INFORMAZIONI UTILI SU QUESTO BLOG

  Questo blog è stato aperto da Mario Ardigò per consentire il dialogo fra gli associati dell'associazione parrocchiale di Azione Cattolica della Parrocchia di San Clemente Papa, a Roma, quartiere Roma - Montesacro - Valli, un gruppo cattolico, e fra essi e altre persone interessate a capire il senso dell'associarsi in Azione Cattolica, palestra di libertà e democrazia nello sforzo di proporre alla società del nostro tempo i principi di fede, secondo lo Statuto approvato nel 1969, sotto la presidenza nazionale di Vittorio Bachelet, e aggiornato nel 2003.

  This blog was opened by Mario Ardigò to allow dialogue between the members of the parish association of Catholic Action of the Parish of San Clemente Papa, in Rome, the Roma - Montesacro - Valli district, a Catholic group, and between them and other interested persons to understand the meaning of joining in Catholic Action, a center of freedom and democracy in the effort to propose the principles of faith to the society of our time, according to the Statute approved in 1969, under the national presidency of Vittorio Bachelet, and updated in 2003.

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L’Azione Cattolica Italiana è un’associazione di laici nella chiesa cattolica che si impegnano liberamente per realizzare, nella comunità cristiana e nella società civile, una specifica esperienza, ecclesiale e laicale, comunitaria e organica, popolare e democratica. (dallo Statuto)

Italian Catholic Action is an association of lay people in the Catholic Church who are freely committed to creating a specific ecclesial and lay, community and organic, popular and democratic experience in the Christian community and in civil society. (from the Statute)

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  Scrivo per dare motivazioni ragionevoli all’impegno sociale. Lo faccio secondo l’ideologia corrente dell’Azione Cattolica, che opera principalmente in quel campo, e secondo la mia ormai lunga esperienza di vita sociale. Quindi nell’ordine di idee di una fede religiosa, dalla quale l’Azione Cattolica trae i suoi più importanti principi sociali, ma senza fare un discorso teologico, non sono un teologo, e nemmeno catechistico, di introduzione a quella fede. Secondo il metodo dell’Azione Cattolica cerco di dare argomenti per una migliore consapevolezza storica e sociale, perché per agire in società occorre conoscerla in maniera affidabile. Penso ai miei interlocutori come a persone che hanno finito le scuole superiori, o hanno raggiunto un livello di cultura corrispondente a quel livello scolastico, e che hanno il tempo e l’esigenza di ragionare su quei temi. Non do per scontato che intendano il senso della terminologia religiosa, per cui ne adotto una neutra, non esplicitamente religiosa, e, se mi capita di usare le parole della religione, ne spiego il senso. Tengo fuori la spiritualità, perché essa richiede relazioni personali molto più forti di quelle che si possono sviluppare sul WEB, cresce nella preghiera e nella liturgia: chi sente il desiderio di esservi introdotto deve raggiungere una comunità di fede. Può essere studiata nelle sue manifestazioni esteriori e sociali, come fanno gli antropologi, ma così si rimane al suo esterno e non la si conosce veramente.

  Cerco di sviluppare un discorso colto, non superficiale, fatto di ragionamenti compiuti e con precisi riferimenti culturali, sui quali chi vuole può discutere. Il mio però non è un discorso scientifico, perché di quei temi non tratto da specialista, come sono i teologi, gli storici, i sociologi, gli antropologi e gli psicologi: non ne conosco abbastanza e, soprattutto, non so tutto quello che è necessario sapere per essere un specialista. Del resto questa è la condizione di ogni specialista riguardo alle altre specializzazioni. Le scienze evolvono anche nelle relazioni tra varie specializzazioni, in un rapporto interdisciplinare, e allora il discorso colto costituisce la base per una comune comprensione. E, comunque, per gli scopi del mio discorso, non occorre una precisione specialistica, ma semmai una certa affidabilità nei riferimento, ad esempio nella ricostruzione sommaria dei fenomeni storici. Per raggiungerla, nelle relazioni intellettuali, ci si aiuta a vicenda, formulando obiezioni e proposte di correzioni: in questo consiste il dialogo intellettuale. Anch’io mi valgo di questo lavoro, ma non appare qui, è fatto nei miei ambienti sociali di riferimento.

  Un cordiale benvenuto a tutti e un vivo ringraziamento a tutti coloro che vorranno interloquire.

  Dall’anno associativo 2020/2021 il gruppo di AC di San Clemente Papa si riunisce abitualmente due martedì e due sabati al mese, alle 17, e anima la Messa domenicale delle 9. Durante la pandemia da Covid 19 ci siamo riuniti in videoconferenza Google Meet. Anche dopo che la situazione sanitaria sarà tornata alla normalità, organizzeremo riunioni dedicate a temi specifici e aperte ai non soci con questa modalità.

 Per partecipare alle riunioni del gruppo on line con Google Meet, inviare, dopo la convocazione della riunione di cui verrà data notizia sul blog, una email a mario.ardigo@acsanclemente.net comunicando come ci si chiama, la email con cui si vuole partecipare, il nome e la città della propria parrocchia e i temi di interesse. Via email vi saranno confermati la data e l’ora della riunione e vi verrà inviato il codice di accesso. Dopo ogni riunione, i dati delle persone non iscritte verranno cancellati e dovranno essere inviati nuovamente per partecipare alla riunione successiva.

 La riunione Meet sarà attivata cinque minuti prima dell’orario fissato per il suo inizio.

Mario Ardigò, dell'associazione di AC S. Clemente Papa - Roma

NOTA IMPORTANTE / IMPORTANT NOTE

SUL SITO www.bibbiaedu.it POSSONO ESSERE CONSULTATI LE TRADUZIONI IN ITALIANO DELLA BIBBIA CEI2008, CEI1974, INTERCONFESSIONALE IN LINGUA CORRENTE, E I TESTI BIBLICI IN GRECO ANTICO ED EBRAICO ANTICO. CON UNA FUNZIONALITA’ DEL SITO POSSONO ESSERE MESSI A CONFRONTO I VARI TESTI.

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domenica 1 marzo 2020

L’Italia, la fede cristiana e Covid19 - Italy, the Christian faith and Covid19

L'Italia, la fede cristiana e Covid19
-
Italy, the Christian faith and Covid19

Following is the English translation made with the help of Google translate




A Roma, Castel Sant’Angelo, a due passi da piazza San Pietro, sulla riva sinistra del Tevere, una fortezza fatta costruire dai Papi su un  grande monumento sepolcrale fatto edificare da antichi imperatori romani, è sormontato dalla statua di un angelo che rinfodera la spada. A Roma, Castel Sant’Angelo, a due passi da piazza San Pietro, sulla riva sinistra del Tevere, una fortezza fatta costruire dai Papi su un  grande monumento sepolcrale fatto edificare da antichi imperatori romani, è sormontato dalla statua di un angelo che rinfodera la spada. Rappresenta la fine di un’epidemia, che infierì nel Sesto secolo.
In Rome, Castel Sant'Angelo / Saint Angel Castle, a stone's throw from Piazza San Pietro, on the left bank of the Tiber, a fortress built by the Popes on a large sepulchral monument built by ancient Roman emperors, is surmounted by the statue of an angel that sword. In Rome, Castel Sant'Angelo, a stone's throw from Piazza San Pietro, on the left bank of the Tiber, a fortress built by the Popes on a large sepulchral monument built by ancient Roman emperors, is surmounted by the statue of an angel who  sheaths the sword. It represents the end of an epidemic, which raged in the Sixth century.




  Nel Nord Italia, da metà del gennaio scorso, sono stati individuati due focolai di una malattia virale sostenuta da un tipo di virus che ha ricevuto questo nome: Covid19. Si è diffusa in pochi piccoli comuni di provincia in Lombardia e Veneto, dove, chissà perché?, non ce la si aspettava, perché chi ci vive pensava di essere un po’ ai margini delle grandi correnti della globalizzazione, all’interno della quale scorrono da un capo all’altro del mondo i flussi maggiori di merci e persone, e dunque anche i contagi. La lezione che possiamo trarre da questa esperienza è che, ai tempi nostri, nessun luogo è veramente una periferia, nessun luogo è veramente remoto  da un altro.
  Gli epidemiologi italiani hanno scoperto che il virus circolava da noi qualche tempo prima di causare sintomi evidenti nella popolazione. E’ un agente infettante invisibile ai nostri occhi, misura pochi nanometri (miliardesimi di metro), ed è costituito da un filo di informazioni genetiche codificate, denominato RNA, avvolto in un involucro fatto di proteine. E’ molto diverso da noi, perché non è fatto di cellule. E’  vita, non è vita? Di fatto entra  nelle nostre vite, come tutti gli altri virus, per la precisione entra nelle nostre cellule, ne modifica il funzionamento e da lì dentro si replica ed esce dai nostri corpi proiettato nell’ambiente all’interno di minuscole particelle di umidità le quali, se riescono a trovare una via d’accesso in un altro organismo, continuano quel processo che dal nostro  punto di vista è malattia, ma che nella biochimica del  virus è qualcosa di analogo alla nostra vita.
  Quel virus rientra in quei pericoli da agenti invisibili che sono coinvolti nei nostri pensieri sul soprannaturale, anche se è sicuramente parte della natura: non c’è nulla di magico in ciò che esso è, e non è un qualche dio. E' natura, proprio come anche noi lo siamo: è proprio per questo che può entrare nelle nostre cellule.  
  Che cosa ci figuriamo quando pensiamo a un dio? Qualcuno o qualcosa di invisibile e che produce effetti senza che si possa fare nulla per contrastarli, salvo cercare di accattivarsi la compiacenza o la misericordia di chi o ciò che li produce. Il rito religioso è stato storicamente sviluppato a questi fini. Un dio viene pregato  anche a quello scopo, per placarne l’ira. Ma perché ce l’ha con noi? Le religioni ne hanno date tante spiegazioni, che risentono dell’idea che ci si  è fatta del dio che si vuole placare. Anche noi cristiani siamo convinti di poter influire in quel modo sul nostro  soprannaturale. Ma, ve lo dico sinceramente, non vi farei troppo affidamento.E poi, la nostra immagine del divino non è quella di una potenza capricciosa, e capricciosa anche nella sua crudeltà. 
  A Roma, Castel Sant’Angelo, a due passi da piazza San Pietro, sulla riva sinistra del Tevere, una fortezza fatta costruire dai Papi su un  grande monumento sepolcrale fatto edificare da antichi imperatori romani, è sormontato dalla statua di un angelo che rinfodera la spada. L’opera deriva da una visione soprannaturale che ebbe un Papa del Sesto secolo, durante una processione: egli, in base ad essa, appunto quella ritratta nella statua, immaginò la fine di un’epidemia di peste che a quell'epoca infuriava nella città, che effettivamente inaspettatamente si produsse. La malattia era stata dunque mandata dal Cielo?
 Quando ci troviamo di fronte a un qualche pericolo visibile originato dalla natura, ad esempio una bestia feroce che ci aggredisce, ragioniamo meglio sul da farsi. Di fronte all'invisibile, tutto diventa più difficile. In questi giorni Covid19  ci viene mostrato in fotografia, come una palletta con tanti braccetti rossi:  è un’immagine ripresa con microscopici elettronici. Non basterebbe un normale microscopio, perché il virus ha dimensioni sub-microscopiche.  Ci rimane invisibile. C’è, ma è veramente molto piccolo. Questo spiega perché proteggerci occhi, naso e bocca non gli impedisce del tutto la via: in quel modo cerchiamo di proteggerci solo dalle tracce di umidità che lo veicolano da un corpo all’altro. Solo con le tute integrali dei decontaminatori, che integrano anche una maschera facciale integrale e un respiratore, si può sbarrare la via al virus, ma solo finché si è nella tuta: già sfilandosela può accadere di contagiarsi, e allora occorre seguire speciali procedure per farlo. Inimmaginabile che lo si possa fare tutti e dappertutto.  Anche perché le conseguenze della malattia da Covid19 non impongono quella drastica e costosa precauzione.
  Infatti da  ciò che finora si è osservato, e le osservazioni non risalgono a prima dello scorso dicembre, il 90 dei malati ha sintomi lievi, in prevalenza simili a quelli di un raffreddore o, talvolta, di una congiuntivite. Il 10 % dei malati presenta però insufficienza respiratoria che richiede trattamenti sanitari più importanti, innanzi tutto una sorveglianza sanitaria più stretta per cogliere ulteriori aggravamenti, e questo può richiedere un ricovero ospedaliero ma non sempre, si può intervenire ad esempio somministrando ossigeno con una mascherina facciale a casa del paziente, come accade con altri malati che hanno problemi simili. In un 4% dei casi l’aggravarsi dell’insufficienza respiratoria richiede il ricovero in un reparto di terapia intensiva.  Alcuni pazienti infettati da Covid19 muoiono, come accade per ogni altra patologia. Il rischio di morte non è lo stesso per tutte le età. In coloro che hanno altre malattie può essere più grave. Un rischio di morte c’è per tutte le età, ma diventa più grave con il progredire dell’età. Come risulta dalla tabella qui sotto, la mortalità per chi ha meno di cinquant’anni è più o meno quella dell’influenza stagionale, causata da un altro virus, che storicamente è variata  da 0,1 a 0,5%



Dopo i sessant’anni la mortalità aumenta rapidamente.  Questo si osserva anche nell’influenza stagionale.
 Per l’influenza stagionale però ci sono da molti anni i vaccini, che prevengono il contagio o ne attenuano molto i sintomi. Ci sono categorie di persone, come i malati e gli anziani, ai quali in Italia il vaccino è somministrato presso gli studi dei medici di famiglia del tutto gratuitamente. Questo contribuisce a ridurre la mortalità dell’influenza stagionale, che comunque causa morti. Spesso le complicanze più temibili dell’influenza stagionale sono costituite da altre malattie provocate da batteri che aggrediscono il corpo del malato già debilitato dall’influenza virale. Quelle infezioni da batteri possono essere combattute con gli antibiotici. Covid19, invece, nei casi più gravi causa delle polmoniti virali che non possono essere fronteggiate con gli antibiotici: per guarire bisogna attendere la risposta immunitaria dell’organismo del paziente, la produzione di anticorpi, che in alcuni malati può tardare o essere insufficiente. Si cerca di favorirla con trattamenti medici, cercando nel frattempo, con altri trattamenti medici, di depotenziare il virus e di mantenere una ossigenazione minima nel paziente. Si tratta di un agente virale nuovo e per avere farmaci specifici contro di esso, in particolare un vaccino, occorrerà qualche mese. Poiché la malattia colpisce tante persone, le industrie farmaceutiche private saranno stimolate nella ricerca di quei farmaci e, parallelamente, si svilupperà la ricerca dei centri sanitari pubblici.
   Per quanto riguarda i rimedi  sanitari, in un’epidemia virale essi sono tanto più efficaci quanto più è evoluto e coordinato un sistema sanitario e quanto più esso diventa effettivamente disponibile a tutta la popolazione. La reazione sanitaria è infatti tanto più efficace quanto più largamente coinvolge in modo razionale e coordinato la popolazione di coloro che possono essere contagiati. L’efficacia della risposta sanitaria ad un’epidemia virale è quindi anche un importante problema politico.
  In uno stato tecnologicamente molto avanzato come gli Stati Uniti d’America, ad esempio, la sanità non raggiunge tutta la popolazione ed essa è estremamente più costosa che in Italia. La democrazia statunitense, la prima dell’era moderna, non è riuscita finora a produrre una sanità pubblica accessibile a tutta la popolazione, a differenza di ciò che, in varia misura, è stato realizzato negli stati membri dell'Unione Europea.
 In Italia, dal 1978, la sanità pubblica, che ha raggiunto livelli tecnologici paragonabili alle  migliori istituzioni sanitarie statunitensi, quindi le medicine, le visite mediche di base e specialistiche, i ricoveri, gli interventi ospedalieri, anche quelli maggiori, è quasi del tutto  gratuita per tutti, ed è completamente gratuita per chi vive al di sotto un certo livello di reddito familiare e per i malati gravi. Il contributo dovuto da chi vive al di sopra di un certo reddito e non è un malato grave  è solo una quota minima della spesa complessiva ed è, di solito, alla portata di tutte le famiglie. Questo tipo di sanità pubblica, che al di fuori dell’Europa ha pochi esempi analoghi e anche nell’Unione Europea non ha sempre quella estensione, è il modo migliore per affrontare un’epidemia virale. Gli italiani non sempre si rendono conto di quanto questo sia un grande privilegio in un mondo in cui in genere possono curarsi solo quelli che possono pagarsi le cure. Negli Stati Uniti d’America il Presidente Donald Trump ha contrastato duramente il tentativo fatto dal suo predecessore di introdurre un sistema di sanità pubblica che consentisse anche ai meno ricchi di accedere quasi gratuitamente alle cure per le malattie più gravi. Nel corso della campagna elettorale in corso laggiù è emerso che negli Stati Uniti d’America le medicine costano mediamente dieci volte più che in Italia. Recentemente si è data notizia che per un trasporto d'urgenza in ospedale, che in Italia è gratuito anche se vengono utilizzati automezzi attrezzati come centri mobili di rianimazione, è stato richiesto un corrispettivo di oltre 2.000 euro. Gli italiani che, in visita negli Stati Uniti d’America, si sono ammalati senza aver stipulato prima del viaggio un’assicurazione sanitaria, si sono visti consegnare conti stratosferici (rispetto ai costi italiani) per le cure sanitarie.  Ora, giustamente, negli Stati Uniti d’America si è preoccupati di ciò che potrebbe accadere nel caso di focolai da Covid19. Dal momento che la sorveglianza sanitaria non raggiunge vaste fasce di popolazione, non si può nemmeno essere veramente sicuri che non vi siano. Il sistema sanitario cinese, basato sui principi correnti in un ordinamento ancora improntato al socialismo, ha invece reagito molto efficacemente ad un pericolo sanitario che si presentava assai grave. Il governo, a tutti i livelli, ha organizzato in pochi giorni una vastissima strategia sanitaria che ha raggiunto centinaia di milioni di persone. Si tratta di un sistema sanitario di livello molto elevato, che sta condividendo con gli altri centri sanitari del mondo il risultato delle sue osservazioni e strategie cliniche, potenziando la risposta sanitaria a livello globale.
  La risposta sanitaria ad un’epidemia virale è  insomma tanto più efficace quanto più nessuno è lasciato solo ad arrangiarsi e quanto più ognuno ha fiducia nell’intervento della sanità pubblica e quindi ne segue scrupolosamente le indicazioni, fornendole anche informazioni veritiere sul proprio decorso clinico.
  Sul Covid19, allora, qui in Italia non dobbiamo inventarci nulla, non dobbiamo fare di testa nostra, ad esempio facendo inutili scorte alimentari e agendo da sciocchi facendo incetta di mascherine chirurgiche e di disinfettanti per mani. Le autorità sanitarie pubbliche (il Ministro della salute, il Presidente della nostra Regione, il Sindaco, a seconda delle dimensioni dei problemi) ci diranno a tempo debito che fare e come, sulla base delle indicazioni degli esperti di sanità pubblica. Nessuno sarà lasciato solo ad affrontare la sua malattia. In Italia al vertice di quegli esperti c’è l’Istituto Superiore di Sanità: ha un sito sul quale possiamo leggere tante informazioni utili e affidabili: www.iss.it . Ad esempio se, quando, dove e come indossare le mascherine chirurgiche, che sono perfettamente inutili all’aperto quando si cammina lontano dalla gente, e questo anche all’interno di un focolaio epidemico. Allo stato, nel Lazio sono raccomandate solo per chi  ha malattie virali che possono trasmettersi nell'aria ambiente, per chi è immunodepresso per patologia o trapianto o altra procedura clinica o medica e per coloro che assistono malati da patologie virali. Le mascherine facciali, tutte, non danno comunque, anche in quei casi, una protezione assoluta e il loro uso deve essere accompagnato dall’osservanza di altre prescrizioni igieniche. Ad esempio non proteggono gli occhi, e, in particolare le congiuntive, che possono essere attaccate dal virus.  Siccome gli sciocchi, colpiti da psicosi, hanno fatto incetta di mascherine, adesso non le trovano coloro ai quali sono state raccomandate. Ad alcuni malati, seguiti in ospedale, vengono comunque date in reparto, agli altri viene consigliato come fabbricarsene di artigianali:  è molto semplice.
 Il 26 febbraio la Regione Lazio ha diffuso le linee guida da osservare nella nostra Regione, che sono quelle che incollo in fondo.
 Ma, ritornando al tema che ho affrontato all’inizio, che significa questa infezione da Covid19 per la fede e, innanzi tutto, possiamo influirvi con la nostra fede o con pratiche religiose? Una volta si tentava di farlo, a volte provocando un aggravamento del contagio, sempre possibile quando, in un'epidemia da infezione che si trasmette nell'aria o per contatto tra persona e persona, si convoca una folla di persone, le quali per di più, ad esempio, sono invitate a toccare o addirittura baciare un qualche oggetto sacro. 
  Nell’Antico Testamento troviamo anche l’idea che le malattie siano una punizione dal Cielo. Ma, ad esempio, nel libro di Giobbe essa viene criticata. Gesù la respinse, dedicandosi, all'inizio della sua missione pubblica, alla guarigione di molti malati, senza distinguere in base alla loro fama religiosa. La medicina moderna opera in quello spirito. Realizza risultati che, ai tempi di Gesù, sarebbero sembrati miracoli. E' questa, in definitiva, la via che oggi dobbiamo seguire per provare a lenire i problemi dei sofferenti per malattia. Ad uno spirito religioso essa ha anche un significato per la sua fede.
  Certamente negli insegnamenti evangelici non appare la consapevolezza della lotta per la vita che travaglia la natura, studiata scientificamente dallo scorso Ottocento, ma che già emergeva dalle opere degli autori più antichi. Sotto questi aspetti essi sono primitivi.  Non danno una visione realistica della natura. Ma, in realtà, essi miravano a produrre un cambiamento di mentalità o di vita, non a dare lezioni scientifiche su come funziona la natura. Così, quando ci viene presentata come esempio di vita non ossessionata dal problemi del domani l’esistenza degli uccellini, che in realtà è travagliata dalle dure dinamiche di natura per le quali essa non è certamente spensierata, si deve cogliere il senso  per noi  di questo insegnamento, che è quello che per quanto cerchiamo di dannarci per accumulare, se non ci diamo da fare per stabilire l’agàpe tra noi, vale a dire migliori relazioni con gli altri, questo non ci salverà e non ci darà la felicità. E’ un insegnamento valido anche in questi tempi disturbati dal  Covid19.
    La nostra fede ci spinge a soccorrere e a cercare di guarire i malati, quindi ad affrontare collettivamente e solidalmente le malattie. E’ il modo migliore di farlo.  Questo serve anche ai soccorritori, Questo serve anche ai soccorritori, perché l’epidemia si combatte e si vince tutti insieme. Chi cerca di isolarsi, su piccola e grande scala (anche certi stati lo stanno facendo, e anche l’Italia aveva cominciato a farlo prima di essere più  di altri duramente colpita dal contagio), senza soccorrere gli altri, indebolisce la risposta globale al problema e, quindi, lo aggrava, e danneggia, in definitiva, anche se stesso. Ma come isolarsi da agenti infettanti piccoli solo pochi nanometri? E per questo che chi, scioccamente, affida tutto all'accaparramento di  mascherine e igienizzanti per mani, immaginando di salvarsi lasciando gli altri perire, si illude, come anche coloro che si affidano a cornetti rossi, scongiuri e altre pratiche magiche. Anche le nostre liturgie, senza coerenza e pervicacia sanitaria, cioè senza una efficace azione di soccorso e guarigione sull’esempio di Gesù ma secondo le buone prassi cliniche contemporanee, quindi senza misericordia e scienza,   in definitiva sembrano non servire a nulla, rimangono solo gesti e parole. Servono solo se ci spingono a fare come ci ha insegnato il Maestro.
  La medicina moderna però, se guidata da una politica saggia, e innanzi tutto da una politica che voglia salvare tutti, quindi da una politica democratica, è capace di salvare le moltitudini anche da epidemie virali, sostenute da agenti infettanti piccolissimi, a differenza invece da ciò che accade nei maggiori nostri santuari, nei quali,  a dispetto della loro fama taumaturgica, coloro  che sono considerati veramente miracolati sono pochissimi, in mezzo alle moltitudini che frequentano quei luoghi.

Mario Ardigò - Azione Cattolica in San Clemente papa - Roma, Monte Sacro, Valli.

Coronavirus
La Regione Lazio ha attivato tutte le misure per la tua sicurezza
C’è bisogno dell’attenzione di tutti e di seguire questi comportamenti fondamentali
1. Lavati spesso le mani.
2. Evita il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute.
3. non toccarti occhi, bocca e naso con le mani.
4. Copri la bocca e naso se starnutisci o tossisci.
5. CHIAMA I NUMERI DISPONIBILI, NON ANDARE INUTILMENTE AL PRONTO SOCCORSO.

Se hai febbre, tosse, dolori muscolari e se sei stato in una zona interessata dal focolaio, o sei entrato in contatto persone  provenienti da quelle zone, consulta al telefono i l tuo medico di base oppure chiama il 1500. se ha il prefisso telefonico 06 pui chiamare anche il numero 112. Per tutti gli altri prefissi del Lazio: 800.118.800.

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Italy, the Christian faith and Covid19

In northern Italy, since the middle of January, two outbreaks of a viral disease supported by a type of virus that has received this name have been identified: Covid19. It has spread to a few  small provincial municipalities in Lombardy and Veneto, where, who knows why?, was not expected, because those who live there thought they were a bit on the margins of the great currents of globalization, in which flow from one end of the world to the other the greatest streams of goods and people, and therefore also the infections. The lesson we can draw from this experience is that, in our times, no place is truly a periphery, no place is truly remote from another.
  Italian epidemiologists have discovered that the virus circulated with us some time before causing obvious symptoms in the population. It is an infectious agent invisible to our eyes, measuring a few nanometers (billionths of a meter), and consists of a thread of coded genetic information, called RNA, wrapped in a protein-made envelope. It is very different from us, because it is not made of cells. Is it life, isn't it life? In fact, it enters our lives, like all other viruses, to be precise it enters our cells, modifies its functioning and from there it replicates and exits our bodies projected into the environment inside tiny particles of humidity which , if they manage to find a way into another organism, they continue that process which from our point of view is disease, but which in the biochemistry of the virus is something analogous to our life.
  That virus is part of those dangers of invisible agents who are involved in our thoughts on the supernatural, even if it is certainly part of nature: there is nothing magical about what it is, and it is not some god. It is nature, just as we are too: it is precisely for this reason that it can enter our cells. 
  What do we imagine when we think of a god? Someone or something invisible and that produces effects without anything that can be done to counter them, except to try to win the complacency or mercy of who or what produces them. The religious rite has historically been developed for these purposes. A god is also prayed for that purpose, to appease his anger. But why is he angry with us? Religions have given  many explanations, which are affected by the idea that we made of the god we want to appease. We Christians too are convinced that we can influence our supernatural that way. But, I tell you honestly, I wouldn't rely on you too much. And then, our image of the divine is not that of a capricious power, and capricious even in its cruelty.
  In Rome, Castel Sant'Angelo / Saint Angel Castle, a stone's throw from Piazza San Pietro, on the left bank of the Tiber, a fortress built by the Popes on a large sepulchral monument built by ancient Roman emperors, is surmounted by the statue of an angel that sword. The work derives from a supernatural vision that a sixth century Pope had during a procession: he, based on it, precisely that portrayed in the statue, imagined the end of a plague epidemic that was raging in the city at that time , which actually unexpectedly occurred. Was the disease then sent from Heaven?
 When we are faced with some visible danger originating from nature, for example a ferocious beast that attacks us, we think better about what to do. In the face of the invisible, everything becomes more difficult. In these days Covid19 is shown to us in photography, like a small ball with many red arms: it is an image taken with electronic microscopics. A normal microscope would not be enough, because the virus has sub-microscopic dimensions. It remains invisible to us. There is, but it is really very small. This explains why protecting our eyes, nose and mouth does not completely prevent them from going: in that way we try to protect ourselves only from the traces of humidity that carry it from one body to another. Only with the full suits of the decontaminators, which also integrate a full face mask and a respirator, you can block the way to the virus, but only as long as you are in the suit: already removing it can happen to get infected, and then you need to follow special procedures to do it . Unimaginable that you can do it all and everywhere. Also because the consequences of the Covid disease19 do not require that drastic and expensive precaution.
  In fact, from what has been observed so far, and the observations do not go back to before last December, 90% of patients have mild symptoms, mainly similar to those of a cold or, sometimes, of conjunctivitis. However, 10% of patients suffer from respiratory failure which requires more important health treatments, first of all a closer health surveillance to seize further aggravations, and this may require hospitalization but not always, you can intervene for example by administering oxygen with a mask facial in the patient's home, as is the case with other patients who have similar problems. In 4% of cases, the worsening of respiratory insufficiency requires admission to an intensive care unit. Some patients infected with Covid19 die, as is the case with any other disease. The risk of death is not the same for all ages. In those who have other diseases it can be more serious. There is a risk of death for all ages, but it becomes more serious with advancing age. As shown in the table below, the mortality rate for those under 50 is more or less that of seasonal flu, caused by another virus, which historically has varied from 0.1 to 0.5%


 From sixty years onwards mortality  mortality increases rapidly. This is also observed in seasonal flu.
 For seasonal flu, however, there have been vaccines for many years, which prevent infection or greatly attenuate its symptoms. There are categories of people, such as the sick and the elderly, to whom in Italy the vaccine is administered at family doctors' offices completely free of charge. This helps to reduce the mortality of seasonal flu, which still causes deaths. Often the most fearful complications of seasonal flu are other diseases caused by bacteria that attack the patient's body already weakened by viral flu. Those bacterial infections can be fought with antibiotics. Covid19, on the other hand, in the most serious cases, causes of viral pneumonia that cannot be addressed with antibiotics: to heal, the patient's body's immune response must be awaited, the production of antibodies, which in some patients may be delayed or insufficient. We try to encourage it with medical treatments, while trying, with other medical treatments, to weaken the virus and maintain minimal oxygenation in the patient. It is a new viral agent and will take a few months to get specific drugs against it, especially a vaccine. As the disease affects many people, private pharmaceutical industries will be stimulated in the search for those drugs and, in parallel, the search for public health centers will develop.
   As for health remedies in a viral epidemic, they are all the more effective the more a health system has evolved and coordinated and the more it actually becomes available to the whole population. The health reaction is in fact all the more effective the more it involves the population of those who can be infected in a rational and coordinated way. The effectiveness of the health response to a viral epidemic is therefore also an important political problem.
  In a technologically very advanced state such as the United States of America, for example, health care does not reach the whole population and it is extremely more expensive than in Italy. US democracy, the first of the modern era, has so far failed to produce public health accessible to the whole population, unlike what has been achieved to varying degrees in the member states of the European Union.
  In Italy, since 1978, public health, which has reached technological levels comparable to the best US health institutions, therefore medicines, basic and specialist medical visits, hospitalizations, hospital interventions, even major ones, is almost completely free for everyone, and it is completely free for those who live below a certain level of family income and for the seriously ill. The contribution due by those who live above a certain income and is not a seriously ill patient is only a minimal share of the total expenditure and is usually within the reach of all families. This type of public health, which has few similar examples outside Europe and does not always have that extension in the European Union, is the best way to deal with a viral epidemic. Italians do not always realize how much this is a great privilege in a world where generally only those who can pay for the treatment can be cured. In the United States of America, President Donald Trump has severely countered the attempt made by his predecessor to introduce a public health system that would allow even the least wealthy to access almost free treatment for the most serious diseases. During the electoral campaign underway there, it emerged that in the United States of America, medicines cost on average ten times more than in Italy. Recently it was reported that for an emergency transport to the hospital, which is free in Italy even if vehicles equipped as mobile resuscitation centers are used, a fee of over $2.280 has been requested. The Italians who, while visiting the United States of America, fell ill without having taken out health insurance before the trip, were struck by stratospheric accounts (compared to Italian costs) for health care. Now, rightly so, in the United States of America there are concerns about what could happen in the event of outbreaks from Covid19. Since health surveillance does not reach large sections of the population, one cannot even be truly sure that there are none. The Chinese health system, based on current principles in an order still based on socialism, has instead reacted very effectively to a health hazard that was very serious. The government, at all levels, has organized in a few days a huge health strategy that has reached hundreds of millions of people. It is a very high level health system, which is sharing the results of its observations and clinical strategies with other health centers around the world, enhancing the health response at a global level.
 In short, the health response to a viral epidemic is all the more effective the more no one is left alone to get by and the more everyone has confidence in the public health intervention and therefore scrupulously follows the indications, also providing them with truthful information on their clinical course.
  On Covid19, then, here in Italy we must not invent anything, we must not do our own thing, for example by making useless food supplies and acting as fools by hoarding surgical masks and hand disinfectants. The public health authorities (the Minister of Health, the President of our Region, the Mayor, depending on the size of the problems) will tell us in due course what to do and how, based on the indications of the public health experts. No one will be left alone to face his/hers disease. In Italy, the Institute of Health is at the top of those experts: it has a site on which we can read a lot of useful and reliable information: www.iss.it. For example if, when, where and how to wear surgical masks, which are perfectly useless outdoors when walking away from people, and this also within an epidemic outbreak. At present, in Lazio they are recommended only for those who have viral diseases that can be transmitted in the ambient air, for those who are immunosuppressed for pathology or transplant or other clinical or medical procedure and for those who care for patients with viral pathologies. The face masks, all of them, do not however give, even in those cases, absolute protection and their use must be accompanied by the observance of other hygiene requirements. For example, they do not protect the eyes, and in particular the conjunctivae, which can be attacked by the virus. Since the fools, affected by psychosis, have hoarded masks, now those who have been recommended do not find them. To some patients, followed in hospital, they are still given in the ward, to others it is recommended how to make them craft: it is very simple.
 On February 26, the Lazio Region released the guidelines to be observed in our Region, which are the ones that I paste at the bottom.
 But, returning to the theme that I addressed at the beginning, what does this Covid19 infection mean for the faith and, first of all, can we influence it with our faith or with religious practices? Once we tried to do it, sometimes causing an aggravation of the contagion,  always possible when, in an epidemic caused by an infection that is transmitted in the air or by contact between person and person, a crowd of people is summoned, which moreover, for example, I am invited to touch or even kiss some sacred object.
  In the Old Testament we also find the idea that diseases are a punishment from Heaven. But, for example, in the book of Job it is criticized. Jesus rejected it, dedicating himself, at the beginning of his public mission, to the healing of many sick people, without distinguishing on the basis of their religious reputation. Modern medicine works in that spirit. It achieves results that, in the time of Jesus, would have seemed miracles. Ultimately, this is the path we must follow today to try to alleviate the problems of those suffering by illness. To a religious spirit it also has a meaning for its faith.
  Certainly in the Gospel teachings there is no awareness of the struggle for life that troubles nature, scientifically studied since the last nineteenth century, but which already emerged from the works of the most ancient authors. In these respects they are primitive. They do not give a realistic view of nature. But, in reality, they aimed to produce a change of mentality or life, not to give scientific lessons on how nature works. So when we are presented as an example of life not obsessed with the problems of tomorrow, the existence of the birds, which in reality is troubled by the harsh dynamics of nature for which it is certainly not carefree, we must grasp the meaning for us of this teaching, which is what as much as we try to damn ourselves in order to accumulate, if we do not work to establish the agàpe between us, that is to say better relationships with others, this will not save us and will not give us happiness. It is a valid teaching even in these times disturbed by Covid19.
  Our faith pushes us to help and try to heal the sick, therefore to collectively and in solidarity face the diseases. It is the best way to do it. This also serves to the rescuers, because the epidemic is fought and won all together. Those who try to isolate themselves, on a small and large scale (even some states are doing it, and even Italy had started to do it before being more severely hit by the contagion than others), without helping others, weakens the global response to the problem and, therefore, aggravates it, and ultimately damages even itself. But how to isolate oneself from small infectious agents only a few nanometers? This is why those who foolishly entrust everything to the hoarding of masks and hand sanitizers, imagining that they are saved by leaving others to perish, are under the illusion, as well as those who rely on red croissants, avert and other magical practices. Even our liturgies, without health consistency and obstinacy, that is without an effective rescue and healing action following the example of Jesus but according to contemporary good clinical practices, therefore without mercy and science, ultimately seem to serve no purpose, they remain only gestures and words. They are only needed if they push us to do as the Master taught us.
  Modern medicine, however, if guided by a wise policy, and first of all by a policy that wants to save everyone, therefore by a democratic policy, is capable of saving the multitudes even from viral epidemics, supported by very small infectious agents, unlike instead by what happens in our major sanctuaries, where, in spite of their thaumaturgical fame, those who are considered truly miraculous are very few, among the multitudes that frequent those places.

Coronavirus
The Lazio Region has activated all measures for your safety
There is a need for everyone's attention and to follow these fundamental behaviors
1. Wash your hands often.
2. Avoid close contact with people suffering from acute respiratory infections.
3. do not touch your eyes, mouth and nose with your hands.
4. Cover your mouth and nose if you sneeze or cough.
5. CALL THE AVAILABLE NUMBERS, DO NOT GO unnecessarily to the FIRST AID.
f you have  fever, cough, muscle pain and if you have been in an area affected by the outbreak, or you have contacted people from those areas, consult your general practitioner on the phone or call 1500. if you have the 06 area code. also call the number 112. For all the other prefixes of Lazio: 800.118.800.

by Mario Ardigò - Catholic Action group in the Catholic parish named  "Saint Clemente pope" - Rome, Monte Sacro - Valli  district