Pregiudizi
Qualche giorno fa si è saputo di un libro di un generale dell’Esercito che manifestava pregiudizi contro omosessuali, marxisti, immigrati non di etnia bianca, ebrei. Sarebbero minoranze che tiranneggiano la maggioranza di noi con il loro attivismo, pretendendo che non le si combatta in quanto composte di persone anormali rispetto a come sono e pensano i più, un mondo al contrario La presenza del loro attivismo comporterebbe un qualche danno al corpo sociale. L’autore, raggiunto dai giornalisti, ha confermato tutto, richiamandosi alla libertà costituzionale di parola.
Il richiamo al marxismo sorprende perché è un complesso di dottrine politiche e filosofiche che è stato molto influente in Europa fino all’inizio degli anni Novanta, ma ora non più. Non manifesta un particolare attivismo, a meno che non si ritenga tale qualsiasi generico richiamo all’equità sociale, come indubbiamente si fa dal 1891 nella dottrina sociale cattolica.
I marxismi si sono sviluppati sulla base del pensiero del tedesco Karl Marx (1818-1883). Il loro elemento comune è ritenere che l’origine delle sofferenze sociali vada ricercata nella struttura delle società, in particolare delle loro economie. In questa visione, lo sviluppo delle economie provocherebbe anche il superamento delle società di riferimento per l’emergere di nuovi attori sociali che confliggono con successo con i gruppi in precedenza egemoni. Questo processo di conflitto troverebbe il suo culmine nelle società capitaliste, nelle quali si produrrebbe una sempre più marcata concentrazione di ricchezza in sempre meno mani, con il passaggio, a seguito di rivolgimenti rivoluzionari espressi dalla classe di chi sta peggio e ha sempre meno, ad una società ad economia comunista, nella quale, per via politica, si riuscirebbe ad abolire lo sfruttamento delle persone, quindi il conflitto sociale, e ogni persona avrebbe secondo i suoi bisogni dando un contributo secondo le sue capacità. La parte più importante di questo pensiero risiede nell’importanza che vi si dà all’analisi sociale, per cui esso è stato storicamente uno dei fattori determinanti della sociologia moderna.
Un filone del marxismo sorresse i moti rivoluzionari sviluppatisi in Russia durante la Prima guerra mondiale, che portarono un secolo fa alla costituzione dell’Unione sovietica sul territorio del soppresso Impero russo. A seguito della rovina dello stato nazista tedesco e dei suoi alleati europei, l’Urss impose regimi comunisti analoghi al suo nell’Europa orientale. Nel corso delle metamorfosi dei comunismi europei prodottesi nel corso degli anni 80, il comunismo europeo si dissolse rapidamente e anche i regimi dell’Europa orientale dove era arrivato a dominare politicamente. Al fondo vi fu la realistica constatazione che nelle società capitalistiche europee occidentali, riformate in senso sociale anche per influsso determinante dei cristianesimi democratici, la maggior parte della gente viveva meglio che sotto i regimi comunisti, avendo accesso a più beni di consumo senza sottostare all’asfissiante violenza politica di stato che fin dalle origini aveva permeato l’Urss e i suoi satelliti. Il crollo dello stato del benessere – Welfare state, vale a dire delle istituzioni di sicurezza sociale che a quell’epoca fecero la differenza nella contrapposizione tra regimi capitalisti e comunisti europei, sta modificando la situazione, ma in Europa non si manifestano movimenti popolari di reazione di ispirazione marxista o genericamente comunista.
Apprendere del marxismo richiede un certo impegno intellettuale, perché si tratta di un pensiero complesso. Mi pare che le persone non ci si dedichino. Ho quindi ritenuto utile dare qualche ragguaglio in merito, mentre per le altre categorie di anormali indicate nel libro in questione non credo che occorra.
Quando l’anno scorso tenemmo in parrocchia le riunioni nel quadro della fase di consultazione popolare del processo sinodale che era da poco iniziato, alcune voci erano sostanzialmente conformi al pensiero del generale, in particolare per i pregiudizi nei confronti degli immigrati di etnia non bianca e degli zingari.
Non sarebbe male ritornarci sopra alla ripresa delle nostre attività nel prossimo ottobre.
Mario Ardigò- Azione Cattolica in San Clemente papa – Roma, Monte Sacro, Valli