Domenica 12-6-16 – 13° Domenica
del Tempo Ordinario - Lezionario dell’anno C per le domeniche e le
solennità – – colore liturgico: verde – salterio: 1° settimana del Tempo
- Letture della Messa e
sintesi dell’omelia – avvisi del
parroco e di A.C.
Osservazioni ambientali:
temperatura 27° C; cielo sereno. Canti: ingresso, Io con voi; Offertorio, Se m’accogli ; Comunione, Eccomi; finale, Dell’aurora.
Alla Messa delle nove il gruppo
di A.C. era nei banchi di sinistra, a fianco dell’altare, guardando l’abside.
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La chiesa parrocchiale, oggi, qualche minuto prima delle nove |
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Abside e presbiterio della chiesa parrocchiale, oggi, qualche minuto prima delle nove |
Pillola di Concilio
[Dalla Costituzione pastorale sulla
Chiesa nel mondo contemporaneo La gioia e
la speranza del Concilio Vaticano 2° (1962-1965)]
29. La fondamentale uguaglianza di tutti gli uomini e la giustizia
sociale.
Tutti gli uomini, dotati di un'anima razionale e creati ad
immagine di Dio, hanno la stessa natura e la medesima origine; tutti, redenti
da Cristo godono della stessa vocazione e del medesimo destino divino: è
necessario perciò riconoscere ognor più la fondamentale uguaglianza fra tutti.
Sicuramente, non tutti gli uomini sono uguali per la varia
capacità fisica e per la diversità delle forze intellettuali e morali. Ma ogni
genere di discriminazione circa i diritti fondamentali della persona, sia in
campo sociale che culturale, in ragione del sesso, della razza, del colore,
della condizione sociale, della lingua o religione, deve essere superato ed
eliminato, come contrario al disegno di Dio.
Invero è doloroso constatare che quei diritti fondamentali della
persona non sono ancora e dappertutto garantiti pienamente. Avviene così quando
si nega alla donna la facoltà di scegliere liberamente il marito e di
abbracciare un determinato stato di vita, oppure di accedere a un'educazione e
a una cultura pari a quelle che si ammettono per l'uomo.
In più, benché tra gli uomini vi siano giuste diversità, la uguale
dignità delle persone richiede che si giunga a condizioni di vita più umane e
giuste.
Infatti le disuguaglianze economiche e sociali eccessive tra
membri e tra popoli dell'unica famiglia umana, suscitano scandalo e sono
contrarie alla giustizia sociale, all'equità, alla dignità della persona umana,
nonché alla pace sociale e internazionale.
Le umane istituzioni, sia private che pubbliche, si sforzino di
mettersi al servizio della dignità e del fine dell'uomo. Nello stesso tempo
combattano strenuamente contro ogni forma di servitù sociale e politica, e
garantiscano i fondamentali diritti degli uomini sotto qualsiasi regime
politico.
Anzi, queste istituzioni si debbono a poco a poco accordare con le
realtà spirituali, le più alte di tutte, anche se talora occorra un tempo
piuttosto lungo per giungere al fine desiderato.
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Dalla solenne liturgia celebrata nella Giornata del perdono dal
papa Giovanni Paolo 2°, durante il Giubileo dell’Anno 2000
12 marzo 2000
PREGHIERA UNIVERSALE
CONFESSIONE DELLE COLPE E RICHIESTA DI
PERDONO
Monizione iniziale
Il Santo Padre:
Fratelli e
sorelle,
supplichiamo con fiducia Dio nostro Padre,
misericordioso e compassionevole,
lento all’ira, grande nell’amore e nella fedeltà,
perché accolga il pentimento del suo popolo,
che confessa umilmente le proprie colpe,
e gli conceda la sua misericordia.
Tutti pregano per qualche momento in silenzio.
[…]
VI. CONFESSIONE DEI PECCATI CHE HANNO FERITO LA DIGNITÀ DELLA
DONNA E L'UNITÀ DEL GENERE UMANO
Un Rappresentante della Curia Romana:
Preghiamo per tutti
quelli che sono stati offesi
nella loro dignità umana e i cui diritti sono stati conculcati;
preghiamo per le donne troppo spesso umiliate ed emarginate,
e riconosciamo le forme di acquiescenza
di cui anche cristiani si sono resi colpevoli.
Preghiera in silenzio.
II Santo Padre:
Signore Dio, nostro
Padre,
tu hai creato l'essere umano, l'uomo e la donna,
a tua immagine e somiglianza
e hai voluto la diversità dei popoli
nell'unità della famiglia umana;
a volte, tuttavia, l'uguaglianza dei tuoi figli non è stata riconosciuta,
ed i cristiani si sono resi colpevoli di atteggiamenti
di emarginazione e di esclusione,
acconsentendo a discriminazioni
a motivo della razza e dell'etnia diversa.
Perdonaci e accordaci la grazia di guarire le ferite
ancora presenti nella tua comunità a causa del peccato,
in modo che tutti ci sentiamo tuoi figli.
Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
R. Kyrie, eleison;
Kyrie, eleison; Kyrie, eleison.
Viene accesa una lampada davanti al Crocifisso.
[…]
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Dalla rubrica
radiofonica Il pensiero del giorno
del 24-6-16 (va in onda alle 5:50 circa di ogni giorno su Radio Rai 1, tutti i
giorni)
(la trasmissione è
riascoltabile sul sito http://www.pensierodelgiorno.rai.it/ )
In studio Marinella
Perroni, docente al pontificio ateneo Sant’Anselmo
Papa Francesco ha firmato un
decreto con il quale la Congregazione per il culto divino e la disciplina dei
Sacramenti ha elevato di grado la celebrazione di Santa Maria Maddalena,
iscrivendola non più tra le memorie liturgiche obbligatorie, ma tra le feste.
Vengono confermate le letture già previste, ma le viene riconosciuto il diritto
a un Prefazio proprio, in cui si rende lode alla santità di Dio per quanto ha
compiuto in lei e attraverso di lei.
Ancora una volta possiamo
festeggiare.
A piccoli passi, le donne che
hanno contribuito alla nascita della fede nel Risorto escono dal porto delle
nebbie di una tradizione colonizzata unicamente da uomini.
Forte però è anche l’amarezza.
Perché non si tiene mai conto di
quanto bibliste e biblisti di tutti i continenti da molti anni hanno messo in
luce a partire da un attento studio dei testi evangelici?
Secondo l’evangelista Giovanni,
Maria non è Apostola apostolorum [trad.: Apostola degli apostoli], cioè non è prima di tutto funzionale agli
apostoli: è Apostola Christi, Apostola di Cristo, perché riceve dal
Risorto stesso il mandato di evangelizzare i discepoli, e a lei si deve la
fondazione apostolica della prima comunità dei credenti.
Torna alla mente la sconcertante
ma quanto mai eloquente convinzione di Sant’Ambrogio, che scriveva: “Poiché la costanza di Maria è impari per
predicare, il sesso è troppo debole per eseguire questo compito, agli uomini è
affidato il mandato di evangelizzare”.
Perché le donne, anche quando
sono del tutto visibili, continuano comunque ad essere considerate accessorie,
funzionali e subalterne?
Che
fosse così per Sant’Ambrogio, nel Quarto secolo dopo Cristo, può essere
comprensibile, ma oggi?
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LETTURE BIBLICHE DELLA MESSA
Prima lettura
Dal primo libro dei
Re (1Re 19,16b.19-21)
In quei giorni, il
Signore disse a Elìa: «Ungerai Eliseo, figlio di Safat, di Abel-Mecolà, come
profeta al tuo posto».
Partito di lì, Elìa
trovò Eliseo, figlio di Safat. Costui arava con dodici paia di buoi davanti a
sé, mentre egli stesso guidava il dodicesimo. Elìa, passandogli vicino, gli
gettò addosso il suo mantello.
Quello lasciò i buoi
e corse dietro a Elìa, dicendogli: «Andrò a baciare mio padre e mia madre, poi
ti seguirò». Elìa disse: «Va’ e torna, perché sai che cosa ho fatto per te».
Allontanatosi
da lui, Eliseo prese un paio di buoi e li uccise; con la legna del giogo dei
buoi fece cuocere la carne e la diede al popolo, perché la mangiasse. Quindi si
alzò e seguì Elìa, entrando al suo servizio.
Salmo responsoriale
Dal salmo 15 (16)
Ritornello:
Sei tu, Signore,
l’unico mio bene
Proteggimi, o
Dio: in te mi rifugio.
Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu».
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.
Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio animo mi istruisce.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.
Per questo gioisce il mio cuore
ed esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perché non abbandonerai la mia vita negli
inferi,
né lascerai che il tuo fedele veda la fossa.
Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.
Seconda lettura
Dalla lettera di san
Paolo apostolo ai Galati (Gal 5,1.13-18)
Fratelli, Cristo ci
ha liberati per la libertà! State dunque saldi e non lasciatevi imporre di
nuovo il giogo della schiavitù.
Voi infatti,
fratelli, siete stati chiamati a libertà. Che questa libertà non divenga però
un pretesto per la carne; mediante l’amore siate invece a servizio gli uni
degli altri.
Tutta la Legge
infatti trova la sua pienezza in un solo precetto: «Amerai il tuo prossimo come
te stesso». Ma se vi mordete e vi divorate a vicenda, badate almeno di non
distruggervi del tutto gli uni gli altri!
Vi dico dunque:
camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare il desiderio
della carne. La carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha
desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a vicenda, sicché voi
non fate quello che vorreste.
Ma se vi lasciate
guidare dallo Spirito, non siete sotto la Legge. Eliseo era un uomo ricco, ma
ricevuta la chiamata del profeta Elia, simboleggiata con il coprirlo con il suo
mantello, lasciò tutto per seguire Elia.
Canto al Vangelo
(1Sam 3,9; Gv 6,68c)
Parla, Signore, perché il tuo servo di ascolta:
tu hai parole di vita eterna.
Alleluia
Vangelo
Dal Vangelo secondo
Luca (Lc 9,51-62)
Mentre stavano compiendosi i giorni in cui
sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in
cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé.
Questi si
incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli
l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino
verso Gerusalemme. Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero:
«Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si
voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio.
Mentre camminavano
per la strada, un tale gli disse: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli
rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma
il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo».
A un altro disse:
«Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire
mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu
invece va’ e annuncia il regno di Dio».
Un altro disse: «Ti
seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia».
Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge
indietro, è adatto per il regno di Dio». Siamo chiamati ad una scelta di
libertà, come abbiamo proclamato nella seconda lettura. Questo richiede di dare
un taglio netto con il passato, per seguire Gesù sulla sua via.
Sintesi dell’omelia della Messa delle nove
Dalle letture bibliche della Messa di oggi ci
viene la buona notizia che Dio può trasformare e dare senso alla nostra vita.
Nel brano evangelico abbiamo letto che Gesù si
mise risolutamente in viaggio verso Gerusalemme, la città simbolo di tutte le
attese degli israeliti di quel tempo, la città
della pace, se ne attendeva il rinnovamento. Gesù vi andò per esservi innalzato, vale a dire per salire sulla
Croce. E’ per questa via che ci è arrivata la liberazione. Ci invita a seguirlo
su quella via. Qual è la croce della nostra vita? Gesù dà un senso e glorifica
le croci delle nostre vite. Egli conosce le nostre sofferenze.
Una storia dell’ebraismo dice che un rabbino
disse ad un altro che l’amava e quell’altro gli rispose: “Come puoi amarmi se
non conosci le mie sofferenze”. Gesù conosce le nostre croci.
Sulla via per Gerusalemme, i Samaritani non
lo accolsero, proprio perché andava verso quella città, dove c’era un grande
tempio dell’ebraismo. I Samaritani che condividevano con l’ebraismo la Legge,
espressa nel Pentateuco, ne aveva costruito un altro nella loro regione. I
discepoli allora gli proposero di far scendere su di loro un fuoco dal cielo,
ma Gesù li corresse: egli ci conosce, conosce chi realmente siamo e perdona.
Quante volte siamo stati perdonati da Dio! E Gesù venne accolto dagli umili e
dai peccatori, Matteo, Zaccheo, la donna peccatrice, da coloro che non avevano
remore a manifestare chi realmente erano e a chiedere il perdono di Dio. Ciò
che dobbiamo bruciare sono le nostre cattive abitudini e il nostro peccato. Una
consuetudine dell’ebraismo è di nascondere, prima della festività di Pasqua in
cui si consuma pane non lievitato, degli avanzi di pane vecchio lievitato per
la casa e di mandare i bambini a trovarli, per poi bruciare quel pane vecchio.
Così noi dobbiamo con i nostri peccati.
Poi Gesù risponde a domanda sulla sua sequela.
Il Figlio dell’Uomo non ha dove posare il capo: le attese di liberazione degli
ebrei di quel tempo erano altre.
Ad un tale che gli chiedeva tempo per andare a
seppellire il padre, risponde «Lascia che i morti
seppelliscano i loro morti». Questo non significa che Gesù volesse spingere ad
abbandonare certe tradizione di pietà: volle manifestare che la morte non era l’ultima
realtà, che la buona notizia del Regno di Dio significava la vittoria sulla
morte.
Infine, ad un altro
che gli chiese tempo per congedarsi dai suoi rispose «Nessuno che mette mano
all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio»: significa
dare un taglio netto con ciò che si è stati, in particolare con il peccato. E’
ciò che è manifestato anche nella prima lettura.
Sintesi di
Mario Ardigò - Azione Cattolica in San Clemente papa - per come ha inteso le
parole del celebrante
Avvisi del parroco:
- il 29 giugno
prossimo, solennità dei santi Pietro e Paolo, patroni di Roma, le Messe saranno
celebrate secondo l’orario festivo.
Avvisi di A.C.
- Le riunioni infrasettimanali del
gruppo parrocchiale di AC riprenderanno ad ottobre prossimo. Continueremo ad
animare la messa domenicale delle nove.
- Le letture bibliche della
Messa del 3-7-16, 14° del Tempo Ordinario, saranno: Is 66,10-14c; Sal 65; Gal 6,14-18; Lc
10,1-12.17-20.