Amicizia e agápe cristiana
………………………….
Nota: utilizzo il servizio di AI [artificial intelligence = intelligenza artificiale] di OpenAI, al quale sono abbonato, per rendere più veloce l’elaborazione di contenuti. Come avverte il gestore del servizio, l’AI di ChatGPT di OpenAI, che è un sistema di ricerca, elaborazione e generazione di testi molto evoluto in grado di colloquiare con l’utente, può talvolta generare risposte non corrette. Sono ciò che gli specialisti definiscono “allucinazioni” del sistema, analoghe a quelle vissute anche dalle menti umane. Gli utenti sono quindi invitati a verificare la correttezza delle risposte. In genere interrogo l’AI in materie in cui ho almeno un’informazione di base. Dove le risposte prodotte presentano evidenti incongruenze, ne verifico la correttezza, innanzi tutto utilizzando la stessa AI che è in grado di svolgere bene questo controllo, e poi servendomi di altre fonti, principalmente l’enciclopedia Treccani on line. Personalmente ho studiato e pratico il diritto italiano, complesso di materie in cui ho un’informazione più completa per ragioni professionali. Invito tuttavia i lettori a svolgere un lavoro analogo, approfondendo, sia quanto alle risposte generate dall’AI che trascrivo sia in genere quanto a tutto ciò che scrivo, perché, come ho osservato, anche la mente umana incontra gli stessi problemi di quella non umana, la cui architettura funzionale è modellata sulla prima. Il testo tra parentesi quadre che inserisco nella trascrizione della risposta generata dall’AI contiene mie correzioni basate su altre fonti. Le correzioni generate dalla stessa AI a seguito di mie richieste di verifica sono invece inserite nel testo senza evidenziazione.
OpenAI ha avvertito gli abbonati al servizio che l’interazione tra loro e l’AI contribuisce ad addestrarla. Ho potuto constatare un rapido e continuo miglioramento di prestazioni dell’algoritmo da quando ho iniziato servirmene.
Recentemente è stata introdotta l’opzione di consentire a ChatGPT di accedere direttamente ai contenuti sul WEB. Ho constatato però che in questa modalità attualmente l’algoritmo risulta meno affidabile e che può generare incongruenze alcune delle quali sono immediatamente riconoscibili a una mente umana.
………………………….
Ho iniziato a leggere un libro molto interessante, uscito recentemente, di un autorevole sociologo Italiano cattolico, del quale ne avevo già letto un altro che mi era stato molto utile. L’autore è molto apprezzato anche in ambito internazionale e al di fuori della cerchia degli specialisti, ed anche nella nostra Chiesa. Anche questa volta ha scritto per un pubblico più vasto, in particole per chi è interessato al punto di vista della gente cattolica.
Da ciò che ho letto finora, ho trovato due idee molto stimolanti, vale a dire l’importanza della pratica dell’amicizia nel farci individuare in società come persone cristiane e questo in un ambito di vita quotidiana, non nel contesto di esperienze di spiritualità fuori del comune.
La parola greca agàpe, usata spesso nel testo in lingua originaria dei Vangeli nelle espressioni nelle quali c’è il comandamento di ciò che traduciamo in italiano con “amore”, indica una amicizia solidale estesa anche oltre le cerchie di prossimità, l’ambito delle persone amiche in senso stretto, come si manifesta nella parabola del Samaritano compassionevole, nella quale un viandante si prende cura di uno sconosciuto trovato ferito lungo la via.
In un libro di un noto teologo biblico se ne parla come di ciò che il Maestro e le persone che lo seguivano nel suo itinerario per insegnare in giro per la Palestina e dintorni sperimentarono quando, giungendo in un villaggio, venivano accolti amichevolemente, sfamati, e trovavano un posto dove trattenersi,
L’amicizia tra umani è necessariamente selettiva: ne ha scritto l’antropologo Robin Dunbar nel libro Amici. Comprendere il potere delle relazioni più importanti, Einaudi 2022. Per insuperabili limiti della nostra mente, non siamo capaci di avere più di una trentina di vere persone amiche. Quando si va oltre, entra in campo la cultura, nel senso delle concezioni e dei costumi condivisi sui quali si fondano le società umane.
Sono cultura le religioni e il diritto, le basi della costruzione sociale. In questa accezione, per religione si intende un complesso di miti e riti che orientano nel capire il senso della vita sociale, che si utilizzino riferimenti soprannaturali o non. Il soprannaturale viene evocato per rafforzare le narrazioni e per costituire presidi sacri, vale a dire insuperabili, alle direttive religiose. Il diritto è l’insieme delle regole che, condivise in una società, vengono di fatto osservate, e fatte effettivamente osservare sotto pena di sanzioni, come obbligatorie. In genere religioni e diritto si combinano e, in antropologia, si ritiene che il diritto si sia evoluto dalle religioni.
Le culture religiose cristiane hanno molto ampliato la funzione teologica e sociale dell’agàpe evangelica, in un processo che risale alle origini, ai tempi di formazione delle tradizioni neotestamentarie, fino, ai nostri tempi, ad immaginare tutta l’umanità come un’unica famiglia, per volontà divina, e a proporsi di riorganizzarla come tale.
Questi propositi di agàpe travalicano gli ambiti di prossimità mediante l’estensione dell’atteggiamento di compassione.
§§§§§§§§§
[ricerca mediante ChatGPT di OpenAI del 14-1-25]
Nel greco evangelico, la parola utilizzata per definire la "compassione" attribuita a Gesù è **σπλαγχνίζομαι** (*splagchnízomai*).
### Significato
- Questo verbo deriva da **σπλάγχνα** (*splágchna*), che indica le viscere o gli organi interni, considerati nella cultura ebraica e greco-romana come la sede delle emozioni profonde, come la misericordia e la compassione.
- **Σπλαγχνίζομαι** significa quindi "essere commosso nelle viscere", esprimendo un sentimento di compassione intensa e profonda, quasi fisica.
### Uso nei Vangeli
La parola è usata in diversi episodi in cui si descrive l'atteggiamento di Gesù verso le folle o verso individui bisognosi. Per esempio:
- **Matteo 9:36**: "Vedendo le folle, ne ebbe compassione (*ἐσπλαγχνίσθη*), perché erano stanche e sfinite, come pecore senza pastore."
- **Marco 1:41**: "Mosso a compassione (*σπλαγχνισθείς*), stese la mano e lo toccò, dicendo: 'Lo voglio, sii purificato.'"
### Implicazioni Teologiche
Questo termine non si riferisce solo a un'emozione, ma implica un'azione concreta motivata dalla misericordia. Nei Vangeli, la compassione di Gesù lo spinge a guarire, insegnare e prendersi cura delle persone.
Questa parola è un'espressione unica dell'amore misericordioso e salvifico che si manifesta nella vita e nell'opera di Gesù.
§§§§§§§§§§
Nelle culture cristiane dalla compassione, estesa anche oltre le cerchie di prossimità, scaturisce una misericordia di analoga portata, vale a dire un darsi da fare solidale in aiuto di chi si ha compassione.
§§§§§§§§§
La differenza tra [i termini] **compassione** e **misericordia** è sottile ma significativa, e dipende spesso dal contesto in cui vengono utilizzati. Ecco una distinzione chiave:
### **1. Compassione**
- **Definizione**: Sentimento di partecipazione al dolore o alla sofferenza altrui, che spinge a un desiderio di alleviarla.
- **Origine del termine**: Dal latino *cum-passio* ("soffrire insieme").
- **Caratteristiche principali**:
- **Emotiva**: È principalmente un'emozione, un coinvolgimento empatico nel dolore dell'altro.
- **Universale**: Può essere provata anche senza implicare azioni concrete.
- **Esempio**: Provare compassione per un amico in difficoltà.
### **2. Misericordia**
- **Definizione**: Atteggiamento o azione che nasce dalla compassione, caratterizzato dalla volontà di perdonare, aiutare o soccorrere chi è nel bisogno.
- **Origine del termine**: Dal latino *misericordia* ("cuore per i miseri"), che implica un coinvolgimento del cuore verso i più deboli o i peccatori.
- **Caratteristiche principali**:
- **Attiva**: Include un’azione concreta, come il perdono, il soccorso o l’aiuto.
- **Teologica**: Spesso legata a un contesto spirituale o religioso, come l’attributo di Dio che agisce con amore verso l’umanità.
- **Esempio**: Un atto di misericordia è perdonare qualcuno che ha sbagliato o aiutare un bisognoso.
### **Sintesi della Differenza**
- La **compassione** è più legata all'empatia e al sentire emotivo.
- La **misericordia** aggiunge un aspetto pratico e attivo, trasformando il sentimento in un'azione concreta per alleviare la sofferenza o il bisogno.
- In termini spirituali, specialmente nel cristianesimo, la **misericordia** è vista come un atto superiore perché implica non solo sentire il dolore dell’altro, ma agire per il suo bene, spesso andando oltre ciò che è giustificato o meritato.
§§§§§§§§§
La compassione si basa sulla capacità di empatia, di mettersi nei panni di altre persone. Manifestazioni empatiche sono osservate comunemente nei mammiferi con caratteristiche avanzate, come i primati, i cetacei e i felini. Ma negli esseri umani si sono molto sviluppate, veicolate dalle grandi capacità relazionali consentite dalla mente umana, venendo integrate negli elementi culturali della costruzione sociale. Le culture cristiane sono particolarmente caratterizzate da ciò, tanto che l’agàpe compassionevole e misericordiosa ne è diventata elemento identitario anche sul piano teologico, in particolare dove l’essenza della divinità è individuata nell’amore-agàpe.
§§§§§§§§
[ricerca mediante ChatGPT di OpenAI del 14-1-25]
Il detto **“Dio è amore”** si trova nel **Nuovo Testamento**, precisamente nella **Prima Lettera di Giovanni**:
### **Riferimenti specifici**
1. **1 Giovanni 4:8**:
_"Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore."_
2. **1 Giovanni 4:16**:
_"E noi abbiamo conosciuto e creduto all’amore che Dio ha per noi. Dio è amore; chi sta nell’amore dimora in Dio e Dio dimora in lui."_
### Contesto
- L'autore della lettera, tradizionalmente identificato come Giovanni, sottolinea che l'amore non è solo un attributo di Dio, ma la sua essenza stessa.
- Il contesto teologico della lettera insiste che amare gli altri è un riflesso dell’amore di Dio e una prova di essere in comunione con Lui.
Questi versetti sono centrali per la comprensione cristiana dell’amore divino come base per le relazioni umane e il rapporto con Dio.
§§§§§§§§
Naturalmente le teologie cristiane, ibridandosi con il diritto, specialmente nella teologia dogmatica che ha lo scopo specifico di marcare i confini a fine di costruzione della società ecclesiastica, hanno aggiunto altri elementi identitari, i quali storicamente sono stati pretesto di incredibili violenze sociali, che certamente non furono più espressione di amore-agàpe. Tenere tutto insieme è arduo. Nel libro che sto leggendo, il sociologo ci si prova, andando in questo oltre il suo campo di competenza specialistica, ma con risultati che non trovo convincenti. L’antinomia, molto evidente, rimane.
C’è poi la questione della contaminazione culturale, che inevitabilmente si produce nelle relazioni sociali agapiche, ma anche in quelle conflittuali. Relazione è sempre contaminazione. Contaminazione ha in italiano, e in altre lingue, un senso negativo. Un alimento viene considerato contaminato quando vi si mischiano sostanze che lo deteriorano. Ma in antropologia, e, in particolare, nell’antropologia religiosa, contaminazione non vale deterioramento, ma evoluzione. Ne tratta Berger nel libro I molti altari della modernità. Le religioni al tempo del pluralismo, EMI 2017.
§§§§§§§§§
[ricerca mediante ChatGPT di OpenAi del 14-1-25]
**“I molti altari della modernità [Le religioni al tempo del pluralismo]”** è un libro scritto dal sociologo **Peter Berger**, in cui l'autore analizza il rapporto tra modernità e religione, affrontando le sfide poste dalla pluralità religiosa e dal secolarismo.
### Temi principali del libro
1. **Modernità e pluralismo religioso**
Berger esplora come la modernità abbia portato alla frammentazione delle tradizioni religiose, dando luogo a un contesto in cui coesistono molteplici visioni del mondo. Il termine "altari" simboleggia questa diversità: la modernità non è caratterizzata da un unico "altare" religioso, ma da una molteplicità di credenze e pratiche.
2. **Secolarizzazione riconsiderata**
Berger sfida l'idea tradizionale che la modernità conduca inevitabilmente al declino della religione. Sostiene che la secolarizzazione non è un destino universale, ma un processo che si manifesta in modi diversi a seconda dei contesti culturali e storici.
3. **Il pluralismo come condizione**
La modernità, secondo Berger, non elimina la religione, ma trasforma il modo in cui essa è vissuta e compresa. Le persone oggi si trovano a scegliere tra molte opzioni spirituali, e questa scelta diventa una parte integrante dell'esperienza religiosa moderna.
4. **Relativizzazione delle credenze**
Berger affronta il problema del relativismo: in un mondo di pluralismo religioso, come si può affermare la verità di una fede senza negare la legittimità delle altre? Questo porta a un'esperienza religiosa in cui le convinzioni personali devono essere continuamente negoziate e rielaborate.
5. **Religione come risposta alla modernità**
Berger osserva come molte religioni abbiano risposto alla modernità cercando di adattarsi o, al contrario, opponendosi attraverso forme di fondamentalismo. Egli analizza il modo in cui le tradizioni religiose cercano di mantenere la loro rilevanza in un mondo pluralistico.
### Importanza del libro
Questo testo è un contributo fondamentale alla sociologia della religione e fornisce una prospettiva critica sul dialogo tra religione e modernità. Berger invita a considerare il pluralismo come un'opportunità per arricchire la comprensione della spiritualità umana, piuttosto che come una minaccia.
### Una riflessione sulla metafora degli “altari”
L’idea dei “molti altari” sottolinea che la modernità non è caratterizzata da un “abbandono” della religione, ma piuttosto da una sua trasformazionew: le persone non pregano necessariamente nello stesso tempio, ma continuano a cercare significato, trascendenza e risposte a domande esistenziali.
§§§§§§§§§§
Di questo tema tratta l’enciclica Carità nella verità – Caritas in veritate, del 2009, del papa Benedetto 16º
dove si polemizza con chi, prendendo spunto dal l’enciclica Lo sviluppo dei popoli – Populorum progressio, del 1967, del papa Paolo 6º, vuole orientarsi secondo il principio “verità nella carità”.
Joseph Ratzinger, regnante da Papa come Benedetto 16º, fu un autorevole teologo dogmatico cattolico e dalla dogmatica traeva argomenti di teologia fondamentale, per convincere alla fede. Può sembrare normale, ma in genere non si parte dalla dogmatica per arrivare alla fede, ma più o meno è l’inverso.
La fede cristiana ha più a che fare con l’amicizia – agàpe insegnata e praticata dal Maestro, il quale non fu un teologo dogmatico.
Mario Ardigò – Azione Cattolica in San Clemente papa – Roma, Monte Sacro, Valli