ELEZIONI POLITICHE 2022
Appunti
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Da La Repubblica del 19-8-22 – Giovanni De Luna [storico], Il passato ritorna, l’antifascismo rivive
Anche questa campagna elettorale avvelena i concetti per piegarli a un loro uso strumentale, trasformandoli in randelli da dare sul groppone agli avversari politici. Nonostante che il binomio guerra/ pandemia abbia obbligato tutti a un bagno di umiltà e a riconsiderare l’importanza dei fatti, anche in questa estate italiana vengono quindi riproposti vecchi cliché [parola francese che significa “frase fatta, senza veri agganci a ciò di cui si sta parlando” – nota mia], in uno scontro di narrazioni che sembra ignorare volutamente i fatti.
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Ora con i sondaggi che danno la vittoria a Fratelli d’Italia [partito politico che partecipa alle elezioni politiche di quest’anno presentando propri candidati per la Camera dei deputati e il Senato e che ha nel proprio simbolo la figura della fiamma tricolore, che era utilizzata anche nel simbolo del partito politico Movimento Sociale Italiano, fondato, dopo l’ultima guerra mondiale (finita nel 1945), anche da esponenti della fascista Repubblica Sociale Italiana (1943-1945) – nota mia], è normale che anche termini come fascismo e antifascismo siano al centro di distorsioni che gli opposti schieramenti si affannano ad alimentare. Così si se si sente qualcuno proclamare che l’antifascismo è morto, si tende ad arruolarlo nelle file del centro destra; e viceversa, quando si sente evocare come imminente un pericolo fascista, si pensa che il nostro interlocutore sia un elettore del centrosinistra. Se c’è una certezza, per chi studia il fascismo italiano nella concretezza della sua esperienza storica, quella tra il 1919 e il 1945, è che il regime mussoliniano è stato indissolubilmente legato al Novecento e alla massificazione della politica che quel secolo ha proposto come proprio segno distintivo.
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L’uso della violenza politica, ad esempio, secondo le più recenti tendenze storiografiche, non fu solo una risorsa di cui il fascismo si servì alle origini come di una efficace strategia per la presa del potere, diventando anzi una pratica identitaria che attraversa l’arco dell’intero ventennio, raggiungendo un picco tra il 1938-1939, ben prima dell’entrata in guerra. Da questo punto di vista, oggi la violenza come strumento politico non sembra appartenere all’universo della destra che si accinge a vincere le elezioni e resta confinata in poche frange estremiste il cui peso elettorale è praticamente nullo.
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Se la violenza, per ora, è assente, ci sono altri elementi, comuni sia al fascismo mussoliniano che all’universo politico culturale delle destre di oggi come, ad esempio, le diffuse pulsioni biopolitiche. La fisicità della politica mussoliniana è stata recentemente rivisitata da studi che, con grande efficacia, nella “bonifica umana” tentata dal fascismo hanno evidenziato la variante totalitaria e razzista del progetto ottocentesco di “fare gli italiani”, con risvolti significativi non solo sul corpo fisico della nazione, ma anche su quello geografico, con un territorio “bonificato” anch’esso in un progetto volto a purificare la terra e gli uomini per ragioni in cui si intrecciavano interessi (la produzione agricola) e valori (la tutela della salute della stirpe).
E questa una direzione di ricerca che ci consente di apprezzare le radici lontane affiorate nelle destre di oggi che assumono tratti marcatamente biopolitici proprio in un momento in cui propongono un concetto di popolo come comunità omogenea, delimitata su base nazionale ed etnica è chiusa nei confronti di tutti quelli che si considerano stranieri.
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Dovremmo cercare di prepararci alle scelte da fare nelle prossime elezioni politiche con lo stesso impegno e la stessa sistematicità che mettiamo ogni giorno nella preghiera personale. Se la politica e espressione della carità in senso religioso, come insegna la dottrina sociale, ed è quindi importante per la nostra fede ed anche su di essa si sarà giudicati, nulla di meno le è dovuto da parte nostra.
Mi rivolgo a persone di fede, do la fede per presupposta. Altre volte mi sono rivolto a tutte le altre persone, ma ora no.
I maggiori quotidiani possono in genere essere ritenute fonti affidabili per informarsi sulle cose della politica, specialmente quando pubblicano interventi di persone competenti come lo storico Giovanni De Luna.
I cattolici italiani, poi, possono informarsi del tutto gratuitamente dalla versione sul WEB del quotidiano Avvenire, del quale la Conferenza Episcopale Italiana controlla una quota maggioritaria di proprietà, che riporta estesamente e fedelmente il magistero del Papa e dei vescovi italiani, e che è animato da giornalisti di alto livello culturale ed etico. La potete trovare gratuitamente a questo indirizzo:
De Luna ci avverte che in campagna elettorale la storia tende ad essere strumentalizzata e quindi anche distorta. Non rischiamo un nuovo regime fascista, perché non ci sono le condizioni storiche che lo resero possibile un secolo fa. E tuttavia l’idea di bonificare gli italiani e l’Italia rendendo dura la vita ai disperati che, come ora gli ucraini, non essendo di stirpe italiana arrivano da noi per salvarsi la vita o anche solo per scampare alla povertà di dove sono nati è espressione di un razzismo che politicamente fu anche del fascismo mussoliniano. Quest’ultimo, va detto, volle bonificare italiani ed Italia anche da altri “nemici” della Patria, ad esempio dalle persone di indole pacifica (in particolare voleva gli uomini tutti guerrieri, fin dall’infanzia), comprese anche le persone che lo erano per fedeltà evangelica, che disprezzava profondamente, socialisti e comunisti, liberali ecc. ecc., una lunga schiera, compresi tutti i popoli che era riuscito a sottomettere, e tra questi le persone di religione ebraica.
Il razzismo è oggi considerato un peccato molto grave dalla dottrina etica cattolica, una violazione del Quinto comandamento, che ordina di rispettare la vita delle altre persone.
Dal Compendio della dottrina sociale
433 La centralità della persona umana e la naturale attitudine delle persone e dei popoli a stringere relazioni tra loro sono gli elementi fondamentali per costruire una vera Comunità internazionale, la cui organizzazione deve tendere all'effettivo bene comune universale.Nonostante sia ampiamente diffusa l'aspirazione verso un'autentica comunità internazionale, l'unità della famiglia umana non trova ancora realizzazione, perché ostacolata da ideologie materialistiche e nazionalistiche che negano i valori di cui è portatrice la persona considerata integralmente, in tutte le sue dimensioni, materiale e spirituale, individuale e comunitaria. In particolare, è moralmente inaccettabile ogni teoria o comportamento improntati al razzismo e alla discriminazione razziale.
Nonostante quello che comunemente viene detto, le statistiche religiose rilevano che molti italiani rimangono legati all’etica cattolica e alla pratica sacramentale. Dunque l’elettorato cattolico conta. Sotto elezioni si cerca quindi di blandirlo, anche da candidati che in chiesa si vedono poco o mai e che però ora ci tengono a far mostra di un loro cristianesimo. Ma in che cosa si sostanzia, poi? Bisogna capirlo bene.
Non ci possiamo aspettare che i programmi dei partiti politici aderiscano in tutto all’etica cattolica, perché l’Italia non è fatta solo di cattolici. Ma da chi tiene a connotare il proprio programma come espressione anche di valori cristiani dobbiamo pretendere di più.
Siamo in tempo di guerra e le guerre producono profughi. Lo fummo anche noi italiani. La guerra in Ucraina dovrebbe avercene convinto di nuovo. Quante volte abbiamo trattato con durezza le persone che ci giungevano da territori in guerra di altri continenti, ritenendo superficialmente che cercassero di imbrogliarci con le loro storie di guerre lontane! Ma se così abbiamo fatto, lo abbiamo fatto in spregio della dottrina sociale che, soprattutto negli ultimi decenni è stata molto chiara e univoca.
Bisogna osservare che si è trattato di atteggiamenti politici che non sono stati esclusivi di governi solo di un certo orientamento, ma più o meno di tutti. E la paura dell’invasione di migranti diseredati è stata sfruttata sotto elezioni più o meno da tutti i partiti di governo. Chi era stato al governo magnificava le proprie soluzioni anti-migranti, chi voleva andarci, invece, le proprie proposte sempre anti-migranti. Ora, con i milioni di profughi dall’Ucraina che abbiamo accolto in Unione Europea, in massima parte in Polonia, si è visto che si poteva fare diversamente, e diversamente s’è fatto.
Si tratta di un tema che mette in questione la nostra coscienza di persone di fede al pari di quello dell’interruzione volontaria della gravidanza. In entrambi i casi, paradossalmente, ce la si prende con le persone che in società sono più deboli: chi fugge, chi sta crescendo per nascere, le donne. Senza pietà, senza misericordia. Ecco un valore molto importante che è in gioco.
Mario Ardigó – Azione Cattolica in San Clemente papa – Roma, Monte Sacro, Valli