L'Italia, la fede cristiana e Covid19
-
Italy, the Christian faith and Covid19
Following is the English translation
made with the help of Google translate
A Roma, Castel Sant’Angelo, a due passi da piazza San Pietro, sulla riva sinistra
del Tevere, una fortezza fatta costruire dai Papi su un grande monumento
sepolcrale fatto edificare da antichi imperatori romani, è sormontato dalla
statua di un angelo che rinfodera la spada. A Roma, Castel Sant’Angelo, a due passi da piazza San
Pietro, sulla riva sinistra del Tevere, una fortezza fatta costruire dai Papi
su un grande monumento sepolcrale fatto edificare da antichi imperatori
romani, è sormontato dalla statua di un angelo che rinfodera la spada.
Rappresenta la fine di un’epidemia, che infierì nel Sesto secolo.
In Rome, Castel Sant'Angelo / Saint Angel Castle, a stone's throw from
Piazza San Pietro, on the left bank of the Tiber, a fortress built by the Popes
on a large sepulchral monument built by ancient Roman emperors, is surmounted
by the statue of an angel that sword. In Rome, Castel Sant'Angelo, a stone's
throw from Piazza San Pietro, on the left bank of the Tiber, a fortress built
by the Popes on a large sepulchral monument built by ancient Roman emperors, is
surmounted by the statue of an angel who sheaths the sword. It represents the end of an
epidemic, which raged in the Sixth century. |
Nel Nord Italia, da metà del gennaio scorso,
sono stati individuati due focolai di una malattia virale sostenuta da un tipo
di virus che ha ricevuto questo nome: Covid19.
Si è diffusa in pochi piccoli comuni di provincia in Lombardia e Veneto, dove, chissà perché?, non
ce la si aspettava, perché chi ci vive pensava di essere un po’ ai margini
delle grandi correnti della globalizzazione, all’interno della quale scorrono
da un capo all’altro del mondo i flussi maggiori di merci e persone, e dunque anche i contagi. La lezione
che possiamo trarre da questa esperienza è che, ai tempi nostri, nessun luogo è veramente una periferia, nessun luogo è veramente remoto da un altro.
Gli epidemiologi italiani hanno scoperto che
il virus circolava da noi qualche tempo prima di causare sintomi evidenti nella
popolazione. E’ un agente infettante invisibile ai nostri occhi, misura pochi
nanometri (miliardesimi di metro), ed è costituito da un filo di informazioni
genetiche codificate, denominato RNA, avvolto in un involucro fatto di proteine. E’ molto diverso
da noi, perché non è fatto di cellule. E’ vita, non è vita? Di fatto entra nelle nostre vite, come tutti gli altri virus, per la precisione entra nelle nostre cellule, ne
modifica il funzionamento e da lì dentro si replica ed esce dai nostri corpi
proiettato nell’ambiente all’interno di minuscole particelle di umidità le quali, se
riescono a trovare una via d’accesso in un altro organismo, continuano quel processo che dal nostro punto di vista è malattia, ma che nella
biochimica del virus è qualcosa di
analogo alla nostra vita.
Quel virus rientra in quei pericoli da agenti
invisibili che sono coinvolti nei nostri pensieri sul soprannaturale, anche se
è sicuramente parte della natura: non c’è nulla di magico in ciò che esso è, e non è
un qualche dio. E' natura, proprio come anche noi lo siamo: è proprio per questo che può entrare nelle nostre cellule.
Che cosa ci figuriamo
quando pensiamo a un dio? Qualcuno o qualcosa di invisibile e che produce
effetti senza che si possa fare nulla per contrastarli, salvo cercare di
accattivarsi la compiacenza o la misericordia di chi o ciò che li produce. Il
rito religioso è stato storicamente sviluppato a questi fini. Un dio viene pregato anche a quello scopo, per placarne l’ira. Ma
perché ce l’ha con noi? Le religioni ne hanno date tante spiegazioni, che
risentono dell’idea che ci si è fatta del
dio che si vuole placare. Anche noi cristiani siamo convinti di poter influire
in quel modo sul nostro soprannaturale. Ma, ve lo dico sinceramente,
non vi farei troppo affidamento.E poi, la nostra immagine del divino non è quella di una potenza capricciosa, e capricciosa anche nella sua crudeltà.
A Roma, Castel Sant’Angelo, a due passi da
piazza San Pietro, sulla riva sinistra del Tevere, una fortezza fatta costruire dai Papi su un grande monumento sepolcrale fatto edificare da antichi imperatori romani, è sormontato dalla statua di
un angelo che rinfodera la spada. L’opera deriva da una visione soprannaturale che ebbe un Papa del Sesto secolo, durante una processione: egli, in base ad essa, appunto quella ritratta nella statua, immaginò la fine di un’epidemia di peste che a quell'epoca infuriava nella città, che
effettivamente inaspettatamente si produsse. La malattia era stata dunque mandata dal Cielo?
Quando ci troviamo di fronte a un qualche
pericolo visibile originato dalla natura, ad esempio una bestia feroce che ci
aggredisce, ragioniamo meglio sul da farsi. Di fronte all'invisibile, tutto
diventa più difficile. In questi giorni Covid19
ci viene mostrato in fotografia,
come una palletta con tanti braccetti rossi:
è un’immagine ripresa con microscopici elettronici. Non basterebbe un
normale microscopio, perché il virus ha dimensioni sub-microscopiche. Ci rimane invisibile. C’è, ma è veramente
molto piccolo. Questo spiega perché proteggerci occhi, naso e bocca non gli
impedisce del tutto la via: in quel modo cerchiamo di proteggerci solo dalle
tracce di umidità che lo veicolano da un corpo all’altro. Solo con le tute
integrali dei decontaminatori, che integrano anche una maschera facciale
integrale e un respiratore, si può sbarrare la via al virus, ma solo finché si
è nella tuta: già sfilandosela può accadere di contagiarsi, e allora occorre
seguire speciali procedure per farlo. Inimmaginabile che lo si possa fare tutti
e dappertutto. Anche perché le
conseguenze della malattia da Covid19 non
impongono quella drastica e costosa precauzione.
Infatti da ciò che finora si è osservato, e le
osservazioni non risalgono a prima dello scorso dicembre, il 90% dei malati ha
sintomi lievi, in prevalenza simili a quelli di un raffreddore o, talvolta, di una congiuntivite. Il 10 % dei malati presenta però insufficienza respiratoria che richiede
trattamenti sanitari più importanti, innanzi tutto una sorveglianza sanitaria
più stretta per cogliere ulteriori aggravamenti, e questo può richiedere un
ricovero ospedaliero ma non sempre, si può intervenire ad esempio
somministrando ossigeno con una mascherina facciale a casa del paziente, come
accade con altri malati che hanno problemi simili. In un 4% dei casi l’aggravarsi
dell’insufficienza respiratoria richiede il ricovero in un reparto di terapia
intensiva. Alcuni pazienti infettati da
Covid19 muoiono, come accade per ogni altra patologia. Il rischio di morte non
è lo stesso per tutte le età. In coloro che hanno altre malattie può essere più
grave. Un rischio di morte c’è per tutte le età, ma diventa più grave con il
progredire dell’età. Come risulta dalla tabella qui sotto, la mortalità per chi
ha meno di cinquant’anni è più o meno quella dell’influenza stagionale, causata
da un altro virus, che storicamente è variata da 0,1 a 0,5%
Dopo
i sessant’anni la mortalità aumenta rapidamente. Questo si osserva anche nell’influenza stagionale.
Per l’influenza stagionale però ci sono da
molti anni i vaccini, che prevengono il contagio o ne attenuano molto i
sintomi. Ci sono categorie di persone, come i malati e gli anziani, ai quali in Italia il
vaccino è somministrato presso gli studi dei medici di famiglia del tutto
gratuitamente. Questo contribuisce a ridurre la mortalità dell’influenza
stagionale, che comunque causa morti. Spesso le complicanze più temibili dell’influenza
stagionale sono costituite da altre malattie provocate da batteri che
aggrediscono il corpo del malato già debilitato dall’influenza virale. Quelle
infezioni da batteri possono essere combattute con gli antibiotici. Covid19,
invece, nei casi più gravi causa delle polmoniti virali che non possono essere
fronteggiate con gli antibiotici: per guarire bisogna attendere la risposta
immunitaria dell’organismo del paziente, la produzione di anticorpi, che in alcuni malati può tardare o essere insufficiente. Si cerca di favorirla con trattamenti medici, cercando nel frattempo, con altri trattamenti medici, di depotenziare il virus e di mantenere una ossigenazione minima nel paziente. Si tratta di un agente virale nuovo e per avere farmaci specifici contro di esso, in particolare un vaccino, occorrerà qualche mese. Poiché la malattia colpisce tante persone, le industrie farmaceutiche private saranno stimolate nella ricerca di quei farmaci e, parallelamente, si svilupperà la ricerca dei centri sanitari pubblici.
Per
quanto riguarda i rimedi sanitari, in un’epidemia
virale essi sono tanto più efficaci quanto più è evoluto e coordinato un sistema sanitario
e quanto più esso diventa effettivamente disponibile a tutta la popolazione. La
reazione sanitaria è infatti tanto più efficace quanto più largamente coinvolge
in modo razionale e coordinato la popolazione di coloro che possono essere
contagiati. L’efficacia della risposta sanitaria ad un’epidemia virale è quindi
anche un importante problema politico.
In uno stato tecnologicamente molto avanzato
come gli Stati Uniti d’America, ad esempio, la sanità non raggiunge tutta la
popolazione ed essa è estremamente più costosa che in Italia. La democrazia
statunitense, la prima dell’era moderna, non è riuscita finora a produrre una
sanità pubblica accessibile a tutta la popolazione, a differenza di ciò che, in varia misura, è stato realizzato negli stati membri dell'Unione Europea.
In Italia, dal 1978, la sanità pubblica, che
ha raggiunto livelli tecnologici paragonabili alle migliori istituzioni sanitarie statunitensi, quindi le medicine, le visite mediche di base e specialistiche, i ricoveri, gli interventi ospedalieri, anche quelli maggiori, è quasi del tutto gratuita per tutti, ed è completamente gratuita per chi vive
al di sotto un certo livello di reddito familiare e per i malati gravi. Il
contributo dovuto da chi vive al di sopra di un certo reddito e non è un malato
grave è solo una quota minima della
spesa complessiva ed è, di solito, alla portata di tutte le famiglie. Questo
tipo di sanità pubblica, che al di fuori dell’Europa ha pochi esempi analoghi e
anche nell’Unione Europea non ha sempre quella estensione, è il modo migliore per
affrontare un’epidemia virale. Gli italiani non sempre si rendono conto di
quanto questo sia un grande privilegio in un mondo in cui in genere possono
curarsi solo quelli che possono pagarsi le cure. Negli Stati Uniti d’America il
Presidente Donald Trump ha contrastato duramente il tentativo fatto dal suo
predecessore di introdurre un sistema di sanità pubblica che consentisse anche
ai meno ricchi di accedere quasi gratuitamente alle cure per le malattie più
gravi. Nel corso della campagna elettorale in corso laggiù è emerso che negli
Stati Uniti d’America le medicine costano mediamente dieci volte più che in
Italia. Recentemente si è data notizia che per un trasporto d'urgenza in ospedale, che in Italia è gratuito anche se vengono utilizzati automezzi attrezzati come centri mobili di rianimazione, è stato richiesto un corrispettivo di oltre 2.000 euro. Gli italiani che, in visita negli Stati Uniti d’America, si sono
ammalati senza aver stipulato prima del viaggio un’assicurazione sanitaria, si
sono visti consegnare conti stratosferici (rispetto ai costi italiani) per le
cure sanitarie. Ora, giustamente, negli
Stati Uniti d’America si è preoccupati di ciò che potrebbe accadere nel caso di
focolai da Covid19. Dal momento che la sorveglianza sanitaria non raggiunge
vaste fasce di popolazione, non si può nemmeno essere veramente sicuri che non
vi siano. Il sistema sanitario cinese, basato sui principi correnti in un
ordinamento ancora improntato al socialismo, ha invece reagito molto
efficacemente ad un pericolo sanitario che si presentava assai grave. Il
governo, a tutti i livelli, ha organizzato in pochi giorni una vastissima
strategia sanitaria che ha raggiunto centinaia di milioni di persone. Si tratta
di un sistema sanitario di livello molto elevato, che sta condividendo con gli
altri centri sanitari del mondo il risultato delle sue osservazioni e strategie
cliniche, potenziando la risposta sanitaria a livello globale.
La risposta sanitaria ad un’epidemia virale è insomma tanto più efficace quanto più nessuno è lasciato solo ad arrangiarsi e quanto
più ognuno ha fiducia nell’intervento della sanità pubblica e quindi ne segue
scrupolosamente le indicazioni, fornendole anche informazioni veritiere sul
proprio decorso clinico.
Sul
Covid19, allora, qui in Italia non dobbiamo inventarci nulla, non dobbiamo fare di testa nostra, ad
esempio facendo inutili scorte alimentari e agendo da sciocchi facendo incetta
di mascherine chirurgiche e di disinfettanti per mani. Le autorità sanitarie
pubbliche (il Ministro della salute, il Presidente della nostra Regione, il
Sindaco, a seconda delle dimensioni dei problemi) ci diranno a tempo debito che
fare e come, sulla base delle indicazioni degli esperti di sanità pubblica. Nessuno sarà lasciato solo ad affrontare la sua malattia. In
Italia al vertice di quegli esperti c’è l’Istituto Superiore di Sanità: ha un
sito sul quale possiamo leggere tante informazioni utili e affidabili:
www.iss.it . Ad esempio se, quando, dove e come indossare le mascherine
chirurgiche, che sono perfettamente inutili all’aperto quando si cammina
lontano dalla gente, e questo anche all’interno di un focolaio epidemico. Allo
stato, nel Lazio sono raccomandate solo per chi ha malattie virali che possono trasmettersi nell'aria ambiente, per chi è immunodepresso per patologia o
trapianto o altra procedura clinica o medica e per coloro che assistono malati da patologie virali. Le mascherine facciali, tutte, non danno
comunque, anche in quei casi, una protezione assoluta e il loro uso deve essere
accompagnato dall’osservanza di altre prescrizioni igieniche. Ad esempio non proteggono gli occhi, e, in particolare le congiuntive, che possono essere attaccate dal virus. Siccome gli
sciocchi, colpiti da psicosi, hanno fatto incetta di mascherine, adesso non le
trovano coloro ai quali sono state raccomandate. Ad alcuni malati, seguiti in
ospedale, vengono comunque date in reparto, agli altri viene consigliato come
fabbricarsene di artigianali: è molto
semplice.
Il 26 febbraio la Regione Lazio ha diffuso le
linee guida da osservare nella nostra Regione, che sono quelle che incollo in
fondo.
Ma, ritornando al tema che ho affrontato all’inizio,
che significa questa infezione da Covid19 per la fede e, innanzi tutto,
possiamo influirvi con la nostra fede o con pratiche religiose? Una volta si tentava di farlo, a volte provocando un aggravamento del contagio, sempre possibile quando, in un'epidemia da infezione che si trasmette nell'aria o per contatto tra persona e persona, si convoca una folla di persone, le quali per di più, ad esempio, sono invitate a toccare o addirittura baciare un qualche oggetto sacro.
Nell’Antico Testamento troviamo anche l’idea
che le malattie siano una punizione dal Cielo. Ma, ad esempio, nel libro di
Giobbe essa viene criticata. Gesù la respinse, dedicandosi, all'inizio della sua missione pubblica, alla guarigione di
molti malati, senza distinguere in base alla loro fama religiosa. La medicina moderna opera in quello spirito. Realizza risultati che, ai tempi di Gesù, sarebbero sembrati miracoli. E' questa, in definitiva, la via che oggi dobbiamo seguire per provare a lenire i problemi dei sofferenti per malattia. Ad uno spirito religioso essa ha anche un significato per la sua fede.
Certamente negli insegnamenti evangelici non
appare la consapevolezza della lotta per la vita che travaglia la natura,
studiata scientificamente dallo scorso Ottocento, ma che già emergeva dalle
opere degli autori più antichi. Sotto questi aspetti essi sono primitivi. Non danno una visione realistica della natura. Ma,
in realtà, essi miravano a produrre un cambiamento di mentalità o di vita, non
a dare lezioni scientifiche su come funziona la natura. Così, quando ci viene presentata come esempio di
vita non ossessionata dal problemi del domani l’esistenza degli uccellini, che
in realtà è travagliata dalle dure dinamiche di natura per le quali essa non è
certamente spensierata, si deve cogliere il senso per noi di questo insegnamento, che è quello che per quanto
cerchiamo di dannarci per accumulare, se non ci diamo da fare per stabilire l’agàpe tra noi, vale a dire migliori relazioni con gli altri, questo non ci
salverà e non ci darà la felicità. E’ un insegnamento valido anche in questi tempi disturbati dal Covid19.
La nostra fede ci spinge a soccorrere e a cercare di guarire
i malati, quindi ad affrontare collettivamente e solidalmente le malattie. E’ il
modo migliore di farlo. Questo serve anche ai soccorritori, Questo serve anche ai soccorritori, perché l’epidemia
si combatte e si vince tutti insieme. Chi cerca di isolarsi, su piccola e
grande scala (anche certi stati lo stanno facendo, e anche l’Italia aveva
cominciato a farlo prima di essere più di altri duramente colpita dal contagio), senza
soccorrere gli altri, indebolisce la risposta globale al problema e, quindi, lo
aggrava, e danneggia, in definitiva, anche se stesso. Ma come isolarsi da agenti infettanti piccoli solo pochi nanometri? E
per questo che chi, scioccamente, affida tutto all'accaparramento di mascherine e igienizzanti per mani,
immaginando di salvarsi lasciando gli altri perire, si illude, come anche
coloro che si affidano a cornetti rossi, scongiuri e altre pratiche magiche.
Anche le nostre liturgie, senza coerenza e pervicacia sanitaria, cioè senza una efficace azione di soccorso e guarigione sull’esempio di Gesù ma secondo le buone prassi cliniche contemporanee, quindi senza
misericordia e scienza, in definitiva sembrano non servire a nulla,
rimangono solo gesti e parole. Servono solo se ci spingono a fare come ci ha
insegnato il Maestro.
La medicina moderna però, se guidata da una politica saggia, e innanzi tutto da una politica che voglia salvare tutti, quindi da una politica democratica, è capace di salvare le moltitudini anche da epidemie virali, sostenute da agenti infettanti piccolissimi, a differenza invece da ciò che accade nei maggiori nostri santuari, nei quali, a dispetto della loro fama taumaturgica, coloro che sono considerati veramente miracolati sono pochissimi, in mezzo alle moltitudini che frequentano quei luoghi.
Mario
Ardigò - Azione Cattolica in San Clemente papa - Roma, Monte Sacro, Valli.
Coronavirus
La Regione Lazio ha attivato tutte le
misure per la tua sicurezza
C’è bisogno dell’attenzione di tutti e
di seguire questi comportamenti fondamentali
1. Lavati spesso le mani.
2. Evita il contatto ravvicinato con
persone che soffrono di infezioni respiratorie acute.
3. non toccarti occhi, bocca e naso con
le mani.
4. Copri la bocca e naso se starnutisci
o tossisci.
5. CHIAMA I NUMERI DISPONIBILI, NON
ANDARE INUTILMENTE AL PRONTO SOCCORSO.
Se hai febbre, tosse, dolori muscolari e
se sei stato in una zona interessata dal focolaio, o sei entrato in contatto
persone provenienti da quelle zone,
consulta al telefono i l tuo medico di base oppure chiama il 1500. se ha il
prefisso telefonico 06 pui chiamare anche il numero 112. Per tutti gli altri
prefissi del Lazio: 800.118.800.
****************************
Italy, the Christian faith and Covid19
In northern Italy, since the middle of
January, two outbreaks of a viral disease supported by a type of virus that has
received this name have been identified: Covid19. It has spread to a few small
provincial municipalities in Lombardy and Veneto, where, who knows why?, was
not expected, because those who live there thought they were a bit on the
margins of the great currents of globalization, in which flow from one end of the world to the other the greatest streams of goods and people, and therefore also the
infections. The lesson we can draw from this experience is that, in our times,
no place is truly a periphery, no place is truly remote from another.
Italian epidemiologists
have discovered that the virus circulated with us some time before causing
obvious symptoms in the population. It is an infectious agent invisible to our
eyes, measuring a few nanometers (billionths of a meter), and consists of a thread
of coded genetic information, called RNA, wrapped in a protein-made envelope.
It is very different from us, because it is not made of cells. Is it life,
isn't it life? In fact, it enters our lives, like all other viruses, to be
precise it enters our cells, modifies its functioning and from there it
replicates and exits our bodies projected into the environment inside tiny
particles of humidity which , if they manage to find a way into another
organism, they continue that process which from our point of view is disease,
but which in the biochemistry of the virus is something analogous to our life.
That virus is part of those
dangers of invisible agents who are involved in our thoughts on the
supernatural, even if it is certainly part of nature: there is nothing magical
about what it is, and it is not some god. It is nature, just as we are too: it
is precisely for this reason that it can enter our cells.
What do we imagine
when we think of a god? Someone or something invisible and that produces effects
without anything that can be done to counter them, except to try to win the
complacency or mercy of who or what produces them. The religious rite has
historically been developed for these purposes. A god is also prayed for that
purpose, to appease his anger. But why is he angry with us? Religions have
given many explanations, which are affected by the idea that we made of the god we want to appease. We Christians too are convinced that we
can influence our supernatural that way. But, I tell you honestly, I wouldn't
rely on you too much. And then, our image of the divine is not that of a
capricious power, and capricious even in its cruelty.
In Rome, Castel Sant'Angelo / Saint Angel Castle, a stone's
throw from Piazza San Pietro, on the left bank of the Tiber, a fortress built
by the Popes on a large sepulchral monument built by ancient Roman emperors, is
surmounted by the statue of an angel that sword. The work derives from a
supernatural vision that a sixth century Pope had during a procession: he,
based on it, precisely that portrayed in the statue, imagined the end of a
plague epidemic that was raging in the city at that time , which actually
unexpectedly occurred. Was the disease then sent from Heaven?
When we are faced with some
visible danger originating from nature, for example a ferocious beast that
attacks us, we think better about what to do. In the face of the invisible,
everything becomes more difficult. In these days Covid19 is shown to us in
photography, like a small ball with many red arms: it is an image taken with
electronic microscopics. A normal microscope would not be enough, because the
virus has sub-microscopic dimensions. It remains invisible to us. There is, but
it is really very small. This explains why protecting our eyes, nose and mouth
does not completely prevent them from going: in that way we try to protect
ourselves only from the traces of humidity that carry it from one body to
another. Only with the full suits of the decontaminators, which also integrate
a full face mask and a respirator, you can block the way to the virus, but only
as long as you are in the suit: already removing it can happen to get infected,
and then you need to follow special procedures to do it . Unimaginable that you
can do it all and everywhere. Also because the consequences of the Covid
disease19 do not require that drastic and expensive precaution.
In fact, from what has been
observed so far, and the observations do not go back to before last December,
90% of patients have mild symptoms, mainly similar to those of a cold or,
sometimes, of conjunctivitis. However, 10% of patients suffer from respiratory
failure which requires more important health treatments, first of all a closer
health surveillance to seize further aggravations, and this may require
hospitalization but not always, you can intervene for example by administering
oxygen with a mask facial in the patient's home, as is the case with other
patients who have similar problems. In 4% of cases, the worsening of
respiratory insufficiency requires admission to an intensive care unit. Some
patients infected with Covid19 die, as is the case with any other disease. The
risk of death is not the same for all ages. In those who have other diseases it
can be more serious. There is a risk of death for all ages, but it becomes more
serious with advancing age. As shown in the table below, the mortality rate for
those under 50 is more or less that of seasonal flu, caused by another virus,
which historically has varied from 0.1 to 0.5%
From sixty years onwards mortality mortality increases rapidly. This is also
observed in seasonal flu.
For seasonal flu, however, there
have been vaccines for many years, which prevent infection or greatly attenuate
its symptoms. There are categories of people, such as the sick and the elderly,
to whom in Italy the vaccine is administered at family doctors' offices
completely free of charge. This helps to reduce the mortality of seasonal flu,
which still causes deaths. Often the most fearful complications of seasonal flu
are other diseases caused by bacteria that attack the patient's body already
weakened by viral flu. Those bacterial infections can be fought with
antibiotics. Covid19, on the other hand, in the most serious cases, causes of
viral pneumonia that cannot be addressed with antibiotics: to heal, the
patient's body's immune response must be awaited, the production of antibodies,
which in some patients may be delayed or insufficient. We try to encourage it
with medical treatments, while trying, with other medical treatments, to weaken
the virus and maintain minimal oxygenation in the patient. It is a new viral
agent and will take a few months to get specific drugs against it, especially
a vaccine. As the disease affects many people, private pharmaceutical
industries will be stimulated in the search for those drugs and, in parallel,
the search for public health centers will develop.
As for health
remedies in a viral epidemic, they are all the more effective the more a health
system has evolved and coordinated and the more it actually becomes available
to the whole population. The health reaction is in fact all the more effective
the more it involves the population of those who can be infected in a rational
and coordinated way. The effectiveness of the health response to a viral
epidemic is therefore also an important political problem.
In a technologically very
advanced state such as the United States of America, for example, health care
does not reach the whole population and it is extremely more expensive than in
Italy. US democracy, the first of the modern era, has so far failed to produce
public health accessible to the whole population, unlike what has been achieved
to varying degrees in the member states of the European Union.
In Italy, since 1978, public health, which has reached technological
levels comparable to the best US health institutions, therefore medicines,
basic and specialist medical visits, hospitalizations, hospital interventions,
even major ones, is almost completely free for everyone, and it is completely
free for those who live below a certain level of family income and for the
seriously ill. The contribution due by those who live above a certain income
and is not a seriously ill patient is only a minimal share of the total
expenditure and is usually within the reach of all families. This type of
public health, which has few similar examples outside Europe and does not
always have that extension in the European Union, is the best way to deal with
a viral epidemic. Italians do not always realize how much this is a great
privilege in a world where generally only those who can pay for the treatment
can be cured. In the United States of America, President Donald Trump has
severely countered the attempt made by his predecessor to introduce a public health
system that would allow even the least wealthy to access almost free treatment
for the most serious diseases. During the electoral campaign underway there, it
emerged that in the United States of America, medicines cost on average ten
times more than in Italy. Recently it was reported that for an emergency
transport to the hospital, which is free in Italy even if vehicles equipped as
mobile resuscitation centers are used, a fee of over $2.280 has been
requested. The Italians who, while visiting the United States of America, fell
ill without having taken out health insurance before the trip, were struck by
stratospheric accounts (compared to Italian costs) for health care. Now,
rightly so, in the United States of America there are concerns about what could
happen in the event of outbreaks from Covid19. Since health surveillance does
not reach large sections of the population, one cannot even be truly sure that
there are none. The Chinese health system, based on current principles in an
order still based on socialism, has instead reacted very effectively to a
health hazard that was very serious. The government, at all levels, has
organized in a few days a huge health strategy that has reached hundreds of
millions of people. It is a very high level health system, which is sharing the
results of its observations and clinical strategies with other health centers
around the world, enhancing the health response at a global level.
In
short, the health response to a viral epidemic is all the more effective the more
no one is left alone to get by and the more everyone has confidence in the
public health intervention and therefore scrupulously follows the indications,
also providing them with truthful information on their clinical course.
On Covid19, then, here in
Italy we must not invent anything, we must not do our own thing, for example by
making useless food supplies and acting as fools by hoarding surgical masks and
hand disinfectants. The public health authorities (the Minister of Health, the
President of our Region, the Mayor, depending on the size of the problems) will
tell us in due course what to do and how, based on the indications of the
public health experts. No one will be left alone to face his/hers disease. In Italy, the Institute of Health is at the top of those
experts: it has a site on which we can read a lot of useful and reliable
information: www.iss.it. For example if, when, where and how to wear surgical
masks, which are perfectly useless outdoors when walking away from people, and
this also within an epidemic outbreak. At present, in Lazio they are
recommended only for those who have viral diseases that can be transmitted in
the ambient air, for those who are immunosuppressed for pathology or transplant
or other clinical or medical procedure and for those who care for patients with
viral pathologies. The face masks, all of them, do not however give, even in
those cases, absolute protection and their use must be accompanied by the
observance of other hygiene requirements. For example, they do not protect the
eyes, and in particular the conjunctivae, which can be attacked by the virus.
Since the fools, affected by psychosis, have hoarded masks, now those who have
been recommended do not find them. To some patients, followed in hospital, they
are still given in the ward, to others it is recommended how to make them
craft: it is very simple.
On February 26, the Lazio Region
released the guidelines to be observed in our Region, which are the ones that I
paste at the bottom.
But, returning to the theme that
I addressed at the beginning, what does this Covid19 infection mean for the
faith and, first of all, can we influence it with our faith or with religious
practices? Once we tried to do it, sometimes causing an aggravation of the
contagion, always possible when, in an epidemic caused by an infection that is
transmitted in the air or by contact between person and person, a crowd of people is summoned, which
moreover, for example, I am invited to touch or even kiss some sacred object.
In the Old Testament we also find the idea that diseases are a
punishment from Heaven. But, for example, in the book of Job it is criticized.
Jesus rejected it, dedicating himself, at the beginning of his public mission,
to the healing of many sick people, without distinguishing on the basis of
their religious reputation. Modern medicine works in that spirit. It achieves
results that, in the time of Jesus, would have seemed miracles. Ultimately, this is the path we must follow today to try to alleviate the problems of those suffering by illness. To a
religious spirit it also has a meaning for its faith.
Certainly in the Gospel
teachings there is no awareness of the struggle for life that troubles nature,
scientifically studied since the last nineteenth century, but which already
emerged from the works of the most ancient authors. In these respects they are
primitive. They do not give a realistic view of nature. But, in reality, they
aimed to produce a change of mentality or life, not to give scientific lessons
on how nature works. So when we are presented as an example of life not
obsessed with the problems of tomorrow, the existence of the birds, which in
reality is troubled by the harsh dynamics of nature for which it is certainly
not carefree, we must grasp the meaning for us of this teaching, which is what
as much as we try to damn ourselves in order to accumulate, if we do not work
to establish the agàpe between us, that is to say better relationships with
others, this will not save us and will not give us happiness. It is a valid
teaching even in these times disturbed by Covid19.
Our faith pushes us to help and try to heal the sick, therefore to collectively and in solidarity face the diseases. It is the best way to do it. This also serves to the rescuers, because the
epidemic is fought and won all together. Those who try to isolate themselves,
on a small and large scale (even some states are doing it, and even Italy had
started to do it before being more severely hit by the contagion than others),
without helping others, weakens the global response to the problem and,
therefore, aggravates it, and ultimately damages even itself. But how to
isolate oneself from small infectious agents only a few nanometers? This is why
those who foolishly entrust everything to the hoarding of masks and hand
sanitizers, imagining that they are saved by leaving others to perish, are
under the illusion, as well as those who rely on red croissants, avert and
other magical practices. Even our liturgies, without health consistency and
obstinacy, that is without an effective rescue and healing action following
the example of Jesus but according to contemporary good clinical practices,
therefore without mercy and science, ultimately seem to serve no purpose, they
remain only gestures and words. They are only needed if they push us to do as
the Master taught us.
Modern medicine, however,
if guided by a wise policy, and first of all by a policy that wants to save
everyone, therefore by a democratic policy, is capable of saving the multitudes
even from viral epidemics, supported by very small infectious agents, unlike
instead by what happens in our major sanctuaries, where, in spite of their
thaumaturgical fame, those who are considered truly miraculous are very few,
among the multitudes that frequent those places.
Coronavirus
The Lazio Region has activated all
measures for your safety
There is a need for everyone's
attention and to follow these fundamental behaviors
1. Wash your hands often.
2. Avoid close contact with people
suffering from acute respiratory infections.
3. do not touch your eyes, mouth and
nose with your hands.
4. Cover your mouth and nose if you
sneeze or cough.
5. CALL THE AVAILABLE NUMBERS, DO NOT
GO unnecessarily to the FIRST AID.
f you have fever, cough, muscle pain and if you have been in an area affected by the outbreak, or you have contacted people from those areas, consult your general practitioner on the phone or call 1500. if you have the 06 area code. also call the number 112. For all the other prefixes of Lazio: 800.118.800.
by Mario Ardigò -
Catholic Action group in the Catholic parish named "Saint
Clemente pope" - Rome, Monte Sacro - Valli district