brano
evangelico Gesù si avvicina al morto e tocca la bara, e questa era considerata
a quei tempi una cosa sconveniente, soprattutto per i maestri, i rabbini,
perché il contatto con un morto produceva, nella concezione di quel tempo, una
impurità rituale. Il morto allora si mise seduto, perché c’è una gradualità in
quest’azione miracolosa, torna alla vita e comincia a parlare. Allora è scritto
che Gesù lo restituì alla madre.
Dio, dandoci
la vita, ci sottrae alla morte e ci restituisce alla dignità della condizione
umana che è simboleggiata dall’alzarsi in piedi, per guardare in faccia gli
altri e Dio stesso.
E’ in fondo
ciò che avviene nel Battesimo, quando i genitori presentano il loro bambino,
nato per la morte, alla Chiesa madre perché abbia la vita e, dopo
il Battesimo, il piccolo viene restituito ai genitori.
Il nostro è
il Dio della vita, che non vuole lasciarci schiavi della morte.
Sintesi di Mario Ardigò per come ha inteso le parole del celebrante
Avvisi del parroco:
- oggi pomeriggio, alle 16, nel
cortile della parrocchia, ci sarà la festa per i giovani di chiusura delle
attività sociali;
- sul sagrato parrocchiale dei
volontari vendono delle piantine di basilico, rosmarino ed altri odori per
cucinare.
Avvisi di A.C.
- Le riunioni
infrasettimanali del gruppo parrocchiale di AC riprenderanno ad ottobre
prossimo. Continueremo ad animare la messa domenicale delle nove.
- Le letture
bibliche della Messa del 12-6-16, 11° del Tempo ordinario, saranno: 2Sam
12,7-10.13; Sal 31 (32); Gal 2,16.19-21; Lc 7,36-8.3.