Nuova sinodalità – 3 –
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Sintesi della Introduzione
del Documento finale deliberato
il 26-10-24, al termine dei lavori, dalla 16° Assemblea Generale del Sinodo dei
vescovi 2021-2024 Per una Chiesa sinodale. Comunione, partecipazione, missione
Nota: la sintesi è costruita con le parole del documento
originale, tranne quelle tra parentesi quadre, che sono mie aggiunte redazionali.
Ogni nuovo passo nella
vita della Chiesa è un ritorno alla sorgente, un’esperienza rinnovata
dell’incontro con il Risorto. Vivendo la conversazione nello Spirito, in
ascolto gli uni degli altri, abbiamo percepito la Sua presenza in mezzo a noi:
[suscita] una unità che è armonia delle differenze. Una pace autentica e
durevole è possibile e insieme possiamo costruirla.
Nel 2021 il Santo Padre
ha dato avvio a questo Sinodo. Il cammino è iniziato con la vasta consultazione
del Popolo di Dio nelle nostre Diocesi ed Eparchie. È proseguito con le tappe
nazionali e continentali, nella circolarità di un dialogo costantemente
rilanciato dalla Segreteria Generale del Sinodo attraverso documenti di sintesi
e di lavoro. La celebrazione della XVI Assemblea Generale Ordinaria [ del Sinodo dei Vescovi
2021-2024. Per una Chiesa sinodale. Comunione,
partecipazione, missione] nelle sue due Sessioni
ci permette ora di consegnare al Santo Padre e a tutte le Chiese [il Documento
finale].
Il cammino sinodale ci
orienta così verso una piena e visibile unità dei Cristiani, come hanno
testimoniato, con la loro presenza, i delegati delle altre tradizioni cristiane
L’intero cammino
sinodale, radicato nella Tradizione della Chiesa, si è svolto nella luce del
magistero conciliare. Il Concilio Vaticano II.
[Abbiamo] sperimentato
in noi fatiche, resistenze al cambiamento e la tentazione di far prevalere le
nostre idee sull’ascolto della Parola di Dio e sulla pratica del discernimento. Lo abbiamo riconosciuto
iniziando la Seconda Sessione con una Veglia penitenziale, in cui abbiamo
chiesto perdono dei nostri peccati, provandone vergogna.
Del percorso sinodale
iniziato nel 2021 abbiamo già potuto constatare i primi frutti. Quelli più
semplici, ma più preziosi, fermentano nella vita delle famiglie, delle
Parrocchie, delle Associazioni e Movimenti, delle piccole comunità cristiane,
delle scuole e delle comunità religiose in cui sta crescendo la pratica della conversazione nello Spirito, del discernimento comunitario [v. nota 2],
della condivisione dei doni vocazionali
e della corresponsabilità nella missione.
La Prima Sessione
dell’Assemblea ha portato altri frutti. Nella Relazione di Sintesi è stata richiamata
l’attenzione su alcune tematiche di grande rilevanza per la vita della Chiesa:
che il Santo Padre, al termine di una consultazione internazionale, ha affidato
a Gruppi di studio costituiti da Pastori ed esperti di tutti i continenti,
chiamati a lavorare con metodo sinodale. Gli ambiti della vita e della missione
della Chiesa che essi hanno già iniziato ad approfondire sono i seguenti:
1.
Alcuni
aspetti delle relazioni tra Chiese Orientali Cattoliche e Chiesa latina.
2.
L’ascolto
del grido dei poveri.
3.
La
missione nell’ambiente digitale.
4.
La
revisione della Ratio Fundamentalis Institutionis Sacerdotalis [v. nota 2] in prospettiva
sinodale missionaria.
5.
Alcune
questioni teologiche e canonistiche intorno a specifiche forme ministeriali.
6.
La
revisione, in prospettiva sinodale e missionaria, dei documenti che
disciplinano le relazioni fra Vescovi, Religiosi, Aggregazioni ecclesiali.
7.
Alcuni
aspetti della figura e del ministero del Vescovo (in particolare: criteri di
selezione dei candidati all’episcopato, funzione giudiziale del Vescovo, natura
e svolgimento delle visite ad limina Apostolorum) in prospettiva sinodale missionaria.
8.
Il
ruolo dei Rappresentanti pontifici in prospettiva sinodale missionaria.
9.
Criteri
teologici e metodologie sinodali per un discernimento condiviso di questioni
dottrinali, pastorali ed etiche controverse.
10. La recezione dei frutti
del cammino ecumenico nel Popolo di Dio.
A questi Gruppi si
aggiunge la Commissione Canonistica, attivata d’intesa con il Dicastero per i
Testi Legislativi, a servizio delle innovazioni
necessarie nella normativa ecclesiastica, e il discernimento affidato al
Simposio delle Conferenze episcopali dell’Africa e del Madagascar intorno
all’accompagnamento pastorale di persone in situazione di matrimonio
poligamico. Il lavoro di questi Gruppi e Commissioni ha avviato la fase attuativa,
ha arricchito il lavoro della Seconda Sessione, e aiuterà il Santo Padre nelle
scelte pastorali e di governo.
Il processo sinodale
non si conclude con il termine dell’attuale Assemblea del Sinodo dei Vescovi,
ma comprende la fase attuativa. A tutte le Chiese locali chiediamo di
proseguire il loro quotidiano cammino con una metodologia sinodale di consultazione e discernimento, individuando
modalità concrete e percorsi formativi per realizzare una tangibile conversione
sinodale nelle varie realtà ecclesiali (Parrocchie, Istituti di vita consacrata
e Società di vita apostolica, Aggregazioni di Fedeli, Diocesi, Conferenze Episcopali,
raggruppamenti di Chiese, ecc.). Andrà anche prevista una valutazione dei
progressi compiuti in termini di sinodalità e di partecipazione di tutti i
battezzati alla vita della Chiesa. Alle Conferenze episcopali e ai Sinodi delle
Chiese sui
iuris
suggeriamo di dedicare persone e risorse per accompagnare il percorso di
crescita come Chiesa sinodale in missione e per mantenere i contatti con la
Segreteria Generale del Sinodo (cfr. EC 19 §§ 1 e 2). Ad essa chiediamo di
continuare a vigilare sulla qualità sinodale del metodo di lavoro dei Gruppi di
Studio.
Le parti del testo del
[Documento finale] sono cinque. La prima, intitolata Il cuore della
sinodalità,
delinea i fondamenti teologici. La seconda parte, dal titolo Insieme, sulla
barca, è dedicata all[e]
relazioni che edificano la comunità cristiana e danno forma alla missione
nell’intreccio di vocazioni, carismi e ministeri. La terza, «Gettate la rete», identifica tre
pratiche tra loro intimamente connesse: discernimento
ecclesiale, processi decisionali,
cultura della trasparenza, del
rendiconto e della valutazione. Segue una quinta parte, «Anch’io mando
voi»,
che permette di guardare al primo passo da compiere: curare la formazione di tutti, nel Popolo di Dio,
alla sinodalità missionaria.
Lo sviluppo del Documento Finale è guidato dai racconti
evangelici della Risurrezione. Con questo documento l’Assemblea riconosce e testimonia che
la sinodalità, dimensione costitutiva della Chiesa, è già parte dell’esperienza
di tante nostre comunità. Allo stesso tempo, suggerisce strade da percorrere,
pratiche da attuare, orizzonti da esplorare.
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La Sintesi che precede evidenzia il
contenuto dell’Introduzione del Documento
finale privato dell’involucro teologico e scritturistico, che serve a dargli
un aspetto di omelia.
Viene chiarito che il Documento finale costituisce un complesso di linee guida per una
revisione della normativa riguardante l’apparato ecclesiastico.
Viene posta in risalto l’importanza dei
tirocini sinodali che si faranno nelle realtà di base, nella fase attuativa di
tali linee guida, in particolare riguardo a tre pratiche: il discernimento
ecclesiale, i processi decisionali, la cultura della trasparenza,
del rendiconto e della valutazione. Questo lavoro richiede la formazione
di tutti, a partire da quella dei preti, alla sinodalità.
In
tutto il Documento finale le persone laiche vengono menzionate in venti
punti, indicandole come “laici e laiche” o “fedeli laici, uomini e
donne”, quindi con espressione inclusive dei due generi, per orientare verso
una maggiore loro integrazione nelle mansioni e nei processi decisionali ecclesiali.
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Note
[Ricerca mediante ChatGPT di OpenAI del 2-11-24]
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Nota: utilizzo il servizio di
AI [artificial intelligence = intelligenza artificiale] di OpenAI, al quale sono abbonato, per
rendere più veloce l’elaborazione di contenuti. Come avverte il gestore del
servizio, l’AI di ChatGPT di OpenAI, che è un sistema di ricerca, elaborazione
e generazione di testi molto evoluto in
grado di colloquiare con l’utente, può talvolta generare risposte non corrette.
Sono ciò che gli specialisti definiscono “allucinazioni” del sistema, analoghe
a quelle vissute anche dalle menti umane. Gli utenti sono quindi invitati a
verificare la correttezza delle risposte. In genere interrogo l’AI in materie
in cui ho almeno un’informazione di base. Dove le risposte prodotte presentano
evidenti incongruenze, ne verifico la correttezza, innanzi tutto utilizzando la
stessa AI che è in grado di svolgere bene questo controllo, e poi servendomi di
altre fonti, principalmente l’enciclopedia Treccani on line. Personalmente ho
studiato e pratico il diritto italiano, complesso di materie in cui ho
un’informazione più completa per ragioni professionali. Invito tuttavia i
lettori a svolgere un lavoro analogo, approfondendo, sia quanto alle risposte
generate dall’AI che trascrivo sia in genere quanto a tutto ciò che scrivo,
perché, come ho osservato, anche la mente umana incontra gli stessi problemi di
quella non umana, la cui architettura funzionale è modellata sulla prima. Il
testo tra parentesi quadre che inserisco nella trascrizione della risposta
generata dall’AI contiene mie correzioni basate su altre fonti. Le correzioni
generate dalla stessa AI a seguito di mie richieste di verifica sono invece
inserite nel testo senza evidenziazione.
OpenAI ha avvertito gli
abbonati al servizio che l’interazione tra loro e l’AI contribuisce ad addestrarla.
Ho potuto constatare un rapido e continuo miglioramento di prestazioni dell’algoritmo
da quando ho iniziato servirmene.
………………………….
1. Il documento "Ratio Fundamentalis Institutionis Sacerdotalis [=Principi
Fondamentali della Formazione Sacerdotale]
Il documento **"Ratio Fundamentalis Institutionis
Sacerdotalis"** è un testo ufficiale della Chiesa Cattolica che stabilisce
le linee guida per la formazione dei sacerdoti. Tradotto in italiano come
**"Principi Fondamentali della Formazione Sacerdotale "**,
questo documento è emesso dalla **Congregazione per il Clero** (oggi parte del
**Dicastero per il Clero**) ed è pensato per fornire un quadro di riferimento
universale per la preparazione dei seminaristi in tutto il mondo.
Ecco alcuni aspetti
chiave del documento:
1. **Obiettivo**:
Stabilisce i principi fondamentali per garantire una formazione integrale,
spirituale, intellettuale e pastorale dei futuri sacerdoti.
2. **Struttura**: La
Ratio definisce le varie fasi della formazione sacerdotale, che comprendono la
fase propedeutica, la formazione filosofica, la formazione teologica, e anche
la formazione pastorale e permanente.
3. **Adattamento
locale**: Sebbene la Ratio sia un documento universale, ogni Conferenza
Episcopale nazionale è chiamata a redigere la propria versione della Ratio (ad
esempio, la "Ratio Nationalis"), che tenga conto delle specificità
culturali e pastorali del proprio contesto.
4. **Aggiornamento**:
L'ultima versione della *Ratio Fundamentalis*, pubblicata nel **2016**, è
intitolata *“Il dono della vocazione presbiterale”*. Ha introdotto nuove linee
guida per rispondere alle sfide contemporanee della Chiesa e per formare sacerdoti
più consapevoli e preparati al servizio pastorale.
Questo documento è
essenziale per comprendere come la Chiesa organizza e dirige la formazione di
coloro che si preparano al sacerdozio, al fine di garantire che i futuri
sacerdoti siano adeguatamente formati per le loro responsabilità pastorali e
spirituali.
2.Discernimento comunitario. [Negli sviluppi delle prassi comunitarie basate sul] pensiero di Sant'Ignazio di Loyola esiste
la pratica del “discernimento comunitario”, che è una procedura decisionale
intrapresa da un gruppo o comunità, tipicamente nella tradizione gesuita, con
l'obiettivo di cercare la volontà di Dio collettivamente. Questa pratica
integra vari elementi, tra cui la riflessione personale e comunitaria, il
confronto sincero, la preghiera e, soprattutto, la meditazione sulle Sacre
Scritture.
Il discernimento
comunitario si basa sui principi degli *Esercizi Spirituali* di Sant'Ignazio,
dove l'ascolto dello Spirito Santo è centrale. Il processo implica il vagliare
le opzioni alla luce della fede, cercando di sintonizzarsi con i movimenti
interiori che segnalano la consolazione e la desolazione. Questo metodo aiuta
il gruppo a comprendere quale direzione sia più conforme alla volontà divina e
al bene comune.
La meditazione sulle Scritture ha un ruolo
importante, perché fornisce un contesto spirituale e una fonte di ispirazione e
saggezza per illuminare le decisioni da prendere, mantenendo i partecipanti in
una dimensione di ascolto e apertura al messaggio divino.
Nel libro degli
*Esercizi Spirituali* di Sant'Ignazio di Loyola, il tema del
"discernimento" è trattato soprattutto in un contesto individuale, e
il discernimento comunitario come pratica specifica non è esplicitamente
descritto in modo dettagliato. Tuttavia, i principi delineati da Ignazio nei
suoi esercizi hanno ispirato e gettato le basi per lo sviluppo della pratica
del discernimento comunitario all'interno della tradizione gesuita e delle
comunità religiose.
Le sezioni degli *Esercizi Spirituali* che
riguardano il discernimento degli spiriti (come la Seconda Settimana) possono
essere considerate fondamentali per comprendere il processo decisionale anche
in contesti comunitari. In particolare:
1. **Regole per il
discernimento degli spiriti** (Prima e Seconda Settimana): qui Ignazio descrive
come riconoscere la consolazione e la desolazione e come queste influenzano la
scelta di un corso di azione, fornendo criteri per capire la volontà di Dio.
2. **Contemplazione per
ottenere amore** (Quarta Settimana): include l'aspetto del riflettere e agire
sull'amore di Dio, che può servire da base per un confronto comunitario.
3. **Esercizi di
elezione**: queste sezioni, sebbene pensate principalmente per il discernimento
personale, forniscono linee guida che possono essere adattate a contesti
collettivi, dove il gruppo cerca di scegliere il meglio in armonia con la
volontà divina.
Il discernimento comunitario, come lo si
conosce oggi, si è sviluppato a partire dall'applicazione pratica di questi
principi nei secoli, man mano che la Compagnia di Gesù e altre comunità hanno
integrato la dimensione comunitaria nella ricerca del volere di Dio.
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Mario Ardigò – Azione Cattolica in San Clemente papa – Roma, Monte Sacro,
Valli