Pedagogia geriatrica
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Ecco l'elenco aggiornato dei capi di Stato e di governo attualmente in carica, nati prima del 10 novembre 1954, ordinati per età crescente:
1. **Kassym-Jomart Tokayev** (Kazakistan)
- *Data di nascita*: 17 maggio 1953
- *Data di nomina*: 20 marzo 2019
2. **Xi Jinping** (Cina)
- *Data di nascita*: 15 giugno 1953
- *Data di nomina*: 14 marzo 2013
3. **Vladimir Putin** (Russia)
- *Data di nascita*: 7 ottobre 1952
- *Data di nomina*: 7 maggio 2012
4. **Cyril Ramaphosa** (Sudafrica)
- *Data di nascita*: 17 novembre 1952
- *Data di nomina*: 15 febbraio 2018
5. **João Lourenço** (Angola)
- *Data di nascita*: 5 marzo 1954
- *Data di nomina*: 26 settembre 2017
6. **Filipe Nyusi** (Mozambico)
- *Data di nascita*: 9 febbraio 1959
- *Data di nomina*: 15 gennaio 2015
7. **Denis Sassou Nguesso** (Repubblica del Congo)
- *Data di nascita*: 23 novembre 1943
- *Data di nomina*: 25 ottobre 1997
8. **Joe Biden** (Stati Uniti d'America)
- *Data di nascita*: 20 novembre 1942
- *Data di nomina*: 20 gennaio 2021
9. **Emmerson Mnangagwa** (Zimbabwe)
- *Data di nascita*: 15 settembre 1942
- *Data di nomina*: 24 novembre 2017
10. **Muhammadu Buhari** (Nigeria)
- *Data di nascita*: 17 dicembre 1942
- *Data di nomina*: 29 maggio 2015
11. **Teodoro Obiang Nguema Mbasogo** (Guinea Equatoriale)
- *Data di nascita*: 5 giugno 1942
- *Data di nomina*: 3 agosto 1979
12. **Alassane Ouattara** (Costa d'Avorio)
- *Data di nascita*: 1º gennaio 1942
- *Data di nomina*: 4 dicembre 2010
13. **Hage Geingob** (Namibia)
- *Data di nascita*: 3 agosto 1941
- *Data di nomina*: 21 marzo 2015
14. **Sergio Mattarella** (Italia)
- *Data di nascita*: 23 luglio 1941
- *Data di nomina*: 3 febbraio 2015
15. **Yoweri Museveni** (Uganda)
- *Data di nascita*: 15 agosto 1944
- *Data di nomina*: 29 gennaio 1986
16. **Nana Akufo-Addo** (Ghana)
- *Data di nascita*: 29 marzo 1944
- *Data di nomina*: 7 gennaio 2017
17. **Alexander Van der Bellen** (Austria)
- *Data di nascita*: 18 gennaio 1944
- *Data di nomina*: 26 gennaio 2017
18. **Isaias Afwerki** (Eritrea)
- *Data di nascita*: 2 febbraio 1946
- *Data di nomina*: 24 maggio 1993
19. **Nicos Anastasiades** (Cipro)
- *Data di nascita*: 27 settembre 1946
- *Data di nomina*: 28 febbraio 2013
20. **Michel Aoun** (Libano)
- *Data di nascita*: 30 settembre 1933
- *Data di nomina*: 31 ottobre 2016
21. **Mahmoud Abbas** (Palestina)
- *Data di nascita*: 26 marzo 1935
- *Data di nomina*: 15 gennaio 2005
22. **Paul Biya** (Camerun)
- *Data di nascita*: 13 febbraio 1933
- *Data di nomina*: 6 novembre 1982
Questo elenco include i leader nati prima del 10 novembre 1954, attualmente in carica, con le rispettive date di nascita e di nomina.
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Inserisco nell’intenso programma che sto sviluppando sul cattolicesimo democratico, sulla democrazia dell’Unione Europea, sul rapporto Draghi e sullo sviluppo della nuova sinodalità ecclesiale nella nostra Chiesa alcune considerazioni su un tema che mi sta particolarmente a cuore, anche perché mi riguarda direttamente, vale a dire quello della formazione permanente nelle cose della fede e della politica democratica delle persone adulte e, in particolare di quelle anziane (vedi alla nota 2 alcune sintetiche informazioni su questa età della vita secondo le vedute della medicina contemporanea).
Si tratta di un campo in cui in genere non si programmano specifiche attività nelle realtà di base, in particolare nelle parrocchie, sia per la carenza di formatori, per cui si preferisce indirizzarli verso le persone più giovani, sia per la scarsa consapevolezza dell’importanza di curare l’aggiornamento della propria formazione da parte della gente adulta. Così può accadere di constatare che persone piuttosto avanti con gli anni fanno domande sulla nostra fede che si sentono al catechismo per la Cresima e sulle maggiori questioni civili manifestano visioni superficiali e poco consapevoli delle dinamiche sociali reali. E ciò che si organizza per queste fasce d’età in religione ha in genere più che altro un’impronta devozionale che di solito viene collegata alla mentalità delle donne anziane, anche se in questi anni hanno cominciato ad affacciarsi alla terza età le ragazze degli anni ’70, protagoniste dell’eclatante rivoluzione culturale e antropologica che si sviluppò in quegli anni. Lo stesso è, naturalmente, anche per gli uomini, ma per essi si dà per scontato un certo attenuarsi della frequenza ecclesiale, mentre non così per le coetanee. Tuttavia la sociologia che studia i nostri fenomeni religiosi sta da qualche anno rilevando una crescente disaffezione delle donne adulte verso la vita attiva ecclesiale, al pari di quello che si rilevava per i maschi.
Nella nostra parrocchia si è in un delicato momento di passaggio.
Al preciso scoccare dei nove anni dalla nomina il nostro parroco, don Remo, è stato improvvisamente trasferito ad occuparsi di un’altra emergenza ecclesiale, proprio come quando fu inviato tra noi, in un tempo molto difficile per la nostra parrocchia, che, malgrado il molto che s’è fatto, non è del tutto superato. Ciò è avvenuto in modo assolutamente non sinodale, senza osservare le linee guida del nuovo recente statuto dei consigli pastorali parrocchiali della diocesi romana, deliberato dal Papa stesso, che prevedono un coinvolgimento di quegli organismi nelle fasi di avvicendamento tra parroci. Da pochi mesi, superate progressivamente le acute tensioni che avevano finito per paralizzarlo, erano riprese le attività del nuovo Consiglio pastorale parrocchiale e, se si fosse potuto, sarebbe stato meglio prorogare di un po’ la missione di don Remo tra noi. Nonostante la lodevole buona volontà e l’ammirevole dedizione degli altri preti della parrocchia, non è facile sostituire un pastore con le doti di organizzatore gentile ma efficace come don Remo. Ma tant’è, dobbiamo fare i conti con una decisione che è stata presa ed eseguita in quattro e quattr’otto, come si suol dire.
Sono ancora poche le persone laiche coinvolte nell’animazione della parrocchia, poche decine, perlopiù incaricate delle persone più piccole. Siamo piuttosto carenti della gente della fascia d’età tra i trenta e i cinquanta, che in genere costituisce il nerbo delle organizzazioni sociali. Gente che ha la forza fisica e, insieme, l’esperienza del mondo per potere essere un valido punto di riferimento sia per le persone più giovani come anche per quelle più anziane. Queste ultime hanno in genere una grande dote: hanno più tempo libero da impegni di lavoro e di famiglia e possono assicurare una presenza più assidua di chi lavora e si deve occupare delle figlie e di figli dell’età più giovane.
È chiaro, però che il coinvolgimento delle persone adulte non può farsi con lo spirito con cui ci si occupa delle persone più piccole. Occorre procedere secondo i criteri della nuova sinodalità che negli ultimi anni, in particolare dal 2018, ci viene proposta in varie sedi, innanzi tutto nel Magistero di papa Francesco, della quale, però, si deve fare tirocinio, perché non basta leggerne o parlarne tenendosi sulle generali.
In Europa occidentale le persone anziane sono una fascia d’età che conta, perché molto numerosa rispetto al totale della popolazione, e questa è una differenza molto sensibili rispetto a ciò che accade in altre parti del mondo, in particolare nella vicina Africa, ma anche in Asia, Giappone escluso, che segue le tendenze degli europei. Conta anche politicamente, e anche nella politica ecclesiale: il Papa Francesco è un “grande anziano”, secondo le classificazioni della geriatria corrente. Ma anche l’età media del clero europeo è piuttosto alta. A messa abbondano le teste bianche o brizzolate.
Una ricerca sui capi di stato e di governo del mondo, come quella di cui ho dato conto all’inizio, evidenzia che tre dei quattro regimi politici più influenti nel mondo, quello statunitense, quello russo e quello cinese, sono diretti da ultrasettantenni, e anche il nostro Presidente della Repubblica è un “grande anziano”.
Così, nel formulare progetti di attività parrocchiali per il “dopo don Remo” sarebbe il caso di pensare a un programma dedicato specificamente alla formazione delle persone adulte, in particolare integrandovi anche l’autoformazione nel quadro di gruppi sinodali. Facendo tesoro delle sia pur limitate esperienze sinodali vissute nella nostra parrocchia, in particolare nella primavera del 2022, durante la fase di consultazione propedeutica alla 16ª Assemblea generale del Sinodo dei vescovi sulla sinodalità che si è conclusa lo scorso 26 ottobre, con l’approvazione del Documento finale (che ho iniziato a sintetizzare e commentare nei giorni scorsi), è consigliabile partire cercando di lavorare per piccoli gruppi, di non più di una trentina di persone di fasce d’età, formazione scolastica e cultura omogenee, cominciando con chi mostra il profilo adatto per animare l’autoformazione. Un nucleo di questo tipo potrebbe essere organizzato come gruppo di lettura, con la possibilità di incontrarsi sia in presenza che in video conferenza, come facemmo nel gruppo parrocchiale di Azione Cattolica ai tempi della segregazione casalinga durante l’emergenza per il Covid-19. La sinodalità implica di sapersi confrontare anche con posizioni differenti e addirittura in contrasto, senza pretendere l’uniformità secondo le indicazioni date di volta in volta da chi svolge il ministero di pastore, cosa alla quale non si è molto abituati nella nostra Chiesa.
L’orientamento di sopire le manifestazioni di conflitto, a prezzo di una certa ipocrisia ecclesiale, ha determinato la disaffezione di diverse fasce d’età, giungendo a minacciare la tradizione intergenerazionale della nostra fede. Esso si è protratto molto a lungo, per circa una generazione (vedi nota 3), durante il lungo regno dei due Papi che hanno regnato prima dell’attuale.
Mario Ardigò – Azione cattolica in San Clemente papa – Roma, Monte Sacro, Valli
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Note
[Ricerca mediante ChatGPT di OpenAI del 9-11-24]
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Nota: utilizzo il servizio di AI [artificial intelligence = intelligenza artificiale] di OpenAI, al quale sono abbonato, per rendere più veloce l’elaborazione di contenuti. Come avverte il gestore del servizio, l’AI di ChatGPT di OpenAI, che è un sistema di ricerca, elaborazione e generazione di testi molto evoluto in grado di colloquiare con l’utente, può talvolta generare risposte non corrette. Sono ciò che gli specialisti definiscono “allucinazioni” del sistema, analoghe a quelle vissute anche dalle menti umane. Gli utenti sono quindi invitati a verificare la correttezza delle risposte. In genere interrogo l’AI in materie in cui ho almeno un’informazione di base. Dove le risposte prodotte presentano evidenti incongruenze, ne verifico la correttezza, innanzi tutto utilizzando la stessa AI che è in grado di svolgere bene questo controllo, e poi servendomi di altre fonti, principalmente l’enciclopedia Treccani on line. Personalmente ho studiato e pratico il diritto italiano, complesso di materie in cui ho un’informazione più completa per ragioni professionali. Invito tuttavia i lettori a svolgere un lavoro analogo, approfondendo, sia quanto alle risposte generate dall’AI che trascrivo sia in genere quanto a tutto ciò che scrivo, perché, come ho osservato, anche la mente umana incontra gli stessi problemi di quella non umana, la cui architettura funzionale è modellata sulla prima. Il testo tra parentesi quadre che inserisco nella trascrizione della risposta generata dall’AI contiene mie correzioni basate su altre fonti. Le correzioni generate dalla stessa AI a seguito di mie richieste di verifica sono invece inserite nel testo senza evidenziazione.
OpenAI ha avvertito gli abbonati al servizio che l’interazione tra loro e l’AI contribuisce ad addestrarla. Ho potuto constatare un rapido e continuo miglioramento di prestazioni dell’algoritmo da quando ho iniziato servirmene.
Recentemente è stata introdotta l’opzione di consentire a ChatGPT di accedere direttamente ai contenuti sul WEB. Ho constatato però che in questa modalità attualmente l’algoritmo risulta meno affidabile e che può generare incongruenze alcune delle quali sono immediatamente riconoscibili a una mente umana.
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1.Pedagogia
La **pedagogia** è il campo di studio che si occupa dell'educazione e della formazione degli individui, con particolare attenzione ai metodi e ai processi attraverso i quali avviene l'apprendimento. Essa analizza e sviluppa le pratiche educative, esplorando teorie, principi e strategie per promuovere uno sviluppo integrale della persona.
La pedagogia può essere intesa come una scienza multidisciplinare che integra contributi dalla psicologia, dalla filosofia, dalla sociologia e da altre discipline per comprendere meglio come gli esseri umani apprendono e come le pratiche educative possono essere ottimizzate per favorire la crescita cognitiva, emotiva, sociale e morale.
2. Geriatria
La **geriatria** è il ramo della medicina che si occupa della salute e della cura degli anziani. Il suo campo di indagine comprende la prevenzione, la diagnosi, il trattamento e la gestione delle malattie e delle condizioni associate all'invecchiamento. La geriatria si focalizza sul miglioramento della qualità della vita delle persone anziane, affrontando le loro particolari esigenze mediche e psicologiche.
Questo campo di studio si distingue per un approccio olistico che considera le comorbidità, la politerapia (l'uso simultaneo di più farmaci), l'autonomia funzionale, e le implicazioni psicologiche e sociali dell'invecchiamento. I geriatri lavorano per ritardare o ridurre il declino funzionale, promuovere la salute e il benessere complessivo, e supportare le famiglie e i caregiver nel processo di assistenza.
La geriatria si differenzia dalla **gerontologia**, che è lo studio più ampio dell'invecchiamento dal punto di vista biologico, psicologico e sociale, mentre la geriatria si concentra più strettamente sugli aspetti medici e clinici legati all'anziano.
La **geriatria** si occupa prevalentemente delle persone anziane, generalmente a partire dai **65 anni di età**. Tuttavia, con l'aumento dell'aspettativa di vita e il miglioramento delle condizioni di salute, la soglia di età considerata "anziana" può variare.
Secondo alcune fonti e organizzazioni mediche, come la **Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG)**, oggi si tende a considerare "anziane" le persone a partire dai **75 anni**, poiché un 65enne attuale ha una forma fisica e cognitiva paragonabile a quella di un 40-45enne di alcune decadi fa.
La geriatria si occupa non solo dell'età cronologica, ma anche delle **condizioni fisiche e cognitive** del paziente, per cui individui più giovani, come persone di 55-60 anni con problematiche legate all'invecchiamento o malattie tipiche della senescenza, potrebbero necessitare di cure geriatriche.
Le distinzioni nelle fasce d'età geriatriche si utilizzano per comprendere meglio le diverse esigenze sanitarie e sociali degli anziani. Ecco una descrizione delle categorie principali con le fasce d'età a cui si riferiscono:
1. **Anziani giovani (o "giovani anziani")**:
- **Fascia d'età**: generalmente dai **65 ai 74 anni**.
- **Caratteristiche**: questa categoria include persone che, pur essendo considerate anziane, tendono ad avere una buona autonomia funzionale e uno stato di salute relativamente buono. Possono essere attive dal punto di vista sociale e lavorativo e, spesso, presentano solo i primi segni del naturale processo di invecchiamento.
2. **Anziani adulti**:
- **Fascia d'età**: generalmente dai **75 agli 84 anni**.
- **Caratteristiche**: in questa fascia, le persone iniziano a presentare più frequentemente condizioni croniche e una maggiore necessità di controlli medici e supporto. Il livello di autonomia può variare ampiamente, con alcuni individui ancora attivi e indipendenti, mentre altri iniziano a dipendere maggiormente dall'assistenza.
3. **Grandi anziani** (o "anziani molto avanzati"):
- **Fascia d'età**: **85 anni e oltre**.
- **Caratteristiche**: questo gruppo comprende persone che spesso affrontano un maggior numero di sfide legate alla salute, tra cui fragilità, problemi cognitivi, e ridotta capacità funzionale. La necessità di assistenza può essere significativa, sia per l'assistenza domiciliare che per il ricovero in strutture di cura. Sono più soggetti a condizioni geriatriche complesse come la sindrome da fragilità, la demenza e la multimorbilità.
Questa suddivisione in categorie aiuta i medici, i geriatri e gli operatori sanitari a personalizzare l'approccio alle cure e a sviluppare piani di trattamento e supporto che rispondano meglio alle esigenze specifiche di ciascun gruppo.
3. Il tempo di “una generazione”
Il concetto di **"una generazione"** si riferisce all'intervallo di tempo medio tra la nascita di una generazione e la nascita della successiva. Questo intervallo varia a seconda delle epoche e delle culture, ma in termini generali si stima che **una generazione corrisponda a circa 20-30 anni**.
Ecco una spiegazione più dettagliata:
- **Antropologia e storia**: in passato, quando le famiglie tendevano ad avere figli più giovani e l'aspettativa di vita era più breve, una generazione poteva essere considerata più vicina ai **20-25 anni**. Questo era tipico nelle società agricole o tradizionali, dove le persone si sposavano e avevano figli in età più precoce.
- **Società moderna**: nei paesi industrializzati e nelle società moderne, l'età media per avere figli si è spostata più avanti, portando la durata di una generazione a circa **25-30 anni**.
In sintesi, la durata di una generazione è generalmente compresa tra **20 e 30 anni**, con una media che oggi tende a stabilirsi intorno ai **25-30 anni**, riflettendo cambiamenti sociali e demografici come l'innalzamento dell'età per il matrimonio e la genitorialità.