Chiese vive tra la gente nelle periferie
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Nota: utilizzo il servizio di AI [artificial intelligence = intelligenza artificiale] di OpenAI, al quale sono abbonato, per rendere più veloce l’elaborazione di contenuti. Come avverte il gestore del servizio, l’AI di ChatGPT di OpenAI, che è un sistema di ricerca, elaborazione e generazione di testi molto evoluto in grado di colloquiare con l’utente, può talvolta generare risposte non corrette. Sono ciò che gli specialisti definiscono “allucinazioni” del sistema, analoghe a quelle vissute anche dalle menti umane. Gli utenti sono quindi invitati a verificare la correttezza delle risposte. In genere interrogo l’AI in materie in cui ho almeno un’informazione di base. Dove le risposte prodotte presentano evidenti incongruenze, ne verifico la correttezza, innanzi tutto utilizzando la stessa AI che è in grado di svolgere bene questo controllo, e poi servendomi di altre fonti, principalmente l’enciclopedia Treccani on line. Personalmente ho studiato e pratico il diritto italiano, complesso di materie in cui ho un’informazione più completa per ragioni professionali. Invito tuttavia i lettori a svolgere un lavoro analogo, approfondendo, sia quanto alle risposte generate dall’AI che trascrivo sia in genere quanto a tutto ciò che scrivo, perché, come ho osservato, anche la mente umana incontra gli stessi problemi di quella non umana, la cui architettura funzionale è modellata sulla prima. Il testo tra parentesi quadre che inserisco nella trascrizione della risposta generata dall’AI contiene mie correzioni basate su altre fonti. Le correzioni generate dalla stessa AI a seguito di mie richieste di verifica sono invece inserite nel testo senza evidenziazione.
OpenAI ha avvertito gli abbonati al servizio che l’interazione tra loro e l’AI contribuisce ad addestrarla. Ho potuto constatare un rapido e continuo miglioramento di prestazioni dell’algoritmo da quando ho iniziato servirmene.
Recentemente è stata introdotta l’opzione di consentire a ChatGPT di accedere direttamente ai contenuti sul WEB. Ho constatato però che in questa modalità attualmente l’algoritmo risulta meno affidabile e che può generare incongruenze alcune delle quali sono immediatamente riconoscibili a una mente umana.
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Da ciò che sperimento le nostre Chiese sono ancora vive nelle periferie delle città e nei piccoli centri.
Quando accade un brutto fatto di cronaca, là i giornalisti interrogano il parroco alla ricerca di spiegazioni, e nei piccoli borghi anche il sindaco.
Una Chiesa è vitale dove c’è gente che abita con una certa stabilità e ha necessità di aiuto per la solidarietà sociale e per la formazione etica di base delle figlie e dei figli fino all’età delle medie. I più grandi sfuggono a genitori e finiscono nel dominio della società che trovano intorno a loro. Più avanti, una parte di loro, diventati a loro volta genitori, ritorneranno.
Nei centri cittadini gentrizzati non vi sono, in genere, Chiese vitali. Rimangono basiliche e santuari, ma tempo fa se ne è data l’immagine come di belle conchiglie su una spiaggia. Nelle città d’arte sono gli sfondi dell’industria del turismo globale.
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[ricerca mediante ChatGPT di OpenAI del 6–1-25]
La gentrificazione (o gentrizzazione) è un processo sociale, economico e urbano in cui un quartiere precedentemente abitato prevalentemente da persone a basso reddito viene trasformato attraverso l’arrivo di residenti con maggiori risorse economiche. Questo fenomeno può comportare cambiamenti significativi nell’aspetto del quartiere, nella sua composizione sociale e nel costo della vita.
Caratteristiche principali della gentrificazione:
1. Incremento dei costi immobiliari:
• Con l’arrivo di nuovi residenti benestanti, i prezzi degli affitti e delle proprietà aumentano, rendendo difficile per i residenti storici rimanere nel quartiere.
2. Cambiamenti demografici:
• Spesso si osserva una sostituzione della popolazione originale con persone di diverso status socio-economico, culturale o etnico.
3. Rinnovamento urbano:
• Vengono riqualificati edifici, strade e spazi pubblici, portando spesso a un miglioramento estetico e funzionale del quartiere.
4. Nuove attività commerciali:
• I piccoli negozi tradizionali possono essere sostituiti da attività rivolte a una clientela più facoltosa, come boutique, ristoranti gourmet o caffetterie alla moda.
5. Perdita di identità locale:
• La gentrificazione può portare all’erosione delle caratteristiche culturali e sociali del quartiere, sostituite da una standardizzazione spesso orientata al mercato.
Vantaggi e svantaggi
• Vantaggi:
• Riqualificazione urbana.
• Maggiore sicurezza.
• Incremento delle opportunità economiche.
• Svantaggi:
• Dislocazione dei residenti storici.
• Perdita di diversità sociale e culturale.
• Aumento delle disuguaglianze.
La gentrificazione è un fenomeno controverso: se da un lato migliora l’aspetto fisico e la qualità della vita in un’area, dall’altro può escludere le comunità che l’hanno abitata storicamente.
Sì, antropologia e sociologia hanno studiato l’impatto della gentrificazione su diverse comunità, incluse quelle cristiane, sebbene questo tema sia spesso esplorato in relazione a fenomeni più ampi come la trasformazione urbana, la dislocazione culturale e le dinamiche religiose.
Temi principali nello studio della gentrificazione e delle comunità cristiane
1. Dislocazione delle comunità di fede:
• Le chiese locali, spesso frequentate da comunità a basso reddito, possono subire un calo di partecipazione quando i residenti storici vengono allontanati. Questo è particolarmente evidente nelle chiese di quartiere che hanno legami profondi con la popolazione originaria.
2. Cambiamenti nella funzione delle chiese:
• Le chiese possono essere riqualificate per servire i nuovi residenti, cambiando il loro approccio pastorale o adattando le liturgie a un pubblico più giovane e cosmopolita. Alcuni edifici religiosi sono persino trasformati in spazi commerciali o abitativi.
3. Perdita di radici culturali e religiose:
• La gentrificazione può frammentare il tessuto sociale e religioso di una comunità cristiana. Le pratiche religiose tradizionali legate al quartiere possono essere rimpiazzate da una visione più individualista o “estetica” della fede.
4. Conflitti interni ed esterni:
• Le chiese a volte diventano uno spazio di tensione tra vecchi e nuovi residenti, con priorità divergenti riguardo al ruolo della chiesa nella comunità.
5. Ruolo della chiesa come mediatrice:
• Alcune chiese cercano di mediare tra i residenti storici e i nuovi arrivati, promuovendo il dialogo e offrendo servizi che rispondano alle esigenze di entrambe le parti.
Esempi e studi rilevanti
1. Chiese afroamericane negli Stati Uniti:
• Negli Stati Uniti, molti studi si sono concentrati sull’impatto della gentrificazione sui quartieri afroamericani, dove le chiese spesso hanno un ruolo centrale nella comunità. L’arrivo di nuovi residenti più facoltosi ha spesso portato alla marginalizzazione delle chiese locali e alla riduzione della loro influenza.
2. Città europee e chiese storiche:
• In città europee come Londra o Parigi, la gentrificazione ha influenzato parrocchie cattoliche o anglicane, portando a cambiamenti nel loro ruolo sociale e liturgico. Alcune chiese si sono adattate offrendo nuovi tipi di eventi (concerti, incontri culturali) per attrarre la popolazione gentrificata.
3. Chiese nei quartieri ispanici:
• Negli USA e in Sud America, la gentrificazione ha colpito le comunità cristiane ispaniche, spesso legate a pratiche devozionali popolari. Questo ha portato a un impoverimento culturale per i residenti storici e una perdita di rilevanza per le parrocchie locali.
Critiche e prospettive
• Gli antropologi e i sociologi sottolineano che la gentrificazione può alterare non solo le dinamiche economiche ma anche quelle spirituali e culturali di un quartiere.
• Alcuni studiosi vedono le chiese come potenziali punti di resistenza contro la gentrificazione, mentre altri le considerano vulnerabili ai cambiamenti economici e sociali.
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Paradossalmente, le Porte Sante aperte per il Giubileo indetto da papa Francesco per l’anno 2025 si trovano, a parte quella nel carcere di Rebibbia, in basiliche importanti dal punto di vista storico, artistico e liturgico, ma non più sedi di comunità cristiane vive. Ci si entra perlopiù da visitatori, in gran parte da turisti, anche se nel quadro di un turismo religioso.
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[ricerca mediante ChatGPT di OpenAI del 6–1-25]
Durante il Giubileo del 2025 a Roma, sono state aperte le Porte Sante nelle quattro Basiliche Papali, simboli di rinnovamento spirituale e conversione per i pellegrini:
1. Basilica di San Pietro in Vaticano:
• Apertura: 24 dicembre 2024, alle 18:30.
• Chiusura: 6 gennaio 2026.
2. Basilica di San Giovanni in Laterano:
• Apertura: 29 dicembre 2024, alle 10:00.
• Chiusura: 28 dicembre 2025.
3. Basilica di Santa Maria Maggiore:
• Apertura: 1° gennaio 2025, alle 17:00.
• Chiusura: 28 dicembre 2025.
4. Basilica di San Paolo fuori le Mura:
• Apertura: 5 gennaio 2025, alle 10:00.
• Chiusura: 28 dicembre 2025.
Inoltre, Papa Francesco ha aperto una Porta Santa simbolica nel carcere di Rebibbia il 26 dicembre 2024, estendendo il messaggio di speranza anche ai detenuti.
Attraversare queste Porte Sante offre ai fedeli l’opportunità di ottenere l’indulgenza plenaria, simbolizzando il passaggio dal peccato alla grazia divina.
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Uno degli obiettivi del cammino sinodale iniziato a ottobre del 2021 per volere di papa Francesco, che vi ha come trascinato dentro un clero e un ceto di altri addetti ai lavori in genere poco convinti e quindi riottosi, era quello di rivitalizzare le comunità cristiane in modo che le Chiese non finissero per diventare burocrazie per la gestione del turismo religioso.
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[Ricerca mediante ChatGPT di OpenAI del 6-1-25]
Il cammino sinodale della Chiesa cattolica, che si è concluso lo scorso anno (2024), è iniziato ufficialmente il 10 ottobre 2021, quando Papa Francesco ha aperto il Sinodo dei Vescovi sul tema della sinodalità con una celebrazione a Roma. Questo percorso, dal titolo “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione”, si è sviluppato in diverse fasi:
Fasi del cammino sinodale:
1. Fase diocesana (2021-2022):
• Ogni diocesi è stata invitata a coinvolgere fedeli, comunità e gruppi per riflettere insieme su come rendere la Chiesa più sinodale.
2. Fase continentale (2022-2023):
• Le Chiese dei diversi continenti hanno sintetizzato i contributi delle diocesi e si sono confrontate su sfide e prospettive comuni.
3. Assemblea sinodale a Roma (2023 e 2024):
• Il Sinodo è culminato in due sessioni plenarie a Roma, la prima nell’ottobre 2023 e la seconda nell’ottobre 2024, in cui i vescovi e altri partecipanti hanno discusso e votato documenti finali.
Obiettivo del cammino sinodale:
Il processo sinodale mirava a coinvolgere tutta la Chiesa universale (vescovi, sacerdoti, religiosi e laici) in un dialogo aperto e inclusivo per comprendere come vivere e testimoniare la fede oggi, promuovendo comunione, partecipazione e missione.
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Mi pare che gli eventi giubilari, inevitabilmente manifestazione di una certa clericocrazia, stiano un po' mettendo in secondo piano l’impegno per la sinodalità ecclesiale diffusa.
In genere, nelle nostre comunità ancora vive – ve ne sono molte di più che, ad esempio, in Francia o in altri stati del nord Europa dove le Chiese si sono sostanzialmente estinte – la sinodalità è poco praticata. È così anche nella nostra parrocchia.
Si è saputo, ad esempio, che ci sono problemi economici per i lavori in corso e per mantenere acceso il riscaldamento, ma finora non se ne è data una precisa informativa alla comunità parrocchiale, mediante una comunicazione del Consiglio per gli affari economici.
Dove le Chiese sono ancora vitali, un certo attivismo della gente, ad esempio negli impegni parrocchiali, c’è, ma si ha sempre la sensazione che non sia indispensabile, e che quindi si possa andare avanti anche senza.
Avverto una notevole diffidenza del clero verso l’altra gente, anche se in genere addolcita dalla cortesia formale. A volte è giustificata, anche perché non si ha idea in genere di che cosa comporti la sinodalità e questo perché la formazione alla sinodalità non si fa. Mi pare che si abbia piacere che la gente riempia i banchi in chiesa, senza però pretendere altro. Questo è un po’ poco per le persone più giovani, che infatti si allontanano.
Negli eventi giubilari, radunando moltitudini di comparse intorno alle liturgie, si dà un’immagine di vitalità popolare che non è del tutto realistica. La spiritualità che se ne ricava può essere emotivamente coinvolgente sul momento, ma alla distanza si rivela un po’ superficiale. Non serve per consolidare reali legami sociali.
L’Azione Cattolica italiana darà senz’altro una mano per arricchire di sinodalità le pratiche giubilari.
Mario Ardigò – Azione Cattolica in San Clemente papa – Roma, Monte Sacro, Valli